Scheda di presentazione del gruppo musicale SINITAH

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Transcript Scheda di presentazione del gruppo musicale SINITAH

CIRCOLO ARCI
VIA TREMELLONI 12 – 20128 MILANO – TEL. 347.0121494 – e_mail: [email protected] – www.sinitah.com
CIRCOLO ARCI
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L’orchestra è composta da un ensemble di percussioni diverse, dalla più piccola alla più grande.
Il ritmo che ogni tamburo suona è diverso: così si viene a creare una poliritmia, vale a dire, un incastro di tanti suoni
tutti sullo stesso battito.
Vogliamo ricreare l’ambiente delle feste africane e cubane..
Ogni ballerino entra nel cerchio che gli strumentisti formano con il pubblico e danza, ad una velocità folle e poi dà il
cambio ad un altro....e così via.
I colori dei costumi, il calore della musica, i canti delle donne, le forme degli strumenti trasportano la curiosità di chi
segue nell’atmosfera di una festa.
Cast:
9 elementi percussionisti, musicisti, cantanti, animatori, tutti in costume tradizionale. L’ensamble si può avvalere anche
di altri artisti di radice cubana o africana tra musicisti e ballerini, a seconda della performance richiesta.
Strumenti:
Barà : tamburo a pelle montata su risuonatore di zucca di tradizione bobò.
Dundun: tamburo in legno a doppia pelle di vacca. Di tradizione mandiga.
Djembé: tamburo in legno a pelle di capra. Di tradizione mandinga
Longà: tamburo parlante a doppia pelle di capretto. Di tradizione bobò.
Balafon: xilofono a 21 lame in legno con zucche. Di tradizione bobò.
Maracas: in zucca con perle in pasta di sale, di tradizione bobò e senufò.
Cloches: campane in ferro, di diversi diametri. Di tradizione guineana .
Batà: tamburo in legno a doppia pelle composto da 3 elementi di diverse dimensioni. Di tradizione afro cubana.
Congas: tamburo in legno con pelle di vacca. Di tradizione latino americana.
Basso, chitarra e flauto
Durata:
Lo spettacolo può animare una serata di 2 ore. Musiche, canti e momenti animativi costituiscono lo spettacolo.
Scheda tecnica
Palcoscenico spazio minimo 3x5 metri
2 / 3 Microfoni panoramici per il coro e per le percussioni (in alternativa 3 microfoni x strumenti)
4 microfoni voci
5 microfoni strumenti (2 per il batà , 1 per il balafon, 1 per il flauto, 1 per la chitarra.)
Storia del gruppo:
I nove artisti provenienti dal Burkina Faso, da Cuba e dall’Italia sono tutti residenti a Milano. Il Burkina Faso ha
conservato inalterate nel tempo le sua tradizione e chiunque abbia avuto l’occasione di viaggiare in quei magici posti ha
potuto constatare la reale corrispondenza di questa definizione. Le tradizioni si sono conservate nonostante il
contatto sempre più crescente con i paesi occidentali. I rituali, i costumi e gli usi arrivati dall’antichità fino ai giorni
nostri sono ancora molto vivi e praticati, specialmente nei villaggi. Particolarmente è l’impiego degli strumenti musicali
tradizionali che accompagna qualsiasi evento della vita quotidiana, in quanto gli strumenti sono ritenuti i mezzi per
comunicare con un’altra dimensione. Inoltre, secondo la tradizione Burkinabè, gli strumenti musicali “parlano” e
comunicano le volontà degli spiriti ancestrali.
Cuba affonda le sue radici nella tradizione africana che si è mischiata nel tempo con quella spagnola ed ha creato un
intenso mix esotico ricco di ritmo e melodia che parla di una popolazione che ha trascorsi di ogni genere, dalla
colonizzazione, alla schiavitù ed all’attuale situazione, unica nel mondo.
I nove artisti collaborano insieme da diverso tempo ed hanno ideato uno spettacolo vivace e colorato che trasmette
perfettamente l’atmosfera di festa che arriva da quelle terre lontane.
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I quattro artisti italiani che accompagnano i maestri Abdoullay Traorè, Hamadou Konatè e Yamil Castillo hanno
appreso le basi della musica tradizionale direttamente in Africa ed a Cuba e da anni lavorano per approfondire la
ricerca musicale e l’apprendimento degli strumenti tradizionali di origine Mandinga e cubana. Hanno collaborato in
numerose performance con gli altri artisti dando vita ad uno spettacolo vivace e colorato che trasmette
perfettamente l’atmosfera di festa che arriva da quelle terre lontane.
Abdoullay Kader Traorè è nato a Bobo Dioulasso in Burkina Faso.
Ha iniziato a studiare la musica tradizionale del Burkina Faso all’età di 6 anni imparando i canoni tradizionali della
cultura artistica burkinabè.
All’età di 12 anni ha cominciato a suonare nei cabaret tradizionali della città di Bobo Dioulasso arricchendo il suo
bagaglio conoscitivo apprendendo l’uso di tutti gli strumenti musicali della tradizione Burkinabè.
A 15 anni ha iniziato a lavorare come ballerino e musicista nella troupe Yelemba Farafina di Bobo Dioulasso,
partecipando a diverse competizioni nazionali organizzate tutti gli anni in Burkina Faso in occasione della settimana
della cultura nazionale Burkinabè e vincendo più volte il primo posto. Questo ha dato modo di fare diverse tournè in
ambito nazionale, per i più grandi centri e villaggi del paese. Con questa troupe ha inciso un CD come solista di
doundounba.
A 17 è entrato a far parte del gruppo musicale Sababougnouma di Bobo Dioulasso sempre come polistrumentista. Con
questa formazione ha partecipato ad una tournè in Francia ed alla registrazione di 2 CD.
Divenuto cantautore e compositore a 20 anni forma il gruppo Kandià con il quale partecipa ad una tournè in Italia nel
2001.
Nel 2002 entra a far parte della troupe Miriya Bah sempre di Bobo Dioulasso come compositore e polistrumentista e
partecipa ad un’altra tournè italiana.
Nello stesso anno si trasferisce a Milano e fonda l’Associazione Culturale Arci SINITAH ed una troupe musicale con
la quale attualmente lavora proponendo uno spettacolo multietnico di estrazione mandinga ed afrocubana, collaborando
con vari artisti.
Yamil Castello Otero, Nasce all' Avana, Cuba. Figlio d'arte, suo padre Joseito Castillo, fondatore del Conjunto
Folklorico Nacional de Cuba, fu il suo primo maestro. Ha iniziato a lavorare come percussionista da bambino, suonando
nella comparsa de Los Marqueses de Atarés, ed in vari gruppi di rumba del quartiere. Professionalmente ha debuttato
con il Conjunto Folklorico dell'Università dell'Avana. Nel corso della sua carriera a Cuba ha lavorato con numerosi
gruppi, tra i quali OmoOlorun e Los Chavalonga per la parte spettacolare ed artistica, mentre ha fatto parte del
Tambor di Papo Angarica come suonatore di tambuti batà per le cerimonie religiose, ed ha collaborato con le Scuole di
Ballo dell' ICRT (Istituto Cubano Radio y Televisiòn) e del Teatro Rita Montaner (l'antico Teatro América) dell'Avana,
come integrante del gruppo che accompagna le lezioni di danza.
In Italia dal 1994, lavora come DJ, percussionista e insegnante. Nel 1996 ha creato il gruppo di percussionisti "Que
bolá?" che presenta un repertorio di tradizione puramente afro, così come lo sono i ritmi dei tamburi religiosi batà e
dei chequeres che accompagnano le cerimonie della santeria (la religione afro-cubana che si è mantenuta e sviluppata
a Cuba); la musica abakuà, che si suona con le tumbadoras e con l'ekon erima (una campana metallica); la musica del
ciclo Congo (altra religione afro cresciuta nell'isola) suonata con il katà che accompagna i tamburi; la comparsa
habanera, ritmo che accompagna il carnevale della capitale, e…la celebre rumba cubana, la manifestazione più famosa
tra tutti i ritmi tipici dell'isola, che si esprime in forme differenti tra di loro, quali lo yambù, il guaguancò e la
columbia. Ha collaborato all'ideazione ed alla realizzazione di due serie di conferenze per Radio Popolare sulla musica
cubana, la prima dedicata all'indimenticabile barbaro del ritmo : il cantante e compositore Benny Moré, la seconda
dedicata alla musica religiosa cubana.
Hamadou Konatè nato a Bobo Dioulasso in Burkina Faso.
Ha iniziato giovanissimo la sua formazione musicale, entrando prima nel gruppo Sababognouma e poi studiando accanto
al maestro Mama Konatè.
Ha concentrato i suoi studi sul djambè ed il longa diventando un solista di notevole talento ed arrangiatore.
Ha partecipato a festival come FESPACO e la “Semaine National de Culture” in Burkina Faso.
Fratello di Paco Ye, uno dei fondatori del famoso gruppo Farafina, è stato più volte in Svizzera in tournè.
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Successivamente è entrato a far parte del gruppo Kandià come djambè solista e con loro ha partecipato ad una
tournè in Italia nel 2001.
Nel 2002 entra a far parte della troupe Miriya Bah sempre di Bobo Dioulasso sempre come djambè e longa solista e
partecipa ad un’altra tournè italiana.
Anche lui attualmente risiede a Milano e collabora con l’Associazione SINITAH.
Oslaida Pedros nata a l’Havana (Cuba)
Frequenta sin da piccola la scuola per artisti “Campamento Artistico” studiando canto.
A 13 anni inizia a collaborare con l’orchestra “America Nostra” dell’Havana come cantante folklorica e tradizionale.
Approfondisce i suoi studi concentrandosi sui canti religiosi dedicati agli Orishas.
Arrivata in Italia entra a far parte del gruppo folklorico “Bakinikini” sempre come cantante ed inizia una stretta
collaborazione con il maestro Yamil Castillo.
Matteo Moretti (djembe) e Laura Pandolfini (doun doun), hanno fatto parte dell’Associazione Culturale Arci
Miriyagnouma di Milano attraverso la quale hanno cominciato ad apprendere le radici della musica mandinga, in
particolare di quella del Burkina Faso. Hanno approfondito la loro esperienza musicale attraverso viaggi in Africa e a
Cuba. Hanno fondato il gruppo musicale Bukambè nell’anno 2000 sperimentando la fusione di strumenti musicali tribali
di varia origine etnica. Con il gruppo musicale dell’Ass. Miriyagnouma hanno partecipato a diversi festival e
manifestazioni. Attualmente fanno parte del gruppo SINITAH.
Eugenio Marzano (chitarra) – Ha iniziato gli studi dello strumento a 16 anni, maturando nel tempo diverse esperienze
con gruppi di vario genere musicale dal rock al blues al funk, per poi interessarsi alla musica tradizionale cubana e
fondere le proprie esperienze con il gruppo SINITAH.
Lo spettacolo
Gli artisti hanno arrangiato i pezzi tradizionali del Burkina Faso fondendoli con i canti religiosi degli Orishas. Una
performance veramente unica dove i ritmi di tradizione mandinga si mescolano alle melodie della tradizione Yoruba.
La melodia dei balafon, cadenzata dai suoni caldi dei batà e delle congas ed accompagnata dall’energia del djambè e del
doun doun dà forma e vita a qualcosa di veramente magico che rimanda a momenti lontani nel tempo ma ancora vivi nel
ricordo e nello spirito.
L’armonia della chitarra, del basso e del flauto rendono ballabili ed irresistibili questi brani.
Canti, ritmi e melodie animano l’intera serata e lo spettacolo può anche arricchirsi della presenza di ballerini sia
africani che cubani a seconda della performance richiesta.
I ritmi sono così incalzanti e gioiosi che il pubblico non può non essere coinvolto da questo ensamble di suoni che
richiama le radici di popolazioni che raccontano tutt’oggi la loro antica storia.
Costi dello spettacolo
Il cachet richiesto è di 1.000 (esclusa IVA) per la formazione base. Si richiedono anche il rimborso delle spese di
viaggio, vitto e alloggio in caso di performance richieste in luoghi distanti da Milano.