Pgt: tra passato, presente e futuro - Epavia

Download Report

Transcript Pgt: tra passato, presente e futuro - Epavia

del 03/11/2014, pag. 7
L’approvazione, il ricorso e la posizione dell’assessore all’Urbanistica Angelo Gualandi
Pgt: tra passato, presente e futuro
Cosa si cela dietro il diniego della giunta a presentarsi davanti al Tar dove è atteso il ricorso di Italia Nostra?
PAVIA
Il sindaco Massimo Depaoli all’indomani della sua elezione, nel varare la sua prima Giunta comunale,
ebbe non pochi problemi nell’individuare il nome giusto per ricoprire
l’incarico di assessore all’urbanistica. Dopo alcuni “no” ricevuti da
almeno due professionisti, il neo
sindaco “impose”, anche al suo
partito, la nomina di Angelo Gualandi che divenne il nuovo assessore U
all’Urbanistica U
e
Pianificazione Territoriale, Edilizia
privata e Agricoltura. «E’ un uomo
di fiducia, perché come me proviene dai movimenti ambientalisti», fu il commento di Depaoli.
Angelo Gualandi, architetto con
un passato da tecnico comunale di
piccoli centri della provincia, è
stato anche dipendente del Comune di Pavia dal 2000 al 2003,
proprio come funzionario del servizio U rbanistica. A fine 2010
l’Amministrazione Cattaneo lo
sceglie tra tanti per effettuare la
valutazione del Pgt come Autorità
competente per la VAS. Errori
procedurali vari nell’attribuzione
degli incarichi e poi la sospensione per l’accusa di abuso d’ufficio del dirigente Angelo Moro,
costrinsero però Cattaneo a rive-
dere gli stessi incarichi. Al reintegro di Moro, Gualandi lo affiancò
nella valutazione del Pgt come
supporto tecnico operativo con
competenza di tutela e valorizzazione ambientale e diede il suo
“nulla osta” al Piano Territoriale.
A circa un anno di distanza però
lo stesso Gualandi, che oggi riveste i panni dell’assessore nella
giunta di opposto colore politico,
prende le distanze da quel Pgt a
cui aveva dato il suo benestare e
parla apertamente di varianti in difesa di ambiente e centro storico.
Ma per capire bene cosa stia succedendo intorno al Pgt di Pavia,
occorre afre alcuni passi indietro.
Lo strumento urbanistico ha visto
infatti un lungo percorso partecipativo di Valutazione ambientale
strategica conclusosi con l’emissione di un parere di compatibilità
che come detto è stato anche supportato dall’esperto ambientale
Angelo Gualandi. Sullo stesso poi
si erano espressi Regione Lombardia e Arpa per validarne l’approvazione. Nell’aprile scorso, ad
un mese dalle elezioni comunali,
Italia Nostra presentò un ricorso
per l’annullamento del Pgt, accusando lo strumento di mancato rispetto di leggi e regolamenti.
Oggi a distanza di otto mesi, in
occasione della trasposizione al
Tar di tale ricorso, il sindaco Depaoli ha deciso di non costituirsi
davanti al tribunale amministrativo. Le ragioni del ricorso sono
state illustrate durante una conferenza stampa da Paolo Ferloni e
Franco Maurici. Ragioni che, se
solo il sindaco avesse dato peso ai
pareri dei tecnici comunali, sarebbero potute essere facilmente confutate e i timori dell’associazione
Italia Nostra dissipati o comunque
rassicurati.
Ma la domanda è: perché il comune rinuncia a qualsiasi difesa
esponendo la città ad una rischiosa
paralisi? In assenza di difesa infatti, se il Pgt dovesse essere annullato dal Tar, la città si ritroverebe:
senza alcuno strumento urbanistico
efficace (vanificando le spese già
sostenute); a dover quindi avviare
la redazione di un nuovo strumento
(stanziando nuove risorse) e ad essere impossibilitata di fatto a far
partire qualsiasi genere di intervento edilizio in prossimità di
Expo. Non era più semplice cercare di mettere mano allo strumento già esistente per rendere
esplicite alcune procedure che comunque sono già presenti nella
burocrazia italiana che prevede
forme di tutela del territorio e obbliga procedure autorizzative del
Ministero preposto proprio alla tutela del patrimonio storico?
Stando così le cose sembrerebbe
che la lettura strumentalizzata del
Pgt in essere, sia la continuazione
del processo di delegittimazione di
alcuni tecnici (considerata anche la
totale assenza dell’opposizione)
già auspicata dal consigliere del
Partito Udemocratico UFrancesco
Brendolise che nel 22 luglio scorso
durante un consiglio comunale
avrebbe chiesto al sindaco «una
forte discontinuità nella gestione
del settore urbanistica».
Insomma a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina, e
dunque viene da se pensare che
nessun rischio corra la città di
Pavia, ma si tratti dell’ennesima
strumentalizzazione politica che
potrebbe costare tempo, disservizi
e denaro ai cittadini pavesi.
D.M.