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* Domani in edicola con La Stampa *
T1 CV PR T2
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
VENERDÌ 28 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 86 • 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
La precisazione del ministro
Un piano da 200 milioni
Dopo il caso Paltrow-Martin
Strisceblu:sullemulte
deciderannoiComuni
Genova: così faremo
a pezzi la Concordia
Separarsi da amici
Istruzioni per l’uso
Lupi dirime la questione delle sanzioni
per la sosta prolungata oltre il ticket
Stop agli autovelox senza controlli
Antonio Pitoni A PAGINA 16
La scelta del porto ligure dovrebbe
essere annunciata a metà aprile
Il via a inizio estate, con 300 operai
Teodoro Chiarelli e Grazia Longo A PAG. 13
Ecco le regole utilizzate dai vip
che si dividono: vanno bene
anche per noi comuni mortali?
Salemi E UN COMMENTO DI Carlo Rimini A PAG. 19
La visita in Italia del presidente Usa. L’incontro con il Papa: sono un suo ammiratore. Divergenze sui temi etici
Presidente Calabria
Condannato
Scopelliti
Dovrà lasciare
“Sangue fresco, farà bene all’Europa”. Napolitano: ricucire con la Russia la Regione
Obama scommette su Renzi
LO SCAMBIO
TRA DIFESA
ED ECONOMIA
GIANNI RIOTTA
e vi è ormai nota la
percentuale del
«3%» di Maastricht,
camicia di forza che
il premier Matteo
Renzi prova ad allentare, imparatene una nuova, il «2%
Nato». È la percentuale di
Prodotto Interno Lordo dei
Paesi dell’Alleanza Atlantica
che i patti prevedono venga
destinata alle spese militari.
Gli americani fanno i generosi, con il 4,1% del Pil, gli europei i taccagni, in media solo l’1,6% Pil alla Difesa.
La missione europea del
presidente Barack Obama,
nel mezzo della crisi ucraina
seguita all’annessione della
Crimea da parte di Vladimir
Vladimirovich Putin, si condensa giusto nel brand «2%».
Finite le cerimonie, i picchetti in alta uniforme, i palazzi
scintillanti del Vecchio Continente, Obama ha detto in
soldoni: «Fratelli, Putin è alle
porte. Nessuna sa quando
colpirà di nuovo dopo Cecenia, Georgia e Ucraina, forse
tra Moldova e Transnistria
dove ha già milizie. Se si
muoverà, la Nato dovrà esser
pronta e noi americani non
possiamo pagare da soli».
Il presidente Obama resta popolare in Europa, malgrado le incertezze su Siria,
Iraq e Afghanistan e la prudenza nel riformare la raccolta dei metadati Nsa dopo
le rivelazioni dell’ex agente
Snowden ne abbiano appannato l’aureola.
S
CONTINUA A PAGINA 27
fiducia nelle riforme di
Renzi. Saprà portare avanti l’Italia»: così Obama promuove il
premier italiano. «Può diventare
un modello per l’Europa». Il presidente degli Stati Uniti, in visita
in Italia, ha incontrato Napolitano, il quale ha insistito sulla necessità di ricucire con la Russia,
e il Papa. «Sono un suo ammiratore» ha detto a Francesco il leader americano. Corbi, Tornielli
1 Il
1 «Ho
I DUE LEADER ALLO SPECCHIO
LE CONDIZIONI DI BARACK GLI IMPEGNI DI MATTEO
PAOLO MASTROLILLI
FABIO MARTINI
ono rimasto colpito dall’energia e dalla visione di Matteo». Se il nuovo premier italiano Renzi si aspettava un «endorsement» dalla visita a Roma del presidente Obama, lo ha ottenuto in maniera esplicita e chiara.
ra gli affreschi di Villa Madama, il colloquio a porte chiuse era appena cominciato e l’ex ragazzo di Rignano sull’Arno si è
sentito dire dal presidente degli Stati Uniti
d’America una frase inaspettata.
S
e Rampino DA PAG. 2 A PAG. 5
T
CONTINUA A PAGINA 3
presidente della Calabria, Giuseppe Scopelliti, è
stato condannato a 6 anni di
reclusione con l’interdizione
perpetua dai pubblici uffici e
un risarcimento di 120 mila
euro per il «buco» di 87 milioni
nel Comune di Reggio Calabria. Da subito è sospeso per
18 mesi dal Consiglio regionale.
Mazzucca A PAGINA 11
CONTINUA A PAGINA 3
Veneto, sospetti sui dati
UN REFERENDUM
IN STILE-TOTÒ
MICHELE BRAMBILLA
l referendum per l’indipendenza del Veneto,
conclusosi nei giorni
scorsi con una schiacciante
vittoria del «sì» (89 per cento), si sta rivelando ancor più
carta straccia di quanto si
potesse immaginare.
I
CONTINUA A PAGINA 27
Lessi A PAGINA 11
Ai cinesi il 2% di Eni e Enel
ITALIA, IN BORSA
PASSA LO STRANIERO
FRANCESCO MANACORDA
anche, autostrade, telefoni e televisioni;
ora anche l’energia e
una puntata nei giornali. Lo
shopping azionario nei nostri confini tocca nuove vette e conferma che - almeno
in Borsa - l’Italia fa gola.
Questa volta sono i cinesi
che emergono in piazza Affari con una doppia partecipazione in Eni ed Enel.
B
KEVIN LAMARQUE/REUTERS
Barack Obama durante la visita privata al Colosseo, guidato dal direttore tecnico del monumento, Barbara Nazzaro
UN AMERICANO
A ROMA
MATTIA FELTRI
ncredibile: è più grande di alcuni dei nostri migliori stadi di
baseball». Barack Obama ha
rafforzato una certa tradizione degli
americani che arrivano a Roma e per
«I
la prima volta vedono il Colosseo. Uno
di questi era il generale Cork, nel 1944.
Lo guidava Curzio Malaparte, che poi
ne scrisse nella Pelle.
CONTINUA A PAGINA 5
COME IN MONUMENTS MEN
Il Matisse rubato dai nazisti torna alla famiglia ebrea
chietto, in mezzo a montagne di immondizia,
di scatolette di cibo vecchie di decenni, di mobili dozzinali. Adesso quel quadro perduto
del grande pittore francese si candida a diventare il lieto fine di una sensazionale storia,
anche piena di veleni, che si trascina dal 2012.
A febbraio di quell’anno, la polizia doganale fa una perquisizione nell’appartamento di un quartiere residenziale del capoluogo bavarese in cui vive in condizioni
modestissime Cornelius Gurlitt.
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
na donna seduta, con le mani in
grembo, colta da Henri Matisse in
un momento di malinconia. Un
quadro scomparso per oltre mezzo secolo,
ufficialmente bruciato nei bombardamenti di Dresda del 1945.
E invece è riemerso, assieme ad altri
1.500 capolavori, due anni fa in un appartamento di Monaco intestato a un innocuo vec-
U
La «Donna seduta»
CONTINUA A PAGINA 15
CONTINUA A PAGINA 6
Grassia e Spini A PAG. 7
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
U
ITALIA-USA
LA VISITA A ROMA
AL QUIRINALE
Napolitano a Obama
“La Russia è importante
bisogna coinvolgerla”
Quinto incontro dal 2009, intesa su occupazione e difesa
Il presidente americano elogia la nostra leadership in Nord Africa
ANTONELLA RAMPINO
ROMA
È
presto per sapere se e
quale sarà il trade-off, ovvero la compensazione
per l’Italia a fronte della
nomina dell’ex premier laburista Stoltenberg alla Nato - che è
ormai data per certa - o se vi sarà una
(ulteriore) diluizione nel tempo sugli
ordinativi degli F35, tutte cose sulle
quali lo scambio di vedute è avvenuto
in un colloquio personale e diretto tra
Giorgio Napolitano e Barack Obama.
In quei venti minuti nello Studio alla
Vetrata il presidente italiano ha avuto
modo di illustrare al presidente americano - che lo stima pubblicamente
per saggezza e statura politica - le
«difficoltà oggettive» insite nei limiti
al potere di grazia presidenziale, oltre
che nella situazione assai complessa
nella politica italiana stessa e nella
pubblica opinione. Insomma, difficile
se non impossibile cancellare la condanna all’ ex capo Cia Robert Seldon
Lady, ultimo dei condannati per la
rendition di Abu Omar, il cui nome però pare non sia stato neanche pronunciato, né alla Vetrata né a colazione nel sontuoso Salone degli Specchi.
Venti minuti faccia a faccia, quasi
40 con le delegazioni, e oltre tre
quarti d’ora a tavola, c’è stato tempo
per dispiegare una conversazione a
tutto campo, in un clima che uno dei
testimoni oculari definisce «di grande
e cordiale reciproca comprensione».
Al quinto incontro, ormai possono dire
di conoscersi bene. Al punto che Obama può formulare con calore i convenevoli anglosassoni, il «nice to see you
again» di saluto con un classico riferimento meteorologico, «Roma è bella
anche con la pioggia». Poi si è entrati
subito nel vivo.
Si sa da tempo che in un mondo ormai multipolare gli americani ritengono di non dover più giocare il ruolo di
tutori dell’ordine mondiale, e per questo al Colle come pubblicamente il presidente Usa ha ripetuto che «gli Stati
Uniti non possono spendere per la difesa il 3 per cento del Pil, mentre i Paesi
europei si fermano sotto l’un per cento». Ma proprio per questo, quando s’è
affrontato il tema della crisi ucraina,
incastonato in un discorso sulla necessità dell’impegno congiunto e transatlantico per far fronte alle molteplici
sfide, Napolitano ha esortato nel suo
perfetto inglese a guardare oltre la crisi nei rapporti con Mosca, un Paese
«influente in molti scenari», ovvero
nell’intero Medio Oriente a cominciare
dall’Iran e dalla Siria. «Non dobbiamo
perdere la prospettiva, che si va coltivando da anni, di coinvolgere e responsabilizzare la Russia, nel confronto con
L’ultima tappa
LacenaaVillaTaverna
1 L’ultima tappa della lunga gior-
nata italiana del Presidente Usa è stato il saluto al personale delle tre ambasciate Usa a Roma (per l’Italia, la
Santa Sede e le Agenzie Onu) seguito
dalla cena a Villa Taverna, la residenza
dell’ambasciatore americano, John
Phillips, dove tra gli altri c’erano anche il presidente della Fiat John
Elkann, John Kerry e Susan Rice. Anche ieri sera la villa - blindatissima era circondata da una folla in attesa
di vedere il presidente Usa.
ALESSANDRO DI MEO/ANSA
Barack Obama al Quirinale ricevuto dal presidente Napolitano
le molteplici sfide globali e le minacce
alla sicurezza comune che vengono da
più fronti, dal terrorismo internazionale alla non-proliferazione nucleare», ha
scandito Napolitano racchiudendo in
una frase sola scenari geopolitici, e la
storia dell’avvicinamento a Mosca che
data ormai dal primo G8 del 1998.
L’Europa «deve farsi maggior carico di se stessa» specie ora che la fase
peggiore sembra passata, ha detto
Obama, «occorre mettere l’accento
sulla crescita». Napolitano ha ribattuto segnalando il contributo dell’Euro-
pa alla ripresa economica generale e al
superamento della crisi, aggiungendo
che adesso (e vale soprattutto per
l’Italia) occorre tener presente «le
esperienze e i risultati ottenuti dagli
Stati Uniti». Il presidente americano
ha ringraziato il nostro Paese per gli
sforzi compiuti in Nord Africa, a cominciare dalla Libia, e Napolitano ribadito che l’Italia ha un forte impegno
e un ruolo prioritario nella costruzione
di uno stabile equilibrio politico e statuale di Tripoli. Comuni le preoccupazioni per la situazione in Egitto, e una
speranza per la Tunisia che, è l’analisi
del presidente Usa e non solo, può essere d’esempio nel virtuoso cammino
intrapreso sulla via della democrazia,
ben impostato grazie alla nuova Costituzione che riconosce i diritti civili e
anche quelli delle donne. Alla fine, si
sono salutati. Come due amici di vecchia data. E chissà se Obama ha trovato con Napolitano quell’«empatia» che
a Bruxelles aveva indicato come via
maestra per evitare le guerre col vicino, sia esso un Paese o un semplice
concittadino a rischio povertà.
I dossier
Nato
Caso Abu Omar
Difesa
Roma punta alla guida
ma la Merkel incombe
LaCasaBiancachiede
lagraziaagliagenti
Gli Usa frenano
i tagli agli F-35
Dopo il danese Anders Fogh Rasmussen dovrebbe toccare a un Paese del Sud. L’Italia era in pole position ma è
spuntata la candidatura del socialista norvegese Jens
Stoltenberg, sostenuta dalla Merkel per liberare la casella della presidenza della Commissione europea a un
suo candidato del Ppe. L’Italia punta a compensazioni su
altri fronti se si confermasse la scelta in favore dell’ex
premier di Oslo.
Il rapimento dell’imam egiziano a Milano da parte della
Cia nel 2003 ha lasciato uno strascico nelle relazioni con
gli Stati Uniti, con la condanna di 23 agenti americani. Il
presidente Napolitano ha graziato nel 2013 il colonnello
Joseph Romano III ma Washington vorrebbe un gesto di
clemenza anche per Robert Seldon Lady, l’ex capo sezione della Cia di Milano. Napolitano ha ribadito i limiti
delle sue prerogative.
Obama ha sottolineato ieri che «l’Europa non può spendere solo l’1 per cento del Pil per la Difesa mentre gli Usa
spendono il 3». Sul tavolo anche l’eventuale taglio nell’acquisto dei cacciabombardieri F-35 (da 90 a 45) da
parte del nostro ministero della Difesa, che secondo
Washington potrebbe avere un impatto negativo sul
programma e sull’integrazione fra le aviazioni statunitense e italiana.
Libia
Russia
Marò
All’Italia il ruolo
di gendarme di Tripoli
Il Colle vuole tenere
una porta aperta
Se Washington preme
New Delhi può cedere
Obama ha ringraziato l’Italia per il suo impegno e ha
sottolineato che bisogna «riportare l’ordine» nel Paese,
di fatto diviso in due, con le milizie islamiste che controllano l’Est, con una deriva anarchica che spaventa l’Europa anche per i riflessi sull’immigrazione. Roma sta addestrando le forze di sicurezza di Tripoli ed è vista da
Washington come l’alleato chiave per intervenire in
tutto lo scacchiere del Nord Africa.
Sulla crisi ucraina, Napolitano ha sottolineare la necessità di continuare a «coinvolgere e responsabilizzare la
Russia», un Paese influente «in molti scenari», come la
Siria e il Medio Oriente. Obama ha incassato da Roma
l’appoggio per un nuovo giro di sanzioni più dure nel
caso Putin non volesse fare marcia indietro in Crimea e
ha promesso aiuti concreti per rendere il nostro Paese
più indipendente dal gas russo.
L’Italia ha chiesto aiuto all’America per «l’internazionalizzazione» del caso e punta a un arbitrato che sottragga
i due fucilieri della Marina al giudizio in un tribunale
indiano. Washington finora non si è sbilanciata, anche
per i forti legami economici con New Delhi, ma l’appoggio all’alleato potrebbe essere merce di scambio nella
partita delle sanzioni alla Russia e risultare decisivo per
sbloccare l’impasse.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Primo Piano .3
.
A VILLA MADAMA
Barack-Matteo: “Yes we can”
Feeling e pacche sulle spalle fra i due leader che hanno puntato la loro agenda sul cambiamento
L’intesa
Obama e Renzi ieri
a Villa Madama
Crescita e lavoro
Arte e cultura
Ho fiducia
nelle riforme
di Renzi.
Saprà portare
avanti l’Italia
I nostri patrimoni
privati sono
quattro volte
più grandi del
debito pubblico
Barack Obama
Matteo Renzi
ALESSANDRO BIANCHI/REUTERS
L’energia del premier
conquista il leader Usa
Renzi senza complessi
“Faremo la nostra parte”
“Ambizioso, può diventare un modello per l’Europa” “Possiamo affrontare gli impegni internazionali”
dibattito sterile: le finanze pubbliche
devono essere in ordine, ma più si cresce e più i conti sono in ordine». Invece
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
«la crescita europea va ancora al rallentatore». Da qui l’intesa con Renzi
erò è un appoggio che si basa
per puntare sulla crescita: «È fondasugli impegni presi, e per esmentale sostenere i giovani e i disoccusere confermato richiederà di
pati, e so che il governo italiano lo sta
rispettarli, dalle riforme per rilanfacendo», per esempio con i provvediciare l’economia e combattere la dimenti per favorire le assunzioni nelle
soccupazione giovanile, alle garanmedie e piccole imprese. Washington
zie per la sicurezza internazionale e
darà una mano, anche l’expo di Milano:
il finanziamento della Nato. L’intesa
«Tornerò in Italia per l’esposizione.
maturata nelle magnifiche sale di
Anzi, sono fiero di annunciare
Villa Madama non si limita alla chil’adesione degli Stati Uniti».
mica personale, fra due leader gioIl problema più urgente
vani che hanno fatto del cambiadel momento, però, è la
mento la loro cifra. A tratti, nella
sicurezza. Anzi, l’intero
La Nato
conferenza stampa, Obama è parso
sistema di vita occidenSe un alleato
quasi stupito dalla determinazione
tale, minacciato dall’agcon cui parlava Renzi, una variaziogressione russa in
non contribuisce
ne anche culturalmente gradita agli
Ucraina. Qui incomboin un settore, può
americani, rispetto all’abitudine dei
no due problemi: nel brepolitici italiani spesso indecifrabili.
ve termine, la compattezfarlo in un altro
«Sono colpito dall’energia e dalla viza sul fronte delle sanzioni
sione che Matteo porta con sé in
da opporre a Putin; nel lungo,
questo nuovo incarico. C’è visione,
il finanziamento adeguato della
c’è ambizione, ed è un fatto positivo
Nato. Sul primo punto, Obama ha rinon solo per l’Italia, ma per l’Euroconosciuto che le sanzioni di settore
pa». Dopo averlo invitato alla Casa
sarebbero dolorose anche per alcuni
Bianca, ha aggiunto: «Ho fiducia
paesi alleati, ma poi ha ottenuto forse
nelle riforme di Renzi. Saprà portapiù di quanto si aspettasse in pubblire avanti l’Italia».
co, quando Renzi ha detto che l’Italia
Questo è il primo terreno
ha le risorse per resistere a una evend’intesa: la volontà di spingetuale crisi energetica provocata da
re l’Europa dall’austerity
Mosca. Sul secondo punto, il presialla crescita. Obama è
dente ha denunciato lo squilibrio tra
stato attento a non urgli investimenti americani nella difeL’Expo 2015
tare la cancelliera Mesa, circa il 3% del pil, e quelli europei,
Sono fiero
rkel, dicendo che quanche a mala pena toccano l’1%. Non è
do «l’euro sembrava
entrato nel dettaglio della polemica
di annunciare
destinato ad avvitarsi»,
sui caccia F35, ma ha detto che se un
l’adesione
anche per le politiche iralleato non contribuisce in un settore,
responsabili dell’Italia,
può farlo in un altro. Renzi non lo ha
degli Stati Uniti
era necessario aggiustare i
deluso, perché ha detto di essere
conti. Quindi ha elogiato anpronto a stare con la Nato anche se
che il presidente della Bce Draghi,
servisse l’uso della forza, e ha aggiundicendo che ha fatto mosse intellito che l’Ue non può pensare di farsi
genti per il salvataggio. Ora, però, è
pagare la difesa dagli Usa. Compativenuto il momento di cambiare marbilmente con le esigenze di bilancio,
cia, soprattutto per affrontare la piainsomma, ha preso l’impegno a fare la
sua parte. Su queste basi, si può coga della disoccupazione giovanile:
«Quello fra crescita e austerity è un
struire una nuova alleanza.
PAOLO MASTROLILLI
FABIO MARTINI
ROMA
ROMA
P
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
atteo - è l’auspicio - io
credo che se tu avrai
successo in Italia,
puoi diventare un modello in Europa». E seguendo lo stesso filo del
discorso, Obama ha detto di scommettere sulla nuova generazione
italiana, anche per la capacità di irrorare «sangue fresco». Dopo un
«uno-due» del genere, persino un
uomo superdotato in autostima come Matteo Renzi, pare abbia avuto
un sussulto. Barack Obama, si sa, è
un personaggio che sa trovare le
parole giuste, ma senza mai andare sopra le righe. Un understatement che non si modifica nei colloqui a tu per tu, anche se talora si
scioglie in battute e aneddoti, tenuti sempre su un registro di stile. È
capitato anche ieri, durante il primo vero colloquio tra il presidente
degli Stati Uniti e il capo del governo italiano. Quando Obama è arrivato davanti all’ingresso di Villa
Madama, Matteo Renzi lo ha preceduto, ma ha avuto un attimo di
incertezza al momento degli onori
militari, a quel punto il presidente
americano lo ha sfiorato su una
spalla, indirizzandolo nel verso
giusto: «Sai, è un po’ di anni e me
ne intendo di protocollo...». E poi,
una volta entrati dentro, ha Obama
raccontato di quella volta che la
«regina Elisabetta stava per cadere e sono stato costretto a sostenerla....», una licenza vietata dal
protocollo di quella monarchia.
Il presidente americano scommette sulla «nuova Italia», Matteo
Renzi lo ha capito e nel corso della
conferenza stampa - oltre a una captatio non impegnativa («Yes we can
vale anche per noi in Italia»), si è
spinto anche oltre quanto detto a
porte chiuse. Senza che nessuno
glielo avesse chiesto in modo espli-
«M
cito, ha detto: «L’economia italiana è
in grado di affrontare gli impegni in
Ucraina e anche una crisi energetica.
Abbiamo sì un grande debito pubblico, ma anche un patrimonio privato
di quattro volte superiore al debito
pubblico». Chiaro il messaggio ad
Obama: basta con la storia che siamo
l’anello debole della Nato, sempre
pronti a virare su una posizione soft
per via della dipendenza energetica
dalla Russia. Certo, un atteggiamento risoluto, anche per effetto delle lusinghe fatte balenare dal presidente degli Stati Uniti nel
corso del colloquio, quando Obama ha detto che
l’Italia sa dove approvL’Ucraina
vigionarsi, ma che sul
L’economia
medio periodo, se crederà, potrà contare sulitaliana è in grado
le cospicue scorte di
di sostenere una
shale gas di cui dispongono gli americani. E anacrisi energetica
loga tenuta (agli occhi di
Obama), Renzi l’ha dimostrata parlando di Ucraina.A chi gli ha
chiesto se difenderebbe qualsiasi alleato della Nato, Renzi ha replicato:
«La risposta è semplice ed è sì». Certo, di F35 non si è proprio parlato nel
colloquio, ma sulle spese per la difesa,
Obama è stato esigente, ha detto
chiaro e tondo che i Paesi europei
spendono ancora troppo poco in questo comparto e la risposta di Renzi è
stata interlocutoria.
Jena
Più
Tra Obama, Napolitano e Renzi
chi è il più di sinistra?
Il Papa.
[email protected]
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
U
ITALIA-USA
Il diritto alla vita
Per noi sono temi di speciale rilevanza l’esercizio
dei diritti alla vita e all’obiezione di coscienza
LA VISITA A ROMA
Nota della Sala Stampa Vaticana
ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO
n presidente Usa
visibilmente emozionato, che non
nasconde la sua
personale e sincera ammirazione per Francesco. Un Papa sudamericano
che si trova in sintonia con il
leader della maggiore potenza
mondiale nell’impegno per la
pace, nella lotta contro la povertà e il traffico di esseri umani, ma che non dimentica i temi etici, motivo di scontro tra
Obama e la Chiesa statunitense. Cinquantadue minuti di
colloquio, durato più del previsto, per parlare anche degli
scenari internazionali e del
ruolo che l’amministrazione
Usa vuole assumere nella crisi
mediorientale.
La visita di Barack Obama
Oltretevere è stata un successo, «è andata bene, molto bene» ripetono nei sacri palazzi.
Ma il presidente, nonostante il
clima cordiale dei colloqui, sia
nell’incontro con Francesco
che in quello con il Segretario
di Stato Pietro Parolin si è sentito ribadire l’importanza della libertà religiosa anche come
diritto all’obiezione di coscienza di fronte all’aborto, messo
in discussione dalla riforma
sanitaria. Obama, se lo aspettava, ha incassato facendo
buon viso, e in conferenza
stampa ha riconosciuto che
«su alcune questioni non siamo del tutto d’accordo».
Il comunicato della Santa
Sede afferma che si è discusso
di «temi attinenti all’attualità
internazionale, auspicando
per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del
diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti
coinvolte». In particolare, molto spazio hanno preso il Medio
Oriente e in particolare la Terra Santa, proprio nel giorno in
cui è stato diffuso il programma della prossima visita di
Francesco. Obama ha assicurato al Papa il suo impegno per
cercare soluzioni praticabili.
U
La lotta alla povertà
Con il Papa abbiamo
parlato delle sue
preoccupazioni per
i poveri e gli emarginati
che non hanno
opportunità
Barack Obama
SAUL LOEB/AFP
Un momento di allegria nell’incontro fra Barack Obama e Papa Francesco ieri mattina in Vaticano
IN VATICANO
Francesco spiazza anche Obama
Il leader Usa al Papa: sono un suo ammiratore. Ma sui temi etici restano “divergenze”
glie...» ha ricordato il presidente
all’inizio del colloquio mentre
nell’attigua sala del Tronetto il
Segretario di Stato John Kerry e
il resto della delegazione americana attendevano la conclusione
dell’udienza per poi essere introdotti nella biblioteca papale. Co-
me regalo, Obama ha portato al
Papa i semi delle piante del giardino della Casa Bianca e una donazione per produrre «tonnellate» di vegetali da destinare ad
una associazione caritativa. «Se
ha l’occasione di venire alla Casa
bianca potrà vedere il giardino»,
ha detto il presidente, «Como
no», ha risposto Bergoglio, già
invitato a partecipare alla Giornata mondiale delle Famiglie di
Philadelphia nel 2015. «La gente
impazzirebbe» ha quindi detto
Obama in seguito alla conferenza stampa con Renzi. Il Papa ha
donato due grandi medaglie di
bronzo insieme a una copia rilegata in pelle rossa dell’esortazione «Evangelii Gaudium». «Lei sa
che la leggerò nello Studio ovale
quando sono profondamente
frustrato, e mi darà forza e calma», ha detto Obama. «Lo spe-
FRA POLITICA E FEDE
Così Barack ricuce
con i cattolici Usa
PAOLO MASTROLILLI
IL COLLOQUIO
Il presidente ha invitato
il Pontefice a Washington:
«La gente impazzirebbe»
«Nel contesto delle relazioni
bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato – si
legge nella nota – ci si è soffermati su questioni di speciale
rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l’esercizio dei diritti
alla libertà religiosa, alla vita e
all’obiezione di coscienza»,
quei temi etici sui quali è in atto uno scontro con i cattolici
Usa. Mentre grande sintonia si
è riscontrata sul «tema della
riforma migratoria» e sul «comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri
umani nel mondo».
Obama e il suo seguito di 14
persone è stato accolto dal Prefetto della Casa Pontificia Georg Gänswein nel cortile di San
Damaso, quindi il lento corteo,
preceduto dal picchetto di
guardie svizzere, ha percorso
le sale affrescate del palazzo
apostolico. Il Papa com’è tradizione è andato incontro all’ospite e Obama ha detto «Come sta? È meraviglioso essere
con lei... È un grande onore per
me, sono un suo ammiratore».
«Thank you», ha risposto sottovoce Francesco. «Saluti dalla
mia famiglia, l’ultima volta che
sono stato qui per incontrare il
suo predecessore ho potuto
portare mia moglie e le mie fi-
ro», ha risposto Francesco. Al
momento del commiato, una
lunga stretta di mano che il presidente Usa sembrava non voler
interrompere: «Muchas gracias,
le chiedo di pregare per la mia
famiglia», sono state le ultime
parole di Barack.
ROMA
on la sua visita, il
presidente Obama
ha fatto capire agli
elettori cattolici che la Chiesa
non è una sezione del Partito repubblicano». Per quanto diretta, questa battuta del giornalista Michael Sean Winters sintetizza bene almeno uno dei
punti centrali dell’udienza di ieri da papa Francesco. È vero
che il capo della Casa Bianca
aveva ragioni etiche e spirituali
per volere un incontro col Pontefice, ed è parso sinceramente
colpito quando lo ha definito
persona capace di ispirare gli
uomini e «puntare i loro occhi
verso i problemi del mondo». Si
è persino schernito, rispondendo così a chi gli chiedeva se pensava di aver costruito un’alleanza con Francesco: «Sospetto
che il Papa non abbia alcuna urgenza di stringere alleanze con
qualunque politico. Lui si occupa di cose un po’ di più alte,
mentre noi stiamo per terra a
cercare soluzioni pratiche».
Queste soluzioni, però, passano anche attraverso il consenso elettorale, un piano su
cui Obama ha avuto diversi
problemi con la gerarchia cattolica. Pochi giorni fa il cardinale Burke in un’intervista definiva «anticristiane» le sue politiche, mentre l’arcivescovo
Chaput aveva accusato l’università di Notre Dame di essersi prostituita, perché aveva in-
«C
vitato Barack a visitarla. Durante le presidenziali del 2012
una larga parte dell’episcopato
non ha fatto mistero di essere
contraria alla rielezione di
Obama, e questi stessi sentimenti potrebbero avere un impatto negativo per i democratici sulle elezioni midterm di novembre. I cattolici sono divisi,
grosso modo 45% repubblicani,
45% democratici e il resto incerti, e le loro fluttuazioni possono influenzare i risultati in
Stati sempre decisivi come
Ohio o Pennsylvania.
Al centro delle incomprensioni tra presidente e gerarchia
ci sono i temi sociali, cioé aborto, contraccezione, matrimoni
gay. L’incontro con Francesco,
che in passato ha invitato la
Chiesa a non parlare in maniera
ossessiva solo di questo, serviva anche a mostrare che è possibile non essere d’accordo su
tali punti, ma dialogare e collaborare su quelli condivisi, tipo
la lotta alla povertà. «Ora – domanda Winters – alcuni vescovi
diranno che il Papa si è prostituito perché ha ricevuto il presidente?». Obama ha detto che
durante il colloquio i temi sociali non sono quasi emersi, mentre poi li hanno ricordati il segretario di Stato Parolin e il comunicato della Santa Sede. Il
Vaticano ha sottolineato le divergenze, ma anche i punti di
contatto, come l’immigrazione.
Questa disponibilità al dialogo è
già un successo, che aiuterà
Obama tra i cattolici.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Primo Piano .5
.
U
ITALIA-USA
LA GIORNATA
Nuovi Cesari
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
rrivavano dall’Appia Antica, come i Cesari che
tornavano dall’Oriente.
Quando giunsero in vista del
Colosseo, Cork sbiancò: «Che
è?». Si alzò in piedi sulla jeep e
disse che i bombardieri avevano
lavorato bene, e che purtroppo
la guerra è così. In realtà Obama qualche idea più chiara ce
l’ha. Alla guida ha chiesto se,
una volta a terra, il gladiatore
dovesse essere ucciso per forza.
A proposito di tradizioni: questa invece resiste da noi, specialmente in politica.
A
Meglio di Bush
Un attivista solitario in Vaticano, i
giovani destri di Rotta di Collisione, i
Cobas con una sagoma di Obama.
L’ospite sia contento: dieci anni fa
100mila persone accolsero un suo
predecessore al coro «Bush credeva
che Roma fosse sua / il popolo ha
risposto, ma li mortacci tua!».
Sorrisi e stupore nella città blindata
TESTI A CURA DI MATTIA FELTRI
Marasma
nostrum
Dal calesse alla Bestia
Tutti si saranno domandati a che servisse
un corteo di oltre cinquanta mezzi, fra suv,
pulmini e moto. Poi, in piazza San Pietro, si
è aperto un portellone e qualcosa in più si
è intuito. L’auto su cui si è spostato Obama
è detta La Bestia, è lunga cinque metri e
mezzo, pesa sette tonnellate e ha una
carrozzeria di ferro, alluminio, titanio e
ceramica spessa venti centimetri. Sono
rinforzate pure le gomme. Un po’ di cose
sono cambiate dal 1919, anno della prima
vista di un presidente americano a Roma:
era Woodrow Wilson, e il re Vittorio
Emanuele III andò a prenderlo alla stazione
con la sua carrozza.
Si nota che sono arrivate le
giovani generazioni? I figli
dell’Erasamus? Finalmente
abbiamo un presidente del
Consiglio che parla in
inglese col capo della Casa
Bianca. Dice, per esempio,
che si erano già visti «in
Bràssels», cioè a Bruxelles. E
il Mediterraneo? Il mare
nostrum lo chiamavano gli
antichi romani; «our sea»,
traduce un temerario Renzi.
Che ci tiene: ogni tanto dice
cose come «quanto ci è caro
il tuo primo messaggio»
(si riferiva al celebre «Yes we
can», amato da Walter
Veltroni e che a Roma
divenne «Se po’ fa’»);
impossibile resistere alla
tentazione di sostituirsi
all’interprete: «The first
message!». Del resto una
volta, da sindaco di Firenze,
Matteo a Palazzo Vecchio
parlò a Ted Turner di
Maichelengelo, che non è
un refuso ma la versione
“ammerigana” di
Michelangelo.
Alla grande anche
Franceschini, che ha accolto
Obama al Colosseo e poi,
con i giornalisti, ha
ricostruito con la precisione
dell’entomologo il
prestigioso dialogo.
«Minister of culture? Great
job», gli ha detto il
presidente americano. E lui:
«In Italy is the best job!».
Quanto a noi, non possiamo
che essere very happy.
AFP
Il selfie sì
Il babà no
Voleva il selfie il sindaco
Marino, lo voleva Diego Della
Valle. Invece niente, mentre
qualcuno, forse, al Quirinale
l’ha spuntata. Ma lì l’evento è
stato il rifiuto opposta da
Obama a un meraviglioso
babà. Voleva tenersi leggero
in vista della cena. Pare sia
rimasto a Villa Taverna con
l’ambasciatore e abbia
concluso con gelato alle
creme.
AFP
il caso
MARIA CORBI
ROMA
oma sfila sui red carpet
mondiali. Ci volevano Hollywood e Sorrentino a fare
tornare la magia nella città eterna devastata da anni di cattive gestioni. E adesso Obama che entra
da gladiatore nel Colosseo in attesa di rivedere gli antichi fasti. Dopo Vacanze Romane e la Dolce Vita, la Grande Bellezza celebra la
rinascita dell’immaginario collettivo. Almeno in quello. D’altronde
è questa l’epigrafe da cui parte
Paolo Sorrentino: «Viaggiare è
molto utile, fa lavorare l’immagi-
R
Roma incassa il primo turista
dell’effetto “Grande bellezza”
nazione, il resto è solo delusione e
pene. Il nostro viaggio è interamente immaginario, è la sua forza». Un
verso di Celine tratto da “Viaggio al
termine della notte”, un po’ decadente come il fascino di Roma.
In fondo è come se Obama fosse
il turista numero zero dei 40 milioni che sono attesi nel 2014, secondo
i dati della Camera di Commercio.
Arrivi preceduti dai tweet che disegnano una mappa ideale, a iniziare
dalla Fontana di Trevi, la più citata.
Poi il Campidoglio, il Colosseo, la
terrazza della casa del protagoni-
sta Jep Gambardella affacciata sul
Colosseo come quella di Scajola. E
poi San Pietro, il Gianicolo, i Fori. E
il Circo Massimo dove il 22 giugno,
tra i colli Aventino e Palatino, arriveranno 65mila fan dei Rolling Stones (già ribattezzati la «grande bellezza del rock») voluti da sindaco
Ignazio Marino, meno dalla Soprintendenza che teme un orda di vandali sui resti archeologici. Anche
gli Internazionali di tennis fanno
leva sull’immagine della capitale:
«Tutti hanno il tennis. Roma l’abbiamo soltanto noi» recita il claim
della pubblicità di quest’anno.
E pure Marino fa leva sull’Oscar di
Sorrentino proponendo tre itinerari,
alla ricerca dei luoghi più suggestivi
nei quali il film è stato girato. È la Roma che presta e affitta la sua bellezza
per combattere gli sfregi del tempo.
Non è una novità. La glamour society
ancora ricorda la serata in onore di
Valentino nel Tempio di Venere, con
l’allestimento del premio Oscar della
scenografia Dante Ferretti, che ideò
un colonnato in vetroresina, illuminato dall’interno, proprio di fronte al
Colosseo. Una location magica in
cambio di un restauro permanente,
quello del podio antistante il tempio
più grande della Roma antica. E fu un
coro di «wonderful» da parte di Sarah Jessica Parker a Uma Thurman,
da Eva Mendes a Claudia Schiffer, da
Mick Jagger Matthew Broderick.
Epoche lontane che si incontrano,
con uno scambio impari. Quando la
chitarra acustica di Paul Mc Cartney
è entrata nel Colosseo come la spada
di un vecchio gladiatore solo in 300
l’hanno potuta ascoltare. Una grande
bellezza assai poco democratica.
Quel che ti spiegano è che c’è la
grande bellezza ma non c’è il grande
bilancio. Un set straordinario ed unico al mondo per cui si cercano volontari disposti a mantenerlo. Diego Della Valle per il Colosseo. Bulgari per
Trinità dei Monti, Fendi per la Fontana di Trevi. Ma anche stati esteri come l’Arabia saudita in soccorso della
Grande Bellezza.
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
gg Dossier/Il ritorno degli investimenti
Chi compra italiano
Principali partecipazioni
PEOPLE’S BANK OF CHINA
MILANO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
a People’s Bank of China, la
banca centrale di Pechino,
dichiara di essere salita nei
giorni scorsi poco sopra il
2% nei due maggiori gruppi italiani dell’energia. Non si tratterebbe solo di nuovi acquisti, visto che
a fine 2013 la stessa banca centrale
cinese era data vicina all’1,8% di
Enel, ma in ogni caso la salita oltre la
soglia del 2% - che fa scattare l’obbligo di segnalazione al mercato - ha anche un valore «segnaletico» che pare
voler rendere esplicito l’interesse
nelle società. Nelle stesse ore il fondo
Usa Invesco spiega di aver comprato
poco più del 5% - un’altra soglia sensibile oltre al quale scatta l’obbligo di
comunicare al mercato - di Rcs Mediagroup. Questo mentre in Borsa
ancora risuona l’eco delle mosse di
BlackRock, il megafondo Usa che gestisce oltre 4 mila miliardi di dollari
per conto dei suoi clienti e che nelle
ultime settimane ha comprato a man
bassa azioni di banche italiane - da
L
L’INTERESSE
I report sottolineano: «Siete
il Paese occidentale
col più alto avanzo primario»
BLACKROCK
Il megafondo Usa
si è mosso per Intesa
Unicredit e Montepaschi
Intesa-Sanpaolo a Unicredit, passando anche per il pur acciaccato
Monte dei Paschi. Tra le nuove quote
e quelle che già possiede in società
come Telecom, Mediaset, Atlantia,
Generali o Cnh e alcune partecipazioni che restano invisibili perché
sotto la soglia del 2%, si può agevolmente calcolare che BlackRock pesi
oggi oltre 10 miliardi di euro solo in
piazza Affari: briciole rispetto alle
masse che gestisce, ma una cifra di
tutto rispetto per l’Italia.
Il nuovo fascino dell’Italia dipende
di certo dalla scelta di molti gestori,
oggi con ampia liquidità a disposizione, di spostarsi dai Paesi emergenti percepiti come ormai troppo rischio-
Intervista
MILANO
ì, c’è una luna di miele dei mercati con l’Italia e con Matteo
Renzi, come dimostra anche
l’andamento positivo dello spread. Le
riforme promesse dal premier piacciono molto agli investitori . Ma attenzione. Se nei prossimi mesi , i suoi
propositi non dovessero trasformarsi
in realtà quegli investimenti che oggi
stanno arrivando sulle aziende italiane potrebbero ripartire rapidamente
verso altri lidi». Federico Imbert, amministratore delegato del gruppo
Credit Suisse in Italia sa di cosa parla,
visto che la sua banca è tra i primi trader al mondo di azioni europee.
S
Da cosa nasce questo interesse per i
titoli italiani?
«Già da tre o quattro mesi i miei colleghi di Londra e New York ci chiedono molto delle opportunità di investimento in Italia, non fanno che ricevere richieste da investitori istituzionali. Nel sistema finanziario oggi c’è abbondante liquidità, ma si stanno profilando rischi nuovi, specie nei Paesi
emergenti. Così c’è un movimento
consistente di capitali dagli emer-
2,102%
di Eni
1,35
miliardi
È la banca
centrale cinese
È il più
grande fondo
d'investimento
al mondo gestisce
4300 miliardi di dollari
4,8% di
Telecom
776
milioni
LYBIAN INVESTMENT
AUTHORITY
È la banca
centrale
della Libia
822
milioni
2,9%
di Unicredit
1
miliardo
5% di
Intesa Sanpaolo
1,85
miliardi
5,2% di
Unicredit
1,91
miliardi
8,5% di
Montepaschi
238
milioni
4,95% di
Atlantia
661
milioni
AABAR
CENTRAL BANK OF LYBIA
È il fondo
sovrano
della Libia
2% di
Finmeccanica
BLACKROCK
2,071%
di Enel
844
milioni
FRANCESCO MANACORDA
Pamplona
2,39
miliardi
5%
di Unicredit
INVESCO
È un fondo
americano
5%
di Rcs
43
milioni
2,7%
di Autogrill
50
milioni
Deutsche Bank
È un fondo
inglese
che può contare
su capitali russi
È il fondo
sovrano
di Dubai
6,5%
di Unicredit
Complessivamente
ha investito quasi
20 miliardi di euro
nelle società
di Piazza Affari
Valore in Borsa in euro
È la principale
banca
tedesca
1,84
miliardi
7,46%
di Luxottica
1,46
miliardi
- LA STAMPA
In Borsa crescono gli stranieri
Nel mirino credito ed energia
La banca centrale cinese oltre il 2% di Eni ed Enel. Anche gli americani comprano
si per il possibile rallentamento della
crescita - alla periferia della zona euro
che dopo un periodo durissimo offre
prospettive di crescita moderate ma
anche valori di Borsa relativamente
bassi e quindi un rischio ridotto. Ma a
influenzare favorevolmente il clima sono anche alcuni passaggi fatti dai governi Monti e Letta per il risanamento
dei conti e, adesso, le aspettative per le
riforme di Renzi. «L’Italia - spiega il
“report” di una banca d’affari per chiarire il perché del nuovo amore tricolore - è oggi il Paese occidentale con il più
grande avanzo primario». La bilancia
commerciale, che nel 2008 segnava un
deficit pari al 4% del Pil, adesso è invece in attivo con un avanzo di poco inferiore all’1% del Pil, segnala lo stesso
studio; insomma, se anche i consumi
non danno segni di grande ripresa si
esporta di più e soprattutto si esporta
più di quel che si importa.
Segnali positivi di cui i mercati si ac-
corgono anche attenuando di molti
punti uno spread finora punitivo e che
adesso viaggia sotto i 180 punti base: i
Btp a cinque anni, che saranno in asta
proprio oggi, puntano per la prima volta dal 1999 sotto un rendimento del 2%,
i decennali si avviano anch’essi a frut-
tare una percentuale risicata, attorno
a quel 3,3% che è vicino al minimo storico. Il paradosso, ma mica tanto, è che
se l’Italia fa meno paura - come dimostrano quei tassi dei titoli di Stato - ma
i rendimenti si riducono appunto a poca cosa, allora può valere la pena di
Collocati 7,5 miliardi, domanda per 12,5
IlTesorofaancorailpienoall’astadeiBot
1 Il Tesoro ha fatto ancora una volta
il pieno: ieri ha raccolto 7,5 miliardi di
euro con l’emissione di Bot semestrali.
Buona domanda pari a 12,483 miliardi. Rendimenti in leggera salita allo
0,504% annuo, in aumento di 5 punti
base rispetto alla precedente asta. La
domanda, dicono gli operatori interpellati da Radiocor, è l’aspetto più si-
gnificativo dell’asta: il rialzo del rendimento è stato determinato soprattutto da fattori tecnici, più importante
l’entità delle richieste: il rapporto tra
domanda e offerta è stato ben superiore rispetto al collocamento precedente e si è mantenuto su livelli elevati
anche in termini assoluti (a 12,5 miliardi circa). Spread a 175 punti.
“Siamo alla luna di miele
tra il premier e i mercati
Ma servono le riforme”
Imbert (Credit Suisse): i suoi progetti piacciono agli investitori
Il clima
C’è grande interesse
per le privatizzazioni
arriveranno asset
che possono spuntare
valutazioni interessanti
Federico Imbert, Credit Suisse
genti, e in una certa misura anche dagli
Stati Uniti, verso i Paesi periferici della zona euro, Italia compresa, in cerca
di opportunità d’investimento che coniughino buoni rendimenti con profili
di rischio non troppo alti».
Un movimento generale che riguarda
il Sud Europa, insomma, o c’è un focus
particolare sull’Italia?
«Per l’Italia ha un impatto anche un fat-
tore Renzi. I mercati, che vivono anche
di aspettative, hanno molte attese sulla
sua azione di riforma. Guardano in primo luogo con grande interesse a una posizione che vuole rendere meno stringenti i vincoli di bilancio e spingere i consumi interni, anche con i 10 miliardi che
verranno usati per ridurre l’Irpef. Ma
pensano pure che le riforme istituzionali potranno avere un effetto: se si elimina
il bicameralismo perfetto il Paese diventa più governabile, chiunque ci sia a Palazzo Chigi; se si cancella il titolo V della
Costituzione alcuni capitoli di spesa saranno forse meglio controllabili».
Gli stranieri comprano perché i prezzi
delle azioni sono bassi o perché si
aspettano buoni risultati da un’economia italiana finora stagnante?
«Si muovono per entrambe le ragioni.
Alcune valutazioni espresse dalla Borsa
restano basse se paragonate a quelle di
altri Paesi, ma c’è anche un’aspettativa
che l’economia italiana dia segni di ripresa. Lo pensa chi investe sul settore delle
banche, ma anche chi punta su multinazionali europee come Eni ed Enel che
mantengono comunque in Italia una
parte importante della loro attività».
Sono soldi destinati a restare investiti
in Italia?
«Questi investitori fanno acquisti non
strategici ma finanziari, il che non vuol
dire per forza che debbano essere in-
tentare la scommessa rivolgendosi direttamente alla Borsa. È per questo
che se rimaniamo terra arida per gli
investimenti diretti dall’estero - difficile aprire una fabbrica, un incubo la burocrazia, pesantissime le tasse - la finanza internazionale non disdegna invece di andare a cogliere i frutti di
aziende ben radicate nel territorio. Vale per i giganti quotati quanto per i
marchi familiari - da Versace a Krizia della moda. Del resto alla globalizzazione dei flussi finanziari nessuno più
sa o vuole opporsi. Ieri - in mezzo ai
grandi annunci - è arrivata anche la
piccola notizia che l’ex presidente leghista della Camera Irene Pivetti ha
ceduto l’80% della sua società Only
Italia, che ha come obiettivo quello di
aiutare le imprese italiane a esportare
in Cina. L’acquirente? Non certo una
cordata di industriali bresciani, ma più
realisticamente la China Infrastructure Group dalla lontana Hong Kong.
vestitori di breve periodo. Non cercano posti nei consigli d’amministrazione , ma puntano a buoni rendimenti.
Penso che si sia aperta una finestra
temporale di 6-12 mesi in cui saranno
molto attenti all’Italia. Poi, se le loro
prospettive non dovessero concretizzarsi potrebbero investire tranquillamente altrove».
Ma in tanta euforia per essere di nuovo appetibili dagli investitori esteri
non ci sta anche un pizzico di preoccupazione su un’Italia in vendita?
«E perché mai? Quelle di cui parliamo
sono aziende quotate, i cui titoli si vendono e si comprano sul mercato. Non
mi sembra che nessuno, né Blackrock
né la People’s Bank of China, abbia intenzione di scalare le società in cui sono entrate, cosa che in alcuni casi - come in quello dell’Eni - è anche tecnicamente impossibile vista la quota in mano al Tesoro. Dunque direi che non c’è
proprio nessun motivo di preoccupazione. Casomai il contrario».
Questi segnali dovrebbero spingere il
governo ad accelerare il programma
di privatizzazioni?
«Dal Credit Suisse vediamo un grande
interesse degli investitori istituzionali
per le privatizzazioni e mi pare che il
piano del governo sia considerato serio
e rapido. visto che su alcune società come Fincantieri si sta già lavorando e
presto si arriverà a passi decisivi. Sul
mercato arriveranno asset di tipo finanziario, come è in sostanza Poste, o
infrastrutture come l’Enav, che possono spuntare valutazioni molto interessanti».
[F. MAN]
LA STAMPA
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Primo Piano .7
.
g
Meno pessimismo
e più viaggi
la ripresa si fa strada
Pedroni (Coop Italia): “Ancora non ci sono veri segnali
nei consumi, ma per la prima volta risale la fiducia”
il caso
FRANCESCO SPINI
MILANO
I
l rinnovato interesse dei
grandi fondi internazionali
per le nostre imprese, oltre
ad essere dettato dai prezzi di
saldo dopo anni di crisi, secondo diversi osservatori sono un segno di fiducia in più
sulla ripresa, che si aggiunge
a tanti piccoli segnali che - se
ancora non annunciano la
svolta - accendono la speranza. Nelle prime nove settimane dell’anno, ad esempio, il
traffico complessivo nella rete
di Autostrade per l’Italia ha
fatto registrare un incremento dello 0,7%. Non molto, ma
decisamente meglio rispetto
al -1,6% del 2013 e al -7,5% del
2012. Un dato confermato dalle vendite di Autogrill che nei
negozi autostradali crescono
dello 0,9%, dopo il -6% segnato
nel 2013. Un altro esempio viene dall’edizione di marzo del
Barometro Coop, osservatorio con cui Coop Italia analizza trimestralmente la conI DETERSIVI
All’interno del comparto
più colpito, primi segni
di inversione del trend
+0,7%
14%
Il traffico
Gli sfiduciati
Anche Autogrill vede
migliorare dello 0,9%
le vendite in autostrada
Secondo il Barometro
Coop negli ultimi 3 mesi
si sono dimezzati
ANTONELLA DI GIROLAMO/BUENAVISTA
I consumi restano fermi, ma il clima sta migliorando
rare, i mesi di febbraio e marzo
portano ancora il segno meno».
Non così le aspettative. «In un
certo senso possiamo dire che
c’è voglia di ripresa - dice Pedroni -. Ma è molto importante
che alla promessa del governo
di tagliare le tasse seguano i fatti. In caso contrario i pochi segnali che ci sono potrebbero
spegnersi molto in fretta».
Segnali che, per ora, non
sfuggono nemmeno agli specialisti di Nielsen. «Volendo sintetizzare, dalla seconda metà del
2013, si può parlare di un arre-
sto della caduta dei consumi,
con un trend che si sta riportando sulla linea di galleggiamento», afferma Romolo De
Camillis, direttore area retail di
Nielsen Italia. Anche qui, dunque, bisogna concentrarsi su
segnali ancora deboli, ma significativi. Eccone uno: «Tra gli atteggiamenti dovuti al crollo della fiducia degli ultimi anni, c’è
quello che ha portato gli italiani
a passare molto più tempo in
casa». Invece contrariamente a
quanto avveniva in passato,
«nelle prime 10 settimane del
2014 i punti di vendita delle località turistiche hanno avuto
una performance migliore di 1,7
punti rispetto ai negozi dei centri urbani, segnale che, complici
anche le temperature elevate,
una parte degli italiani ha ripreso a muoversi». Sul fronte dei
consumi alimentari, De Camillis, ricorda come si stia assistendo al recupero dei volumi
persi: a inizio marzo viaggiano
verso i 22,95 miliardi annui le
vendite di confezionato, fresco
e surgelato: di un soffio sopra i
livelli di un anno fa. Nel corso di
questa crisi, uno dei settori più
colpiti è stato quello dei detergenti: a febbraio il settore «cura
della casa» segna un -4,2% annuo. Eppure Federchimica Assocasa proprio ieri ha evidenziato i «primi» e «ancora deboli» segnali di alcuni sotto-segmenti che, all’interno del comparto, provano a risollevarsi. I
curalavastoviglie mostrano un
+0,4%, i decalcificanti per lavatrice +0,9%, i prodotti per wc
+1,3%; gli ammorbidenti cedono
lo 0,7%, in recupero rispetto al
-2,7% dell’agosto 2013. Piccoli
segni, in un quadro che per tutti
i settori resta complicato. Lo
stesso Barometro Coop segnala
ancora propensione all’acquisto negativa: si salva solo l’ortofrutta. Chi è in difficoltà anche
quest’anno farà a meno soprattutto di carne, salumi e latticini.
«Non illudiamoci - conclude Pedroni -: la spending review delle
famiglie ha cambiato il modo di
fare la spesa, all’insegna di risparmio e sobrietà. Questo resterà anche dopo la ripresa:
non torneremo ai livelli visti
prima della crisi».
I dati dell’Istat
E anche le imprese
vedono la schiarita
LE TENDENZE
Nielsen: le vendite ora
si stabilizzano. Meglio
i negozi dove c’è turismo
giuntura. «I rischi sono ancora maggiori delle opportunità», si avverte nelle prime pagine, «non sussistono tutte le
condizioni economiche e socio-politiche per una vera ripresa». Eppure, nel contempo, «si attenuano i segni di deterioramento delle condizioni
economiche familiari che proseguivano ininterrottamente
dal 2012»: per la prima volta la
quota di chi dichiara di non
aver avuto un peggioramento
nelle condizioni economiche
supera il 50% del totale, al
51%. E ancora: negli ultimi tre
mesi quasi si dimezzano (dal
25 al 14%) i pessimisti sul futuro, così come diminuiscono le
famiglie che prevedono ulteriori difficoltà a far quadrare i
conti della spesa: dal 49 al
43% del totale, ai minimi da
inizio crisi. «Non siamo di
fronte a un quadro ottimista avverte Marco Pedroni, presidente di Coop Italia -. Ma dopo tutta una serie di indagini
in cui tutto andava peggiorando, ora c’è un cambiamento.
Quella tendenza si è fermata e
ci sono segnali di maggior fiducia nel futuro». Del resto,
spiega Pedroni, «sul fronte dei
consumi, quelli veri, ancora
non si vede nulla: dopo un
gennaio che lasciava ben spe-
LUIGI GRASSIA
Si accende un altro segnale
di ripresa: a marzo l’indice
composito della fiducia delle
imprese italiane è salito a
89,5 (da 88,2 che era a febbraio).La fiducia può sembrare qualcosa di impalpabile e invece è importante per
l’economia perché è proprio
la fiducia (quando c’è) a spingere le aziende a operazioni
rischiose come gli investimenti e le assunzioni: è per
questo che l’Istat la sonda
presso le imprese.
In ripresa manifattura
e servizi, ancora giù
le costruzioni
e il commercio
Purtroppo il miglioramento non è generale. L’Istituto
di statistica spiega che l’andamento dell’indice complessivo rispecchia un miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato e, più lievemente, delle
imprese manifatturiere; risulta invece in diminuzione
la fiducia delle imprese di costruzione e di quelle del commercio al dettaglio.
Nella manifattura l’indice
di fiducia sale a 99,2 (da 99,1 a
febbraio). Rimangono stabili
le attese di produzione e migliorano i giudizi sugli ordini
89,5
a marzo
Nel mese di febbraio
l’indice della fiducia
si era fermato a 88,2
(da -25 a -23); il saldo relativo
ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da -3 a -1.
Invece l’indice della fiducia
delle imprese di costruzione
scende a 75,8 (da 76,9 a febbraio). Migliorano le attese sull’occupazione (da -21 a -18 il saldo), mentre peggiorano i giudizi sugli ordini e i piani di costruzione (da -50 a -54 il saldo).
L’indice della fiducia delle imprese dei servizi continua a
crescere con convinzione, a
92,4 dai 90,3 di febbraio. Migliorano le attese sull’andamento dell’economia in generale (da -26 a -22 il saldo) e i
giudizi sugli ordini (da -12 a -10
il saldo); peggiorano lievemente, invece, le attese sugli ordini
(da -2 a -3 il saldo). Infine nel
commercio al dettaglio l’indice
della fiducia scende a 94,6 punti dai 96,3 di febbraio. L’indice
va giù nella grande distribuzione (da 97,2 a 92,4) mentre rimane stabile in quella tradizionale (a 96,3).
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 8
Primo Piano .9
LA STAMPA
.
VENERDÌ 28 MARZO 2014
U
GOVERNO
delega, e discuterne contestualmente ai contratti a termine: ipotesi che, pensano, difficilmente Renzi non potrà valutare, visto che si tratterebbe
di accelerare ancora di più i
tempi di approvazione.
Per ora, però, i provvedimenti restano separati e la discussione verte sul decreto. Da
lunedì prendono il via le audizioni in Commissione, poi, entro venerdì, saranno presentati
gli emendamenti. «Non aumenta la precarietà», garantisce
Poletti; e così la pensa anche
Filippo Taddei, responsabile
economico del Pd, in un’intervista in uscita sull’Espresso di
oggi: «E’ una misura emergen-
LA SFIDA DEL RILANCIO
Decreto lavoro
“Si può discutere
non stravolgere”
Cuperlo: «Dobbiamo
lavorare per battere
la disoccupazione
e la precarietà»
Il ministro Poletti risponde alla minoranza Pd
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Mercoledì sera, aprendo l’incontro con i gruppi parlamentari del Pd, il premier-segretario Matteo Renzi ha
esordito con un «benvenuti a
tutti, tranne a Orfini»: il leader della corrente dei cosiddetti “Giovani turchi” gli aveva appena mandato un sms
per segnalargli il gol segnato
dalla sua squadra, il Milan,
sulla Fiorentina. «Non c’è alcuna possibilità di collaborazione con i Giovani turchi…»,
ha scherzato, riferendosi alla
rivalità calcistica, certo: ma
qualcuno ha subito pensato
alle posizioni combattive dei
“turchi” sul decreto lavoro.
Perché la contrarietà al provvedimento, che ha cominciato il
suo iter ieri pomeriggio in
Mercoledì l’incontro
con i deputati per
affrontare il nodo
dei contratti a termine
Commissione lavoro alla Camera, è seria e condivisa da
molti big della minoranza: per
disinnescare la nuova, possibile mina sul cammino del governo, mercoledì prossimo è in
5.930
programma un incontro dei deputati democratici con il ministro del lavoro, Giuliano Poletti.
Il ministro però ha già avvertito: «Se qualcuno ci chiede di
stravolgere quello che abbiamo
fatto, onestamente non siamo
per niente disponibili e sosterremo con forza le nostre posizioni». Certo, «le discussioni è
bene che ci siano», ma da parte
del governo non si contempla lo
stravolgimento del testo. Cosa
che invece nella sostanza succederebbe, se avessero la meglio i tanti democratici scontenti della minoranza: «Dobbiamo lavorare per sconfiggere
disoccupazione e precarietà.
7.315
Giuliano Pisapia
Roberto Maroni 13.245
4.650
DIFFERENZA
Piero Fassino
9.150
Roberto Cota 13.800
11.100
7.580
Dario Nardella
Così com’è il decreto cozza con
la logica del contratto unico a
tempo indeterminato a tutele
progressive su cui lo stesso governo e il Parlamento stanno
lavorando», dichiara Gianni
Cuperlo, e l’opinione è condivisa da Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro: «Rendere così conveniente
SINDACO
MEDIA 6.068
NAZIONALE
CONSIGLIERE
COMUNALE
1.805
9.580 Virginio Merola
11.385 Vasco Errani
8.334
Emilia
Romagna
Piemonte
5.420
9.228
Abruzzo
13.000
11.422
Nicola Zingaretti
3.020
Puglia
Lazio
13.800
9.958
Vito Santarsiero
11.100
MEDIA TOTALE
ITALIA
Costo annuo sindaci città
capoluogo di Regione (euro)
il caso
PAOLO RUSSO
ROMA
C
ancellate le province la spending review della politica punta ora dritto al paradiso dei
consigli regionali, dove le seconde linee della politica arrivano a guadagnare il 60% in più del presidente del
Consiglio. Renzi lo ha promesso alla
prima riunione operativa del suo Governo: gli stipendi di consiglieri regionali e governatori non dovranno
superare quello del primo cittadino
della città capoluogo.
Cosa significhi lo ha calcolato per
noi il servizio politiche territoriali
della Uil: Cota, Maroni, Zingaretti &
Co. dovranno in media dire addio a
seimila euro al mese, l’85% della busta paga, mentre i consiglieri regionali vedrebbero ridursi lo stipendio
mediamente di 3.500 euro. Una bella
cura dimagrante, ma buona più per
mandare un segnale che per le casse
dello Stato, che risparmierebbe 44
milioni. Ben più sensibili gli effetti
sulle buste paga dei politici regionali.
Soprattutto di quelli che dovranno
86.031
Costo annuo consiglieri
regionali (euro)
9.066
Basilicata
Calabria
Marcello Pittella 13.800
9.580 Michele Emiliano
Differenza in euro costo consiglieri/
sindaci comuni capoluogo di regione
Sergio Abramo
-41.985
Numero consiglieri
regionali
1.053
Spending review nelle Regioni
Stipendi limati di 3500 euro
Graziano
Delrio, sottosegretario
alla presidenza
del Consiglio
Il ddl
taglia-province
porta
il suo nome
Risparmio/aggravio
(euro)
-44.210.205
daci prima delle autoriduzioni. A tirare di brutto la cinghia sarà anche
l’esercito dei consiglieri regionali, che
in media perderanno il 48%. Un taglio
a paghe che, con poche differenze,
viaggiano sui 13.255 euro mensili. E di
questi 4.500 sono pure esentasse, come indennità di diaria. Poi ci sono i
rimborsi spese, come quelli chilometrici dei numerosi consiglieri che scelgono la residenza più distante possibile dal capoluogo. Per non parlare delle
allinearsi ai sindaci che lo stipendio se indennità di capogruppo o di presidenlo sono già autoridotto. Ben oltre la te di commissione. La proposta di Renmetà dei 21 capoluoghi, tra cui Torino, zi «rappresenta solo un primo passo,
dove Fassino lo ha portato da 9.580 lor- anche se simbolicamente importante,
di mensili a 4.650, mentre Pisapia a perché – commenta il segretario conMilano è sceso da analoga cifra a 5.930. federale Uil, Guglielmo Loy - se si vuole
Stando così le cose il governatore veramente puntare al bersaglio grosso
piemontese (oggi Cota, domani il suo occorre partire dalla riduzione del sisuccessore) perdestema istituzionarebbe oltre 9 mila
CON L’ACCETTA le e burocratico».
euro al mese, menverità un po’ di
Taglio ancora più pesante In
tre in Lombardia
«spending» le ReMaroni dovrebbe per i governatori: lasceranno gioni hanno provasul campo l’85% della busta to a farla. Prima aldire addio a circa 7
mila euro. Meglio
lineando le retriandrebbe al numero uno del Lazio, Ni- buzioni dei consiglieri a quelle della
cola Zingaretti, che per allinearsi al più virtuosa Umbria. Poi riducendone
sindaco di Roma, Ignazio Marino, la- il numero. Strada seguita da Lazio, Puscerebbe sul campo «solo» 4mila euro. glia, Lombardia e Toscana. Che poi
Che è poi quello che mediamente per- hanno però pensato bene di fare una
derebbero i governatori delle Regioni bella iniezione di «esterni» nelle loro
più importanti se ci si limitasse ad ap- giunte. Facendo rientrare dalla finepaiare le retribuzioni a quelle dei sin- stra quel che era uscito dalla porta.
La paga non potrà superare quella dei sindaci dei capoluoghi
Risparmi
4.734
13.800 Giuseppe Scopelliti
11.100
Emolumeti in euro mensili lordi
128.016
4.412
12.600 Nichi Vendola
11.100
11.100
3.842
Massimo Cialente
13.640 Roberto Chiodi
11.100
Toscana
4.037
9.763
7.169
13.255
Lombardia
Enrico Rossi
Ignazio Marino
la flessibilità e la disponibilità
dei contratti a termine rischia
di cannibalizzare il contratto di
apprendistato e di inserimento
a tutele progressive rinviato alla delega». La proposta dei
“turchi” è quindi quella di inserire il contratto a tutele progressive già nel decreto, anziché rinviarlo alla futura legge
Centimetri - LA STAMPA
Quanto guadagnano
PRESIDENTE
REGIONE
10.545
ALESSANDRO PARIS/ IMAGOECONOMICA
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti
ziale», ma poi la legge delega che, spiega, permetterà di assumere a tempo indeterminato
con tutele crescenti, con costi
molto più bassi di ora per l’imprenditore («la metà di quanto
ora sborsa per un dipendente a
tempo indeterminato e un terzo rispetto a uno a tempo determinato») impegnandosi però «a corrispondere un’indennità al lavoratore qualora si interrompa il rapporto» - «ha
l’ambizione di creare un mondo
del lavoro equo e stabile».
La discussione è appena iniziata. Il decreto dovrebbe arrivare in Aula alla Camera per la
metà di aprile.
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
U
I PARTITI
Taccuino
MARCELLO
SORGI
LE STRATEGIE
Berlusconi: opposizione dura
Il Cavaliere vuole una Forza Italia più determinata: dobbiamo distinguerci dalla sinistra
UGO MAGRI
ROMA
Fine dell’opposizione morbida. Di qui alle Europee Berlusconi alzerà il volume delle
critiche e, se non verrà silenziato dalla condanna, picchierà duro sul premier, fin
qui da lui tanto apprezzato.
Al suo Comitato di presidenza Berlusconi annuncia
un’opposizione «visibile».
Forza Italia dovrà mostrarsi
più determinata, cessando di
MATTIA FELTRI
iù o meno è andata a
tutti allo stesso modo.
Abbiamo votato per
Silvio Berlusconi e ce ne
siamo pentiti. Magari per
Prodi, e ce ne siamo pentiti.
Abbiamo votato per Bossi e
ce ne siamo pentiti. Abbiamo
votato per D’Alema e ce ne
siamo pentiti. Abbiamo
votato anche per Fini, e ce
ne siamo pentiti. Abbiamo
votato perfino per Di Pietro,
e ce ne siamo pentiti. Ma non
ci fregano più: stavolta
votiamo per Renzi, e per
sicurezza ci pentiamo prima.
P
Passa la linea Fitto: via
libera alle candidature
dei parlamentari
alle elezioni europee
essere «né carne né pesce»
(proprio così ha detto). Va bene condividere il pacchetto di
riforme istituzionali, ma senza sottoscriverle a scatola
chiusa, specie quella che riguarda il Senato. E comunque, ha insistito Berlusconi,
su tutto il resto la contestazione sarà «netta»: «Non
possiamo consentire finte riforme o provvedimenti come
gli 80 euro in busta paga che
appartengono alla visione di
sinistra». Insomma, occorrerà rimarcare la «bella distinzione tra ciò che siamo noi e
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia
quello che sono loro».
Tra quanti l’hanno ascoltato
dal vivo, alcuni sostengono che
è solo minestra riscaldata,
concetti già formulati privatamente innumerevoli volte. Sono più numerosi, tuttavia,
quanti colgono un cambio di
passo legato. A Berlusconi non
è sfuggito che a Palazzo Mada-
ma, tre giorni fa, Renzi si era
salvato dalla sconfitta sulle
Province solo grazie alla decina di senatori «azzurri» che fumavano alla buvette... Poi, indubbiamente, ci sono le esigenze della propaganda elettorale:
se non esce dal limbo, assumendo posizioni chiare, è ineluttabile che Forza Italia preci-
piti ben sotto il 20 per cento. In
questa chiave va letta la svolta
apertamente euro-scettica del
Cavaliere. Che si esprimerà
nello slogan «Meno Europa in
Italia, più Italia in Europa», e
nell’altro suggerito da Gasparri: «Chi vota la sinistra fa vincere Schulz» (il socialdemocratico tedesco che contende il
«Uno schiaffo in faccia
Ma i miei colleghi
erano troppo distratti»
il caso
ANDREA MALAGUTI
ROMA
a celebrazione è fatta apposta per
loro. Ci sono ministri, 9, sottosegretari, 19, senatori, 176, e deputati,
298. Molti arrivano a piedi. Molti no. Così, alle sei e mezza del mattino, Piazza
Sant’Uffizio si riempie di auto blu. «Il
Sommo Pontefice capirà». Capirà? Un
compìto, modesto, speranzoso popolo di
parlamentari che sfidando la pioggia e la
stanchezza - «una levataccia, ma ne valeva la pena», twitta Edoardo Patriarca,
evidentemente disabituato alle aggressive prime ore del giorno - sciama verso la
basilica di San Pietro per ascoltare la
messa di papa Francesco. Davanti all’altare della Cattedra la prima fila è riservata alle autorità più autorità delle altre. Ci
sono il ministro Boschi, Casini, la Bindi. E
a ridosso Schifani, Lupi, Gasparri.
Il ministro Madia, il braccio destro del
premier Luca Lotti e il ministro Orlando
scelgono posizioni più defilate. Sgomitamenti. Passi rapidi. Eccitazione. La senatrice Emma Fattorini, del Pd, twitta:
«Corsa primi posti, speriamo arrivi presto Bergoglio e ci metta tutti a posto». C’è
anche il Bossi. «Da 15 anni non mi confessavo. L’ho fatto per il Papa». Peccato che
ci sia il segreto del confessionale. Ecco
Bergoglio. Due minuti prima delle sette.
La prestigiosa platea si fa muta. «È un
uomo buono, ci aprirà le braccia». Non le
apre. Gelido. Quasi non li guarda. Non saluta. Non ammicca. Non manda baci. Ha
una spiccata predilezione per i poveri e
per gli ultimi. E qui non ce ne sono. «I
peccatori saranno perdonati. I corrotti
no», dice. Stupore. Occhi bassi. Schifani e
Gasparri lo squadrano perplessi come se
volessero valutare il grado di sincerità
delle sue parole. Sincerissime. Cesaro,
FI, detto Giggino ’a purpetta, scatta foto
col cellulare. Non troppo elegante. Ma
non è il solo. Renato Farina twitta le parole del Papa in diretta. La rete lo croci-
ruolo di presidente della Commissione al popolare Juncker).
A Renzi, come pure ai predecessori, rimprovera di avere
raccolto a Bruxelles «sorrisetti
e pacche sulle spalle, la prova
di come sia andata male per
l’Italia». Nel bel mezzo del suo
discorso, l’ex premier ha svelato una telefonata sorprendente: «Ho chiamato Napolitano
perché il Presidente rappresenti a Obama i rischi di escludere la Russia dal G8». Berlusconi, che tifa notoriamente
per Putin, considera l’annessione della Crimea come «una
questione interna alla Russia».
Con voto unanime, senza
distinzione tra aventi diritto
oppure no, il Comitato di presidenza ha dato via libera alla
candidatura di Fitto e degli altri parlamentari che volessero
cimentarsi alle Europee. Alla
condizione tuttavia che, in caso di elezione, se ne vadano a
Strasburgo dimettendosi dalla Camera o dal Senato. Fitto
ha accettato la clausola, promettendo che non farà scherzi. Nella versione ufficiale, tutto è bene ciò che finisce bene.
In realtà, Berlusconi non ha
affatto gradito la scelta dell’ex
ministro, manifestando viva
insofferenza mentre Fitto difendeva con altrettanta foga le
sue ragioni.
4
L
domande
a
Khalid Chaouki
deputato Pd
ue cose mi hanno colpito: la
distrazione di alcuni colleghi e l’atteggiamento freddo del Papa, che non ha mai fatto un
sorriso o una battuta». A riportare le
sue impressioni della messa di ieri è
l’unico deputato musulmano presente,
Khalid Chaouki, di origini marocchine.
«D
Papa Francesco con i presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini
Sgomitate, foto e tweet
I parlamentari dal Papa
per la predica senza sconti
Francesco: i corrotti non saranno perdonati
figge: «Ma neanche davanti al Papa ti riesci a controllare?». Francesco prosegue
con l’omelia. «Il lamento di Dio verso un
popolo che non lo ascolta investe prima di
tutto le classi dirigenti, sia ecclesiali che
politiche». Altro schiaffo. Altri sguardi
bassi. «Apritevi all’amore. Non scaricate
sul popolo pesi che voi non sfiorate neppure con un dito». È un discorso da cui emergono ovunque segni di degrado e di rovina
nei quali i cinquecento parlamentari danno l’impressione di riconoscersi come ombre impresse su quei muri pericolanti. Fine messa. Francesco si allontana. Ma forse
non si era mai avvicinato. «Quella del Papa
è un’esortazione molto forte», dice il ministro Delrio. «C’è rimasto male solo chi si è
sentito chiamato in causa», dice il piddino
Lauricella. «La distanza siderale manifestataci da Papa Francesco questa mattina
fa il paio con il duro e sferzante discorso del
presidente Napolitano all’atto della sua
rielezione», aggiunge il collega Ginefra,
mentre lo stupore di una platea vip abituata a ben altre attenzioni diventa malessere.
«Il Papa è stato anche un po’ severo. Ma
penso che ci stesse», sussurra morbida
Laura Boldrini. «Certo poteva almeno fermarsi a salutare», dice Renata Polverini a
un collega, ottenendo l’approvazione anche del collega Abrignani. «Il Papa ha detto che se ci riconosciamo peccatori Dio
avrà pietà di noi», sintetizza Formigoni.
Davvero ha detto questo?
Perché parla di colleghi distratti?
«Mi ha colpito la scarsa attenzione di
alcuni di loro: in piedi a fotografare, con
gli iPad, i telefonini, durante la predica
e in altri momenti. Io non lo faccio in
moschea, sono stato attento a non farlo
nemmeno in chiesa».
E invece, diceva, del Papa…
«Solitamente così scherzoso, non ha
mai fatto una battuta, non s’è mai rivolto direttamente a noi, quasi a segnare
una distanza. E ha fatto una predica
durissima, uno schiaffo in faccia per richiamarci a essere all’altezza delle nostre responsabilità».
Perché lei, musulmano, ci è andato?
«Da musulmano, il Papa rappresenta
un’autorità morale, a maggior ragione
papa Francesco per il suo ritorno al
messaggio delle origini. Ho voluto mandare un messaggio alla comunità islamica, in Italia ma anche a quelle del
mondo arabo in cui, in alcune realtà, i
cristiani sono costretti alla fuga. Bisogna recuperare uno spirito di dialogo».
Lei non ha partecipato alle preghiere,
però, immagino.
«Ho solo scambiato il segno della pace.
Mi sarebbe piaciuto farlo con il leghista
Molteni, che si sta opponendo alla costruzione di una moschea nella sua città. Spero abbia capito il senso della mia
presenza».
[F.SCH.]
Silvio deluso
da Brunetta
Santanché
e Verdini
er Berlusconi, si sa, la
vigilia delle decisioni
dei giudici sulla sua libertà nei prossimi mesi è inquieta. Dopo settimane che
disertava, o quasi, Roma, il
Cav è tornato a Palazzo Grazioli per qualche giorno. E
chi va a trovarlo si sente ripetere, per il 90 per cento
del tempo, la lunga tiritera
sui giudici, da Magistratura
democratica, ai «quattro
golpe», ai giorni nostri.
Ma nel dieci per cento in
cui si parla d’altro, il leader
del centrodestra ha parecchi motivi per sfogarsi. A cominciare dal partito, dai ras
che vorrebbero candidarsi
alle Europee per poi contarsi sulle preferenze, e hanno
riservato accoglienza ostile
al suo pupillo Giovanni Toti.
Ragione di più, sia detto per
inciso, per accrescere la stima nei confronti del giovane
consigliere politico che, sebbene ai primi passi nella
giungla della politica, sta rivelando ai suoi occhi una
grande forza d’animo.
In cima alla lista delle
«delusioni» il Cav, invece,
mette Daniela Santanchè.
La «pitonessa» che solo
l’estate scorsa era riuscita a
diventare la sua prima consigliera oggi è in disgrazia.
Per un motivo molto pratico:
sei mesi fa le fu affidata la responsabilità della raccolta di
fondi per Forza Italia, che, in
ragione della nuova legge sul
finanziamento pubblico dei
partiti, non potrà più ricevere donazioni superiori ai
centomila euro. Ma di euro
la «pitonessa» non ne ha
portato in cassa neppure
uno. E se il partito abituato
per un ventennio a farsi
staccare un maxi-assegno
milionario dal fondatore, si
aspetta che anche quest’anno sarà così, con i guai che ci
sono, può star fresco.
Qualche attrito, in una
collaborazione che s’era molto rafforzata l’anno scorso,
in campagna elettorale, è nato anche con il capogruppo
alla Camera Renato Brunetta. Motivo: negli ultimi tempi
è un po’ troppo «demanding», si occupa di cose non
di sua stretta competenza, è
arrivato a proporre un suo
parente come candidato sindaco di un comune. Ma Brunetta non è il solo, e neppure
il più insistente, nella sala
d’attesa di Palazzo Grazioli.
Il rapporto che s’è raffreddato di più è quello con Denis
Verdini, il tramite del «patto
del Nazareno» con Renzi, al
punto che Berlusconi starebbe riflettendo sulla possibilità di trovare un altro ambasciatore presso il premier.
Sulla famiglia, sui figli, il Cav
si tiene sul vago, anche se è
chiaro che l’unica soluzione
che ha in mente per la sua
successione è quella. Lo
stesso sul «cerchio magico»,
termine che attribuisce alle
solite «invenzioni dei giornali». Ma qualche giorno fa a
chi gli ha chiesto, abbracciandolo, «dimmi la verità,
come va?», ha risposto d’un
fiato: «Come vuoi che stia,
avevo mille donne ed ero felice, adesso ne ho una sola e
mi sento prigioniero!».
P
Primo Piano .11
LA STAMPA
.
VENERDÌ 28 MARZO 2014
U
REGIONI
Milanese nei guai
AssoluzioneScajola
LaProcurafaricorso
GIUSTIZIA E AUTONOMIA
Le
reazioni
di Ncd
Maurizio Lupi
Gaetano Quagliariello
Sono sorpreso da
questa condanna,
visto il suo impegno
nelle battaglie
per la legalità
Piena solidarietà a
Giuseppe Scopelliti,
nella certezza
che la verità dei fatti
alla fine sarà più forte
1 Una assoluzione che ap-
pare «viziata di illogicità e travisamento dei fatti». È il pesante giudizio dei pm di Roma sulla decisione presa dal
giudice monocratico il 27
gennaio scorso che ha mandato assolto l’ex ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dall’accusa di finanziamento illecito in relazione alla compravendita di
un appartamento in via del
Fagutale, a pochi passi dal
Colosseo. Per questo motivo
ieri la Procura ha depositato
ricorso in appello contro
quella sentenza.
Dopo la condanna a otto mesi
di reclusione, con sospensione condizionale, per finanziamento illecito legato alla compravendita del suo yacht, l’ex
deputato Pdl Marco Milanese
potrebbe finire di nuovo sotto
processo,aRoma,perun’altra
ipotesi di reato, di corruzione,
conseguente all’operazione
di cessione dell’imbarcazione.
Condanna a 6 anni
per Scopelliti
“Fuori dalla politica”
IlgovernatoredellaCalabriainterdettodaipubbliciuffici
GAETANO MAZZUCCA
REGGIO CALABRIA
La sentenza arriva una
manciata di minuti dopo le
20: il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato a
6 anni con la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e un risarcimento di 120 mila euro.
Un colpo di spugna che
stoppa l’ascesa politica del
governatore e coordinatore
nazionale dei circoli del
Nuovo centrodestra. La
condanna superiore ai due
anni, infatti, in base alla
«Legge Severino», comporta la sospensione per 18 mesi dal consiglio regionale e
chiude le porte anche a una
possibile candidatura, alme-
no fino a una sentenza assolutoria. Un colpo durissimo che
sbriciola l’immagine di quel
«modello Reggio», già compromessa con lo scioglimento
del Comune per infiltrazioni
mafiose, su cui Scopelliti da
sindaco aveva costruito la sua
carriera politica.
La sentenza, infatti, riguarda proprio la gestione
dell’amministrazione comunale che, secondo i periti della procura, avrebbe causato
nel biennio 2008-2010 un buco di ben 87 milioni di euro.
Una serie di operazioni finanziarie «avventate» e complesse che avrebbero però consentito di far quadrare in
qualche modo i conti del Comune e, quindi, continuare a
spendere e accumulare debiti
il caso
DAVIDE LESSI
TREVISO
P
er citare Dostoevskij si potrebbe dire che la famiglia degli indipendentisti veneti è infelice a modo suo. «Il referendum è
stato una truffa», tuona dal suo blog
il venetista Loris Palmerini. E giù
statistiche e diagrammi per spiegare che al voto i partecipanti non sono stati «più di 100 mila». Un numero infinitamente più basso rispetto
a quello riecheggiato venerdì sera a
Treviso. «Con oltre 2 milioni di voti
è rinata la repubblica veneta», aveva annunciato con toni trionfali
Gianluca Busato, leader del comitato Plebiscito.eu. La consultazione,
sull’onda di quella in Crimea, è rimbalzata sui media internazionali pur
non avendo alcun valore legale. Le
preferenze correvano sul web, è
proprio partendo da internet che le
cifre non tornano.
Nessuna «secessione da clic», insomma. Secondo i dati di quattro
contatori (Trafficestimate, Calcusta, Semrush e Alexa), che monitorano il traffico in entrata e in uscita
in un sito, la media degli accessi
quotidiana a Plebiscito.eu è stata di
22,5 mila. Moltiplicando il dato per i
sei giorni di voto online si arriva a
135 mila. Cifra che si discosta dagli
oltre 2 milioni di voti «ufficiali», il 63
per cento degli aventi diritto in regione. C’è di più. Dall’analisi dei flussi si è scoperto, come riportato ieri
dal Corriere del Veneto, che un elettore su 10 si sarebbe collegato dal
su debiti, che sarebbero stati
mascherati abilmente. Un
ruolo centrale lo avrebbe
avuto l’ex dirigente del settore Bilancio, Orsola Fallara,
accusata non solo di essersi
indebitamente liquidata in-
La sentenza riguarda
la gestione dei conti
del Comune di Reggio
quando era sindaco
genti somme di denaro per
aver assunto la difesa dell’ente di fronte alla commissione
tributaria, ma anche di avere,
per anni, gonfiato il bilancio.
La funzionaria, però, nell’aula del palazzo di giustizia
non ci è mai arrivata: è morta
Giuseppe Scopelliti, Ncd, presidente della Regione Calabria
nel dicembre 2010 dopo aver
ingerito dell’acido muriatico.
Ma più le indagini sono andate a fondo, più gli inquirenti si
sono convinti che l’ex dirigente del settore Bilancio non potesse aver fatto tutto da sola,
senza che nessuno a Palazzo
San Giorgio se ne accorgesse.
La Fallara avrebbe agito su
mandato dell’organo politico.
Una tesi che il pubblico ministero Sara Ombra ha ribadito
anche nella sua requisitoria:
«Una rappresentazione della
situazione reale dell’ente
avrebbe comportato un aumento delle tasse e una contrazione dei servizi e questo
avrebbe comportato una riduzione del consenso. Non
trattare questo argomento
vorrebbe dire tapparci gli oc-
chi. Quei bilanci sono serviti a
realizzare il programma del
sindaco. Chi glielo faceva fare
alla Fallara?». Scopelliti, invece, si era difeso sostenendo:
«Mi fidavo e firmavo atti senza leggerli». Una tesi che non
Insieme all’ormai ex governatore sono stati condannati anche i tre revisori dei
conti dell’epoca (Carmelo
Stracuzzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici) di
Palazzo San Giorgio, accusati di falso ideologico: per loro
3 anni e 6 mesi con 5 anni di
interdizione.
Scopelliti, che ha preferito
non comparire nell’aula 13 del
palazzo di giustizia, non commenta. I suoi alleati dalle
prossime ore dovranno pensare alla successione. La sospensione del governatore
non prevede in automatico lo
scioglimento del consiglio. Bisognerà scegliere un vicepresidente che si assuma il compito di «traghettare» i calabresi fino al voto.
Scatta la sospensione
dal consiglio regionale:
ci sarà un vicepresidente
fino alle elezioni
ha convinto il collegio presieduto da Olga Tarzia, che dopo
una camera di consiglio di
quasi 7 ore ha inflitto una
condanna addirittura superiore alle richieste della pubblica accusa (che aveva chiesto cinque anni).
Voti gonfiati al referendum veneto
“Un elettore su 10 collegato dal Cile”
«Risultati veri:
è ora di tornare
Serenissimi»
L’analisi degli accessi al sito: solo 100 mila partecipanti
domande
a
89%
A favore
dell’indipendenza
Questo
il risultato
della
consultazione
online
I promotori:
«I dati sono
certificati
Abbiamo
già decretato
l’obiezione
fiscale»
2,3
milioni
Questo il numero
dei votanti secondo
il comitato
promotore
Cile. Numerosi sarebbero anche gli
accessi anche da Germania, Spagna
e Serbia. Che il sistema possa avere
avuto delle falle lo conferma Davide
Pozzi, esperto di web-marketing:
«Generare finte mail, compilare dei
dati anagrafici o trovare un numero
di carta d’identità, tutte cose utili alle
votazione, è più facile di quanto si
pensi». E così c’è il sospetto che sia
stato usato un software per moltipli-
care le utenze. «Senza tutti i dati non
possiamo esprimerci. Si possono fare
stime, come quelle fatte dai contatori
come Alexa e pensare che le cifre siano gonfiate. Ma se manca trasparenza sulla comunicazione è difficile».
Busato, tra un’intervista in tv e l’altra in radio, fa spallucce. «Sono tutte
congetture, sabato pomeriggio a Sappada (Comune del Bellunese, ndr)
smentirò i critici con dei numeri certificati», dice. E cita una commissione
di «osservatori internazionali» con a
capo un «ex ambasciatore della Georgia». Robe da far impallidire Putin.
Ma il leader tira dritto: «Abbiamo già
decretato l’obiezione fiscale. Il passo
successivo sarà l’adozione di una fiscalità veneta e poi la creazione di
un’assemblea costituente». Tutto
questo nel radioso domani.
Ieri, intanto, è arrivata l’annunciata analisi del referendum da parte di
tre riviste tecnologiche americane
(PcWorld, Network World, Computer
World). Le uniche, secondo Busato,
ad avere i dati. Eppure nell’indipendente stampa estera non c’è una parola sull’attesa «certificazione» del
voto. Solo i numeri del comitato e vaghi riferimenti alla storia dell’indipendentismo veneto. C’è una nota di
colore: a realizzare i tre articoli –
identici in tutte le testate – è stata la
stessa persona, tale Philip Willian,
dal suo ufficio in centro a Roma.
3
Franco Rocchetta
Indipendentista
A
lla soglia dei 67 anni, è ancora
considerato il «padre di tutte le
leghe». Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta è sceso dal
Carroccio nel lontano 1994. Ma dopo
trent’anni è tornato alle cronache per il
suo appoggio, con tanto di sponsorizzazione, a Plebiscito.eu, il comitato che ha
organizzato il referendum.
Rocchetta, perché è ritornato a fare
politica dopo tanti anni?
«Mi hanno contattato la scorsa estate
presentandomi progetto della consultazione. Mi sono piaciuti e da quel giorno sono tornato ogni mattina nei mercati e, ogni sera, a fare convegni, da
Asiago al più sperduto paesino del Bellunese. Tutto per la causa dell’indipendenza veneta».
Secondo alcuni, però, i risultati del
voto sono stati gonfiati...
«Non credo. Se non mi fidassi di chi l’ha
organizzato mi sarei già tirato fuori. C’è
stato un voto di massa. Del resto che il
sentimento indipendentista sia forte lo
confermano tutti i sondaggi. E non è solo il malessere del Nordest in crisi».
Di cosa si tratta allora?
«Di una rivendicazione di autonomia
profonda. Un sentimento che è stato
ghettizzato dalla Lega Nord in questi
anni ma che, finalmente, è tornato a
emergere».
[D.L.] ]
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 12
Industria, agricoltura, arte, architettura, ingegneria, scienza.
Non esiste disciplina nella quale l’Italia non sia stata grande.
Non esiste settore nel quale non abbiamo brillato.
Siamo stati un faro per qualunque civiltà, ora è tornato il momento di fare luce.
E allora
#GUARDIAMOAVANTI
Costruiamo, inventiamo, produciamo, scriviamo.
Facciamo qualcosa di cui essere di nuovo fieri.
Perché per essere grandi come il nostro passato non serve la nostalgia.
Serve l’energia.
insieme con
enel.com
Primo Piano .13
LA STAMPA
.
VENERDÌ 28 MARZO 2014
U
GIGLIO
GENOVA
Bacino
Porto
Vecchio
IL DISASTRO NAVALE
Voltri
La nave verrà trainata
all’interno della quarta
vasca di carenaggio delle
Riparazioni Navali.
Qui, a bacino chiuso,
avverranno la bonifica vera
e propria e il definitivo
smantellamento
6
ZONA CANTIERI
EMILIA ROMAGNA
GENOVA
La Spezia
LIGURIA
Il progetto
ligure
in pole
position
Lo scafo verrà
trainato all’interno
del porto verso Levante, sino
all’area dell’ex superbacino.
Qui sarà circondato da
barriere fissate al fondo per
evitare eventuali sversamenti
Livorno
La Costa Concordia
sarà trainata da alcuni
rimorchiatori per 150 miglia
(5 giorni) verso il porto
di Voltri, nell’estremo
ponente genovese
EX SUPERBACINO
4
Avamporto
Bocca
di Levante
Fiera
Internazionale
TOSCANA
1
Centimetri - LA STAMPA
Grosseto
2
Isola
d'Elba
3
LAZIO
Giglio
Porto
La nave entrerà di prua
senza dover fare particolari manovre
Civitavecchia
Mar
Tirreno
Pescaggio di circa
18 metri
Dopo l’attracco la nave verrà
svuotata di mobili, finestre,
attrezzature e suppellettili per
«risalire» fino a un pescaggio
di 15 metri. Il materiale verrà
raccolto sulla banchina di fronte
e trasportato via camion verso
i centri di smaltimento
ROMA
La Concordia verrà tagliata
«a fette» orizzontali eliminando
tutti i vari ponti. A quel punto,
rimarrà il solo scafo di 290 metri
con il suo carico di liquidi
inquinati che avrà un pescaggio
di 10 metri
5
ISOLA
DE
DEL
D GIGLIO
Il relitto
Quel che resta della Costa
Concordia dopo l’incidente
all’isola del Giglio
ALESSANDRO BIANCHI/REUTERS
Trecento operai e diciotto mesi
per smantellare la Concordia
Il piano di Genova: sarebbe rimorchiata a inizio estate, costo totale 200 milioni
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A GENOVA
L’annuncio di Costa Crociere è fissato per la metà del
prossimo mese di aprile. Allora si conoscerà finalmente
il porto dove verrà realizzato
lo smantellamento della Costa Concordia. Secondo le
indiscrezioni raccolte, la
scelta ricadrebbe su Genova. Il capoluogo ligure ha
presentato l’offerta giudicata migliore sia dal punto di
vista tecnico che economico,
vista la decisione “politica”
di preferire uno scalo nazionale rispetto alla più conveniente soluzione turca.
Le scaramucce sollevate
da alcuni amministratori
toscani nei giorni scorsi sono state un tentativo di guadagnare tempo per consentire a Piombino (dove sono
stati investiti 100 milioni di
euro pubblici per adeguare
banchine ed effettuare i
dragaggi) di rientrare in
gioco. Ma di fronte all’evidenza che lo scalo sarà
pronto solo in autunno, le
ultime resistenze sembrano destinate a cadere.
Anche la proposta di Civitavecchia non è considerata
adeguata, soprattutto perché
la nave per entrare in porto
dovrebbe fare una serie di
evoluzioni sul lato deformato
dello scafo (quello rimasto
appoggiato sul fondale roccioso) con il rischio che i cassoni che garantiscono il galleggiamento possano cedere.
Resta dunque l’offerta presentata dai gruppi San Giorgio, Mariotti e Saipemn in collaborazione con l’Autorità
portuale di Genova guidata da
Luigi Merlo. Un proposta da
200 milioni di euro, comprensiva delle operazioni di bonifica e smaltimento dei rifiuti
speciali secondo il “codice europeo dei rifiuti” (Cer), che
impegnerà per un anno e mezzo oltre 300 persone.
Una volta messa in galleg-
giamento, la Costa Concordia
sarà trainata da alcuni rimorchiatori verso il porto di Voltri, nell’estremo ponente genovese. Un viaggio di 150 miglia (280 chilometri) della durata di almeno cinque giorni.
Per questo è importante che
avvenga a inizio estate, quando le condizioni meteomarine
sono più favorevoli.
La nave avrà un pescaggio
di circa 18 metri ed entrerà di
prua senza dover fare partico-
lari manovre per attraccare
alla diga che dista 550 metri
dal sesto modulo del terminal
Vte e dove c’è una profondità
di oltre 20 metri.
Questo significa che c’è un
margine di manovra per
eventuali eventi imponderabili. La diga verrà attrezzata
per sostenere l’ormeggio della Concordia con bitte in grado di reggere ciascuna 150
tonnellate di tensione e con
moduli distanziatori specifici
per navi con pescaggio fino a
20 metri.
In questa prima fase la nave verrà svuotata di mobili,
finestre, attrezzature e suppellettili varie in maniera tale
da “risalire” fino a un pescaggio di 15 metri. Il materiale
verrà raccolto sulla banchina
di fronte, la stessa utilizzata
per costruire la nuova vasca
dei delfini dell’Acquario disegnata da Renzo Piano, e trasportato via camion verso i
centri di smaltimento. Il tutto
attraversando la viabilità
portuale fino al casello autostradale di Voltri, senza utilizzare strade urbane.
Una volta alleggerita la
Concordia verrà trainata all’interno del porto verso Levante, sino all’area dell’ex
superbacino. Qui sarà circondata da barriere fissate
al fondo per evitare eventuali sversamenti. La Concordia
verrà quindi tagliata “a fette” orizzontali, di fatto eliminando tutti i vari ponti. A
quel punto, rimarrà di fatto
il solo scafo di 290 metri con
il suo carico di liquidi inquinati che avrà un pescaggio di
10 metri.
Ed eccoci all’ultima fase. La
nave verrà trainata poco distante, all’interno della quarta vasca di carenaggio delle
Riparazioni Navali. Qui, a bacino chiuso, avverrà finalmente la bonifica vera e propria e
il definitivo smantellamento.
LE REAZIONI
Ma sull’isola c’è malumore
si tifa ancora per Piombino
GRAZIA LONGO
ISOLA DEL GIGLIO
L’opinione che tanti
mi comunicano
è che Piombino
meriterebbe di essere
preferita
Lorenzo Pasquotti
parroco isola del Giglio
Dopo la polemica sui tempi della rimozione - il sindaco del Giglio e il presidente della Provincia optano per settembre
mentre Costa e il prefetto Gabrielli per l’estate - s’impone
quella per il porto dove avverrà lo smaltimento della Concordia. L’ipotesi di Genova non
piace proprio per niente agli
abitanti dell’isola.
Mentre sulla scadenza dello
spostamento del relitto c’è una
quota, seppur in minoranza,
che si dichiara d’accordo con il
cronoprogramma estivo, la
scelta di Genova a scapito di
Piombino scalda gli animi e trova tutti d’accordo. «Innanzitutto mi pare una follia trascinare
la Concordia per 150 miglia fino
a Genova - afferma il sindaco
Sergio Ortelli - mentre Piombino è a sole 38 miglia: praticamente 1 giorno di viaggio contro
i 7 che ci vorranno per portare il
relitto a Genova. Siamo certi
che sia una scelta sicura? E poi
c’è la questione toscana, una
questione doppia: etica, perché
la Toscana ha fatto molto per
questa tragedia e quindi dovrebbe essere in qualche modo
risarcita. Ma anche occupazio-
nale e il migliore risarcimento
potrebbe essere proprio l’affidamento dei lavori al porto di
Piombino, dove ci sono molti disagi. E non ci vengano a dire
che non è pronto perché potrebbe esserlo già a giugno».
Dalla notte del naufragio la
voce degli isolani, sindaco a
parte, è quella del parroco Don
Lorenzo Pasquotti. «L’opinione che tanti mi comunicano conferma - è che Piombino meriterebbe d’essere preferita a
Genova. Tanto più che si farebbe un’opera buona, aiutando lavoratori che sono in precarie condizioni».
Mi pare una follia
trascinare la Concordia
per 150 miglia fino a
Genova: è scelta
sicura?
Sergio Ortelli
sindaco isola del Giglio
14 .Estero
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
il caso
ANNA ZAFESOVA
ulia Timoshenko
correrà per la
presidenza ucraina. L’aveva detto
subito, appena liberata dal carcere dalla rivoluzione del Maidan, ma da ieri è ufficiale: «Ho semplicemente il dovere di candidarmi», ha detto l’eroina della rivoluzione arancione, che si
sente pronta a unire il Paese,
essendo originaria dell’Est
russofono. Promette la restituzione della Crimea, dopo
aver detto di essere pronta a
«prendere il mitra e sparare
in fronte a Putin». Che per
Y
Timoshenko si candida
e spacca la piazza di Kiev
Cristiano
condannato
a morte
Alle presidenziali affronterà i capi del Maidan che l’hanno liberata per blasfemia
LAHORE
Aumentano le truppe
«Centomilasoldatirussivicinoalconfine»
1 Il contingente di truppe
russe vicino al confine con
l’Ucraina orientale è ormai arrivato a contare «quasi 100.000
soldati». Lo ha annunciato il segreario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale di Kiev, Andreiy
Parubiy, sottolineando che sono, «schierati in direzione di
Kharkhiv e Donetsk», capoluoghi delle regioni orientali e russofone. Finora le stime Nato e
IL PASSATO
In molti la associano
ancora a un’epoca
di scandali e faide politiche
Yulia resta «il nemico numero uno» conta sul suo prestigio internazionale per spingere L’Occidente a premere
sulla Russia.
La candidatura della ex
premier poteva sembrare
scontata fino a due mesi fa,
ma il Maidan ha fatto emergere altri leader. Yulia dice di
essere al corrente dello scetticismo di molti ucraini che la
associano a un’epoca di faide
politiche e scandali. Smentisce le accuse di corruzione:
«Se Yanukovich ha dovuto
usare un pretesto per mettermi in galera vuol dire che
non c’era proprio niente». Afferma di essere l’unica in grado di distruggere gli oligarchi
«senza soffocare l’imprenditoria». Giocando d’anticipo,
Yulia ieri ha aperto agli atti-
GENYA SAVILOV/AFP
Timoshenko ieri a Kiev ha annunciato la candidatura
visti le porte della sua dacia vicino a Kiev: 450 metri quadrati
su due piani, elegante, ma nulla in confronto alla reggia di
Yanukovich. E ha già cominciato a incalzare gli altri candidati, rinunciando agli spot e ai
manifesti: «Solo dibattiti, inve-
ce di buttare soldi in pubblicità
inutile meglio regalare all’esercito due blindati».
L’esito del voto del 25 maggio dipenderà da chi scenderà
in campo. Finora si sono candidati Serghei Tighipko, «falco»
del Partito delle regioni di
Yanukovich, Mikhail Dobkin,
governatore di Kharkiv, anche
lui un pezzo grosso del vecchio
regime, e il presidente del Congresso ebraico Rabinovich che
vuole «smentire la bugia che
l’Ucraina sia un Paese antisemita». Mancano i pesi massimi: Petro Poroshenko, oligarca
del cioccolato sponsor del Maidan, e Vitaly Klichko, il campione di pugilato e leader della
piazza sostenuto da Angela
Merkel che, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe consigliato a Yulia di farsi da parte.
Il fronte del Maidan rischia
di spaccarsi al voto, proprio
mentre gli ucraini cominceranno a sentire gli effetti delle
drastiche riforme economiche
annunciate dal premier Yatseniuk (del partito Batkivshina
della Timoshenko). Senza aiuti
Usa avevano stimato il totale
tra un minimo di 20.000 e un
massimo di 30.000. Ufficialmente le truppe di Mosca, ha
garantito nei giorni scorsi il ministro della Difesa, Serghei
Shoigu, stanno effettuando
esercitazioni militari ma Kiev e
l’Occidente teme che posano
costituire l’anvanguardia di
una forza d’invasione delle regioni russofone ucraine.
internazionali Kiev perderà il
10% del Pil, avrà un’inflazione
del 14% e rischierà il default, ha
detto ieri al parlamento. Il Fmi
darà 14-18 miliardi di dollari
nei prossimi due anni, altri soldi stanno per arrivare dalla
Banca Mondiale, dagli Usa,
dall’Ue e da singoli Paesi. Ma
non basteranno: il buco è intorno ai 28 miliardi, più del
previsto, anche perché a quanto pare molti fondi sono spariti
insieme a Yanukovich. Yatseniuk ha promesso lacrime e
sangue: aumento delle tasse,
congelamento dei salari e delle
pensioni, drastico aumento
delle bollette finora sovvenzionate dallo Stato, licenziamento
di 24 mila statali. Un piano che
i deputati regionali e i comunisti si sono rifiutati perfino di
mettere all’ordine del giorno.
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
ILARIA MARIA SALA
HONG KONG
Quarantotto anni dietro le
sbarre, di cui trenta nel braccio della morte, per un delitto
che, nel 1966 aveva sconvolto
il Giappone. Poi, ieri, l’ordine
di scarcerazione: questa la
storia di Iwao Hakamada, uno
dei più famosi prigionieri del
Sol Levante, uomo-simbolo di
chi si batte contro la pena di
morte e contro i metodi della
polizia giapponese, che si vanta di avere un’altissima percentuale di crimini risolti –
con metodi che possono essere discutibili.
Hakamada, boxeur professionista all’epoca del suo arresto, integrava i guadagni del
pugilato come impiegato
presso un’azienda familiare
che lavorava i fagioli di soia, a
Shizuoka. Quando l’azienda,
che serviva anche da alloggio,
fu trovata in fiamme, con evidenti segni di furto e con l’intera famiglia – marito, moglie,
e due bambini – morta accoltellata, Hakamada fu arrestato, e confessò tutto.
Poi, durante il processo, il
pugile ritrattò la sua confessione, dicendo che gli era stata estorta nel corso di un interrogatorio brutale, e che era
innocente ed estraneo ai fatti.
Aveva confessato dopo giorni
infiniti di interrogatori senza
tutele, molto più simili a tortura. Ma la corte non gli credette: venne condannato a morte
nel 1968, e la sentenza fu confermata per due volte, prima
in appello, nel 1976, e alla Corte Suprema, nel 1980. Da allora, dunque, Hakamada era nel
braccio della morte, aspettando di essere impiccato da un
giorno all’altro ma sempre ribadendo la sua innocenza.
Ci sono volute pressioni
PAKISTAN
I precedenti
È stato condannato a morte in
Pakistan un cristiano accusato di aver insultato il profeta
Maometto durante una conversazione con un amico musulmano, incidente che aveva
provocato una rivolta a Lahore, seconda città del Paese.
L’episodio risale al marzo
del 2013, quando Sawan Masih, abitante del quartiere
cristiano di Joseph Colony,
baraccopoli di Lahore, è stato accusato da un amico di
aver insultato Maometto durante una discussione. Poche ore più tardi circa tremila musulmani inferociti
avevano preso d’assalto Joseph Colony e incendiato un
centinaio di baracche.
Il Pakistan, Paese di 180
milioni di abitanti, il 97% dei
quali musulmani, ha una controversa legge sulla blasfemia che condanna indistintamente, con pene che arrivano a quella capitale, le offese
a qualunque religione riconosciuta. Una legge accusata
dai detrattori di essere strumento in mano a chiunque
per ricattare qualcun altro o
per farsi valere in una disputa. Il protagonista della vicenda, Sawan Masih, si è difeso in tribunale sostenendo
proprio questo: l’«amico»
islamico con cui ha avuto il litigio l’avrebbe messo nei
guai per prevalere in una disputa su questioni personali
e materiali.
Cristianamente è mancato
dott. cav. Vittorio Corrado
Eros Parpinel
Ne danno il triste annuncio la moglie
Carla, i igli Elisabetta e Massimo, la
nipotina Vittoria, i cognati Grazia e
Mario Amprimo, parenti tutti e la
Popa. Cerimonia Funebre sabato 29
corr. ore 9,35 ingresso principale Cimitero Monumentale.
– Torino, 27 marzo 2014
impresario edile
di anni 65
Lo annunciano moglie, igli e parenti
tutti. Funerali in Brandizzo sabato 29
marzo ore 10,30 chiesa S. Giacomo
Apostolo. Rosario questa sera ore 20
medesima chiesa.
– Brandizzo, 27 marzo 2014
O.F. Seforis - tel. 011.9137683
Sono vicina a Carla e igli per la perdita del caro VITTORIO. Teresa Abbate.
anniversari
1 Ha trascorso 30 anni nel
1 Herman Wallace, ex mem-
1 Curtis McCarty ha tra-
braccio della morte in attesa di
essere giustiziato per la morte di
un gioielliere: Glenn Ford, 64 anni, è stato rilasciato dal penitenziario della Louisiana lo scorso
12 marzo. Era stato condannato
alla sedia elettrica nel 1984. Liberato perché innocente.
bro delle Pantere Nere, ha passato 41 anni in cella di isolamento per l’omicidio di una
guardia carceraria, nella terribile prigione della Louisiana chiamata «Angola». Rilasciato il 1
ottobre 2013, è morto di cancro
3 giorni dopo.
scorso da innocente 21 anni
nel braccio della morte dell’Oklahoma prima di riuscire a
provare la sua innocenza nel
2007. Era stato condannato a
morte per omicidio in tre gradi di giudizio. L’esame del Dna
l’ha scagionato.
LA CORTE RIAPRE IL CASO DI UN PUGILE ACCUSATO DI OMICIDIO NEL 1966
Tokyo, da 48 anni in attesa del boia
Scagionato dal Dna: è innocente
costanti da parte di sua sorella
maggiore, Hideko Hakamada,
per arrivare ad una nuova perizia, basata sull’analisi del
Dna, che, finalmente, l’ha scagionato, solo dopo avergli rubato la vita.
Oggi Iwao Hakamada ha 76
anni, e mostra segni di demenza senile, ma sarà sottoposto a
un nuovo processo in cui l’evidenza del Dna sarà impugnata
dalla difesa. Nell’essere informata dell’ordine di scarcerazione del fratello da parte del
giudice Hiroaki Murayama,
Hideko Hakamada ha dichiarato alla stampa di essere «fi-
Hakamada esce dal carcere
nalmente felice», e di volerlo
visitare immediatamente per
potergli dire: «Hai resistito.
Ora sei libero».
Raggiunto dalla sorella Hideko, l’ex pugile si è rifiutato in
un primo momento di credere
alla svolta, come raccontato da
uno dei suoi avvocati: «Non può
essere vero», ha detto prima di
lasciarsi andare, ormai verso
l’uscita, a un sofferto «grazie».
Hakamada è il sesto condannato a morte a ottenere in Giappone la revisione del processo
dal 1945, mentre sono 130 i condannati in attesa dell’esecuzione nel braccio della morte.
E’ mancato
Paolo Favero
Lo annunciano: Gianluca con Antonella. Funerali sabato 29 ore 9,30 presso
casa di riposo Trisoglio.
– Trofarello, 27 marzo 2014
O.F. Sola - Nichelino
Cristianamente è mancato
dott. Alberto Garnero
Lo annunciano la moglie Ottavia, i igli
Marcello con Mirella e Letizia, Francesca con Alessio, Sara, Emma ed Elena.
Funerali sabato ore 9,60 parrocchia
Gesù operaio.
– Torino, 26 marzo 2014
O.F. Aeterna - Torino
2013
2014
Margherita Benedetto
Del Curto
Messa in S. Francesco da Paola sabato
29 marzo ore 18,30.
2009
2014
A cinque anni dalla scomparsa ricordano l’amatissimo
on. sen. Ugo Martinat
sottosegretario di stato
al Ministero dello
sviluppo economico
la moglie Kirsten ed il iglio Luca con
Claudia.
ORARIO ACCETTAZIONE
NECROLOGIE ED ADESIONI
SPORTELLO
VIA LUGARO 21
10126 TORINO
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua)
Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00
Domenica e festivi ore 18,00/20,00
Tel. 011.6665258
ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati)
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00
Sabato ore 17,00/20,00
Domenica e festivi 18,00/20,00
Tel. 011.6548711 - 011.6665280
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
UN ALTRO SOCIAL NETWORK NEL MIRINO DI ERDOGAN
A tre giorni da un voto amministrativo chiave per la Turchia, la censura si abbatte sul
web per la seconda volta in
una settimana e ora il motivo
si chiama Siria. Ieri pomeriggio la Tib, l’Authority per le
Telecomunicazioni, ha bloccato Youtube, che segue la
stessa sorte di Twitter, oscurato giovedì scorso.
Proprio ieri era comparsa
la più compromettente delle
intercettazioni telefoniche
pubblicate fino a questo momento, nella quale il ministro
degli Esteri, Ahmet Davutoglu, il dirigente dei servizi segreti, Hakan Findan, il sottosegretario agli Esteri, Feri-
dun Sinirlioglu e il vice capo di
Stato Maggiore, Yasar Gurel,
parlavano della creazione di un
casus belli contro la Siria. Davutoglu, durante la registrazione, dice chiaramente che il
premier islamico-moderato,
Il ministro degli Esteri
Davutoglu progettava
un casus belli
per invadere il Paese
Recep Tayyip Erdogan, in questa congiuntura, considera
una guerra contro Damasco
«un’opportunità».
Il «piano» dei quattro consisteva nell’organizzare un attacco alla tomba di Suleyman
Estero .15
Il blocco di Twitter
Turchia, audio choc
sulla guerra in Siria
Oscurato YouTube
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
.
U
TURCHIA
LIBERTÀ E POTERE
Erdogan in crisi oscura Twitter
Sul social sono stati diffusi file imbarazzanti contro il premier. Il presidente Gul: spero che il divieto non duri
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
Recep Tayyip Erdogan oscura Twitter, ma la messa al
bando si trasforma in un
boomerang politico. Il premier turco annuncia la decisione parlando da Bursa in
un comizio a dieci giorni dalle elezioni locali: «Sradicheremo Twitter e non mi importa di cosa dirà il mondo»,
anche sul web «si accorgeranno del potere della nostra
nazione».
È un’irritazione che nasce
dal recente scandalo delle intercettazioni che sembrano
coinvolgere Erdogan e il figlio in un episodio di corruzione finanziaria: gli audio
sono stati diffusi da anonimi
con dei tweet, Ankara ha
chiesto di cancellare dal web
i relativi link ma Twitter si è
opposto. Per il premier ciò
dimostra che il popolare social network fa parte di una
«grande cospirazione» contro di lui e la messa al bando
punta a cavalcare l’orgoglio
nazionalista della Turchia,
per giovarsene alle elezioni
locali, vissute dall’opinione
pubblica come un referendum sul governo.
Il risultato è che provando
a navigare su Twitter, i turchi si trovano di fronte a
schermate nelle quali si nega
l’accesso citando sentenze di
tribunali e minacce di «futuri
danni ai cittadini». Ma l’effetto dello «sradicamento»
del cinguettio digitale non è
quello che Erdogan si augurava. Sono migliaia i turchi
che, seguendo le istruzioni
del cofondatore di Twitter
Jack Dorsey, riescono comunque a collegarsi adope-
In crisi
Il premier
Erdogan
rischia molto
alle amministrative di
domenica
rando i cellulari oppure intervenendo sui comandi dei
browser. Ad esprimere l’insoddisfazione popolare è Abdullah Gul, il capo dello Stato
già stretto alleato politico del
premier, che con un tweet confessa «spero che la proibizione
non duri a lungo». E il vice premier Ali Babacan va in tv ad
esprimere un concetto simile,
che suona come una sconfessione di Erdogan: «Troveremo
presto una soluzione politica
non credo servirà molto tempo». La Casa Bianca, con il
portavoce Jay Carney, condanna la «restrizione della libertà di espressione che mina
«Noi sradicheremo
Twitter. Me ne frego
di quello che potrà
dire la comunità
internazionale»
il rispetto dei diritti universali
degli individui» ed esprime sostegno «al popolo turco che
vuole ripristinare l’accesso totale alle tecnologie bloccate».
Da Bruxelles l’Unione Europea parla di un «blocco delle
comunicazioni incompatibile
con il processo di adesione» e i
partiti di opposizioni ad Anka-
ra chiedono a Erdogan la marcia indietro. Ma Lufti Elvan,
ministro fedelissimo al premier, obietta: «Non si tratta di
una decisione politica bensì
giudiziaria, non stiamo proibendo Internet ma Twitter e i
social network devono rispettare la legge» e dunque non infangare il nome del premier.
Recep Tayyip Erdogan
Libertà
I cartelli di protesta a Ankara
ironizzano sulla vendetta
degli uccellini contro Erdogan
Blocco «aggirato»
1 Ieri il numero di tweet in
Illegale
Twitter
farebbe parte
di una «grande
cospirazione»
contro il
governo turco
Turchia non è nemmeno calato, altro che messaggi «bloccati»: circa mezzo milione di
tweet è stato pubblicato nelle 10 ore successive al blocco.
Gli utenti turchi sono riusciti
ad aggirare lo stop anche grazie alle istruzioni postate dallo stesso cofondatore di Twitter, Jack Dorsey: «Potete
mandare tweet via Sms.
Utenti Avea e Vodafone scrivano Start al 2444. Per Turkcell Start al 2555».
Black-out
La schermata iniziale
di Twitter dopo il blocco:
«Questa pagina non esiste»
Venerdì scorso il premier turco aveva
imposto il blocco di Twitter: «Non mi importa di cosa dirà il mondo. Anche sul web si accorgeranno del potere della nostra nazione»
1
Shah, nonno del fondatore dell’Impero Ottomano e il cui luogo di sepoltura si trova in una
zona controllata dagli islamisti, già presidiato da decine di
soldati scelti turchi. L’attacco
sarebbe stato addebitato ad Al
Qaeda e avrebbe dato ad Ankara il pretesto per invadere.
L’operazione sarebbe avvenuta molto probabilmente prima
del voto. Proprio due sere fa, in
un’intervista all’emittente Ntv,
il premier Erdogan aveva detto che toccare la tomba di Suleyman Shah avrebbe provocato la reazione della Turchia.
Nonostante YouTube sia
stato bloccato dopo poche ore
che il video era online, la sua
diffusione è stata fulminea. Erdogan ha bollato l’atto come
ignobile e gridato al complotto,
ma della chiusura di Youtube si
parlava da giorni, per la precisione da quando sono comparse registrazioni di suo figlio
Burak con l’amante svizzera,
dove prima la chiamava amore
e prometteva di ricoprirla di
baci, e poi minacciava di farla
ammazzare. Ma la Siria rischia di costare a Erdogan
molto più caro. Da mesi i turchi
criticano come il governo ha
gestito la situazione e un inter-
vento armato è malvisto dalla
stragrande maggioranza.
Intanto domenica si vota e
i sondaggi danno Istanbul e
Ankara in bilico. La censura
non si è abbattuta solo sul
Web. Un programma di informazione ha traslocato sulla Rete e l’emittente Kanalturk, vicina al partito laico, si
è vista revocare la licenza di
trasmissione.
SÌ ALLA RIFORMA
Dominique Strauss-Kahn
e la moglie Anne Sinclair
La Casa Bianca
conferma: stop
alla raccolta
dei dati telefonici
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
«Autoritratto» di Otto Dix
«Scena allegorica» di Chagall
Il film di George Clooney
Comein«MonumentsMen»
La storia
1 Il caso del Matisse di Paul Rosenberg ri-
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
«Donna
seduta»
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
G
li agenti si sono
insospettiti del
79 e n n e
dopo
averlo trovato su
un treno, di ritorno dalla Svizzera, con 9.000
euro in contanti nascosti
nella giacca. Quando decidono di andarlo a trovare, scoprono una miriade di tesori
nascosti dalla sporcizia,
opere di Picasso, Munch, Beckmann, Klee. Capolavori
del padre di Cornelius: Hildegard. Un mercante d’arte
che aveva approfittato del
bando nazista dell’«arte degenerata», confiscata a migliaia di ebrei, per mettere
insieme un patrimonio stimato oggi attorno al miliar- ra continuò imperterrito a cerdo di euro - ma non è ancora carla, esattamente come fecero
chiaro se gli inquirenti han- le sue nipoti, Marianne Rosenno trovato tutto. Gurlitt pa- berg, tra i più affermati avvocadre aveva poi dichiarato di- ti di New York, e sua sorella,
strutti quei tesori, inghiotti- Anne Sinclair, ex moglie di Doti dagli incendi di Dresda.
minique Strauss-Kahn.
Il figlio, dopo la morte del
Anche la storia del Matisse
padre nel 1956,
dei Rosenberg è
si era impegnaBATTAGLIA LEGALE straordinaria:
to a tenere il se1940, quando
I capolavori sono stati nel
greto e a nai nazisti invasero
scondere per nascosti da un mercante la Francia, Paul
d’arte e poi dal figlio riuscì a nasconsempre quel
patrimonio agli
derlo in un caveocchi del mondo. Ogni tanto au a Libourne, cittadina della
vendeva qualcosa, per man- Dordogna. Ma l’anno dopo i tegiare, curarsi e poco altro. Ma deschi gli rubarono tutto e la
nel lascito illegittimo figura- tela finì nelle mani del sommo
va anche la «Donna seduta» regista dei furti d’arte nazisti ai
di Matisse. E il proprietario danni degli ebrei, il numero
vero, il collezionista ebreo due del regime, Hermann
Paul Rosenberg, dopo la guer- Göring. Che lo scambiò a sua
Il Matisse
era stato
razziato
in Francia
nel 1941
da Göring
calca la storia riportata dal film di George
Clooney «Monuments Men» - e basata sull’omonimo libro di Robert M. Edsel - su una
squadra di storici dell’arte che recupera opere rubate dai nazisti prima che Hitler le distrugga. I «Monuments Men» erano una divisione delle forze armate Usa formata nel
1943 da Roosevelt e da Eisenhower con il
compito di proteggere le opere d’arte dalla
furia della Seconda guerra mondiale.
AFP
All’ex moglie di Strauss-Kahn
il Matisse rubato dai nazisti
Era fra i 1500 dipinti trovati a Monaco: Anne Sinclair è l’erede dei proprietari
volta con un altro quadro, finché non arrivò a Gurlitt.
Gurlitt figlio, però, finora
non ha fatto mostra di voler
restituire i quadri - sequestrati dalla polizia - ai legittimi
proprietari. E la questione è
legalmente complicata. Come
distinguere quelli effettivamente rubati agli ebrei da
quelli comprati prima del
1933? Ma uno dei suoi avvocati
ha dichiarato che Gurlitt vuole mandare un segnale di distensione, restituendo almeno
quelli di cui si sa per certo che
sono stati rubati agli ebrei.
Così, dopo decenni di bugie e
ingiustizie, Madame Sinclair
e Madame Rosenberg torneranno legittime proprietarie
della loro misteriosa e bellissima «donna seduta».
NAVE SCAMBIATA PER UN BOEING
Canarie, «falso» aereo caduto in mare
1 La tragedia del Volo 370 sparito nell’Oceano Indiano ha lascia-
to il segno: ieri i servizi di emergenza delle Canarie hanno scambiato
un rimorchiatore a largo dell’isola di Gran Canaria per un aereo precipitato in mare. Il ministro Pastor: «Hanno preso un abbaglio».
Dall’Europa Barack Obama
concede il via libera ufficiale
alla riforma del programma di
sorveglianza della National
Security Agency (Nsa). La
modifica cardine prevede il
blocco immediato della raccolta e della conservazione indiscriminata dei dati telefonici di milioni di americani.
Obama mantiene la promessa
fatta all’indomani del Datagate, ovvero lo scandalo delle intercettazioni selvagge compiute dall’intelligence Usa in
casa e all’estero, grazie alle rivelazione del suo ex analista
Edward Snowden.
Per l’attuazione della riforma si potrebbe tuttavia attendere ancora del tempo, dal
momento che la parola passa
ora al Congresso che deve vagliare il provvedimento e apporre il proprio assenso. Allo
stato attuale non dovrebbero
esserci sorprese, visto che sono in molti a Capitol Hill a condividere il punto di vista di
Obama il quale in una nota ha
spiegato che «dopo aver studiato attentamente le opzioni
disponibili, ho deciso che la
scelta più giusta è che lo Stato
non raccolga più, nè conservi
questi dati». In realtà i tabulati rimarranno nelle mani delle
compagnie telefoniche per il
tempo tradizionalmente previsto di 18 mesi. In caso le autorità giudiziarie concordino
sulla necessità di salvaguardare la sicurezza nazionale, la
Nsa potrà entrare in possesso
delle informazioni a lei utili attraverso ordini individuali disposti dal Foreign Intelligence
Surveillance Court (Fisc), il
tribunale che già gestisce le
decisioni relative alle autorizzazioni per i programmi di
sorveglianza della stessa Nsa.
Un plauso ad Obama è giunto
da parte della «talpa» in persona: Snowden ha definito la
riforma «un punto di svolta»,
seppur ancora «incompleta».
16 .Cronache
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
il caso
ANTONIO PITONI
ROMA
e posizioni erano distanti. Anzi, antitetiche. Piero Fassino partiva da una premessa: «Un incontro si fa per cercare un
punto di sintesi». Augurandosi che Maurizio Lupi non si
limitasse «a ribadire una posizione che non è concretamente gestibile». E così, alla
fine, è stato. «Per le zone a
strisce blu, laddove la sosta si
protragga oltre il temine per
il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere
irrogata solo in presenza
di specifica previsione
del Comune». Poche righe, battute al termine
del vertice di ieri tra
Il numero delle multe
La quota di parcheggi
Lupi, Alfano e Fassino,
sulle strisce blu in un
che per legge deve
che se da un lato segnaanno
essere gratuita
no la fine del braccio di
ferro innescatosi nei giorni
scorsi, dall’altro registrano,
sulla questione, pure un passo indietro da parte del ministro delle Infrastrutture.
Una conclusione che trova
sostanza in un assunto condiviso. «Si è convenuto che la
regolamentazione della sosta
è competenza dei Comuni che
ne definiscono le modalità
con proprio atto deliberativo», recita la nota. In sostanza, le amministrazioni potranno continuare ad elevare
contravvenzioni ma a patto
che ci mettano la faccia, assumendosene la responsabilità
con una delibera ad hoc. Inoltre, in base all’intesa raggiunta, i Comuni potranno continuare ad impiegare i cosiddetti autovelobox (i dissuasori di velocità), ma a patto che
siano installati e resi operati- così: se un automobilista lascia regole che il codice della strada
vi solo quelli «dotati di effetti- la macchina negli spazi a paga- prevede. Non serve una norma,
mento oltre l’orario indicato perché abbiamo verificato che
vi dispositivi di controllo».
Pace fatta, insomma, e ten- sul ticket non può incorrere in l’interpretazione della norma è
sioni superate sebbene, anco- una contravvenzione per divie- chiara e quindi il caso è chiuso.
ra qualche ora prima dell’in- to di sosta, come accade a chi Per una volta non complichiacontro di ieri, le distanze ri- parcheggia senza esporre il ta- mo la vita ai cittadini».
Parole che avevano fatto
manessero incolmabili. Con il gliando e, quindi, senza pagare
ministro Lupi deciso a tenere nulla. La sanzione, in questo sobbalzare sulla sedia i sindaci
caso, non può an- di mezza Italia che, tra tagli
il punto: «Le
multe – aveva
L’ACCORDO dare oltre il sal- agli enti locali e patto di stabilidella differen- tà, rischiavano la mannaia pudetto poco priRisolutivo l’incontro do
za dovuta per il re su una delle principali voci
ma del vertice –
non possono con Fassino, presidente tempo di par- di entrata superstiti. Tanto per
dei sindaci italiani cheggio ecce- fare un esempio, dalle sanzioni
essere utilizzadente rispetto al- per sosta irregolare sulle strite come una
tassazione indiretta sulla pel- la scadenza indicata sul ta- sce blu, che nel 2012 sono state
circa 302mila, il comune di Role dei cittadini». Tutto era ini- gliando.
Interpretazione ribadita, nei ma prevede di incassare qualziato con l’interpretazione offerta in Parlamento dal sotto- giorni scorsi, anche dal mini- cosa come 11 milioni di euro.
segretario alle Infrastruttu- stro Maurizio Lupi: «Se ho pa- Una vera batosta che, contro
re, Umberto Del Basso De Ca- gato la sosta e poi sto 10 minuti l’interpretazione del ministero
ro, sulla norma del Codice in più, non posso ricevere la delle Infrastrutture, ha codella strada che regola la so- multa, ma dovrò pagare la dif- stretto l’Anci a scendere in
sta dei veicoli sulle strisce ferenza e il tempo in più. Ai Co- campo. E alla fine i Comuni
blu. E che suonava più o meno muni chiediamo di rispettare le hanno vinto la battaglia.
L
2,7
20
milioni
per cento
ROMA
VENTIMIGLIA
Metronotte
ammazzato
con 7 colpi
di pistola
Bancarottiere
arrestato
a vent’anni
dal crac
GRAZIA LONGO
ROMA
Piero
Fassino
Il sindaco
di Torino
è anche
presidente
dell’Anci
Retromarcia del governo
“Multe sulle strisce blu?
Lo decidano i Comuni”
Il ministro Lupi non voleva sanzionare la sosta oltre l’orario
Mafia
Prorogatoil41bis
perProvenzano
1 Il ministro della Giu-
stizia, Andrea Orlando, ha
prorogato il carcere duro
per il capo mafia corleonese, Bernardo Provenzano.
Il provvedimento che impone il 41 bis al boss va rinnovato ogni due anni e sarebbe scaduto oggi. Le
Procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze avevano
dato parere negativo, sostenendo che per le sue
condizioni di salute non è
più in grado di comunicare
con l’esterno. A favore era
la Procura nazionale antimafia.
Appuntamento con l’assassino, ieri sera all’estrema periferia di Roma, la Borghesiana, vicino Frascati. Una
guardia giurata di 37 anni,
Giuliano C., è stata crivellata di colpi di fronte alla compagna che ha assistito al delitto immobilizzata dal terrore. La coppia era arrivata,
a bordo di un Suv, su un piazzale di fronte all’inceneritore dell’Ama, in via di Rocca
Cencia dove aveva appuntamento con alcuni uomini. Rivali per problemi d’amore o
di denaro? Amici che si sono
trasformati in nemici per un
dissidio non risolto? È ancora un mistero.
Il luogo dove è avvenuto
l’omicidio è noto nella zona
come un punto di incontro, ed
è certo che la vittima avesse
appuntamento con qualcuno
poi rivelatosi come il suo killer. Sette i colpi di pistola
esplosi da una 7.65, un’arma
piccola, che hanno ferito
mortalmente l’uomo.
Sul posto sono intervenuti
i carabinieri della compagnia
di Frascati. Inizialmente era
stato ipotizzato un regolamento di conti tra due bande
dell’Est Europa. Appena l’altro ieri sera, infatti, nella zona un albanese era stato ferito al torace a colpi di pistola,
raccontando poi agli investigatori di essere stato aggredito da due romeni. Ma innanzitutto la nazionalità italiana della vittima, e successivamente gli elementi emersi dalle prime indagini e dalla
testimonianza della donna,
hanno escluso la pista della
rivalità tra romeni e albanesi.
Chi ha dunque ucciso la guardia giurata e soprattutto,
perché? Di sicuro Giuliano C.
conosceva il suo assassino - o
forse dovremmo dire i suoi
assassini? - che ha voluto incontrare per chiarire un problema da risolvere. Probabilmente la discussione è degenerata e il litigio è sfociato in
un delitto. Oltre che dalla
compagna, la vittima è stata
soccorsa da un autista dell’Atac del deposito lì vicino.
Ma l’uomo ha notato solo una
macchina che sfrecciava ad
alta velocità e non è stato in
grado di fornire altri dettagli.
GIANNI MICALETTO
LORENZA RAPINI
VENTIMIGLIA
Ha fatto piangere migliaia di
risparmiatori, sparendo nel
nulla dopo il crac della “Patrimonium”, finanziaria che gestiva con il fratello. Un buco
da 130 miliardi di lire. Vent’anni dopo e con il peso di
una condanna definitiva, è finita la lunga fuga di Stefano
Melloni, ormai vicino alla sessantina, inseguito da un mandato di cattura internazionale. L’ha tradito la nostalgia
per l’Italia. Era tra i passeggeri di un pullman della linea
Barcellona-Milano, gli agenti
della Polizia di frontiera di
Ventimiglia hanno scoperto
che la sua carta d’identità era
fasulla, con il nome del fratello Valerio. Melloni non ha negato il suo
passato: «Un
tempo ero
molto in vista. Avevo
una grossa
società e
rapporti con
persone importanti.
O ra s o n o S. Melloni
praticamente “nudo”», si è sfogato. Ora è
rinchiuso nel carcere di Sanremo. Deve scontare 7 anni
per bancarotta fraudolenta,
truffa e appropriazione indebita. Sarebbero stati 10 come
da sentenza d’appello, dopo i
18 inflitti in primo grado, ma
l’indulto li aveva ridotti. Originario di Cento (Ferrara),
fra gli Anni 80 e 90 aveva costruito le sue fortune investendo i soldi degli altri.
Ma con la «Patrimonium» le
cose sono andate male, fino al
crac che ha fatto svanire i risparmi di 1840 investitori. Il
fratello ha pagato il suo conto
con la giustizia, collaborando.
Lui, invece, era scappato. Prima in Svizzera, dove aveva
prelevato da un conto oltre 2
miliardi di lire. Poi la nuova vita in Spagna, dove aveva aperto un ristorante di lusso ad Antequera, vicino a Malaga. Aveva cambiato nome e viveva in
una villa con piscina. Nel 2008
era stato rintracciato e arrestato, ma dopo 40 giorni era
tornato libero, solo con l’obbligo di firma. Ne aveva approfittato per sparire di nuovo.
GELA, IL CORPO TROVATO DAL PADRE DOPO UNA LITE IN FAMIGLIA
“Siete contenti? Avete visto?”
E la 13enne si impicca in casa
FABIO ALBANESE
GELA (CALTANISETTA)
«Siete contenti? Avete visto?». Nei due biglietti trovati
nella stanzetta di una ragazzina di 13 anni, parenti e investigatori cercano da ieri pomeriggio i perché di un gesto
terribile e inspiegabile: il suicidio di una adolescente senza apparenti problemi se non
quelli, normali, dei ragazzini
di questa età.
A trovare il cadavere è stato, ieri pomeriggio nella loro
casa di un quartiere popolare
di Gela, il padre. Ha aperto la
porta della camera della figlia
e l’ha trovata impiccata con
una corda appesa tra l’armadio
e la porta. Ha provato a soccorrerla, a rianimarla, ci hanno
provato pure i medici dell’ospedale di Gela dove è stata subito
portata, ma non c’era più nulla
da fare.
La procura ha aperto un’inchiesta. Pare che poco prima di
morire la ragazzina, che frequentava la terza media e aveva
due fratelli più grandi, di 17 e 22
anni, fosse stata pesantemente
sgridata dal padre e dunque la
prima ipotesi è che si sia trattato di una reazione esagerata o,
anche, di un gesto dimostrativo
che però non ha saputo più controllare. Ma poi ci sono quei due
bigliettini senza intestazione,
quella frase non si sa a chi rivolta, e ci sono le voci che dicono
che a scuola non andasse d’accordo con alcuni compagni. E,
forse, un disagio tra i banchi
può esserci stato davvero visto
che, dopo i primi due anni in
una scuola, aveva deciso di
cambiare istituto. Ma per ora
restano solo domande sospese
con la possibile ipotesi di reato
di istigazione al suicidio. Si cercano risposte sul telefonino e
sul pc della ragazza, che avrebbe compiuto 14 anni a giugno; e
si cerca un fidanzatino, visto
che sul profilo Facebook lei si
definiva «impegnata».
Ministero
dello Sviluppo Economico
AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE AI FINI DELLA INDIVIDUAZIONE E SELEZIONE DI SOGGETTI INTERESSATI
ALLA REALIZZAZIONE DI EVENTI, MOSTRE, MANIFESTAZIONI, SPETTACOLI CULTURALI DI CUI DETENGONO L’ESCLUSIVA TECNICA
E/O ARTISTICA DA SVOLGERSI NELLA CITTA’ DI NAPOLI NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA FORUM UNIVERSALE DELLE CULTURE NAPOLI
E’ stato pubblicato sul sito della Fondazione Forum Universale delle Culture, raggiungibile all’indirizzo www.forumculture.org, una call for
proposals finalizzata acquisizione e selezione di manifestazioni di interesse per la realizzazione di eventi, mostre, manifestazioni, spettacoli culturali caratterizzati da esclusiva tecnica e/o artistica, da svolgersi nella città di Napoli nell’ambito dell’iniziativa Forum Universale delle Culture
Napoli. Le proposte, di elevato valore qualitativo e di alto profilo artistico, devono essere finalizzate alla realizzazione di eventi di specifica
valenza culturale, connotati dai caratteri di eccezionalità, unicità ed esclusività secondo quanto disposto dal D.Lgs. 163/2006, art. 57 c. 2
lett. B. Le proposte candidate devono riguardare eventi da realizzarsi nel periodo di svolgimento del “Forum Universale delle Culture Napoli”
la cui conclusione è prevista per il 31 ottobre 2014. I progetti proposti devono essere attinenti ai temi che caratterizzano la IV edizione napoletana
del Forum, in conformità alle indicazioni della Deliberazione di Giunta Comunale n. 500 del 2 luglio 2013:
1. La diversità culturale
3. Lo sviluppo sostenibile
5. Il Mare
2. Le condizioni per la pace
4. La conoscenza
Requisiti dei soggetti proponenti; contenuti delle proposte e modalità di presentazione sono analiticamente illustrate nell’avviso e nella modulistica allegata. Le proposte dovranno pervenire entro il giorno 14 aprile 2014. Eventuali informazioni al punto di contatto: Tel: +39 (0)817958607;
Fax: +39 (0)817958610; Posta elettronica: [email protected].
RUP - Salvatore Barbato
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA
Divisione Passeggeri Regionale
Acquisti Regionale - Il Responsabile
AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA
SETTORI SPECIALI - SERVIZI
TRENITALIA SpA indice GPA 14RTO3\114 per
l’affidamento del Servizio di raccolta, trasporto,
smaltimento/recupero dei rifiuti pericolosi e non
pericolosi dei cicli produttivi degli impianti e degli altri
siti gestiti dalla Direzione Regionale Toscana CIG
5633074FB4. La gara è stimata € 450.000,00 IVA
esclusa compresi costi della sicurezza e eventuale
rinnovo annuale. Termine presentazione offerte:
30/04/2014, ore 13:00. Bando di gara, pubblicato
sulla GUUE 2014/S 0534-091017 del 18/03/2014 è
disponibile con Disciplinare di Gara e suoi allegati sul
profilo del committente: www.gare.trenitalia.it.
Il Responsabile del Procedimento
Salvatore Antonio Di Ruzza
Confartigianato Trasporti Servizi Soc. Coop. CF02243550429
Su indicazione del Consiglio di Amministrazione i soci della Confartigianato Trasporti Servizi Società Cooperativa sono convocati in Assemblea ai sensi dell’articolo 38 dello Statuto Sociale
in prima convocazione il giorno lunedì 7 aprile 2014, alle ore 20.00 nella sede di Roma in Via San
Giovanni in Laterano 152 per discutere il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione del bilancio al 31/12/2013 e adozione delle delibere inerenti e conseguenti;
2) Nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2014 – 2016 e determinazione dei
compensi del consiglio stesso;
3) Varie ed eventuali.
Nel caso in cui l’Assemblea non potesse regolarmente costituirsi in prima convocazione, la
seconda convocazione è fissata per il giorno 8 aprile 2014, alle ore 10.00, presso la sede di
Roma in Via San Giovanni in Laterano 152.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Francesco Del Boca
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Cronache .17
.
NUOVE RIVELAZIONI DOPO LO SCONTRO CON IL CAPO BRUTI LIBERATI
Veleni in Procura, dossier Cl contro Robledo
Accuse calunniose sul procuratore aggiunto di Milano, indaga Brescia. Il ruolo dei Servizi segreti
PAOLO COLONNELLO
MILANO
Certi veleni nascono talvolta
in un bicchiere di spumante.
I fatti iniziano con una festa
tra colleghi di due anni fa per
salutare la pensione di un
maresciallo storico del procuratore aggiunto Armando
Spataro, il mitico «Ago», al
battaglione dei carabinieri di
via Lamarmora a Milano. Ci
sono pm, ufficiali di polizia
giudiziaria, cancellieri e anche qualche «amico» imbucato. C’è per esempio una
bella signora bionda, una
cardiologa molto vicina a Cl,
che appena vede il procuratore aggiunto Alfredo Robledo si entusiasma: «Io sono
una sua fan, mi piacerebbe
incontrarla ancora. Lei gioca
a golf?». Robledo, a capo del
pool reati contro la pubblica
amministrazione, ammicca,
non si fida. «No signora, mai
giocato a golf». Si avvicina
anche un maresciallo della
Guardia di Finanza in forza alla Procura, precisamente nell’ufficio di un altro pm a due
passi da quello di Robledo.
Ascolta la conversazione, sorride. Mentalmente prende nota. Qualche giorno dopo, il sottufficiale si presenta da Roble-
Un altro tentativo
di screditarlo proveniva
da ambienti
di Finmeccanica
do e spiega: «Quella signora
bionda, racconta in giro che lei
gioca a golf con un suo amico e
gli racconta anche segreti della Procura, notizie su Berlusconi...». Robledo s’irrigidisce,
ovviamente nega: primo perché non ha mai giocato a golf,
secondo perché non aveva mai
visto prima la signora bionda,
terzo perché mai si sognereb-
be di andare a raccontare in giro segreti d’ufficio. Si capisce,
è una provocazione. Il maresciallo abbozza, ma poi scrive
una relazione che inoltra prima al suo capo, ovvero il pm
Luigi Orsi (il magistrato che si
occupa dell’inchiesta Ligresti,
ndr) il quale a sua volta la trasmette al Procuratore Bruti
Liberati. Ne nasce un fascicolo
a modello 45, privo cioè di reati
specifici, che per mesi rimarrà
però confuso tra gli atti di
un’importante indagine. Fino
a quando non verrà archiviato
per totale insussistenza dei
fatti. Ma intanto, Robledo, a
sua insaputa, è stato messo nel
mirino senza che nessuno lo
avvertisse o gli chiedesse ulteriori chiarimenti, visto che la
relazione del maresciallo si limita a riferire le cose dette
dalla cardiologa del Niguarda,
ma omette le decise precisazioni di Robledo. Una trappola,
secondo Robledo che inserisce
Alfredo Robledo con Edmondo Bruti Liberati
l’episodio tra i due secretati
(l’altro è relativo a un tentativo
di screditamento proveniente
questa volta da ambienti di
Finmeccanica) e contenuti
nella recente denuncia presentata dal procuratore aggiunto contro il suo capo Edmondo Bruti Liberati al Csm e,
da qualche tempo, oggetto anche di una delicatissima in-
chiesta aperta a Brescia dal
procuratore aggiunto Fabio
Salamone, il quale ha già accertato la totale falsità delle insinuazioni contenute nella relazione del maresciallo della
Finanza con amici nei servizi
segreti e sta cercando di accertare non solo i possibili esecutori ma anche i mandanti
dell’operazione di dossierag-
gio, come rivela anche un articolo del settimanale l’Espresso. Il Csm invece dovrà capire
soprattutto se vi siano state
manovre ai danni del procuratore aggiunto anche all’interno del suo stesso ufficio. Di sicuro c’è qualcosa di strano in
quella bionda signora. Si tratta
di una certa Maria Vicario, in
forza a Niguarda, ciellina fedelissima di Roberto Formigoni il
quale è stato persino suo testimone di nozze. Al punto che il
nome della Vicario finirà poi
tra le persone nel mirino dell’inchiesta sullo scandalo Maugeri, dove «il Celeste» è imputato di corruzione e ora sotto
indagine, sempre dalla procura di Milano, per aver falsificato lettere di raccomandazione,
in realtà inesistenti, da lei attribuite niente meno che al capo dello Stato Napolitano e al
suo segretario generale. Una
via di mezzo tra una Mata Hari
e una mitomane. Pericolosa.
La nipote pentita del boss
“Processione in mano al clan”
Calabria, parroco e maresciallo dei carabinieri conniventi con la ’ndrina
L’Affruntata
Unritopasquale
1 A Stefanaconi, la mat-
tina del giorno di Pasqua, si
svolge la processione dell’Affruntata, in cui si rappresenta l’incontro tra Maria Addolorata e il Cristo risorto. L’altro protagonista è
San Giovanni, il primo a vedere il messia. Le tre statue,
portate in spalla, percorrono le vie del paese fino all’incontro (l’affruntata) giusto davanti alla chiesa del
Rosario.
Le foto dell’inchiesta
ANTONIETTA BELCASTRO/ANSA
Un momento dell’Affruntata, la processione pasquale
rosa decisione della Procura di
Catanzaro, del pm Simona
Rossi, di indagare per partecipazione alla ’ndrina Patania sia
il parroco che il comandante
GUIDO RUOTOLO
della stazione dei carabinieri di
ROMA
Sant’Onofrio, il prete è stato allontanato dalla sua parrocchia.
E con una decisione che ha laacconta una nipote del sciato esterrefatte le forze delboss di Stefanaconi, l’Antimafia, è stato nominato
Loredana Patania, og- Priore di Pizzo Calabro.
gi pentita: «Non risponde al
La Chiesa di don Salvatore
vero che il parroco Santagui- Santaguida fa a pugni con le
da abbia escluso membri del- immagini commoventi di Papa
la ’ndrangheta dalla proces- Francesco, che prende per masione dell’”Affruntata”, che si no don Luigi Ciotti e scaglia
tiene nel giorno di Pasqua a l’anatema contro i mafiosi.
S t e fa n aco n i .
Chissà se hanno
Da sempre mio
IL SACERDOTE informato il Ponzio Fortunato Avrebbe anche taciuto tefice che in CaPatania
(il
labria questo
dopo essere stato prete rischia
boss, ndr) fino
alla sua morte informato di un delitto adesso l’arresto
ha finanziato
per aver avuto
tale processione. Inoltre, un ruolo nelle attività indicibili
esponenti del gruppo Franzé, di una ’ndrina del vibonese, la
nonché della cosca Patania cosca Patania impegnata in
hanno sempre portato i santi, una faida che li vede contrapnella suddetta processione. posti alla fazione dei cosiddetti
In particolare, le nuove leve «Piscopisani», e che insanguidella cosca Patania dovevano, na Vibo, Stefanaconi e la vicina
obbligatoriamente, portare Sant’Onofrio (una decina tra
San Giovanni, il quale non po- omicidi e tentati omicidi).
Anche se, inspiegabilmente,
teva essere trasportato da
la procura, mentre ha procedusoggetti estranei alla cosca».
All’indomani della clamo- to al fermo del comandante
La storia
R
della stazione dei carabinieri
complice del parroco, il luogotenente Sebastiano Cannizzaro, si è fermata di fronte all’uomo di Chiesa.
Le immagini della processione dell’«Affruntata» agli atti
della inchiesta ricordano la Sicilia dei Corleonesi che furono.
Don Agostino Coppola sembrava che dovesse rivivere solo come personaggio di una lettera-
tura noir, e invece nella moderna Calabria del 2014, con una
Chiesa che ha tra i suoi figli sacerdoti di frontiera, ecco il
Priore accusato di far parte
della ’ndrangheta (il Riesame,
agli inizi di gennaio ha confermato l’accusa di associazione
mafiosa).
«Erano Giuseppe Patania e
la madre Giuseppina Iacopetta
- racconta la pentita Loredana
Le immagini della processione pasquale con gli uomini del
clan e (in basso) il parroco con il boss della ’ndrangheta
Patania - che si occupavano di
identificare veicoli sconosciuti
o comunque sospetti circolanti
nel comune di Stefanaconi, annotando, in prima persona, le
targhe dei mezzi che venivano
fornite al parroco Santaguida,
onde ricevere da questi i relativi intestatari per il tramite del
comandante della stazione dei
carabinieri».
Fosse solo questo il ruolo del
L’inchiesta
LacoscadeiPataniatrausura,appaltieChiesa
1 A Stefanaconi, piccolo pa-
ese calabrese di appena 2500
abitanti, i Patania erano un’istituzione, tanto che il Comune
decise di esprimere con un manifesto, fatto affiggere per le
vie del centro, il suo cordoglio
per la morte di Fortunato Patania, ritenuto il boss della cosca
ucciso nel settembre 2011. Anche quelle pubbliche condoglianze sono finite del decreto
di fermo emesso a carico di 11
persone dalla Dda di Catanzaro.
Tra queste c’è l’ex maresciallo
Sebastiano Cannizzaro, già alla
guida della stazione dei carabi-
nieri di Sant’Onofrio. L’ex militare, già sospeso, è accusato di
aver agevolato le attività della
cosca. I Patania rientrano nella
«federazione» che fa capo alla
famiglia Mancuso. Un vero e
proprio sistema feudale, secondo l’Antimafia, che ha reso la
«locale» di Limbadi «il clan finanziariamente più potente
d’Europa». Alle articolazioni
territoriali, come i Patania, viene affidato il compito di rappresentare nelle zone di competenza i desideri del gruppo egemone e soprattutto di contrastare chi non si allinea. Da qui la
sanguinosa faida che in un anno ha fatto registrare 5 morti e
sei tentati omicidi. Un controllo
del territorio asfissiante, svelato agli inquirenti da quattro collaboratori di giustizia. Le attività criminali si estendevano dall’usura alla raccolta dei rifiuti (la
società che aveva in gestione
l’appalto fu costretta, dopo
una serie di intimidazioni, ad
assumere fittiziamente alcuni
affiliati). Ma il potere della cosca si estendeva a tutte le sfere
della vita sociale del paese. Le
cerimonie religiose erano cosa
loro.
[GAE.MAZ.]
parroco. Informava la cosca
delle intercettazioni ambientali e telefoniche in atto e avvisava i boss di imminenti perquisizioni. Lo conferma un altro
pentito, Daniele Bono, che risponde affermativamente alla
domanda del pm Simona Rossi: «Ho capito bene che il prete
è venuto a casa di Pino Patania
e gli ha detto: “Vedi che ti devono fare una perquisizione”?». Il
pentito: «Ha capito bene».
Un prete a disposizione della
’ndrangheta. Loredana la pentita sospetta che il suo atteggiamento non fosse spontaneo:
«Era stato costretto perché o
faceva così o andava a finire
male anche lui». Ma solo una
volta non ha favorito i boss:
«Gli chiesi - ricorda il pentito
Daniele Bono - se il killer dopo
essere entrato in azione poteva
nascondersi in Chiesa. E lui rispose: “Questo no, questo non
si può fare”».
Ma c’è di più. Non è solo un
terribile sospetto per i magistrati di Catanzaro: «Sapeva
che la cosca stava preparando
l’omicidio (poi fallito, ndr) di
Francesco Calafati. Lo sapeva
tanto che ne parlava al telefono
(non sapendo di essere intercettato, ndr)». Lo sapeva e non
fece nulla per fermare i killer.
18 .Cronache
.
Così su La Stampa
La corteccia cerebrale,
deputata anche a
linguaggio e socialità, si
forma durante il secondo
trimestre di gravidanza
La pagina de La Stampa sull’inchiesta avviata dal
pm di Trani dopo la denuncia di una coppia di genitori
di due bambini ai quali con
una «sindrome autistica di
insorgenza vaccinale».
1
Eric Courchesne
Neuroscienziato
Università di San Diego
GETTY
Lo studio dell’Università di San Diego si aggiunge a quelli che negano la correlazione vaccini-autismo
il caso
STEFANO RIZZATO
MILANO
el novembre 2011 la rivista “Nature” lo definì un
enigma. Più di due anni
dopo, l’autismo è ancora
un male misterioso. E
tanti interrogativi restano aperti sulle sue vere cause. A cercare risposte
s’è appena avventurata anche la Procura di Trani, con un’inchiesta - molto discussa - sul presunto legame tra
questo disturbo e il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia. Una
vecchia teoria. Anzi, per la gran parte della comunità scientifica, una leggenda metropolitana. «Centinaia di
studi mostrano come ad essere preponderanti nell’autismo siano fattori
genetici. Della correlazione con i vaccini, invece, non c’è alcuna prova».
A confermarlo a La Stampa è Eric
Courchesne, neuroscienziato dell’Università di San Diego, tra i pionieri della ricerca su questa materia.
N
“L’autismo non è correlato al vaccino
colpisce i bimbi quando sono ancora feti”
Uno studio dell’Università di San Diego: ma bisogna capire che cosa innesca la malattia
Con involontario tempismo, proprio
ieri Courchesne e il suo staff hanno fornito l’ideale risposta all’indagine di
Trani. Il loro nuovo studio – pubblicato
sul “New England Journal of Medicine” – colloca infatti la probabile origine
dell’autismo nel grembo materno. Prima della nascita e dunque ben prima di
ogni genere di vaccino. «È un lavoro
che ha richiesto nove anni - spiega lo
studioso – e che, unito ad altri, rafforza
l’ipotesi di un’origine pre-natale dell’autismo. Oggi siamo molto più vicini a
una soluzione».
L’indagine californiana si è concentrata sull’analisi genetica dei tessuti
cerebrali di bambini, autistici e non,
morti in un’età compresa tra 2 e 15 an-
ni. Frutto della generosa donazione
delle famiglie, i campioni hanno dato
risultati importanti: in 10 casi su 11, il
cervello dei bimbi autistici presentava
anomalie e “macchie” nell’organizzazione dei neuroni nella corteccia cerebrale. Nel cervello dei bambini non autistici quelle anomalie c’erano solo in
un caso su 11.
Ciò che conta è che l’organizzazione
della corteccia cerebrale prende forma
durante il secondo trimestre della gravidanza. «Per i bimbi autistici qualcosa
dev’essere andato storto in quella fase
o prima», spiega Courchesne. «La corteccia è come una torta con sei strati
uno sopra l’altro, ciascuno con il suo
specifico tipo di cellule. Le anomalie
Pmemedicoalconvegno
Ilvideosulastampa.it
1 11 gennaio 2014: A Trani l’asso-
ciazione La Bussola organizza il convegno «Vaccini e autismo, tutto quello
che c’è da sapere». Sul palco il medico
Massimo Montinari e il pm di Trani Michele Ruggiero. Un mese dopo il pubblico ministero aprirà un’inchiesta per
verificare la nocività delle vaccinazioni
non obbligatorie. Dopo aver detto
pubblicamente: «Non farò vaccinare i
miei figli». Guarda il video su www.lastampa.it
che abbiamo trovato nel cervello dei
bambini autistici riguardano proprio
le parti deputate alla socialità e al linguaggio e questo apre scenari molto interessanti».
La cautela resta d’obbligo per le dimensioni dello studio, che ha preso in
esame solo 22 soggetti. Gli scienziati
americani lo replicheranno su più larga scala. «La sfida – rivela l’esperto –
sarà capire cosa esattamente, durante
la gravidanza, faccia scattare quelle
anomalie a livello della corteccia. Andrà capito se altri fattori concorrano
con quelli genetici: fenomeni intra-uterini che interessino il sistema immunitario, come virus, tossine o elementi
ambientali».
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
MILANO
A
I PROGRAMMI
CARLO RIMINI*
Ex belle coppie
Gwyneth & Chris
Paltrow e Martin, sposati dal
2003, hanno firmato insieme
l’annuncio della loro rottura
e l’hanno intitolato
«Separazione consapevole»
I CONSULENTI
I due di Gwyneth Paltrow
spiegano la loro teoria
partendo dalla preistoria
Orlando Bloom e Miranda Kerr
«La vita spesso non funziona
come avevi previsto o sperato
Siamo una famiglia. Non c’è
dubbio che continueremo a
sostenerci l’uno con l’altro»
Raoul Bova
«Io e Chiara abbiamo preso
strade diverse. Crediamo
troppo al valore della
famiglia per tenerla in piedi
a ogni costo, senza onestà»
Arriva il protocollo
per separarsi
senza farsi male
La novità americana che conquista i ricchi e famosi
può insegnare qualcosa anche a noi comuni mortali
la trasformazione dell’amore
in legame di solidarietà.
La loro analisi parte dalla
preistoria, da quando la vita era
breve e il «per sempre» era sì
fino alla morte, ma non fino alle
nozze d’oro. C’è anche un pizzico di evoluzionismo: gli insetti
hanno un esoscheletro, noi
mammiferi no, e invece dovremmo costruircene uno emotivo, una «cattedrale interiore»,
scudo alla vulnerabilità. Tutto
questo per arrivare a un nuovo
concetto del divorzio. Per quanto affascinante sia l’idea dell’eternità, il matrimonio può
non durare. Ma se impariamo
l’uno dall’altra, se riusciamo a
essere maestri e allievi, se comprendiamo quello che succede
al partner e gli facciamo capire
cosa proviamo, la rabbia si dissolve e la «separazione consapevole» sostituisce il solito, agguerrito divorzio.
A quel punto è possibile
amarsi «non più come marito e
moglie, ma come padri e madri,
e fare un pezzo di strada insieme». Il dono della separazione
consapevole sta nella capacità
di progettare ancora, senza fermarsi a piangere su ciò che abbiamo perduto.
Sulla carta, funziona. Più
sbrigative, anche Milena
Stojkovic, mediatrice familiare,
e Camilla Galeota, matrimonialista, autrici del manuale «Allora ciao. Divorziare senza farsi
(troppo) male» (De Agostini)
suggeriscono di mettere da
parte l’aggressività, lavorare
sul rispetto dell’altro e focalizzarsi sul futuro. Proprio in questi giorni è arrivato al cinema
«Noi4», commedia agrodolce
su una coppia scoppiata (madre
ingegnere, padre artista scansafatiche) che riesce nonostante tutto a trovare momenti di felicità condivisa con i figli.
Il nuovo modello è lì, i reality
americani sono pieni di famiglie
«moderne» con prole del secondo marito e della terza moglie
che filano in perfetto accordo.
Da noi è più difficile, in fondo
il divorzio è legge da poco. Saranno quarant’anni il 13 maggio,
data del referendum. Dateci
tempo e forse faremo anche noi,
come certe eccentriche coppie,
un felice divorce party per sigillare la «rottura amichevole».
ConcorsoN.37-Giovedì27marzo2014
Bari
39 45 58 79 31
Cagliari
24 50 36 13 84
Firenze
53 35 34 49 29
Genova
39 88 14 31 85
Milano
86 90 89 28 14
Napoli
46 25 73 6 76
Palermo
22 1 34 82 71
Roma
25 62 5 90 13
Torino
7 87 61 48 81
Venezia
62 10 52 79 8
Nazionale
63 84 29 61 54
Dal 30 aprile a Perugia, 115 mila euro raccolti online
«L’ottava edizione è la più speciale». Per gli organizzatori
Arianna Ciccone e Christopher
Potter il Festival del giornalismo a Perugia dal 30 aprile per
cinque giorni è quasi inaspettato. Polemicamente erano pronti a farlo saltare.
Per loro il Festival doveva ingrandirsi ancora, ma mancavano i soldi per l’insensibilità di
istituzioni locali e alcuni sponsor. Dalla denuncia pubblica è
nata una raccolta fondi online
che ha raggiunto 115.420 euro e
un rinnovato interesse delle
aziende. Così il Festival può crescere grazie ai finanziatori principali (Amazon, Enel e Tim) e ad
altri (Autostrade, Google, Nestlé,
Sky, Commissione europea e Camera di commercio di Perugia).
«Non ci sono manifestazioni simili, ma no sponsor no party»,
spiega Potter.
Grazie ai finanziatori il Festival può così contare 450 invitati,
200 eventi (gratis), 14 categorie
di conferenze, 5 giorni di giornalismo al massimo livello. Calcio
d’inizio all’Auditorium di Roma il
28 aprile con il direttore di The
Guardian, Alan Rusbridger, e
quello di La Repubblica, Ezio
Mauro, moderati da Enrico
Franceschini sul tema media e
potere. Dal 30, a Perugia, spazio a
quattro «keynote speech», lezioni magistrali affidate al responsabile strategie digitali del Guardian Wolfgang Blau, al professore di giornalismo Jeff Jarvis, alla
public editor del New York Times Margaret Sullivan e al capo
di Google News Richard Gingras.
«Non è un caso - sottolinea
Potter - se uno viene dalla Silicon
Valley, due da New York e uno da
Londra, le capitali dell’innovazione sui media». Gingras viene introdotto dal direttore de La
Stampa, Mario Calabresi, pre-
* Ordinario di diritto privato
nell’Università di Milano
twitter @carlorimini
Il Lotto
Al festival del giornalismo
l’innovazione fa notizia
FRANCESCO RIGATELLI
ROMA
proprio vero: se la separazione o il divorzio diventano una battaglia
combattuta in tribunale Every
teardrop is a waterfall! Per
questa ragione è sempre una
buona idea cercare di superare il desiderio di dimostrare di
avere ragione per lasciarsi
senza rancore e senza cause.
La separazione è per molti
il primo e l’unico incontro con
gli avvocati, i giudici e i tribunali. Un incontro che diventa
con frequenza uno scontro,
talvolta un calvario. È quasi
sempre il terreno in cui si lascia il seme di una delusione
destinata a maturare molti
anni dopo. Una delusione che
ha anche una spiacevole caratteristica: costa molti denari. Accade che, alla fine di una
lunga battaglia, entrambi i coniugi siano convinti che abbia
vinto l’altro; entrambi pensano che la giustizia non funzioni. I mariti si persuadono che i
giudici favoriscono sempre le
mogli; le mogli ritengono di
trovare conferma del fatto
che i giudici favoriscono sempre il più forte, cioè il marito.
Per tutte queste ragioni si
va diffondendo in tutto il mondo, e anche in Italia, la tendenza a cercare una soluzione ai
problemi dei coniugi che si separano fuori dalle aule dei tribunali, magari con l’aiuto degli avvocati, ma senza una
causa. Da noi, la forma più
classica di soluzione non giudiziale della controversia è la
separazione consensuale a cui
si può arrivare anche attraverso una mediazione familiare. Negli ultimi anni si è affermata una nuova tendenza: il
divorzio collaborativo. Sembra un bizzarro ossimoro, è in
realtà un’idea intelligente per
portare i coniugi che litigano
attorno a un tavolo a ragionare dei loro problemi e delle
possibili soluzioni. In Inghilterra, invece, una recente sentenza dell’Alta Corte di Giustizia ha affermato pochi giorni
fa la legittimità del ricorso a
un arbitro per definire le controversie matrimoniali.
Insomma, qualunque soluzione sembra meglio che litigare in tribunale.
È
Negli Usa c’è chi fa corsi
di sole cinque settimane
per lasciarsi senza traumi
Selvaggia Lucarelli. «Solo noi
comuni mortali ci lasciamo
conservando, del coniuge, una
ciocca di capelli su cui eseguire rituali voodoo».
E se anche noi comuni mortali avessimo qualcosa da imparare dagli educati protocolli nati per evitare divorzi sanguinosi e sgozzamenti mediatici? Psicologi new age, coach
e terapiste come Katherine
Woodward Thomas, che offre
un programma di «separazione consapevole» in cinque
settimane, suggeriscono percorsi costruttivi. I dottori
Habib Sadeghi e Sherry Sami, marito e moglie, fondatori di un centro di medicina alternativa a Los Angeles (consulenti di Gwyneth Paltrow)
la spiegano così: non è un fallimento, ma un nuovo inizio,
Società .19
Sempre
meglio
che litigare
in tribunale
ROSELINA SALEMI
usare per primi
l’ossimoro «rottura amichevole»
sono stati Orlando Bloom e Miranda Kerr, il Pirata dei Caraibi e l’Angelo di Victoria’s Secret. Si sono lasciati dopo sei
anni e un figlio, applicando un
protocollo hollywoodiano
molto in voga: restiamo amici,
non siamo più una coppia, ma
ci ameremo come genitori.
L’addio di Gwyneth Paltrow e Chris Martin è quasi
una fotocopia: «Anche se ci
amiamo molto, rimarremo separati. Siamo, però, e saremo
sempre una famiglia e per
molti versi siamo più vicini di
quanto siamo mai stati». Con
analogo contorsionismo verbale Seal e Heidi Klum hanno
annunciato la fine del loro matrimonio definendola addirittura «processo amichevole».
Amicizia, stima, comprensione e grandi complimenti
hanno caratterizzato le dichiarazioni di Monica Bellucci
e Vincent Cassel. Per lui «non
è cambiato niente. Solo che
non siamo più sposati».
«I vip sono così, si lasciano
conservando l’affetto per il coniuge», ironizza sul suo blog
.
Margaret Sullivan
public editor del NY Times
sente al Festival anche in un
workshop con Domenico Quirico
e Marco Bardazzi sui modi diversi di raccontare la stessa notizia,
oltre che nell’incontro con i fotografi Pietro Masturzo, Davide
Monteleone e Riccardo Venturi
sul suo libro «A occhi aperti».
Tra gli eventi più interessanti
l’intervista di Beppe Severgnini
al vicepresidente di Amazon,
Diego Piacentini, e la twittervista
al fuoriuscito da Twitter Enrico
Domenico Quirico
inviato de La Stampa
Mentana. «L’obiettivo è convincerlo a rientrarci», svela Ciccone.
Argomento di nicchia, ma
d’avanguardia è quello dei media africani, trattato con esperti
dal Kenya. Infine, la presentazione di nuove realtà editoriali
come Storyful, Liquid Newsroom, Brown Moses, Barcroft
media e De Correspondent, gli
incontri sul data journalism e
sugli hacker.
twitter @rigatells
SUPERENALOTTO
Combinazionevincente
8 12 47
numerojolly 41
64 83 88
superstar 56
MONTEPREMI 1.491.036,49 €
JACKPOT
9.414.357,62 €
Nessun6
Nessun5+
Ai6conpunti5
37.275,92 €
Agli844conpunti4
274,63 €
Ai31925conpunti3
14,26 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
1 7 10 22 24 25 34 25 36 39
45 46 50 53 58 62 86 87 88 90
20 .Società
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Piante facili frugali e rustiche, preferiscono
posizioni a mezz’ombra e, mal sopportando
il caldo, vogliono terreni neutri e ben drenati
I nemici che le insidiano Sono le lumache,
insaziabili divoratrici delle loro tenere e dolci
foglie,ma anche le abbondanti innaffiature
Primula, la famiglia allargata
del fiore pop di primavera
Un tempo c’erano quelle selvatiche, oggi le varietà sono molte, sgargianti e colorate
PAOLO PEJRONE
C
he una primula faccia
primavera è fuori discussione: nessun’altra
pianta è mai riuscita a
contenderle il titolo,
neanche le bulbose, più coraggiose e caparbie, neanche quelle che
fioriscono prima del tempo, in
mezz’inverno.
Una volta nei giardini, come nei
bordi dei boschi, c’erano quelle
selvatiche (Primula vulgaris): con i
loro ben noti piccoli fiori di un
giallo pallido e delicato, leggermente profumati e le foglie strette
e allungate, di color verde chiaro.
Annunciavano la fine dell’inverno.
In Piemonte, da dove scrivo, si
possono comperare e ancora si
trovano nei mercati dove esistono
LA VULGARIS
Si trova ancora al mercato
e si può usare in cucina
per preparare minestre e frittate
LA POLIANTE
Variopinta ma non profumata
da sola può vestire con poco
i luoghi più spogli e desolati
i banchi dei «contadini», insieme
con altre gradevoli erbette: fatte
cuocere con ortiche, violette, tarassaci, margheritine e silene enflate (i «cüiet» del vecchio e poverissimo Piemonte) sono la base di
primaverili e leggere minestre e
frittate, adatte ai tempi e alle freschezze dei gusti che ne caratterizzava l’epoca.
Oggi, nei negozi di semi e di
piante e nei garden center, queste
«antiche» bellissime primule, dal
sobrio e puritano aspetto, hanno
ceduto il passo alle nuove e variopinte (ma purtroppo non profumate) Primule poliante, l’invasivo
ibrido orticolo dai vivaci colori (e
500
Le specie
Possono essere
annuali
o perenni, alte da
pochi centimetri
a diversi
decimetri, con
fiori coloratissimi
riuniti
in ombrelle o
grappoli
spesso abbinati in modo ancor più
vistoso), con foglie e fiori maggiorati, compatti e praticamente privi di
fusto. Sgargianti e chiassose sono
diventate ormai «le Primule» per
eccellenza, apprezzate, conosciute
ed utilizzate in ogni angolo coltivabile: un fiore pop, di massa.
Nel bene e nel male. Nel bene perché, essendo piante molto rustiche,
facili ed economiche, sono accessibili e coltivabili da tutti, riuscendo
con vigore a colorare anche i luoghi
più spogli e desolati.
Nel male perché vittime di ritmi
di una società sempre più frenetica
e consumista: vengono trattate da
annuali, un po’ come fiori «usa e
getta», vittima del giardino allestito, prêt a porter… Pur essendo piante biannuali e molto spesso perenni.
Quella delle primule è una bella
famiglia numerosa: ed è giusto ricordare tante altre, deliziose e robuste piante, che in Italia crescono
spontanee: oltre alla già citata Primula vulgaris, per esempio, la Primula elatior, i cui piccoli e pallidi fiori sono portati da fusti alti anche
trenta centimetri, o la profumata
Il nome
Primula
deriva dal latino
primus per indicare la precocità
di fioritura,
che avviene
subito dopo
la scomparsa
della neve,
quando nei prati
comincia
a comparire
l’erba
Una scoperta a Nord-Ovest
s’inclinano maggiormente, quasi in
una gola, lo spettacolo tocca la poesia:
poche centinaia di metri prima e poche
centinaia di metri dopo si ritorna nel
solito bosco misto di queste vallate, dove la conifera convive col sambuco, il
frassino, il pioppo e il sorbo.
La pineta s’estende per un paio di
chilometri, superato l’ingresso di frazione Plancia, mentre sul finire si notano esemplari danzanti e una coppia
bella dritta a pochi metri dalla strada.
Solitari a punto di domanda si manifestano sui costoni, a varie altezze. Non
sono esemplari di grossa taglia, la spe-
Nel bosco dei pini ululanti
della Val Germanasca
TIZIANO FRATUS
ILCERCATOREDIALBERI
E
73
ro diretto a Salza di Pinerolo, Val Chisone
Roure Val Sangone
paese abbarbicato in Val
Germanasca, per vedere
PIEMONTE
Perosa
Massello
Argentina
un’abetina segnalata nel «Libro
Pomaretto
nazionale dei boschi da seme».
Roure
Pinasca
La Provinciale 166 attraversa la
Salza
Val Chisone. Prima di Perosa
di Pinerolo
Villar
Argentina si devia per Salza
Perosa
Pramollo
sulla 169, la strada si stringe, si
VAL GERMANASCA
arriva a Perrero e s’imbocca la
Porte
170, che dopo quattro chilometri
Prali
arriva al bivio per Salza (a sinistra) e Massello (a destra).
Nel mezzo di questi quattro chiloVal Pellice
metri gli occhi incontrano un bosco
diffuso di pino silvestre (Pinus sylvestris), come raramente capita d’avvistare nei territori montuosi del Nord- cando fra i massi, a lato s’ergono imOvest. La strada si solleva rispetto al provvise pareti rocciose spaccate. I picorso del torrente Germanasca (a ri- ni camminano fin sulla cima delle creschio di sparizione per il progetto ste, soggetti in ombra verso Sud/Sudd’una nuova centrale idroelettrica), le Ovest e figure contorte e luminose dalacque saltellano schiumando e vorti- la parte opposta, in piena luce.
Primula veris, dai fiori gialli con
centro arancione, leggermente
campanulati e che sbocciano in primavera avanzata. Di vero e proprio
velluto sembrano fatte le aristocratiche Primula auricola, chiamate
«orecchie d’orso» per la curiosa forma delle foglie.
Già nel XVI secolo vennero selezionate numerose, e ricercate varietà bicolori. Furono molto amate
in Inghilterra , dove venivano addirittura esibite come preziose
opere d’arte, in appositi «teatrini»
di legno rivestiti di velluto scuro o nero adatti
ad esaltarne
forme e colori.
Timidamente
stanno tornando di moda.
Popolare, invece, deliziosa e
bellissima, provenienti dall’Oriente, è la
Primula obconica, la primula
coltivata normalmente in casa e in serra, dai
toni del rosa, del
bianco e del
malva. Coltivata
seguendo alcuni
semplici accorgimenti, può vivere molto a
lungo e sopportare anche i caldi tropicali dell’estate, che normalmente non
ama.
In un punto
luminoso della
casa, riesce a
fiorire in modo
gradevole e decoroso per buona parte dell’anno e, se forte e
cresciuta ed evidentemente ben accudita, possono cominciare a fiorire prima di Natale, addirittura in
autunno…
Le primule, tutte, sono piante facili, frugali e rustiche, e preferiscono posizioni a mezz’ombra e, come
già detto, mal sopportando i caldi
estivi: vogliono terreni neutri o leggermente calcarei e ben drenati.
Insieme con le lumache, insaziabili divoratrici delle loro tenerissime e dolci foglie, la troppa acqua
ne è, in fondo, il più insidioso e comune nemico.
IL PINO SILVESTRE
Brilla, con la corteccia aranciata,
con le sue ramificazioni ritorte
e gli sbuffi di chioma verdastra
Il pino silvestre brilla sotto i raggi
del sole, nello splendore della corteccia aranciata le ramificazioni ritorte e
gli sbuffi di chioma verdastra avvicinano all’incanto di certi bonsai ombrelliformi. Proprio nel punto in cui le pareti
La pineta
Lungo un paio di
chilometri, è un
bosco da guardare: non vi si può
camminare dentro
cie è timorosa, ma bella da ammirare.
La pineta è un bosco da guardare, non
è possibile camminarci dentro.
M’è venuto in mente lo splendido
rotolo di Suzhou, opera pittorica realizzata da Xu Yang nel 1759, coi suoi
giardini e ponti e migliaia di figure
umane; sulla «Montagna delle rocce
incantate» è raffigurato un chiosco fra
pini contorti simili a questi di Perrero:
l’imperatore Qianlong vi trovò rifugio
durante una bufera e lo ribattezzò «Padiglione dei pini ululanti». Ecco, questa pineta è il Bosco dei pini ululanti.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
+0,31%
+0,32%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3748
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
R Oro
101,28
euro/grammo
ECONOMIA
FINANZA
-0,03%
-0,54%
-0,03%
-0,26%
S
30,5778
.
21
&
SI STRINGONO I TEMPI PER IL PROGETTO DI RILANCIO INDUSTRIALE DEL VETTORE ITALIANO
Etihad, entro 10 giorni il piano Alitalia
La compagnia di Abu Dhabi accelera: cresce in Air Berlin e compra nuovi Airbus 380 e Boeing 787
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
IL MINISTRO GUIDI
Etihad Airways è ad un passo dal controllo di Air Berlin
ed entro dieci giorni potrebbe presentare il piano industriale per il rilancio di Alialia: la compagnia aerea di
Abu Dhabi accelera l’operazione-Europa in coincidenza
con la ricerca sul mercato finanziario di New York e Londra di almeno due miliardi di
dollari per affrontare i costi
dell’entrata in servizio dei
primi A380 e Boeing 787 nel
corso di quest’anno.
«Nomineremo
una task force
per l’industria»
Gli arabi potenziano
la loro rete unificata
di linee regionali
e a lungo raggio
Etihad ha un piano ambizioso di acquisto di nuovi aerei
Decisioni pubbliche e trattative private da parte di James Hogan, presidente di
Etihad Airways, James Rigney, capo delle operazioni
finanziarie, e Ricky Thirion,
tesoriere del gruppo, descrivono l’intenzione di accorciare i tempi per uno sbarco nel
Vecchio Continente destinato a coincidere con l’entrata
in servizio dei nuovi aerei.
Dagli ambienti vicini al
quartier generale della compagnia negli Emirati Arabi
Uniti filtrano notizie che descrivono un’«operazione parallela e convergente» su
Air Berlin e Alitalia.
Nel caso della compagnia tedesca, Etihad è intenzionata a
portare l’attuale quota del 30
per cento al 49,9 per cento, che
implica il controllo de facto
senza tuttavia arrivare alla soglia del 50 per cento che i partner tedeschi sommati fra loro
tengono a mantenere (fra l’altro, se Etihad superasse il
49,9% la compagnia preda
smetterebbe di essere considerata europea e perderebbe i
vantaggi che ha in ambito Ue).
Per questo Air Berlin ieri ha rimandato la pubblicazione dei
risultati finanziari facendo sapere che «è in corso un rafforzamento». Il balzo in avanti di
Etihad su questo fronte anticipa quanto sta per avvenire su
quello di Alitalia.
La trattativa sulla sorte della nostra compagnia di bandiera sta vivendo giornate intense, Etihad è quasi arrivata alla
stesura di un dettagliato piano
industriale di rilancio e da Abu
Dhabi assicurano che «potrebbe essere presentato nei prossimi dieci o undici giorni».
Il doppio binario di iniziative finanziarie in Germania e
Moretti presenta i nuovi treni Jazz
Trasporto locale, servono 3 miliardi
“Ferrovie ne metterà altrettanti”
Intanto l’Europa
apre un’indagine
antitrust sul riordino
del settore cargo
ROSARIA TALARICO
ROMA
Servono tre miliardi da parte dello Stato per alleviare i
disagi dei pendolari. Sul
piatto ce ne sono altrettanti
messi da Ferrovie italiane e
una flotta di 70 nuovi convogli per il trasporto regionale.
I colorati treni (nome prescelto Jazz) inizieranno a
circolare su tutte le tratte
regioni e sono stati presentati ieri a Roma dall’ad di
Ferrovie, Mauro Moretti.
Moretti ha le sue richieste: servono tariffe adeguate. E poi è «possibile che non
si riescano a trovare i soldi
per rinnovare la flotta dei
treni regionali?». L’ad passa
al contrattacco lamentando
inadempienze e ritardi nei
«In Italia finora è
mancata una politica industriale, quindi nelle
prossime settimane»
verrà avviata la «costruzione di una task
force composta da economisti, politologi, e in
generale persone che
riescano a creare un industrial compact italiano sulla falsariga di
quello europeo». Lo ha
annunciato il ministro
dello Sviluppo economico Federica Guidi in audizione alla Camera. La
task force, ha spiegato il
ministro a margine dell’audizione di ieri davanti alle commissioni
Attività produttive della Camera e Industria
del Senato, verrà «nominata nei prossimi
giorni e comincerà a lavorare nelle prossime
settimane». Quanto ai
risultati, Guidi ha detto
che saranno visibili in
«un tempo ragionevole
di 3-6 mesi».
1
pagamenti delle regioni: «Non
possiamo continuare a fare i
servizi se qualcuno pensa di
pagare tra due anni o due anni
e mezzo. Se è così, potremmo
lasciarli ad altri. Abbiamo oltre un miliardo di crediti scaduti con le regioni». Servirebbero termini certi per i pagamenti nei contratti di servizio.
Moretti ha inoltre denunciato
la «marginalità crescente della ferrovia nel bilancio dello
Stato»: dal 2000 al 2011 la spesa per treni e infrastrutture è
diminuita del 12%, a fronte di
una crescita per la difesa del
37%, per la salute del 31% e per
la pubblica amministrazione
del 12%. Per capire meglio i disagi dei pendolari, il ministro
dei Trasporti Maurizio Lupi
propone di «fare un po’ di giri
insieme ai presidenti delle regioni nel trasporto pubblico
locale: i pendolari non sono
cittadini di serie B». Le priorità del governo sono l’alta velocità e il trasporto regionale e
non la quotazione in Borsa di
Ferrovie. Il presidente dell’Anci (i comuni italiani), Piero
Fassino, si augura che ci sia
una risposta per il traffico di
breve raggio «largamente inadeguato rispetto alla domanda». Nel piano presentato ieri
sono previsti 200 treni nuovi e
il completo rinnovamento di
altri 235 convogli. Verrà poi
studiata una migliore integrazione tra il trasporto ferroviario e quello su strada: il gruppo Fs investirà 80 milioni in
496 nuovi bus entro il 2017 (un
terzo consegnati nel 2014).
Intanto l’Europa ha aperto
un’indagine approfondita su
«interventi pubblici a favore
di Trenitalia e altre società
del gruppo Fs».
Si tratta di capire se «alcune compensazioni per obbligo
di servizio pubblico e trasferimento a titolo gratuito di asset sono compatibili con le
norme» Ue, in particolare con
le regole sugli aiuti di Stato e
la concorrenza. Le misure risalgono alla riorganizzazione
del gruppo, nei primi anni
2000 ma sono diventate effettive tra il 2007 e il 2011.
Twitter @RosariaTalarico
Italia lascia intendere che
Etihad è arrivata a definire le
rotte su cui puntare per conquistare uno spazio di rilievo
in Europa, sommandosi a
quanto già possiede grazie a
Aer Lingus, Darwin Airways,
Air Serbia e Etihad Regional.
Per capire l’entità dell’operazione industriale in gestazione bisogna guardare a Wall
Street ed alla City di Londra
dove Hogan e Rigney stanno
coordinando in questi giorni
presentazioni parallele dei
progetti di espansione che
puntano a raccogliere entro fi-
ne anno almeno due miliardi
di dollari.
Forte di profitti record nel
2013, per 62 milioni di dollari
con un progresso del 48 per
cento, e di entrate per oltre 6
miliardi di dollari, Etihad cerca i finanziamenti necessari
per il debutto nella scuderia
dei primi Airbus e Boeing. Si
tratta degli aerei acquistati
con la commessa da capogiro
di 67 miliardi di dollari - che
nel 2013 stracciò ogni primato
esistente - per avere l’opzione
di acquisto su un totale di 199
fra Airbus e Boeing.
Forti di profitti record
gli emiri cercano
a New York e a Londra
i capitali per crescere
Il piano di Hogan sembra
essere quello di sovrapporre
la conquista delle rotte in Europa - attraverso Air Berlin ed
Alitalia - con l’entrata in servizio dei nuovi aerei per poi
completare il rafforzamento
sul mercato grazie a investimenti su Jet Airways, Air
Seychelles e Virgin Australia
al fine di dare una proiezione
verso l’Oceano Indiano alla
sfida nei confronti dei concorrenti di Emirates. E’ questo
ambizioso volano di decisioni
industriali e raccolta di investimenti che sta per bussare
alla porta di Alitalia.
22 .Economia
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
SVALUTAZIONI SUI CREDITI PER OLTRE UN MILIARDO. OGGI IL PIANO INDUSTRIALE
PER LA BICOCCA FRENA L’UTILE
Carige ripulisce il bilancio
1,7 miliardi di perdite nel 2013
Pirelli, corrono i ricavi
Iren taglia i debiti
Seicento esuberi ma
senza licenziamenti
In Borsa il titolo
vola a +12,8%
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A GENOVA
Banca Carige completa le pulizie di bilancio e vara l’aumento di capitale da 800 milioni di euro (il massimo della
forchetta approvata lo scorso
anno dall’assemblea) chiesto
da Bankitalia. L’aumento verrà lanciato a giugno, come da
intese con la Fondazione, socio di maggioranza relativa
con il 46,5%.
Il bilancio 2013 della banca
presieduta da Cesare Castelbarco Albani e guidata dall’ad
Piero Montani evidenzia, secondo le indiscrezioni raccolte (conti e piano industriale
verranno illustrati oggi agli
analisti), una perdita netta
consolidata di 1,761 miliardi di
euro, determinata da componenti della gestione non ricorrente per 1,168 miliardi. Il risultato della gestione ordinaria si attesta a -593 milioni,
anche per effetto delle significative rettifiche nette su crediti totali per 1.090,8 milioni
(1.063,4 per cassa). In pratica
Castelbarco e Montano hanno
deciso una drastica pulizia di
bilancio. In particolare è stata
varata una svalutazione radicale degli avviamenti (94% del
ANSA
Il presidente Castelbarco (sinistra) e l’ad Piero Montani
OGGI LA PRESENTAZIONE AL MERCATO
Intesa Sanpaolo, nel progetto
3 mila dipendenti da tagliare
Sarebbero 3 mila gli
esuberi entro il 2017 previsti dal nuovo piano strategico di Intesa Sanpaolo varato ieri dai consigli di sorveglianza e di gestione. In particolare nel 2015 sarebbero
in eccesso soltanto 90 lavoratori, mentre negli anni
successivi circa mille posizioni sarebbero da ricon-
1
vertire in altre mansioni. Gli
esuberi potrebbero però essere evitati nel caso venissero trovate delle compensazioni di costo adeguate.
Oggi saranno resi noti anche tutti gli obiettivi economici e i conti del 2013 che secondo le stime degli analisti
si sarebbero chiusi con utili
per oltre 860 milioni. [F. SP.]
valore iscritto) per 1,673 miliardi. Questo ha comportato anche una rigorosa politica di valutazione dei crediti con coverage ratio (criteri di copertura
delle sofferenze) superiori alla
media dei concorrenti regionali, con una copertura delle sofferenze in aumento dal 49,8 al
56,3% e una copertura degli incagli dal 14,6 al 20,3%.
Non solo, Banca Carige
avrebbe realizzato un sensibile
miglioramento della posizione
di liquidità e una riduzione del
profilo di rischio finanziario. E,
nonostante la bufera scatenatasi sull’istituto che ha portato al
siluramento dell’ex presidente
Giovanni Berneschi, all’apertura di inchieste da parte della
magistratura e ai severi interventi di Bankitalia e Consob, si
è registrato lo scorso anno un
saldo positivo di oltre 2 mila
nuove aperture di conti correnti. Il nuovo piano 2014-2018 ha
come obiettivo di arrivare a fine
periodo a una Rote (utile sul patrimonio tangibile) del 9%, con
rapporto ricavi-costi del 51,4%.
Infine gli organici. Sarà avviato
un piano di 600 esodi senza nessun licenziamento. Si tratta in
pratica di quelli già previsti nel
2011 e bloccati dalla legge Fornero. La strategia è di riconfermare la vocazione di Carige come banca commerciale focalizzata nel Nord, al servizio di famiglie e piccoli imprenditori.
Questo comporterà l’abbandono parziale di attività no core.
In attesa del piano, Carige ieri è
volata a +12,87% in Borsa.
Mondadori perde
185 milioni nel 2013
Il fatturato di Profilo
supera i 55 milioni
TORINO
Pirelli centra i target operativi che si era posta per il 2013
ma l’utile, frenato dai risultati
negativi da partecipazioni finanziarie (Rcs, Mediobanca e
Alitalia) e soprattutto da Prelios, si contrae del 21,7% a
306,5 milioni. La cedola però
resta invariata a 0,32 euro per
azione ordinaria e 0,39 euro
per azione di risparmio. Il presidente Marco Tronchetti
Provera conferma i target
2014 per l’ebit (850 milioni),
gli investimenti (400 milioni)
e la posizione finanziaria netta (1,2 miliardi) mentre, considerando il possibile effetto
cambi, è stato rivisto l’obiettivo ricavi a 6,2 miliardi di euro
(da 6,6 miliardi). Dopo la Russia Pirelli guarda anche all’Asia per nuove partnership,
soprattutto in Cina ma «niente di nuovo nel breve» dice
Tronchetti. Tornando ai conti
2013 i ricavi sono cresciuti a
6.146,2 milioni (+1,2% e +8,4%
escludendo l’effetto cambi) e
l’utile operativo di 791 milioni
è risultato in linea con il 2012,
La posizione finanziaria netta
è migliorata (-1.322,4 milioni).
Passando all’editoria, il piano
di ristrutturazione e nuove
svalutazioni portano Mondadori a perdite più profonde e a
un debito in crescita e lasciano i
soci a bocca asciutta come dividendo, che forse tornerà nel
2015. Nel 2013 la perdita è stata
di 185 milioni, dopo i 166 milioni
di rosso segnati un anno prima,
ancora per forti svalutazioni, in
questo caso nel settore radio e
in Francia. I ricavi scendono del
9,9% a 1.275 milioni, il debito sale a 363 milioni contro i 267 di
fine 2012. Ma sono superiori alle stime le performance nei primi mesi del 2014, tanto che
l’obiettivo è arrivare oltre i 60
milioni di margine operativo
lordo già nel 2014, fino ai 100
milioni del 2016.
Nell’energia Iren ha chiuso il
2013 con un utile netto di 80,6
milioni, in calo del 47,2% sul
2012, a causa di oneri straordinari, legati a partite fiscali e
svalutazioni di asset, per 53,3
milioni. Ma l’utile della gestione
ordinaria è salito del 6,8% a
133,8 milioni. Confermato il dividendo di 5,23 centesimi del
2012 mentre il debito si è ridotto di 30 milioni a 2,52 miliardi. Il
margine operativo lordo è aumentato del 2,6% a 646 milioni
mentre il risultato operativo è
sceso del 6,3% a 313,1 milioni.
Guardando al mondo del credito, Profilo ha chiuso il 2013
con ricavi stabili a 56,1 milioni
di euro (+0,7%) e con un utile di
2,7 milioni (+32,5% sul 2012). La
banca presieduta da Matteo
Arpe ha proposto un dividendo
di 0,3 centesimi (+50% sul
2012). Banca Profilo ha inoltre
definito il contenzioso fiscale
dal 2006 al 2011, accantonando
nel 2013 le somme per chiudere
le vertenze con l’Agenzia delle
Entrate.
[L. FOR.]
CITTA’ DI TORINO
Divisione Passeggeri Regionale
Il Direttore
AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA
SETTORI SPECIALI - SERVIZI
TRENITALIA
SpA
indice
GPA
14RRC1\113
per l’affidamento di Attività di manutenzione
programmata,speciale e correttiva di 1° livello su
Aln serie 1000/1100/ 3000/3100/3200 e Aln 663,
assegnate alla DR Calabria da eseguirsi presso IMC di
Catanzaro Lido - CIG 563321975F. La gara è stimata
euro 1.071.585,00 IVA esclusa compresi costi della
sicurezza e eventuale rinnovo annuale. Termine
presentazione offerte: 28/05/2014, ore 13:00.
Bando di gara, pubblicato sulla GUUE 2014/S 053089249 del 15/03/2014 è disponibile unitamente al
Disciplinare di Gara sul profilo del committente:
www.gare.trenitalia.it.
Il Responsabile del Procedimento
Francesco Cioffi
PROCEDURA APERTA N. 8/2014 PER
ESTRATTO “Servizio triennale di noleggio,
lavatura e stiratura della biancheria in uso
nelle scuole materne e nei C.E.S.M. della Città
di Torino – Periodo: 01/09/2014 – 31/08/2017.
IMPORTO BASE PRESUNTO - I.V.A.
esclusa: euro 457.248,32 (suddiviso in n. 2
lotti). Il bando integrale sarà pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
del 28 marzo 2014, trasmesso alla Gazzetta
Ufficiale delle Comunità Europee il 19 marzo
2014 e visibile su INTERNET al seguente
indirizzo: http://www.comune.torino.it/appalti/.
Scadenza presentazione offerte: entro le ore
9,30 del 29 aprile 2014.
Torino, 19 marzo 2014
IL DIRIGENTE DELL’AREA APPALTI ED ECONOMATO
Dott.ssa Monica SCIAJNO
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA
Gli aventi diritto di voto nell’Assemblea degli Azionisti della Cassa di
Risparmio di Asti S.p.A. sono convocati in Assemblea Ordinaria presso il
Teatro Alfieri, in Asti - Via Leone Grandi n.16, per il giorno 29 aprile 2014
alle ore 16.00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno 30 aprile 2014 alle ore 8.30, presso la Sede della Cassa
di Risparmio di Asti S.p.A., in Asti – Piazza Libertà n. 23, per deliberare
sul seguente
ordine del giorno:
1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013. Deliberazioni relative.
2. Determinazione dei compensi e delle medaglie di presenza al
Consiglio di Amministrazione e al Comitato Esecutivo.
3. Autorizzazione ad acquistare ed a disporre di azioni proprie ai sensi
degli artt. 2357 e 2357 ter del Codice Civile.
4. Politiche di remunerazione e di incentivazione. Deliberazioni relative.
Ai sensi dell’art 8 comma 8 dello Statuto Sociale “Possono intervenire
all'Assemblea coloro ai quali spetta il diritto di voto e in favore dei quali
l'intermediario abilitato abbia rilasciato la comunicazione prevista dalla
normativa applicabile. La comunicazione deve pervenire alla Società
entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente la data fissata
per l’Assemblea in prima convocazione, fatte salve le previsioni di legge.
Le relative azioni sono indisponibili sino a quando l'Assemblea non abbia
avuto luogo o fino a che la comunicazione non sia stata annullata.
Per riferimenti: www.bancadiasti.it, [email protected], 0141 393258.
Asti, 27 marzo 2014
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Aldo Pia
CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A.
Sede Legale e Direzione Generale in Asti, Piazza Libertà n. 23
Capitale Sociale € 231.335.395,56 (interamente versa¬to)
Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Registro delle Imprese 00060550050, n. REA AT 76036,
iscritta all'Albo dei Gruppi Bancari al n. 6085,
iscritta all'Albo delle Banche autorizzate al n. 5142,
aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
e-mail: [email protected] – indirizzo internet: www.bancadiasti.it
www.bancadiasti.it
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Panorama
Economia .23
.
Ritratto
di famiglia
La storia
Gli azionisti
del gruppo
Paglieri
In alto
da destra,
Debora
Paglieri,
Fabio
Rossello,
Lodovico
Paglieri,
Barbara
Paglieri
Seduti, da
sinistra, Aldo
e Mario
Paglieri
PIERO BOTTINO
ALESSANDRIA
A Piazza Affari il 55% della Sgr
AnimaametàaprileinBorsa
Aisocipiùdimezzomiliardo
nima Holding, che controlla la nota società di
gestione del risparmio,
si prepara a debuttare a Piazza Affari verso metà aprile e i
soci puntano a incassare più di
mezzo miliardo dalla vendita
del 55% del capitale. Ieri la Sgr
ha ottenuto l’ok alla quotazione da Borsa italiana.
L’operazione prevede un’offerta pubblica di vendita in cui L’offerta parte lunedì
gli azionisti cederanno fino al
55% del capitale (il 63,25% con l’esercizio integrale della greenshoe). L’offerta e il collocamento a investitori istituzionali inizieranno lunedì per terminare il 10 aprile. L’esordio in Borsa è previsto per metà aprile. Il valore per azione oscillerà tra i 3,5 euro per
azione e 4,5 euro. La valutazione del 100% di Anima si aggira tra
gli 1,049 miliardi e gli 1,349 miliardi. Per quanto riguarda i soci,
Clessidra scenderà dal 37,1% all’8%, Bpm dal 35,3% al 14,72% e
Mps dal 22,8 al 9,9%. Gli advisor sono Goldman Sachs, Imi e Unicredit che con Ubs agiranno anche da Joint Bookrunner. [L. FOR.]
A
i riaccende la Dinasty nella famiglia dei
Paglieri di Alessand r i a , e re d i d i
un’azienda ultrasecolare (la fondò nel 1876 Lodovico, detto il “trisnonno”: nell’albero genealogico ce ne sono altri due), titolare del marchio di profumi e prodotti per
la casa noto in tutto il mondo.
Il primo atto si consumò fra il
2006 e il 2007: uno scontro
senza quartiere tra i due fratelli pronipoti: Mario, oggi ottantenne, e Aldo, di tre anni
più giovane. Detentori ciascuno della metà azienda. In realtà si deve parlare di due gruppi, visto che con Aldo ci sono i
figli Barbara e Lodovico (il
terzo della dinastia), mentre
con Mario la figlia Debora e il
genero Fabio Rossello.
Dopo una lunga serie di
querele reciproche - una trentina - e continui rilanci per rilevare l’altra parte della Paglieri o comunque raggiungere la maggioranza, quando
S
LA ROTTURA E LA TREGUA
Per diffamazione
Mps fa causa al Codacons
e chiede 30 milioni di danni
Nel 2012 una prima pace
fu sancita con l’arrivo
di un direttore esterno
La dynasty dei Paglieri
soffoca la Felce azzurra
Famiglia divisa tra i due gruppi di eredi
cadde su un alessandrino, Stefano Leonangelo, già Ceo della
Martini & Rossi.
Siamo all’inizio del 2012. La
complessa impalcatura societaria prevede: quattro amministratori delegati, Lodovico,
Barbara, Debora, Rossello, con
deleghe incrociate (quello che
decide il componente di uno dei
due gruppi dev’essere vistato
da un membro dell’altro); poi
presidenze a periodi alterni di
Barbara e Debora. Il direttore
generale invece ha delega disgiunta, insomma ampi poteri.
I problemi nascono quando
Mario, Ludovico e Barbara cominciano a sospettare che tra
Debora e il nuovo direttore generale ci sia qualcosa di più di
un rapporto di lavoro. Un giorno Ludovico entra nell’ufficio
di Leonangelo, trova il computer aperto, e dà una sbirciatina
alle email. Quello che trova lo
convince a farne copia: ci sa-
rebbe la prova, a suo parere, di gli altri: di qui una contro-citaun piano di Debora, presidente, zione fatta da Barbara e Lodoe del direttore generale per vico in base al nuovo articolo
escludere dalle leve di coman- 2635 (governo Monti): corrudo il gruppo di Aldo Paglieri e zione tra privati. C’è anche un
quelli ritenuti a lui vicini, fra blitz della Finanza, ordinato
cui un paio di dirigenti sbrigati- dalla Procura, per sequestrare
vamente messi alla porta con computer e telefonini. Lo sconconseguenti cause di lavoro da tro si sposta in cda: la richiesta
centinaia di migliaia di euro. di «sollevare» il direttore geneNon solo: la Parale un mese fa
glieri (170 dipenIL COLPO DI SCENA viene respinta
denti) comincia Il manager è accusato per poco, ma la
ad andare in difscorsa settimadi aver manovrato na passa con il
ficoltà anche dal
punto vista fi- per favorire una parte voto di Succio. A
nanziario. Di chi
questo punto la colpa se non del direttore?
ieri - il comunicato di Debora
Ma Leonangelo si accorge Paglieri: è pronta «per il bene
della manomissione, scopre chi dell’azienda» a rilevare tutte le
è stato e querela Lodovico: una quote. Replica di Aldo e Barbacausa che, per il tipo di reato, ra: sono loro semmai che comfinisce addirittura alla Dda di prano tutto. Intanto Rossello
Torino. Nelle email però ci sa- ha iniziato le pratiche per la serebbero anche le prove dello parazione: da che parte starà
strettissimo rapporto tra De- ora? Si torna a otto anni fa: le
bora e il direttore a scapito de- Dinasty non finiscono mai.
lmeno 25 milioni di euro per danni patrimoniali e 5 milioni
per quelli non patrimoniali. È il conto salatissimo che che
Monte dei Paschi di Siena presenta al Codacons, «nella
persona del presidente Carlo Rienzi e dell’ingegner Giuseppe Bisona». Così si legge nell’atto di citazione presentato presso il Tribunale di Roma dagli avvocati di Mps. Secondo la banca, «gli attacchi gravissimi e irresponsabili» fatti da Codacons «hanno leso
il diritto all’immagine e alla reputazione».
La banca se la prende con l’intervento «all’assemblea del 28
dicembre 2013» di Bivona e di Rienzi che sostenevano che gli aiuti
di Stato ricevuti dalla banca sarebbero stati attuati in modo abusivo. Immediata la replica del Codacons: una decisione abnorme»
ma anche «l’ennesimo atto di intimidazione contro chi difende i
consumatori e gli azionisti». Un atto simile ricorda Codacons era
stato preso pure da Tod’s che ha chiesto 36 milioni.
[R.E.]
già si temeva per il futuro di
una ditta che continuava a
produrre utili e consolidarsi,
arrivò l’armistizio con un accordo salomonico. Nel cda sarebbe entrato un settimo
componente, l’ago della bilancia, scelto di comune accordo:
uno stimato commercialista
alessandrino, Giovanni Succio, il quale mise subito in
chiaro che lui nella direzione
produttiva (di cui si occupava
Rossello) non voleva entrare.
Era necessario un direttore
generale, e per fare le cose bene, senza sospetti, la Paglieri
si rivolse a una nota ditta di
«cacciatori di teste», la Egon
Zhender. Alla fine la scelta
Il colosso degli elicotteri
L’AZIENDA DI ARREDAMENTI È FALLITA NEL 2011. LA BANCA: NOI CORRETTI
A
Investindustrial con Kkr
vende Avincis per 2 miliardi
nvestindustrial, la società
d’investimenti di Andrea
Bonomi, e il fondo Kkr hanno venduto al colosso dell’ingegneria Babcock l’intero capitale di Avincis, una società di
elisoccorso per un enterprise
value di 2 miliardi di euro.
Secondo fonti finanziarie,
l’equity è di 1,1 miliardi, gli altri
900 milioni sono debiti. Di
conseguenza l’incasso per Bo- Andrea Bonomi
nomi che aveva il 51% di Avincis è poco meno di 600 milioni. L’operazione, che dovrà essere
approvata dall’assemblea del 16 aprile di Babcock, punta a creare
un gigante dei servizi di soccorso ai settori pubblico e privato.
Avincis è stata rilevata nel 2005 da Investindustrial. Nel 2010 è
poi entrato nel capitale (col 49,1%) il fondo Kkr, che ha sostenuto
la crescita. A fine 2013 vantava un portafoglio ordini da 2,3 miliardi. «Sin dal 2005, ci siamo prefissati di costruire un gruppo che
diventasse il più grande al mondo nei servizi per l’elicotteristica»
ha commentato Bonomi, senior partner di Investindustrial. [R.E.]
I
Derivati, vertici Unicredit sotto accusa
Crac Divania,
la procura di Bari
indaga su Profumo,
Ghizzoni e altri 14
MILANO
La Procura di Bari accusa i
manager di Unicredit per il
crac dell’azienda Divania. È
quanto scrive il settimanale
L’Espresso nel numero in edicola oggi, spiegando che
un’inchiesta giudiziaria finora
segreta riaccende la miccia
dei derivati bancari. La Procura di Bari ha chiuso una delicata indagine, condotta con
tecniche da antimafia, sulle
cause del fallimento dell’industria Divania, che prima del
crac dava lavoro a 430 operai.
L’avviso di conclusione dell’istruttoria, notificato dalla
Guardia di Finanza, chiama in
causa 16 dirigenti di Unicredit,
tra cui l’amministratore delegato Federico Ghizzoni e il suo
predecessore, Alessandro Profumo, ora presidente di Mps.
L’accusa-base è di bancarotta a
causa di ben 230 derivati-trappola, «falsamente presentati
come contratti a costo zero»
che in realtà hanno esposto
l’azienda a «rischi illimitati».
Unicredit «non può che ribadire la correttezza del proprio
operato, di quello di ex esponenti e propri dipendenti ed è
convinta che ciò potrà emergere dal vaglio delle sedi giudizia-
La sede di Unicredit, in piazza Gae Aulenti a Milano
rie», spiega un portavoce. «Le
vere ragioni del default di Divania sono peraltro contenute
nella sentenza dichiarativa del
suo fallimento del giugno 2011,
confermate anche dalla Corte
d’Appello di Bari. L’attuale ad di
Unicredit, all’epoca dei fatti, ricopriva peraltro altri incarichi
all’estero e quindi in nessun
modo può essere coinvolto in
questa vicenda».
[R. E.]
R
24
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
PUBBLICITÀ
PATRIMONIO E INVESTIMENTI
Dare ai risparmi un’ottica di lungo periodo
Tanti risparmiatori, piccoli e grandi investitori, e le loro famiglie, tornano a guardare più in là nel tempo,
in un’ottica di più lungo periodo, e si chiedono: «che progetto, che prospettiva, devo dare ai miei risparmi?»
«Ognuno ha dei sogni e dei
desideri importanti da realizzare nella propria vita
- osserva Stefano Volpato,
direttore commerciale di
Banca Mediolanum - Passata l’ansia, l’incertezza, i
timori che hanno segnato gli
ultimi anni, in tema di risparmi, investimenti e finanza
personale, sta ora cambiando
l’orizzonte, cambiano le motivazioni, e gli obiettivi, nella gestione del patrimonio:
tanti risparmiatori, piccoli e
grandi investitori, e le loro
famiglie, tornano a guardare
più in là nel tempo, in un’ottica di lungo periodo, non si
accontentano più di lasciare
in “liquidità” il proprio denaro, e si chiedono: «che progetto, che prospettiva, devo
dare ai miei risparmi?».
Cosa vogliono oggi realmente le persone?
«Confidare, nel futuro.
Semplicità degli strumenti finanziari da utilizzare,
e chiarezza di linguaggio.
Personalizzazione, perché
ognuno ha esigenze, situazioni e obiettivi diversi.
Assistenza e consulenza di
qualità, perché si tratta di
scelte e decisioni importanti,
che impattano sulla qualità
di vita presente e soprattutto
futura». In sostanza: «desidero valorizzare nel tempo,
i risparmi e i sacrifici di una
vita, con l’obiettivo di dare
valore al mio denaro attraverso un’adeguata pianificazione finanziaria». E anche:
«voglio poter guardare al
futuro con tranquillità, per
me e i miei cari. Per questo
ho bisogno di una soluzione
adeguata, perché domani la
serenità dei miei familiari
dipenderà dalle scelte che
faccio oggi. Ecco perché ci
occorre uno strumento finanziario per il passaggio generazionale e la pianificazione
successoria». Mediolanum
My Life, la nuova polizza
interamente personalizzabile
di Mediolanum Vita S.p.A.,
la compagnia assicurativa
del Gruppo Mediolanum, è
la risposta concreta a tutte
queste esigenze. Raccoglie
e mette a disposizione, in
un’unica soluzione, il valore
della pianificazione finanziaria, i vantaggi delle tutele
assicurative, e importanti benefici fiscali.
Per valorizzare il patrimonio
nel corso del tempo, il cliente può costruire il proprio
portafoglio assicurativo scegliendo tra oltre 100 Fondi,
attentamente selezionati e
appartenenti all’offerta del
Gruppo Mediolanum ed a
quella di 10 tra le più prestigiose Case d’investimento
mondiali.
Personalizzazione e flessibilità dell’investimento sono
poi ulteriormente incrementate dal fatto che l’Investitore-Contraente ha sempre la
possibilità di modificarlo e
adattarlo alle proprie esigenze e obiettivi di vita che, nel
tempo, possono evolvere e
cambiare.
«Per tutti questi motivi, Mediolanum My Life è uno
straordinario “contenitore”,
all’interno del quale è possibile individuare la soluzione
personalizzata coerente con
i bisogni del singolo cliente»
rileva Volpato: «ecco perché è una soluzione che si
connette, in maniera molto
concreta, ai nostri bisogni e
alla nostra vita. Ecco perché
è come una “Scatola”, che
contiene tutti gli strumenti
adeguati per permetterci di
realizzare gli obiettivi più
importanti».
* (vedi a destra Messaggio
pubblicitario con finalità
promozionale)
Stefano Volpato direttore commerciale di Banca Mediolanum
Mediolanum Freedom Easy Card, la carta prepagata
contactless, nominativa e ricaricabile
Nasce Mediolanum Freedom Easy Card, la prima carta prepagata, sul
mercato italiano, altamente personalizzabile,
dotata di funzionalità
contactless e NFC, sicura
e contraddistinta dalla
massima lessibilità, realizzata in collaborazione
con CartaSi. Disponibile
su circuito MasterCard,
Mediolanum
Freedom
Easy Card si distingue per
un alto grado di personalizzazione: il titolare può
infatti scegliere il colore
preferito, tra i 4 disponibili, e può decidere di
inserire la propria fotograia. La nuova prepagata, inoltre, è tecnologicamente all’avanguardia:
permette di efettuare
acquisti in modalità
contactless presso tutti
i punti vendita abilitati
e, presto, grazie all’implementazione della
funzionalità
NFC,
consentirà di pagare anche tramite il proprio
smartphone.
Un
prodotto aidabile,
perché la sicurezza delle
transazioni
è data dalla presenza
del chip sulla
carta. E’ possibile anche
richiedere il
servizio alert
sms per essere
avvisati in tempo reale delle
transazioni.
Per
gli acquisti online,
inoltre, la sicurezza è ga-
rantita dal servizio
MasterCard Secure Code
che pro-
tegge
dalle operazioni fraudolente
sul web. Mediolanum
Freedom Easy Card ofre
la massima lessibilità di
gestione: sono infatti disponibili diversi canali di
ricarica, come il Banking
Centre, l’home banking
di Banca Mediolanum,
il sito cartasi.it, oltre ai
45.000 Punti SisalPay
su tutto il territorio
nazionale. Un’ulteriore soluzione innovativa
di Banca Mediolanum
per soddisfare le esigenze dei clienti, sempre più
attenti a sfruttare la tecnologia nella gestione
della quotidianità.
* Messaggio pubblicitario
con finalità promozionale.
Per le condizioni economiche e contrattuali fare riferimento ai Fogli Informativi e
alle Norme disponibili nella
sezione trasparenza del sito
www.bancamediolanum.it
e presso i Family Banker® di
Banca Mediolanum.
La banca solidale e sostenibile
NutriAmo il futuro
Il “Premio ABI per l’innovazione dei servizi
bancari” per la categoria “La banca solidale
e sostenibile” è appena stato assegnato al
progetto “Possiamo crescere tutti insieme”
di Banca Mediolanum. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito al supporto concreto, tangibile e immediato che la Banca ha
fornito ai propri clienti e collaboratori che
si sono trovati in momenti di temporanea
difficoltà. Il riferimento è ai numerosi interventi messi in atto dalla Banca in diverse
occasioni a favore dei propri clienti dal crac
Lehman alle varie calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi anni.
In totale l’istituto milanese ha erogato circa
160 milioni di euro sotto forma di liberalità e
5 milioni di euro di mancati ricavi per facilitazioni finanziarie e creditizie concesse.
Fondazione Mediolanum Onlus, da sempre attiva nella tutela dei bambini più disagiati in Italia e nel mondo per garantire loro assistenza sanitaria, istruzione, vitto e alloggio, e avviamento al lavoro quando crescono, ha da poco dato il via al
progetto “NutriAmo il Futuro” tesa a valorizzare e a sostenere con 250.000 euro
i progetti presentati da associazioni ed enti non profit finalizzati ad affrontare
efficacemente il problema
basilare dell’infanzia disagiata: la nutrizione. In
sintesi il bando di concorso indetto da Fondazione
Mediolanum Onlus prevede la raccolta di questi progetti entro il 31 marzo e la
scelta di 20 di questi entro il 4 aprile. In seguito, i 20 progetti pubblicati sul sito
www.fondazionemediolanum.it , potranno raccogliere il consenso del pubblico
che ne decreterà la graduatoria finale tramite voto online. Al primo classificato
saranno assegnati 150 mila euro, al secondo 70 mila, al terzo 30 mila. Con
NutriAmo il Futuro la Fondazione intende orientare ai bisogni essenziali dei
più piccoli la sensibilità delle persone e del Paese che l’anno prossimo ospiterà
l’Expo 2015 – dedicato per l’appunto al cibo.
Per parlare di “casa” nelle piazze d’Italia
Dare un forte contributo alla ripresa del comparto “casa” ridestando l’interesse delle famiglie grazie all’allestimento
di una vetrina itinerante è l’ambizione
principale del progetto “Resorgentia”.
Con la sua formula di Expo itinerante,
appunto, andrà incontro al pubblico portando nelle più belle piazze della penisola un clima di grande positività oltre che
un’accurata selezione di novità. Grazie a
un allestimento che richiamerà un accampamento medievale “Resorgentia” ben si
accorderà alle tante rievocazioni storiche che ovunque generalmente attirano
migliaia di visitatori. Inoltre, allestendo
l’Expo proprio nelle piazze delle località
toccate dal tour, riuscirà a valorizzare e a
far riscoprire i centri storici delle nostre
splendide città, tanto ricche di fascino e
di cultura. Ma, soprattutto, “Resorgentia” sarà una importante vetrina per tutte
le innovazioni relative alla Casa e a ciò
che in essa è contenuto. Nella forte convinzione che dare stimolo a questo settore
significhi contribuire alla ripresa della
macchina economica, Banca Mediolanum, dallo scorso giugno attivamente
impegnata nell’iniziativa “Riparti Italia”,
sponsorizza il progetto “Resorgentia”
promosso da Filmare GroUP, che partirà
da Fermo il 29/31 agosto. Dalle Marche,
poi, il tour interesserà le città di Rimini,
Castelfranco Veneto, Brescia, Piacenza,
Torino, Milano, Genova, Arezzo e Frosinone. Per ulteriori dettagli è disponibile
il sito www.resorgentia.com.
Mediolanum My Life
la polizza assicurativa
cucita sul cliente
Pianificazione finanziaria, contratto è possibile atpersonalizzazione, tutela tivare contemporaneadel patrimonio e fiscalità mente un massimo di 15
favorevole: è per rispon- operazioni di questo tipo.
dere a queste esigenze Abbinato al programma
che Mediolanum Vita ha “Consolida i Rendimenti”
creato Mediolanum My è possibile, inoltre, attivaLife, la nuova polizza fi- re (e revocare in qualsiasi
nanziario- assicurativa di momento) il programtipo unit linked distribui- ma “Reinvesti sui Cali”
ta da Banca Mediolanum. che permette di trasfeSi tratta di una polizza a rire automaticamente le
vita intera che consente somme eventualmente
di attuare un’evoluta pia- accantonate in precenificazione finanziaria del denza sui Fondi a minore
proprio patrimonio attra- volatilità, verso i Fondi di
verso l’accesso al mondo natura azionaria, in caso
dei Fondi comuni di in- di flessione degli stessi.
vestimento. La gamma Con Mediolanum My
dei Fondi disponibili è Life la valorizzazione
frutto di una attenta e del patrimonio trova altri
continua attività di sele- benefici nella possibilità
zione orientata a fornire di scegliere, e modificare
le soluzioni più interes- in qualsiasi momento, il
santi sia dell’offerta delle beneficiario della polizsocietà di gestione del za; questo permette di
Gruppo Mediolanum sia gestire al meglio il pasdi alcune tra le più rino- saggio generazionale, e
mate case di investimen- anche nel regime fiscale
to a livello mondiale. È favorevole applicato alle
quindi possibile scegliere polizze vita, infatti la tastra tutta la gamma Me- sazione delle plusvalenze
diolanum Best Brands, assicurative realizzate è
Challenge Funds di Me- posticipata al momento
diolanum International del riscatto. In caso di
Life Ltd. e Sistema Me- sinistro, il capitale erogadiolanum Fondi Italia di to ai beneficiari è esente
Mediolanum Gestione dalle imposte di succesFondi SGR p.A. e in una sione e di capital gain
selezione di Fondi tra le (salvo in caso di attiva10 maggiori case di inve- zione del Piano di Decustimento internazionali, mulo Finanziario per la
quali Blackrock, Carmi- quota parte di reddito a
gnac, DWS, Fidelity, In- esso riferibile)
vesco, JP Morgan A.M., Ancora una volta, dunMorgan Stanley, Pictet, que, Banca Mediolanum
ha messo in campo i serPimco e Schroders.
Per essere precisi: tra un vizi per fornire una risposta concreta ai bisogni
ventaglio di 100 Fondi.
Entrare in modo gradua- della clientela.
le e personalizzato nei
*Messaggio pubblicitario con
mercati finanziari è dunfinalità promozionale. Prima
que l’obiettivo di Mediodell’adesione leggere il Prospetto
d’Offerta e le Condizioni Conlanum My Life che offre
trattuali disponibili su www.
anche la possibilità di
bancamediolanum.it e presso i
Family Banker®. Versamento
ricevere un importo peminimo euro 50.000. Verificare i
riodico predefinito comrischi connessi all’investimento.
La corresponsione degli importi
misurato al capitale netto
periodici relativi al Decumulo
versato, indipendente dal
Finanziario, commisurato al capitale netto versato e attivabile
rendimento del portafoin presenza di un ammontare
glio. Attivando il servizio
minimo sul Contratto di euro
20.000, comporta una corridi “ Decumulo Finanziaspondente riduzione del numerio” si può disporre di un
ro delle quote dei Fondi scelti
e conseguentemente del valore
importo aggiuntivo acdell’investimento. Mediolanum
creditato direttamente in
My Life non offre garanzia di
restituzione del capitale. Per le
conto corrente per una
condizioni economiche e contratdurata di 5, 10 o 15 anni
tuali del conto corrente Double
e con frequenza mensile,
Chance di Banca Mediolanum,
dedicato al versamento dei pretrimestrale, semestrale o
mi mediante Pic Programmato,
annuale.
è necessario fare riferimento al
Foglio Informativo e alle Norme
Anche le strategie di indisponibili nella sezione Travestimento connesse a
sparenza del sito www.bancamediolanum. it e presso i Family
Mediolanum My Life
Banker® .
offrono interessanti opportunità: attraverso il
programma
“Conso- Seguici su:
lida i Rendimenti”, ad
esempio, le eventuali
performance positive registrate dall’investimento
azionario vengono automaticamente trasferite
su strumenti finanziari
Questa è una pagina di informazione
aziendale con finalità promozionali.
meno volatili come quelli
Il suo contenuto non rappresenta una forma di
consulenza nè un suggerimento per investimenti.
obbligazionari. Per ogni
Borsa .25
LA STAMPA
.
VENERDÌ 28 MARZO 2014
OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono
indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il
prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse
aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende;
denaro quello di chi acquista.
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal
prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è
espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente.
OBBLIGAZIONI 27-03-2014
il punto
TITOLI
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Intesa/14 STEuro
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar15 Cap.Float
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei 96/16 Zc
Bei 98/18 Fix Sticky Fix
BP MG14 MC Eur
Centrob /19 Sdi Tse
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Crediop /14 Fe Cms
Crediop 98/18 Tf Capped
DB LG14 MC Eur
Dexia Cr dic14 Step Up
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred/05/15
Dexia Mz16 4.85
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI Mz 17 Mc Eur
IMI MZ15 MC eur
IMI st14 Bposta MC Eur
LUIGI
GRASSIA
IL MIGLIORE
+12,87%
B Carige
IL PEGGIORE
Telecom Italia Media Rsp
-5,72%
0,331
0,57
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
PREZZO
Gio
BENE MEDIOLANUM, CARIGE BOOM
GIÙ BUZZI, YOOX, TOD’S E A2A
B
orsa di Milano in lieve rialzo con l’indice Ftse Mib
+0,31% e l’All Share +0,32%. Piazza Affari ha fatto
meglio di Francoforte (+0,03%), Parigi (-0,14%) e
Londra (-0,26%). Lo spread Btp-Bund ha chiuso a 177 punti
con il rendimento del Btp decennale al 3,309%, durante la
giornata si è toccato un minimo a 3,287%
In luce i titoli bancari, con Carige - reduce da due sedute
difficili - che ha spiccato il volo in attesa del piano industriale (+12,87%). Domani toccherà a Intesa Sanpaolo
(+1,13%) alzare il velo sui conti 2013 e sui programmi fino al
2017. Nel Ftse Mib ha svettato Mediolanum (+3,25%), con
gli analisti che hanno promosso i conti 2013, davanti a Ubi
Banca (+1,96%), Azimut (+1,40%) e Mediobanca (+1,15%).
Fra le società che hanno presentato i risultati bene Mondadori (+1,75%), male Iren (-1,38%) e Buzzi (-1,34%). Nel novero delle blue chip i titoli peggiori sono stati Yoox (-2,82%),
Tod’s (-1,84%), A2A (-1,64%) e Moncler (-1,42%).
109.06
100.26
96.65
100.33
99.27
99.84
105.65
98.57
133.43
100.43
95.99
61.38
58.70
101.15
104.67
113.52
101.83
101.50
98.64
103.16
103.55
100.39
100.29
104.53
108.61
111.94
104.06
100.93
112.34
107.59
99.96
104.42
99.60
121.09
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
Intek ag17 TF Eur 8%
Med Lom /19 3 Rfc
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio Cen 18 Floor Top S
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Mb 12 fb18 TM Mc e
Medio nov 14 Eur 2.65
Medio Nv 20 Eur 5
Medio Nv14 Eur 3
Medio Nv14 TV Eur
Mittel lg19 Tf Call eur
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 01-20 tv sicur.
Rbs 04-19 5.5%
Rbs 09-14 tv
Rbs 10-19 6%
Rbs 22-12-14 tf/tv
RBS 23MZ18 Mc Eur
RBS feb 16 TV Eur
RBS gen17 TM BcoPosta
RBS mag17 TF Step Up
RBS MZ20 Tsf
RBS nov16 Tasso Misto BP
RBS ott16 Tasso Misto BP
Rep Aus/CMS 2035
Rep Ellenica /19 Tf
SG mg16 MC Eur
Spaolo /19 Sw Euro
Spaolo 97/22 115 Zc
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
108.33
107.06
110.15
96.06
92.68
106.03
109.72
99.65
100.97
106.93
101.25
99.86
105.98
108.48
105.07
104.72
126.33
106.49
116.46
100.33
96.82
100.10
124.85
100.19
99.14
109.40
97.07
99.07
99.11
103.14
101.00
103.25
102.93
79.50
EURIBOR
27-03-2014
VAR.%
21173,90
22582,14
29797,70
17833,21
19529,37
20665,67
3133,75
+0,31
+0,32
+0,56
+0,45
+0,11
+0,01
+0,11
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,2080
0,2370
0,2770
0,3130
0,4160
0,5010
0,5870
Il Mercato Azionario del 27-03-2014
0,2108
0,2402
0,2808
0,3173
0,4217
0,5079
0,5951
TITOLI
PREZZO
UBI dc14 TF 4 Eur
Ubi ge17 Step Up Eur 1.5
UBI giu14 TF eur 4.5%
UBI giu14 Welc.Ed. Eur
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nov17 Eur 4.3
UBI ott19 Lower Tier II
UBS apr21 Index Link Bo
UniCr/15 LT
101.88
103.01
100.60
100.77
98.98
104.81
98.49
98.77
102.67
107.68
109.07
101.06
TITOLI DI STATO
BoT 13-14/04/14 A
13-30/04/14 S
13-14/05/14 A
13-30/05/14 S
13-13/06/14 A
14-30/06/14 S
13-14/07/14 A
14-31/07/14 S
13-14/08/14 A
14-29/08/14 S
13-12/09/14 A
13-14/10/14 A
13-14/11/14 A
13-12/12/14 A
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.42%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.38%
10-15/12/15 S 0.59%
09-01/07/16 S 0.56%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.38%
12-15/06/17 S 1.45%
10-15/10/17 S 0.58%
11-15/04/18 S 0.68%
13-01/11/18 S 1.08%
CTz 12-30/05/14 A
12-30/09/14 A
13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
99.99
99.97
99.95
99.93
99.92
99.89
99.89
99.85
99.84
99.82
99.78
99.72
99.67
99.64
99.56
99.50
101.73
99.43
100.15
99.57
100.12
100.80
100.00
104.90
99.56
105.30
100.13
100.42
103.40
99.93
99.74
99.17
98.65
SCADENZA
Giu14
Set14
Dic14
Mar15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
20785
20700
-
20867
20797
20678
20663
20730
20665
-
20910
20815
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
20 Dollari St.Gaude
210,080 - 250,940
217,370 - 255,760
217,370 - 255,760
172,040 - 197,340
171,820 - 194,860
170,950 - 190,880
170,950 - 190,730
170,430 - 190,730
216,180 - 242,420
497,770 - 560,410
502,830 - 564,690
975,040 - 1095,250
984,280 - 1112,290
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,3758
1 0,7268
Yen giapponese
140,7500
100 0,7105
Sterlina inglese
0,8277
1 1,2082
Franco Svizzero
1,2187
1 0,8205
Corona ceca
27,410
100
3,648
Corona danese
7,466
10
1,339
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,265
10
1,210
Corona svedese
8,919
10
1,121
Dollaro australiano
1,490
1
0,671
Dollaro canadese
1,526
1
0,655
Dollaro Hong Kong
10,673
1
0,094
Dollaro neozelandese
1,589
1
0,629
Dollaro Singapore
1,740
1
0,575
Fiorino ungherese
311,690
100
0,321
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2235,036
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
3,006
1
0,333
Rand sudafricano
14,729
1
0,068
Won Sud coreano 1472,860 1000
0,679
Zloty polacco
4,180
10
2,393
0,24
0,36
0,71
0,24
0,18
-0,01
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aedes 14 warr
Aicon
Aiòn Renewables
Alerion
Ambienthesis
Antichi Pell
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
1,151
0,932
10,570
1,046
1,308
13,420
0,052
0,001
0,122
0,621
3,920
0,560
0,082
0,006
12,160
18,810
7,360
16,940
25,390
-1,79
-1,64
0,00
+0,10
+0,31
-0,07
-1,52
-8,33
0,00
0,00
+1,03
-0,09
0,00
+1,69
-0,73
+0,11
-1,21
-0,65
+1,40
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
23,860
16,830
2,370
2,900
0,570
1,199
3,498
0,679
1,794
+1,32
+0,48
-0,42
-1,96
+12,87
+0,33
-3,85
-0,44
0,00
0,00
+1,01
0,00
0,00
+0,38
-0,10
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-1,60
0,441
2,600
2,428
6,670
9,790
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19,200
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0,120
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3,890
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0,006
12,195
18,763
7,378
16,710
25,257
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
1,980%
2,060%
2,140%
1,940%
2,940%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
5,320%
2,260%
1,870%
0,980%
nr
0,026
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nr
0,040
0,080
nr
nr
nr
nr
0,120
nr
nr
nr
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nr
nr
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303
C Caleffi
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Caltagirone Ed.
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Cape Live
0,076 +0,27 0,075
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24
Carraro
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63463
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Cattolica As
18,310 -0,92 18,436 0,800 18,071 19,715
31697
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Cell Therap
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367
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CIA
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Ciccolella
0,390 -0,05 0,385
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Cir
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849
Class Editori
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Cofide
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0,048 0,00 0,049
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6,875 -0,22 6,951 0,120 5,708 7,100 217615 2310
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0,00
nr
0
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Crespi
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0
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58
D D'Amico 16 warr
Danieli
0,116 0,00 0,115
nr 0,099 0,119
24,250 -0,49 24,508 0,300 23,244 26,687
45000
97668
0
1002
AZIONI
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
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15,740
1,414
31,220
4,330
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EEMS
0,480 -2,50 0,487
Enel
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Enel Green Pw
2,030 -0,20 2,028
Enervit
4,868 -0,81 4,892
Eni
17,900 -0,28 17,912
Erg
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Ergy Capital 16 warr 0,027 -9,40 0,027
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Exor
32,030 +0,09 32,036
Fiat
Finmeccanica
FNM
Fullsix
G Gabetti Pro.Sol.
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
Massimi
Anno
+0,86 16,493 0,321 16,191 17,992
-0,32 15,788 0,290 11,869 16,406
+1,65 1,417
nr 1,200 1,439
+4,21 30,840 0,500 30,006 35,923
-1,32 4,319
nr 3,870 4,488
E Edison r
F Ferragamo
Divid.
Minimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
151316
117950
63069
249170
8000
667
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212
1725
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112
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7,110
0,674
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nr 1,357 1,962 376662
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J Juventus FC
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nr
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K K.R.Energy
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IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Indesit rnc
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italcementi rnc
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Montefibre
Montefibre rnc
Moviemax
N Noemalife
Noemalife 15 warr
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-2,13 0,462
nr 0,441 0,605
43363
+1,13 0,241
nr 0,166 0,247 281475819
0,00 0,037
nr 0,037 0,037
0
0,00 0,167
nr 0,167 0,167
0
-0,66 0,060
nr 0,060 0,067 405818
4,344 +2,36
0,180 0,00
4,303
0,180
nr
nr
3,473
0,085
4,320
0,180
10201
0
75
751
125
4803
6772
5009
8
0
149
175
3128
358
69
2819
5
4
4
33
0
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
14
44
74
105
136
165
197
228
256
289
319
347
99,987
99,951
99,916
99,886
99,836
99,782
99,722
99,666
99,637
99,559
99,497
99,428
0,000
0,310
0,290
0,260
0,310
0,310
0,390
0,450
0,430
0,470
0,490
0,530
14/04/14
14/05/14
13/06/14
14/07/14
14/08/14
12/09/14
14/10/14
14/11/14
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
0,891 -1,55
0,877
nr
0,702
0,926
3140
12
O Olidata
0,512 -3,40
0,517
nr
0,374
0,534
303938
18
2,496 -0,08 2,499 0,013 2,460 2,548 418614
Parmalat 15 warr
1,450 0,00 1,455
nr 1,416 1,502
29307
Piaggio
2,564 +1,34 2,571 0,092 2,130 2,571 2307988
Pierrel
0,740 0,00 0,741
nr 0,515 0,776 409513
Pierrel 12 war
0,00
nr
Pininfarina
4,900 -1,21 4,873
nr 3,207 5,043 110386
Piquadro
2,176 +3,52 2,156
nr 1,778 2,355
83564
Pirelli & C.
11,220 +0,36 11,204 0,320 11,001 12,717 4989595
Pirelli & C. rnc
9,895 +0,87 9,873 0,390 8,763 10,395
10786
Poligrafici Editoriale 0,423 -1,17 0,417 0,020 0,296 0,456
38111
Pop Emilia 01/07
0,00
nr
Pop.Emilia Romagna 8,475 -0,24 8,411
nr 6,520 8,704 1629092
Pop.Sondrio
4,404 -1,70 4,436 0,033 4,045 4,570 357336
Prelios
0,721 +0,21 0,726
nr 0,573 0,758 1217260
Premuda
0,386 +0,55 0,379
nr 0,289 0,413
54300
Prysmian
17,990 -0,88 18,027 0,420 17,538 19,565 945605
4562
0
928
35
0
147
108
5330
121
55
R Ratti
66
66
737
37
2670
114
174
17
P Parmalat
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
Sesa 18 warr
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
2,428
0,850
1,716
1,260
12,780
0,690
0,216
1,510
+1,17 2,431 0,100 2,183 2,619
2960
+4,42 0,844
nr 0,430 0,844 2130407
-0,58 1,735
nr 1,295 1,800 1490252
+4,13 1,255
nr 0,704 1,286 370268
+0,71 12,765 0,220 10,290 13,196 172811
-0,43 0,694
nr 0,553 0,781 637080
+0,75 0,214
nr 0,189 0,237 435806
+1,07 1,506
nr 1,294 1,506
56182
-1,10 15,343
+0,71 16,895
+3,55 17,500
+1,03 4,318
+1,94 12,580
-1,50 1,252
-0,76 13,092
+0,85 12,998
+0,13 0,158
0,00 0,002
+2,56 0,800
+1,85 0,433
+0,08 13,022
-2,11 3,246
+1,49 8,847
-1,81 0,110
-0,94 1,800
+0,68 4,136
-0,48 6,288
+2,48 2,214
0,00 10,150
0,00
0,429 -0,12 0,428
146,000 0,00 146,000
6,800 -0,29 6,789
15,230
16,940
17,500
4,332
12,640
1,250
13,080
13,010
0,156
0,002
0,800
0,440
13,000
3,250
8,875
0,109
1,785
4,160
6,200
2,234
10,150
nr 14,386
0,680 15,499
0,710 16,220
1,490 4,263
1,594 12,219
nr 0,837
0,190 10,750
1,924 12,384
nr 0,061
nr 0,002
nr 0,480
nr 0,235
nr 11,476
nr 2,225
0,060 7,252
nr 0,107
nr 1,356
0,100 3,975
0,100 5,696
nr 2,108
nr 9,704
nr
nr 0,369
nr 146,000
0,100 5,491
2808
1367
201
71
3868
19,075
17,710
18,500
4,910
12,876
1,266
13,346
13,342
0,180
0,002
0,950
0,438
13,383
3,351
8,847
0,118
1,941
4,177
6,524
2,300
11,056
144147
956
1468313 7456
1
2
570412 1932
4245
20
1851826 1191
3850
129
3811
719
1166374
22
19522362
27
88
1
121995
0
33905
183
83107
0
73515 2013
229100
5
48942
210
9736278 13986
40619
570
1267079 1060
500
132
0
0,457 160499
36
146,000
0
0
6,880 4641944 6182
2,754
0,775
0,608
0,839
0,124
0,331
0,670
15,800
3,850
0,075
0,001
93,350
7,890
-0,94 2,774 0,041 2,182 2,774 377878
396
+0,65 0,784
nr 0,322 0,784 303677
0
+2,18 0,597
nr 0,473 0,626
58690
25
0,00 0,839 0,020 0,712 0,875 72936757 11251
-1,12 0,124
nr 0,123 0,143 1522079
180
-5,72 0,331
nr 0,171 0,430
164
2
+0,98 0,667 0,031 0,563 0,678 27666522 4020
+0,06 15,783 0,130 14,900 17,363 1827505 18632
+1,05 3,819 0,070 3,568 3,869 10582644 7676
-1,70 0,076
nr 0,042 0,080 57426995
142
0,00 0,001
nr 0,000 0,001 1744864
0
-1,84 93,574 2,700 91,002 120,260 201713 2864
+0,57 7,862 0,130 6,210 8,208
63198
552
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
6,515
6,480
8,795
5,680
4,956
2,822
274,200
2,782
+1,96 6,444
+0,62 6,420
+0,86 8,726
+1,34 5,647
+1,77 4,921
-0,35 2,831
-0,58 275,291
+0,58 2,784
V Valsoia
11,260 +0,09 11,150 0,170 10,252 12,012
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
1,30
0,07
0,65
0,02
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
0,050 4,895 6,666 5969830 5811
0,090 5,391 6,552 63372659 37168
0,090 7,827 9,435
1390
21
0,150 4,105 5,647 1226099 2507
0,170 3,602 4,921 1402915 1346
nr 2,154 2,831 12749273 6373
nr 175,169 275,291
8299
352
nr 2,058 2,784 1081309 1050
11523
117
27-03-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1296,00
30,5778
481,4602
26-03-2014
EURO
1304,00 941,9973
30,6909
490,0199
-
BORSE ESTERE
GIORNI
Novare
RCS MediaGr r B
RCS Mediagroup
RCS Mediagroup risp
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
0,80
-0,18
0,23
0,89
0,25
0,77
0,44
0,19
0,00
-0,06
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
398.59
3099.93
9451.21
21834.45
6588.32
10199.00
4379.06
5359.73
14622.89
8327.93
16264.23
4151.23
+0.43
+0.17
+0.03
-0.24
-0.26
+0.57
-0.14
-0.51
+1.01
-0.08
-0.03
-0.54
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Vianini Industria
Vianini Lavori
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
1,479 -1,40
6,295 +0,96
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
1,481 0,020
6,281 0,100
1,192
4,960
1,496
6,440
Quantità
trattate Capitalizz.
23870
33595
45
275
W World Duty Free 10,070 -0,40 10,072
nr
9,242 10,905
285112
2564
Y Yoox
nr 25,642 34,569
860192
1505
0,143 1076636
0,008 1243557
0,294
0
44
0
1
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
25,510 -2,82 25,642
0,115 -1,88
0,003 -6,25
0,250 0,00
0,116
0,003
0,250
nr
nr
nr
0,073
0,003
0,183
STAR
Acotel Group
20,270
Aeffe
0,830
Amplifon
4,860
Ansaldo Sts
8,415
Ascopiave
2,200
Astaldi
6,610
B&C Speakers
6,675
Banca Ifis
15,610
BB Biotech
127,000
Bca Finnat
0,503
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,828
Biancamano
0,775
Biesse
6,230
Bolzoni
3,978
Brembo
26,050
Cad It
5,000
Cairo Comm.
6,920
Cembre
10,200
Cementir Hold
6,750
Cent. Latte Torino
3,634
Cobra
0,914
D'Amico
0,669
Dada
3,800
Damiani
1,725
Datalogic
9,440
Dea Capital
1,312
Digital Bros
3,770
EI Towers
43,300
El.En.
23,620
Elica
2,016
Emak
0,875
Engineering
52,850
Esprinet
7,660
Eurotech
2,520
Exprivia
0,937
Falck Renewables
1,470
Fidia
3,470
Fiera Milano
7,410
Gefran
4,336
Ima
35,840
Interpump
10,840
Irce
2,040
Isagro
2,700
IT WAY
1,947
La Doria
6,205
Landi Renzo
1,460
MARR
14,210
Moleskine
1,226
Mondo Tv
0,814
Mutuionline
4,838
Nice
3,300
Panariagroup
1,575
Poligr. S.Faustino
8,000
Poltrona Frau
2,954
Prima Industrie
13,610
R. De Medici
0,325
Reply
62,400
Sabaf S.p.a.
14,750
Saes
8,600
Saes rnc
7,280
Servizi Italia
5,305
Sogefi
4,568
TerniEnergia
2,166
Tesmec
0,725
TXT e-solution
9,905
Vittoria Ass.
10,550
Zignago Vetro
6,115
-0,78 20,209
-0,48 0,826
+5,65 4,726
+0,18 8,409
-0,18 2,196
-0,83 6,630
-1,62 6,677
+0,97 15,550
-0,08 125,856
-0,79 0,511
-1,95 0,836
+1,17 0,767
+0,08 6,214
+5,80 3,967
+1,24 26,001
+1,26 5,000
+2,98 6,888
0,00 10,166
+1,50 6,696
-1,73 3,656
-0,65 0,912
-0,74 0,668
-1,81 3,796
+2,56 1,715
+1,07 9,467
-0,53 1,314
+1,62 3,655
-1,59 43,537
-1,58 23,840
+2,91 2,002
-1,13 0,876
+0,09 52,833
+1,32 7,633
+1,94 2,512
-1,26 0,930
+3,30 1,464
-1,42 3,499
0,00 7,420
+2,51 4,188
-1,27 36,083
-0,09 10,815
+1,29 2,013
-0,66 2,732
+0,83 1,915
+0,49 6,169
+0,69 1,462
-0,63 14,240
-0,41 1,234
+2,65 0,826
+1,60 4,811
+0,67 3,320
-1,56 1,606
-4,48 8,131
0,00 2,952
+3,26 13,616
-0,82 0,324
+0,81 62,334
-1,01 14,804
+1,24 8,546
-0,82 7,291
+2,22 5,233
-1,59 4,631
+0,74 2,172
+2,91 0,714
-1,34 9,907
-1,03 10,538
+4,00 6,063
nr 19,665
nr 0,730
0,043 4,025
0,180 7,796
0,110 1,775
0,170 6,630
0,280 6,404
0,370 11,790
7,000 115,438
0,010 0,361
nr 0,515
nr 0,499
nr 5,016
0,050 2,925
0,400 18,923
0,300 4,624
0,140 5,898
0,160 8,528
0,040 4,240
0,020 1,752
nr 0,564
nr 0,630
nr 3,383
nr 1,237
0,150 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,024 1,683
0,020 0,805
0,533 43,751
0,089 5,286
nr 1,834
nr 0,789
nr 1,326
nr 2,405
nr 7,039
nr 2,749
1,250 28,136
0,170 8,795
0,020 1,686
nr 2,292
nr 1,484
0,065 3,917
nr 1,198
0,580 11,639
nr 1,234
nr 0,500
0,120 4,050
0,075 2,729
nr 1,232
nr 5,900
nr 2,270
nr 9,295
nr 0,263
0,570 53,541
0,350 12,470
0,400 6,906
0,555 6,658
0,130 4,026
0,130 3,910
0,055 2,037
0,035 0,700
0,400 9,112
0,170 8,548
0,250 4,998
22,772
0,900
4,726
8,609
2,228
7,640
8,223
15,550
147,145
0,539
0,891
0,837
6,787
3,967
27,090
5,233
7,745
10,249
6,912
5,961
0,932
0,733
4,221
1,780
9,467
1,314
3,740
43,537
23,900
2,033
0,907
53,713
8,033
2,512
0,998
1,467
3,575
8,759
4,188
39,275
10,869
2,087
2,937
2,094
6,193
1,494
14,269
1,738
0,856
4,811
3,599
1,606
8,131
2,952
13,616
0,361
65,169
15,059
8,844
7,824
5,233
4,718
2,372
0,904
11,972
10,749
6,063
11418
108122
500368
316279
153036
183218
45528
170564
14148
960084
3086268
76029
167055
218441
212024
9367
424476
7532
273819
230136
123752
1783233
5910
101166
179120
952484
224711
76582
28021
548517
95514
7954
147251
682110
84763
3016638
104783
37732
315724
51829
136337
6254
63734
2685
311282
315872
35850
812855
1148898
13676
46854
275144
82232
66041
115969
391015
175304
12180
12393
33300
98856
138148
31170
470706
38756
21844
384328
84
89
1060
1514
515
653
73
837
1491
185
182
26
170
103
1736
45
540
173
1065
37
88
282
63
142
553
403
52
1230
115
127
144
660
400
89
48
426
18
313
60
1329
1178
57
48
15
191
164
947
262
22
190
385
73
70
414
143
122
583
171
125
54
143
543
82
76
117
710
534
26 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
LA STAMPA
MARIO
CALABRESI
“Buone maniere
cattive abitudini”
1 Che belle le parole del
Papa nell’omelia della messa
celebrata ai politici a Roma.
Abbiamo molti uomini
dell’amministrazione
pubblica che sono corrotti.
Belle le parole «buone
maniere cattive abitudini».
Chissà quanti si son sentiti
toccati...
VALERIO FOLCO SALUZZO (CN)
LETTERE AL DIRETTORE
Poi si scoprono realtà come
quelle dell’arsenico nell’acqua
di alcuni quartieri di Roma,
quella di Bussi in Abruzzo. E
prima ancora ci fu lo
scandalo atrazina che
costrinse alla classica
soluzione all’italiana:
l’aumento della soglia
massima degli inquinanti per
la potabilità. Siccome queste
presunte novità scoppiano
sempre tutte assieme, quasi
si mettessero d’accordo, ci si
può aspettare di tutto
nell’immediato futuro.
DOMENICA PELLETTI
Acqua inquinata/1
Fuori i colpevoli
1 Oggi nel Belpaese si
continua a fare discariche di
rumenta in tutte le regioni.
Risultato: a Pescara 700
mila persone bevono acqua
avvelenata così come vicino
a Roma, a Genova e
naturalmente a Napoli.
Questo è quello che ci è dato
di sapere ma la verità è che
si continuano a riempire
tutte le vallate di spazzatura
sia perché il sistema della
differenziata non funziona,
almeno qua in Italia, sia
perché tutte le
organizzazioni che dicono di
avere cura della nostra
salute hanno dichiarato
guerra agli inceneritori.
A quanto mi risulta oggi
questi impianti
d’incenerimento possono
funzionare con sistemi di
filtraggio dei fumi che
eliminano quasi
completamente le
componenti dannose alla
salute come diossine e altre
schifezze. Ora se fossimo un
paese coerente e civile
dovremmo denunciare
penalmente per strage e
ostacolo alla cura della
salute pubblica i vari Grillo,
Lega ambiente, Verdi,
Ecologia e Libertà, ecc.
E’ chiaro che per le varie
amministrazioni locali è
molto più economico
scaricare la rumenta nella
prima valle che gli capita e
naturalmente sempre a
monte delle varie falde
acquifere così avranno la
sicurezza di mandarci tutti
all’altro mondo.
GIOVANNI BERTANI
Acqua inquinata/2
E ci rassicuravano
1 Per anni hanno detto
che gli italiani sono tra
quelli che consumano più
acqua minerale in bottiglia
al mondo. Colpa forse del
troppo cloro che viene
immesso nell’acqua che
arriva dai tubi cittadini,
forse per acque altamente
calcaree molto difficili da
digerire. Eppure da sempre
è stato garantito che quello
che viene fornito dagli
acquedotti è controllato in
continuazione,
meticolosamente, forse più
di quello che si compra nelle
bottiglie di plastica.
Scuola, e gli scatti
cancellati?
1 Una domanda al
Ministro dell’Istruzione:
prima di nobili progetti che
fine fanno gli scatti cancellati
negli anni? Cambiamo ma
rispettando le regole: questa
è dignità.
Non si tratta di opporsi al
mutamento, ma di ricevere
una risposta chiara sugli
accordi pregressi che hanno
fatto apparire e sparire
quegli scatti di anzianità che
sono oggi criticati.
Prima di modificare un
meccanismo per molti versi
poco incentivante è bene
onorare gli impegni.
ANTONIO FRESA NARNI (TR)
Mastella, mai dare
nulla per scontato
1 Con l’intervista dell’altro
giorno all’on. Mastella, La
Stampa ha ricordato ai suoi
lettori che nulla deve essere
dato per scontato,
soprattutto in politica dove
ogni piccolo particolare può
regalare novità. I cambi di
partito, e di orientamento,
con cui si è esercitato
l’onorevole dimostrano che il
nuovo può sempre essere
dietro l’angolo e non sarà
l’anagrafe ad arrestarlo, anzi i
politici erano già avanzati
rispetto alla legge Fornero.
Quanto è chiaro il motivo che
ha regalato il viaggio premio
a Bruxelles e Strasburgo
all’onorevole, nonostante un
alternarsi frenetico di
governi: lo spirito di
adattamento, o l’abilità di
sapersi adeguare.
PIERO D’AGOSTINO
Qualche domanda
a Merkel e Schäuble
1 Cara Cancelliera Merkel,
caro ministro Schäuble, che
l’Europa dovesse imporre a
Italia – così come a Grecia,
Spagna, Portogallo, Irlanda –
una maggiore serietà sui
conti e quindi una politica di
rigore siamo d’accordo. Ma
sul fatto che il rigore andasse
applicato risulta più difficile
essere d’accordo. Se l’Europa
avesse imposto di combattere
e azzerare l’evasione fiscale,
di scovare corrotti e
corruttori, mettere in galera i
politici disonesti dopo aver
fatto loro restituire il
maltolto, i cittadini di questi
Paesi ora avrebbero amato
l’Europa. L’Europa avrebbe
davvero aiutato questi Paesi a
diventare più civili e più
giusti e i cittadini europei
l’avrebbero sicuramente
apprezzato.
Ma quando il rigore lo si
applica imponendo
licenziamenti, decurtando le
pensioni, tagliando il welfare
e con maggiori tasse sempre
e solo ai soliti cittadini onesti
che le hanno sempre pagate,
allora la situazione cambia
radicalmente. Possono queste
persone amare ancora
l’Europa? Possono queste
persone credere ancora nel
progetto europeo? Possono
nutrire ancora speranze
verso l’Europa? A voi le
risposte.
FRANCO G.
Il tabù
dei treni gratuiti
1 Le tariffe dei treni
regionali, il grosso di quanto
circola, sono calcolate solo su
base chilometrica. Ma su
gran parte della rete l’offerta
è scarsa con treni quasi vuoti,
tolti studenti e pochi altri, a
spese delle Regioni. Neanche
gratis si riempirebbero. Sulle
poche tratte con un buon
servizio i pendolari sono
abbonati, coprendo solo una
minima parte dei costi. E sui
treni lunghi e affollati i
controlli sono difficili.
Legalizziamo la gratuità
iniziando dalle linee minori,
da potenziare. Nella regione
francese del Languedoc si
viaggia forfettariamente ad
un euro.
PATRICK MAZZIERI
Quei pensionati
che lavorano
1 Rispondo al dr. Sivier
che, nell’Editoriale dei
Lettori del 21/3, illustra la sua
situazione di medico
pensionato che, per non
cadere in depressione, trova
lavoro in una Casa di Cura
privata, con un bilancio
economico (tra tasse, partita
IVA, commercialista,
c.
LE LETTERE VANNO INVIATE A
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Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50.
Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
contributi pensionistici ecc.)
che non consentirebbe a
nessuno di vivere
decorosamente con
quell’unica entrata.
Il dottore afferma che non
sta rubando il posto di lavoro
ad un giovane in quanto con
quell’unica retribuzione non
potrebbe sopravvivere;
infatti, sostiene il medico,
nessuno si è presentato per
quel posto di lavoro. Mi
chiedo una cosa: se non ci
fossero persone come lui, che
sono disposte ad accettare un
contratto così poco
conveniente (tanto già
incassa la pensione), la Casa
di Cura in questione non
sarebbe forse costretta a
proporre condizioni
economiche più favorevoli e
tali da attirare anche giovani
alla prima esperienza?
Non conosco la risposta ma
mi pare che il ragionamento
del dr. Sivier, mentre ha
ragione per altre cose, da
questo punto di vista sia
discutibile.
Quotidiano fondato nel 1867
2
DIRETTORE RESPONSABILE
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VICEDIRETTORI
MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO),
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REDATTORI CAPO CENTRALI
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MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
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RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
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REDAZIONI
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MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
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2
EDITRICE LA STAMPA SPA
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AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
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LA TIRATURA DI GIOVEDÌ 27 MARZO 2014 È STATA DI 299.304 COPIE
TM
CLAUDIO B.
L’imposizione
dell’ora legale
L’editoriale
dei
lettori
1 Cari amici, sta per
tornare per l’infinitesima
volta l’ora legale. Mi rendo
conto che questo argomento
forse non è di grande
interesse pubblico, ma,
parlando con le persone in
giro, sono sempre di più
quelle che prendono
coscienza che questa storia di
trattarci come polli
d’allevamento cambiandoci i
ritmi biologici della vita senza
chiederci alcun permesso
sarebbe ora che finisse.
Possibile che nessuno
valuti l’importanza di un’ora?!
In un’ora si fanno molte cose
o anche niente, ma che si
debba improvvisamente
alzarsi un’ora prima,
specialmente per chi abita
lontano dai centri urbani o
dalle scuole, dai posti di
lavoro eccetera, è assai
stressante e scocciante.
I bambini che oggi si
devono alzare alle cinque o
alle sei si ritrovano ad alzarsi
alle quattro del mattino,
quando è notte fonda, ma
possibile che nessuno si
accorga dell’assurdità della
cosa?!
Non è così che si risparmia
energia fossile. Casomai si
risparmia cambiando
abitudini, spegnendo le cose
inutili, girando a piedi e in
bicicletta (che tra l’altro non
inquina e ci si rigenera in
tutti i sensi).
Temo che questa lettera
finirà nel cestino ma io ci
provo a scrivere nella
speranza di non essere
ignorato, ma di essere
ascoltato assieme a migliaia
di persone senza voce che si
sono accorte di questa inutile
e assurda maniera di fare.
EZIO MALGRATI
( MITICO BATTERISTA DEGLI ANNI
SETTANTA, CERCA CON GOOGLE)
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MICROCOSMI
MAFIOSI
LORENZO CATANIA
o scrittore Leonardo Sciascia, che nelle
aule delle magistrali di Caltanissetta aveva allargato il quadro delle sue prime letture, si innamorò subito dei Promessi sposi e lesse il romanzo del Manzoni attraverso lenti non convenzionali e scolastiche.
Allo scrittore di Racalmuto I promessi sposi apparivano «un’opera inquieta» che «contiene già tutto
quanto noi conosciamo: la mafia, le Brigate rosse,
l’ingiustizia, l’emigrazione». E in effetti, anche se
Manzoni non utilizza il termine mafia, la violenza
che si respira nel microcosmo lombardo che fa da
sfondo alla storia del matrimonio mancato e poi ritardato e a lieto fine tra Renzo Tramaglino e Lucia
Mondella, mostra non poche affinità con la criminalità mafiosa, dominato com’è dalle consorterie, dalle complicità, dalle impunità, dai silenzi e dalle codardie. Un contesto inquietante che in una certa
misura contamina anche la figura di Renzo, personaggio dal carattere metamorfico, pronto al perdono e al pentimento, ingenuo nelle strade di Milano,
ansioso nel lazzaretto quando è in cerca di Lucia,
ma anche minaccioso nello studiolo di don Abbondio e disposto a fare uso della violenza come quando
medita propositi di vendetta nei confronti del prepotente don Rodrigo.
Attraverso un dettagliato affresco dei comportamenti, della mentalità, delle condizioni di vita di
tutti gli strati sociali della Lombardia secentesca,
Manzoni smentisce il pregiudizio antimeridionale
che vuole l’omertà e il fenomeno ad essa collegato,
la mafia, iscritte nel Dna delle popolazioni siciliane.
Ci aiuta a capire meglio fenomeni che rimandano al
compito immane che aveva davanti la classe dirigente dopo l’Unità d’Italia. Paese crogiolo di culture
diverse, abitato da popolazioni che non conoscevano la lingua dei funzionari di Stato. Governato da un
sistema di potere caratterizzato dal clientelismo,
dalla corruzione, da patti segreti che hanno saccheggiato le risorse della Res publica contaminandola con ampi settori della malavita organizzata.
L
docente nella scuola media superiore, Catania
oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa,
via Lugaro 21, Torino.
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R
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Lettere e Commenti .27
.
UN REFERENDUM
IN STILE-TOTÒ
Illustrazione di
Irene Bedino
MICHELE BRAMBILLA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
S
GIANNI RIOTTA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
M
a l’offensiva di Putin
costringe Casa Bianca
e Unione Europea a ripensare il vecchio matrimonio senza amore.
Obama non può solo dedicarsi al «pivot» verso la Cina, anche se nella sua
prossima missione in Asia, in aprile,
parlerà meno di Nato e più di frizioni
Pechino-Giappone. Gli europei non
possono più fingere di vivere nel
1962, con i Beatles, le minigonne a
Carnaby Street, Kennedy a proteggere l’Occidente a Cuba.
Chi fosse pessimista sul viaggio di
Obama in Italia, rilegga però le cronache dopo la visita del presidente Richard Nixon a Roma, 27 febbraio 1969.
Lo storico Guido Panvini ricostruisce
quei giorni terribili, i militanti neofascisti e del Msi che ricordano la morte
dello studente cecoslovacco Jan Palach e scrivono sui muri «W la visita di
Nixon», (oggi molti dei loro eredi flirtano con Putin), mentre un corteo rivale
di migliaia di giovani marcia verso
l’Ambasciata Usa in via Veneto, con alla testa parlamentari del Partito Comunista e dello Psiup e striscioni contro «Nixon Boia», la «X» deformata in
svastica. Scontri con la polizia, cariche, poi all’università lo studente anarchico pugliese Domenico Congedo cade da un cornicione e muore a 24 anni.
Le proteste persuadono Nixon ad annullare la conferenza stampa a Roma.
I distinguo di oggi scompaiono davanti alla violenza dei giorni di Guerra
Fredda 1969: Obama definisce ora il
presidente Napolitano «un amico»,
«uno statista», confidando di contar
su di lui per la stabilità in Europa e in
Italia. Altrettanto caloroso l’«endorsement», il sostegno che Obama offre
a Renzi, lodandone «energia, ambizione, visione» e se in Italia «ambizione»
è parolaccia, in America è virtù cardinale. Obama sa che l’Italia, con Austria e Cipro, è il Paese più cauto davanti alle sanzioni contro Putin, per
l’interscambio economico che lega Roma a Mosca. Non chiede a Renzi di diventar falco come svedesi o come il ministro Sikorski in Polonia (nei discorsi
da sindaco di Firenze, però, Renzi è
molto «atlantico», rispetto a tanti nella sinistra). Gli chiede di restar fedele
al ruolo italiano nella Nato, alleato fe-
LO SCAMBIO
TRA DIFESA
ED ECONOMIA
dele che conta poi su una mano di
Washington nei giochi delle cancellerie
europee, vedi entusiasmo per l’Expo
2015 di Sala. Obama mette le due cifre
sul tavolo: se Renzi lavora al 2% sulla Difesa (senza obblighi sugli aerei F35 ma
senza smobilitare le Forze Armate), lui
lo copre con la Merkel sul 3% Maastricht. Può non bastare all’austera Cancelliera, ma meglio di niente.
La Nato, Obama non ne fa mistero
quando i reporter queruli si allontanano, non è in forma. Mentre Nixon e i parlamentari del Pci si fronteggiavano a
Roma 1969, gli americani avevano in Europa 400.000 soldati. Oggi 67.000. Allora erano pronti al decollo 800 aerei militari Usa, adesso ne son rimasti 172, comprese 12 innocue cisterne volanti e 30
aerei cargo. La Marina aveva 40.000 uomini in Europa, per una flotta guidata
da maestose portaerei. Sono rimasti in
7000 e non ci sono più portaerei a stelle
e strisce di stanza nel Mediterraneo. Gli
alleati han fatto di peggio, Londra ha
sotto le armi 82.000 uomini, meno, osserva il New York Times citando l’ex capo di Stato Maggiore Dannatt, di quanti
ne avesse Lord Wellington ai tempi della battaglia di Waterloo, 1815. Parigi taglia la Difesa a ogni finanziaria.
La scommessa euro-americana su
pace e status quo è dunque travolta
dall’impeto di Putin, lamenta in un
amaro editoriale l’ex ambasciatore
Usa a Mosca McFaul http://goo.gl/
uM00a6 . Ma, nota il professor Schindler del War College della Marina, il mea
culpa di McFaul suscita a Mosca l’orgogliosa reazione di Vyacheslav Nikonov,
sul giornale del Cremlino Rossiyskaya
Gazeta: «La Russia ha vinto – scrive
Nikonov - perché l’America è odiata,
l’Europa dipende da noi, i Paesi emergenti detestano Washington, Cina e India ci sono amici e noi russi agiamo sul
serio, gli americani no. La genealogia
rende l’articolo (in versione russa http://goo.gl/EB6A3e) ancor più sprezzante, Nikonov è il nipote del ministro
stalinista Molotov, autore del patto con
il nazista Ribbentrop.
Il dilemma strategico per americani
ed europei resta oscuro, il Pentagono
esclude ogni pressione militare su Mosca per l’Ucraina ma le sanzioni non
funzioneranno subito, «Ogni ragazzo
moscovita perbene – scrive Nikonov ambisce a stare nella lista nera della Casa Bianca». La prossima mossa Usa-Ue
andrà dunque ben ponderata. Oggi per
Obama, la difficile tappa in Arabia Saudita, alleata dal 1933 con le prime trivellazioni Aramco, che contesta gli stop
and go in Siria, Iran, Medio Oriente.
Quanto al colloquio con il Papa, un osservatore attento dice «Obama ha apprezzato il Santo Padre, il Vaticano è più
cauto. Obama parla di povertà nel mondo, il Segretario di Stato Parolin critica
la riforma sanitaria e la politica familiare dei democratici». Ieri Obama ha chiuso la missione a Roma al Colosseo con il
ministro Franceschini, senza blindarsi
come Nixon 1969. Ma se Usa e Ue non
vogliono dar ragione al nipotino di Molotov «la Russia ha vinto!», il lavoro davanti resta lungo, i sacrifici ardui, non
come i comunicati al giulebbe.
Twitter@riotta
i sapeva infatti che la consultazione sarebbe stata inutile: non aveva, e non poteva avere, alcun valore legale.
Ma nessuno, francamente, si aspettava che si sarebbe
rivelato addirittura una truffa, come invece pare proprio che sia, almeno a giudicare dall’inchiesta portata
avanti dal «Corriere del Veneto».
Sull’inutilità, non c’è da stupirsi. Sono inutili, nel nostro Paese,
persino quelli veri, di referendum. Evidentemente si tratta di un
istituto nato sotto una cattiva stella. Si cominciò con quello monarchia-repubblica, sulla cui regolarità si discute ancora oggi.
Tuttavia nel ’74 il referendum sul divorzio rivelò all’Italia un Paese ben diverso da quello che ci si immaginava, più laico e meno
prono alla gerarchia ecclesiastica. Pochi anni dopo quello sull’aborto confermò questa realtà. Poi però s’è proseguito con quelli
per abrogare leggi (tipo il finanziamento pubblico dei partiti) che
i politici hanno poi resuscitato sotto altro nome, in barba alle urne. Infine, si è arrivati ai giorni nostri, quando la gente a votare al
referendum non ci va nemmeno più, stanca di essere presa in
giro: il risultato è che non si raggiunge mai il famoso quorum e
tutto finisce con una perdita di tempo e di denaro.
Un gruppo di indipendentisti veneti ha però voluto ugualmente far ricorso allo strumento del referendum per mandare un
segnale a Roma. Naturalmente l’ha fatto ricorrendo alle più nuove tecnologie. Non più i gazebo leghisti, ormai antiquariato, ma
la mitica Rete. Il mitico Web. «Hanno votato due milioni e trecentomila veneti», hanno detto gli organizzatori, e pensate che
una cifra del genere vorrebbe dire – calcolando gli aventi diritto
al voto «ufficiale» – tre veneti su quattro. Venerdì scorso, finito lo
spoglio, gli indipendentisti hanno salutato la vittoria con una
manifestazione popolare alla quale hanno partecipato migliaia
di persone, tra le quali Franco Rocchetta, storico fondatore, ormai nel secolo scorso, della Liga.
Ma forse non è stato un caso se quella manifestazione s’è
tenuta a Treviso nella stessa piazza in cui il grande Pietro Germi aveva girato, cinquant’anni fa, quella straordinaria farsa che
fu «Signore e signori». Mentre infatti tutto il mondo, sulla scia
di quanto è successo in Crimea, prendeva sul serio il referendum veneto, qui da noi se ne scopriva l’imbroglio. I votanti sarebbero stati, in realtà, non più di centomila; molti voti sarebbero doppi o tripli; il dieci per cento dei contatti sarebbe arrivato nientemeno che dal Cile. Più che una commedia di Goldoni,
insomma, è stato un «Totò, Peppino e il referendum».
Questo ci vuol forse dire alcune cose. La prima è che si parla di
secessione quando ormai l’unità d’Italia è davvero compiuta, visto
che i veneti si comportano come i napoletani. La seconda è che il
Web è una benedizione celeste, guai se non ci fosse Internet: ma la
democrazia è una cosa troppo seria per affidarla alle consultazioni
on line. Ne abbiamo già avuta una prova con il Movimento Cinque
Stelle, dalle cosiddette «parlamentarie» alla ancor più grottesca
selezione dei candidati al Quirinale.
Ma attenzione. Sarebbe un errore pensare che, siccome il referendum è stato una buffonata, la questione del Veneto non esiste.
Un sondaggio della Demos di Ilvo Diamanti, pochi giorni fa, si è
concluso con un risultato non molto diverso: l’80 per cento dei
veneti si dice favorevole al quesito referendario, cioè all’indipendenza. La voglia di andarsene è reale; è un sentimento fortissimo.
Lo è per ragioni storiche – la nostalgia della Serenissima non s’è
mai spenta – e lo è anche per motivi pratici: in pochi posti come in
Veneto si tocca con mano un sentimento, più che anti-italiano,
anti-Stato; dove lo Stato è visto, non sempre a torto, come una
Spectre di tasse e burocrazia che spegne lo spirito di iniziativa e
frena ogni tentativo di ripresa.
Finora queste istanze hanno trovato interpreti da operetta:
dai carri armati di cartone in piazza San Marco ai voti telematici che arrivano dalla Cordigliera delle Ande. Anche la Lega
del lombardo Bossi, con il quale i veneti della Liga avevano stipulato un’alleanza di convenienza, è finita come è finita. Grazie
a simili dilettantismi e cialtronerie, Roma ha finora potuto rinviare di affrontare davvero la questione. Ma sbaglierebbe se
pensasse di averla risolta.
28
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
DOMANI SU TUTTOLIBRI
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
L’altro Singer
NUMERO
18XX
.
I
- ANNO XXXVIII - SABATO X XXXXXXX 2014
IL NOBEL «LEGGE» IL FRATELLO ISRAEL
ISAAC BASHEVIS SINGER
Yoshe Kalb, re dello yiddish, letto dal fratello
Nobel. Il pittore Monsù Desiderio tra carnevali
e castelli. Un moderno Holden con la pistola.
Abbott, la belva che divenne scrittore.
Banville sulle orme di Chandler. Viaggio
nell’Italia che ricomincia dalla terra. Holly
Smale, l’adolescente snobbata. Diario di
lettura: Carrère, a lume di candela con Cechov.
U
In questo numero:
le vite segrete
d’un pittore
nel Seicento;
Abbott, il criminale
che divenne
scrittore
n giorno mio fratello cominciò a
parlarmi di Yoshe Kalb. Quella
di Yoshe Kalb è
una storia vera; in Galizia era
esistito un tale soprannominato così, e ciò che narra questo libro è realmente ciò che
gli accadde. Per diversi anni il
mondo hassidico fu in subbuglio per causa sua. Molte volte
avevo udito mio padre raccontare la sua storia. Yoshe
Kalb era vissuto in quella parte della Polonia che era sotto
la dominazione austriaca, una
regione ben nota a mio fratello. Da un giorno all’altro, smise di pensare alla grammatica
tedesca e alle difficoltà dell’ortografia francese. Benché
conoscesse la vita hassidica
nei minimi particolari, non si
stancava mai di raccogliere
informazioni d’ogni genere
sulle usanze e sui fatti. In questo egli assomigliava a tutti i
grandi scrittori realisti, che
pensano di non saperne mai
“Ecco l’altro Singer
il re dello Yiddish”
“Cercavo per lui incantesimi quando scriveva di Yoshe Kalb
il bigamo che mise in subbuglio i villaggi della Galizia”
Israel
J. Singer
«Yoshe
Kalb»
Adelphi
pp. 288, €18
abbastanza. Compresi allora
quali effetti può avere su uno
scrittore la scoperta di un tema
a lui congeniale. Mio fratello
parve rinascere, non soltanto
spiritualmente, ma anche fisicamente. Cominciò ad avere un
aspetto migliore, i suoi occhi
azzurri erano accesi di nuovo
interesse e di grande speranza.
Non passò molto, e lo trovai seduto alla scrivania, intento a
scrivere su quella particolare
carta che usava per i suoi libri,
e che nostro padre aveva ado-
perato per i suoi commentari
religiosi: quaderni da componimento a riga unica. Durante il
periodo in cui si dedicava alla
stesura di Yoshe Kalb, spesso mi
leggeva il frutto del suo lavoro,
cosa che non aveva mai fatto
prima. Ogni tanto, cercava testi
di incantesimi o formule magiche, e io glieli scovavo in vecchi
libri. In realtà, non aveva alcun
bisogno d’aiuto. Il tema di Yoshe
Kalb apriva in lui nuove fonti
creative. Invece di descrivere
un giovane scettico che non sa
Qui sotto,
gli attori
del «Yoshe
Kalba»
in un teatro
di Coney
Island
con Albert
Einstein
che cosa fare di se stesso e passa le giornate a fantasticare,
egli rappresentava un uomo di
intensa fede, di grandi passioni
e di profonde tradizioni. La
complicata psicologia di Yoshe
Kalb, il mistero dei suoi desideri conferivano una rara tensione a questo lavoro. Mio fratello
era un narratore nato, e non
esagero se dico che trovò se
stesso proprio in quest’opera,
nella quale la trama è così importante.
CONTINUA A PAG. IV
Jack Abbott, scoperto da Mailer
Viaggio nell’Italia
che torna alla terra;
diario di lettura
con Emmanuel
Carrère
video
intervista
L’eros che tentava i chassidim
Tahar Ben Jelloun
Vi racconto
com’è possibile
una vita senza sesso
dopo
«L’ablazione»
http://lastampa.it/tuttolibri
LA STAMPA
A cura di
BRUNO VENTAVOLI
[email protected]
wwwlastampa.it/tuttolibri/
I
l taciturno Nahum, costretto a sposarsi quindicenne, se ne infischiava
della scialba mogliettina.
Preferiva ruminare studi sacri. Ma quando incrociò lo
sguardo della frizzante suocera, anche lei (quarta) sposa
controvoglia e giovanissima
di un vecchio rabbino, perse
senno e stato sociale. Tormentato dal peccato e dalle
sue tragiche conseguenze se
ne andò per il mondo, cencioso e mendicante, con il nome
di Yoshe «il tonto», cercando
solo di pregare finché fu costretto a mal-ammogliarsi di
nuovo. Questa la trama del
Yoshe Kalb, di Israel Joshua
Singer, che torna nella tradu-
zione di Bruno Fonzi, sapientemente rimaneggiata da Elisabetta Zevi, con introduzione
del fratello minore Isaac che
qui pubblichiamo. Ma altri due
sono i possenti protagonisti del
capolavoro della letteratura
yiddish. Il primo, è la forza dirompente dell’eros, che si sprigiona dalle donne travolgendo
regole e volontà. La ribelle
Malka, ma anche le tante consorti inquiete che fuggono con
ufficiali ungheresi, cosacchi
violenti, mercanti, andando incontro a tristissime fini, sono il
segno di una femminilità temuta, nascosta, imbrigliata in vane regole e tabù, dalla rasatura
del capo delle spose al divieto
dello specchio. Anche se la cab-
bala dice quanto sia perfetto
l’amore corporale, quando l’uomo incontra la sua metà predestinata e il bacio dei due diventa un solo respiro, e l’unione
delle anime dona felicità, forza,
energia.
L’altro grande protagonista
del romanzo è lo stupendo universo corale dell’ebraismo
orientale diviso tra Galizia
asburgica e Russia con la miriade di personaggi, destini,
credenze, mendicanti e sensali
di cavalli, zuppe di rape rosse e
digiuni, formule magiche e bagni rituali, matrimoni e funerali, divieti dello shabbat e potenza della Torah che si amplia nei
secoli attraverso inesausti granelli di saggezza. Ma rispetto al
realismo magico del Singer junior o del chassidismo romantico di Buber, Israel Yoshua usa
un’ironia talmente tagliente
verso vizi, peccatucci, vuota
osservanza dei precetti religiosi da risultare quasi efferata.
Persino i taumaturghi o le attese messianiche che nutrono le
superstizioni servono alle
guerre di potere tra rabbini.
Ma chi è veramente Yoshe
Kalb che vorrebbe solo salmodiare preghiere? Un santo idiota o un bigamo impostore? Anche il sinedrio glielo chiede nel
finale del magnifico romanzo.
E lui ripete ostinato «non lo
so». Forse come Singer stesso,
che, cresciuto in una corte
chassidica, volle abbandonare
il manchevole mondo yiddish
di Varsavia troppo ossessionato dalla grammatica e troppo
entusiasta di Stalin.
Incerto, pessimista, dilaniato tra una fede millenaria e una
nuova identità che andasse al
di là della semplice assimilazione avvenuta con successo
nella Kakania asburgica ma
sempre tragicamente precaria, migrò in America, dove il
suo romanzo colse uno straordinario successo nella riduzione teatrale.
Yoshe Kalb uscì nel ’32, un
anno prima dell’avvento del
nazismo. Poco dopo le domande irrisolte dell’anima yiddish
vennero cancellate per sempre
[B. V.]
dalla Shoah.
CULTURA
SPETTACOLI
&
La facciata del vecchio poligono di tiro
del Martinetto, a Torino,
dove settanta anni fa vennero fucilati
gli otto membri del Cln piemontese
Le commemorazioni
BRUNO QUARANTA
TORINO
on scoloriscono i Fiori
rossi al Martinetto,
«l’episodio più popolare, più splendido dell’Europa resistente»,
come lo innalzerà Valdo Fusi, il suo
«cronista». Si compì in sei giorni.
Tra il Duomo di Torino, dove il 31
marzo 1944 fu arrestato il comitato
militare del Cln piemontese. La
Corte d’Assise, sede, il 2, domenica
delle Palme, e il 3 aprile di un sommario processo. Il poligono di tiro
del Martinetto, zona Campidoglio,
dietro corso Regina Margherita, dove, all’alba del 5 aprile, cadranno il
generale Giuseppe Perotti, Franco
Balbis, Massimo Montano, Giulio
Biglieri, Paolo Braccini, Eusebio
Giambone, Errico Giachino e Quinto Bevilacqua, una plurale Italia, dal
militare al professore universitario,
dall’avvocato all’operaio.
Alla fucilazione scamperanno
Gustavo Leporati, Giuseppe Giraudo, Silvio Geuna e Pietro Carlando
(ergastolo); Cornelio Brosio (due
anni); Luigi Chignoli e Valdo Fusi
(assolti per insufficienza di prove).
Non sarà accolta la richiesta di Geuna (che rappresenterà nell’Assemblea Costituente la Democrazia Cri-
N
MEMBRI DEL CLN PIEMONTESE
Arrestati nel Duomo il 31 marzo,
processati dal Tribunale Speciale
il 2 e 3 aprile, giustiziati il 5
stiana): la sua vita («siccome io sono
scapolo») per quella del generale
Perotti, padre di tre figli.
Missione compiuta fulmineamente. Il Tribunale Speciale per la
difesa dello Stato si era adeguato
alla volontà di Mussolini di fare
presto. Volendo dimostrare, come
osserverà Alessandro Galante
Garrone, «all’alleato il vigore e l’efficienza repressiva del fascismo repubblichino».
Il «mite giacobino», allora magistrato, assistette al dibattimento,
come, tra gli altri, il collega Giuseppe Manfredini, già nel comitato di
redazione di Energie Nove, la prima
rivista gobettiana, Gobetti vittima
di una passata - Anni Venti - irrequietudine del Duce: «Rendere difficile vita questo insulso oppositore
governo e fascismo».
Luci, ombre. Zone grige del processo di Torino, su cui graverà,
acuendo l’efferatezza del collegio
giudicante, l’uccisione del «camerata» Ather Cappelli, direttore della Gazzetta del Popolo: «Il tribunale,
all’evocazione dello scomparso,
sorge in piedi. I giudici sporgono
un braccio».
La fierezza, l’onore, la statura
morale degli imputati, e lo stoicismo
(il capitano di artiglieria Franco
Balbis che, avvicinandosi l’estrema
ora, dà appuntamento ai condannati a morte come lui: «Il prossimo Comitato giovedì mattina alle otto e
trenta al terzo angelo a destra di
San Pietro»).
Nel 70° anniversario dell’eccidio
del Martinetto, sabato 5 aprile si
terrà a Torino, nel vecchio poligono di
tiro, la cerimonia commemorativa
promossa dal Comune. Lunedì
7 aprile, al Teatro Gobetti, serata
dedicata al processo promosso dal
tribunale Speciale il 2 e 3 aprile 1944
e conclusosi con le otto condanne
a morte. Il testo è stato scritto
da Pietra Nicolicchia, direttrice
del Teatro di Grugliasco, sulla base
dei documenti originali del processo.
La serata sarà ripresa in diretta da
Rete Quattro e replicata per le scuole
del Piemonte nei giorni successivi.
Valdo Fusi (1911-1975) fu assolto
per insufficienza di prove al processo del
’44. È l’autore di Fiori rossi al Martinetto
Torino ’44, a cosa servono
quei fiori rossi del Martinetto
A settant’anni dalla fucilazione degli otto eroi della Resistenza
raccontata nel libro di Valdo Fusi, uno degli scampati all’eccidio
Il generale
Giuseppe Perotti,
ingegnere
Paolo Braccini
era professore
di Zoologia
L’ambiguo Pietro Carlando, socialista («suscita alquanta perplessità» in Valdo Fusi alla prima riunione del Comitato militare). Richiama alla memoria l’evangelico
«Prima che il gallo canti»: di capitolazione in capitolazione, financo
cercando di ingraziarsi il Tribunale
con «un saluto romano a mezz’asta» («Dite, Carlando - sillaba il
presidente -, chi c’era nelle riunioni
che avete tenuto nelle parrocchie?
Diteci i loro nomi. Cercate di ricordare, Carlando. Io vi leggerò i nomi.
Quinto
Bevilacqua,
operaio mosaicista
Giulio Biglieri
lavorava alla
Biblioteca Nazionale
Voi dite semplicemente sì o no». E
Carlando dirà sì e no. Chiosa il testimone di Fiori rossi: «Questa è la
sentenza. Nell’aula cala un silenzio
di tomba»).
Il parroco del Duomo, che alla
maniera di Don Abbondio non sa
darsi il coraggio, inguaiando Fusi
(Fusi aveva dichiarato di essersi
recato in Duomo per confessarsi,
il parroco non lo asseconda: «Non
so, non ricordo bene»; il pubblico
ministero lo ringrazierà: «Il testimone principale a difesa dedotto
Errico Giachino,
sottotenente
di complemento
Massimo
Montano,
ragioniere
dall’avvocato Fusi è stato il più efficace strumento di accusa»).
L’invecchiato Cardinale («porta i
segni della veglia e della sofferenza»),
Maurilio Fossati, che non riuscirà a
toccare il cuore degli Innominati tedeschi, a differenza del Borromeo:
«Ho provato, in principio, a parlare
alle autorità. I tedeschi mi hanno risposto che badassi ai fatti miei».
«Incatenati come Silvio Pellico, gli
otto patrioti camminavano lungo i
corridoi del carcere; nel cortile salivano sul furgone, li scortava un cappel-
Franco Balbis,
capitano
di artiglieria
Eusebio
Giambone,
operaio
lano, andavano al Martinetto, a tingere di rosso il cammino della rinascita». Valdo Fusi rinnoverà la memoria
del crudele aprile accostando primo e
secondo Risorgimento in Torino un
Po, una guida sentimentale che farà
battere il cuore al gelido Calvino, nella
capitale subalpina riconoscendo tre
spiriti guida: Guarino Guarini, Massimo d’Azeglio, Vittorio Alfieri, il gobettiano eroe della libertà.
Maestro di libertà, per Valdo Fusi,
nato a Pavia (il Pavese cuna di altre
figure che svetteranno a Torino, da
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Lo «sciamano» Kandinsky
da San Pietroburgo a Vercelli
Da Chiesa rossa a San Giorgio II, da Murnau a Nuvola bianca. Sono
ventidue le opere arrivate a Vercelli dal Museo nazionale russo
di San Pietroburgo per la mostra «Wassily Kandinsky. L’artista come
sciamano», che apre domani al pubblico nell’Arca in San Marco,
piccolo scrigno moderno ricavato in una chiesa medievale.
I lavori, tutti dipinti tra il 1901 e il 1922, anno in cui Kandinsky
La mamma di Mazarine, la figlia segreta, per oltre 30 anni
ha ispirato le scelte del Presidente, tra umiliazioni e rinunce
PARIGI
A
L’ARRIVEDERCI DEI CONDANNATI
«Il prossimo Comitato giovedì
mattina alle 8,30 al terzo angelo
a destra di san Pietro»
Edoarda, la sposerà, manzonianamente scoprendosi protagonista di
un disegno provvidenziale.
Non scoloriscono i Fiori rossi al
Martinetto? La retorica è sempre in
agguato. Lo stesso Valdo Fusi metteva in guardia nel 1974, a trent’anni
dalle esecuzioni. All’amico Luigi Ravelli che voleva ripresentare il suo
«diario» (da ultimo lo ha pubblicato
l’editore Riccadonna) scriveva: «Perché vuoi proporre queste paginette,
dove, orrore, ci è dentro perfino gente adulta che piange? Ma, forse, proprio perché non servono tu le offri, ritenendo che qualcosa possano ancora significare il dare senza avere e
l’altruismo eroico, in questo mondo a
pezzi del 1974!». Heri dicebamus...
Cartesio
MARIO
BAUDINO
Il maglione
di don Ciotti
e gli amori
di Fleming
È lui o non è lui?
Chi è don Silvano nel romanzo di Luca Rastello, I
Buoni, che esce per Chiarelettere? È un prete molto
popolare, con ottime amicizie e maglioni sdruciti. Capo
carismatico di una onlus, si
batte per i più deboli, per la
legalità, contro le mafie. Ma
a sua volta ha un lato molto
oscuro, il lato oscuro dei
Buoni. L’identikit non è difficile. Sul Foglio, Adriano Sofri esplicita: chi se non don
Ciotti, considerato che l’autore ha persino lavorato
proprio nel Gruppo Abele?
Rastello insorge: no, dice, è
un personaggio di fantasia,
anche se altamente simbolico. Urge nuovo maglione.
ALINE ARLETTAZ
Franco Antonicelli a Italo Cremona
a Nino Salvaneschi), sarà al liceo
D’Azeglio Augusto Monti. Virginia
Galante Garrone, sorella dello storico Alessandro, ricordava come il
«profe» avesse commosso e influenzato l’allievo leggendo in classe il Saggio storico sulla Rivoluzione
napoletana del 1799 di Vincenzo
Cuoco: «In faccia alla morte nessuno ha dato segno di viltà. Tutti l’han
guardata con l’istessa fronte con
cui avrebbero condannato i giudici
del loro destino».
Al cattolico avvocato Valdo Fusi,
dopo la Liberazione, toccherà interpretare l’Ecclesiaste («C’è un tempo per la guerra e un tempo per la
pace») assumendo la difesa del colonnello Biglio, tra i suoi giudici, e
ottenendone l’assoluzione. Conosciutane nel frattempo la figlia,
29
abbandonò la Russia sovietica, sono stati selezionati da Eugenia
Petrova, direttore aggiunto del Russian Museum, e accompagnano
lungo il percorso che portò l’artista all’astrazione: un cammino iniziato
quando, studente universitario, analizzò usi e costumi delle
popolazioni della Siberia, dedite anche a pratiche sciamaniche.
La mostra, oltre a alcuni dipinti dei maestri dell’avanguardia russa,
offre al pubblico anche una serie di oggetti delle tradizioni
sciamaniche (costumi, archi e bastoni rituali) prestati dalla
Fondazione Sergio Poggianella. È visitabile fino al 6 luglio,
tutti i giorni in orario 10-20. (Nell’immagine Improvvisazione, 1913).
Prigioniera di Mitterrand
la vera storia di Anne Pingeot
nne Pingeot è una delle
grandi figure enigmatiche
della Quinta Repubblica
francese. Per oltre 30 anni
è stata l’amore segreto di
François Mitterrand e con lui ha avuto
una figlia, Mazarine. Ha sempre evitato i media ed è comparsa per la prima
volta davanti alle telecamere e ai fotografi di tutto il mondo al funerale del
suo amante, nel 1996. Una strana immagine, la famiglia ufficiale e quella illegittima riunite intorno allo stesso
uomo. Nel suo libro Bouche cousue
(Bocche cucite), Mazarine ha scritto:
«Mia madre è la protagonista di un
film che nessuno vedrà mai». L’opera
del giornalista David Bailly, La captive
de Mitterrand (La prigioniera di Mitterrand), uscita di recente in Francia,
cerca di svelare questo mistero.
I Pingeot sono un’antica famiglia tradizionale, borghese e cattolica, di Clermont Ferrand, nel cuore della Francia. Il nonno, di estrema destra,
lavorò con la Germania
nazista, vendendole
tonnellate di rame: e
questo evoca l’oscura
giovinezza del futuro
presidente della Repubblica.
Anne e François
s’incontrano negli Anni
50 a Hossegor, una località di villeggiatura
nei Paesi Baschi. I genitori di Anne hanno una
casa vicino a quella di
Mitterrand, già sposato con Danielle e padre
di due figli. Dopo il diploma, nell’ottobre del
1960, lei si trasferisce a
Parigi e fa spesso visita
ai Mitterrand.
In quel periodo Mitterrand politicamente
è molto debole. Tutti e due passano un
sacco di tempo a visitare i musei, a passeggiare nei giardini del Lussemburgo
e a parlare di letteratura. Nel 1963, invece di ascoltare la musica yéyé, Anne
preferisce leggere, lavorare e incontrare François che è diventato il suo amante e ha ventisette anni più di lei.
Nel 1974 dà alla luce sua figlia, da sola. Mitterrand la vedrà per la prima
volta un mese e mezzo più tardi e la
riconoscerà solo dieci anni più tardi. Il
loro rapporto è spesso turbolento.
Bailly racconta una scena edificante:
Mitterrand, allora presidente della
Repubblica, trascorre qualche giorno
di vacanza con la sua compagna. Una
mattina scoppia tra loro un violento litigio. Anne sale sulla macchina di suo
fratello e gli ordina di partire. Mitterrand, che le è corso dietro, gli ordina di
fermarsi. Si aggrappa persino alla portiera, trascinato dal veicolo che prosegue per la sua strada.
Il 10 maggio 1981 Anne Pingeot scopre alla tv il volto del nuovo presidente
della Repubblica: a un’amica dirà che è
il giorno più brutto della sua vita.
Resta ancora più sola. Il che probabilmente spiega perché, per sfuggire alla situazione in cui è confinata, si rifugia ancora di più nel suo lavoro di con-
.
Passione predominante
Anne Pingeot in una foto del 2001 con la figlia Mazarine,
avuta da François Mitterrand nel 1974. La donna, oggi settantenne,
è storica dell’arte e conservatrice onoraria del Musée d’Orsay
[© BERNARD BISSON/SYGMA/CORBIS]
Il presidente
francese François
Mitterrand
e a sinistra il suo
predecessore
Valéry Giscard
d’Estaing
ascoltano
Anne Pingeot
(di spalle)
all’inaugurazione
del Musée d’Orsay
a Parigi nel 1986
servatrice di museo. David Bailly dice
mo momento, poi Danielle, che aveva
che ha voluto scrivere il suo libro per portrovato rifugio tra le braccia di un insetarla alla luce e spiega che aveva un rapgnante di educazione fisica. Rinunciaroporto ambivalente con il potere. «Penso
no, soprattutto per motivi politici.
che se l’ha usato, era al solo scopo di poFrançois propose a Danielle che il
ter realizzare delle cose, ad esempio, in
suo amante vivesse con loro nella loro
campo architettonico, per la ristrutturacasa parigina e qualche anno dopo lo
zione del Musée d’Orsay e l’ampliamento
assunse come autista. Questo non imdel Louvre con la piramide. Nello stesso
pedirà a Danielle, dopo la morte del maperiodo accompagnava François Mitterrito, di bruciare un fascio di lettere di
rand agli incontri, batteva a macchina i
Anne Pingeot che aveva trovato casualsuoi discorsi, quindi non era totalmente
mente. In cambio Mitterrand, per prodisinteressata alla politica». Donna di categgere sua figlia, impiegava sproporrattere, non esitava a riagganciare il telezionati sistemi di sorveglianza e interfono in faccia a Mittercettazioni telefonirand quando lui la IL LAVORO DI CONSERVATRICE che generalizzate
chiamava mentre era Grazie ai rapporti col potere che in seguito provoimpegnato in qualche
carono un grande
ha ottenuto l’ampliamento scandalo. Anne cerviaggio ufficiale con la
del Louvre con la piramide cava di affrancarsi
moglie, o a criticare i
suoi discorsi.
dalle guardie del corLa loro storia ha corso il rischio di dipo che giorno e notte vigilavano su di lei
ventare di pubblico dominio in diverse
e Mazarine: dovevano seguire in bicioccasioni. Ad esempio, da parte di quei
cletta, lei, con la figlia sul seggiolino.
Anne Pingeot oggi vive una tranquilpaparazzi che durante il primo fine settila pensione e si occupa spesso dei suoi
mana di relax di Mitterrand neo-eletto
tre nipoti. Del suo grande amore restacapo dello Stato, gli scattarono una foto
mentre era a passeggio con una donna
no i ricordi e le foto della loro vita in coche pensavano fosse Danielle. Si resero
mune e una figlia, ormai scrittrice di
conto solo più tardi che in realtà era la
successo, il cui volto evoca irresistibilsua amante. Di divorzio si parlerà due
mente quello del padre.
volte: lo proporrà Mitterrand in un priTraduzione di Carla Reschia
Vittime di una «passione
non sincronizzata», definizione di Ernest Hemingway, lo scrittore e Marlene
Dietrich si frequentarono a
partire dal ’34, si desiderarono, si scrissero . E non accade mai nulla. A lui la faccenda bruciava. Lo testimonia una lettera che sta
andando all’asta (per la
Auction My Stuff) scritta
nel 1955, mentre si girava il
film tratto da Il vecchio e il
mare: Papa propone alla
sua «Cara Crucca» una immaginaria scena madre in
teatro, dove lei dovrebbe
piombare, sparata da un
mortaio, «drunk and
naked», ubriaca e nuda.
Nulla si sa della replica. Base d’asta 35 mila dollari, per
arrivare almeno a cinquanta. Li vale tutti? La prima
edizione del Vecchio e il mare
(Scribner, ’52) costa meno.
Zero zero botte
Se non ci fossero le aste, e i
collezionisti più o meno selvaggi, qualcosa perderemmo. Per esempio, come lo
immaginate uno Ian Fleming innamorato? Un uomo
che non deve chiedere mai,
alla James Bond? Non proprio. Alla Fiera di New York
il britannico Peter Harrington porta (per 47.500 sterline) una collezione di foto e
lettere scritte da Fleming
negli anni Trenta, in tedesco, a una viennese conosciuta pare nel ’34, lo stesso
anno dell’incontro fra Hemingway e Marlene. Il futuro scrittore, in esse, dà un
po’ di matto. Vorrebbe punire l’amata , e con percosse
«perché se lo merita», anzi
«addomesticarla come si fa
con un animale selvaggio».
Ma confessa la sua impotenza. Irritante? Una di queste
lettere venne infatti stracciata dalla destinataria, anche se poi fu ricomposta
pezzo a pezzo. E ben prima
che nascesse James Bond.
30 .Spettacoli
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Intervista
Anna Luisa
Capasa, nei
panni di Elisa
De Santis de
«La Grande
bellezza».
A fianco, con
Stefania Rocca
in «L’amore
fa male»
di Mirca Viola
Nella Giornata
del Teatro
si celebra
Eduardo
PAOLO CALCAGNO
ROMA
on aveva neppure il copione. «Mi era stata consegnata soltanto la breve
parte che mi riguardava e,
quindi, non conoscevo tutta la storia del film. Sul set, però, avevo
la sensazione che il mio personaggio
fosse qualcosa di grande per Jep Gambardella. Poi, quando ho visto il film, mi
sono resa conto che Elisa è davvero importante per il protagonista di La
Grande Bellezza. Mi ha emozionato
moltissimo vedere il mio volto nel finale del film: è stata una magnifica sorpresa. Il trionfo a Hollywood? Non mi
aspettavo che avrei recitato in un film
da Oscar». Parla Anna Luisa Capasa,
alias Elisa De Santis, la «grande bellezza» perduta di Jep Gambardella, l’unico grande amore della sua vita: la ragazza amata completamente quando
aveva 18 anni, che lo abbandonò senza
spiegargli il motivo, condizionando tutta la sua esistenza.
Milanese, 18 anni, figlia dello stilista
fondatore di Costume National, Ennio
Capasa, e della modella serba Dragana
Kunjadic, è a Belgrado dove sta per diplomarsi all’International School.
N
AnnaLuisa,lasua«grandebellezza»è...
«Il cinema. Diventare attrice è da
sempre il mio sogno. Fin da piccola,
mi mettevo in scena per amici e parenti. A Milano, ho frequentato due
corsi di recitazione e, dopo la maturità, mi trasferirò a Londra, o a Los Angeles, per studiare e prepararmi a livello professionale. Prima di incontrare Paolo Sorrentino, avevo già partecipato a due film, A Woman, di Giada Colagrande, e L’amore fa male, di
Mirca Viola, entrambi con mia zia
Stefania Rocca».
L’appartenenza a una famiglia così nota, certo, non l’ha svantaggiata. Come
ha incontrato Sorrentino?
«Non nego che la spintarella per entrare in questo mondo c’è stata. È successo un paio d’anni fa, all’inizio. Poi,
ho proseguito con i miei mezzi. Raccomandata o meno, se non hai una certa
idoneità rimani a casa. Sorrentino
l’ho incontrato attraverso la mia agenzia di Roma. Mi hanno chiamato per
sostenere un provino con lui. Mi ha
spiegato il ruolo e mi ha chiesto di improvvisare qualcosa. Poi, c’è stato un
secondo incontro e, alla fine, mi ha dato appuntamento all’Isola del Giglio
dove abbiamo girato le scene che mi
riguardavano. Sul set, il rapporto con
Sorrentino è stato davvero bello. Lui
sogna la scena e riesce a comunicartela: ti fa vedere con lo sguardo quello
che vuole da te. Mi ha lasciato lo spazio per esprimermi nel modo che ritenevo più adatto. Ho girato anche una
scena con Toni Servillo. È successo
ROMA
Non mi aspettavo di dover
recitare in un film da Oscar
Poi Sorrentino mi ha portato
al Giglio per girare e mi ha
fatto sognare la sua scena
Con «L’amore fa male» ho
capito quello che volevo
fare da grande. Il mio attore
preferito è Johnny Depp
magari poter lavorare con lui
“La mia grande bellezza
è il cinema d’autore”
Nel film Anna Luisa Capasa è Elisa, il grande amore di Gambardella
Anna Luisa
Capasa
18 anni, si sta
diplomando
a Belgrado e
poi andrà
a Londra o
a Los Angeles
per studiare
recitazione.
«Ammiro mio
padre per la
creatività e
mia madre,
modella serba,
per la forza»
tutto velocemente: non è durato più di
tre ciak, ma per me è stata, comunque,
un’esperienza fantastica».
Un buon modo per festeggiare la Giornata Mondiale del
Teatro: il ministro dei Beni e
delle attività culturali e del
turismo, Dario Franceschini,
ha firmato il decreto che istituisce il comitato per le celebrazioni del 30o anniversario
della scomparsa di Eduardo
de Filippo. Si tratta di un organo tecnico scientifico che
avrà il compito di coordinare
e promuovere le iniziative
culturali per le celebrazioni.
Lo rende noto lo stesso Franceschini al termine della celebrazione che si è tenuta al
Senato.
Secondo il ministro «non è
solo un momento celebrativo
ma un modo di guardare al futuro. Non posso dimenticare
le parole di Eduardo quando,
rispondendo ad una domanda di Enzo Biagi, disse: “Oggi,
se dovessi prevedere qualco-
I suoi miti, o modelli, del grande Cinema?
«Il mio film preferito è Nuovo Cinema
Paradiso, di Tornatore: l’avrò visto almeno 5 volte. Fra le attrici ho un debole per le icone classiche, Sofia Loren,
Audrey Hepburn: mi colpisce l’energia
che trasmettono le loro immagini.
Amo molto anche l’Uma Thurman di
Pulp Fiction e, in generale, lo stile della
grande Meryl Streep. Il mio attore preferito è Johnny Depp: sarebbe un sogno fare un film con lui. Restando in
Italia, sarebbe una “grande bellezza”
poter recitare con Carlo Verdone, o
con Toni Servillo».
La sera dell’Oscar, Sorrentino ha citato le
sue fonti d’ispirazione (Fellini, Scorsese,
Talking Heads e MaraFIGLIA DI PAPÀ dona). Quali sono le
sue?
Ennio è lo stilista che creò
Costume National e lei ha fatto
film con «zia» Stefania Rocca
«Al primo posto c’è
mio padre, per la
sua determinazione
creativa e il suo modo di progettare: mi ha cresciuto spingendomi a dare il meglio e a rincorrere
sempre i miei sogni. Al secondo, mia
nonna Maria Luisa: è la mia prima fan,
Poi mia madre che mi segue giorno per
giorno e mi ha trasmesso il suo sguardo
estetico di modella: mi dà tanti suggerimenti che accetto, anche se il mio look è
molto umorale e va dai tacchi a spillo e
l’eleganza raffinata allo stile rocchettaro
con giubbino di pelle e stivaletti. Infine,
direi Sofia Loren».
Il prossimo film?
«Non c’è ancora. Sono concentrata sull’esame di maturità. Dopo, mi piacerebbe girare un film “horror”, mi divertirebbe trasformarmi in qualche mostro».
Eduardo De Filippo
sa, sarei ottimista. E lo dico a
ragione: perché i giovani capiscono, e le generazioni non
si susseguono ogni vent’anni,
o quindici, ma con maggiore
rapidità. Due o tre fanno già
differenza. I più piccoli vengono su con idee molto avanzate, in meglio, credo. Il futuro, secondo me, verrà salvato
da ragazzini, come dice Elsa
Morante, e dalle donne che, al
contrario dei maschi, esercitano una politica indipendente da qualunque tradizione».
La giornata si è celebrata
per la prima volta al Senato
con il Presidente Grasso e i
protagonisti dei teatri italiani, da Gigi Proietti a Luca
Ronconi, Alessio Boni, Alessandro Benvenuti, Pamela
Villoresi, Lina Sastri, Giulio
Scarpati, Manuela Kustermann, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti e i giovani talenti
delle Accademie. Gli attori si
sono alternati nella lettura di
riflessioni e appunti teatrali
[S. N.]
di grandi autori.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Il testamento di L’Wren Scott
“Lascio tutto a Jagger”
È una fortuna da 9 milioni di dollari. Esclusi i parenti
MARINELLA VENEGONI
LOS ANGELES
L’amore di una vita, l’erede
di una vita. Non che il vecchio rockettaro vivesse nell’indigenza, ma da ieri Mick
Jagger è ancora un po’ più
ricco. L’Wren Scott, sua fidanzata da 13 anni, che si è
tolta la vita impiccandosi in
casa con una sciarpa il 17
marzo scorso, ha lasciato
tutti i suoi beni al vocalist dei
Rolling Stones: una fortuna
da 9 milioni di dollari, che
potrebbe essere non gravata
da debiti al contrario di
quanto si disse nei giorni
successivi al suo ritrovamento. La società della designer di moda ha infatti
smentito con decisione la vo-
ce che circolava con insistenza (e anche con la cifra precisa
di quasi 6 milioni di dollari)
nell’ambiente.
Il testamento, redatto nella
primavera dell’anno scorso a
Beverly Hills, è stato aperto
nei giorni scorsi: «Lascio tutta
la mia gioielleria, la casa, i mobili di casa, ogni bene che essa
contiene e tutti gli altri oggetti
di natura personale non specificati qui, a Michael Philip Jagger», c’è scritto. Per la legge
dello Stato di New York, i beni
di chi non abbia fatto testamento vanno divisi fra il consorte vivente e i suoi parenti.
Ed è curioso, e anche un po’ inquietante con il senno di poi,
che L’Wren, pur avendo 13 anni di meno di Mick, abbia im-
CORREGGIO (REGGIO EMILIA)
C
REDATTO UN ANNO FA
«A lui la mia gioielleria
la casa, i mobili, ogni
bene che essa contiene»
dei miei eredi viventi alla data
della mia morte», ha specificato nello scritto. Con la sorella
Jane Shane, di 53 anni, pare
non parlasse da 6 anni, mentre il fratello di 58 Randall
Bambrough era stato da lei
Mick Jagger con L’Wren Scott, suicida il 17 marzo scorso
LIGABUE
FRANCO GIUBILEI
omincia il concerto
e il Liga-pubblico
viene catapultato
indietro di vent’anni, perché il primo
brano è Piccola Città Eterna,
correva l’anno 1993 e il disco
era Sopravvissuti e sopravviventi, una partenza in rock. Secondo brano e secondo regalo, pestando ancora più duro: I Ragazzi Sono in Giro viene da Buon
Compleanno Elvis del ’95. Luciano nerovestito e in gran forma ringrazia la gente che «si è
fatta il mazzo per il biglietto» e
la ripaga con Siamo Chi Siamo.
Da questo momento si viaggerà sulle montagne russe di una
scaletta ritagliata su una carriera lunga un quarto di secolo,
con attenzione ai classici più
amati dalla gente del Liga: ballate come Ho Messo Via, Niente
Paura e Ho Perso le Parole, per
risalire veloci con Balliamo sul
Mondo e tornare a sognare sulla Piccola Stella Senza Cielo.
Certe notti, citando il Ligabue di uno dei suoi pezzi più
belli, che peraltro ieri sera non
ha fatto, sono destinate a lasciare il segno nel cuore dei tifosi, e così è andata a Correggio, prima tappa del «Mondovisione Tour - Piccole città», fiero antipasto dei concerti negli
stadi della prossima estate.
Perché se è vero che i megashow mobilitano le masse e
vivono (anche) di effetti speciali, la dimensione ridotta dei pa-
maginato fin dal tempo della
stesura di non sopravvivere
all’amato compagno, mai diventato suo marito. Intenzionalmente, nulla è andato alla
sua famiglia adottiva che vive
nello Utah: «Ho omesso coscientemente di occuparmi
“Certe notti”
in provincia
è un delirio rock
È partito ieri da Correggio il “Tour Piccole Città”
mix di sound delle origini e brani del cd Mondovisione
E quelli che c’erano se la sono
goduta fino in fondo: altri tuffi
nel passato come Lambrusco e
Poc Corn e Urlando contro il Cielo,
per tornare al Liga più maturo.
Sempre in territorio di nostalgia
anche altri elementi dello show, a
cominciare dalla chitarra imbracciata da Niccolò Bossini: un
«ferro» raro, cioè la Fender impugnata da Luciano nel remotissimo 1990 in un concerto a Reggio e nei primi tour, quando ancora si esibiva gratis nelle feste
dell’Unità emiliane. Concetto ribadito dal tastierista Luciano
Luisi, che ha curato il recupero
degli arrangiamenti originali dei
vecchi dischi.
La band che condivide il palco
con lui, oltre ai già citati Bossini e
Luisi, vede «capitan» Fede Poggipollini alla chitarra, Michael
Urbano alla batteria e Davide
FESTA VINTAGE
TUFFO NEL PASSATO
Da «Piccola stella senza
cielo» a «Buon
compleanno Elvis»
Luciano Ligabue ieri sera a Correggio, sua città natale, e
prima tappa del nuovo tour. [Foto di Roberto Brancolini]
zio carriera, quando gli stadi di
cui sopra esistevano solo nei sogni di un giovane rocker di belle
speranze (i 54 anni sono stati festeggiati da poco con uno spettacolo di fuochi d’artificio messo su
dagli aficionados proprio qui in
paese, ndr): «Comincio da qui, da
Correggio, con un concerto nel
palasport in cui ho cantato più di
20 anni fa, per poi suonare in altri piccoli palazzetti in altre piccole città. Per poi passare agli
stadi. E poi andare in Europa e
nel mondo», sono parole sue.
Dunque sempre da qui si parte, dalla Bassa nebbiosa del Bar
Mario, un omaggio puramente
voluto alla gente del suo paese
che non ha tradito, bruciando in
soli 40 minuti i 1.100 posti disponibili. Un tocco vintage in più: la
vendita online è stata bandita
per lasciare spazio al caro, vecchio, ma scomodissimo botteghino: tre giorni prima del concerto
è stato aperto uno sportello volante e i fedelissimi si sono messi
in fila fin dal giorno prima, trascorrendo la notte all’addiaccio.
Spettacoli .31
nominato pari capo dell’azienda di moda.
In questa storia di dolori e
miliardi, va registrata anche
una perdita di 10 milioni di
dollari da parte dei Rolling
Stones, per le conseguenze
del rinvio dell’intero tour australiano che doveva iniziarsi
proprio la sera che la Scott è
stata trovata senza vita: vista
l’autentica disperazione di Mick, i compagni hanno subito
deciso di lasciar perdere tutte
le date, e di far rientro a casa.
L’Wren è stata cremata
martedì scorso, con una cerimonia privatissima alla quale
hanno preso parte 60 persone
(molte meno che non le guardie del corpo presenti) all’Hollywood Cemetery di Los Angeles. Prostrato, Mick Jagger,
settantenne, è stato confortato durante il funerale dai suoi
figli Georgia-May, Elizabeth,
Karls e Jade, la cui madre
Bianca è stata assai vicina nel
frangente all’ex marito. Un
servizio d’ordine implacabile
ha perquisito le auto alla ricerca di telecamere e registratori
da sequestrare.
Domani a Fossano
Il cantante sale sul palco
sulle note di «Piccola città
eterna» e partono i cori
lasport di provincia - domani
Ligabue sarà a Fossano nel Cuneese per poi toccare Imola,
Salsomaggiore, Latisana, Riccione, san Benedetto del Tronto, Colle Val D’Elsa, Foligno,
Frosinone, e concludere a Potenza - è fatta apposta per garantire quel contatto col pubblico capace di sprigionare
sentimento allo stato puro. Soprattutto se il primo incontro
della serie avviene in un paese
speciale, il luogo natio del nostro, e in un palazzetto speciale, dove il Liga ha suonato a ini-
.
Pezzin (nuova entrata) al basso.
Per un concerto che, al sapore
retrò di Tra Palco e Realtà, ha saputo mescolare ad arte tecnologia e scenografia essenziale. Nostalgia e vecchie canzoni vanno
benissimo, ma l’ultimo album
Mondovisione resta il disco più
venduto dell’anno scorso: due
dei tre singoli, Il sale della terra e
Tu sei lei, sono stati puntualmente eseguiti. La chiusura dello
show alterna un classico, Non E’
Tempo Per Noi, con un pezzo recente, La Scusa del Rock’n’roll.
Perché sempre di rock si tratta.
L’attesa dei fan
Tutta la notte
all’aperto
per un biglietto
LAURA SERAFINI
FOSSANO
«Liga è Liga e a lui non si può
rinunciare». Ecco perché si è
disposti a fare anche 18 ore di
coda per essere certi di avere
in mano uno dei milleottocentocinquanta biglietti per la
prima tappa del «Mondovisio
ne - tour nelle piccole città» in
programma domani a Fossano. Ligabue cerca in questa
tournée spazi piccoli, atmosfere diverse, più intime. Anche per la distribuzione dei biglietti si è scelto di andare in
controtendenza: niente internet, niente prevendite. Chi voleva essere certo di entrare al
palazzetto doveva mettersi in
coda nell’unico giorno di vendita dei biglietti. E così hanno
fatto i fan, che anche dal Lazio
hanno raggiunto la provincia
di Cuneo. Chi in treno, chi in
macchina. I primi sono arrivati martedì alle 15 davanti alle
porte sbarrate della struttura: la vendita sarebbe iniziata
alle 8.30 della mattina successiva. «Ma per lui ne vale la pena. Questo è sicuro», raccontano avvolti in sacchi a pelo e
coperte, con le tende appena
richiuse nello zaino. Qualcuno
va al bar vicino a prendersi
una tazza di the, chiedendo
agli altri di tenergli il posto
nella fila, perché ogni persona
può ritirare al massimo due
biglietti: piove e la nottata è
stata fredda, ma c’è ancora la
forza di cantare a squarciagola Leggero e A che ora è la fine
del mondo, chiedendo a Liga di
non dimenticare, nell’esibizione che farà a Fossano, anche
qualche pezzo dei vecchi album oltre alle tracce di Mondovisione, l’ultimo disco già 5
volte di platino. Alle 8 inizia la
distribuzione dei ticket che
garantiscono di poter ritirare
il biglietto. Dopo mezz’ora i
posti sono già esauriti. Almeno in 300 tornano a casa. Gli
altri sabato sera ascolteranno
Liga da vicino. E c’è da scommettere che in tasca avranno
già anche il biglietto per la
tournée negli stadi.
Il video su
www.lastampa.it/cuneo
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 32
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
.
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 28 marzo 2014
Rai 1
Rai 2
6.00 Euronews Il telegiornale
europeo
6.10 Unomattina Caffè
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
Elisa Isoardi e Duilio
Giammaria conducono
il tradizionale appuntamento mattutino che
contiene le edizioni e
spazi di approfondimento a cura del Tg1
con Paolo Di Giannantonio
12.00 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.10 Verdetto finale Attualità
15.20 La vita in diretta
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
6.45 Cartoon Flakes
8.15 Due uomini e mezzo
Telefilm
8.35 Desperate Housewives
Telefilm
10.00 Tg 2 Insieme Attualità
10.30 Meteo
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg 2 Eat Parade Attualità
13.50 Tg2 Sì, viaggiare
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Cold Case Telefilm
17.45 Tg2 Flash Lis
17.50 Rai Player Rubrica Conduce Francesca Lancini
17.55 Tg sport
18.15 Tg 2
18.45 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
21.15
La Pista
TALENT SHOW. Al via lo show con-
dotto da Flavio Insinna. Otto
corpi di ballo si sfideranno in
coreografie moderne. In giuria
Rita Pavone, Gigi Proietti e Claudia Gerini
23.45 TV 7 Attualità Lo storico
rotocalco di Raiuno
0.50 Tg 1 - Notte.
Che tempo fa
1.25 Cinematografo
2.15 Sottovoce Attualità
2.30 Rewind - Visioni private
Rai 3
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.15 Elisir Attualità
12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 Rai Player
15.15 Terra nostra Telenovela
16.05 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
21.10
Virus - Il contagio
delle idee
21.05
Amore criminale
ATTUALITÀ. Appuntamento con
conta la storia di Anna Rosa Fontana, 38 anni, uccisa dal suo ex
compagno dopo essere sopravvissuta a un primo tentato omicidio
il programma condotto da
Nicola Porro. Inchieste, interviste e un dibattito centrato sui
contenuti della puntata
23.20 Tg 2
23.35 The Voice of Italy.
Speciale Blind Audition
Reality show
0.20 Rai Parlamento
Telegiornale
0.30 Law & order Telefilm
ATTUALITÀ. Barbara De Rossi rac-
23.15 I dieci comandamenti
Attualità
0.00 Tg 3 Linea notte.
Tg regione
1.05 Tg 3 Chi è di scena
1.20 Appuntamento
al cinema
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.05 Grande Fratello - Live
14.10 CentoVetrine
Soap opera
14.45 Uomini e donne
Talk-show
16.05 Grande Fratello - Live
16.15 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.50 Avanti un altro!
Game show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
Varietà satirico
Italia 1
6.55 Friends Telefilm
7.45 Le regole dell’amore TF
8.40 Una mamma per amica
Telefilm
10.30 Dr. House - Medical division Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
Reality show
14.10 I Simpson
14.35 Dragon Ball GT Cartoni
15.00 Big Bang theory Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo
Telefilm
16.35 Nikita Telefilm Nikita è
una ragazza dal torbido
passato. Fuggita di casa,
comincia a drogarsi
pesantemente
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI Scena del crimine TF
6.25 Chips Telefilm
7.20 Miami Vice Telefilm
8.15 Hunter Telefilm
9.40 Carabinieri Telefilm
10.40 Sai cosa mangi?
10.50 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.35 Bernadette Film (biogr.,
1943) con Jennifer
Jones, William Eythe,
Charles Bickford, Vincent Price, Lee J. Cobb.
Regia di Henry King
★★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore
Soap opera
21.10
Le mani dentro
la città
21.10
Colorado
21.15
Quarto Grado
VARIETÀ. Tra le novità di questa
ATTUALITÀ. In questa puntata il gial-
FICTION. L’agente Ventura deci-
nuova stagione, Diego Abatantuono, affiancato da Chiara Francini, introduce alcuni
brevi filmati esilaranti della storia - ormai cult - del programma
lo di Roberta Ragusa: si va verso il
processo. Gianluigi Nuzzi aggiorna i telespettatori sugli sviluppi
dell'inchiesta, che vede il marito
Antonio Logli maggior indiziato
de di proseguire nella sua attività
di infiltrata, ma viene scoperta.
Intanto, la Mantovani cerca di
capire come è morto suo padre
23.30 Giass Varietà
Il nuovo programma di
Antonio Ricci condotto
da Luca Bizzarri e Paolo
Kessisoglu
1.35 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
0.00 True Justice Serie
1.50 Grande Fratello - Live
Reality show Il daytime
del reality show
2.10 Sport Mediaset
2.35 Studio aperto La giornata
VERO TV
TV&TV
S
0.00 Mulholland Drive Film
(thriller, 2002) con
Naomi Watts, Laura
Herring. Regia di David
Lynch ★★★★
2.45 Il bandito dagli occhi
azzurri Film (pol., 1980)
TV2000
can. 55
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.55 Movie Flash
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
15.45 Il commissario Cordier
Telefilm
Serie televisiva francese
18.00 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico
ed astuto ispettore
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
21.10
Crozza nel paese
delle meraviglie
VARIETÀ. Ancora una serata
con il one man show di Maurizio Crozza. Protagonista,
come sempre, la strettissima
attualità del nostro Paese
22.40 Bersaglio Mobile Attualità Conduce Enrico Mentana
0.30 Tg La7 Night Desk
1.35 Movie Flash
1.40 Otto e mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
REAL TIME
18.30
18.50
19.50
19.55
20.00
Tg 2000
Il tempo vola?
Gocce di miele
Storie da Lourdes
Rosario da
Lourdes
20.30 Nel Cuore dei
Giorni
20.55 Tg Tg
21.20 La Canzone di Noi
La Gara
18.15 Tg Family
18.30 Vendetta d’amore
Telenovela
19.30 Padre coraje TN
20.25 Tg News
20.30 Perla nera TN
21.30 Piatti unici a
basso indice glicemico
21.45 I cuochi pasticcioni Varietà
CLAUDIA
FERRERO
e torno a nascere,
come diceva il libro di Luca Goldoni, suono, e non soltanto i campanelli. Recito pure. A teatro.
Magari nello spettacolo di Favino all’Ambra
Giovinelli, «Servo per
due». E’ bellissimo
perdersi in quell’incantesimo. Rende bene l’idea il programma
di Sky Arte HD (canali
110, 130 e 400): «Camerini» racconta palco e
retropalco con gli attori, quando in sala sta
per fare buio, quando
mancano sei ore alla
prima, e poi tre, e poi
mezz’ora alla chiamata, poi il quarto d’ora, e
via in scena. Paure, patemi, eccitazione, allenamenti della memoria, chi guarda quanta
gente c’è, chi non la
guarda, chi entra nel
personaggio, chi non
riesce a uscirne, chi lo
osserva da fuori. Marco Balliani, attore,
scrittore, regista, narra il fascinoso dietro le
quinte di uno spettacolo, intervistando i
protagonisti. Nella prima puntata, se l’è cantata e se l’è suonata,
essendo lui stesso protagonista, insieme con
Stefano Accorsi, di
«Giocando con Orlando», dall’Orlando furioso, soltanto loro due
sul palcoscenico della
Pergola di Firenze
(Accorsi, pare, aveva il
camerino che fu della
Duse), è difficile fare
teatro con molti attori,
i costi non lo consentono più, che tristezza.
Balliani ha incontrato
e incontra Favino, Mastandrea, Delbono,
Emma Dante, Bruni e
De Capitani, questi ultimi con il loro «Frost/
Nixon», in scena per lo
Stabile di Torino.
Rete 4
DMAX
17.40 Due abiti per una
sposa Varietà
18.10 Amici di Maria De
Filippi Varietà
19.10 Molto bene
19.40 Il boss delle torte
20.10 Bakery Boss: SOS
Buddy Documentari
21.10 Bake Off UK
22.10 Bakery Boss: SOS
Buddy Documentari
16.50 Airport Security
17.45 Swords: pesca in
alto mare
18.35 A caccia di auto
19.30 Cacciatori di tesori
20.20 Banco dei pugni
21.10 Ci sei o ci fai?
22.00 Bear Grylls:
sopravvivi se ci
riesci
film / intrattenimento
17.20 Secret Window Johnny
Depp si rifugia in un
casale. Ma uno psicopatico bussa alla sua
porta SKY MAX
17.30 Download: la vera storia di Internet
DISCOVERY SCIENCE
digitale terrestre
10.25 Private Pratice RAI 4
11.10 Brothers And Sisters
RAI 4
11.45 Caterina va in città
Caterina si trova catapultata nella realtà di
una scuola romana. Di
Paolo Virzì RAI MOVIE
Ciaknews IRIS
11.50 Stanno Tutti Bene IRIS
11.55 Streghe RAI 4
13.20 Flashpoint RAI 4
13.30 Rai Player RAI MOVIE
13.40 Non è più tempo di
eroi Seconda guerra
mondiale tre americani
devono distruggere un
avamposto giapponese
RAI MOVIE
14.10 Private Pratice RAI 4
14.15 Confessione di un commissario di polizia al
Procuratore della
Repubblica Un commissario deciso a farsi giustizia da sé si scontra
con un procuratore IRIS
14.55 Brothers And Sisters
RAI 4
15.35 90210
RAI 4
15.45 Chicago Fire
PREMIUM
ACTION
16.10 Una mamma per amica
MYA
16.15 Fairly Legal JOI
16.28 Cult PREMIUM ACTION
17.00 Un marito di troppo
Uma Thurman scopre,
poco prima delle nozze
con Richard, di essere
già sposata MYA
Dante’s Peak La Furia
della Montagna
PREMIUM UNIVERSAL
PREMIUM
ACTION
17.15 Smallville
17.30 Il buio nell’anima La
vendetta di una donna
ambientata nel terrore
delle strade buie di
New York PREMIUM
CINEMA
17.55 Friends JOI
18.00 Chicago Fire
ACTION
PREMIUM
15.55 Lettere d’amore
RAI
MOVIE
16.10 Il segreto del successo
Gli attori Cico e Bob
non hanno mai avuto
successo, ma vengono
dati per morti IRIS
16.15 Veronica Mars RAI 4
17.05 Robin Hood RAI 4
17.45 Rai News - Giorno RAI
MOVIE
Adulterio all’italiana
Nino Manfredi viene
scoperto dalla moglie
Catherine Spaak in flagrante adulterio IRIS
17.50 Rai Player RAI MOVIE
17.55 Streghe RAI 4
18.00 La fisica dell’acqua RAI
MOVIE
19.20 Ecco noi per esempio...
RAI MOVIE
19.30 Xena RAI 4
19.35 A-team IRIS
20.20 Renegade IRIS
20.25 Heroes RAI 4
21.10 Legend Cruise salva il
mondo, liberando sia
l’unicorno bianco che la
bella principessa RAI 4
18.20 Big Bang Theory JOI
18.45 Due Uomini e 1/2 JOI
Hart of Dixie MYA
18.50 Cult PREMIUM ACTION
18.55 Ma papà ti manda
sola? Ryan O’Neal va a
San Francisco, ma s’imbatte nella svitata
Barbra Streisand
PREMIUM UNIVERSAL
19.10 Shit! My dad says JOI
19.30 Parenthood MYA
19.35 Psych JOI
Rescue Special
Operations PREMIUM
ACTION
19.40 Dead Silence Jamie è
convinto che un pupazzo sia la causa del brutale assassinio della
moglie PREMIUM CINEMA
20.25 Psych JOI
Chicago Fire PREMIUM
ACTION
Killing Point Jacob King
indaga su Lazarus, un
assassino seriale di prostitute IRIS
21.15 The Samaritan RAI
MOVIE
22.50 Tra cielo e terra
RAI
MOVIE
Lo specialista L’ex
agente Cia Stallone
viene assunto da una
giovane per vendicare i
genitori IRIS
23.05 Hansel e Gretel RAI 4
0.50 Philadelphia security
Tom Skerritt, stanco
della delinquenza,
organizza una squadra
di vigilantes IRIS
1.05 Rai News - Notte RAI
MOVIE
Dexter RAI 4
1.10 ANICA Appuntamento al cinema RAI MOVIE
1.15 Cine Talk RAI MOVIE
2.20 Pulp Fiction Storie
incrociate di due killer,
la pupa del boss, un
boxeur. Di Q. Tarantino
RAI MOVIE
Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
Broken City Un investigatore indaga su un
caso di corruzione che
coinvolge il sindaco di
NY SKY CINEMA 1
La ragazza con l’orecchino di perla Il pittore
Vermeer assume una
ragazza che diventa
sua amante e musa
ispiratrice SKY PASSION
17.35 Posti in piedi in paradiso Tre padri, separati e
in difficoltà economiche, decidono di dividere una casa SKY HITS
17.50 Zampa 2 - I cuccioli di
Natale Quando
Mamma Natale parte
per Pineville i cuccioli di
Zampa saltano sulla slitta SKY CINEMA FAMILY
18.10 Fast n Loud DISCOVERY
CHANNEL
18.20 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
18.25 Campo base lunare
DISCOVERY SCIENCE
18.40 Sex & the City FOX LIFE
18.45 Il filo del rasoio Bill
Murray, reduce della
Grande guerra, lascia
tutto e va in cerca di se
stesso SKY CLASSICS
PREMIUM ACTION
®
PREMIUM UNIVERSAL
22.00 Grimm PREMIUM ACTION
22.05 2 Broke Girls JOI
Parenthood MYA
22.45 Shameless JOI
22.50 Almost Human
PREMIUM ACTION
23.00 Nip’n Tuck MYA
23.10 American Gangster
PREMIUM CINEMA
PASSION
19.20 L’apprendista mago
SKY CINEMA FAMILY
19.25 La cuoca del Presidente
Hortense Laborie cucina per gli operai impegnati in una missione in
Antartico SKY CINEMA 1
19.40 Madagascar Alex il
leone, Marty la zebra,
Melman la giraffa e
Gloria l’ippopotamo in
Africa SKY HITS
19.50 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
20.00 Castle FOX LIFE
20.05 Criminal minds FOX
CRIME
20.15 Rising: la rinascita di
Ground Zero DISCOVERY
SCIENCE
21.00 MythBusters
DISCOVERY
CHANNEL
21.15 Mom JOI
Er-Medici In Prima
Linea MYA
I Signori della Fuga
Gangster Squad La
lotta di due poliziotti
contro il boss mafioso
più temuto di Los
Angeles PREMIUM CINEMA
21.20 The Missing Una banda
assalta la fattoria di
Maggie: uccide il marito e sequestra la figlia
19.00 Lawless I fratelli
Bondurant commerciano brandy clandestino
durante il proibizionismo SKY MAX
19.15 N.C.I.S. FOX CRIME
50 volte il primo bacio
Adam Sandler si ostina
a voler conquistare
Drew Barrymore che
soffre di amnesia SKY
®
Flicka - Ragazza selvaggia Toby trova lavoro
nella stalla di una famiglia sull’orlo del tracollo SKY CINEMA FAMILY
Impiccalo più in alto
Accusato ingiustamente di furto e condannato a morte, Jed si salva
in extremis SKY CLASSICS
Reign over me Adam
Sandler ha perso la
famiglia in uno degli
aerei kamikaze dell’11
settembre SKY PASSION
21.10 L’amore in gioco Per
Drew Barrymore, una
donna in carriera,
Jimmy Fallon è l’uomo
dei suoi sogni SKY HITS
The Host Tratto da un
racconto di Stephenie
Meyer, la creatrice di
Twilight SKY CINEMA 1
22.35 Black Symphony Un killer mascherato semina
il terrore in un Campus
SKY MAX
22.40 Air Bud - Campione a
quattro zampe Aiutato
dal cane Buddy, il piccolo Josh porta in finale
la sua squadra di
basket SKY CINEMA
FAMILY
23.00 Flight Denzel
Washington è un pilota
di linea col vizio dell’alcool SKY HITS
Chato Charles Bronson
uccide uno sceriffo per
legittima difesa ma
viene braccato SKY
CLASSICS
23.10 Pazzo di te! Due studenti si conoscono in
un locale frequentato
da giovani e s’innamorano SKY PASSION
23.20 Paris-Manhattan Alice
è un’affascinante farmacista, fissata con il
cinema di Woody Allen
SKY CINEMA 1
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
SPORT
14
(26 da titolare)
1
pareggio
Media
gol/minuti
un gol ogni
Minuti giocati
2.231
12
29
Presenze
124’
vittorie
27
Gol
18
Media
gol/minuti
un gol ogni
17
1 tripletta
1 tripletta
1 doppietta
Minuti giocati
2.084
123’
Partite in cui
ha segnato
14
12 marcature singole
A CHI HA SEGNATO
3 Sassuolo, Verona
Di destro 14
2 Parma, Catania
1 Sampdoria, Lazio, Fiorentina,
pareggi
4
Punti del Torino
quando ha segnato
22 su 39
Gol in casa 8
Gol in trasferta 9
Gol in casa 10
Gol in trasferta 8
4
sconfitte
11 marcature singole
37 su 81
Carlos Tevez
6
Gol
2 doppiette
Punti della Juventus
quando ha segnato
(23 da titolare)
vittorie
1
sconfitta
Presenze
Straordinaria Carolina Kostner nel programma corto
ai Mondiali di pattinaggio di figura a Saitama, in
Giappone. L’azzurra, bronzo olimpico a Sochi, come
in Russia ha chiuso al secondo posto la prima parte di
gara, centrando con 77,24 punti il record europeo
dietro alla beniamina di casa, Mao Aasada, primato
mondiale con 78,66. Battuti il 78,50 di Yu-Na Kim
A CHI HA SEGNATO
Livorno
Chievo
Sampdoria, Inter, Cagliari, Catania, Udinese,
Parma, Sassuolo, Milan, Bologna, Verona, Roma
Di destro 11
Di sinistro 3
Di testa 3
Di sinistro 3
Rigori 1
Genoa, Livorno, Atalanta, Torino, Milan
LE PARTITE IN CUI PUÒ INCREMENTARE IL BOTTINO
Livorno, Udinese, Bologna, Sassuolo, Atalanta, Roma, Cagliari
LE PARTITE IN CUI PUÒ INCREMENTARE IL BOTTINO
Centimetri
LA STAMPA
24 anni
30 anni
Partite in cui
ha segnato
Ghiaccio, Mondiali: Kostner 2a con record
Catania, Genoa, Lazio, Udinese, Chievo, Parma, Fiorentina
4
2
1
Ciro Immobile
34
AI RIVALI RESTA UNA CHANCE: DOMENICA SONO ENTRAMBI SQUALIFICATI
All’ultimo
loro terminali offensivi. Una sfida personale che diventa la terza stracittadina della stagione.
Con protagonisti che hanno
sorpreso tutti. «Ero convinto
che Tevez potesse rivelarsi de-
«È una bella sensazione, sicuro. Unica. E non è mica facile».
Come contro il Parma: finché
noncihapensatolei,diforza.
«Questo è il mio modo di giocare, mi diverto e penso sia
positivo per la squadra. Sapevamo che con il Parma sarebbe stato molto dura. Io sono
stato fortunato a trovare il
primo gol e il secondo è stato
facile, diciamo».
18 gol in 29 partite di campionato: vuole vincere la
classifica cannonieri?
«Sono sincero: non ci penso,
non è il mio primo obiettivo.
Voglio lo scudetto e l’Europa
League con la Juve, questo è
ciò che conta».
Quanto pesa l’Europa League?
«Tanto, è l’unico trofeo che mi
manca in carriera, oltre al
Mondiale».
Anni
Lo sprint può valere
anche la convocazione
Serena: «Impossibile
non vederli in Brasile»
Carlos Tevez, come ci si sente
a non perdere mai?
«In verità no. Avevo solo in
mente di fare il mio lavoro, al
primo anno in Italia, poi. È un
campionato molto difficile.
Abbiamo giocato a Catania in un clima quasi da
guerra, così come è stata
dura con il Parma. Queste sono gare che ti
fanno vincere il campionato: contano le
classiche contro il
Napoli, il Milan e
l’Inter, ma giocare
e vincere battaglie
come quelle di domenica scorsa in Sicilia è
davvero importante».
Tra i bomber il duello è con
Ciro Immobile: potrebbe
giocare nella Juve?
Nel 1976 l’ultima volta di
Juve e Toro in testa ai
bomber di A: 21 gol Pulici;
15 Bettega e Graziani
Torino capitale del gol come
non avveniva da quasi 40 anni,
dai tempi di Bettega, Graziani e
Pulici. La Juve che sta riscrivendo la storia a forza di record
e il Toro che vuole riprendersi
la sinistra della classifica: due
squadre (anche) al servizio dei
Carlos
Tevez
Pensava di poter essere così
decisivo?
38
Professionisti del gol, volponi
dell’area, gente di classe, affidabile. Tra top player internazionali e marcatori seriali made in
Italy è da un trentennio che la
classifica dei cannonieri della
serie A ha smesso di stupire.
Tornerà a farlo a maggio se, come pare probabile, a vincerla
sarà uno tra Carlos Tevez e Ciro
Immobile. Siamo onesti: nessuno se li sarebbe immaginati così
prolifici. Erano scommesse,
non certezze: l’argentino al debutto in A, dal carattere complicato e dalle medie realizzative in calo; il napoletano reduce
da una prima stagione nell’élite
con briciole di reti (5 in 33 presenze con il Genoa).
Eccoli davanti a tutti, invece:
18 gol per lo juventino, 17 per il
torinista. Alle loro spalle, dopo
10
«Sto passando un buon momento ed è la cosa più importante, al resto non penso».
Segnano in tutti i modi e hanno
fatto il vuoto: Tevez contro Immobile,
la sfida per il titolo di re dei bomber
sarà un lungo derby tra Juve e Toro
Con prospettiva Mondiale
gli ultimi exploit, il vuoto: Higuain insegue a quota 14, alla
pari con Pepito Rossi che ha fatto crac a inizio 2014; a 13 resiste
la vecchia guardia con Gilardino, Palacio e Toni. Hanno soltanto otto partite per ricucire
lo strappo. La prossima potrebbe essere già quella decisiva: se
non approfittano dello stop per
squalifica dei leader, sarà durissima rifarsi sotto. «Con Rossi
ko, già adesso vedo un duello
Tevez-Immobile - dice Aldo Serena, voce Mediaset ma soprattutto capocannoniere nel 1989
ed ex di Juve e Toro -. Carlitos
gioca in una squadra che vola,
Ciro in una che affronterà il finale in tranquillità, a mente
sgombra. E i loro compagni faranno di tutto per aiutarli a centrare l’obiettivo».
Prepariamoci, allora, a un
lungo derby fuori programma.
domande
a
Segna sempre: può battere il
record di 23 gol del suo primo anno al City?
gol
ROBERTO CONDIO
TORINO
«Non pensavo
di essere così
decisivo. Ciro?
Merita la Juve»
cisivo, prendendo in mano la
Juve - assicura Serena - ma non
mi sarei aspettato così tanti gol.
Anche Immobile mi ha stupito,
ma fino a un certo punto: aveva
solo bisogno di poter liberare il
suo istinto su tutto il fronte
d’attacco. Ventura glielo ha
concesso e ora segna in tutti i
modi, usando forza, tecnica e
lucidità. Sbaglia ancora parecchio, ma ha solo 24 anni...». Dovesse spuntarla, Ciro sarebbe
quasi da record: negli ultimi 35
campionati soltanto Bruno
Giordano (23 anni da compiere
nel 1979) e Andriy Shevchenko
(non ancora 24enne nel 2000) si
laurearono re dei bomber in età
ancora più «verde».
Una domenica ai box e poi
partirà lo sprint a due. Tevez
aveva cominciato a segnare subito, Immobile s’è sbloccato al
7° turno. S’è trovato anche a -4
dall’Apache ma all’inizio del ritorno ha operato l’aggancio, fino a mettere per qualche ora la
testa davanti nelle ultime due
giornate, approfittando degli
anticipi granata.
Il Toro non festeggia un capocannoniere dal 1977, la Juve
s’è fermata al Del Piero del
2008. Ora hanno un nome nuovo da spingere sul trono. E persino oltre, fino in Brasile. «Questo Immobile non può non andare ai Mondiali - afferma Serena -. E non mi capacito che Tevez possa davvero restare a casa». Chissà, forse servirebbe
una telefonata di Conte al ct Sabella... «Non ci penso proprio sorride il tecnico prossimo tricampione tricolore -. E se proprio dovessi alzare la cornetta,
gli direi di non chiamarlo». Trovato un tesoro, lo vuole tenere
tutto per sé e per la Juve.
«Sta dimostrando di essere
un grande giocatore, non è facile segnare 17 gol in Italia. Lui
sta facendo molto bene, è
chiaro che merita di indossare questa maglia».
Il suo gol più bello di questa
stagione?
«Quello al Milan, in casa loro:
bello e importante. E poi era
appena nato mio figlio».
Salterà la partita di Napoli,
per squalifica: dispiaciuto?
«Molto, sono triste, ma per
me: avrei voluto poter dare
una mano alla squadra».
Potrebbe darla anche all’Argentina, al Mondiale: perché
non la chiamano?
«Si parla sempre di Nazionale, ma io penso solo a fare un
buon lavoro. Non decido io,
tocca al ct Sabella. Di più non
dico, non rispondo ai giornalisti argentini e non faccio telefonate: non mi sembra il caso
che un giocatore debba chiamare il ct».
[M. NER.]
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
1 Antonio Conte è turbato
Toro,Leganelmirino
Itifosi:«NienteChievo
nelgiornodiSuperga»
1 Ha più dubbi che certezze
Ventura, tornato da Roma con
due defezioni pesanti: il bomber Immobile e l’usato sicuro
Moretti. In attacco, l’unico disponibile con Cerci è Meggiorini: Barreto ha la febbre da 4
giorni, Larrondo è out. Dietro,
al posto di Moretti può giocare Bovo, soluzione testata con
la Samp, ma pure Rodriguez.
Giochi aperti a centrocampo:
Basha rientra e Farnerud scalpita. Intanto, la decisione della Lega di confermare la sfida
col Chievo il 4 maggio, la data
più «sacra» del calendario del
Toro, ha provocato un forte
mal di pancia ai tifosi. «Lasciateci commemorare il Grande
Torino assieme alla squadra:
cambiate la vostra decisione»:
questo il succo di tante lettere
[F. MAN.]
di protesta.
Sky Sport F1
Eurosport
Italia 1
Italia 2
Rai Sport 2
Eurosport
Scena muta con Thohir
L’Inter rallenta ancora
Juve, verso il Napoli
L’allarmediConte
«Nessunorecupera»
Chi sale
Pari a S. Siro con l’Udinese (tra i fischi) davanti al tycoon
Juan Jesus 6,5
LAURA BANDINELLI
MILANO
S
E
Chi scende
Guarin
4
T
Chi sale
Scuffet
7
E
Chi scende
G. Silva
T
6
L’analisi
da una sola cosa, in vista della
trasferta di Napoli, domenica
sera: «Penso di non recuperare nessun giocatore, questo è
il problema che mi preoccupa». Ovvero, non ci saranno
tanti pezzi a disposizione per
il turnover: «Stiamo giocando molto e quasi sempre con
gli stessi». Al massimo ci sono
buone chance di riavere Giovinco, mercoledì a riposo per
allenamenti specifici, ma
niente da fare per la difesa,
dove mancheranno ancora
Barzagli, Ogbonna e Peluso.
Alla lista dei ricoveri s’aggiunge l’assenza di Tevez, che
con l’ammonizione presa
contro il Parma verrà squalificato. Al suo posto potrebbe
toccare a Osvaldo: lo si vedrà
dalle prove di oggi.
[M. NER.]
7,00 F1. Gp Malesia, prove libere
9,00 Pattinaggio. Mondiali
13,00 Sport Mediaset
14,00 Sport Mediaset
15,00 Tennistavolo. Camp. italiano
15,00 Ciclismo. Gp di Harelbeke
e il progetto Inter che Erick Thohir presenterà oggi
alle banche assomiglia a
ciò che si è visto in campo contro l’Udinese allora c’è da preoccuparsi. Il bel gioco non sta di
casa a San Siro e siccome il
tycoon mette il business al centro di ogni suo pensiero, viene
da chiedersi quanto è al sicuro
la conferma di Walter Mazzarri
se l’Europa continuerà a sfuggire ancora.
L’Inter pareggia 0-0 contro
l’Udinese e piovono fischi. Un
punto in due partite in casa sono un fallimento. Doveva essere
il trampolino per il volo invece
le sfide contro l’Atalanta e l’Udinese hanno denunciato i limiti
di una squadra che rende solo
se ha spazi per correre, quindi
soprattutto in trasferta.
Nel primo quarto d’ora l’UdiErick Thohir, 43 anni, perplesso accanto a Moratti (68)
nese è molto chiusa ma l’Inter
gioca a ritmo basso e non può
contare su Hernanes e Guarin, i terreno di gioco ci sono soltanto biare e così prova a dare un’alpiù tecnici che dovrebbero cre- tre italiani. E visto il risultato tra opportunità ad Alvarez che
are la superiorità saltando l’uo- verrebbe da rivalutare il pro- prende il posto del confuso
mo ma che invedotto nostrano.
Guarin. Il primo cross dell’arce si propongono IL GIOCO NON SI VEDE
S e m b r a n o gentino è fuori dalla portata anpoco. Meno pro- La squadra di Mazzarri mancare soprat- che di Superman. La sua gara
positivi del solito
tutto le motiva- inizia in salita ma la sua posizioconferma tutti i limiti: zioni. Handano- ne (largo a destra) almeno peranche gli esterni,
rende solo se ha spazi vic, tra l’altro, mette agli interni di inserirsi.
specialmente Jonathan che si risull’unico tiro in- L’Inter, così, cambia passo.
trova di fronte ad un muro per- sidioso (Fernandes al 40’) si di- Mazzarri si mangia una bottiché l’Udinese, ben organizzata, mostra poco reattivo.
glietta di plastica quando vede
è soprattutto brava a raddopMazzarri è costretto a cam- Samuel sbagliare davanti alla
piare sempre in fascia.
porta al 19’ dopo aver raccolto
Lo scarso spettacolo offerto
un calcio d’angolo di Hernanes.
Classifica
dalle squadre spazientisce il
Al 25’ altro sussulto per un tiro
81
Torino
39
pubblico e mette a dura prova Juventus
di Nagatomo, poi è Icardi a par67
Milan
39
Thohir, seduto al fianco di Mo- Roma*
tecipare al festival delle occa61
Genoa
39
ratti in tribuna, con l’obiettivo Napoli
sioni mancate. L’Udinese perde
51
Udinese
35
di combattere il sonno causato Fiorentina
tempo, Scuffet e Domizzi si im48
Cagliari
32
dal fuso orario. Almeno contro Inter
molano per la causa e salvano
47
Chievo
27
l’Atalanta la partita era stata vi- Parma*
su Cambiasso e D’Ambrosio.
43
Bologna
26
vace. Invece, stavolta i ritmi re- Atalanta
Adesso Thohir è sveglio e si agi42
Livorno
24
stano blandi e gli attaccanti va- Lazio
ta quando vede un avversario
40
Sassuolo
21
gano per il campo privi di rifor- Sampdoria
colpire il pallone con la mano in
40
Catania
20
nimenti. L’unico dettaglio che Verona
area. Tutto inutile. Zero reti e
balza agli occhi è il fatto che sul (*) = Una partita in meno
tanto rammarico.
35
17,15 Ciclismo. Giro di Catalogna
Eurosport
17,55 Tg sport
Raidue
19,00 Sport Mediaset
Italia 2
19,30 Pallanuoto. Acquachiara-Napoli
Rai Sp. 2
19,30 Basket. Fenerbahce-Milano
Fox Sports 2
20,00 Tennis. Atp Miami
Sky Sport 2
20,45 Calcio. Alessandria-Mantova
Rai Sport 1
22,00 F1. Gp Malesia, prove libere
Rai Sport 2
La partita
Oggi in Tv
(Vancouver 2010) e il 74,64 di Adelina Sotnikova a
Sochi. Terza, Yulia Lipnitskaya a quota 75,54. Kostner,
la migliore nei «components», cioè la valutazione
dell’aspetto artistico, domani andrà a caccia della
sesta medaglia mondiale in carriera (finora un oro,
due argenti e due bronzi): sarà sul ghiaccio nel
programma libero alle 12,21 ora italiana. «Ora mi
diverto con il Bolero - ha detto -: pattinare di fronte a
questo pubblico competente è bellissimo».
.
Inter
0
Udinese
0
Inter
Udinese
(3-5-2)
(3-5-1-1)
Handanovic 6; Ranocchia 6, Samuel
6, Juan Jesus 6,5;
Jonathan 5 (27’ st
D’Ambrosio 6),
Guarin 4 (9’ st Alvarez 5), Hernanes 5,
Cambiasso 5,5, Nagatomo 5 (41’ st Milito sv); Palacio 6,
Icardi 5,5
Scuffet 7; Heurtaux
6,5, Danilo 6,5, Domizzi 6,5; Widmer
6,5, Badu 6, Allan
6,5, Pereyra 7 (41’ st
Maicosuel sv), Gabriel Silva 6; Fernandes 6 (36’ st Lazzari
sv); Muriel 6 (47’
Yebda sv)
ALL. Mazzarri
5 ALL. Guidolin
6
ARBITRO: Gervasoni 5
AMMONITI: Scuffet, Samuel
SPETTATORI: totali 36.840, paganti
6.111, incasso totale 927.011
Inutile forcing finale
Icardi spreca
Scuffet decisivo
41’pt
Acuto friulano
20’st
Parata su Hernanes
43’st
Ultimi brividi
Fernandes dal limite calcia di
potenza, Handanovic si butta
male e non trattiene. La palla
finisce a Badu che trova, però,
l’esterno della rete.
L’Inter finalmente si scuote:
sponda di Icardi per il tiro da
fuori di Hernanes e la prima vera parata (con i pugni, in corner) di Scuffet.
Forcing nerazzurro: fioccano
corner e occasioni. Icardi sciuppa al 26’, poi Scuffet fa una paratona su Cambiasso e Domizzi
salva sulla linea in acrobazia.
W
36 .Sport
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
I «Ferguson-boys» in soccorso del Manchester: con lui hanno vinto tutto
La storia
GUGLIELMO BUCCHERI
L’
ultima frontiera
del pallone racconta di una storia che, se a lieto
fine, entrerebbe
di diritto nei racconti per
ogni età. A Manchester c’è
una squadra, lo United, mai
così a terra negli ultimi decenni: il cammino dei Red
Devils in Premier League è
fatto di una sconfitta ogni tre
partite (10 su 31), di un settimo posto in classifica e di una
distanza anni luce - 15 punti dalla vetta occupata dal
Chelsea. Come se non bastasse, la crisi d’identità nel
primo anno del dopo sir Alex
Ferguson è ingigantita dal
derby con i cugini del City
perso in campo già per due
volte in maniera sonante: 4-1
all’andata, 3-0 martedì scorso a Old Trafford.
800 MILIONI DI STERLINE
Proprietà Usa stanca:
può cedere alla cordata
finanziata dal Qatar
Come uscire da un corto
circuito che mette sul banco
degli imputati sia l’attuale
tecnico David Moyes, sia lo
storico, e quasi trentennale,
ex condottiero Ferguson, colpevole di aver voluto lasciare
la guida del club a un carneade (almeno a questo livello)
per poter continuare a influenzare la baracca? L’idea è
di quelle nobili, mai realizzate nel calcio: Beckham più
Giggs, Scholes, Butt e i fratelli Neville proprietari della
società grazie ad un finanziamento della famiglia reale
SPAZIO AFFARI
Giggs
Beckham
È l’unico
ancora in
attività all’età
di 40 anni:
961 partite
giocate e 13
Premier vinte
È rimasto
allo United
per 12 anni:
394 le gare,
6 le Premier
vinte e nel ’99
la Champions
Scholes
G. Neville
Si è ritirato
un anno fa
Nello United
per 19 anni
ha giocato
in totale
719 partite
Ha giocato
solo per
il Manchester
United:
400 gare
in vent’anni
di attività
Butt
P. Neville
Ha vinto 6
campionati e
la Champions
del ’99
prima
di andare
al Newcastle
Debutta
nel ’94
insieme al
fratello Gary
Dopo 11 anni
si trasferisce
all’Everton
ANSA
Da sinistra: Hernandez, Rooney e Mata delusi durante il derby perso 3-0 con il City
United in crisi? Lo compra Beckham
Mai così male da più di 20 anni: con Giggs e quattro ex campioni tenta l’assalto al club
Torneopernazionali,inpaliounpostoaEuro2020
L’UefacrealaNationsLeague:sipartenel2018
1 Un nuovo torneo per Na-
zionali che comincerà dopo il
Mondiale del 2018 in Russia. Lo
ha deciso l’Uefa, si chiamerà Nations League e avrà l’obiettivo di
sostituire le amichevoli: le federazioni saranno divise in 4 serie
(A, B, C e D) in base al ranking e
all’interno di ogni serie le squadre saranno divise in gruppi. La
prima fase servirà per qualifica-
re le 4 vincenti dei 4 gruppi di serie A alla «final four» del giugno
2019 che assegnerà la Nations
League 2019. Il sistema prevede
promozioni e retrocessioni e
mette in gioco anche un posto
per gli Euro 2020. Platini (Uefa),
intanto, attacca Blatter (Fifa):
«Solo io posso batterlo nelle elezioni Fifa del 2015. Basta ai fondi che gestiscono i giocatori...».
>
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del Qatar. In Inghilterra non
hanno dubbi e la notizia lanciata dal Sun non ha trovato alcuna smentita: mentre in campo
lo United di Moyes colleziona
brutte figure e record al contrario, i ragazzi della classe ’92
si starebbero muovendo per
far cambiare rotta al club con
il passaggio di consegne dall’imprenditore americano Glazer all’azionariato nobile delle
grandi stelle del Manchester.
Beckham e gli altri, dunque.
Vengono ricordati come i ragazzi della classe ’92 perché
poco più di vent’anni fa comin-
ciarono a scalare le gerarchie
dello United. Il primo fu Giggs,
a 40 anni (festeggiati lo scorso
novembre) l’unico ancora in
campo con il ruolo di giocatore
e assistente, poi Scholes e Butt
e infine Beckham e i fratelli
Neville: i magnifici sei aprirono la serie degli otto campionati vinti negli undici anni successivi alla stagione ’92/93 e
tutti insieme entrarono nella
leggenda dei Red Devils per il
triplete del ’99, Premier League più Champions più FA
Cup. Dal 2005, lo United è nelle mani degli americani che, di-
cono gli spifferi d’oltremanica,
sarebbero pronti a cedere il
club con l’unico obiettivo di recuperare l’investimento iniziale di circa 800 milioni di sterline con gli interessi. La cordata
delle stelle dello United avrebbe in mano qualcosa come due
miliardi di sterline e, a Manchester, si sogna già anche il
derby arabo fra i Red Devils
spinti dai soldi del Qatar e il City spinto da quelli di Abu Dhabi. Con il valore aggiunto del
ritorno dei ragazzi del ’92,
quelli che hanno vinto tutto e
«vogliono comprare il club».
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Retroscena
STEFANO MANCINI
INVIATO A SEPANG
Ferrari, Alonso indica la via
“Bisogna migliorare in fretta”
econdo alcuni «la
Formula 1 è diventata
perfetta» (Nico Rosberg, vincitore del
Gp di Australia), secondo altri «fa un rumore di
m.» (Sebastian Vettel, ritirato
dopo tre giri). Fernando Alonso, che ha capito tutte le trappole della comunicazione, sceglie la via del buon senso: «Se
ne parlassi bene, sarei attaccato dai tifosi secondo cui questa
non è più F1. E se ne parlassi
male, mi rinfaccerebbero che
la F1 mi piace solo quando vinco». Dunque che si fa? Il pilota
della Ferrari chiede tempo:
«Bisogna aspettare un po’ prima di giudicare le nuove regole e il loro effetto sulle corse e
sullo spettacolo». È una filosofia che ricorda il «wait and Prima di giudicare
see» del suo nuovo compagno le nuove regole
di squadra Kimi Raikkonen:
e l’effetto sullo show
aspettiamo e vediamo.
E intanto torniamo a par- serve un po’ di tempo
lare di risultati, aspettative, Noi siamo forti,
problemi. Soprattutto problemi, per la Ferrari. Il quar- faremo meglio di così
to e il settimo posto nella gara inaugurale in Australia Fernando Alonso
vanno al di là dei meriti: gli Pilota Ferrari, campione
incidenti alle due Williams, il del mondo 2005 e 2006
ritiro di Hamilton e Vettel più
la squalifica di Ricciardo
hanno alleggerito il passivo.
La Malesia è la prova d’ap- gara annuncia la ripartenza
pello: circuito vero, tempera- proprio mentre le telecamere
ture da svenimento, zero alibi. puntano Raikkonen concentraA Melbourne la F14 T ha avu- tissimo su un cono di gelato.
to una serie di noie, come il
Oggi entrambi i piloti si dicomalfunzionamento del kers no ottimisti, convinti come sono
nella fase iniziale. Da Mara- che il potenziale sia ben altro rinello arriva invece la smentita spetto a quanto si è visto due
che il motore sia troppo pe- settimane fa. Alonso chiede più
sante e quindi più lento rispet- velocità in rettilineo per poter
to alla concorrenza. La notizia superare, Raikkonen un assetto
si era diffusa dopo la protesta che gli vada a genio («I freni non
di Sutil, pilota della Sauber c’entrano, non so chi abbia tirato
motorizzata Ferrari: «La mia fuori questa storia», sono le sue
macchina è
parole). Il concettroppo pesan- CACCIA ALLE MERCEDES to condiviso è:
te, la Fia deve Va sviluppato il motore «Possiamo mirivedere i limiti
gliorare, dobbiaRaikkonen: «I freni? mo farlo in fretta
imposti dal reNon c’entrano nulla» perché gli avvergolamento».
Stavolta la
sari corrono».
Ferrari dovrà essere impecca- Fernando e Kimi chiedono idee
bile per avvicinare la Merce- che si trasformino in prestaziodes e le squadre che ne monta- ni. Fino al 2013 il grosso probleno il motore, in primis McLa- ma era l’aerodinamica, adesso è
ren e Williams. Nel 2012 Alon- il motore. Con le nuove regole
so vinse al volante di una mac- ancora inesplorate, gli spazi per
china che allora veniva defini- migliorare sono enormi, a patto
ta inguidabile. «Un evento irri- di cominciare subito. Alonso ripetibile - è stato il suo com- corda di essere arrivato tre volmento di ieri a Sepang -. Roba te a giocarsi il titolo fino all’ultiche succede una volta sola nel- mo e non vede un motivo per cui
la vita». Comunque un bel ri- stavolta debba andare peggio:
cordo. Straordinario per altri «Siamo forti. Faremo meglio di
motivi fu il 2009: gara sospesa così, ne sono convinto».
per pioggia, poi la direzione
www.lastampa.it/mancini
S
F1, esame in Malesia: “Non siamo così male, ma gli altri corrono”
Ha detto
Milano torna nel G8 d’Europa dopo 17 anni. Era la stagione 1996/97 e l’allora Stefanel
venne frenata dall’infortunio
al ginocchio di Nando Gentile
a gennaio, pregiudicandosi la
difesa dello scudetto - l’ultimo dei 25 conquistati dal
club più blasonato d’Italia - e
la possibilità di giocarsi al
100% la chance di andare alle
Final Four di Roma (quelle
Daspo a 4 ultrà Catania
1 Quattro ultrà del Catania
che domenica scorsa hanno
tentato l’assalto al pullman
della Juventus diretto al Massimino sono stati identificati e
denunciati dalla Digos e sottoposti a Daspo. Ai disordini
avrebbero partecipato un’ottantina di tifosi, tra cui anche
ultras organizzati del Napoli.
Le due tifoserie sono gemellate da anni. Le Digos di Catania
e Napoli stanno tentando di
identificare gli altri violenti.
1 James Pallotta, presiden-
te della Roma, rivela: «Sette
anni fa il club era praticamente di Soros: l’affare saltò all’ultimo istante perché gli cambiarono le condizioni d’acquisto». Un pensiero anche a Totti: «Quando smetterà ritireremo la maglia numero 10».
Volley: gara 1 dei quarti
Colpo di Modena
1 Playoff
I tecnici Ferrari circondano Fernando Alonso, 32 anni, nell’abitacolo della F14 T
OLYCOM
(quarti al meglio
delle 3 partite, gara 1): Macerata-Verona 3-2 (da 0-2); Piacenza-Città di Castello 3-1; Perugia- Cuneo 3-1; Trento-Modena 0-3. Domenica gara 2.
Tennis, a Miami
Federer sconfitto
Gp a Sepang
Domaniqualifiche
alle9(tvsuSky)
1 La F1 osserverà un minu-
to di silenzio domenica prima
del GP della Malesia. Lo ha annunciato Dato Razlan Razali,
ad del circuito di Sepang. Saranno così ricordate le 239 vittime del volo MH370 della Malaysia Airlines scomparso nell’Oceano Indiano. Dietro alle
tribune verrà allestita una parete su cui i tifosi potranno lasciare i propri pensieri. Molti
degli eventi collaterali sono
stati annullati, tra cui feste,
l’Air show e il concerto di Cristina Aguilera a Kuala Lumpur.
Inoltre le pubblicità sono state
ridotte e la vendita dei biglietti
ha proceduto a rilento. Questo il programma del fine settimana: oggi ore 3-4,30 e ore
7-8,30 prove libere (Sky sport
F1, differita Rai sport 2 ore
11,30 e 22); domani ore 9 qualifiche (Sky sport Hd, diff. Raidue ore 14); domenica ore 10
gara (Sky sport Hd, diff. Raiuno ore 14,30).
«Un passo
alla volta»
Curtis Jerrells,
27 anni,
playmaker
dell’Armani
«La Final
Four? Non
dobbiamo
guardare
troppo in là»
del primo trionfo dell’Olympiacos). Oggi, l’EA7 Emporio
Armani ha ritrovato la certezza di far parte delle migliori otto del continente, dopo il successo di ieri sera proprio dell’Olympiacos a Malaga. Gli
Assalto al bus della Juve
«Soros sfumò all’ultimo»
Anche Vettel contro i turbo
«C’è più rumore in un bar»
3
domande
a
Sebastian Vettel
4 titoli mondiali
DALL’INVIATO A SEPANG
Vettel, il rumore dei motori
turbo è stato contestato dai
tifosi in Australia e dal pubblico televisivo. Hanno ragione?
«Sì, è un suono di m.. Ho seguito la gara dal muretto della Red Bull (dopo il ritiro avvenuto nei primi giri del
Gran premio che ha aperto la
stagione, ndr) e c’era più silenzio che in un bar».
Qual è il problema di una
Formula 1 un po’ più silenziosa rispetto al passato?
«Credo che questo sport
debba essere spettacolare e
il rumore è uno degli elementi più importanti dello show.
Questa rivoluzione non è sta-
ta un bene per i nostri fan e per
il pubblico che ci segue».
Le corse hanno attraversato
tanti cambiamenti in oltre
sessant’anni di storia: non
può essere accettato anche
questo?
«C’è un episodio di quando
avevo solo sei
anni. Mi avevano portato
a vedere le
prove libere
del venerdì al
Gran premio
di Germania.
Chiaramente
non ho ricorSebastian
Vettel, 26 anni di particolarmente nitidi
perché è passato tantissimo
tempo, ma una cosa che mi è
rimasta bene in testa è proprio
il rumore: il rombo dei motori
faceva tremare il terreno da
tanto era potente. È davvero
un peccato non avere più quel
suono».
[S. MAN.]
Milano sorride, dopo 17 anni è tra le big d’Europa
PIETRO SCIBETTA
MILANO
In breve
Roma, Pallotta rivela
BASKET, EUROLEGA: L’ARMANI QUALIFICATA AI QUARTI GRAZIE ALLA VITTORIA DELL’OLYMPIACOS
Ora l’obiettivo
è la Final Four
in casa: occasione
irripetibile
Sport .37
.
spagnoli, che affronteranno i
biancorossi nella 14a e ultima
giornata delle Top 16, non possono più raggiungerli.
A Milano non resta che
completare l’opera e chiudere
anche il discorso relativo al se-
Caccia al 2° posto
Top-16,oggi(19,30)
sfidaalFenerbahce
1 Milano ha ottenuto la
qualificazione ai playoff di
Eurolega grazie alla vittoria
dei campioni d’Europa dell’Olympiacos Pireo in casa di
Malaga (80-63). I biancorossi,
primi in Serie A, sono anche
molto vicini ad aggiudicarsi il
secondo posto nel girone E
delle Top 16, che darebbe loro
il vantaggio del campo nei
playoff. Questa sera (19,30,
diretta Fox Sports 2) Milano
giocherà in casa del Fenerbahçe Ulker Istanbul.
condo posto, che assume una
valenza cruciale. Intanto perché significherebbe giocare i
playoff (al meglio delle cinque
gare) con il vantaggio del campo, anche se nel 1997 l’Olimpia
Lubiana passò proprio a Milano nella decisiva gara-3 staccando il biglietto per il PalaEur. Stavolta si tratterebbe di
giocarsi le Final Four in casa,
al Forum. Un’occasione irripetibile. «Non siamo ancora arrivati a pensarci», spiega Curtis
Jerrells, uno dei giocatori che
hanno maggiormente beneficiato dall’arrivo di Daniel Hackett dopo Natale, nonostante
la concorrenza nel ruolo di
playmaker. «Guardare troppo
in là potrebbe farci perdere di
vista gli obbiettivi più immediati che ancora dobbiamo
1 Miami,
quarti: NishikoriFederer 3-6 7-5 6-4, DjokovicMurray 7-5 6-3. Donne, quarti:
Cibulkova-A. Radwanska 3-6
7-6 6-3, Li-Wozniacki 7-5 7-5.
Semifinali: S. Williams-Sharapova 6-4 6-3. Sara Errani da
lunedì uscirà dalla top-10 (superata dalla Cibulkova) dopo
94 settimane: resta l’azzurra
che ci è rimasta di più, davanti
a Schiavone (70, miglior posizione n. 4) e Pennetta (8, miglior posizione n. 10).
Ciclismo, Coppi e Bartali
Domina la Sky
1 Dominio Sky nella crono-
squadre della prima giornata
della «Coppi e Bartali». Il
quartetto con Swift, Cataldo,
Kennaugh e Kiryenka ha preceduto di 15” la Rusvelo. Swift,
1° nella tappa mattutina, è leader in classifica.
Lutto nel bob: fu iridato
Addio a De Zordo
1 Si è spento Nevio De Zor-
do, classe 1943, due volte campione mondiale di bob nel
1969 e 1970 e argento olimpico
nel 1972.
centrare». Il primo, per certi
versi storico e impronosticabile all’inizio della Top-16, visto il
percorso accidentato della
squadra di Banchi nella prima
fase e un girone sulla carta di
ferro, è stato centrato. Il segno
che l’ambizioso progetto di Milano sta finalmente cominciando a ottenere risultati.
Questa sera ci sarà un ulteriore test, in casa del Fenerbahçe Ulker del leggendario
coach serbo Obradovic, che
non ha ancora trovato la formula magica per rendere il ricchissimo club turco uno dei
più potenti d’Europa anche a
livello sportivo, anche se nessuno più di lui può avere credito e forza per provarci. Vincere lì, contro un avversario che
è tutto meno che sicuro di fare
i playoff, vorrebbe dire mandare un segnale fortissimo alla
concorrenza. Soprattutto vista la perdurante assenza di
Keith Langford, top scorer
d’Europa.
T1 CV PR T2
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 38
39
LA DIGITALIZZAZIONE DELLE SALE
Un milione e mezzo
per i cinema piemontesi
Un milione e mezzo per le sale
cinematografiche del Piemonte. È quanto ha stanziato
la Regione per le imprese disposte a dar vita a innovazioni
nei loro cinema: nodo cruciale
la digitalizzazione, considerando che il 30 giugno verrà
Oggi
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
4
5.8
4.3
MAX
IL TEMPO IN CITTÀ
19
11.8
7.1
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
interrotta la stampa di film in
pellicola. Molte strutture si sono già adeguate (1 milione e
mezzo di euro il bando regionale di tre anni fa), le 45 che si devono ancora attivare (a Torino,
ad esempio, l’Arlecchino) potranno usufruire di denaro pro-
«Nuovo Cinema Paradiso»
T1 CV PR T2
veniente da fondi europei. «Un
provvedimento - dice Simone
Castagno, presidente associazione esercenti - che consente a
molti locali di sopravvivere: i cinema sono presidi culturali».
Attualmente un impianto digitale comporta una spesa di circa 70 mila euro. «La novità - rileva Roberto Morano, segretario Agis - riguarda l’apertura
del bando alle nuove tecnologie
come la realizzazione di reti intranet e lo sviluppo dei sistemi
audio di elevata qualità». [D. CAV.]
TORINO
Diario
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
Sacrificare
Pichetto
per tenere unito
il centrodestra
IL CASO GERBIDO BRUCIATE TRENTAMILA TONNELLATE DI SPAZZATURA IN MENO
No alle primarie
ma Forza Italia
sonda altri candidati
Alessandro Mondo
A PAGINA 45
La donazione
degli organi
all’anagrafe
Blocchi e sforamenti
Congelato l’inceneritore
Continua l’esercizio provvisorio: i rifiuti vanno in discarica
ALLA TESORIERA CRESCE IL SUCCESSO DEI CONCERTI GRATUITI
La scelta di Settimo
Il consenso si potrà
dare allo sportello
Nadia Bergamini
A PAGINA 44
Tropeano
CONTINUA A PAG. 43
do, Trm ha deciso di prorogare il collaudo. Il forno è
affidato alle ditte che l’hanno costruito, cui Trm doveva subentrare ma il contratto verrà rinegoziato.
L’impianto per passare l’ultimo esame deve marciare
per 3 mesi senza guasti.
VALSUSA
Si sono sentiti male
a causa del pesce
malconservato
Paolo Coccorese
A PAGINA 47
San Salvario
alla guerra
del sonno
“I lavori Tav
non inquinano”
I residenti anti-movida
fischiano l’assessore
«Vogliamo dormire»
Le analisi dell’Arpa
«Valori nella norma
rientrate le anomalie»
La villa della musica
Fabrizio Assandri ALLE PAGINE 56-57
A PAGINA 50
Duello sul Polo Reale
EMANUELA M INUCCI
rmai le sciabole sono
incrociate. E la guerra
dei numeri dichiarata. Da un lato Cgil, Cisl e Uil
uniti contro «quella scatola
vuota del Polo Reale tanto sostenuta dal direttore Turetta
che dovrà relazionare in merito al Ministero per i Beni
Culturali». Dall’altro proprio
lui, il direttore regionale per i
Beni Culturali del Piemonte
che reagisce seccato e incredulo: «A parte che il Ministero sarei io, tutti al Mibact conoscono nei dettagli che cos’è quel Polo Reale in cui cre-
O
de tutta la città e che, ribadisco, nel 2011 ha staccato 416
mila biglietti, pari al doppio di
quanto riuscivano a quantificare nel 2010 con i cinque musei separati». Cifre che i sindacati contestano, tirando fuori i
dati che appaiono sul sito del
Mibact: «Nel 2013 il totale dei
visitatori del Polo Reale è stato
di 243.333». Turetta replica a
dir poco spazientito: «I dati li
diamo noi, e gli ingressi sono
stati 394 mila: la cifra tiene
conto delle mostre e delle notti
bianche». Intanto il 3 aprile sono tutti convocati dal Prefetto,
sindacati e direzione regionale. E duello, a quel punto, sarà.
Provincia
le incognite
della riforma
A PAGINA 41
stop. Qualcosa non va
* Gli
all’inceneritore del Gerbi-
Rossi
Paola Italiano
LUIGI
LA SPINA
abolizione dell’ente
provinciale avviata
dal primo sì alla
legge Delrio costituisce un
successo d’immagine per il
governo. Sia perché cerca
di soddisfare l’attesa dei
cittadini per una riduzione
dei costi della politica, sia
per la speranza di un più
rapido e più efficiente processo decisionale nei labirinti della burocrazia amministrativa.
Il passaggio dall’approvazione parlamentare, peraltro ancora non conclusa, agli effetti concreti sul
territorio non sarà, però,
privo di molte incognite, in
tutt’Italia, ma, in particolar modo, nella provincia
di Torino. Al contrario di
Milano e anche di Roma, la
futura città metropolitana
torinese, destinata a esercitare le funzioni della vecchia Provincia, non presenta una configurazione
orografica, economica, sociale e culturale omogenea
e comprende un’area molto vasta. Può essere comprensibile, perciò, il timore dei territori più lontani
dal capoluogo e dei centri
più piccoli di ottenere meno ascolto e di vedere più
sacrificati i loro specifici
interessi.
ALLE PAGINE 40-41
Tre bambini
dalla mensa
all’ospedale
Cara
Torino
L’
T1 CV PR T2
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
gg Dossier/La città e l’ambiente
“Troppi stop
all’inceneritore”
Rifiuti in discarica
Bruciate 30 mila tonnellate meno del previsto
Continua l’esercizio provvisorio al Gerbido
Solo a quel punto, solo dopo
i tre mesi, e solo quando la
Provincia avrà dato il via libera si potrà avviare l’esercizio
definitivo.
ANDREA ROSSI
È vero, da qualche settimana
il camino del Gerbido sbuffa
giorno e notte, i tre forni
viaggiano quasi a pieno regime. Eppure qualcosa ancora
non torna, se è vero che Trm
- la società all’80 per cento
della multiservizi Iren e al 20
del Comune di Torino, che ha
progettato e gestirà l’impianto - ha deciso di prorogare la
fase di esercizio provvisorio,
cioè il collaudo. Il forno, dal
primo maggio dell’anno scorso, quando è stato avviato, è
affidato alle ditte che l’hanno
costruito, cui Trm doveva subentrare dopo un anno, cioè
il 30 aprile 2014. Il contratto,
invece, verrà rinegoziato.
Perché? Prima che tutto sia
considerato in regola il termovalorizzatore deve mar-
Almeno fino a giugno
l’impianto non verrà
affidato a Trm
che lo dovrà gestire
Le cifre
Avvio provvisorio previsto
Gennaio 2013
I ritardi
Avvio provvisorio effettivo
Maggio 2013
Rifiuti bruciati
dall' 1/5/2013 al 23/3/2014
195 mila tonnellate
Rifiuti da bruciare
a pieno regime
421 mila tonnellate
(il 70% del volume prodotto
in Provincia di Torino)
Tariffa
(tasse comprese)
111 euro/
tonnellata
Spazi residui in discarica
600.000 tonnellate
Ovvero
ciare per tre mesi di fila senza guasti, così che si possano
valutare pienamente le sue
prestazioni. Finora non è accaduto. L’ultimo stop risale
al 12 marzo: un’anomalia legata alla chiusura di una valvola con sforamento dei limiti alle emissioni di monossido
di carbonio e ammoniaca.
La proroga
Ci vorrà dunque più tempo,
nel quale Trm chiederà alle
ditte di effettuare alcune modifiche. L’impianto verrà fermato, probabilmente a fine
aprile, e a quel punto verranno
realizzati gli interventi necessari. Va da sé che per modifiche causate da difetti dei pezzi
verranno chiesti risarcimenti.
6 anni
se l'inceneritore funziona
a pieno regime
1 anno
se non funziona
Ampliamenti previsti
nelle discariche
671 mila metri cubi
per 600 mila ton
Rifiuti prodotti in
provincia di Torino
500 mila tonnellate
l'anno
- LA STAMPA
L’inceneritore del Gerbido
avrebbe dovuto entrare in funzione a gennaio del 2013. A un
certo punto si era addirittura
pensato di avviarlo prima, a ottobre del 2012, perché i lavori
procedevano spediti. Non si era
fatto i conti con la crisi, che ha
poi messo in ginocchio CoopSette, il colosso emiliano che seguiva i lavori del Gerbido e della
linea 1 del metrò . Il termovalorizzatore alla fine ha cominciato a bruciare immondizia il primo maggio dell’anno scorso,
giusto in tempo per incassare i
certificati verdi, ovvero gli incentivi garantiti dal governo
per gli impianti che producono
energia elettrica.
Adesso manca poco alla fine dei dodici mesi previsti per
l’esercizio provvisorio e i ritardi si sono accumulati. Il 23
marzo l’inceneritore era arrivato a bruciare 195 mila tonnellate, contro le 230-240 mila
che Trm ipotizzava nel primo
anno d’attività. Una differenza che pesa circa 4 milioni di
euro di minori ricavi, visto che
la tariffa a tonnellata (tasse
comprese) è 111 euro. In più, i
rifiuti non bruciati al Gerbido
sono finiti in discarica (e così
succederà anche d’ora in poi),
dove è rimasto spazio per 600
mila tonnellate. Vale a dire un
anno a inceneritore spento,
sei a inceneritore perfettamente funzionante.
Trm sta dunque per chiedere il prolungamento dell’esercizio provvisorio. Di quanto?
«Lo stiamo valutando», spiegava ieri mattina il presidente
Bruno Torresin ai consiglieri
della commissione Ambiente
In funzione dal 1° maggio 2013
L’inceneritore del Gerbido è entrato in esercizio provvisorio il primo maggio del 2013
La fase definitiva avrebbe dovuto cominciare a fine aprile, invece verrà rinviata
guidata da Marco Grimaldi di
Sel. Si discuteva di una proposta del Movimento 5 Stelle: fissare il vincolo di 90 giorni consecutivi senza stop prima di
poter dichiarare chiusa la fase
di esercizio provvisorio del-
I contratti prevedono
che il camino funzioni
almeno tre mesi di fila
senza alcun guasto
l’impianto. «Fermo restando
che siamo contrari, e auspichiamo che l’inceneritore
chiuda, non vorremmo mai
che la città si prendesse sul
groppone un impianto da mezzo miliardo di euro che nem-
meno funziona ancora», ha
spiegato il capogruppo Vittorio Bertola, autore della mozione insieme con la collega
Appendino.
I paletti del Comune
L’impostazione è stata recepita
anche dalla maggioranza e verrà dunque approvata. «Per noi
cambia poco», commentava
Torresin. «Nel contratto con le
ditte è previsto che prima del
passaggio di consegne l’impianto debba funzionare in continuità per almeno 90 giorni. Questo
per consentire di valutare se le
performance sono quelle pattuite». Poiché l’ultimo guasto del
Gerbido risale al 12 marzo significa che almeno fino a metà giugno l’inceneritore dovrebbe re-
stare in esercizio provvisorio.
I ritardi non provocheranno
conseguenze sul ciclo dei rifiuti, ché lo spazio in discarica è
tanto e oltre ai 650 mila metri
cubi ancora disponibili ci sono
già le autorizzazioni per ricavarne altri 600. Di sicuro però
l’allungamento dei tempi non
aiuta a superare le discariche
e implicherà, se non maggiori
costi, certamente minori ricavi. Senza contare gli aggiustamenti di cui il Gerbido ha bisogno: è vero che analoghi impianti nel resto d’Italia hanno
avuto bisogno di due anni di
collaudi e hanno avuto anche
più di venti guasti, ma è altrettanto vero che pure a Torino
non funziona tutto ancora alla
perfezione.
La Provincia
Il comitato «No Inceneritore»
“Per noi cambia poco o nulla
Il sistema regge perfettamente”
“È il frutto di una scelta sbagliata
Lo hanno fatto partire troppo presto”
Paolo Foietta, dirigente della Provincia
e presidente dell’Ato Rifiuti, che cosa
cambia l’allungamento della fase
d’esercizio provvisorio?
«Non molto. Oggi il termovalorizzatore del Gerbido sta viaggiando
praticamente a pieno regime. Si è
stabilizzato intorno ai due terzi
della capacità annua, ma da un
mese sta andando verso la saturazione».
Quali sono le prossime tappe previste?
Paolo
Foietta
Presidente
Ato Rifiuti
«Trm deve comunicarci quando
verranno fermate le linee per eseguire gli ultimi lavori necessari.
Immagino succederà a fine aprile. Verranno eseguite tutte le modifiche di
carattere generale che si sono rese necessarie durante l'esercizio provvisorio di questi mesi».
E a quel punto?
Flaviano Inserra, comitato RifiutiZero,
ve lo aspettavate?
«Si faranno i lavori e dopo il termovalorizzatore sarà pronto per entrare
nella fase di esercizio commerciale.
Credo che entro giugno sarà tutto funzionante».
«Dopo l’ultimo incidente, avvenuto quasi allo scadere dei 90 giorni, era scontato. Ma quello che sta capitando, dai blocchi ai continui sforamenti, è frutto
di una decisione sbagliata presa lo
scorso anno, quando si sono voluti
accelerare i tempi dell’entrata in
funzione dell’impianto».
Se l’inceneritore brucia meno immondizia del previsto quali conseguenze si creano sul sistema provinciale dei rifiuti?
«Praticamente nessuna. Le sette discariche dislocate in Provincia hanno una
capienza residua di circa 600 mila tonnellate. Vuol dire che se il Gerbido dovesse per assurdo smettere di funzionare saremmo coperti per poco più di
un anno. Se funzionerà a pieno regime
ci sarà spazio per sei anni. Senza contare che sono già partiti gli ampliamenti
autorizzati dalla Provincia: parliamo di
altri 671 mila metri cubi».
[A. ROS.]
In che senso?
Flaviano
Inserra
«Quello che è successo ormai è sotto gli occhi di tutti. L’inceneritore
non era ancora pronto, ma se si fosse ritardato l’inizio dell’attività si
sarebbero persi preziosi finanziamenti. Oggi le conseguenze le pagano
tutti i cittadini».
Membro di
RifiutiZero
Cosa cambieranno altri tre mesi in regime provvisorio?
«A livello di normative parecchio. In
questa fase i limiti alle emissioni sono
più alti e quindi, potenzialmente, l’impianto può inquinare di più. A breve otterremo i risultati della campagna di
biomonitoraggio condotta parallelamente a quelle disposte da Asl e Arpa. E
vedremo gli effetti sulla nostra salute».
Siete preoccupati?
«Certo. Ogni volta che guardiamo le nuvole di fumo che escono dal comignolo,
pensiamo a quante sostanze velenose
sta immettendo nell’aria che respiriamo. E a quanto calore viene disperso
senza che sia stata creata una rete efficace di teleriscaldamento per compensare almeno una parte delle emissioni
tossiche. Lo chiamano termovalorizzatore, ma, per il momento, non è stato
fatto nulla per sfruttare l’energia che
viene prodotta ed eliminare altri fattori
inquinati».
[M. MAS.]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
il caso
MAURIZIO TROPEANO
L
e anomalie nei valori del Pm10 al cantiere Tav di Chiomonte ci sono state
ma il direttore dell’Arpa Piemonte, Angelo Robotto, le legge come un segnale di allarme che ha permesso
ad Ltf, la società incaricata
dei lavori preliminari della
Torino-Lione, di mettere in
atto misure correttive che «ci
permettono di dire che ad oggi nel cantiere e nelle aree
esterne vicine non sono state
rilevate criticità ambientali».
La talpa a quota 500 metri
Pm10, guerra di numeri
Al cantiere Tav di Chiomonte lo scavo meccanico del cunicolo esplorativo ha raggiunto
i cinquecento metri. Lo ha annunciato il nuovo direttore generale di Ltf, Maurizio Bufalini
Nelle scorse settimane i siti
del movimento No Tav hanno
lanciato l’allarme sulle polveri sottili. Gli articoli avevano
denunciato, sulla base di dati
Ltf, come tra marzo e settembre del 2013, si fossero
registrati 88 sforamenti in
189 giorni, più del doppio dei
35 previsti dalla legge. Robotto, però, spiega che si
tratta di «una sovrastima del
numero di particelle, che indicano un trend che può essere corretto da chi opera nel
cantiere». E aggiunge: «Nelle
“Valori nella norma
Il cantiere Tav
non inquina”
L’OSSERVATORIO
«Sistema di controllo
all’avanguardia, prototipo
per grandi opere
La battaglia di Beinasco
«Viadaquiirifiutiindustriali»
1 È stato formalizzato il ri-
corso al Tar, presentato dal
Comune di Beinasco per il
mancato trasferimento dell’ex Servizi Industriali (oggi
Sadi). L’amministrazione denuncia il mancato adempimento da parte della Regione
all’obbligo di rilocalizzare
l’azienda, specializzata nello
smaltimento di rifiuti, prima
dell’entrata in funzione del
termovalorizzatore. Il trasloco dell’impianto era già stato
previsto nel 1994, con il primo accordo relativo alla costruzione del Centro agro alimentare (Caat), ma la Servizi
Industriali non si è mai spostata dall’Interporto. Secondo uno studio tecnico com-
missionato dall’avvocato Paolo Scaparone, per bilanciare
la pressione ambientale generata da Sadi sarebbe necessario «eliminare» ogni giorno
almeno 3.400 automobili
dalla tangenziale e dismettere 3 mila caldaie a gasolio.
«Siamo decisi ad andare fino
in fondo per pretendere il rispetto di accordi ignorati da
20 anni», sbotta il sindaco di
Beinasco, Maurizio Piazza.
Che aggiunge: «Il nostro territorio è già accerchiato da inceneritore, interporto, Caat e
casello autostradale. Quell’azienda deve andare via e ci
aspettiamo che anche gli altri
Comuni della zona si uniscano a questa battaglia legale».
L’Arpa: rientrate le anomalie delle polveri sottili
altre stazioni i valori sono
confrontabili con quelli rilevati in ante operam e con la
stazione Arpa di Susa».
66
L’amianto e radiazioni
L’Arpa non ha rilevato superamenti dei valori fissati dall’Oms. «Fino ad oggi è tutto al di
sotto dei limiti sia all’interno
del cantiere che all’esterno«,
spiega ancora Robotto. Arpa ha
chiesto ad Ltf di adeguare i suoi
strumenti di rilevazione a quelli
dell’Agenzia che sono all’avanguardia in Europa. Nella relazione illustrata nella riunione
dell’Osservatorio si legge che
«le misure descrivono una condizione ambientale sostanzialmente imperturbata con valori
tipici del fondo ambientale».
Vibrazioni ok, rumore no
Secondo Arpa i risultati rilevano livelli di vibrazione di «entità
15
stazioni
chilometri
Il monitoraggio continuo
avviene attraverso 66
stazioni, 26 all’interno
dell’area di cantiere
È il raggio di estensione
dei controlli ambientali
al di fuori del cantiere
di Chiomonte
trascurabile» in riferimento ai
possibili effetti sugli edifici. Per
quanto riguarda il rumore sono
state riscontrate criticità presso
borgata Clarea. I superamenti
sono legati ai generatori per illuminazione dell’area utilizzati dalle forze di polizia.
to e isolato, è legato a condizioni
di elevata torbidità associata ad
una minima portata del torrente.
I dati chimico-fisici delle acque
superficiali e sotterranee non
evidenziano, ad oggi, alcuna criticità compresi i dati di portata
delle sorgenti».
Acque
Terre e rocce
Nell’ottobre del 2013 i No Tav
avevano denunciato una moria di
pesci nel torrente Clarea. Secondo Arpa «il fenomeno, circoscrit-
Alla fine del 2013 Ltf ha rilevato la
presenza di arsenico dal materiale di scavo di origine naturale in
concentrazioni superiori ai valori
normativi. Il materiale, considerato come rifiuto, sarà conferito
presso un impianto autorizzato.
Nuovi controlli hanno accertato
che i livelli sono «rientrati al di
sotto dei livelli di legge».
La rete dei controlli
Il monitoraggio continuo avviene attraverso 66 stazioni (26 nel
cantiere) nell’arco di 15 chilometri. Mario Virano, presidente
dell’Osservatorio, «i dati sono
confortanti su tutte le variabili
ambientali grazie all’azione di
prevenzione». Maurizio Bufalini, direttore generale di Ltf,
spiega che è «stato creato un
modello di gestione e monitoraggio che va oltre quello di base». E Roberto Ravello, assessore regionale all’Ambiente, aggiunge: «Abbiamo creato un sistema evoluto di controllo e tutela ambientale in corso d’opera
che adesso mettiamo al servizio
di tutte le opere simili in Italia».
1
Unlettorescrive:
2 «Vado spesso al parco “La
Mandria” per correre o passeggiare all’aria aperta. Entrando
dall’ingresso di Venaria (Ponte
Verde) tutti ricorderanno lo
splendido viale che accoglieva i
visitatori appena entrati; purtroppoquelvialenonèpiùaccessibile a causa della instabilità e
pericolosità delle sue piante secolarie,perovviarealproblema,
di recente è stata costruita una
variante stradale laterale lunga
qualche centinaio di metri per
una spesa di circa 180 mila euro;
tuttavia, come tutte le opere
pubbliche che si rispettino, qualche vistoso difetto non poteva
non averlo; questa volta si è
omessal’asfaltatura,ilcherende
di fatto impossibile il transito a
pedoni e ciclisti visti i nugoli di
polverechealzanoinumerosiveicoliintransito.
«Certamenteunanormalebitumata non era fattibile dato il
luogo, tuttavia per rispettare i
vincoli ambientali si poteva usa-
Specchio dei tempi
1
123456778 56A BC3 DE EFFE EA3E E 5363 177673 465A6 53 7A6 6FF8
456BBC3677818A383FE8338A31866 77!EBE8348F3
1
reunasfaltoditipo“grezzoenaturale” come è già stato fatto in passatoinzonelimitrofedelparco;siè
preferito invece “riservare” a pedonieciclistiunastradettainmezzo ai campi che però altro non è se
non un sentiero improvvisato e
non battuto in mezzo all’erba con
bucheprofonde.
«Vorrei quindi chiedere a chi
gestisce il parco se, per l’immediato futuro, si sta pensando ad
una soluzione meno “improvvisata” e soprattutto più “rispettosa” dei tanti che entrano quotidianamente nel parco senza veicolo al seguito, visto e consideratocheilcostodellavarianteèsta-
tapagatadatuttienonsolodachi
si muove in automobile».
chi? Conviene pagare (forse!), ma
seunohapremura?».
RENATOBELLINI
PIERPONSERO
Unlettorescrive:
2 «CorsoBrunelleschivicinoal
mercato. Una coppia con bimba
molto piccola, forse romeni ma
parlano bene l’italiano, stanno “lavorando” nella loro auto parcheggiataunpo’troppoversolacorsia.
Lo specchietto sinistro è incrinato.Stannodiligentementepescando e quando un pesce tocca anche
sololeggermentelospecchietto,la
macchinasimetteinmoto.Inbreve,inseguimentoerichiestadi200
euro trattabili fino a 50. Chiamare
Unlettorescrive:
ricevuta di ritorno di
una raccomandata impiega 90
giorniperfareunviaggiodaMilano a Torino! Tutti questi giorni ci
sono voluti perché la ricevuta di
ritorno di una raccomandata di
un atto giudiziario recapitata a
Milano il giorno dopo S. Stefano
dell’anno scorso tornasse a Torino. L’atto giudiziario in essa contenuto scadeva proprio decorsi
90 giorni dalla notifica! Occorreràquindispedirneunaltroconre-
2 «Una
lativicostiaggiuntivi.Beffafinale:
al ritiro della ricevuta ho dovuto
pagare una somma pari a 3,60 euro.VivalePoste!».
AVV.SILVIOVIVIANI
IlGttscrive
2 «Rispondiamo
alla lettera
“CeresaeLubatti:machiharagione” per dire anzitutto che non esiste alcuna “versione” diversa tra
Gtt e l’Assessorato ai Trasporti.
Comeènoto,apartiredal2010abbiamo subito una consistente diminuzione dei finanziamenti. In
questo quadro stiamo operando,
intotalesintonia,percontinuarea
garantire un servizio soddisfacen-
te.Nelmeritodellalettera,èindubbio che esiste una necessità di risparmiochehariguardatoanchei
mezziutilizzatisullalinea3.Levetture serie 7.000, “jumbo tram”,
presentavano alti costi di manutenzione, oltre a un funzionamento non ottimale. Si è quindi deciso
di dismetterli e di riorganizzare la
distribuzione dei veicoli tranviari .
Si tratta quindi di una concausa
che per motivi di sintesi non è
emersa nell’articolo. Nell’intervista non si fa cenno alle politiche di
dismissionedelsistematranviario
perchélastrategianonèquesta.Il
tram continua ad essere centrale
per il trasporto cittadino ma in
mancanza di cofinanziamenti nazionaliperl’acquistodinuovitram,
siamocostrettiagarantireilservizioconl’attualeparcotranviario».
UFFICIOSTAMPA
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
T1 CV PR T2
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 42
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .43
Città metropolitana, avvio difficile
Cara
Torino
LUIGI LA SPINA
Torino è un caso anomalo per dimensioni e numero dei Comuni coinvolti: oltre trecento
I sindaci dei “piccoli” protestano e minacciano il boicottaggio. Entro il 2014 la fase costituente
BEPPE M INELLO
S
iamo sempre originali. Se nel resto
d’Italia sembrano
preoccuparsi in pochi - il difficile voto
del Senato dimostrerebbe però il contrario - in provincia di
Torino cento sindaci hanno
già affidato a una lettera i loro
malumori, mentre altri sono
arrivati a minacciare la disobbedienza, diciamo, civile:
«Non ce l’ha ordinato il medico di fare la Città metropolitana, rifiutiamoci e vediamo cosa accade». Tutti, indistintamente, hanno paura di essere
fagocitati da Torino, di perdere autonomia e libertà. «La
ragione è tecnica, più che politica», spiega Claudio Lubatti,
assessore incaricato dal sindaco Fassino di occuparsi delle politiche di area metropolitana. Ma andiamo con ordine.
Quando la legge sarà approvata definitivamente - entro il
7 aprile - ed entrerà in vigore,
partirà la fase costituente che
inizierà con la nomina auto-
Il primo Consiglio
sarà eletto da sindaci
e consiglieri in carica:
circa 4 mila persone
matica di Piero Fassino a sindaco della Città metropolitana e l’uscente Antonio Saitta
con la sua giunta incaricati di
gestire l’ordinaria amministrazione fino a dicembre.
La fase costituente
Entro quella data Fassino dovrà gestire la fase costituente
della Città metropolitana. Vale
a dire, chiamare alle urne tutti i
315 sindaci e tutti i consiglieri
comunali della provincia - complessivamente oltre 4 mila persone - affinchè nominino i 18
componenti il Consiglio statutario che, come dice il nome,
dovrà, preparare, entro il 30
settembre, lo Statuto della Città metropolitana. Statuto che
sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei sindaci
entro fine anno. Il «problema
tecnico», come lo definisce Lubatti, è che il primo voto di sindaci e consiglieri sarà ponderato, vale a dire che ogni consigliere peserà in rapporto alla
città di cui è espressione. Il voto
Le incognite
della
riforma
SEGUE DA PAG.39
A
Saitta annuncia le dimissioni
Antonio Saitta non ci sta. Ieri sera alla Gam, all’incontro sulla riforma organizzato dal Pd, ha annunciato che all’entrata
in vigore della legge si dimetterà e non gestirà fino a fine anno, come prevede la nuova legge,
la fase transitoria. «Sarebbe poco dignitoso». Al suo posto dovrà dunque essere nominato un commissario
315
2,5
Comuni
milioni
La provincia di Torino
darà vita a una Città
metropolitana con più
comuni annessi
d’Italia
La popolazione
complessiva della
futura città
metropolitana
di Torino
del torinese, quindi, varrà più del
collega di Varisella e il Consiglio
che nascerà sarà sbilanciato sui
torinesi. «La legge è stata studiata proprio per evitare che i Comuni, che so, della Val di Susa si
mettano assieme per fare massa
a scapito degli altri ma anche che
il comune capoluogo spadroneggi con i suoi eletti. Ovunque questi pericoli sono marginali. A Torino, l’elevato numero dei Comuni (la seconda città metropolitana ha meno della metà dei centri
torinesi, ndr) ha sballato il meccanismo». Ecco spiegate lettera
e proteste. Fassino lo sa e sta facendo un lavorone di moral suasion per convincere i 314 colleghi
che non sarà così. «Intanto - spiega Lubatti - le regole che verranno inserite nello Statuto potranno eliminare gran parte dei guai
introdotti dalla legge che va bene
altrove ma non qui».
Una testa un voto
«Ed è bene ricordare - continua
che tutti gli atti fondamentali della città metropolitana saranno
votati dall’assemblea dei 315 sindaci dove non ci sarà ponderazione e ogni testa varrà un voto».
Secondo Lubatti c’è la possibilità
di creare organismi molto più
rappresentativi delle varie realtà
territoriali di quanto non avvenga oggi con la Provincia: «Oggi in
Consiglio provinciale siedono 7
consiglieri eletti a Torino, ma se
volessi portarne uno di Chivasso
non ci riuscirei neanche se candidassi Obama». «Per ovviare al
problema - spiega l’assessore - si
potranno creare bacini di aree
omogenee, ad esempio tra tutti i
comuni della Val di Susa oppure
del Pinerolese o del Canavese.
Sono almeno sei o sette i possibili
bacini, tutti necessari per arrivare a decisioni condivise con il territorio e viceversa». A livello ancora più basso, potranno esserci
le Unioni di comuni: «Nel Pinerolese potrebbero trasformarsi in
altrettante Unioni le attuali due
comunità montane. Proprio per
evitare che Torino agisca a discapito di chi è piccolo e lontano,
Fassino è intenzionato a proporre un organismo consultivo con i
7-8 sindaci dei Comuni maggiori.
Bacini e Unioni
Insomma, bacini, unioni e organismi di consultazione vari sono
tutte cose che lo Statuto potrà
realizzare. Basta armarsi di buona volontà e volerlo».
Lubatti è un ultras della Cit-
Sulla «Stampa»
40 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.GIOVEDÌ
27 MARZO 2014
gg Dossier/Gli effetti del taglio del governo
Cosa resterà della Provincia di Torino?
L’ente di corso Inghilterra ha più dipendenti di Napoli e più dirigenti di Roma e Milano. Ora andranno ricollocati
Nel mirino anche gli incarichi attribuiti attraverso consulenze milionarie, la sicurezza e i lavori mai terminati
MASSIMILIANO PEGGIO
C’
è il consulente
di «trabocchetti stradali» che consiglia come arginare le cause degli automobilisti danneggiati dalle buche; la
«Consulente di Fiducia» per le
«dipendenti provinciali che
subiscono molestie sessuali» e
discriminazioni varie da quote
rosa calpestate; il super cattedratico arruolato con 20 mila
euro per «verificare se è possibile evocare in giudizio lo Stato e, nel caso, davanti a quale
giudice e a quale sede» con la
speranza di incassare da Roma un tesoro congelato di 103
milioni di euro. Dal 2008 a oggi
la Provincia di Torino ha speso
più di 11 milioni e 300 mila euro
in incarichi professionali
esterni. Consulenze e affini.
Il D-Day. Ieri la province
italiane hanno vissuto il loro
D-Day renziano, il giorno
della demolizione. Simbolo
degli sprechi nazionali, di-
INCARICHI
PROFESSIONALI
ESTERNI
ASSEGNATI
DALLA
PROVINCIA
DI TORINO
euro 2.744.000
285
2009
euro 2.413.000
277
2010
euro 2.877.000
189
2011
euro 1.640.000
122
2012
euro 970.000
88
2013
euro 637.000
IL FUTURO
2
2014
Ora le 1676 unità
del personale
vanno ricollocate
venteranno «enti di secondo
livello». Con l’abolizione delle province, dicono i demolitori, si risparmieranno i costi della politica. «Macché
risparmi, specchio per allodole» urlano dall’altra lato
della barricata, ultimo
fronte amministrativo. A
spulciare le spese fatte dalla Provincia negli ultimi anni, vien voglia di fare qualche calcolo. Con 48 dirigenti, di cui sei a contratto, Torino per una volta supera
Milano, Roma e Napoli. Gli
incarichi apicali a Milano
294
2008
euro 26.900
TOTALE
La sede rinnovata cinque anni fa
Il palazzo di corso Inghilterra, all’avanguardia nel risparmio energetico, è stato inaugurato proprio da Antonio Saitta
il 10 ottobre del 2008 e ha subito ospitato i lavori dell’Assemblea Nazionale dell’Unione Province
1.257
euro 11.307.000
DIRIGENTI
TORINO
5
16
milioni
mila euro
Il costo complessivo
delle retribuzioni
annuali dei 48 dirigenti
della Provincia
Il prezzo pagato
per studiare il trasloco
di un’opera simbolo delle
Olimpiadi Invernali 2006
Provincia sono 47. Dall’altro lato, abbondano studi sul consumo del suolo, alcuni finanziati
dall’Europa, altri assegnati a super specialisti. Montagne di
progetti e aggiornamenti, a più
cifre che spesso convergono allo
stesso risultato: razionalizzare
l’espansione edilizia.
quel ruolo. In ballo però c’è la responsabilità penale per i guai del
cantiere. I dipendenti, da tempo
impegnati in un braccio di ferro
con l’ente, hanno chiesto di ottenere adeguate coperture. Molti
si pagano un’assicurazione in
proprio per i rischi dell’incarico.
Sicurezza
Triste destino per l’opera di Leonardo Mosso «Struttura di luce» eretta a Fenestrelle quale
48 di cui 6 a contratto
MILANO
40 di cui 6 a contratto
ROMA
45 tutti a tempo
indeterminato
L’opera
Nel 2013, la Provincia si è dedicata per lo più a risanare scuole
NAPOLI
34 tutti a tempo
indeterminato
Il servizio sulla «Stampa» di ieri relativo all’«eredità» della Provincia, che
ha 1700 dipendenti.
1
tà metropolitana: «Non so se
porterà risparmi, certo porterà più risorse. Perché se vado
da Moretti a battere cassa perché metta più treni per i pendolari mi ascolta più attento se
rappresento 2,5 milioni di persone. Come Città metropolitana sarà anche possibile accedere a finanziamenti europei
oggi preclusi. Fidiamoci, sarà
una gran cosa».
questo proposito, ci
vorrà molta attenzione nel rassicurare questi cittadini che non
saranno considerati «di serie B», non solo con le solite promesse, ma con fatti
concreti che dimostrino la
loro effettiva parità rispetto agli abitanti di Torino.
Perché si realizzi davvero una significativa riduzione dei costi, poi, non basterà limitarsi a contare le
minori spese per essere
riusciti ad abolire i consigli
provinciali, una misura,
dal punto di vista economico, pressoché simbolica.
Se la struttura amministrativa rimarrà immutata, sarà un passaggio nominalistico quello dalla
Provincia alla città metropolitana. Non si può perdere l’occasione, insomma,
per rendere più snello
l’iter burocratico delle decisioni e rispondere con
più efficienza alle richieste
di cittadini e aziende.
Ci sono sempre due atteggiamenti sbagliati di
fronte alle novità annunciate dal nuovo governo Il
primo, è quello di chi, pregiudizialmente, pensa che
le promesse saranno puntualmente smentite dai
fatti e maschera, con l’alibi
di una doverosa prudenza,
la volontà di non cambiare
nulla, conservando, magari, poteri e vantaggi economici a cui non si è disposti
a rinunciare. Il secondo, è
quello di chi si accontenta
della propaganda governativa e rinuncia a verificare
l’applicazione del provvedimento per calcolarne i
vantati benefici. Quando è
noto ormai che, in Italia, è
molto complicato far approvare dal Parlamento
una legge, ma è ancor più
difficile constatarne gli effetti. L’abolizione della
Provincia ha superato solo
il primo passo e, forse, saranno i nostri figli a poter
capire se non sarà stato un
passo falso.
T1 CV PR T2
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Il Comune
All’anagrafe
il consenso
per donare organi
A Torino
si può fare
nel testamento
biologico
L’iniziativa di Settimo: 18 adesioni in tre giorni
La storia
NADIA BERGAMINI
arte da Settimo
Torinese «Una
scelta in Comune». La città alle
porte di Torino è
infatti, la prima di tutto il
nord Italia ad accogliere il
progetto sulla donazione degli organi e tessuti, già adottato da numerosi Comuni
nelle Marche, Umbria ed
Emilia Romagna.
P
521
in attesa
In Piemonte: 400 per un
rene, 23 di un nuovo cuore
9 di pancreas,
65 di fegato
e 24 di polmone
13%
in Piemonte
La percentuale
di trapianti
eseguita
in regione
Di cosa si tratta
Di una nuova modalità per i
cittadini per dichiarare la loro
volontà sull’argomento. Finora le persone potevano rilasciare la dichiarazione di assenso o diniego alla donazione
o attraverso associazioni come Aido e Admo (che negli ultimi dieci anni ne hanno raccolte oltre un milione e 200
mila) o recandosi in un apposito sportello della propria Asl.
Sportello di cui pochi conoscono l’esistenza e con orari
spesso particolari. Da qualche
giorno a Settimo si può fare anche attraverso il Comune. In sostanza quando i cittadini si presentano all’anagrafe per rinnovare la carta di identità, gli operatori offrono l’opuscolo informativo, spiegano e chiedono se
vogliono compilare l’apposito
modulo che può essere di consenso alla donazione o di rifiuto.
Nei primi tre giorni, su 53
utenti, ben 18 hanno compilato
il modulo e dieci si sono dichiarati favorevoli alla donazione.
Se il buongiorno si vede dal
mattino…. Settimo può ambire
nel giro di un anno ad arruolare qualche centinaio di potenziali donatori. Numeri che rendono orgoglioso l’assessore
Fabrizio Puppo che si è occupato del progetto realizzato in
collaborazione con il Coordinamento regionale delle donazioni e dei prelievi di organi.
«La richiesta di attivare uno
sportello ci è curiosamente arrivata da Facebook. - racconta
Puppo – ci è sembrata subito
un’idea interessante e quindi
ci siamo immediatamente attivati per capire se fosse fattibile, a gennaio gli operatori hanno fatto il corso di formazione
e lunedì il servizio, a costo zero
per l’ente, è partito».
I moduli
Le dichiarazioni dei cittadini(revocabili presso l’Asl in qualsiasi
momento) registrate all’anagrafe non saranno riportate sul documento di identità, ma trasmesse direttamente e in tempo
reale al Sistema Informativo
Trapianti nazionale consultabile ogni volta che sarà necessario
dai centri trapianti regionali in
modalità sicura e 24 ore su 24.
«Ce l’hanno chiesto sul web»
La richiesta dei cittadini al Comune è arrivata da Facebook
e in pochi mesi lo sportello è diventato operativo a costo zero
«La dichiarazione con la propria
volontà di donazione o non donazione - spiega Raffaele Potenza del Coordinamento regionale
- evita, nel momento del lutto e
del dolore, alle famiglie di doversi assumere la responsabilità di
decidere. In quei momenti così
difficili nel 70% dei casi i congiunti non sanno mai cosa fare».
Grazie alle dichiarazioni rilasciate ai comuni che hanno
aderito al progetto, dal 2012 ad
oggi sono 11.267 le persone diventate donatrici, contro le 123
mila dichiarazioni di volontà
consegnate in oltre 10 anni alle
Asl. Il sistema che utilizza le
anagrafi comunali come mezzo di informazione è decisamente più capillare. «Il Piemonte è una delle regioni più
virtuose d’Italia - chiarisce
l’assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera - come numero di donatori per milione
di abitanti. Nonostante ciò le
liste di attesa per un trapianto
non si esauriscono. L’iniziativa
di Settimo va nella giusta direzione e mi auguro che presto
possa essere estesa ad altri comuni piemontesi».
I dati
Al 31 dicembre in Piemonte le
persone in attesa di un trapianto erano 521 (9 mila in tutta Italia), 400 in attesa di un rene, 23
di un nuovo cuore, 9 di pancreas, 65 di fegato e 24 di polmone.
Il Piemonte nel campo dei trapianti è all’avanguardia, il 13%
viene eseguito proprio qui.
Anche a Torino si può utilizzare il Comune per comunicare le proprie volontà rispetto alla donazione degli
organi. Lo si può fare con
uno strumento che, a differenza di quanto avvenuto a
Settimo, non è stato istituito ad hoc bensì con un’altra
finalità: il registro per il testamento biologico, istituito nel 2010 dopo una petizione popolare che l’aveva
richiesto. Il documento sul
fine - cui finora si sono registrate circa 2 mila persone,
vita era stato criticato da
molte associazioni perché
troppo stringato. Si è deciso
allora di ampliarlo, prevedendo la possibilità di indicare al fondo alcune clausole. Una di queste può riguardare le disposizioni
sulla donazione degli organi. «Nulla vieta a chi lo voglia di inserire le proprie volontà rispetto a questa situazione», spiega il radicale
Silvio Viale, tra i promotori
della petizione da cui ha
avuto origine il registro per
il testamento biologico. Sull’opportunità di istituire un
registro ad hoc, invece, Viale, che è medico, non si sbilancia: «Il fatto è che, quando si tratta di organi, alla fine l’ultima parola spetta ai
parenti. Una persona può
anche iscriversi ai registri
dell’Aido o dell’Admo, ma se
poi i suoi parenti negano il
consenso all’espianto, non
[A. ROS.]
se ne fa nulla».
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .45
Centrodestra, si cerca un altro nome
Berlusconi: “L’unità della coalizione è essenziale”. Pichetto: “Se non c’è convergenza su di me è normale cercare altrove”
Ncd e Fratelli d’Italia confermano le primarie del 6 aprile con Crosetto e Leo. Ma la trattativa è vicina a una svolta
ALESSANDRO MONDO
Le tappe
«Io sono il candidato proposto
da Forza Italia, ma decide Berlusconi. Se mancherà una convergenza sul mio nome? Sarà
naturale cercare altre soluzioni». Così Gilberto Pichetto,
sempre più perplesso al termine di un’altra giornata inconcludente.
14 gennaio
FdI lancia Crosetto
1 Fratelli d’Italia lancia
Guido Crosetto, il coordinatore nazionale del partito muove i primi passi come possiible candidato
del centrodestra. Subito
sembra ci sia la convergenza di tutta la coalizione.
Conto alla rovescia
Doveva essere il giorno della
verità, quantomeno quello in
grado di mettere qualche punto
fermo nel caos in cui si dibatte
da settimane il centrodestra
piemontese, invece la giornata
di ieri si è chiusa con l’ennesimo
punto interrogativo. Oggi, forse, sapremo se Forza Italia, Ncd
e Fratelli d’Italia troveranno un
punto di mediazione per correre uniti contro Chiamparino,
compresa la Lega e forse l’Udc,
o se invece - per la prima volta
dal ’94 - il centrodestra proce-
13 marzo
Ncd lancia le primarie
1 Il Nuovo centrodestra
lancia le primarie di coalizione per la scelta del candidato. E subito spuntano
i candidati: si fanno avanti
ufficialmente Leo, Coppola e Porchietto.
27 febbraio
Il sondaggio di FdI
Oggi sarà convocato
un nuovo incontro
di Forza Italia,
si tratta con gli alleati
1 Fratelli d’Italia com-
Ultimi tentativi per trovare una mediazione sul nome di un candidato in grado di eliminare
le resistenze tra Forza Italia e gli alleati (nella foto, il Cavaliere a Torino)
derà in ordine sparso. Ciascuno
per sè, «a cercar la bella morte», come profetizzava, desolato, uno dei suoi esponenti.
contro ristretto con gli alleati,
previsto oggi: l’ultima occasione
per tentare una ricomposizione,
magari gettando una nuova carta
sul tavolo. Molte le variabili, interne ed esterne al centrodestra,
sugli equilibri piemontesi: compresa la possibilità di un accordo
tra Ncd e Udc per le europee.
Berlusconi vuole l’unità
È esattamente quello che Silvio
Berlusconi vuole evitare. Al termine del Comitato di presidenza di Forza Italia, riunitosi ieri,
l’unica notizia certa è che il Cavaliere non vuole nemmeno
prendere in considerazione
l’ipotesi di una non coalizione:
vale anche per il Piemonte, che
comincia lentamente a entrare
nel suo orizzonte decisionale.
La seconda notizia, senza nulla
togliere ai contatti tra i luogotenenenti di FI e quelli dei partiti
potenzialmente alleati, in queste ore sempre più fitti, è che
potrebbe essere lo stesso Cavaliere a prendere le redini della
situazione.
Si muove il Cavaliere
A questo punto comincia la girandola delle voci, e delle interpretazioni. Secondo alcuni dei
forzitalioti più ortodossi, Berlusconi intenderebbe tirare dritto su Gilberto Pichetto, in pro-
missiona un sondaggio
che lancia Crosetto come il
candidato ideale contro
Chiamparino e affossa Pichetto superato anche da
altri volti del centrodestra.
Conto alla rovescia
«Io sono il candidato
di FI ma chi decide
è Berlusconi: o si trova
un’intesa o bisognerà
cercare altre strade»
«Valutare altri nomi
sarebbe un risultato,
in ogni caso resta
il problema dei criteri
per la selezione»
Gilberto Pichetto
Enrico Costa
coordinatore regionale
Forza Italia
Coordinatore regionale
Nuovo centrodestra
cinto di ottenere una (re)investitura telefonica: di primarie manco a parlarne. Il che escluderebbe una ricomposizione con gli alleati riottosi.
Stando ad altre voci, il Cavaliere si sarebbe riservato di sondare personalità del mondo imprenditoriale per sparigliare le
carte con una controproposta.
Tra i nomi che ieri circolavano,
più e meno probabili, ha fatto capolino quello di Guido Martinetti,
fondatore con Federico Grom,
dell’azienda dolciaria. Il che,
commentano alcuni osservatori,
spiegherebbe per quale motivo
Pichetto non è ancora partito con
la campagna elettorale.
Nuovo incontro?
Altri ancora rimandano a un in-
27 febbraio
Berlusconi pro Pichetto
1 Gilberto Pichetto an-
nuncia la sua candidatura
per Forza Italia. Dice che la
scelta l’ha fatta lo stesso
Berlusconi nel corso di un
faccia a faccia che ci sarebbe stato tra i due ad Arcore. Annuncio mai smentito
da Berlusconi.
Alleati in guardia
Prudenti gli alleati. Agostino Ghiglia, coordinatore regionale FdI,
è il più disincantato: «Dubito
molto che dal cilindro di Berlusconi possa uscire una personalità tale da farci cambiare idea. Conosco Torino e il Piemonte meglio di lui, e Babbo Natale non
l’abbiamo ancora trovato. Se poi
Berlusconi in persona chiama i
miei capi e li convince... io sono
per la realpolitik. Noi andiamo
avanti con le primarie del 6 aprile». Altrettanto chiaro Enrico
Costa, numero uno del Ncd in
Piemonte: «Sgombrare il campo
dalle attuali candidature potrebbe essere un passo avanti, ma in
ogni caso bisognerebbe costruire
un metodo collegiale per quelle
nuove... ed ecco che torniamo alle
primarie». Partita aperta.
20 marzo
Berlusconi pro primarie
1 Arriva la notizia che
Berlusconi avrebbe detto
sì alle primarie. Voci poi
smentite dagli stessi vertici di Forza Italia che le avevano fatte trapelare.
24 marzo
Ncd-FdI in azione
1 Ncd e FdI accelerano
dopo la chiusura di Forza
Italia su Pichetto e annunciano: primarie il 6 aprile.
Cinquestelle
Per Bono
un tour
elettorale
sul camper
Il camper del tour elettorale
del candidato presidente del
Piemonte del movimento 5
Stelle partirà il primo di
aprile. «A differenza di Renzi
che faceva finta di muoversi
in camper io lo userò come
una casa mobile per girare
per il Piemonte. È un modo
per abbattere i costi della politica visto che lo useremo
per preparare i pasti, dormire e trasportare il materiale
di propaganda», spiega Davide Bono. Prima tappa il Verbano-Cusio-Ossola. E da lì
Bono e i Cinquestelle scenderanno verso le province del
sud Piemonte per poi concentrarsi a Torino dove arriverà anche Beppe Grillo. In
queste settimane è stato elaborato un programma di governo perché i Cinquestelle
sono convinti di potersi giocare la vittoria finale. Per fare cosa? L’introduzione del
reddito minimo garantito:
400 euro al mese per chi rimane senza lavoro e senza
ammortizzatori sociali. E
Bono spiega che i soldi per finanziare questa misura arriverebbero dall’abolizione dei
«vitalizi, anche quelli retroattivi e ad altri tagli ai costi della politica». E poi c’è
anche la volontà di intervenire da subito per l’informatizzazione della sanità.
Il tour servirà anche per
raccogliere i fondi per finanziare la campagna elettorale:
«Noi - spiega ancora Bono abbiamo deciso si spendere
al massimo 70 mila euro, ma
contiamo di restare al di sotto di questa soglia. Per farlo
però chiediamo il sostegno
dei cittadini». Ad oggi sono
stati raccolti circa 20 mila
euro. «Con il contributo di
tutti manderemo a casa la
destra e sconfiggeremo anche Chiamparino che non
rappresenta certo il caambiamento».
[M.TR.]
Diario
Il libro di Cerutti (Sel)
Ghiglia (FdI)
Polemica in Comune
“Ecco perché
chiudere i Cie”
“Auto blu all’asta?
Meglio alla polizia”
Omofobia, schede
di nuovo on line
Un libro per spiegare i motivi
per cui è necessario chiudere i Cie,
a partire da quello di Torino. Monica Cerutti, consigliera regionale di
Sel, ha raccolto in un volume scaricabile gratuitamente dal suo sito «il
lavoro di monitoraggio della struttura portato avanti in 24 mesi». E spiega: «L’ultima visita
risale a giovedì 20 marzo 2014 e nei fatti quella struttura era
chiusa vista la presenza al suo interno di 29 “ospiti” totali,
ma nonostante ciò il numero delle forze dell’ordine impegnate (esercito, carabinieri e polizia) è lo stesso di quando il centro era a pieno regime con una capienza massima di 210 ospiti». E poi «la gara per l’assegnazione della gestione del Cie di
Torino è andata deserta perché nessuno si è presentato, neppure la Cri ha ritenuto opportuno partecipare a un bando al
massimo ribasso (40 euro al giorno per singolo “ospite”) e il
prossimo 10 aprile la gestione del Cie non sarà più competenza della stessa». Insomma «visto ormai l’utilizzo ai minimi
termini della struttura ci chiediamo che senso abbia continuare a mantenerla».
1
«Anziché fare spot pubblicitari
sulla presunta politica di risparmio
del governo Renzi, il ministro degli
Interni, Angelino Alfano revochi
l’asta su ebay e invii le auto del Viminale alla Questura di Torino». La
richiesta arriva da Agostino Ghiglia, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, che non si preoccupa di criticare il leader di un partito, il Nuovo Centrodestra, con cui sta organizzando le primarie anti-Chiamparino.
E spiega: «Non so se il Ministro sappia - anche se sarebbe
sufficiente buttare l’occhio in giro mentre viaggia velocemente con sirene e lampeggianti dietro i vetri oscurati - che
la maggior parte delle auto in dotazione alle nostre forze di
Polizia hanno mediamente più di centomila chilometri e che,
addirittura, molti agenti che svolgono attività in borghese
sono costretti ad usare le proprie vetture o i mezzi pubblici
anche per servizi delicati». Insomma «la sicurezza degli
agenti e dei cittadini non si tutela con spot mediatici ma con
scelte consapevoli e concrete, anche se, comprendiamo, la
serietà non si compra su Ebay...».
1
Le contestate schede relative
all’omofobia realizzate dal settore
Diritti e pari opportunità del Comune, guidato dall’assessore Ilda Curti, e utilizzate per il corso «contrastare il bullismo omo/transfobico»
rivolto a docenti della scuola secondaria, sono di nuovo on line. Erano state rimosse l’altro ieri,
dopo le polemiche sollevate da ambienti cattolici, in particolare dal consigliere del Nuovo Centrodestra Silvio Magliano,
il cui attacco aveva poi smosso anche il cardinal Bagnasco.
«La rilettura ha confermato in pieno il contenuto e l’indirizzo
generale costruito attraverso un lavoro iniziato anni fa»,
spiega una nota del Comune. «Nessun intervento contenutistico è stato apportato, mentre è stata fatta una modifica di
carattere stilistico». Spariti i riferimenti alla presunta omofobia di San Paolo, paragonata invece all’atteggiamento aperto e inclusivo di Gesù, contro cui si era scagliati Magliano e i
cattolici. La scheda «L’omosessualità nella Bibbia: l’antico testamento» è stata dunque modificata, così come un brano
tratto dalla Genesi sostituito.
1
T1 CV PR T2
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 46
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .47
Quasi soffocati
mentre
rubano il rame
Il motore del “flessibile” brucia l’ossigeno
CLAUDIO LAUGERI
Sotto accusa il filetto di platessa
Rischiare la vita per rubare
un po’ di rame, l’«oro rosso»
diventato bersaglio dei predatori di strutture abbandonate, ma anche di ferrovie e
magazzini poco sorvegliati.
Ieri pomeriggio Mircei Radu,
36 anni e un connazionale
(ancora non identificato)
hanno cercato di strappare
qualche metro di cavo da una
centrale abbandonata. Utilizzavano un flessibile, alimentato da un generatore a
benzina: il motore ha bruciato l’aria, loro sono rimasti intossicati dal monossido di
carbonio. Uno sta già meglio,
in cura con trattamenti in camera iperbarica al Maria
Vittoria; l’altro è in coma, lotta contro la morte al pronto
soccorso del San Giovanni
Bosco. I carabinieri indagano
per chiarire la vicenda.
Si ripropone il problema della qualità dei prodotti serviti nelle mense scolastiche:
questa volta il piatto incriminato che ha provocato malori sarebbe il filetto di platessa
Tre bambini
intossicati
in mensa dal pesce
Si sono sentiti male dopo il pranzo alla Perotti
PAOLO COCCORESE
Il furto
Poco dopo le 15, i due sono entrati nella cabina di trasformazione della centrale elettrica in
corso Umbria, a meno di 30
metri dalla caserma dei caraIN COMA
Il più grave è stato
ricoverato
al San Giovanni Bosco
binieri e da quella della polizia
municipale. È una struttura in
muratura, porte in metallo
con ampi tagli all’altezza delle
serrature, per impedire la
chiusura. La zona è frequentata da clandestini, gente che
cerca riparo nelle notti fredde.
Ma è anche una piccola cassaforte che «custodisce» decine
di metri di cavi in rame. Sono
sistemati in cunicoli, servivano a portare la corrente in arrivo e in uscita dalla cabina
elettrica. Per i predoni, è moneta contante.
Il modo più semplice e più
rapido di portare via quei
cavi è il taglio a blocchi, con
un flessibile. Per arrivare
all’«oro rosso», è necessario
I soccorsi
Le fasi finali dell’intervento di vigili del fuoco, carabinieri
e medici del 118 nella cabina elettrica in corso Umbria
scendere nei cunicoli. Il condotto è fatto a «L»: il primo
tratto è verticale, 4-5 metri.
Per scendere c’è una scala in
metallo inchiodata alla parete. Mircei si è fermato là, il
suo amico è andato oltre, altri
5 metri.
L’intossicazione
I due hanno incominciato a tagliare. Hanno utilizzato il flessibile collegato a un generatore di
corrente a benzina. Brucia aria
e carburante, emette monossido di carbonio. Letale. I due hanno «lavorato» per un po’, con
ogni probabilità almeno 15-20
minuti. Quando i vigili del fuoco
sono intervenuti, nell’aria c’erano mille e 100 parti per milione
di monossido di carbonio: sarebbero bastate la metà per
causare cefalea e giramenti di
testa, con un’esposizione di appena 10 minuti. Mircei era più
vicino alla «bocca» del cunicolo,
il ricambio d’aria era maggiore.
All’amico è andata peggio.
I soccorsi
Una telefonata al 115 ha dato l’allarme. Erano le 15,49. «Ci sono
due persone, due amici che dormono nel canale» ha detto la voce con accento romeno, ma che
dichiarava un nome italiano. I
vigili del fuoco hanno mandato i
sommozzatori e gli specialisti in
soccorso alpino e fluviale. Loro
hanno salvato i due giovani romeni. Mircei è parso subito in
condizioni migliori. L’amico
sembrava morto. Il torace immobile. Il massaggio cardiaco e
l’intervento dei medici del 118
hanno rianimato il giovane. È
ancora in coma, i medici aspettano un miglioramento per poterlo sottoporre alle cure in camera iperbarica. In ospedale sono finiti anche 6 vigili del fuoco,
rimasti intossicati. Sono già stati dimessi.
Ieri i genitori di Camilla, il
nome è di fantasia, hanno
preferito evitare di farla tornare tra i banchi dell’elementare «Perotti» di via
Mercadante. «Anche se sono passate parecchie ore,
non sono spariti i sintomi
dell’intossicazione. Ha ancora le macchie rosse sulle
guance, le labbra e la lingua
così gonfie che fa fatica a respirare», racconta in serata
la mamma Daniela. La piccola è una dei quattro alunni
della scuola della direzione
didattica Ilaria Alpi che
mercoledì, dopo aver mangiato una porzione di platessa dorata in refettorio, sono
stati costretti a ricorrere alle cure mediche. Tre sono
andati in ospedale dove sono
stati visitati e dimessi dopo
alcune ore. Il referto parla
chiaro: intossicazione da
sindrome di sgombroide.
Cibo mal conservato
I genitori sono sul piede di
guerra. E annunciano che
sono pronti a preparare i
panini per i loro figli per
evitare di farli tornare in
mensa. Difficile da dimenticare lo spavento di mercoledì. Ad ora di pranzo, in tavola
un menù uguale ad altri giorni. Riso, insalata di contorno
e un filetto di platessa impanata. «Finito di mangiare,
mia figlia e altri compagni
hanno incominciato a sentirsi male - dice una delle mamme dei bambini intossicati -.
Le maestre ci hanno subito
chiamato. Sono andata all’ospedale Regina Margherita». Al Pronto Soccorso la
bambina è rimasta per quasi
L’ASSESSORE
«Sono solo tre porzioni
vengono serviti
40 mila pasti al giorno»
sette ore. I medici le hanno
somministrato cortisone e
antibiotici. «Ci hanno spiegato che aveva un’intossicazione per aver mangiato una dose eccessiva di istamina – aggiunge -. Perchè il pesce non
era buono ed era stato conservato male».
La risposta
Due bambini sono stati portati
al Regina Margherita, uno al
Il recupero della salma
OGGI L’AUTOPSIA
Il corpo era stato avvistato
sulle sponde del Po venerdì
scorso da una ragazza che
stava passeggiando,
non lontano dalla zona
di piazza Europa
Resta un mistero l’identità
del cadavere sulle sponde del Po
Tre tatuaggi
l’unico dettaglio
sul corpo sfigurato
dall’acqua
GIAMPIERO MAGGIO
Tre tatuaggi sull’avambraccio destro e una catenina
d’oro. Nient’altro. Sono questi pochi dettagli che potrebbero dare un’identità al
cadavere trovato venerdì
scorso sulle sponde del Po, a
San Mauro Torinese.
Su di lui, un uomo tra i 30 e
San Giovanni Bosco. Il quarto
è rimasto a casa, ma i genitori
gli hanno somministrato i medicinali necessari per far sgonfiare le labbra che gli impedivano di respirare. Ieri, mentre
i genitori sono andati in Procura per fare un esposto, altri
compagnia sono stati male.
«Vomito, diarrea, problemi intestinali per molti bambini»,
aggiunge la mamma della piccola di quinta elementare rimasta intossicata.
Il Comune non è rimasto a
guardare, ma preferisce minimizzare. «Ci dispiace dell’accaduto - dice l’Assessore alle
Politiche educative, Maria
Grazia Pellerino -. Parliamo di
tre porzioni su oltre 40.000
servite. Abbiamo chiesto all’azienda fornitrice e ai nostri
organi di controllo di dirci cosa sia successo». I genitori sono più severi: «E’ da settembre che ci lamentiamo della
qualità del servizio», dice Fabrizio Genco, coordinatore
circoscrizionale e genitore di
un alunno, e chiede la sostituzione dell’azienda incaricata.
«Il cibo spesso arriva in ritardo, freddo e in porzione esigue. Ed è capitato di trovare
nei piatti unghie e capelli».
i 40 anni, al momento non si sa
nulla. Il volto era sfigurato e
neppure dalla dentatura sarà
possibile avere informazioni
utili, perché quell’uomo trovato cadavere era totalmente
sdentato. Per gli inquirenti
che, da giorni, cercano una
traccia, un dettaglio utile, si
tratta di un vero e proprio
rompicapo. Il procuratore capo della Repubblica di Ivrea,
Giuseppe Ferrando spiega:
«L’unica certezza, aspettando
l’esito delle analisi sul Dna, sono quei tatuaggi». Una rosa dei
venti, un braccialetto tribale e
il simbolo di una foglia di marijuana tatuati sul braccio destro. «Rendere pubblici questi
particolari ci potrebbe aiutare
a dare un nome a quel corpo»
insistono i carabinieri.
Soltanto a quel punto, forse,
si riusciranno a capire molte
altre cose. A cominciare dal
perché quel corpo si trovasse
in acqua. Quell’uomo si è suicidato? Oppure è stato ammazzato e poi gettato nel fiume?
Domande che per ora restano
senza risposta, anche se l’esame esterno del cadavere aveva
escluso segni di violenza. «Per
capire meglio, però, sarà fondamentale l’autopsia» spiega il
procuratore titolare dell’indagine. L’esame autoptico è fissato per questa mattina. Il cadavere verrà trasferito dalla ca-
mera mortuaria di Settimo Torinese a Strambino, dove c’è la
sede di medicina legale.
Il corpo era stato trovato
venerdì della scorsa settimana, intorno alle 16, da una ragazza che stava passeggiando
lungo le sponde del Po, a pochi
passi da piazza Europa. In un
primo momento lo aveva
scambiato per un per un sacco
della spazzatura. Poi, però, si
era avvicinata e aveva guardato meglio: «Ho capito che si
trattava del corpo di una persona». Era stata la stessa ragazza ad avvertire, sotto choc,
prima la polizia municipale,
poi i carabinieri.
Per recuperare il cadavere
riverso a pancia sotto i pompieri avevano dovuto lavorare
diverse ore. «E’ morto da almeno un mese» aveva spiegato il
medico legale subito dopo aver
effettuato l’esame esterno su
quel corpo ormai gonfio d’acqua. Poi il cadavere era stato
portato nella camera mortuaria di Settimo Torinese.
L’unica traccia, per gli inquirenti, è una denuncia di
scomparsa fatta 3 settimane fa
a Torino dai famigliari di un
uomo che, per età, coinciderebbe con il cadavere trovato
sulle sponde del Po. «Riscontri
oggettivi, però, al momento
non ce ne sono» spiega Ferrando. E allora l’unica speranza
restano quei tatuaggi e quella
catenina d’oro.
T1 CV PR T2
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 48
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Wave for energy
.
Cronaca di Torino .49
CardioPad
Creare energia
in mezzo al mare
L’esame al cuore
si fa in farmacia
L’idea è di creare energia
offshore, cioè in mezzo al
mare. I fondatori di Wave
For Energy pensano in
grande come tutti all’incubatore, ma qui si fa
l’idea è di quelle rivoluzionarie. E Wave for Energy
ha già un prototipo di meccanismo per sfruttare l’energia delle onde. L’Italia è un paese
circondato dall’acqua e se davvero l’idea di
W4E si realizzasse sarebbe l’uovo di colombo.
La società è composta di ingegneri con formazione meccanica ed aeronautica, esperti
in analisi e progetto di sistemi meccanici,
meccatronica e meccanica delle vibrazioni.
La prima «stazione» sarà a Pantelleria, la
prossima in Sardegna.
[A. MAR.]
Lui è un ragazzo di quelli
che ti immagini in mezzo a
circuiti e pc, ha 33 anni, si
chiama Alessandro Sappia e con Enrico Manzini
da quattro studiano un
prototipo, ma soprattutto
le autorizzazioni dal ministero della Salute e le certificazioni. Adesso
hanno un oggetto, poco più grande di un computer portatile che fa l’elettrocardiogramma
sul posto. Il CardioPad già dal nome fa intuire
tutte le possibilità, con uno schermo touchscreen fa l’esame lo comunica al medico o all’asl e memorizza i dati della persona. Niente
più code alle aziende sanitarie, un risparmio
di tempo e soprattutto per il sistema sanitario.
Adesso deve solo entrare sul mercato. [A. MAR.]
Wiicom
Sadabike
La caldaia parla
con l’idraulico
Avete presente quando
tornate a casa per un bagno caldo e la caldaia si è
bloccata? Ecco se avesse
installato questo pezzettino di tecnologia di altissimo livello avrebbe potuto
«dialogare» con il vostro
idraulico, e prima del vostro arrivo a casa voi
avreste potuto contattarlo via Ipad o cellulare.
Per adesso la Wiicom, una decina di persone
tra ideatori e dipendenti, installa questi mini
modem nelle linee industriali dove con la tecnologia wi-fi comunicano il numero di pezzi
prodotti, qualunque sia il software dell’azienda, è questa la vera novità: non ci sono barriere, ma la sicurezza è garantita.
[A. MAR.]
Un campus per l’innovazione
Tra corso Castelfidardo e via Boggio 59 nella cittadella del Politecnico ci sono aziende create
dagli ex studenti diventati giovanissimi imprenditori che creano innovazione e posti di lavoro
Dall’incubatore
al business
Mille posti di lavoro e 86 aziende high-tech
Le cifre delle start-up nate al Politecnico
ANTONELLA MARIOTTI
Functionable
Un supporto
per i disabili
Anche questa start-up
pensa alla salute, o meglio
della qualità della vita. Già
in sperimentazione all’Unità spinale del Cto, adesso
questo dispositivo che
cambia la vita a tetraplegici e pazienti con difficoltà
motorie, stanno per essere immessi sul mercato. «Tactee» questo il nome dell’innovazione è
un supporto per le mani che restituire l’autonomia funzionale e l’indipendenza in una nei gesti
quotidiani. Inutile sottolineare l’utilità sociale e
il risparmio delle famiglie in tempo e denaro
nell’assistenza. «E’ Tactee che si adatta alle
persone che lo usano e non viceversa». Una rivoluzione in questo campo.
[A. MAR.]
Si chiama incubatore, forse
perchè le idee geniali e appena
nate sono un po’ come bambini
prematuri. È l’I3P del Politecnico, la cittadella dell’innovazione 3.0 una serie di laboratori
e uffici tra corso Castelfidardo
e e via Boggio, che racchiude
cervelli che vogliono restare
qui e creare posti di lavoro partendo da un’idea, geniale appunto. Ieri I3P ha aperto le porte per mostrare alcune delle
aziende sulle quali è stata investita fiducia e cifre importanti.
Sono qui le start-up, per
quelli che non sono nativi digitali e anche per parecchi degli
altri, sono le aziende più nuove
che ci sono, quelle che assumono, che da un’idea arrivano a
un fatturato a sei zeri e anche
di più e in una manciata di anni.
Nel senso che di anni ce ne vo-
gliono meno delle dita di una
mano. Torino sta imparando a
conoscere questo super incubatore di veri geni di tecnologia e soprattutto di impresa.
«Noi qui ci prendiamo carico di un progetto, cerchiamo i
finanziatori e diamo la possibilità di avere una sede» spiega
Dalla medicina
all’edilizia le migliori
innovazioni passano
da corso Castelfidardo
Mario Vittone, responsabile
operativo dell’incubatore che
ieri ha raccontato in cifre e opportunità come si è arrivati a
mille posti di lavoro e a 86
aziende ospitate. «Qui ci sono
trentamila studenti - spiega
ancora Vittone - di questi il
quaranta per cento viene da
fuori regione e circa un sesto
sono stranieri».
Un campus al centro della
città che sta producendo innovazioni come la bicicletta che
sta in una borsa da pc, senza
raggi e pieghevole, oppure una
scatola poco più grossa di un
Ipad che fa l’elettrocardiogramma, un sistema che può
essere integrato con le varie
aziende ospedaliere e dalla farmacia sotto casa mandare la
diagnosi al proprio medico di
famiglia. Nel settore medico
poi c’è una delle start-up che
prevede un boom nei prossimi
anni: si tratta di un nuovo strumento per gastroenterologi
per esaminare l’interno dello
stomaco, e senza biopsie, riuscire capire se ci sono cellule
tumorali o no. Anche qui oltre a
salvare vite umane si prevede
un fatturato stellare.
twitter @lamariotts
La bici grande
come un ombrello
Senza raggi e pieghevole. E
detto così sembra una bici del
futuro ma non tanto, e invece
no. Sadabike pesa meno di 10
chili si piega con un solo movimento, e una volta chiusa sta
in una borsa che si può mettere a tracolla e contenere anche
il computer portatile. A inventarla Gianluca Sada, un giovanissimo ingegnere che promette «la metteremo in produzione l’anno prossimo». Costerà
1500 euro in allumino, più o meno, e il doppio in
carbonio. Nel video di presentazione la superbici compatta è davvero una gran cosa. E anche vista dal vero: l’inventore ha pedalato per i
corridoi dell’I3P con estrema facilità. [A. MAR.]
Nesocell
L’isolante per la casa
dai rifiuti di carta
Dai rifiuti di cartiera può
arrivare la soluzione semplice ed economica per aumentare l’efficienza energetica delle abitazioni. Ne
sono convinti gli ideatori
di Nesocell: fiocchi di cellulosa riciclati dalle cartiere che vengono inseriti nelle intercapedini di
pareti, tetti e sottotetti, aumentando il
comfort climatico delle case. Pensate a quanta
carta si getta ogni giorno nei cassonetti e a
quanta se ne potrà riciclare. La sede operativa
di «Nesocell» è in via Livorno mentre l’impianto produttivo è a Balangero. Da sottolineare
che queste start-up qui restano, e qui creano
posti di lavoro.
[A. MAR.]
Vendere e comprare
Il caso
La piattaforma Citybuyer
è senza pubblicità
e dopo un mese
conta già parecchi iscritti
Metà Ebay e metà Facebook
Il mercato virtuale nasce sotto casa
«Citybuyer»
l’idea
di un torinese
di 24 anni
sfruttare la mia rete di contatti
su internet?». E’ nata così, da
una considerazione fugace,
l’idea di una piattaforma completamente gratuita che trasformi la condivisione in una
nuova forma di guadagno e colleghi acquirenti e venditori in
tutto il mondo.
ELISA BARBERIS
Il successo
La rivoluzione social dell’ecommerce ha un cuore torinese e l’entusiasmo creativo di
Simone Barioglio, 24 anni appena. «Una sera volevo vendere un vecchio cellulare su
eBay, ma non volevo pagare
senza sapere se sarei riuscito
a trovare un compratore, allora mi sono chiesto, perché non
A meno di un mese dal lancio, oggi Citybuyer conta già centinaia
di iscritti: bastano pochi clic per
pubblicare e far conoscere ai propri contatti l’oggetto o il servizio
che si vuole mettere in commercio. Massima trasparenza, nessun intermediario, spese di commissione o canoni mensili per inserire i propri annunci.
La sfida è ambiziosa: «Unire
il privato al piccolo negozio,
portare tutti su un’unica piazza
digitale, con un’interfaccia
semplice da utilizzare e che non
abbia pubblicità invasiva e fastidiosa», spiega. Oltre a oggetti e biglietti per eventi musicali,
presto si potranno acquistare
anche servizi, app, materiale
musicale e film o collegare il
proprio store virtuale, unendo
il commercio elettronico a quello fisico. «Tramite l’applicazione per smart-phone, ancora in
fase di sviluppo, qr code e tecnologia Nfc, che permette il
passaggio d’informazioni tra
due dispositivi tramite wireless, si potrà poi decidere di farsi spedire direttamente a casa
la maglietta provata in negozio
oppure andare solo a ritirare la
spesa già prenotata». Meno costi per i commercianti, meno
prodotti invenduti e tutto il
vantaggio dei prezzi contenuti.
La Rete
«La Rete - continua Barioglio - ha
sconvolto radicalmente il modo
di creare, distribuire, promuove-
re e scambiare beni e servizi, ma
prima ancora che tecnologico il
cambiamento è sociale». Se attraverso il motore di ricerca posso raggiungere tutto il resto del
mondo, sono però gli acquisti effettuati a dare un valore locale e
personalizzato alla propria bacheca. «In più offriamo una maggiore visibilità attraverso spazi a
pagamento per sponsorizzare il
proprio prodotto, che però non
rischiano di perdersi nel mare
magnum degli annunci come avviene su eBay».
Partito con tre amici, un budget quasi pari a zero e una
scrivania nell’Incubatore di
startup del Politecnico, a chi gli
chiede perché non sia già volato all’estero, Simone risponde
senza esitazione: «Se Citybuyers avrà successo preferisco che dia un’immagine tricolore piuttosto che a stelle e strisce. Se Facebook fosse nato in
Italia, magari non fatturerebbe
così tanto, ma quante persone
vorrebbero dare vita a un progetto così, in grado di generare
un circolo virtuoso di innovazione e coraggio?».
T1 CV PR T2
50 .Cronaca di Torino
.VENERDÌ 28 MARZO 2014
Movida
nel mirino
Fischi all’assessore
“A San Salvario
vogliamo dormire”
I controlli
aumentano
e anche
le operazioni
di carabinieri
e vigili urbani
ma i residenti
sono ormai
esasperati
Movida selvaggia, il Comune promette più vigili
il caso
PAOLA ITALIANO
«I
Sudoku
o ho abitato a
San Salvario
quando ero studente. Conosco
il quartiere e lo
preferisco com’è oggi». E giù
proteste, urla, fischi. Quando
fa il suo intervento, l’assessore Domenico Mangone rende
incandescente il clima già
surriscaldato del consiglio
aperto sulla movida a San
Salvario che si è svolto ieri
pomeriggio alla Circoscrizione Otto, in una sala gremita
ben oltre il limite della capienza, in cui erano presenti
anche altri due assessori, Elide
Tisi e Giuliana Tedesco, e il comandante cittadino dei vigili
Alberto Gregnanini. Mangone
parla dopo gli interventi ai limiti della disperazione di alcuni
residenti e qualcuno ironizza:
«Ha del coraggio».
Alta tensione
Che sia un consiglio difficile e che
siano tutti sul piede di guerra lo si
capisce fin dai primi interventi,
subito interrotti da brusii, proteste rumorose, invettive o applausi. Andrà avanti così per tutta la
seduta, con il presidente Levi che
avrà il suo bel da fare a impedire
L’annuncio
che la situazione
Al di là di preveI RESIDENTI degeneri. I comidibili tensioni, liti
dei residenti,
Nel mirino il sindaco tati
e contestazioni,
non solo quelli di
che non li riceve San Salvario, non
l’unica vera novità in arrivo è Contestato Mangone si fanno sfuggire
quella che annunl’occasione della
cia l’assessore Tedesco: a San folta rappresentanza istituzionaSalvario i vigili lavoreranno an- le per ribadire le loro lamentele.
che di notte, in un servizio spe- Tra cui l’assenza del sindaco, inciale a piedi che conterà 18 ope- vitato, ma assente per altri imperatori in divisa che gireranno gni a Roma: denunciano che da 4
dal giovedì alla domenica nel mesi gli hanno chiesto un inconquadrilatero della movida. Non tro, senza risposta. Dopo aver
solo per punire la sosta selvag- passato in rassegna tutti i disagi
gia, ma per sanzionare anche i che sono costretti a subire, i cocomportamenti eccessivi dei mitati tirano fuori l’asso nella
clienti dei locali.
manica, il colpo di scena: proiet-
Sulla Stampa
tano in aula un video con immagini della movida girate dai loro
balconi con folle di giovani urlanti
per strada.
Mamme disperate
Anche l’arcivescovo
Nosiglia è intervenuto sulla
movida a San Salvario incontrando i residenti.
1
Ma l’applauso più grande lo
strappa una mamma che abita in
via Belfiore 22, con un intervento
disperato fino alle lacrime: «Ho
tre figli, non dormono loro, non
dormo io. Questa notte ci hanno
tenuti svegli fino alle quattro. A
chi mi devo rivolgere per essere
ascoltata?». In molti pongono la
stessa domanda. Prende il microfono un ragazzo, studente:
«E’ diventato impossibile studia-
re e dormire. Ho chiamato il 113 e
mi hanno detto di chiamare i vigili. Ho chiamato i vigili e mi hanno detto che non possono intervenire per questioni di sicurezza. Ma parlano della loro sicurezza. Io non so più a chi chiedere
aiuto». Dopo molti interventi,
scoppia il caos quando prende la
parola Mangone. Torna una relativa quiete quando parla Giuliana Tedesco. «I 18 vigili sono già
attivi da una decina di giorni. Girano la sera dopo cena, fino a
mezzanotte». E qui riprendono
le proteste: «Troppo presto, i
problemi maggiori li abbiamo
dopo mezzanotte».
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .53
FABRIZIO ASSANDRI
AL LINGOTTO
al basco alla
Greta Garbo ai
copricapo a pagoda degli anni
50. La mostra
«Chapeau, Madame», allestita a Palazzo Madama,
racconta molto più dell’evoluzione di un accessorio.
Apre il sipario su un’epoca,
nella quale il cappello era irrinunciabile per le signore,
ne attraversa concezioni e
sogni. Ci sono le cloche anni
20, per donne moderne dai
capelli corti, le forme bizzarre degli anni 40, ad aureola o turbante: la fantasia bilanciava i poveri materiali
imposti dalla guerra. Niente
a che vedere con il post,
quando si esprime la rinascita in un trionfo di nastri,
piume, velette, petali. In mostra ci sono 80 cappelli indossati tra il 1920 e il 1967,
realizzati dalle modisterie
torinesi – la loro produzione
all’epoca era molto forte, ora
è solo più un ricordo – e da
quelle parigine.
«Le modiste piemontesi
copiavano i cappelli d’oltralpe. Erano uno status symbol: spesso le madame li
compravano direttamente a
Parigi» dice Anna Bondi, curatrice della mostra con la
conservatrice Paola Ruffino.
L’altra sera, è stata occasione per tante torinesi di ti-
Un’altra
scuola
occupata
dalle bidelle
D
Ammirate
Decine di visitatrici si sono
soffermate entusiaste ad
osservare i capi storici in mostra
Dagli armadi della scuola
a Palazzo Madama
“Chapeau, madame”, la mostra sui cappelli nasce al Passoni
Il liceo artistico ha una grande collezione di abiti storici
IL PROGETTO
Si cercano informazioni
e reperti sugli antichi
mestieri della moda
rare fuori dall’armadio i cappelli, anche i più strani, e
sfoggiarli senza imbarazzo.
La scuola
Tutti gli oggetti della mostra,
che si trova al secondo piano,
nella Sala Tessuti, dove resterà un anno, arrivano dalla collezione di abiti del liceo artistico Passoni, che ha prestato
pezzi del suo «guardaroba»
anche alla mostra di Venaria
sui 150 anni dell’eleganza italiana. «Gli studenti della sezione moda erano nel backstage, racconteranno l’iniziativa sul loro blog» spiega la docente Valeria Bianco, curatrice della collezione del liceo.
Il pezzo più pregiato
È un Reboux di paglia e raso
di seta nera, modellato come
una scultura, il pezzo più
pregiato. Ci sono i capi fantasiosi nello stile di Elsa
Schiaparelli, vicina ai surrealisti, firme come Dior e i nostrani Cerrato, Maria Volpi,
Gina Faloppa. Esposte an-
Tradizione e fantasia
Al vernissage di «Chapeau, madame» molte
signore hanno esibito cappelli di vario
materiale e foggia
che cappelliere e forme di legno, la rivista «Modes e Travaux» del 1932. I monitor ripercorrono la storia del cappello nell’arte, con Picasso e
Modigliani, e nel cinema, con
dive come Marlene Dietrich e
Ginger Rogers. L’ultimo cappello esposto è del 1967. «Dal
’68 le donne non hanno più vo-
luto essere madame, il cappello si mette semmai per gioco dice Bondi – Adesso però sta
tornando di moda: riappare
nelle vetrine dei negozi».
Produzione via da Torino
Però la grande produzione torinese non c’è più, perché il
cappello è diventato oggetto
culto, da museo, e perché i
percorsi della moda si sono
spostati a Milano. Ma è un patrimonio da non disperdere: il
museo di Palazzo Madama
lancia un appello ai visitatori
per un progetto di ricerca sui
mestieri della moda a Torino.
«Vogliamo saperne di più sui
prodotti delle locali sartorie,
modisterie e calzolerie del
’900, che magari sono nelle
case di tanti cittadini. Chiediamo loro di contattarci,
mandandoci le foto e una storia dell’oggetto e di chi l’ha
posseduto. Entrerà a far parte
del nostro archivio, chi in più
vorrà donarcelo sarà accolto a
braccia aperte».
Cinque bidelle dell’elementare Vittorino Da Feltre, zona
Lingotto, ieri sera si sono barricate a scuola. Hanno occupato un’aula al primo piano
che dà su via Genova. Hanno
seguito l’esempio delle colleghe che da tre giorni sono
chiuse a chiave in una stanza
della «Fontana» di via Buniva,
affacciata su un balcone dal
quale urlano la loro protesta
ai passanti. Ieri a Roma è stato firmato il preaccordo tra
governo e parti sociali, ma a
Torino si continua a protestare. Le bidelle e i bidelli delle
cooperative delle scuole – in
500 rischiano il posto nella
nostra città, molti svantaggiati – non si fidano. Le donne
della Vittorino hanno ricevuto ieri il nuovo contratto: riporta i tagli temuti. Passano
da 30 ore settimanali a dieci o
cinque. Sindacati e lavoratori
contestano alle cooperative i
contratti che stanno applicando. Decine e decine le vertenze. Secondo i sindacati, in
caso si ricorra agli ammortizzatori, questi sarebbero calcolati sui nuovi contratti, lasciando alle bidelle un pugno
di mosche. L’accordo trovato
ieri a Roma dovrebbe cambiare la prospettiva. «Il governo
ha trovato 480 milioni di euro
per far lavorare queste persone per due anni, più 60 milioni
per gli ammortizzatori sociali
e ci sarà l’accompagnamento
alla pensione» spiega Gianni
Ventura, della commissione
lavoro del Comune. Ma tanti
interrogativi sono ancora
senza risposta. Il principale
riguarda i lavori «di piccola
manutenzione» per i quali sono stati stanziati i fondi (i servizi di pulizia sono appaltati
con la gara Consip). «Ma il
personale svantaggiato non
può mettersi a tinteggiare le
aule o fare lavori manuali pesanti e complessi» dice la
Cgil. Il Comune, che vent’anni
fa ha fatto entrare le cooperative nelle scuole, scelta rivelatasi un boomerang occupazionale, spinge per una clausola che preveda «attività idonee per persone in difficoltà».
I nodi verranno sciolti forse
oggi, quando il governo renderà noto il dettaglio delle misure che intende adottare: si
capirà se la protesta avrà centrato l’obiettivo. [F. ASS.]
Diario
Il ragazzo morì a 16 anni
Madonna di Campagna
Moncalieri
Una fiaccolata
per Sergio
Arrestati
dopo 26 rapine
Un corteo
per la sicurezza
Non si dà pace Cristina Recano,
la mamma di Sergio Apicella, il giovane di 16 anni morto il 16 settembre
2012 nell’ospedale di Moncalieri. «Se
qualcuno pensa che sepolto Sergio
sarà sepolto anche il suo caso si sbaglia - garantisce Cristina -. Io mi bat- L’iniziativa nel 2013
terò con tutte le mie forze per sapere come è morto mio figlio e per chiedere giustizia». Per questo nel giorno del diciottesimo compleanno di Sergio hanno
indetto una fiaccolata, che si svolgerà oggi alle 20 nel parco
Colonnetti. E su Facebook il profilo ha raccolto oltre mille adesioni. Perché i genitori aspettano ancora risposte. «L’autopsia
- spiega la mamma - sostiene sia stato colpito da una linfoistiocitosi emofagocitica, pare scatenata dalla mononucleosi».
Una risposta che però non placa la sua sete di verità. E con
ansia, assistita dal legale Diego Revelli, attende di sapere l’esito delle indagini condotte con cura dal pm Giancarlo Avenati
Bassi. «Non si interpreti male il nostro silenzio rispettoso dell’indagine - afferma Cristina -: non ci siamo né dimenticati, né
rassegnati».
[P.ROM.]
1
Ventisei rapine in meno di tre mesi, portate a termine da due banditi
solitari, armati di pistole giocattolo. E
un’altra dozzina saranno presto aggiunte all’elenco. I rapinatori sono
stati arrestati dai «Falchi» della
Squadra Mobile e dai colleghi del Un’auto della polizia
commissariato Madonna di Campagna. Sono Lorenzo Ferraruccio, 42 anni, e Erik Giorgio Schiavon, di 26. «Anche se il numero delle rapine è diminuito, la percezione di sicurezza è calata. Alcune categorie come farmacisti
e negozianti hanno manifestato un senso di esposizione al rischio che ha indotto il questore a intensificare i controlli sul
territorio» spiega il numero due della Squadra Mobile, Luigi
Mitola. E proprio questi controlli hanno favorito gli arresti. Secondo gli investigatori, Ferraraccio è il bandito dagli occhi azzurri, descritto dalla commessa di un supermercato. Quel particolare oltre all’altezza e alla corporatura ha facilitato le ricerche
dei «Falchi», coordinati dal commissario capo Filippo Sordi.
Per gli inquirenti, è responsabile di 16 rapine (dieci in farmacie,
cinque in supermercati e una in edicola).
[C. L.]
1
Borgo san Pietro in marcia
per la sicurezza. Un corteo di cittadini, organizzato da due comitati di quartiere, sfilerà stasera a
Moncalieri in una fiaccolata organizzata «per sensibilizzare l’amministrazione comunale sui temi Partenza da piazza Mollo
della sicurezza in questa zona della città». Borgo san Pietro è la zona più popolare e popolosa
di Moncalieri. Conta quasi ventimila abitanti. «Ci sentiamo
dimenticati - spiegano gli organizzatori - e i problemi sono
sotto gli occhi di tutti». Quali? «Scarsa illuminazione, strade
e marciapiedi dissestati, amianto sui tetti di molti edifici,
alcuni dei quali vicino alle scuole, degrado del territorio, delinquenza, furti, scippi, insediamenti abusivi». I cittadini
sollevano anche il problema delle fabbriche abbandonate,
che spesso si trasformano in ricovero per disperati. Un
esempio: la ex Firsat e la ex Ergas. La fiaccolata partirà stasera alle 20.30 da piazza Mollo (la piazza che ospita il mercato il lunedì), il corteo sfilerà poi lungo le strade del borgo fino
a via Gramsci.
[G.LEG.]
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T1 T2
54 .Quartieri
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
uartieri
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24).
Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: corso Vitt. Emanuele II 66; via Crescentino 34;
corso Vercelli 236; corso Vitt. Emanuele II 182 bis C; via O. Vigliani 55/G;
corso Cosenza 39; via Monginevro 245; via Barletta 84/F; corso R. Margherita 66/bis; corso Unione Sovietica 85; via V. Carrera 88; via Breglio
16; via Genova 64; via S. Franc. da Paola 10.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso
Francia 1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
San Paolo
Crocetta
CorsoRacconigi,aria di sgombero
Truffatori
con la scusa
dell’Amiat
Il neo presidente della cooperativa: molti dei mercatali continuano a non pagare
ANDREA ROSSI
625
Il mercato è salvo, viva il mercato. Il 31 dicembre scorso, in
corso Racconigi, era tutto un
tripudio. Un giorno prima del
minacciato sgombero, i 50
mercatali che dal 2001 occupano gli spazi del mercato coperto al civico 51 avevano trovato l’accordo con il Comune:
piano di rientro del debito, da
onorare entro il 31 dicembre
del 2014, e riduzione dell’affitto, da 180 a 93 mila euro l’anno. Per chi se lo fosse dimenticato, Racconigi 51 è quel mercato aperto in pompa magna
nel 2001 dove in dieci anni
mila euro
il credito che il Comune
vanta nei confronti
dei mercatali
di «Racconigi 51»
L’ultimatum della Città
«Se entro dicembre
non saldano il dovuto
verranno cacciati»
quasi nessun commerciante
ha pagato l’affitto alla città, e
dove soprattutto Palazzo Civico non s’è mai curato di controllare e farsi versare il dovuto, al punto da maturare un
credito di 625 mila euro ed
esporsi per 1,5 milioni con le
banche che avevano prestato
dei soldi alla cooperativa.
Vertici rinnovati
Un bel problema (finito sul tavolo della procura) che tre
mesi fa sembrava risolto: la
cooperativa aveva cambiato
vertici e in Comune - dopo oltre dieci anni di lassismo qualcuno aveva preso in mano
la vicenda. Il passato è d’obbligo perché ieri il nuovo presidente del consorzio, Antonio
Gisonni, s’è presentato in Co-
«Non aver riscosso
l’affitto per 10 anni
è stata una grave
colpa della Città, ma
ora nessuna proroga»
Domenico Mangone
assessore
al Commercio
Il mercato coperto «Racconigi 51» inaugurato nel 2001
mune insieme con il commercialista Alessandro Bove per
aggiornare la commissione
Controllo di gestione guidata
da Roberto Carbonero (Lega
Nord). E ha spiegato che i mercatali non riusciranno a rispettare gli accordi: «A fine aprile
salderemo metà del debito, ma
non ce la faremo con le rate di
dicembre». E perché mai?
«Perché un terzo dei commercianti continua a non pagare, e
noi altri non possiamo versare
anche le loro quote».
Muro contro muro
La città, però, non ha nessuna
intenzione di rivedere i patti né
di concedere proroghe. «Finché ci sono io, sugli accordi dello scorso dicembre non si transige», ha spiegato l’assessore al
Commercio Domenico Mangone. Riconoscendo poi le pecche
dei suoi predecessori: «Non
aver riscosso l’affitto per dieci
anni è stata una grave colpa.
Però devo dire che anche dopo
il 2011, quando il problema è
emerso, i commercianti hanno
continuato a non pagare. Se ancora adesso qualcuno continua
a non rispettare gli accordi, è
un problema della cooperativa.
Noi non trattiamo con i singoli». «Sarà un problema nostro
ma, trattandosi di casa vostra,
forse ve ne dovreste occupare»,
gli ha replicato Gisonni. Fornendo un quadro che ai consiglieri - da Araldi del Pd, ad Appendino dei 5 Stelle, fino a
D’Amico di Forza Italia e Greco
Lucchina del Ncd - è apparso
surreale, al punto da chiedere
ulteriori chiarimenti: dal 2001
a oggi la cooperativa non ha
mai presentato un bilancio né
espulso chi non pagava.
Troppi i morosi
Le procedure per cacciare i morosi sono partite solo a gennaio
e ora spetterà a Palazzo Civico
avviare gli sgomberi. Intanto il
tempo passa e in corso Racconigi cambia nulla. «Se entro dicembre non si mettono in regola dovranno andarsene tutti»
assicura Mangone.
La distribuzione di bidoncini e
sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti: è questa
l’ultimo stratagemma utilizzato dai ladri e dai truffatori
che approfittano degli anziani. E questa volta, hanno
sfruttato un lavoro fatto davvero dall’Amiat, nel quartiere
Crocetta. Visti gli annunci affissi in tutte le palazzine, i ladri-truffatori hanno approfittato della situazione. Così,
una donna sulla trentina è già
riuscita a intrufolarsi in tre alloggi. In una circostanza, è entrata dal portone assieme al
padrone di casa, millantando
un appuntamento per controllare gli spazi dove collocare i bidoncini: «Mi faccia vedere dove li mettete, così misuro
con precisione e le consegno
quelli della dimensione giusta». Appena entrata in casa,
però, ha distratto i proprietari
e ha fatto entrare un complice. Ma la ladra-truffatrice è
stata tradita dall’eccessiva
decisione, che rasentava la
prepotenza. Quando la padrona di casa l’ha fatta uscire è
spuntato il complice, che aveva in mano un cofanetto portagioie. «Sono un maresciallo
dei carabinieri, devo mostrare la refurtiva a possibili proprietari. Adesso vado a far vedere questi oggetti alla signora del terzo piano» ha detto.
Sparito. La notizia dei furtitruffa è arrivata agli agenti
della sezione Centro della polizia municipale, che hanno
avviato indagini. Il suggerimento è di non aprire a sconosciuti; nel dubbio, è possibile
telefonare a 112, 113 e 011.0111,
nuovo sumero di emergenza
della polizia municipale. [C. L.]
Madonna di Campagna
Vanchiglia
Poca affluenza, chiude
lo sportello animali
In piazza Chiaves
ricompare l’altalena
PAOLO COCCORESE
Dopo due anni chiude il servizio d’ascolto dello Sportello
Animali di Affezione. E’ arrivato al termine il progetto
che vedeva la collaborazione
delle Circoscrizioni 5,10 e il
servizio Veterinario dell’Asl
Torino 1. Progetto d’informazione che si svolgeva all’Informacinque di via Stradella e
nella Casa del Parco di via Panetti. Azzerato il budget che
si aggirava intorno ai 25 mila
euro, non è stato prolungato il
servizio pensato per aiutare
chi ha un animale in famiglia.
Lo Sportello Animali di Affezione è stato inaugurato nel
2012 e ha trovato casa a Madonna di Campagna e Mirafiori
Sud. Nei due quartieri, era nata una piccola sede distaccata
degli uffici del Servizio Veterinario di via Parella. Un luogo
aperto dove trovare le informazioni per vivere in armonia con
gli animali. Cani, gatti, ma anche piccioni e altre specie che
condividono con noi gli spazi.
Appuntamento pensato dall’Asl per diffondere le informazioni sull’Anagrafe canina, il
corretto uso delle vaccinazione
e raccogliere segnalazioni di
animali maltrattati. «C’era
un’affluenza sotto le aspettative», dice il presidente della
Dieci, Marco Novello.
DIEGO MOLINO
LINGOTTO
Che cosa resta dell’ascensore olimpico
1 Dai fasti dei giochi invernali del 2006 agli sfregi causati dalla
maleducazione e dall’incuria: è la situazione in cui versano la passerella olimpica e il suo ascensore. A deturparlo sono decine di scritte
e scarabocchi che fanno bella mostra di sé ai passanti. In più di
un’occasione i cittadini hanno chiesto un intervento di pulizia.
E’ stato necessario un anno
di attesa, ma pochi giorni fa
gli appelli lanciati da decine
di bambini sono stati accolti.
E’ stata finalmente ripristinata l’altalena all’interno dell’area giochi di piazza Chiaves, in zona Vanchiglietta.
Un intervento chiesto a più
riprese dopo che, nella scorsa primavera, i due seggiolini
della struttura furono rimossi. A esprimere la soddisfazione degli abituali frequentatori dei giardini è Rosa Borio, una delle tante nonne che
ogni pomeriggio accompagnano i propri nipotini nel-
Dopo
un anno
sono tornati
i seggiolini
dell’altalena
rimossi la
scorsa
primavera
l’area verde: «Avevamo perso
le speranze. Era importante rimettere a posto le attrezzature prima dell’arrivo della bella
stagione, quando i giardini diventano un punto di ritrovo
per le famiglie. Tanto più che
da anni chiediamo di sostituire
anche gli altri giochi che, col
passare del tempo, necessitano di manutenzione».
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
etropoli
Metropoli .55
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Collegno, centrodestra su Boetti Villanis
Chieri, pericoli nell’ex mulino Berruto
E’ Carlo Boetti Villanis, 53 anni, avvocato
civilista, il candidato sindaco del centro-destra
a Collegno. Intorno al suo nome si sono
ricompattati tutti i partiti di area: Forza Italia,
Ncd, Fratelli d’Italia e Lega Nord.
[P. ROM.]
Il Comune ha chiesto ai proprietari di sbarrare
porte e finestre dell’ex Mulino Berruto di
porta Gialdo. Spesso nei locali, abbandonati
da tempo, entrano gruppi di ragazzi. Fino a
ora non ci sono stati incidenti.
[F. GEN.]
Salvi i posti
di lavoro
Moncalieri
Si uccide a diciassette anni
per un amore finito
Garantiti i
livelli
occupazionali
per i 250
dipendenti:
«Quelli in
esubero
saranno
implementati
nella raccolta
differenziata»
Si getta sotto il treno dopo aver chiamato la ragazza: “Mi ammazzo”
GIUSEPPE LEGATO
Simone aveva deciso: Voleva
morire. E nessuno lo avrebbe
fermato. Freddo, determinato fino in fondo in questo folle
gesto di gettare la vita sotto
un treno, un mese prima del
suo diciottesimo compleanno. Ieri mattina, quando l’altoparlante della stazione di
Moncalieri ha annunciato un
convoglio in transito al binario 2, ha appoggiato il telefonino sulla banchina e si è lanciato, nell’istante in cui arrivava la locomotrice.
Settimo
Seta, un nuovo partner
con progetti ambiziosi:
la differenziata al 65%
«Nessun aumento
delle tariffe, rifiuti
a zero e chiusura
della discarica»
La storia d’amore finita
Cosi muore un ragazzo di 17
anni. Che negli ultimi tempi
non riusciva a superare l’ultimo ostacolo incontrato sul
cammino della vita: la fine di
una storia d’amore iniziata
nel 2010. Ne aveva parlato un
po’ con tutti: «Non torna - diceva agli amici - stavolta non
torna davvero. Se n’è andata
per sempre, è finita». La fidanzata, la prima grande storia d’amore della sua vita,
glielo aveva detto un mese fa.
Con toni dolci ma risoluti:
«La nostra storia non può andare avanti». Se sia questo il
motivo per il quale un giovane come tanti, residente a
Chieri in un alloggio di un
quartiere popolare, iscritto a
un corso di formazione professionale per elettricista al
liceo Pininfarina (a Moncalieri), decida di sprofondare
nella notte della morte quan-
NADIA BERGAMINI
Avrebbe compiuto 18 anni tra un mese
Il ragazzo ieri mattina ha atteso l’arrivo del treno Savona-Torino, ha mandato un sms alla madre,
ha poi chiamato la ex fidanzatina per annunciarle il suicidio e si è gettato sotto la motrice
do la sua vita è ancora all’alba,
non si saprà mai. Forse è stato
questo l’approdo finale di un
disagio manifestato a tratti,
sussurrato sottovoce, dissimulato nel quotidiano.
L’ultima telefonata
Poco prima di lanciarsi contro
il treno in corsa che arrivava
da Savona diretto a Torino, ha
inviato un messaggio alla madre: «Vi voglio bene», ha scrit-
to. Poi, ha fatto una telefonata
alla ex fidanzata: «Mi ammazzo, vivere non ha più senso». E’
stata lei - secondo la ricostruzione fornita dagli agenti della
Polfer di Torino che stanno indagando sul caso - a chiamare
allarmata i parenti. Questi, a
loro volta, hanno telefonato ai
carabinieri. Quando l’esercito
di soccorsi e investigatori è arrivato sulla banchina, era troppo tardi. Simone aveva già fat-
to tutto. La sua è una storia difficile, condita da tanti ostacoli
e dall’aiuto che negli ultimi
tempi gli avrebbero dato anche i servizi sociali. «Era un
bravo ragazzo», ripete lo zio
davanti ai binari. «Sembrava
avesse preso bene questa rottura, invece guarda lì. Ieri sera
ha chiesto qualche spicciolo alla mamma, ma con noi non si è
mai aperto. Chissà cosa lo ha
divorato dentro».
milioni
Confiscate le case di Marando
Sigilli a 800 mila euro di beni
Confiscati i beni al boss della
’ndrangheta e narcotrafficante Pasqualino Marando,
probabilmente morto anni fa
per un regolamento di conti,
e ai suoi complici. La Guardia
di finanza ha messo i sigilli a
sontuose dimore e appartamenti per un valore complessivo di circa 800 mila euro.
Sono stati definitivamente
acquisiti dallo Stato una villa
a Trezzano sul Naviglio, un
appartamento a Rozzano,
una villa con terreno a Platì
ed un’ulteriore unità abitativa a Volpiano. Immobili, questi, appartenenti a Pasquale
Rifiuti zero. E’ l’ambizioso
progetto di SMC, da ieri ufficialmente partner privato di
Seta, la società ecologica
territorio e ambiente finora
totalmente pubblica, che
raccoglie i rifiuti in 29 comuni nell’area nord est di Torino, della collina e del chivassese, servendo 200 mila abitanti. Dopo le difficoltà finanziarie del passato che
hanno portato Seta quasi
sull’orlo del fallimento e perfino un inchiesta della Pro- I risvolti
cura della Repubblica di To- Sono ovviamente tutti positirino con 11 persone coinvolte vi. Soprattutto per i circa 250
per turbativa d’asta, per la lavoratori per cui sono garansocietà si apre un
titi i livelli occupaziopercorso di rilannali. Anche se per
cio. L’aggiudiquelli in esubero
cazione provsi aprono nuove
visoria era
prospettive
avvenuta a
«Saranno utifine ottobre,
lizzati per imÈ l’aumento di capitale
ieri c’è stata
plementare la
deciso per Seta, con un
la firma dal
differenziata aumento nominale delle
notaio per il
prosegue Coazioni da 1 euro a 1,19
trasferimento
lucci – nel nuodel 20% del pacvo impianto e nelchetto azionario di
le funzioni di
Seta, detenuto dal
“Smart city” che Seta
Consorzio Bacino 16 e tra un potrà intraprendere».
anno ci sarà il restante 29%.
E’ convinto e deciso Colucci
e rassicura anche i cittadini.
Il partner
«Non ci saranno aumenti di
È SMC, composta al 65% da tariffe – conclude – anzi se il
Waste Italia (gestore della di- nostro progetto come credo si
scarica di Chivasso) e dal 35% concretizzerà, gli utenti ne
da Ecoema, società 100% di avranno solo benefici». SoddiKinexia. All’aggiudicazione sfatto anche il direttore di Seprovvisoria è stato deciso un ta, Teresio Asola: «Non solo
aumento di capitale di Seta di per gli effetti di tipo economi4 milioni di euro e un aumento co e organizzativo, ma anche
del valore nominale delle azio- perché SMC è società solida e
ni da 1 a 1,19 euro per un inve- competente, che certo impristimento complessivo di 7 mi- merà slancio alla valorizzaziolioni. «Da questo territorio ne dei rifiuti, tema vitale per
abbiamo avuto tanto – spiega una società come Seta che si
Pietro Colucci, presidente e pone in prima fila nelle queamministratore delegato del- stioni di tutela ambientale».
4
Volpiano
GIANNI GIACOMINO
la capogruppo Sostenya e di Kinexia e azionista di riferimento
di Waste Italia – e altrettanto
vogliamo restituire». Il piano
industriale è decisamente ambizioso. Colucci, infatti, oltre ad
implementare la raccolta differenziata vuole ridurre a zero i
rifiuti da portare in discarica.
«Esiste un modello di impresa –
chiarisce – ad impiantistica
complessa che consente di trasformare i rifiuti in prodotti ed
è quello che con il Comune di
Chivasso, le associazioni ambientaliste e i sindacati sto cercando di fare». In sostanza il
progetto di rilancio di Colucci
per Seta prevede di portare la
differenziata almeno al 65%, il
resto nel nuovo impianto che
sorgerà a Chivasso. «Conto di
chiudere la discarica per rifiuti
urbani entro un anno».
Marando, Michele Franco e
Antonio Giuseppe Trimboli
(anche lui, per gli inquirenti,
sarebbe morto da tempo), tutti
già condannati in via definitiva
per fatti di droga accaduti negli anni ’90.
Gli accertamenti patrimoniali sono stati avviati dalle
Fiamme gialle nel 1993, dopo gli
arresti, per il reato di associazione per delinquere finalizzata
al traffico di stupefacenti, degli
indagati delle maxi operazioni
«Riace» e «Ghost» coordinate
dalla Direzione distrettuale antimafia. I destinatari della confisca, infatti, sono i componenti
di una organizzazione criminale che, nei primi anni ’90, ha ge-
Ville e case
La confisca
riguarda il
patrimonio
di Pasqualino
Marando
e di altri
due boss
stito un vasto traffico internazionale di stupefacenti, con ramificazioni in tutto il Nord Italia e collegamenti in Turchia,
Colombia e Pakistan per l’approvvigionamento di cocaina
ed eroina. Il giro d’affari era di
due miliardi di vecchie lire. Il
«cuore» dell’intera organizzazione era proprio Pasqualino
Marando, il bosso di Volpiano,
legato da vincoli di parentela e
da interessi con altre famiglie
calabresi da tempo trasferitesi
a Volpiano, come gli Agresta e i
Trimboli. Gli immobili confiscati passeranno ora all’Agenzia
Nazionale beni sequestrati e
confiscati alla criminalità organizzata, che curerà l’amministrazione e la destinazione del
patrimonio per fini sociali.
T1 CV PR T2
56 .In città
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
incittà
LA STAMPA
Società cultura & spettacoli
La storia
La Tesoriera
si riempie
per Mozart e Bach
Riaperta la biblioteca Andrea della Corte
All’ora del tè cento eventi gratuiti di musica
FABRIZIO ASSANDRI
concerti in cartellone
sono un centinaio, due o
tre la settimana. Alle 5
del pomeriggio, l’ora del
te. Tutti gratuiti. Alla biblioteca musicale del parco della Tesoriera si prende il numero come alle poste. C’è chi resta
fuori e litiga per Mozart o Debussy. La sala concerti è troppo
piccola. Per arrivare a 100 posti
si sono dovute aggiungere sedie ai lati. Dove non si vede nulla. Ma è un tripudio di note di
Ravel, Bach, Chopin, anche se
si ha davanti un muro bianco. È
diventato un tempio cittadino
della musica da camera la rinata biblioteca Andrea della Corte, riaperta nel 2012 dopo quattro anni di ristrutturazione. E
nei mesi scorsi le attività sono
andate a regime. La punta di
diamante sono i concerti. Ottomila spettatori nel 2013.
Emma Brandoni, ex maestra, non se ne perde uno. «Qui
mi si apre il cuore. Amo tutta
la musica, canzonette comprese. Il fatto che sia gratis invoglia, molti non potrebbero
pagare un biglietto». «Arrivo
I
POCHI POSTI
C’è chi ai lati della sala
aggiunge delle sedie
per trovare posto
50 minuti prima per non restare fuori - dice il pensionato
Fiat Francesco Monticone non sono un intenditore ma mi
sto appassionando. E poi l’ambiente è meraviglioso. Anche
l’ascensore è un’opera d’arte».
Non solo classica
«Come s’è visto ai funerali di
Abbado, anche la classica ha i
suoi fan», dice il responsabile
della biblioteca Davide Monge. Ma la Tesoriera ha deciso
di svecchiarsi: ci sono state
esibizioni house e folk. La collezione, che con i suoi 90 mila
volumi tra libri, spartiti, biografie è la seconda più ricca
dopo la centrale, ora è aperta
alla musica contemporanea.
Gran parte dei concerti è al
pianoforte, uno Yamaha C3XA.
Poi c’è il filone degli strumenti
originali, per puristi. Vivaldi
suonava al clavicembalo: la
musicista Daniela Godio s’è l’è
fatto prestare per l’occasione, e
qualche settimana fa ha suona-
Villa Sartirana
Trecentoannidistoria
1 L’ultimo restauro, quello
che l’ha riconsegnata alla città in tutta la sua bellezza, è
stato completato nel 2012.
Villa Sartirana, situata all’interno del parco della Tesoriera, e per questo conosciuta
come «La Tesoriera», rispetta
fedelmente le linee strutturali dei più noti palazzi barocchi
torinesi. Attualmente ospita
la biblioteca civica musicale
Andrea Della Corte. Inaugurata nel 1715, è stata ampliata una prima volta nel 1844 e
poi nel 1934. La villa suburbana fu costruita su progetto di
Jacopo Maggi, scenografo,
costumista e impresario del
Regio Teatro. Il committente
era stato Aimone Ferrero di
Cocconato, consigliere e te-
to Bach con un violino del ’700.
Ad esibirsi sono associazioni come Ippogrifo, Archè, Concertante, Erremusica, Luoghi Immaginari, Mozart Italia, che usano la
sala gratis per le loro rassegne.
La location è ambita. Michele
Dall’Ongaro (una sorta di Piero
soriere generale di re Vittorio
Amedeo II. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1846
fu acquistata dal marchese e
senatore del Regno Ferdinando Arborio di Breme e Sartirana, a cui si deve la trasformazione dell’ampio giardino.
Grazie a lui la villa divenne sede di preziose collezioni e di
una biblioteca di oltre 1500
volumi di storia naturale e
botanica. Nel 1962, l’amministrazione della casa dei duchi d’Aosta, che l’aveva ricevuta in eredità, vendette la
tenuta all’Istituto Sociale dei
Padri Gesuiti, i quali la destinarono a sede scolastica. Nel
1971 è stato acquistata dal
Comune e destinato ad uso
[M. TER.]
pubblico.
Angela della musica) l’ha scelta
come set per tre puntate in prima serata di Rai 5 di Petruška,
programma di cultura musicale.
Oggi si gira la quarta.
Budget zero
Per risparmiare si eseguono
Tesoriera
La biblioteca musicale è stata riaperta al pubblico da pochi anni. Oltre alla collezioni di testi
musicali si presta ad accogliere gratuitamente eventi musicali di tanti generi diversi
autori morti da almeno 70 anni,
quando scadono i diritti. Quest’anno tocca al pianista Rachmaninov: sarà festeggiato a
maggio alla Tesoriera con un
flash mob, in collaborazione
con il Politecnico, che lavora sui
temi del pubblico dominio. Si
punta sul volontariato dei senior civici e di appassionati, come il giovane Fabio Chessari,
che ha tenuto un corso su «Elisir d’amore» di Donizetti. Due
bibliotecari sono diplomati al
conservatorio, come Laura
Ventura, in violino. Ha compo-
sto nuove musiche dei Musicanti di Brema per le esibizioni
con i bimbi: così non si pagano i
diritti. Al sassofono e alla tromba ci sono due vigili della banda
municipale. C’è una ricca fonoteca, si tengono conferenze e si
può comporre (con le cuffie).
Solo 20 posti
certo di Elisa volevano solo
quelli più grandi, così qualcuno
è rimasto fregato: nel 2011 era
troppo piccolo per Elisa, adesso è troppo grande per Robbie». C’è stata qualche difficoltà a trovare i maschi: «Spesso i
genitori li orientano più sugli
sport». È stata scelta una bam-
A dieci anni saliranno sul palco
al fianco di Robbie Williams
uando hanno saputo
che Robbie Williams li
vuole sul palco con lui,
nella sua data torinese al Palaolimpico il primo maggio,
c’è chi si è messo a saltare
dalla gioia. Non tutti conoscevano la star britannica. Molti
di loro non erano neanche nati quando lui cantava «Back
for good» con i Take That.
Ma non stanno nella pelle
all’idea di salire su un palco di
quel livello. Il coro di voci
bianche dei Piccoli Cantori di
Torino si esibirà con lui durante la sua tappa dello Swings both ways tour, dal nome
del suo ultimo album tributo
allo swing e a Sinatra. E sarà
proprio la cover di un successo di Sinatra, «High hopes»,
dal gusto retrò, che vedrà i
Q
ragazzini affiancare Williams.
Su Youtube ci sono i video delle
esibizioni con i bambini negli
altri concerti del tour: e si trovano anche quelle di Sinatra
che fa la stessa cosa. È un siparietto che ironizza, anche grazie all’innocenza dei bambini,
sul mondo dello spettacolo e
sulle sue crudeli leggi.
Il coro
Il coro di voci bianche, che riunisce ragazzi tra i nove e i sedici anni, ha sede nelle scuderie
della Tesoriera. Si trova per le
prove due volte alla settimana.
Gli spazi ora sono affidati al
Cai, il club alpino, che li affitta
ai Piccoli cantori. Nelle stesse
sale prova anche il coro del Cai,
che a volte i bambini si fermano ad ascoltare. I piccoli hanno
tenuto i loro concerti di fine
anno nella biblioteca musicale
della Tesoriera.
Piccoli cantori di Torino è
un’associazione di genitori, con
una scuola di musica e due cori,
uno di giovani e l’altro, appunto, di voci bianche. «Non sappiamo come ci abbiano scelti:
se ci abbia segnalato qualche
musicista o se ci abbiano trovato su Internet», spiega il direttore Carlo Pavese.
Ma c’è qualche precedente.
Lo stesso coro era stato scelto
da Elisa per accompagnarla nel
suo concerto a Torino nel 2011 e
aveva registrato il Va’ Pensiero
trasmesso in playback alla
chiusura delle Olimpiadi. «Ci
ha contattato Live Nation, dicendoci che lo staff di Robbie ci
voleva on stage».
Hanno dovuto fare i conti con le
richieste degli organizzatori. I
bambini del coro sono 57, loro
ne vogliono solo 20, metà maschi e metà femmine. «Per fortuna, ci hanno dato loro il criterio, l’età. Volevano solo quelli
più piccoli. Invece per il con-
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
In città .57
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Liceo Porporato di Pinerolo
Domani alle 20,30
Un monumento
per i morti della strada
Per Earth Hour day
Torino spegne la Mole
Serata di cinema e confronto alle 21
nell’Auditorium del Liceo Porporato di Pinerolo
con la proiezione in anteprima assoluta del
documentario «Untitled» di Maurizio Fedele. Il
film ripercorre le tappe della realizzazione del
monumento dell’artista Ciro Cirri in memoria
delle vittime della strada, voluto
dall’Associazione pinerolese Ali d’Argento. [L. GIA.]
Torino aderisce all’Earth Hour Day 2014,
l’iniziativa mondiale del Wwf indetta domani
per sensibilizzare le persone e incentivare un
uso più parsimonioso dell’energia e lo fa
spegnendo, dalle 20,30 alle 21,30, le luci
decorative della Mole Antonelliana.La
manifestazione è cominciata nel 2007dalla
città di Sydney.
SILVIA FRANCIA
«F
elicità all’uomo
che non
suole procedere secondo il consiglio dei malvagi...egli è come un albero
piantato lungo ruscelli d’acqua». La targa con questa epigrafe, tratta dai Salmi biblici,
è sistemata a lato dell’ ingresso del parco Colonnetti - sulla
via dedicata al partigiano
Emanuele Artom – in cui ieri
è fiorito un giardino. Fiorito è
un termine futuribile, perché
gli alberelli piantati sono ancora adolescenti. Messi lì a
raccontare una Spoon River
in cui ogni storia, però, è incinta di un lieto fine.
Come Gerusalemme
Nasce così il Giardino dei
Giusti di Torino, modellato sul
capostipite di Gerusalemme,
che nel 1960 fu dedicato ai
Giusti fra le nazioni da Moshe
Bejski, uno degli ebrei salvati
da Oskar Schindler. L’idea di
clonarlo in città, piantumando con 36 alberi «in memoria
dei tanti Giusti del Piemonte,
che a rischio della propria vita
salvarono centinaia di ebrei
durante le persecuzioni nazifasciste», è di Sarah Kaminski, che l’ha realizzata con il
Gruppo di Studi Ebraici e numerosi enti, tra cui La Contrada onlus, Comunità Ebraica e
Parco Colonnetti
Torino come Gerusalemme
Nasce il Giardino dei Giusti
Inaugurato un cippo commemorativo con 36 alberi in memoria
I protagonisti
Famiglia
Levi
Pietro
Antoniono
don Giuseppe
Pollarolo
Carlo
Angela
E’ stata salvata da Pietro
Antoniono, capofamiglia
di un nucleo di generosi
e coraggiosi contadini
La famiglia di Pietro
Antoniono nascose
i Levi sfamandoli sino
a guerra conclusa
Il religioso sistemò diversi
ebrei presso il convento
delle carmelitane
in Val San Martino
Il padre del giornalista
Piero fu un medico
che si adoperò per salvare
la vita a numerosi ebrei
EROI
Molti di loro
salvarono la vita
a centinaia di ebrei
100
posti
La capienza massima
della sala per la musica
della Villa della Tesoriera
che fa sempre il tutto
esaurito
I Piccoli
Cantori
Il coro di voci
bianche
composto
da 57 ragazzi
di età
compresa tra
i 9 e i 16 anni
ha sede
nelle scuderie
della Tesoriera
bina, che parla inglese, per interagire con Robbie. Le prove
si terranno tutto il giorno, i
bimbi sperano di vedere Williams nel backstage. «Mescoliamo gli stili, dalla musica classica al regge, al rap. Forse per
questo siamo stati scelti per il
concerto di una popstar».[F. ASS.]
Circoscrizione 10. Si sentiva
forte, ieri, durante l’inaugurazione, il ricordo e l’encomio
collettivo. Il vissuto. Come
quello raccontato live da Aldo
Levi, salvato con mamma, papà e fratellino a Chieri da un
gruppo di conoscenti. Un brivido, quando i fratelli Giorgio
e Paola Foa hanno pubblicamente ringraziato Enzo Grasso, figlio di Luigi e Maria che mettendo a rischio non solo la
loro vita, ma pure quella dei
loro figli - nascosero e rifocillarono a lungo i nove componenti della loro famiglia.
«Quando nostra madre, finita
la guerra, andò a trovare la signora Grasso, anche per sdebitarsi, lei rispose: “Se io fossi
sua sorella, penserebbe di dovermi qualcosa?”».
Il libro
A sgranare questo rosario
della speranza, contribuisce
Maria Teresa Milano, curatrice di «Salvatori e salvati.
Le storie di chi salvò gli ebrei
nella Seconda guerra mondiale in Piemonte e Valle
d’Aosta» (Le Château). Si scopre che uno dei Giusti fu il
professor Carlo Angela, padre del giornalista tv Piero:
un medico che, come direttore sanitario di una clinica a
San Maurizio Canavese, nascose e aiutò gli ebrei, contraffacendo le cartelle cliniche e ricoverando profughi
come falsi pazienti. Nello
stesso senso si adoperava la
comunità cattolica, attraver-
Salvatori e salvati
Paola Foa, Enzo Grasso, Alessandra Grasso, Giorgio Foa e Maria Teresa Damilano:
Paola e Giorgio Foa sono stati salvati con tutta la lora famiglia dai genitori dei Grasso
so figure come quelle dei religiosi Vincenzo Barale e Giuseppe Pollarolo. Quest’ultimo
testimoniò: «A nome di Monsignor Barale ho sistemato ebrei
presso il convento delle carmelitane in Val San Martino. Ho
trasportato in macchina ebrei
in altre case fuori Torino».
Il medico
Tra i Giusti figura Domenico
Coggiola, medico che riesce a
far ricoverare con false certificazioni nel reparto infettivi del
Mauriziano. Poi, suor Giuseppina, che salva il piccolo Massimo Foa, facendolo uscire dal
carcere Le Nuove - dove era
imprigionato con la famiglia come un fagotto tra lenzuola. Il
bimbo poi viene affidato a Clotilde Roda Boggio, vedova con
tre figli, a cui venne promesso
un compenso che non arriverà
mai: ma ai tedeschi Clotilde di-
chiara che il piccolo è suo nipote, salvandolo dalla deportazione. Mica poco, in un tempo
che valutava in 5mila lire la vita di un ebreo: tanto veniva riscosso da chi ne consegnava
uno alle autorità. Una somma
che non fece gola alla domestica, Orsola Rosa Bresso, che
salvò la casa della famiglia per
cui lavorava, i De Benedetti e
contribuì a sostentarla. Quel
che loro chiamano «Divina
Provvidenza», per i Levi aveva
la generosa semplicità contadina della famiglia Antoniono
che li nascose e sfamò sino a
guerra conclusa. Una «provvidenza» a cui diede voce un anziano Giusto piemontese, già
deportato in un campo di lavoro per il suo generoso prodigarsi. Quando la Comunità
Ebraica gli consegnò una benemerenza, disse solo: «Non fu
merito, ma dovere».
T1 CV PR T2
58 .In città
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
montagna
Fenestrelle: borgate da salvare
Cani da slitta
Domani, alle 21 in Municipio, conferenza «Due
possibili esempi di recupero montano: Pequerel
e Le Touce»: con Alice Rostagno e Tiziana Rocca,
relatrici della tesi «Vivere la montagna.
Un progetto per la borgata di Pequerel»
E’ stata prorogata al 21 aprile l’attività del
Centro Sleddog Sestriere. Per escursioni sulle
slitte trainate da siberian husky scrivere a
[email protected] o telefonare al
339/67.59.475
Progetto
Il futuro del paese di pietra
corre sul filo dell’avventura
A Frassinetto anche il “Volo d’angelo” da brivido per rilanciare l’economia
Presentazione e iscrizioni, giovedì 3 aprile alle 18 nella sede di corso Francia 192,
del corso di arrampicata del
Cai-Uget per ragazzi dagli 8
ai 14 anni.
Giovane Montagna
La Rupe in concerto
Alle 21, nella chiesa di S.
Salvatore in via Palestro a
Ivrea, concerto del coro La
Rupe di Quincinetto. Organizza la Giovane Montagna per i
100 anni di fondazione.
Varisella
Sentieri puliti
Il patrimonio edilizio
Per domenica il Cai di
Lanzo (www.cailanzo.it) propone una giornata di pulizia
del sentiero che dall’area
camper di Varisella porta alla
cappella di San Grato. Ritrovo
alle 7,30 a Lanzo, all’hotel
Sangi-Là.
Formont
fa scuola
da 30 anni
L
a formazione è
terreno infido. Spesso è stato oggetto di
critiche: baraccone inutile
in cui si sono dispersi
finanziamenti pubblici
impiegati per assistere
insegnanti senza futuro,
in corsi senza prospettive
per chi li frequentava.
Se funziona dal 1984, è
segno che il Formont
qualche numero in più lo
ha. Il «Consorzio per la
formazione professionale
delle attività di montagna» della Regione Piemonte ha sede presso il
Parco regionale La Mandria di Venaria Reale, ma
ha numerose antenne
diffuse sul territorio: Valle
di Susa, Val Sesia, Valli
dell’Ossola, Peveragno.
Tra i suoi obiettivi vi è
quello di contribuire a
migliorare le condizioni
professionali e di vita nei
territori alpini attraverso
le attività di formazione,
Il Politecnico sta lavorando al recupero delle borgate storiche che diventeranno un «albergo diffuso»
«Si lavora in squadra
con l’obiettivo
di attrarre turisti
e favorire così
l’occupazione locale»
Marco Bonatto
Sindaco
di Frassinetto
l’apertura della pinacoteca dedicata a Carlo Bonatto Minella,
il pittore prodigio di Frassinetto, per troppi anni dimenticato
dal suo stesso paese. E che dire
del progetto avviato con il Politecnico di Torino, con l’aiuto
dell’associazione locale «Pietra su pietra», per il recupero
delle baite abbandonate che,
presto, si trasformeranno in
un albergo diffuso.
L’originalità
A fare la differenza, molto spesso, l’originalità dei progetti.
«Per vincere i bandi c’è bisogno
di idee nuove – spiega il consigliere Davide Querio, 35 anni – e
in questi mesi abbiamo lavorato
molto. Poi servono costanza e
testardaggine». L’ultimo finanziamento di 80 mila euro, ad
esempio, riguarda il cosiddetto
«volo dell’angelo». Una fune
d’acciaio tirata dal punto più alto del paese fino al fondo della
vallata, che permetterà agli
amanti del brivido, agganciati
alla fune, di lanciarsi in un contesto spettacolare.
In Italia ci sono solo tre impianti di questo tipo. «In Basilicata il volo dell’angelo conta
25 mila passaggi all’anno. Il
nostro movimenterà l’economia della zona». Per battere il
record, sarà anche il più «lungo» d’Italia, con una campata
unica di 1,7 chilometri. Perché
a Frassinetto non si accontentano mai.
Via ferrata
Sacra di San Michele
Domenica camminata
pomeridiana – ritrovo alle
13,10 in piazza del Mercato a
Bussoleno – sulla via ferrata
della Sacra di San Michele. Info e adesioni 339/72.25.665.
Cai Chieri
Pillole di montagna
Martedì 1 aprile, alle ore
21, nella sede Cai di via Vittorio Emanuele 76, si parla di
«Ospitaliere: l’altra faccia dei
Cammini», «Sacra di San Michele», «Annibale e le Alpi,
tra storia, mito e leggenda» e
«Storia dell’attrezzatura alpinistica».
In rete
Rassegna
Il ricco
programma
dell’edizione
del Valsusa
FilmFestival
che si apre
stasera
si trova
sul sito
internet
www.valsusafilmfest.it
Il Valsusa FilmFest riparte
dalle madri di Plaza de Mayo
Diventa maggiorenne il Valsusa Filmfest, che quest’anno ha
scelto come titolo «Poveri ma
belli». Da stasera al 4 maggio
decine di proiezioni (in concorso e fuori concorso), spettacoli, incontri e presentazioni, distribuiti tra i Comuni di
Avigliana, Bardonecchia,
Bussoleno, Condove, Mattie,
Oulx, Venaus e Villar Focchiardo, oltre a Torino dove, il
Corso di arrampicata
Mercoledì 2 aprile alle
21,15, nella sede Cai di piazza
Colombatti 14, serata dal titolo «Storie e cansun».
Il segreto
AlpDoc
VALTER GIULIANO
Cai Uget
Storie e cansun
Meno di 300 abitanti e un solo
dipendente comunale. Ma un
milione e 350 mila euro di
contributi da spendere in
progetti turistici e di viabilità.
A Frassinetto, Alto Canavese, 65 chilometri da Torino
a 1000 metri di quota ai piedi
della Quinzeina, non hanno
vinto la lotteria. Ma si sono
rimboccati le maniche. Riscoprendo il territorio, la storia
del paese e, soprattutto, le opportunità riservate ai piccoli
Comuni. Nel giro di pochi mesi, partecipando ad alcuni
bandi mirati, l’amministrazione ha portato a casa quasi
5.000 euro ad abitante.
MAURO SAROGLIA
in breve
Giaveno
ALESSANDRO PREVIATI
«Non c’è nessun trucco – dice
Marco Bonatto, 39 anni, primo
cittadino – basta il gioco di
squadra. Consiglieri comunali,
dipendente, sindaco: lavoriamo tutti nella stessa direzione,
ognuno per le sue competenze». Dalla cultura alla partecipazione ai bandi di gara. Compreso il progetto «6.000 campanili» che ha portato in dote
900 mila euro.
«Abbiamo presentato un
quadro complessivo d’interventi – dice Bonatto – e poi
siamo stati fortunati perché
siamo arrivati primi in tutta
la provincia». C’è anche altro
oltre alla dea bendata. A
Frassinetto, da un paio d’anni, si sono moltiplicate le iniziative. E questo ha dato lustro al piccolo paese di montagna. «Abbiamo cercato di
valorizzare quello che abbiamo – continua il sindaco – andando a rispolverare le nostre radici». Ecco allora
A CURA DI
GUIDO NOVARIA
25 aprile, sarà presentato al
Museo diffuso della Resistenza
il filmato vincitore della sezione
«Memoria storica».
La kermesse s’inaugura oggi, alle 21, al salone «Don Bunino» di Bussoleno con «Più di
mille giovedì», spettacolo portato in scena da Annapaolo
Bardeloni, per la regia di Renzo
Sicco, e dedicato alla storia delle Madres di Plaza de Mayo: 5
euro l’ingresso, per l’unico
evento a pagamento dell’intera
rassegna. Il concorso si articola
in quattro sezioni: «Cortometraggi-Poveri ma belli», «Le Alpi», «Documentari-Oltre la crisi» e «Memoria storica», e le
proiezioni delle opere finaliste
saranno concentrate tra l’11 e il
15 aprile. Quest’anno si amplia il
progetto «Corti dentro»: il Valsusa Filmfest entra nella casa
di reclusione «Santa Caterina»
di Fossano e nella casa circondariale femminile di Pozzuoli,
per dar vita a una giuria mista,
formata anche da detenuti, che
valuterà le opere della sezione
«Cortometraggi» (trasmesse
via Skype nelle due carceri).
Tra gli ospiti il meteorologo
Luca Mercalli, che interverrà il
6 aprile a Oulx, all’anteprima
del video «Montanari 3.0»; il
giornalista Sandro Ruotolo, il
26 aprile a Villar Focchiardo
per la consegna del Premio
«Bruno Carli» a Concetta Zaccaria e Marzia Caccioppoli, che
si battono per la bonifica della
Terra dei Fuochi. O ancora padre Alex Zanotelli, in Valsusa il
30 aprile per un incontro sul tema delle nuove povertà.
orientamento, studio,
ricerca e assistenza tecnica. Un’offerta formativa al
passo con i tempi con
corsi quali: sicurezza in
area sciabile, primo soccorso, lavorazione del
legno, manutenzione aree
verdi, guida escursionistica, accompagnatore naturalistico, turismo equestre, cicloturismo.
Ma anche ortoterapia,
trasformazione dei prodotti agroalimentari,
ristorazione, panetteria e
pasticceria. La tendenza
in ambito formativo è,
tuttavia, sempre più rivolta alla specializzazione.Roberto Vaglio, amministratore delegato, per
dieci anni assessore alla
montagna della Regione
Piemonte, vede così il
futuro: «Tra le nostre
attività di eccellenza
quelle per i maestri di sci
e l’antincendio boschivo.
Abbiamo il riconoscimento del Consiglio Nazionale
delle Ricerche, siamo gli
unici in Europa ad avere
la certificazione del Bureau Veritas e stiamo per
avviare un Centro operativo per la sicurezza in
montagna».
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
port
.
Sport Cronaca .59
A CURA DI
SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Solidarietà: asta per maglia di Barzagli
Fino al 3 aprile sarà possibile aggiudicarsi
una maglia di Andrea Barzagli, difensore
centrale della Juventus, autografata anche
da Tevez, Vidal, Pogba, Ogbonna,
Asamoah, Bonucci e Buffon.Una maglia che
si può trovera a questo link
http://www.etwoo.it/item.php?id=333 e
che potrà essere acquistata con una
normale gara d’asta. Il 100% del ricavato
verrà donato a Cifa, che lo utilizzerà per uno
dei suoi progetti di adozione internazionale.
Rugby
La grande sfida del Cus
“Quattro tappe ai playoff”
Outsider
Valeria
Straneo,
a sinistra,
avrà l’appoggio di Fatna
Maraoui
La velocità di Bestetti spinge la squadra: “Ora penso al collettivo”
Atletica
Straneo punta all’oro
ai Mondiali
di mezza maratona
La storia
ALBERTO DOLFIN
C
orre veloce il Cus
Ad Maiora Rugby
1951 nel girone B di
Serie A. Mantenere la vetta della
graduatoria, attualmente
spartita con l’Amatori Badia, è
l’obiettivo dichiarato della
truppa guidata dal carismatico tecnico neozelandese Regan Sue così da assicurarsi
l’accesso ai playoff per un posto in Eccellenza. E per non togliere il piede dall’acceleratore, la velocità di Luca Bestetti,
soprannominato «Bazooka»
proprio per la sua esplosività,
sarà una delle armi da sfoderare nelle ultime quattro sfide
che attendono gli universitari
nella regular season. A cominciare da domenica pomeriggio
(ore 15,30), quando all’Albonico di Grugliasco arriverà il
Cus Genova, già battuto all’andata in Liguria.
«Non dobbiamo guardare
gli altri e pensare soltanto alle
nostre partite. Già contro Genova sarebbe importante vincere col bonus perché i cinque
punti ci permetterebbero di
allungare la classifica - spiega
il trequarti milanese -. Dobbiamo concentrarci gli impegni che ci aspettano prenden-
ENRICO ZAMBRUNO
Pendolare con il «vizio» delle mete
Luca Bestetti studia Osteopatia a Milan e si allena fra Milano e Torino:
in questa stagione con la maglia cussina ha già realizzato cinque mete
doli uno per volta e, se riusciremo a mantenere il primo posto,
il nostro destino continuerà a
dipendere unicamente da noi».
Cresciuto in una famiglia dove il rugby è pane quotidiano (lo
zio Gianluca Ragusi allena il
Grande Milano ed il cugino Simone Ragusi gioca nel Rovigo
in Super 10), Bestetti si è ritagliato uno spazio importante in
maglia cussina, partendo sempre titolare e mettendo a segno
cinque mete. «Nella prima parte di stagione giocavo soprat-
tutto individualmente, mentre
ora penso di più alla squadra e
riesco a mandare in meta i miei
compagni sfruttando la mia
abilità nell’uno contro uno –
prosegue -. Siamo un gruppo
che deve lavorare sulla concentrazione e ne parlo spesso con il
mio coinquilino Martin Thomsen, con cui è nata una bella
amicizia. Lui ha già molta esperienza alle spalle e mi dà sempre consigli preziosi».
Il rugby però rappresenta
soltanto metà della vita del
ventunenne milanese, che continua a dividersi tra università
e palla ovale: «Studio Osteopatia a Milano e durante la settimana vivo da pendolare. Vado
in palestra a Milano e poi faccio gli allenamenti sul campo a
Torino. Per quest’anno va così,
poi in base anche a come andrà questa stagione, deciderò
cosa fare».
Se continuerà a correre così
e far viaggiare spedito con lui
tutto il Cus, la prospettiva è il
mettere da parte i libri.
In Danimarca per vincere.
Domani Valeria Straneo è di
scena a Copenaghen, convinta
di poter fare il colpaccio ai
Mondiali di mezza maratona.
Vice-campionessa iridata di
maratona, dopo il podio ottenuto la scorsa estate a Mosca
vuole il metallo più prestigioso nella mezza distanza, arrivando in terra danese da capitano di un’Italia che schiera
anche due torinesi d’adozione,
Nadia Ejjaffini e Fatna Maraoui entrambe dell’Esercito come la quarta componente Valeria Inglese, che sostituisce
l’infortuna Anna Incerti.
La Straneo, portacolori del
Runner Team ’99 Volpiano,
sui 21 chilometri vanta un primato personale di 1h07’46”,
ottenuto in occasione della
Roma-Ostia nel 2012, non
omologato però. Per la Fidal il
suo record rimane così
l’1h08’45” della Stramilano,
sempre nel 2012. L’atleta alessandrina a Copenaghen arriva con il quarto tempo globale d’iscrizione (1h09’45” a Ve-
rona in occasione del titolo italiano di qualche mese fa), alle
spalle dell’etiope Kebede
(1h08’53”), della croata Stublic
(1h09’36”) e della kenyana Kibarus (1h09’42”).
A Rivarolo
Domenica a partire dalle ore 10
si svolge la terza edizione della
Gas Energy Rivarolo Half Marathon, quinta prova dalla CorriPiemonte su strada, organizzata dalla società dell’ex maratoneta Walter Durbano. Oltre
alla 21 km, ci sono altre due opzioni: 10 km di corsa oppure 5
km di fitwalking.
Giochi studenteschi
Oggi, a Grosseto, si disputa la finale Nazionale dei Giochi Sportivi Studenteschi di corsa campestre. Tra i torinesi in gara fari
puntati sull’allieva Eleonora
Curtabbi (Giò 22 Rivera, L.A.
Passoni di Torino) e Sergij Polikarpenko (Atl. Piemonte, L.S.
Galileo Ferraris di Torino), in
gara come individualisti. Il Liceo Scientifico Marie Curie di
Pinerolo è invece pronto a scalare le classifiche allievi/e.
Volley
Sci
Danza sportiva
Chieri sfiora il titolo
regionale under 19
Viviani, oro e bronzo
agli Italiani Children
Una coppia torinese
tra le star del “latino”
Finisce in finale l’avventura
della Nuncas Sfoglia Chieri
nel campionato regionale
under 19 maschile. A Novi
Ligure, la squadra allenata
da Domenico Specchia ha
chiuso la sua avventura mettendosi al collo la medaglia
d’argento, cedendo 3-1 (2518, 19-25, 26-24, 25-23) nell’atto conclusivo alla Bre
Banca Lannutti Cuneo allenata dalla torinese Monica
Cresta. I cuneesi accedono
così alla finale nazionale di
categoria, in programma dal
5 all’8 giugno. Miglior libero
della manifestazione è stato
premiato il chierese Samuele Sensanelli, mentre il rico-
Miglior
libero
Il Chieri ha
vinto anche
questo
premio con
Samuele
Sansanelli
noscimento come miglior palleggiatore è andato a Mattia
Milano dell’Artivolley Galup.
Proprio il club torinese ha
strappato un posto sul podio
vincendo nettamente 3-0
(24,23,17) la finale per il terzo
posto contro l’Hasta Asti. Proprio il Chieri aveva battuto 3-1
(25-23, 17-25, 25-19, 25-16) in
semifinale l’Artivolley. [E.ZAM.]
Ottimi risultati per gli sciatori torinesi ai Campionati
Italiani Children sulle piste
di Canazei. Nel gigante della
categoria Allievi femminile,
dietro la bellunese Sofia Pizzato e Carlotta Saracco
(Equipe Limone), il bronzo è
andato alla genovese dello
Sci Club Pragelato Serena
Viviani, terza a 58/100: appena sotto il podio, Carola
Gardano (Sestriere, già seconda in superG). Appaiate
al sesto posto Lucrezia Lorenzi (Sestriere) e Veronika
Calati (Ski Team Cesana).
Viviani si è riscattata alla
grande poi nello slalom che
ha vinto davanti a Lucrezia
Doppio
podio
La genovese
tesserata da
tempo per lo
sci club
Pragelato,
Serena Viviani
Lorenzi (Sestriere), grazie a
due manche perfette.
Il gigante maschile vinto da
Samuel Moling (Ladiania Alta
Badia), ha visto poi piazzarsi
quarto Benedetto Avallone
(Sestriere): identico piazzamento, nel superG della categoria Ragazzi a soli 18/100 dal
podio, ha ottenuto Sara Allemand (Bardonecchia). [D.LAT.]
ALMA BRUNETTO
Per il secondo anno consecutivo Genny Godano e Ivan
Zappetti, coppia in pista e
nella vita, ottengono il bronzo nella categoria cha cha
professional dietro ad americani ed australiani. Il podio
del 2013 è stato conquistato
al World Latin Dance Cup a
Miami e il replay è avvenuto
nella stessa località in occasione del World Global Salsa
Summit Championship, i due
campionati mondiali tra i più
prestigiosi. La selezione è
stata dura, 3000 i concorrenti presenti provenienti da
tutto il pianeta.
Uniti
nella danza
e coppia
anche nella
vita, Genny
Godano e
Ivan Zappetti
Ma non è stata l’unica soddisfazione per i torinesi che sono
tornati con un 4° posto nella bachata e un 5° nella salsa on 2,
miglior coppia italiana. Questo
traguardo gli ha portato contratti di lavoro negli Stati Uniti
e un tour mondiale che inizierà
in Italia, prima a Milano e poi a
Torino con Jayson Molina, icona internazionale della salsa.
T1 CV PR T2
60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18,
mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18
ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21,
orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le
carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso.
ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da
martedì a domenica e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or.
lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca,
da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite
guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13;
14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi
10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il
lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita
guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero
antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per
le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30,
lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560).
Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre
«Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo
e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile)
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione
Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22).
Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8
marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena».
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
[email protected]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
Dove andiamo .61
.
I Cinema del 28 marzo 2014
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
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Storia di una ladra di libri Sala 2
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7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
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Non buttiamoci giù
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Monuments men
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Reposi 3
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Amici come noi
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Noi 4
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Storia di una ladra di libri Reposi 6
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Sala 1
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Sala 2
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Cuccioli - Il paese del vento Sala 5
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Sala 6
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300 - L’alba di un impero Sala 7
P 15.00
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Sala 7
P 17.35-20.00
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Mr. Peabody & Sherman Sala 8
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300 - L’alba di un impero Sala 8
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racconta la storia di una coppia, a volte
imperfetta, nel corso di tredici anni.
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giovane Ida prima di diventare suora
va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà
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vari festival internazionali.
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Gallienne. Durata: 100 minuti. La storia del celebre stilista francese, il suo
amore per il compagno di vita Pierre
Bergè. Successo di pubblico oltralpe.
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Parodi. Durata: 90 minuti. L’autore di
«Dopo mezzanotte» ritrae tre personaggi che vivono insieme e cercano di
dare un senso alla propria vita.
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Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere
John Malkovic» porta sullo schermo la
storia d’amore tra il solitario Theodore
e una voce femminile. Premio Oscar alla sceneggiatura
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prima delle ore 18, ragazzi fino 10 anni, anziani sopra i 60 anni
Cuccioli - Il paese del vento Sala 1
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Amici come noi
Sala 1
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Captain America: The winter soldier
Sala 2
18.15-21.15
Mr. Peabody & Sherman Sala 3
17.30
300 - L’alba di un impero Sala 3
19.50
300 - L’alba di un impero 3D Sala 3
22.10
Storia di una ladra di libri Sala 4
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Tarzan
Sala 5
17.00
La bella e la bestia
Sala 5
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Captain America: The winter soldier
Sala 6
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300 - L’alba di un impero Sala 7
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Sala 7
19.30
Need for Speed 3D
Sala 7
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Amici come noi
Sala 8
17.00-19.10
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Sala 8
21.30
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Sala 9
17.20
Non buttiamoci giù
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Cuccioli - Il paese del vento
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300 - L’alba di un impero
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La bella e la bestia
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Amici come noi
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La luna su Torino
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P 19.40-22.30
Amici come noi
P 15.15-17.40-20.05-22.35
Captain America: The winter soldier P 16.15-19.20-22.25
Captain America: The winter soldier 3D P 15.40-18.50-22.05
Captain America: The winter soldier P 15.00-18.10-21.15
Need for Speed
P 16.30-19.30-22.30
Storia di una ladra di libri
P 16.50-19.40-22.35
Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-17.30-20.00
Il ricatto
P 22.35
12 anni schiavo
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Non buttiamoci giù
P 15.10-17.35-20.00-22.25
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Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio
Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore
di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana.
20.30
18.30-21.15
22.30
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Storia di una ladra di libri
··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su un grattacielo di Londra mentre
si stanno per suicidare. Dal best seller
di Nick Hornby («Alta fedeltà»).
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21.10
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Winspeare. con Celeste Casciaro e Laura Licchetta. Durata: 127 minuti. A
causa del fallimento della loro piccola
impresa a conduzione familiare, quattro donne si rifugiano in campagna e
cominciano una nuova vita.
SNOWPIERCER
···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il
mondo è vittima di un’era glaciale. Gli
unici sopravvissuti sono su un treno
che vaga per il pianeta: i ricchi nelle
lussuose carrozze, i poveri stipati in
fondo. Questi ultimi si ribellano.
STORIA DI UNA LADRA DI ...
··· Drammatico. Regia di Brian Percival, con Geoffrey Rush e Emily Watson. Durata: 125 minuti. Le avventure
dell’adolescente Liesel, adottata da
una famiglia, nella Germania degli Anni Quaranta. Dall’omonimo best seller,
dirige il regista di «Dowtown Abbey».
SUPERCONDRIACO
AMBRA 0124617.122.
Captain America: The winter soldier 3D
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Storia di una ladra di libri Due
21.30
VENARIA
··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il
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nevrotico pieno di paure: il medico lo
aiuta a cercare la donna della sua vita.
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
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Captain America: The winter soldier P 20.00-22.30
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Amici come noi
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Rose, con David Garrett e Jared Harris.
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Teatri del 28 marzo 2014
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CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
tel. 011 81.93.529. Sabato 29 ore 21 e domenica 30 ore 16 la Compagnia ALFAFOLIES presenta La danza delle libelluleoperettadiLehàr.SiprenotainoltreperLarosadi
Stanbuldi Leo Fall nei giorni 12 (ore 21) e
13 (ore 16) Aprile sempre con la Compagnia ALFAFOLIES - [email protected]
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in scena l’11 e il 12 aprile
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AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoJuraj Valcuha direttore,IsabelleFaustviolino.MusichediBeethoven, Schumann, Lutoslawski. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì
1 aprile Operette morali di Giacomo Leopardi,regiaMarioMartone,Fondazionedel
Teatro Stabile di Torino. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadegliabbonamenti
e dei singoli biglietti stagione TST
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:Venerdìore21L’Organizzazione/Teatro
delle Briciole presenta John Tammet fa
sentire le persone molto così. Sabato ore
21; Domenica ore 16.30 Teatrodistinto presenta Il gioco del lupo
Sala Piccola: Domenica ore 15.30 e ore 17.30
LaTurcacanepresentaIlviaggiodellafortuna
COLOSSEO via M. Cristina 71. Martedì 1 aprile ore 21 Freedom imparare la libertàdi e
con Gherardo Colombo. Giovedì 3 ore 21
Gli uomini vengono da Marte le donne da
Veneredi e con Paolo Migone
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni. Concerto“A distanza di un secolo”
Musiche di R. Schumann, D. Shostakovich.
Ore 21
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Staseraore21inscena“ChefinehafattoBaby
Jane”, versione teatrale del film di Robert
Aldrich, con Sydne Rome e Francesca Bianco.Il2aprileore10“LaLocandiera”diGoldoni,
nell’edizione Torino Spettacoli
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Dal3al6aprileFranco Oppini e Renato Giordano presentano
“Mi ritorni in mente live”, musical all’italia-
na per rivivere canzoni e atmosfere degli
anniSessantaeSettanta.Siprenotaper“Stasera ve le canto”, con Vladimir Luxuria in
scena dal 10 al 12 aprile
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via
Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45
NataleincasaCupiellodiEduardoDeFilippo,
diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi, Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino4.Prelazioneerinnovoabbonamentiposti numerati per stagione 2014-2015 presso Teatro Alfieri Tel. 011.5623800. Orari biglietteria: feriali 11-20, festivi 15-20. Inaugurazione stagione: Luna tu...Selezione di
arie dalle operette più amate con Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Sabato 29. Ore 21
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333.InfrangereCompagniaEgriBiancoDanza e Compagnia Nazionale Ungherese di Gyor. Sabato 29. Ore 21
Giovedì 3 aprile prima nazionale di Mack is
coming Back – Opera Cabaret da Macbeth di
Heiner Müller, regia Gabriel Alvarez, Thèâtre
duGalponStudiod’ActionThèâtrale(Ginevra)
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153.Staseraore21LaLocandieradiCarloGoldoni.Compagnia“ArcobalenoTeatro”
Sabato 29 ore 21 Il medico dei pazzidi Eduardo Scarpetta, Compagnia “I Melannurca”
Martedì 1 aprile ore 15.30 Viva gli sposi!?di
Duras, Pinter, Cechov
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionale di danza e arti integrate.
Dal Stasera ore 21 i Sonics in Meraviglia. Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo, Erba, Gioiello e Alfieri
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
011 73.99.833. Venerdì 28 e sabato 29 ore
21NepiùnemenoprogettoeregiadiRiccardo
Caporossi. Sabato 29 al termine dello spettacolo, si terrà un incontro con Riccardo
Caporossi e il Prof. Gigi Livio, docente di
Letteratura teatrale presso l’Università del
Piemonte Orientale. Info 0117399833
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30
AlRegiodietrolequinte,visitaguidataalteatro. L’Orchestra a puntate: abbonamento
a 3 concerti a €22 (under 16: €15). Gli Archi
(9/4ore20,TeatroRegio),iLegni(11/4ore20,
Piccolo Regio), gli Ottoni (13/4 ore 11, Teatro Regio)
PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel.
011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenicaandandoateatro”.Domenica6aprileore
11 Claudio e Consuelo in “Dal paese dei
balocchi”
PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER - Grugliasco,
tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama
cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29. Ore 21
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della
Salute17/b,tel.01122.15.161.13°EdizionedellaRassegna“Divertiamociateatro”.L’Ispettore
CompagniaIlteatroinstabiledellegambesotto il tavolo. Sabato 29. Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Giovedì 3 aprile ore 13.45, per la
rassegna Mezzogiorno a Teatro, è in scena
“Terza liceo 1939”, tratto dall’omonimo
romanzodiMarcellaOlschkiconiGiovaniTalenti del Liceo Teatro Nuovo
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel.
011 338.698. Scuola di recitazione (6 ore
settimanali)-CorsodiTeatroperprincipianti
(3 ore settimanali) - Corso di dizione ed uso
della voce - Corso di Teatro per bambini e
ragazziInfo 011338698dallunedìalvenerdì
(9-13 e 15.30-19) - www.tangramteatro.it
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Insolito – Martedì 1 aprile ore 21
Lunaria Teatro in Creatura di sabbia. Info
tel. 0113042808 (orario ufficio)
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6. Sala Grande. Stasera ore 21 La bottega del caffè di
Carlo Goldoni, Compagnia BluTeatro
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
PinocchiodiBabiloniaTeatrieGloAmicidiLuca. Ore 21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32,
tel.011257.881.Sabato29ore21compagnia
I Barcaioli in Questi fantasmidi E. De Filippo.
Domenica 30 ore 18 Per la rassegna “Con
occhinuovi”CompagniadiDianainLeultime
sette parole di Cristo. Sabato 5 aprile Areav
Teatrale presenta Parlami di tuo padre
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,tel.
01180.28.456.Stagione2013/2014“FisicoBestiale” 28 e 29 marzo ore 21 Teatro Villaggio Indipendente in “La lucidità della bilanciaovverol’incontro”regiaMassimilianoGiacometti. Sabato 5 e Domenica 6 aprile ore
21MarcoFerreroeGianlucaCeruttiin“Grand
Hotel Serenase” di Manuel Bona
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra
di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21.
Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Il berretto a sonaglidi Luigi
Pirandello. Sabato 29. Ore 21
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798.DaVenerdì4aDomenica5aprile,
Feriali ore 21 – Festivi ore 16, per la Settimana mondiale della Danza, la Compagnia di Danza L’Araba Fenice organizza
Omaggio a Rudolf Nureyevcon la partecipazione: EgriBiancoDanza, il Gabbiano e
Centro Danza Ciriè
TEATRO REGIO. Stagione d’Opera 2013-14:
ore 20 Una tragedia fiorentina di A. ZemlinskyeGianniSchicchidiG.Puccini.S.A.Reck
direttore. Regia di V. Borrelli. Orchestra del
Teatro Regio. Repliche fino al 30/3
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. Lo squillodi e
regia Alberto Barbi. Con la Compagnia Campotheatro di Niko Ferrucci. Sabato 12. Ore 21
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione di Prosa: “L’impresario di Smirne” (29/3) ore 21,
regia di Roberto Valerio – Associazione
Teatrale Pistoiese
T1 CV PR T2
VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 62
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VENERDÌ 28 MARZO 2014
Il tempo
Residua instabilità al Sud, torna soleggiato altrove
Tempo .63
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IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE
SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL
CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO».
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VENERDÌ 28 MARZO 2014 LA STAMPA 64