Urgenza medica in età pediatrica Infanzia e salute

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino¶2 giugno 2014¶N. 23
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Ambiente e Benessere
La sfida dei motori «verdi»
Mentre la vendita del «Cinquino
a pile» Fiat è in perdita, le altre
elettriche puntano al successo
Elefantologia apocrifa
Una serie di illustrazioni rendono
omaggio al pachiderma incontrato
da Stefano Faravelli durante molti
viaggi in tutto il mondo
Torna la «straLugano»
Tra le novità della gara anche
la modifica del percorso: il
28 settembre partenza in via
Campo Marzio
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pagina 15
Allenarsi con Sergio Ramos
Nell’ambito della campagna
«Live for Now» della Pepsi,
la stampa Migros sorteggia
un soggiorno a Madrid con il
campione spagnolo
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Il pediatra
Giovanni Rossetti
di Biasca.
(Vincenzo
Cammarata)
Urgenza medica in età pediatrica
Infanzia e salute Prevenire è sempre meglio che curare, ma quando avviene un incidente bisogna sapere come agire
Maria Grazia Buletti
Per i bambini e i ragazzi, l’incidente
può essere letteralmente dietro l’angolo. Parecchi sono infatti i pericoli di cui
bisognerebbe essere coscienti e di cui si
dovrebbe tenere conto, come genitori o
persone che si prendono cura dei piccoli, se non altro per riuscire ad attuare
un minimo di prevenzione che eviterebbe di trovarsi di fronte a situazioni
d’emergenza, differenti per ciascuna
fascia d’età.
Ne abbiamo discusso con lo specialista in pediatria e medicina interna
dottor Giovanni Rossetti, di Biasca,
autore del Manuale delle giovani marmotte per genitori in erba: un libro di
divulgazione pediatrica giunto alla tredicesima edizione. «Penso che il successo di questo libro risieda nella sua
semplicità e nella praticità della sua lettura», esordisce il dottor Rossetti prima
di iniziare a orientarci sulle emergenze
più comuni con cui ci si può trovare a
fare i conti, a partire dal primo anno di
vita del bambino quando morte bianca,
cadute dal fasciatoio e quelle col girello
rappresentano gli incidenti più frequenti: «La morte bianca è annoverata tra
gli incidenti, perché ci siamo resi conto
che la sua frequenza è diminuita parecchio da quando abbiamo consigliato ai
genitori di attuare una serie di misure
come non fumare dove il bimbo dor-
me, metterlo a dormire sempre e solo
sulla schiena, usare un materasso duro
evitando cuscino e piumino, non riscaldare più di 19° C la temperatura della
stanza, allattare, non usare droghe il più
a lungo possibile e altri accorgimenti».
Per le cadute dal fasciatoio Rossetti
mette in guardia sul fatto che quelle più
frequenti sono dalla parte anteriore,
quando mamma o papà, ad esempio,
si girano a cercare un vestito, raccogliere un pannolino o inumidire una
salvietta. Per quanto attiene al girello
è categorico: «Il suo uso è severamente
sconsigliato dai pediatri svizzeri e gli
infortuni che lo riguardano possono
essere letali, mentre le frequenti cadute
con questo aggeggio sono addirittura a
rischio di tetraplegia». E non c’è da rilassarsi fra il primo e il quinto anno di
vita, quando intossicazioni, cadute dal
fasciatoio o dai letti a castello e cadute
dalla bicicletta sono fra gli incidenti più
frequenti, insieme all’ingestione di corpi estranei: «In Europa, la causa di soffocamento più comune è rappresentata
dai pezzi di mela, pera, carote crude,
caramelline e salsicce che ostruiscono accidentalmente le vie respiratorie.
È fortemente sconsigliato dare a un
bimbo al di sotto dei quattro anni spagnolette, semi di zucca, noci piccole,
smarties, tic tac, quarti di mela o carote intere da rosicchiare e fette intere di
carne secca perché, se masticata, forma
un lungo filamento che potrebbe soffocare il bambino».
Rossetti osserva che il nostro retaggio culturale ci porta ancora spesso
a dare cibo ai bambini mentre stanno
giocando o camminando (dunque: in
piedi), cosa che aumenta il rischio di
soffocamento: «Il bambino deve mangiare a tavola, con la tele spenta, non
solo per prevenire il sovrappeso, ma
pure per evitare che si strozzi con il
cibo». Senza dimenticare che fra le cause di asfissia vi sono i palloncini gonfiabili e i sacchettini di plastica. In caso di
situazioni di soffocamento e ostruzione
delle vie aeree ogni adulto dovrebbe
riuscire a reagire con calma, senza farsi prendere dal panico: «Sul Manuale,
nel capitolo Mio figlio ha ingoiato qualcosa, è indicato come agire in questi
casi, e viene anche detto che bisogna
immediatamente chiamare il 144 per
ricevere soccorso: durante la situazione
d’urgenza non bisogna mettere in auto
il bambino e andare in fretta e furia
verso l’ospedale più vicino. Chiamare
il 144 significa assicurarsi un’ottima
consulenza, rassicura, viene spiegato ai
genitori cosa fare esattamente a domicilio mentre l’ambulanza, con ossigeno
e professionisti, si dirige verso casa».
Queste indicazioni sono preziose soprattutto in caso di grave urgenza respiratoria: «Non fate i piloti di Formula
1, mettendo a repentaglio la vostra vita
e quella di vostro figlio, ma seguite esattamente le indicazioni dei professionisti che giungeranno in loco equipaggiati e nel minor tempo possibile».
Il pediatra non nasconde però di
prediligere un atteggiamento di prevenzione: «Preferisco consigliare di
evitare di dare ai piccoli alimenti o cose
che possono facilmente ingerire come
corpi estranei, di evitare l’uso dei letti a
castello, di fare sempre indossare loro il
casco in bicicletta, di fare attenzione al
fasciatoio e alle cinture di sicurezza in
auto, di utilizzare sempre i seggiolini
omologati per il trasporto dei bambini
e di nascondere i medicamenti degli
adulti che possono essere scambiati per
caramelle e ingeriti dai bambini».
Infatti, tra le altre importanti cause
di incidenti che occorrono ai bambini
tra il primo e il quinto anno d’età, si situano pure le intossicazioni con medicine: «Spesso i genitori sono attenti con
i medicamenti principali, ma dimenticano in giro anticoncezionali, vitamine
o ferro. Le intossicazioni medicamentose capitano spesso anche dai nonni,
quando questi si occupano dei nipoti;
anche perché le persone anziane usano
più medicine». L’ingestione di batterie
rotonde e piatte («Quelle degli orologi,
ad esempio») sono considerate tra le intossicazioni più gravi, così come pure la
pastiglia della lavastoviglie («Pericolosissima perché può bucare l’esofago»).
E con la loro crescita non si può
certo abbassare la guardia: «Tra i cinque e i quindici anni la novità fra gli
incidenti è data dai trampolini esterni
che hanno causato un netto aumento
degli infortuni agli arti, nonostante le
protezioni attorno. Il rischio di farsi
male aumenta quando si mangia sul
trampolino, se saltano diversi bambini
insieme, se non c’è la supervisione di
un adulto e se non ci si riscalda prima».
Allenare le funzioni motorie semplici
come camminare, arrampicarsi e correre prima di cimentarsi con sport più
pericolosi come lo sci o il giocare con
i trampolini, ad esempio, è molto importante: «Non possiamo chiedere a
un bimbo di quattro anni, che si muove cinque minuti al giorno, di essere
agile sulle piste di sci per due giorni
all’anno!».
Prevenzione è ancora una volta la
parola chiave, «insieme al perdere le
“brutte abitudini ticinesi” come quella di non allacciare la cintura in auto,
oppure quella di dimenticare di usare i
seggiolini preposti». Infine, restando in
tema: per evitare gli incidenti stradali,
sia per i pedoni sia per ciclisti e motociclisti, il dottor Rossetti propone di
proibire di ascoltare la musica quando
si cammina su una strada trafficata:
«È stato dimostrato che quest’abitudine aumenta il numero di incidenti che
coinvolgono bambini».