«Psichiatria è allo sbando in tutte le Giudicarie»

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Transcript «Psichiatria è allo sbando in tutte le Giudicarie»

Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
SANITÀ
L’associazione Aris: Tione senza primario
e il personale, soggetto a un continuo
turn over, spesso non viene sostituito
Sparita la Consulta della salute mentale,
che lavorava in rete con le associazioni del
territorio, tutto è stato accentrato a Trento
domenica 13 luglio 2014
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VALLE DEL CHIESE
L’allarme dei cacciatori
«Psichiatria è allo sbando
in tutte le Giudicarie»
GIULIANO BELTRAMI
GIUDICARIE - La politica giudicariese frigge in questi giorni
per il punto nascite. Ma non c’è
solo quello ad andare a remengo. Ci sono servizi meno eclatanti, ma egualmente importanti. Prendi la psichiatria. Ad
accendere i riflettori sul problema (per l’ennesima volta,
bisogna dirlo) è Aris (Associazione per la riabilitazione e l’inserimento sociale) che agisce
nelle Giudicarie da vent’anni.
«Da decenni lamentiamo lo stato di subalternità - in alcuni periodi di vero e proprio abbandono - in cui si trova l’assistenza psichiatrica in Giudicarie:
non c’è un primario a Tione; il
personale è soggetto a un continuo turn over; chi si trasferisce viene sostituito con mesi
o anni di ritardo; tutti i servizi
presenti sul territorio (l’edificio dell’attuale Centro di salute mentale e l’organico in esso
operante, l’annesso Centro
diurno, gli appartamenti ad alta protezione, la comunità di
Villa Ischia a Riva del Garda
(che serve anche le Giudicarie) sono stati ottenuti o salvaguardati a forza di proteste e
petizioni. Avremmo preferito
evitare di rivolgerci ancora una
volta all’opinione pubblica, ma
i problemi che solleviamo sono di interesse pubblico: si trat-
ta di servizi pagati dalla collettività; alla collettività si deve
pur rendere conto! Intendiamoci, la nostra non vuole essere
una critica rivolta in particolare alla dottoressa Sara Paternoster (primario dell’Unità
operativa Alto Garda, Ledro e
Giudicarie, ndr), alla quale i nostri soci manifestano fiducia e
stima, ma all’impostazione dirigistica e centralizzata, del tutto insensibile alle esigenze locali, che l’Azienda sanitaria dà
ai servizi psichiatrici delle valli».
Sferzante il giudizio di Aris: «Se
il Dipartimento di salute mentale svolge la funzione di boicottare le poche iniziative funzionanti ed autogestite sul territorio per sostituirle col nulla, allora non è solo uno dei tanti enti inutili, ma un danno per
la collettività! Dalla sua abolizione si ricaverebbero risorse
per dare migliori servizi alle
Giudicarie e ad altre zone disagiate del Trentino».
Lorenzo Cazzolli (referente di
Aris in Giudicarie) ricorda di
aver inviato oltre un anno fa
(precisamente il 15 giugno
2013) «una petizione al primario Paternoster, per chiedere
la riattivazione della Consulta
della salute mentale, un tavolo di lavoro che aveva svolto
un’importante funzione di coordinamento tra le diverse realtà che si occupano (a vario
titolo) di disagio psichico, tra
cui anche la nostra associazione. È nostra convinzione - peraltro largamente condivisa che l’intervento sanitario in
quest’ambito dia risultati molto migliori se può coordinarsi
con interventi di inserimento
lavorativo, riabilitativo, residenziale, sociale. Per questo la
nostra petizione è stata sottoscritta, oltre che da 13 soci di
Aris delle Giudicarie, anche da
Cooperative sociali ed Associazioni locali. Tra l’altro, dalla Consulta era nato anche un
importante “Progetto di inclusione sociale” che aveva consentito di far uscire da una situazione di isolamento circa 20
persone affette da disturbi psichici, inserendole proficuamente in attività di tipo culturale, ricreativo e sportivo offerte dalle numerose Associazioni operanti in questi ambiti
in zona. Dopo l’interruzione dei
lavori della Consulta anche il
progetto si è arenato, essendo
venuto a mancare il necessario organismo di coordinamento e di indirizzo».
Il 29 luglio 2013 Paternoster rispondeva alla petizione: «A breve contatteremo enti del privato sociale locale come parte
del progetto che il Dipartimento di salute mentale sta promuovendo nelle varie zone del
territorio per trovare ed implementare nuovi modi di lavoro
Le volpi fanno strage nei pollai
Sbranati anche due agnellini
Lorenzo
Cazzolli
presidente
dell’associazione Aris è
critico sulla
gestione del
servizio
psichiatrico
nelle
Giudicarie
in cui è
assente il
primario
collaborativo e di rete, che incorporeranno anche precedenti esperienze di Consulta».
Dopo un anno, disarmante la
conclusione di Aris: «Problemi
su tutto il territorio provinciale, tranne Rovereto. Qui in Giudicarie abbiamo avuto il bel risultato che una Consulta funzionante è stata sostituita con
il nulla! Da mesi una psichiatra
trasferita non viene sostituita,
gli appuntamenti vengono continuamente rinviati, le visite sono spesso frettolose, i pazienti non si sentono seguiti in modo adeguato».
VALLE DEL CHIESE - Non c’è scampo, il
rapporto fra l’homo sapiens e l’animale è
destinato a sfociare sempre nel conflitto.
E ad avere la peggio, di solito... serve dire chi è? Della questione orsi si può anche
non parlare, intanto perché sono stati introdotti dalle istituzioni, in secondo luogo perché non risulta abbiano fatto del
male agli uomini, ultimo ma non ultimo
perché ad ogni apparizione si guadagnano paginate di giornali, da vere star. Cambiando animali, va detto che nel Chiese
da oltre vent’anni si agita il fantasma (per
nulla fantastico) dei cinghiali, immessi
abusivamente da cacciatori.
Ora ecco un altro cruccio: le volpi. A sentire i responsabili della locale sezione cacciatori e dell’Amministrazione comunale
di Storo si sta rischiando l’invasione. Fra
l’altro ne è stata trovata una moribonda
(probabilmente malata) dalla Polizia municipale. I toni sono melodrammatici: pare che alla sera, quando le tenebre allungano il loro mantello sulla valle, dalla zona di San Lorenzo (il colle che sovrasta
Storo) scendano in massa per recarsi a cena. E per le volpi la cena significa strage
nei pollai. Avrebbero sbranato pure un paio di agnellini, evidentemente arrivati tardi per imbandire le tavole pasquali. Si tratta di un allarme reale? Stando ai dati forniti dai dirigenti della sezione cacciatori,
l’anno scorso in valle di Ledro hanno giustiziato qualcosa come duecento volpi.
Non è dato sapere se si stia organizzando
una campagna anche nel Chiese.
G.B.
Stenico | La Fondazione Bruno Kessler ha presentato gli Oculus Rift
Gli occhiali del futuro
SAN LORENZO IN BANALE - I
ragazzi di Webvalley, la scuola
estiva della Fondazione Bruno
Kessler ospitata quest’anno a
San Lorenzo in Banale, si sono
ritrovati fra le mani un oggetto
che secondo Mark Zuckerberg
(il fondatore di Facebook) «diventerà parte della vita quotidiana di billioni di persone». Si
tratta degli Oculus Rift, degli
occhiali molto speciali che, indossati, permettono di accedere a realtà virtuali e sentirvisi
immersi come fossero reali,
creati da un’azienda americana acquisita pochi mesi fa proprio da Facebook.
Daniele Morabito, sviluppatore
di Fbk che da un anno, praticamente da quando sono usciti
sul mercato, se ne occupa, ci
accompagna nella prova. A prima vista sono degli occhialoni
che ricordano per ingombro
quelli dei piloti d’altri tempi o
le maschere da sci: si indossano assieme a un paio di semplici cuffiette e si è pronti per accedere ad un mondo virtuale
estremamente relistico. Unica
raccomandazione, attenzione
ai movimenti bruschi che possono causare un po’ di nausea:
gli occhiali sono ancora in fase
di sviluppo e i sensori di movimento non ancora perfezionati nella versione che utilizziamo, ma già sul mercato ne è
uscita un’altra che pare abbia
molto migliorato l’esperienza.
Oculus indossati, mano sulle
frecce direzionali della tastiera, nelle orecchie cinguettii di
uccellini e il rumore dell’acqua
di una fontana alla nostra destra e davanti agli occhi colline verdi e un’elegante villa. Il
mondo virtuale che stiamo
usando è quello di «Tuscany»
una piattaforma creata appositamente. Sembra di essere nel
mondo di Avatar o dentro un
videogame, non a caso: è pro-
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DENISE ROCCA
Gli occhiali speciali
prio il mondo dei giochi il primo e naturale sviluppo del nuovo device.
«E’ il sogno di ogni giocatore
sentirsi pienamente nel videogioco che sta giocando – racconta Morabito – ma gli sviluppi sono potenzialmente molto
più ampi». C’è chi pensa di usarli per visitare musei e luoghi di
cultura, per vivere esperienze
adrenaliniche – la piattaforma
che simula le montagne russe
sta spopolando fra i tester - per
il wellness – si indosseranno gli
Oculus in pausa pranzo in ufficio e con l’applicazione apposita in un attimo si verrà proiettati su una spiaggia tropicale o in un corso di yoga – o per
l’apprendimento. A Fbk stanno
testandone la validità per visionare dati scientifici: permetterà una comprensione dei dati
migliore la loro visione in 3D?
«E’ il futuro» conclude un sorridente Morabito. In attesa del
futuro, gli utenti possono acquistarli per la modica cifra di
350 dollari, intanto Youtube ne
ha messo in evidenza il lato comico: spopolano i video dei tester di Oculus che scalano universi visibili solo a loro».
Gli occhiali Oculus Rift
IN BREVE
BOLBENO
Sagra S. Rosario
Prosegue anche oggi la
sagra del S. Rosario che
trae le sue origini dalla
devozione degli abitanti di
Bolbeno verso la Madonna
del Santo Rosario. In
occasione della Sagra del S.
Rosario la Pro Loco Bolbeno
organizza il Torneo di calcio
a 5 Bolbeno, quest’anno
giunto alla sua 7ª edizione
oltre a una manifestazione
ciclistica per Giovanissimi.
CARISOLO
Festa a Cornisello
La tradizionale festa ai laghi
di Cornisello con gara di
pesca è l’occasione per
inaugurare oggi la nuova
cascina a Malga Cornisello.
Le lenze potranno essere
lanciate in acqua dalle
8.30, pranzo alpino alle 13,
premiazione alle 14.