Prendi i soldi e scappa

Download Report

Transcript Prendi i soldi e scappa

Prendi i soldi e scappa
Narratore:
Il primo dicembre 1935 la signora Starkwell, moglie di un artigiano del new jersey dà alla
luce il suo primo ed unico figlio: è un maschio e viene chiamato Virgil: è un bimbo
eccezionalmente intelligente, di ottimo carattere... prima che abbia raggiunto i 25 anni di
età sarà ricercato dalla polizia di 6 stati per furto aggravato, rapina a mano armata e sosta
vietata continuata.
ll vivere in un esuberante quartiere dove l'indice di criminalità è il più alto di tutto il paese
si dimostra particolarmente logorante per Virgil, poco dotato dal punto di vista fisico; a
scuola invece egli trova il modo di emergere: i suoi maestri lo considerano però
un'autentica piaga sociale ed egli ottiene il titolo di rompiscatole dell'anno
Abbiamo intervistato la signora Dorothy Lowry, un'insegnante di scuola che ha avuto la
sventura di averlo nella sua classe:
Dorothy Lowry
In particolare ricordo una volta che rubò una penna. Non volevo umiliarlo. Sa, noi maestri
sappiamo come comportarci in tali casi, così dissi alla classe: “Ora chiuderemo tutti gli
occhi e colui che ha preso la penna pensi a restituirla”. Allora, mentre avevamo gli occhi
chiusi lui restituì la penna, ma ne approfittò per tastare il culo alla sua compagna di banco.
in TV si può dire “tastare”?
Narratore:
vivendo praticamente in strada Virgil entra già in tenera età nel mondo del crimine ma il
suo fallimento è sensazionale: sfugge a malapena da una guardia ma rimane intrappolato
da una macchinetta distributrice. Trascurato dai genitori Virgil si affeziona al nonno, un
immigrato tedesco pazzo per il baseball. Poi un brutto giorno la tragedia: durante la finale
di campionato il nonno viene colpito alla testa da una palla: il colpo lo rende pazzo del
tutto ed egli crede di essere il kaiser Guglielmo II. Qui possiamo vedere alcune rare
immagini dell'insano vecchietto insieme ad altri pazienti del manicomio statale Quando
compie 15 anni una nota gentile viene ad illuminare il suo orizzonte fatto di brutalità e
miseria, Virgil riceve in dono un violoncello: egli è affascinato dallo strumento e per la
prima volta nella casa degli Starkwell risuonano note soavi ed armoniose.
Abbiamo intervistato Mister Torgman, suo primo ed unico insegnante di violoncello
Mister Torgman: beh, ad essere sinceri non gli ho insegnato nulla anche perchè sarebbe
stato impossibile; l'unica sua dote era una specie di futile entusiasmo: in pratica sembrava
che usasse l'archetto come una sega straziando le corde al punto da condurre
l'ascoltatore verso pericolosi stati di follia: non aveva alcuna cognizione della natura dello
strumento: provava a soffiarci dentro. Lo amava innaturalmente e credo che abbia anche
rubato per pagarsi le lezioni ma insegnargli era superiore alle forze umane
Narratore: Forse il giudizio di mister Torgman è troppo severo: infatti Virgil diventa
sufficientemente abile da ottenere un posto nella banda del quartiere;
Virgil tenta di inseguire la banda musicale suonando il violoncello
tuttavia le sue esecuzioni sono scarsamente apprezzate e queste critiche gli vengono
espresse nel modo istintivo ed elementare proprio della gioventù locale.
Un gruppo di teppisti gli sfascia il violoncello e quando lui cerca di reagire uno di
loro gli rompe gli occhiali
A 18 anni Virgil abbandona gli studi: quello che desidera è entrare a far parte di una delle
gang del quartiere per realizzarsi ed esprimere la propria virilità.
Sfida con coltelli in una strada
Pensoso del suo futuro egli sceglie la carriera del giocatore di biliardo professionista:
“ho trovato il modo di diventare ricco”, egli dice ai suoi amici
scena caotica intorno ad un biliardo
Virgil: “Palla per favore. Grazie.”
Narratore: Egli tenta di arruolarsi in Marina, ma risulta psicologicamente inadatto, perché
troppo portato alla fantasia.
Virgil: "Io ci vedo due elefanti che cercano di violentare....una zanzara”
Narratore: Mister. Foster, il primo assistente carcerario di Virgil lo ricorda molto bene.
Foster: Era assolutamente degno di fiducia, tenendo conto, beninteso,
idiosincrasie naturali.
di alcune
Intervistatore: Di che tipo?
Foster: Beh, ecco, non sempre diceva la verità…talvolta la taceva, talvolta la esagerava,
la distorceva, certe volte...sì, insomma, mentiva come un cane!
D'accordo, la sua fedina penale è quella che è, ma ciò non significa che non fosse un
ottimo ragazzo.
Narratore: Incapace di adattarsi all'ambiente che lo circonda, Virgil decide di diventare un
lupo solitario, insomma di mettersi in proprio.
Virgil entra in un monte dei pegni e ruba da una vetrinetta quella che crede essere
una pistola; si avvicina circospetto a due portavalori e, minacciandoli con la pistola,
ruba un sacco contenente denaro, inseguito e bersagliato sul fondo di una strada
chiusa risponde al fuoco con la pistola appena rubata e scopre che in realtà è una
pistola-accendino
Narratore: nel tentativo di chiarire alcuni punti oscuri della personalità di Virgil abbiamo
intervistato il padre e la madre: vergognandosi dei precedenti penali del figlio, essi hanno
chiesto di deporre mascherati.
Padre: anche questa ci mancava
Madre: E' un bravo ragazzo
Padre: ma vaaaà
Madre: no, era un angelo
Padre: non dire balle! se fosse un angelo, porteresti i baffi finti? Lo...lo sa che cos'è? un
gangster!
Madre: "Oh no! Perchè sei così duro?
Padre: Perchè è vero, è vero, è un gangster
Madre: Era così timido, così indifeso, povero caro
Padre: ma sta zitta,
Madre: Amava la musica,
Padre: non creda a queste sciocchezze!
Madre: avrebbe potuto diventare un musicista...
Padre: zitta!
Padre: un ateo, ecco che cos'era...cercai di spiegargli dio a bastonate ma è stato tutto
inutile
Madre: se ne è andato via di casa alla ricerca della sua indipendenza per colpa tua, per
sottrarsi alla tua personalità, prepotente e dominante
Padre:: Cosa?
Madre: ma è così, dagli il tempo di trovare se stesso
Padre: chi, io?
Padre: oh, ora in galera ne ha di tempo come vuoi, vediamo allora cosa combina
Madre: come sei scettico
Narratore: Deciso a non restare in prigione, Virgil elabora un diabolico piano di fuga
usando una saponetta e del lucido da scarpe.
La guardia passeggia nel corridoio quando...
Virgil: Guardia, guardia!
Guardia: che c'è?
Virgil: portatemi in infermeria
Guardia: Perchè?
Virgil: sto morendo!
Il tentativo di fuga viene sventato, perché la pistola diventa un mucchio di schiuma
sotto la pioggia
Narratore: Il tentativo di fuga di Virgil viene accolto poco sportivamente...gli affibbiano altri
due anni di reclusione. Il 1956 è un anno felice per molta gente. Ma Virgil non vede nulla di
tutto ciò nella sua cella; egli passa il suo tempo leggendo, finché un giorno non gli si
presenta una nuova occasione...
Direttore carcerario: occorrono volontari per un esperimento. I dottori cercano qualcuno
su cui inoculare il nuovo vaccino. Non è mai stato provato su esseri umani, e quindi non si
conoscono i suoi effetti secondari. Per essere sinceri è un grosso rischio, ma per chi
accetta c'è la libertà vigilata Sono sicuro che fra voi c'è qualcuno abbastanza coraggioso
da correre il rischio.
Narratore: con questo miraggio, Virgil si sottopone all'esperimento. Il successo è
completo, tranne che per per un effetto collaterale temporaneo: essendogli stato inoculato
lo streptococco aureo, per alcune ore, egli diventa un rabbino.
Virgil, trasformato in rabbino: E allora da secoli e secoli noi celebriamo la Pasqua
ebraica mangiando pane azzimo; per commemorare il giorno in cui Mosé condusse i figli
d'Israele fuori dall'Egitto...…
Padre: un rabbino!
Madre: hai visto che aveva i suoi lati buoni!
Padre: e cristo? Come la mette con cristo?
Madre: Basterà rispiegargli che il messia è già venuto in terra, forse Virgil si è fermato al
vecchio testamento,
Padre: aaah, questa è buona....
Madre: perchè non gli regali il nuovo?
Padre: Gli avevo spiegato tutto della religione, gli ho insegnato il vangelo a bastonate
e...niente! ora è un rabbino!
Narratore: Virgil lascia la prigione in stato di confusione mentale ma con la speranza di
poter iniziare una nuova vita però si ritrova in un mondo ostile; si vergogna di tornare a
casa, prende in affitto una modesta stanzetta in un'altra città,
borseggio vecchietta nel parco
Narratore: vinto dalla disperazione, Virgil torna sulla via del crimine: Qui lo vediamo
mentre tenta di compiere una rapina in un negozio di animali
INCONTRO CON LOUISE
al parco, Virgil vede una ragazza che dipinge e la sua borsetta incustodita...si
avvicina per prenderla ma proprio in quel momento lei si gira
Louise: spero non mi stesse guardando...è solo una prova!
Virgil: Uh, ecco, io stavo passando di qui ed ho visto che stava disegnando ed io ho
pensato che...
Louise: Può guardare, se vuole.
Virgil: Posso?
Louise: Non è un gran che
Virgil: Oh, io non direi, a me sembra, ecco sì ... meraviglioso. oh, sì, proprio interessante
Louise: è solo un pastrocchio
Virgil: no, no, io invece penso che sia molto buono, veramente …a me piace. Io credo che lei
dovrebbe provare perchè...lei, lei è un artista?
Louise: oh, no certo che no. Sono solo una dilettante
Virgil: incredibile...e dove lavora?
Louise: in una lavanderia
Virgil: una lavanderia? E...e lava?
Louise: Si '. lavo e stiro pure
Virgil: è strano
Louise: È un lavoro, non c'è niente di strano
Virgil: Come si chiama?
Louise: Louise. E lei?
Virgil:Virgil,. Starkwell, Virgil Starkwell
Louise: Che cosa fa?
Virgil: io' Che cosa faccio? ehm, che cosa faccio? Ah, uhm ... sì, Suono il violoncello.
Louise: Oh! E 'fantastico.
Virgil: può ben dirlo E' un lavoro magnifico
Louise:Suona alla Filarmonica?
Virgil:- Sì, primo violoncello.
Louise: Oh, ma è fantastico!
Virgil: Sì, è una discreta orchestra, sto bene ma spero di migliorare presto, di andare a
boston, lì c'è un'orchestra più adatta a me...farebbe quattro passi nel parco?
Virgil racconta: Capii subito di essere innamorato. I primi sintomi furono immediati: non
so se succede anche a voi, ma a me viene il mal di mare. Non avevo mai parlato con una
ragazza così bella ed io sono sensibile alla bellezza..ecco, la bellezza mi fa balbettare.
(balbetta)..inutile dire che non so come comportarmi con le ragazze. Sono timido, le donne
mi rendono nervoso, già tendenzialmente sono portato a temporeggiare, non vado al
dunque se capite cosa voglio dire.
D'altra parte l'unica ragazza con cui avevo avuto a che fare, finora, era una del mio
quartiere, non un gran che, anzi per essere sinceri, una befana! Beh. Io le telefonavo, lei
rispondeva ed io non sapevo che diavolo dirle...come adesso! che cosa dico a Louise?
Posso dirle che sono stato in prigione, che sono un criminale che non ha mai fatto un
giorno di onesto lavoro in tutta la sua vita? Sono cose che possono fare cattiva
impressione e lei era così tenera, così dolce mentre camminava accanto a me nel parco,
che dopo quindici minuti avevo già deciso di sposarla. Dopo mezz'ora, avevo rinunciato
del tutto all'idea di rubarle la borsetta.
avrei voluto anche confessarle dirle che non so cosa sia una Filarmonica, ma quella parola
l'aveva così impressionata….mi fece anche alcune domande su un certo Mozart e ci
rimase un po' male perchè fui piuttosto vago nelle risposte..una volta... a proposito. ma chi
è questo Mozart? Che strane domande fanno le donne!
Una volta in prigione lo psichiatra mi chiese se avevo una ragazza, e io risposi no. e poi
mi chiese se ero mai stato innamorato. Ecco, dunque, una volta io credetti di esserlo: mi
fischiavano le orecchie, il cuore mi batteva, ero tutto rosso…avevo la varicella.
Virgil: Senti, verresti a cena con me?
si veste, scasso macchinetta, ristorante - monetine al maitre
Virgil: sei bella, veramente una bella ragazza, ti imbarazza se te lo dico?
Louise: Un po'
Virgil: ed hai pure un bel cappello
Louise: grazie
Virgil: ed è pure di gran moda
Louise: tu trovi?
Virgil: Sì ne ho visti un sacco in giro
Louise: e dove?
Virgil: oh, dappertutto in città...sono esposti in tutte le vetrine, nei grandi magazzini, li
tengono in quei cestoni...
Louise: davvero?
Virgil: Li ho visti
Virgil: Mi piace vederti mangiare.
Louise: Perché?
Virgil: Non so, forse perché... perché sei così bella quando tu (mangi)... illumini la
forchetta.
Virgil: Sai che ti dico? Generalmente vedere la gente che mangia mi fa schifo ma con te è
tutta un'altra cosa...sai vedere te mi mette appetito
Virgil racconta: dopo cena facemmo una passeggiata...le chiesi una ciocca dei suoi
capelli...non avevamo forbici così tentai di strapparglieli fu molto coraggiosa ma si offese
un po'...quando si arrabbia tartaglia ed a me piace da matti...le ragazze che tartagliano mi
eccitano allora io balbetto e lei tartaglia...insomma, che bello!
Nel suo lavoro era una vera esperta..le chiesi di lavarmi le mutande e rimase commossa
da questo mio pensiero. Era molto appassionata del suo lavoro non ho mai conosciuto
nessuno che sapesse così tante cose sulle camicie e sui pedalini, nel suo campo era una
specie di genio
davanti a casa di louise – bacio
Louise: buonanotte, Virgil
Narratore: completamente cotto, Virgil vede Louise sempre più spesso. Interrogato sul
suo lavoro evita l'argomento con astute manovre. Per una migliore comprensione di louise
è opportuno esaminare brevemente i suoi precedenti: orfana, viene adottata a due anni
d'età da un militare di carriera e sua moglie. Fin dalla più tenera età viene sottoposta ad
una dura disciplina, che la rende timida e ritrosa; non ha mai una vera casa, ma vive
sempre in basi militari, mentre sio padre percorre una brillante carriera che dopo
trent'anni lo vede raggiungere il grado di caporale. Sua madre, una alcolizzata, cerca
conforto nella religione il bisogno di tenerezza di Louise viene acquietato a suon di sberle,
mentre la madre si dedica ad avvincenti colloqui con dio durante i quali si discute della
salvezza dell'anima e del prezzo dei liquori.
Spinto dall'amore, Virgil cerca di dare ordine alla sua vita con un colpo da maestro...
Virgil in coda in banca, dopo aver scritto qualcosa su un modulo
impiegato: (rivolgendosi alla cliente): per l'incasso si rivolga allo sportello numero nove
cliente: grazie
è il turno di Virgil e lui posa sul banco dell'impiegato un foglio
impiegato: Cosa c'è scritto, scusi?
Virgil: Ma come? Non sa leggere?
Impiegato: No, non capisco questa frase: "Agite con calma"?
Virgil: Dice "mettete sul banco quindicimila dollari ed agite con calma".
Impiegato: E dopo che dice?
Virgil: Dice.. "Vi tengo sotto... sotto tiro".
Impiegato di banca: Ma qui c'è scritto "sotto giro", non "sotto tiro".
Virgil: No, no. È "Sotto tiro".
Impiegato: No, guardi bene... è una "g" questa.
Virgil: No, è proprio una "t". È scritto... "tiro".
Impiegato [riferendosi ad un collega]: George, puoi venire un momento? Cosa leggi
qui?
Collega: Vediamo... "Mettete quindicimila dollari sul banco ed apite con calma". Che
significa?
Virgil: "Agite", "agite"!
Impiegato: Sì, sì, ma tu qui che cosa ci leggi? "Tiro" o "giro"?
Collega: "Tiro". Ma che significa "apite"?
Virgil: "Agite", c'è scritto "agite con calma"! "Mettete quindicimila dollari sul banco ed agite
con calma".
Impiegato: Ah, ho capito! È una rapina!
Virgil: sissignore
Impiegato: ha la pistola?
Sembra regolare
Impiegato: deve far vistare il biglietto dal direttore di sala altrimenti non posso provvedere
al pagamento
Virgil:il fatto è che avrei fretta
Impiegato: come?
Virgil: è che avrei fretta
Impiegato: mi dispiace ma è il regolamento (guardando l'altro impiegato, che annuisce) si
accomodi qui accanto
ufficio del direttore
Virgil:se non lo so io che l'ho scritto è così evidente: siete sotto tiro, guardi, guardi qui
direttore : come? ma questa è una g
Virgil:no, guardi...
direttore:Miss Parker!
Miss Parker: Vi tengo sotto tiro, abite con calma...ma cosa vuol dire abite?
Virgil:Agite, c'è scritto agite
Miss Parker: ah, no, non è possibile! È' una “g”! c'è scritto “agite con calma”
Miss Parker: ah, no, questo lo dice lei...Mister Miller!
Miller: dunque, ehmmm...vi tengo sotto giro, a...
Virgil: no no TIRO! Ti ERRE O, si legge così: “Vi tengo sotto tiro
Miss Parker: ma no, guardi
Virgil: senta...sembra una g, ma...
Miss Parker: giovanotto, non vorrà mica insegnarmi a leggere?
-confusione - arrivano pure i due cassieri che prima erano allo sportelloVirgil: ma chi è questo qua,? Sono io che l'ho chiamato, etc etc
Virgil in manette telefona a Louise
Virgil: Pronto Louise? Senti. non credo che potremo vederci oggi, devo andare a boston
per un concerto; beh vedrò di richiamarti per...diciamo...(guarda il poliziotto con fare
interrogativo)
poliziotto: diciamo dieci anni
-tribunale: il giudice gli rompe gli occhiali
narratore: riconosciuto colpevole di tentata rapina, Virgil viene condannato a dieci anni da
scontarsi nella prigione più terribile dello stato. Qui egli entra in contatto per la prima volta
con dei veri duri, “non è stata ancora costruita la prigione che può tenermi!”, afferma Virgil
ad un compagno di pena, “uscirò di qui dovessi spendere tutta la vita per farlo!”
perquisizione durante l'ora d'aria, Virgil ride per il solletico
Padre: e lui ride!
Madre: Non è colpa sua!!! E’ colpa nostra!!
Padre: Fai parlare anche me?? Fin da quando era piccolo ho capito che Virgil era una
carogna! Sapete cosa vuol dire il termine carogna??? LUI è una carogna!!
Madre: e i geni, i cromosomi??
Padre: Cosa? I geni, i cromosomi?? Non dire queste cose in pubblico potrebbero pensare
che sei una donna poco per bene!
Narratore: Il tempo passa lentamente per Virgil che lavora duramente per adattarsi alla
vita della prigione. Diventa un detenuto modello e viene assegnato alla lavanderia
Poliziotto: Visite, Starkwell.
Virgil: Per me??
Incontro tra Virgil e Louise nel parlatoio del carcere
Virgil: Io non suono alla Filarmonica
Louise: Lo so
Virgil: Mi dispiace.
Louise: Non te la prendere! Ti dispiace se ti vengo a trovare?
Virgil: No, al contrario, mi fa piacere. Come hai saputo che ero qui?
Louise: Sono andata cercarti a casa e mi hanno detto dov’eri. Mi hanno detto, anche, che
hai rapinato una banca!
Virgil: Non ho rapinato una banca! Se l’avessi fatto non sarei qui!!
Louise: Eh allora cosa hai fatto?
Virgil: Ho pensato di rapinare una banca, ma ho sbagliato a scrivere il biglietto!
Louise: Sfortuna!
Virgil: Sai cucinare?
Louise: Si
Virgil: Allora prepara una ..grande torta…al cioccolato…
Louise: Ma sei allergico al cioccolato
Virgil: Con dentro una rivoltella
Louise: Dolce senza rivoltella
Virgil: e anche 12 pastarelle con una cartuccia dentro
Louise: Quanto devi stare in prigione?
Virgil: Vediamo... ecco... io penso che, facendo un calcolo approssimativo... che è oggi,
mercoledì? Giovedì, venerdì, sabato... Dieci anni.
Louise: Virgil!!!!!!
Virgil: Tu credi di potermi aspettare??
Louise: Si, se tu mi aspetterai!
narratore: con il pensiero di Louise nel cuore, Virgil lavora sempre più duramente e
ricomincia a sperare; lei viene a trovarlo spesso, egli si lamenta del cibo della prigione ed
essa gli porta manicaretti fatti con le sue manine. L'influenza di Louise su Virgil viene qui
esaminata dal Dott. Epstein, psichiatra della prigione, che lo ebbe sotto cura
Dott. Epstein: Louise ebbe grande importanza per Virgil, da un punto di vista psichiatrico;
il suo amore per lei è stata la cosa più sana della sua vita: puro, sincero, pulito...non come
accade a qualcuno che conosco(rivolto al paziente sdraiato sul lettino)
scena: cortile del carcere
carcerato1: lei non ti aspetterà, Virgil
carcerato2: credono di poterlo fare ma non ci riescono
Virgil: ma io ho sempre tenuto buona condotta fino ad adesso e questo significherà pure
qualcosa, no?
carcerato1: Oh, ma che bravo, questo significa che tra due o tre anni potrai anche uscire
carcerato2: non sarebbe meglio prima?
Virgil: Che vuoi dire?
carcerato2: Vuol dire che abbiamo una proposta da farti
Virgil: che tipo di proposta?
carcerato1: La prossima settimana cinque di noi se la filano da qui e ci serve un sesto
uomo
carcerato2: è tutto pronto, tra una settimana possiamo essere liberi!
Virgil: Scherzate! Non ce la faremo mai ad uscire da qui...ci uccideranno!
carcerato1: aaah, siamo usciti da posti peggiori!
carcerato2: Perchè non ci pensi uin po' su?
carcerato1: Nessuna ragazza ti aspetterà per così tanto tempo, anche se te lo promette in
parlatoiio.
Dott. Epstein: Beh, io credo che il conflitto della sua personalità in un certo senso sia
esploso negli anni della sua pubertà, credo di vederne la prova nel simbolo del violoncello,
da cui fu affascinato proprio in quel periodo. Stava giusto uscendo dall'età puberale ed il
conflitto è dimostrato dalla scelta, dato che ormai è riconosciuto che il violoncello è un
simbolo fallico, intendo dire il manico, mentre la struttura inferiore ha una forma
certamente femminile, potrei dire materna ehm nel mentre il movimento dell'archetto
ricorda simbolicamente un movimento analogo. Così, tra il simbolo fallico, che è verticale,
ed il movimento, che è orizzontale, si può creare, io credo, uno stato di incertezza in
giovane età
durante la messa nel carcere
narratore: Virgil decide di unirsi al complotto e tutti i suoi movimenti diventano tesi e
nervosi
carcerato2: porteremo le guardie con noi, ci serviranno come ostaggi
Virgil: non ho ancora capito come faremo ad uscire
carcerato1: saremo vestiti da guardie
carcerato2: e tu venerdì prossimo, quando sarai di turno in lavanderia, ruberai la
biancheria delle guardie
Virgil: come?
carcerato1: Abbiamo già le uniformi ben nascoste
Virgil: non capisco...se abbiamo già le uniformi a cosa ci serve la biancheria?
carcerato2: Dobbiamo curare i particolari, no?
carcerato1: ed Io sono un noto perfezionista!
-Virgil ruba la biancheria - guardie in accappatoio nell'ufficio del direttore guardia1: non troviamo più la biancheria, signore.
Guardia2: Io sospetto qualcosa.
Direttore: Uhm... tenete gli occhi bene aperti.
Lavanderia all'interno del carcere
carcerato1: Le guardie sono in allarme, meglio rimandare!
carcerato2: Cosa?
carcerato1: Ho detto che le guardie sono in allarme, rimandiamo.
carcerato2: Ma è tutto pronto per stanotte!
carcerato1: non fa niente, non si può rischiare! Avvisa Virgil, io avviso gli altri
carcerato1 ad un altro carcerato: è rimandato, le guardie sono in allarme, si rifà per la
prossima settimana
- il carcerato2 si avvicina a Virgil, ma...
Guardia: il direttore ti vuole vedere
carcerato2: perchè?
Guardia: Muoviti!
Narratore: Michael Sullivan, uno dei mancati fuggitivi ricorda quel giorno:funesto:
Michaeah) non so dire come sia successo, e nemmeno ci pensarono gli altri
Virgil: tutto pronto!
Carcerato: cosa? Eh?
Fuga: apre la porta della cella, ma non trova nessuno dei suoi compagni ad
aspettarlo fischia e fa versi vari per chiamarli
guardia: c'è stata una fuga al braccio 2, date l'allarme!
Esterno delle carceri, Virgil si aggira spaesato...
Virgil: ehi che fate? Dormite tutti?
Carcerato: c'è stato un rinvio!
Virgil: : e chi l'ha deciso?
Carcerato: io!
Virgil: perchè non sono stato avvertito?
Carcerato: questa è bella! Nessuno lo ha avvertito!
Tutti i carcerati all'interno delle loro celle iniziano a ridere : ah ah ah ah ah
Virgil: scendete ad aprimi e fatemi tornare dentro!
Tutti i carcerati all'interno delle loro celle ridono sempre più forte : AH AH AH AH AH
suona l'allarme, tutte le guardie lo inseguono e durante la fuga Virgil cattura la
guardia Kowalsky e la figlia del direttore
Virgil: direttore, ho preso tua figlia!
Direttore: Non sparate ragazzi!
Virgil:lasciatemi via libera!
Direttore: Che ci faceva mia figlia lì?
Virgil:Stava baciando Kovalsky...
Direttore: e Kovalsky che faceva?
Virgil:È meglio che non te lo dica!
fDirettore: fuoco! fate fuoco a volontà!
Evasione – virgil arriva correndo presso due tizi che stanno chiacchierando
tranquillamente
Virgil:chi è libero, prego?
Taxista1: il primo della fila
Taxista2: che fretta che ha la gente...pare quasi che sia scappato di prigione!
Virgil torna da Louise – baci, abbracci e scena sulla spiaggia
narratore: l'undici luglio Virgil e Louise si sposano...è una semplice ma alquanto confusa
cerimonia
mette la fede al dito del pastore
Virgil ricorda: quello fu il momento più felice della mia vita, peccato che non ci fossero i
miei genitori.
Genitori mascherati
madre: non lo sapevamo!
Padre: ed anche se lo avessimo saputo glielo avremmo impedito perchè lui è matto e lei è
pazza.(rivolto all'intervistatore:) pazza, pazza, pazza pazza!
madre: ed invece no!
narratore: Essi si trasferiscono in un altro stato e usando le piccole economie di louise
prendono in affitto un modesto appartamento ammobiliato; vivono poveramente ma,
almeno per il momento, al sicuro dalla legge
colazione: toast carbonizzati, caffè versato nella tazza con bustina di the
narratore: mentre venivano scatta ti questi innocenti e teneri quadretti di vita familiari,
essi essi erano ignari del fatto che una incredibile serie di eventi li avrebbe travolti
Virgil rigira tra le mani una bistecca ancora avvolta nella plastica bruciacchiata, la lascia
cadere sul piatto e si pulisce comunque la bocca con il tovagliolo, si alza ed arriva alle
spalle di Louise, la gira, cerca ripetutamente di sbottonarle la camicia ma alla fine desiste
Scena d'amore a letto...alla fine Louise ha gli occhiali di Virgil
Virgil: ahi ahi
Louise: che ti succede, Virgil?
Virgil: un crampo, mi è venuto un crampo
Louise: ma non potresti buttare via quel libro indiano...il kamasutra? Non hai il fisico
adatto...
narratore: come criminale ricercato dalla polizia Virgil trova difficilmente lavoro: un piccolo
impiego quale venditore ambulante di enciclopedie si dimostra troppo difficile per lui; egli si
vede quindi costretto a guadagnare un misero e truffaldino salario vendendo scatole vuote
per le strade
Louise: Sai una cosa? Sono andata dal medico e mi ha detto che presto avremo un
bambino.
Virgil: Scherzi?
Louise: No, avremo proprio un bambino: me l'ha detto il dottore, è sicuro!....Sarà il mio
regalo per Natale.
Virgil: Ma a me bastava una cravatta!
Louise: Non sei contento?
Virgil: Non ci credo.
Louise: Ma è vero!.
Virgil: Ma come è successo?
Louise:Come credi che succeda?
Virgil:Beh, vorresti dire che è successo perchè noi due abbiamo fatto..,sì, insomma...
quelle cose?
Louise: Eh sì
narratore:
In primavera Virgil e Louise hanno un figlio: lo chiamano Jonathan Ralph Starkwell, in
ricordo del nonnetto insano
scena del bambino che non vuole mangiare..la pappa l'ha fatta louise, Virgil
l'assaggia per far vedere al figlio che è buona ed ha un conato di vomito...
narratore: Virgil e Louise si trasferiscono in un altro stato e tentano di iniziare una nuova
vita; Virgil trova le solite difficoltà nella ricerca di un lavoro, finalmente viene a sapere
dell'apertura di una nuova agenzia di assicurazioni e fa un disperato tentativo per ottenere
un impiego.
Virgil entra nell'ufficio per il colloquio di lavoro
Mr. Groose: Prego, si accomodi...il suo nome, prego?
Virgil: John C. Public. Public, ci dev’essere una L in mezzo.
Mr. Groose: Mister Public, ha avuto esperienze in qualche ufficio prima d’ora?
Virgil: Sì certo.
Mr. Groose: Di che tipo di ufficio si trattava?
Virgil: Rettangolare.
Mr. Groose: Ha per caso qualche esperienza nell’uso di un computer elettronico ultimo
tipo?
Virgil: Sì l’ho usato.
Mr. Groose::In che ditta?
Virgil: Mia zia ne ha uno.
Mr. Groose: Sua zia di che si occupa?
Virgil: Io...non me lo ricordo.
Mr. Groose: Ha detto di aver lavorato in un ufficio. Si occupava di produzione o di servizi?
Virgil: Produzione.
Mr. Groose::Si trattava forse di prodotti industriali?
Virgil: No mi spiace, è del tutto fuori strada.
Mr. Groose: Si trattava di prodotti agricoli?
Virgil: No, siamo lontani purtroppo. E il tempo concesso è ormai scaduto. Non è riuscito
ad indovinare quale era la mia occupazione, ed è solo per compiacerla che le dirò che
cosa facevo. Facevo scarpe da scale mobili per la gente che si era stufata di portare le
scarpe da ascensore.
Mr. Groose: (scrollando la testa e posando la penna sul tavolo) Ah!
Virgil: Siccome non ha indovinato la mia occupazione, le resta solo il gettone di presenza:
10 dollari e molte grazie, andrà meglio la prossima volta. Lei è un buon giocatore. (Mentre
Virgil pronuncia questa frase si alzano entrambi dalle sedie su cui sono seduti,
Virgil stringe la mano a Mr Groose il quale esce dall'ufficio mentre Virgil prende il
suo posto dall'altra parte della scrivania)
narratore: Grazie allo stato confusionale in cui ha messo Mr. Groose, Virgil ottiene un
impiego nell'ufficio spedizioni della ditta. Naturalmente nasconde il suo passato, tuttavia un
brutto giorno il suo passato lo raggiunge.…..
Miss Blair: Dove va a cena Mr Public?
Virgil: Vado a casa da mia moglie...perché, Miss Blair?
Miss Blair: Invece inviterà a cena me Mr PUBLIC
Virgil: No sono impegnato con mia moglie
Miss Blair: Ho trovato queste fotografie in una rivista….una parola e tornerà in prigione,
ha capito???
Virgil: Posso invitarla a cena?
narratore: Virgili Starkwell diventa vittima di un ricatto! La signorina Blair, forte del suo
potere che ha su di lui, avanza pretese finanziarie che diventano sempre più esagerate.
Virgil è sconvolto! Tutto ciò che ama è in pericolo! Il futuro di sua moglie e di suo figlio
sono nelle mani di una donna capricciosa e isterica. La necessità di proteggere la moglie e
il figlio, lo inducono prima alla disperazione, poi a pensieri di morte, per miss Blair
naturalmente.
(casa di miss Blair)
Miss Blair: Vuoi qualcosa da bere?
Virgil: Grazie, Cosa hai?
Miss Blair: dello sherry molto buono.
(Virgil s avvicina al camino prende l’attizzatoio, ma si brucia la mano)
Miss Blair: ti sei bruciato?
Virgil: (scuote la testa)
Miss Blair: Sciocchino! Vado a prendere la chiara d’uovo
Narratore: Dopo aver camuffato da candele due tubi di dinamite, Virgil manda a Miss
Blair un omaggio anonimo.
(Miss Blair prende il pacco, o apre e prova a mettere le candele nei candelabri)
Purtroppo le due candele sono troppe grosse e non entrano nei candelieri e il piano
fallisce. Fermamente deciso a liberarsi della ricattatrice egli affitta una macchina e tenta di
investirla, ma anche questo espediente fallisce!
(casa di Miss Blair)
Miss Blair: Sai penso che qualcuno stia tentando di uccidermi
Virgil: non dire sciocchezze!
Miss Blair: Ieri sera, quando sono tornata a casa, ho trovato un auto in salotto che
tentava di venirmi addosso
Virgil: devi essertelo immaginato
Miss Blair: No
Virgil: Chi potrebbe odiarti?
Miss Blair: Non lo so , non ho nemici
Virgil: Ne hai parlato a qualcuno.?
Miss Blair: No, taglia il tacchino.
(Mentre Virgil la bacia, tenta di prendere il coltello, ma prende una coscia del
tacchino)
Miss Blair: Ahhh! Hai tanta fame? non potevi aspettare un momento?
Virgil: è delizioso!
Miss Blair: Vado a prendere l’insalata, cerca di dominarti, intanto!
(Miss Blair torna con due candelabri, le candele sono la dinamite, mandata da Virgil)
Miss Blair: Qualcuno me le ha mandate, ma erano troppo grosse e ho dovuto tagliarle
(scoppio)
narratore: Con la polizia alle calcagna Virgil fugge con la famiglia verso il sud e trova
provvisorio rifugio in una baracca cadente (posto di blocco, poliziotto travolto che
gesticola sul parabrezza dell'auto)
Virgil ricorda: quello fu il periodo più disperato della mia vita, mancavamo di tutto.Cercai
di scippare vecchie signore ma venni massacrato ad ombrellate. Qui le vecchie signore
sono molto robuste e combattive. Non sapevo proprio cosa fare, odiavo l'idea di rubare le
caramelle ai bambini. Il mio unico successo fu un furto in una macelleria; ne ricavai 116
cotolette, ma poi dovetti rubare un quintale di pane per l'impanatura.
(durante il racconto Virgil taglia il vetro di una gioielleria e poi scappa con il pezzo
di vetro tagliato)
senza soldi, senza cibo, gli Starkwell vivono come animali braccati (scena sul mare:
magro pasto con una fetta di salame divisa in due tirata fuori dal portafogli)
Intervistatore: te la sei vista brutta allora, vero?
Virgil: fu il momento più drammatico della mia vita, giunsi fino al punto di pensare di
smetterla con il crimine, magari diventando senatore o qualcosa del genere.
Intervistatore: Deve essere stata una decisione molto dura per te
Virgil: Sì, ma non riuscii a prenderla, d'altra parte era stata avanzata nei miei confronti
domanda di fallimento
Intervistatore: e come sei riuscito a cavartela?
Virgil: Mi venne un idea per una rapina che era così brillante ed acuta che, a cose fatte,
venne considerata un capolavoro da tutti gli occupanti delle celle del mio braccio.
Intervistatore: Diventarono invidiosi di te?
Virgil: Beh, ci mancò poco
Virgli e Louise, da soli
Virgil: Ho deciso; rapinerò una banca.
Louise: Oh no, una banca no!
Virgil: Sì, invece, devo farlo: è l'unico modo di uscire da questi guai; d'altronde è solo una
piccola banca di provincia e se posso trovare due o tre uomini come si deve me la
sbrigherò senza fatica. E poi andremo nel Messico, o nel Canada.
Louise: Virgil, potresti essere ucciso
Virgil: non ti preoccupare, so come si tiene tutti sotto giro
Louise: sotto tiro, Virgil!
Virgil: Sotto tiro, hai ragione! Ho detto di nuovo sotto giro? (porta la mano alla testa)
(in lingua originale la gag è tra gun e gub -ndt)
interno di un bar malfamato, un avventore dorme riverso sul bancone, ubriaco.
Virgil si siede alle spalle di un brutto ceffo e...
Virgil: non ti voltare, devo farti una proposta d'affari
il brutto ceffo si alza e se ne va e mentre il suo posto viene preso da un poliziotto
Virgil non se ne accorge, fuma una sigaretta con fare da duro e continua a parlare.
Virgil: Sì tratta di una banca, un lavoro da fare con me e due altri tra circa una settimana
un quarto di milione di dollari, come fare così (schiocca le dita), uno scherzo!
Il poliziotto ascolta sempre più insospettito
Virgil: un lavoro da bambini è quasi troppo facile, ci stai?
Il poliziotto si alza e va verso Virgil, il quale avvertendo la sua presenza si volta
vedendoli entrambi
Virgil: oh, voi...voi da quanto stavate qui? Io sta stavo scherzando, naturalmente ma già,
si vede chiaramente che voi...voi siete tipi che ci state agli scherzi, vero? Io, ecco...subito
(si toglie gli occhiali, li butta a terra e li schiaccia) sì, l'ho fatto da solo, già!
Madre: Tutti i ragazzi del quartiere sono finiti male non è stata colpa sua, non avevamo il
tempo per lui, lavoravamo!
padre: ma non dire sciocchezze! io ho sempre avuto il tempo sufficiente .
Madre: per fare che?
Padre: ...per bastonarlo quando occorreva, sempre!
narratore: Per prima cosa Virgil sceglie la banca e filma il salone mascherando la
cinepresa in modo insospettabile (scena in banca, Virgil filma tutto con una enorme
pagnotta). Una sera avviene la riunione dei complici; tra quelli scelti appaiono alcuni dei
tipi più sinistri del mondo del crimine: William Amerz, ricercato per rapina, tentato omcidio
e sputo nelle vetture della metropolitana, Frankie Wolf, ricercato per un delitto federale:
proposte oscene ad un postino, Eddie Armstrong, ricercato per incendio doloso, rapina,
omicidio e violenza carnale su un cavallo minorenne.
Virgil: Bene ragazzi! rapineremo la Union Fidelity Bank...giovedì prossimo, il 10. Ora
vedrete un filmato. Lo vedremo una volta sola. Poi, per distruggere le prove, mangeremo
la pellicola. Ne toccano sette metri a testa. Mia moglie ha preparato il caffè. Se volete c’è il
bicarbonato. Attenzione!
Parte il filmato ma all'inizio c'è il documentario...”Pesca delle trote in Canada, terra
di avventure e di mistero...”
William Amerz: (verso il pubblico) Il documentario c'è sempre, non ti salvi!
Louise: Fui costretta ad assistere alle loro riunioni, mi dispiaceva ma cercai di fare del mio
meglio come padrona di casa...in fondo è mio marito!
Virgil: Abbiamo la macchina da presa, i proiettori, un camioncino. L’idea sarebbe di
fermarsi davanti alla banca e fingere di fare un film. Noi saremo gli attori. Ma ci serve
qualcuno per fare il regista.
Frankie Wolf: Virgil! Conosco io il tipo adatto. Un vero ex regista, uno che fa la fame. Uno
che si chiama... Fritz!
Fritz (incontra Virgil): Sì, io farò il regista! Sa, lo sono stato per davvero, molti anni fa,
all'epoca del muto. Ho lavorato con John Gilbert, Rodolfo Valentino, Langer, Disner.
Virgil: Ma gli ultimi due non erano tennisti?
Fritz (incupendosi): Sono stato anche raccattapalle allo stadio Yankee! Hollywood è
finita! Purtroppo non si apprezzano più i geni. Ma ora rivestirò ancora una volta i miei
vecchi panni di regista e quanto a te... sarai il mio attore. Tu entri nella banca e dici «Mani
in alto, è una rapina! » e subito dopo la musica attacca, è il tema: musica suggestiva!
Prova un po', ripeti la battuta!
Virgil: Mani in alto, è una rapina.
Fritz: No no no. Più incisivo! Prova ancora!
Virgil: Fritz! Senti, Fritz, noi facciamo una rapina, non un film.
Fritz: Certo. Dimenticavo, scusami. Ma vedrai che un po’ di tocco artistico non guasterà.
Grazie a tutti, stampane un pezzo! Ora pausa!
suona la sveglia, Virgil si alza da letto e va verso il bagno, ma...
Virgil: Ohhh, non mi dire che fai la doccia proprio adesso!
Louise: è possibile che ci sia questa storia tutte le mattine? ho appena cominciato!
Virgil: Ma finirò col fare tardi alla rapina!
Louise: Beh, se ritardi un po' dì agli altri che intanto comincino loro!
Virgil: Ma non possono iniziare senza me, il capo sono io!
Louise: Intanto bevi il caffè.
Virgil: Oh! Santo cielo! Tutte le mattine questa rissa davanti al bagno, roba da mettersi a
piangere, uh!
Louise: Che camicia vuoi?
Virgil: Che hai detto?
Louise: Ho chiesto che camicia ti metti!
Virgil: Mi metterò la casacca blu!
Louise: Quella no, era sporca; l'ho lavata ieri sera.
Virgil: Ma perché l'hai lavata? Cosa mi metto oggi?
Louise: Non potevi metterla così sporca!
Virgil: Ma che importava? Tanto era solo per la rapina!
Louise: C'è pronta la camicia nuova beige, vuoi metterti quella?
Virgil: No, non posso andare ad una rapina in camicia beige!
Louise: Ma perché ?
Virgil: Perchè è chiara, diventerei un facile bersaglio!
Louise: Io invece trovo che è proprio adatta all'occasione!
Virgil: No, che non è adatta, è beige! E' del tutto inadatta per una rapina in banca!
Louise: E gli altri ragazzi? che cosa si mettono i ragazzi?
Virgil: Non lo so ... come faccio a saperlo?
Louise: Allora perché non telefoni per chiederglielo?
Virgil: Ah, sarebbe inutile, tanto nessuno...figurati se ti vengono a dire che camicia
mettono...per farsi copiare!
Interno della banca, la guardia apre il portone
narratore: sedici giugno, ore nove: è giunto il grande giorno: Virgil ed i suoi complici
escono dal loro nascondiglio e si dirigono intrepidi verso la banca.
arrivano davanti alla banca a bordo di un auto seguita da un furgone che contiene
attrezzatura di scena per far sembrare la rapina il set di un film; Fritz istruisce
Frankie Wolf sul da farsi; successivamente la scena si sposta all'interno della banca
dove Virgil e William Amerz si muovono furtivi ma quando estraggono le pistole
non fanno in tempo a dire una parola che...
Capo banda: Mani in alto, tutti! è una rapina
silenzio.. le due bande si guardano in cagnesco
Capo banda: Ehi, voi che diavolo ci fate qui?
Virgil: Ehm, dobbiamo rapinare la banca...
Capo banda: NOI rapiniamo la banca
Virgil: No, siamo noi che rapiniamo la banca..
Capo banda: NOI rapiniamo la banca..
Virgil: no no no, siamo arrivati prima noi! Perchè non tornate più tardi? Facciamo in un
baleno!
Capo banda: abbiamo preparato questo colpo da mesi e non me lo farò rovinare da
quattro accattoni!
Virgil: Allora mettiamo ai voti: “CHI PREFERISCE ESSERE RAPINATO DA QUESTA
BANDA?”
Seguono fragorosi applausi, mentre Virgil
disapprovazione
muove braccia e testa in segno di
Virgil: Ed ora chi vuole essere rapinato dalla nostra?
deboli applausi, mentre Virgil cerca di catturare l'attenzione del pubblico facendo
ampi gesti con le braccia...
Capo banda: Hai inteso? Vattene!
Entra in banca furente Fritz.
Fritz: E questa sarebbe una scena di rapina? Io ho dato l'azione da almeno cinque
minuti!!! Ma guarda un po' che roba!
Fritz, rivolgendosi al capo della banda rivale, gli butta a terra il sacco di denaro che
ha appena sottratto ad una guardia ; Virgil si affretta a raccoglierlo
Fritz: Che ci fa questa comparsa? Sostituitelo! Azione, muoversi!
Entra un cliente in banca
Cliente: C'è un sacco di guardie qui fuori!
Virgil: Filiamocela!
scappano tutti
Fritz: Non così, non così! Più dinamismo!
narratore: Tutti i membri della banda ebbero cinque anni, Virgil ne ebbe dieci: da
scontare, questa volta, ai lavori forzati in un cantiere stradale.
Guardia carceraria: Vi hanno portato qui perché colpevoli di delitti che vi hanno resi
indegni di vivere nella nostra città. Qui avrete modo di pentirvene amaramente. Il lavoro
mio e dei miei aiutanti è di insegnarvi le buone maniere; così quando ve ne andrete da qui
ci penserete prima di ricadere in attività antisociali. Vi do un consiglio: obbedite, lavorate e
state zitti! Se avete delle lamentele, venite da me; da fuori nessuno vi aiuterà, e sappiate
che non amo i lavativi e i piantagrane. Se la vita qui non vi va.. siete liberi di andarvene in
Florida, Bert fagli vedere dov’è la Florida. (sparo). Ci sono domande?
Virgil: Ci sono viaggi per gruppi organizzati?
Guardia carceraria: Cosa?
Virgil: Voglio dire per la Florida ci sono facilitazioni, sconti, ribassi.
(I carcerati lavorano. Virgil canta, la guardia lo osserva e Virgil smette di cantare,
mentre lavora gli scappa la testa del martello che va a finire sulla testa di un
compagno)
Virgil: ( si rivolge al compagno) Senti tu hai una buona mira? Ce la fai a togliere la
catena?
Carcerato: Io non voglio storie
Virgil: Stai tranquillo ce la fai?
Carcerato: Mai sbagliato
Virgil: Provaci!
Carcerato: (sbaglia il colpo) C’è sempre una prima volta!
Narratore: Il cibo che viene dato ai carcerati è scarso e poco nutriente. Anche il loro
riposo viene spesso disturbato. (si apre la porta entra la guardia)
Guardia capo: Vediamo chi non ha fatto un buon lavoro, oggi.
2a guardia: (prendono un carcerato) Vieni con noi Wilson! (il carcerato viene frustato)
Guardia capo: Cosa ti succede Starkwell, ti commuovi? Vieni a vedere, così ti servirà da
esempio per il futuro.
(l capo porta Virgil nella stanza dove il carcerato viene frustato e vede che la guardia
frusta l’ombra sul muro)
Guardia capo: Ma cosa fai? Devi frustare lui, non la sua ombra!
2a guardia: Oh! Lui!
Narratore: Il lavoro continua sotto un sole bruciante e una dura disciplina. I forzati non
hanno nemmeno i permesso di svenire senza autorizzazione scritta. Virgil si lamenta e
viene rinchiuso per quindici giorni in una cella di rigore insieme con un agente di
assicurazione.
Assicuratore: Salve sono Joe Green e rappresento la Widget e Insurance Company.
Avete 30 adesso.E’ il momento di pensare al vostro futuro. Rischio vita, capitalizzabile a
20 anni, è l’ideale!
Narratore: Alla fine di ogni giornata di lavoro i forzati vengono incatenati per le caviglie in
gruppi di sei, in modo da rendere i loro movimenti lenti e penosi e la fuga impossibile
poi, un giorno, l'impossibile accade:
forzato: vedete laggiù? se possiamo arrivarci è cosa fatta...li pigliamo di sorpresa se
sappiamo agire con decisione
Virgil: sei matto?
forzato: È vero, sono un paranoico schizofrenico però ci voglio provare! D'accordo
ragazzi?
Gli altri forzati: Ok, d'accordo
forzato: Guai a te se non ti sbrighi
fuggono- le guardie iniziano a sparare
Virgil: io non c'entro! io non volevo...
forzato: non state in gruppo! Disperdetevi!
Fuga e musica
Virgil: Ho la macchina rotta, posso fare una telefonata?
Vecchietta: Certo, entrate!
forzato: qui non possiamo fermarci, andiamocene! conosco in città un tipo che ha gli
attrezzi per liberarci da queste catene
(bussano alla porta)
forzato: accidenti! rispondi tu con naturalezza o sei morta!
Vecchietta in ostaggio: chi è?
Vicesceriffo Lee: Vicesceriffo Lee, apritemi
Vecchietta in ostaggio: ora non posso!
Vicesceriffo Lee: è un caso di emergenza, devo entrare!
Virgil: meglio slegarla...(rivolto alla vecchietta) gli dica che siamo dei cugini venuti qui
per le vacanze
forzato: attenta, una parola di troppo e sei morta!
Vecchietta in ostaggio: che succede?
Vicesceriffo Lee: C'è stata una evasione dalla prigione sto eseguendo i controlli di tutte le
persone sospette.
Vecchietta in ostaggio:questi sono i miei cugini in visita...per le vacanze!
Vicesceriffo Lee: Quali vacanze?
Virgil: Beh, ha mai sentito parlare di San liberato?
Vicesceriffo Lee: No
Virgil: beh, è una festa di famiglia (tutti forzati ridono sommessamente) per tutti noi
Vicesceriffo Lee: venite qui, venite
Virgil: Chi?
Vicesceriffo Lee: Credete che vostra cugina sia sicura vivendo qui sola? Guardate come
è vicina la prigione, guardate là! Sono solo quattro miglia da qui, guardate! Uhm, non si sa
mai, non è prudente vivere così vicino ai galeotti...ehi, un momento, avete visto muoversi
qualcuno laggiù?
Forzato: Proprio nessuno!
Vicesceriffo Lee: e invece a me pare proprio di sì! Presto, ognuno vada ad una finestra e
guardi! Se c'è qualcuno qui fuori lo vedremo di sicuro...(i forzati, tutti legati tra loro, lo
seguono nella stanza) No, nulla forse è stata la mia immaginazione
forzato: (rivolto al forzato che gli sta bisbigliando qualcosa all'orecchio) Adesso?
Forzato: (al vicesceriffo) scusateci (i forzati, tutti legati tra loro, accompagnano il
forzato in bagno)
Vecchietta in ostaggio: Sono i prigionieri fuggiti!
Agente: Davvero?
Vecchietta in ostaggio: Sono proprio loro! Non vi siete accorto che camminano tutti
insieme, vicini? Sono incatenati tra di loro alle caviglie!
Vicesceriffo Lee: E io che li credevo una famiglia molto unita!
I forzati tornano dal bagno
Vicesceriffo Lee: Ok ragazzi, il gioco è finito!
Forzato: Per me la vecchia ha parlato!
Vicesceriffo Lee: adesso tornate in prigione e stavolta ci restate (i forzati, tutti insieme,
lo assalgono)
Vicesceriffo Lee: No, no!
Forzato: Dove andiamo adesso? Ci servono attrezzi!
Virgil: andiamo da mia moglie, ci aiuterà!
pausa musicale
Louise: Oh Virgil. Se solo mi ascoltassi e filassi dritto...
Virgil: ma ci servivano i soldi e ce ne erano tanti nella banca!
Louise: Virgil, ma quando smetterai di pensare così? Ti rendi conto che sei padre e ora
hai delle responsabilità?
Forzato: Se fosse mia moglie la prenderei a schiaffi!
Virgil: Ti vuoi fare gli affari tuoi, per favore? Senti non voglio discuterne ora così, in
pubblico...
Louise: ed io voglio parlarne adesso! e va bene, non vuoi parlarne in pubblico, ok! (si
alza)
Virgil: dove vai?
Louise: nella stanza accanto, così parleremo da soli e...
Virgil: Non posso venire da solo, non possiamo restare soli a meno che non trovi qualche
attrezzo per segare le catene, fino ad allora dobbiamo restare in compagnia
Louise: E come dovrei comportarmi io? sono una donna giovane e sana che dorme sola
da mesi! .(i forzati ridacchiano)
Virgil: Ascolta, cara...
Louise: Credi che non significhi niente per me? Ma cosa credi che io provi? Se ripenso ai
bei tempi quando suonavi alla filarmonica...
Virgil: non ci sono mai stato alla filarmonica...(tutti i forzati ridono)
Louise: la sera andavamo a letto e facevamo l'amore e poi mi recitavi poesie
Forzato: poesie (gli altri forzati ridono)
Louise: ed io ti ascoltavo e giocavo con la bambola che mi avevi regalato (i forzati
ridono)
Virgil: cara senti - (rivolto al solito forzato ) fatti gli affari tuoi! - Amore lo sai che
qualsiasi cosa accada non cambierò nulla tra noi - (rivolto al forzato che ridacchia) la
vuoi piantare di ghignare? - tu per me rappresenti il sole, la luna, l'acqua, la terra...
Forzato: dimentichi l'aria!
Virgil: Spiritoso!
Narratore: con l'aiuto di Louise le catene vengono segate e la famiglia riprende la sua
eterna fuga; preoccupata per l'educazione del figlio, Louise approfitta di ogni momento per
istruirlo
Louise: ebbe una crisi di disperazione
Intervistatore: come mai?
Louise: Io credo che se avesse avuto più successo come criminale sarebbe stato
diverso...ma non entrò mai in classifica tra i primi dieci, non ebbe mai un riconoscimento;
era avvilente!
Narratore: Virgil si imbarca in una serie di imprese criminose che richiamano su di lui
l'attenzione della polizia; tra l'altro cerca di vuotare la camera di sicurezza di una banca
ma vi trova solo una rarissima famiglia di zingari della Transylvania, preziosa dal punto di
vista etnologico, ma priva di valore commerciale. dopo circa sei mesi anche l'FBI comincia
ad interessarsi di lui: benché non riesca ad entrare nella classifica dei primi dieci pericoli
pubblici, egli vince il titolo di “gangster dell'anno”. Abbiamo parlato a questo proposito con
il Signor Daniel Miller, agente federale ed autore del libro “La mamma era comunista"
Daniel Miller: l'FBI ricercava Virgil con grande accanimento; Mr Hoover era assai seccato
per via di Mr. Starkwell e delle sue imprese; infatti mi confidò in varie occasioni – ne
ricordo molto bene una durante una partita a bowling il giovedì sera – in cui mi disse che
dormiva male perchè fumava un po' troppo e che credeva che questo criminale fosse
sospetto come capo di attività sovversive, insomma di un complotto, essendo un noto
ateo, extraparlamentare, aveva lo scopo di sovvertire la nostra società. Finalmente lo
localizzammo in un misero quartiere dell'east side di New York dove si nascondeva
facendo finta di essere in grandissima miseria in una cameretta.
Bifolco: Virgil? Sì lo ricordo abbiamo diviso per un po' la stessa camera, un giorno mi
disse di essere ginecologo, probabilmente parlava una lingua straniera...e me ne fregai.
Sì, ho visto il suo ritratto nell'ufficio postale ma non mi ricordo se su una parete o su un
francobollo
Intervistatore: ha conosciuto Virgil?
Kay Lewis: Oh, sì!
Intervistatore: Che tipo era?
Kay Lewis: Beh, era un tipo brillante, voglio dire proprio brillante! quando venni a sapere
per caso che era un criminale non ci potevo proprio credere; ci sono rimasta di sasso
perchè..ecco, usava,,,il miglior mascheramento che abbia mai visto in tutta la mia vita, un
mascheramento perfetto, io ero convintissima che fosse un idiota, lo faceva in modo
perfetto, non ci credevo solo io, ci credevano tutti che fosse un deficiente...e poi salta fuori
che era un criminale! vai a pensare che un tale cretino era un criminale, chi poteva
crederci? Chi avrebbe potuto immaginare una cosa del genere? Era al di là di ogni
immaginazione, non si poteva credere che ci fosse una mente in quella zucca vuota
capace di pensare, era un fenomeno, un fenomeno...E sapete una cosa? Una volta gli
chiesi “Cosa fai?” e lui disse: “rapino banche!”. Capito che dritto, eh?
Daniel Miller: alla fine lo mettemmo alle corde; mi pare che fosse l'undici aprile quando lo
catturammo...in circostanze per la verità molto strane; un cineamatore si trovò lì per caso
in quel momento e potè filmare le fasi della sua cattura
Stanley Krim: Io venivo da quella parte e questo è il posto dove avvenne il fatto. Venivo di
lì perché avevo portato i pantaloni in tintoria ed ero un po’ irritato perché l’ultima volta
avevo domandato di cucirmi un bottone e non lo avevano fatto, così...
Intervistatore: Sì, ma veniamo al punto.
Stanley Krim: Oh, certo! Dunque, vi dirò cos'è successo esattamente quella mattina, dal
mio punto di vista. Avevo la cinepresa – una fortuna, perché in seguito divenni celebre per
quello che è successo e perché avevo la cinepresa con me –. Avevo appena fatto
colazione: due uova al piatto, un toast e non ricordo se un succo di arancia o di
pompelmo, probabilmente si trattava di arancia ma non sono sicuro. Ad un certo
momento... sì, era arancia, ora ricordo!
Intervistatore: Ma al punto quando ci arriviamo?
Daniel Miller: Abbiamo il film in archivio, ora ve lo mostro!
Narratore: ecco le fasi della cattura di Virgil Starkwell da parte dell'FBI
Virgil: mani in alto è una rapina!
Eddie Haynes: Ehi ma io ti conosco, Sei Virgil Starkwell, sei proprio tu!
Virgil: Tu, tu...oh, ma tu sei Eddie, Eddie Haynes?
Eddie Haynes: Proprio io, proprio io! Suonavamo insieme nella banda tu suonavi il
violoncello...
Virgil: è vero e tu suonavi...suonavi...
Eddie Haynes: ...il trombone, primo trombone, ah ah ah
Virgil: ma guarda che caso!
Eddie Haynes:e adesso che fai?
Virgil: suono alla Filarmonica
Eddie Haynes: ma davvero? Che carriera! Parlavo giorni fa di te con .Oscar Sulkin di tutte
le mattane che abbiamo fatto insieme! che tempi! Ah ah ah
Virgil: ah ah ah ne abbiamo fatte di belle!
Eddie Haynes: Ah, ti ricordi quando ci presero mentre cercavamo di entrare nella stanza
di Margaret?
Virgil: Oh sì me lo ricordo non ho mai visto nessuno più imbarazzato di te
Eddie Haynes: ed io non dimenticherò mai la faccia che hai fatto
Virgil: La mia faccia? Ma se eri scappato!
Eddie Haynes: Perchè tu eri rimasto, eh? Ah ah ah
Virgil: Dammi l'orologio, per favore...
Eddie Haynes: Ah,
vicesindaco?
certo, certo..Ti ricordi quando dipingemmo di giallo l'auto del
Virgil: Fu la festa di ognissanti, ricordo bene
Eddie Haynes: fu proprio ad ognissanti, hai ragione!
Virgil: ognissanti e ci facemmo le striscie gialle
Eddie Haynes: pareva l'insegna di un barbiere, ah ah ah!
Virgil: Tieni le mani in alto o devo spararti.
Eddie Haynes: Oh certo, scusami
Virgil: Ti ricordi la partita di rugby?
Eddie Haynes: Tu perdesti la palla vicino alla meta
Virgil: e la prendesti tu e andasti a segnare
Eddie Haynes: esatto, solo che correvo dalla parte sbagliata e tutti mi gridavano “TORNA
INDIETRO!” ed io credevo mi incitassero: “CORRI, CORRI!” ah ah ah!
Virgil: niente di meglio dei ricordi dei vecchi giorni
Eddie Haynes: o delle vecchie notti..ti ricordi la Shirley, la ricordi?
Virgil: Il portafogli,
Eddie Haynes: che ragazza!
Virgil: Il portafogli
Eddie Haynes: oh, scusami, non ti avevo sentito, ero distratto. Ah, e quella volta...
Virgil: sono contento di averti incontrato
Eddie Haynes: sono veramente felice di averti rivisto
Virgil: davvero, una gioia, cerchiamo di rivederci ancora
Eddie Haynes: stammi bene
Virgil: ciao
Eddie Haynes: Ehi virgil, adesso che ci penso...
Virgil: cosa?
Eddie Haynes: ...io sono un agente (gli toglia la pistola dalla mano)
Virgil: sul serio, e come ti ci trovi?
Eddie Haynes:Ah benissimo,
Virgil: Ah sì?
Eddie Haynes: è un buon lavoro e poi danno anche la pensione
Virgil: e ti ricordi quando...o vuoi che ricordiamo...
Narratore: Virgil Starkwell viene processato per cinquantadue reati e condannato ad
ottocento anni di reclusione, ma non si abbatte :il suo avvocato gli ha detto che con la
buona condotta può ottenere la riduzione della pena persino della metà
Intervistatore: Virgil, Ora che sei stato catturato e hai davanti a te una lunga pena da
espiare, provi qualche pentimento all'idea di avere scelto la vita del criminale?
Virgil: Io credo che il delitto alla lunga renda bene insomma offra soddisfazioni: le ore di
lavoro non sono molte, non dipendi da nessuno, viaggi, conosci gente interessante,
insomma, è un buon lavoro, in generale.
Intervistatore: Cos'è avvenuto dei tuoi colleghi? Che fine hanno fatto coloro coi quali ti sei
associato nelle tue imprese?
Virgil: Oh, alcuni sono diventati... chiedo scusa... omosessuali... Altri invece sono entrati
in politica e in affari...
Intervistatore: e come...come passi il tuo tempo libero? Hai qualche hobby?
Virgil: Oooh, io adesso sto lavorando...sì, ecco, mi diletto molto di scultura e modellismo
e sono diventato moto abile...per caso fuori sta piovendo?