LA SFINGE DI GIZIA SOFIA VALENTE 3F

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LA SFINGE DI GIZIA
SOFIA VALENTE
3F
LA VERA DATAZIONE
*  Sulla datazione della sfinge vi sono varie ipotesi:
*  la Sfinge in tempi lontanissimi, addirittura nel 12000 a.C. – 10000 a.C.
Questa datazione viene fatta considerando i segni dell'erosione
presenti sul corpo della statua;
*  Ipotesi di Edgar Cayce: parapsicologo americano che credeva di
rivivere in vite passate attraverso i sogni Uno di questi lo portò in
Egitto . dove vide i sopravvissuti di Atlantide costruire la Grande
Piramide e la Sfinge;
*  Ipotesi astronomica: formatasi sulla base degli studi astronomici
sull’allineamento delle piramidi. È certo che la Sfinge si rivolge verso
est, mentre le piramidi di Giza sono disposte secondo i punti cardinali.
La Sfinge rivolgendosi verso est, scorge l’alba ogni giorno, mentre
soltanto due volte l’anno vede nascere il sole in modo diretto; quindi è
stata pensata come un monumento solare.
*  Ipotesi geologica: parte dal presupposto che l’erosione della Sfinge sia
causata dall’acqua piovana e quindi era evidente che fosse più antico
degli inizi della civiltà egizia.
IL NOME
•  Nella sua lunghissima storia, la Sfinge è stata
chiamata in diversi modi: per gli Arabi era Abul Hol,
padre del terrore; il nome Sfinge che le attribuiamo,
deriva dal greco Sphynx e significa strangolatrice. La
stele del Sogno la identifica con un altro nome, quello
con cui era conosciuta nell'antichità: Hor em akhet.
Deriva da Horus, significa dimora e kt è l'orizzonte:
Horus dimora all'orizzonte.
LA TESTA
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Nonostante il tipo di pietra, utilizzato per la testa della Sfinge, sia
di qualità migliore del corpo, il volto è la parte più danneggiata del
monumento. La causa, tuttavia, non è solamente da attribuire al
deterioramento naturale ma anche all’azione dell’uomo. Infatti, il
naso è stato completamente rimosso, mentre la bocca e gli occhi
sono stati gravemente danneggiati.
Rispetto al corpo la testa è di dimensioni ridotte, sebbene vista da
sola risulti ben proporzionata. La causa è forse da attribuire o alla
scarsa quantità della pietra calcarea dura o all’esigenza di
allungare il corpo per colpa delle crepe.
L'identificazione del volto raffigurato, invece, desta molti dubbi e
dopo numerose ricerche non c’è ancora un’ipotesi inconfutabile,
anche se l’archeologia ufficiale continua ad attribuire il volto della
Sfinge a Chefren.
LA TESTA
LA STELE
DEL SOGNO
All’inizio degli anni venti
dell'Ottocento l’egittologo
francese Jean-François
Champollion decifrò i geroglifici
con la stele di Rosetta e riuscì a
tradurre l’antica lingua egizia.
Così la stele ritrovata ai piedi
della Sfinge poté essere
interpretata. Si scoprì che
parlava di un antico scavo al
monumento intrapreso dal faraone
Thutmose IV del Nuovo Regno. La
stele è comunemente chiamata
Stele del Sogno, in quanto narra
che la causa del restauro fu un
sogno, fatto dal faraone mentre
si riposava all’ombra della statua,
in cui la Sfinge, gli si rivolge per
donargli il suo regno sulla terra in
cambio delle sue cure.
Passaggi
segreti
Uno dei misteri della Sfinge è
certamente la presenza di
passaggi nascosti al suo interno.
Attualmente è nota l'origine di
uno di essi soltanto: un breve
varco senza uscita dietro la testa.
La stanza dei registri è una mitica
biblioteca sepolta sotto la sfinge
di Giza, che secondo alcuni
conterrebbe tutta la conoscenza
degli antichi Egizi su rotoli di
papiro, oltre alla storia del
perduto continente di Atlantide.
Secondo queste teorie, questa
società avrebbe sigillato la stanza
con i rotoli contenenti la loro
conoscenza attorno al 10 500 a.C.,
ultimo periodo di tempo nel quale
la costellazione del leone si
trovava tra le zampe della sfinge
al momento di sorgere nel cielo
notturno.