Parlami di Dio - SanPietrOriago

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Transcript Parlami di Dio - SanPietrOriago

Parrocchia S. Pietro - Riviera S. Pietro, 60/a - Oriago (VE) -Tel. 041.429.545
XVI DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 20 Luglio 2014
Letture: Sap 12,13.16-19; Sal 85; Rm 8,26-27; Mt 13,24-43
Parlami di Dio
C'era una volta un uomo che voleva conoscere più cose
possibili su Dio.
Un mattino, dunque, partì per chiedere a tutti gli uomini
e a tutte le cose di parlargli di Dio.
Disse al soldato: "Parlami di Dio!" E il soldato lasciò
cadere le armi.
Disse al povero: "Parlami di Dio!' E il povero gli offrì il
suo mantello.
Disse al ciliegio: "Parlami di Dio!". E il ciliegio fiorì.
Disse alla casa: "Parlami di Dio!". E la casa aprì la sua
porta.
Disse all'albero: "Parlami di Dio!". E l'albero allargò i
suoi rami per proteggerlo dai raggi di sole.
Disse al bambino: "Parlami di Dio!". E il bambino si mise a sorridere.
Disse alla neve: "Parlami di Dio!". E la neve continuò a fioccare lieve, lieve.
Disse al pesce: "Parlami di Dio!". E il pesce guizzò via come una freccia.
Disse all'ippopotamo: "Parlami di Dio!". E l'ippopotamo si mise a ciondolare.
Disse al cielo: "Parlami di Dio!". E il cielo indicò la terra e il creato.
Arrivata la sera, l'uomo se ne tornò a casa, tutto contento: non aveva mai imparato tante cose su Dio come in quel
giorno! Allora, per non dimenticare nulla, ripassò a memoria tutti gli incontri, e gli venne spontaneo ringraziare.
Grazie soldato: da te ho imparato che Dio è Pace.
Grazie, povero: da te ho imparato che Dio è generosità.
Grazie, ciliegio: da te ho imparato che Dio è bellezza.
Grazie casa: da te ho imparato che Dio accoglie tutti.
Grazie, albero: da te ho imparato che Dio è benigno.
Grazie, bambino: da te ho imparato che Dio è un sorriso.
Grazie, neve: da te ho imparato che Dio è silenzio.
Grazie, pesce: da te ho imparato che Dio è sempre giovane.
Grazie, ippopotamo: da te ho imparato che Dio è umorista.
Grazie, cielo: da te ho imparato che Dio è il grande Creatore di tutto!
Lungo il fiume
Pensieri in libertà di un Parroco della Riviera
di don Cristiano Bobbo
PROFUGHI
Insieme al Parroco di Gambarare ho fatto visita all’ostello della gioventù di Giare dove attualmente sono
ospitati trentadue profughi arrivati a inizio Maggio che provengono per lo più dagli sbarchi sulle coste della
Sicilia e di Lampedusa. Gente che per sfuggire alla morte e alla miseria ha rischiato la vita. Metà dei profughi
sono siriani, altri 15 arrivano dall’Africa sub sahariana da paesi come il Mali, il Niger, il Sud Sudan dove vi sono
guerre in corso. Parlando con i responsabili della struttura ci è stato spiegato che la loro permanenza è coperta
finanziariamente ancora per qualche giorno. Molti infatti otterranno lo status di rifugiati politici, soprattutto i
profughi siriani, che scappano da un vero e proprio inferno. Secondo gli accordi iniziali sarebbero dovuti
essere già stati trasferiti verso altre destinazioni . Sono invece ancora tutti qui. E la situazione rischia di
diventare ingestibile. Mi sono intrattenuto a scambiare qualche parola con questi giovani quasi tutti d’età
compresa tra i venti e i trentacinque anni che trascorrono le loro giornate di attesa, davanti allo schermo della
televisione, giocando insieme o passeggiando nelle nostre zone. Vivono questa precarietà in attesa dei
documenti e del riconoscimento del loro status come trampolino di lancio verso un futuro di speranza. Ma nel
frattempo sono qui, ci vivono accanto come presenza che interpella il nostro mondo e le nostre coscienze di
cristiani. Scappano da un mondo in cui i diritti e la dignità delle persone vengono calpestati e ignorati. Sperano
di trovare in noi quello che per tanto tempo è stato loro negato. C’è il rischio che storditi come siamo dalla
logica individualistica e dagli sprechi del nostro irrinunciabile benessere, sappiamo offrire solo un’ulteriore
schiaffo a questa povera umanità.
SGUARDI PROFONDI
Un signore mi ha fatto dono di una bella fotografia della chiesetta dedicata a S. Lucia che si trova in Via
Caleselle e che, prima di Pasqua, siamo riusciti a riaprire solo per qualche giorno dopo che per trent’anni era
rimasta chiusa e in completo abbandono. La foto ritrae molto bene l’effige della Santa Vergine Siracusana che
regge in mano il piatto sul quale poggiano i bulbi oculari che le furono strappati nel supplizio del martirio. Per
questo motivo essa è tradizionalmente legata al dono della vista. Guardando questa originale immagine mi è
venuto spontaneo pensare che dovremmo usare meglio la nostra facoltà visiva riuscendo a distogliere gli occhi
dalle cose vane e ritrovando la capacità di guardare più spesso in faccia le persone. Ormai corriamo tutti il
pericolo che in una giornata dedichiamo più tempo a guardare lo schermo del computer o del televisore e
molto meno il volto delle persone che ci vivono accanto. Ma se non siamo in grado di posare gli occhi sui nostri
simili, non riusciremo a far cadere prevenzioni e odio, paure e sospetti. Solo guardandoci in faccia troveremo i
tratti di un’umanità che, nel bene e nel male, ci appartiene e ci rende un po’ simili e fratelli. Il dialogo degli
occhi rimane, comunque, una strada supplementare preziosa di comunicazione e di comprensione profonda
tra le persone. E Santa Lucia continua a ricordarcelo.
ANONIMATO
Alla porta del caseggiato che mi accingevo a visitare per la benedizione delle famiglie, vi era appesa l’epigrafe
che annunciava l’improvvisa morte di uno dei condomini. Ai vicini ho chiesto qualche informazione per poter
avere un contatto con i familiari. Ma mi è stato detto che era una persona che viveva sola, raramente usciva di
casa, non riceveva mai nessuno e i parenti vivevano altrove dove poi si sarebbero svolti anche i funerali. Ho
capito che anche gli stessi rapporti con le famiglie della porta accanto erano praticamente inesistenti. Capita
sempre più spesso d’imbattersi in questa problematica categoria di persone che si sono congedate dalla vita
pur essendo ancora vive. Sono scoraggiate, stanche, sfiduciate, sfinite, deluse e, soprattutto, sole a tal punto
che hanno quasi rassegnato anzitempo le dimissioni della loro esistenza. Spesso accanto a loro non c’è più
nessuno, soprattutto nell’anonimato dei condomini. Una delle opere di carità più alte è proprio quella di star
loro accanto con un cenno di condivisione della loro pena, con un piccolo segno di calore umano capace di
riscattare dai tanti drammi della vita.
Notizie………………………………………………………
SANTISSIMO REDENTORE
La peste del 1575-77 aveva colto Venezia quasi di sorpresa. I rimedi umani si rivelarono ben presto inefficaci
di fronte all’infuriare del morbo tanto che il Senato della Serenissima decise di erigere un tempio a Gesù
Redentore del mondo, se la moria fosse finita. Dopo alcuni mesi il morbo andò via via spegnendosi anche se
settantamila veneziani erano passati all’altra vita: in pratica più di mezza Venezia di allora. La gente ritornava a
far festa, ad abitare nelle case prima segregate. I morti erano stati calcinati nelle fosse profonde dei Lazzaretti.
E fu così che il doge diede avvio alla prima processione votiva al tempio del Redentore nell’isola della
Giudecca, o meglio all’area dove esso sarebbe sorto che, negli anni successivi, fu fissata alla terza Domenica di
Luglio. Da allora, ogni anno, si festeggia il Santissimo Redentore. La notte precedente era nata come vigilia
preparatoria con preghiere e riti di fede. Poi si trasformò in notte di festa, di gioia, di baldoria, favorita dalla
clemenza della stagione estiva, tanto da divenire il simbolo della sagra veneziana per eccellenza. Anche nei
territori del dominio della Serenissima la festa è ancora molto sentita. A Malcontenta i festeggiamenti si
protraggono per alcuni giorni consecutivi e sfociano nella suggestiva notte del Redentore. Nel nostro
Patriarcato di Venezia Domenica 20 Luglio si celebra la festa liturgica del Santissimo Redentore a perenne
memoria del voto dei nostri padri e pregando la bontà di Dio misericordioso perché continui a vegliare e a
proteggere dal male la nostra città e tutti i suoi abitanti.
FESTA DI SANTA MARIA MADDALENA
Martedì 22 Luglio ricorre la festa di Santa Maria Maddalena. La Chiesa latina era solita accomunare nella
liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di
Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e
Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino
alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è stata facilitata dal
nome Maria comune almeno a due. Alla Santa, da antichissima data, è dedicata la chiesa di Oriago situata
sull’argine sinistro del Brenta. Invitiamo i fedeli a partecipare alle celebrazioni in onore di S. Maria Maddalena
presso l’omonima chiesa che si svolgeranno alle ore 11.00 (con la partecipazione dei ragazzi del Grest) e alle
ore 20.00. Nella chiesa di San Pietro, invece, la Santa sarà ricordata nella celebrazione della S. Messa alle ore
9.00 e alle ore 18.00.
I GIOVANI AD ASSISI
I luoghi del poverello d’Assisi conservano tutto il loro fascino e la loro forza attrattiva spirituale per parlare di
quei valori di semplicità e letizia che riescono a far breccia nel cuore dei giovani. Auguriamo ai quaranta
giovani della nostra Parrocchia che stanno trascorrendo questi giorni ad Assisi insieme a don Cristiano, di
vivere intensamente questa esperienza per saper orientare i loro passi sulle scelte definitive e importanti della
vita che danno la vera gioia sull’esempio di San Francesco e dei suoi amici
CAMPO DI REPARTO: SI PARTE
Sabato 26 Luglio ha inizio il campo dei nostri Scuots. Il Campo estivo di Reparto è l’evento più atteso durante
tutto l’anno scout. Non solo è l’evento in un certo senso più rilevante, ma è un’occasione davvero unica per chi
la vive. Avendo a disposizione dodici giorni da passare completamente immersi nella vita scout, il campo è un
perfetto coronamento di un anno di lavoro, di scoperta, di crescita di gruppo. Un aspetto molto importante del
campo è senz’altro il rafforzamento e lo sviluppo della “vita in Squadriglia”. Ogni Guida/Esploratore è
chiamato a partecipare attivamente e costantemente ad essa, rendendosi responsabile nei confronti di tutta la
Squadriglia. Solo con l’attiva partecipazione di ogni membro della Squadriglia alla vita di campo il gruppo
progredisce in esperienza, abilità ed organizzazione. Auguriamo alla quarantina di adolescenti del Reparto, ai
loro Capi e ai cambusieri un’esperienza intensa ed indimenticabile!
GITA A MISURINA, LORENZAGO E AI LUOGHI DEI DUE PAPI
È in programma per Giovedì 4 Settembre una bella giornata organizzata dalla Parrocchia di San Pietro di
Oriago, per tutti coloro che desiderano trascorrere alcune ore in lieta compagnia tra gli scenari più belli delle
nostre Dolomiti. Il programma prevede una prima tappa presso il Lago di Misurina che è il lago naturale più
grande del Cadore e si trova a 1754 m s.l.m. nel comune di Auronzo di Cadore (Bl). Le particolari
caratteristiche climatiche dell'area intorno al lago rendono l'aria particolarmente adatta a chi soffre di patologie
respiratorie. Infatti, nei pressi del lago si trova l'unico centro in Italia per la cura dell'asma infantile. Da questo
luogo incantevole si potranno ammirare le belle cime che lo circondano: la catena dei Cadini di Misurina
(Dolomiti di Sesto), le Tre Cime di Lavaredo, e il Gruppo del Sorapiss (Dolomiti Ampezzane). Si proseguirà
poi per il caratteristico paese di Lorenzago di Cadore che è stato definito anche la località di villeggiatura dei
due Papi: San Giovanni Paolo II, infatti, ha amato Lorenzago, soggiornandovi, durante le vacanze estive, per
ben sei volte tra la fine degli anni '80 e la fine degli anni novanta e Papa Benedetto XVI vi soggiornò anch’egli
una volta durante l’estate. Presso la chiesa parrocchiale don Cristiano celebrerà la S. Messa ricordando la figura
di questi pontefici. La quota di partecipazione individuale è di € 30,00 e comprende: viaggio di andata e ritorno
in pullman privato g.t., pranzo presso un tipico ristorante di Lorenzago con degustazione di specialità locali. Le
iscrizioni si ricevono da subito presso la segreteria parrocchiale fino ad esaurimento dei posti disponibili.
SANTI DI LUGLIO
Il calendario di questo mese ci presenta il ricordo di alcuni Santi importanti che segnaliamo all’attenzione di
tutti. Venerdì 25 Luglio si celebra San Giacomo Apostolo detto il Maggiore (per distinguerlo dall'omonimo
apostolo detto il Minore), Giacomo figlio di Zebedeo e fratello dall'apostolo Giovanni Evangelista, nacque a
Betsàida. Fu presente ai principali miracoli del Signore (Mc 5,37), alla Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (Mt
17,1.) e al Getsemani alla vigilia della Passione. Pronto e impetuoso di carattere, come il fratello, con lui viene
soprannominato da Gesù «Boànerghes» (figli del tuono) (Mc 3,17; Lc 9,52-56). Primo tra gli apostoli, fu
martirizzato con la decapitazione in Gerusalemme verso l'anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. Il sepolcro
contenente le sue spoglie, traslate da Gerusalemme dopo il martirio, divenne meta di grandi pellegrinaggi
medioevali, tanto che il luogo prese il nome di Santiago de Compostela (da Sancti Jacobi, in spagnolo SantYago) con la grandiosa basilica a lui dedicata. Sabato 26 Luglio, invece, si ricordano i Santi Gioacchino e
Anna i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è
sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre
Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna
ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di
nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia.
Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come
protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un
figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre,
tra cui i lavandai e le ricamatrici. I Sanati Gioacchino e Anna, essendo i nonni materni di Gesù, sono anche i
patroni dei nonni e sono invocati da tutti coloro che hanno avuto la gioia di vedere i figli dei loro figli per poter
adempiere con gioia e con amore il loro prezioso
compito educativo nei confronti dei nipoti.
INTENZIONI SS. MESSE
Recita del Vespro ore 17,45 – Messa ore 18,00
NELLA PACE
Il giorno 10 Luglio, presso la propria abitazione in
Via Sabbiona, ha concluso la sua lunga esistenza
terrena Elsa Baracco ved. Valotto di anni 97. Le
figlie, i nipoti e i familiari tutti la ricordano con
affetto e riconoscenza.
Lun.
Mar.
Mer.
Gio.
+ Visentini Rita, Lino.
+ De Lorenzi Bruno.
+ Per i parrocchiani.
Adorazione Eucaristica dalle 17,00.
+ Simionato Beniamino.
Ven. + Giacomo, Guido, Dositea, Anna, Enrico.
Sab. + Aldo, Gino, Giacomo; De Pieri Aida;
Zampieri Luciano; fam. Corrò.
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
27/07/14
Ore 8,00 + Per i parrocchiani.
Ore 9,30 + Umberto, Maria; Poli Renato; Fontana
Franco, Lisiena.
Ore 11,00 + Per i parrocchiani.
Ore 18,00 + Nalin Angelo.