Biologia 15 - Ciclo cellulare

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Biologia 15 – Ciclo cellulare, mitosi e meiosi
Overview
La divisione cellulare è il processo mediante il quale una cellula si divide in due cellule figlie (“morte senza
cadavere”). In un uomo adulto avvengono circa 25 milioni di divisioni cellulari al secondo.
Negli organismi pluricellulari esistono due tipi di divisione: la meiosi e la mitosi. La prima modalità (meiosi)
consente all’organismo di riprodursi; le cellule coinvolte si chiamano cellule germinative e danno origine a
cellule figlie con un corredo cromosomico di tipo aploide, cioè con un numero di cromosomi pari alla metà di
quello della cellula madre.
La seconda modalità (mitosi), invece, consente all’organismo di accrescersi nonché di sostituire le cellule
danneggiate con cellule nuove; le cellule coinvolte si chiamano cellule somatiche e danno origine a cellule
figlie con un corredo cromosomico di tipo diploide, cioè con un numero di cromosomi uguale a quello della
cellula madre.
Negli organismi unicellulari la mitosi rappresenta il mezzo di riproduzione dell’organismo (la meiosi
interviene solo nei casi di riproduzione sessuata).
Nei batteri la divisione cellulare è un processo semplice, non è una vera mitosi perché mancano tutti quei
fenomeni complessi che caratterizzano la mitosi degli organismi superiori (apparato mitotico, spiralizzazione
della cromatina, etc). Esso viene comunemente chiamato scissione binaria.
In realtà, la meiosi e la mitosi sono processi di divisione del nucleo e non di tutta la cellula. Quest’ultima
comprende, oltre alla mitosi e meiosi, anche la citodieresi, ossia la divisione del citoplasma.
Mitosi
La mitosi può essere suddivisa in 5 fasi: interfase, profase, metafase, anafase, telofase.
Interfase
L’interfase è detta (impropriamente) periodo di riposo. Rappresenta il periodo in cui la cellula si prepara alla
mitosi. Negli organismi superiori le cellule possono rimanere in interfase per tutta la vita dell’organismo o
per tempi lunghissimi (popolazioni statiche), oppure possono entrare in mitosi ad intervalli più o meno
regolari e dividersi in due cellule figlie (popolazioni che si rinnovano). Nel primo caso il periodo di interfase è
denominato stadio G0 o interfase quiescente (vero stadio di riposo mitotico). Nel secondo caso (cellule
attivamente proliferanti), invece, l’interfase rappresenta lo stadio di preparazione alla mitosi vera e propria;
durante questo stadio la cellula deve provvedere alla duplicazione di tutte le strutture cellulari (mitocondri,
centrioli, ribosomi, DNA, etc) che saranno distribuite nelle cellule figlie. Essa rappresenta, quindi, la fase di
più intensa attività della cellula (negli altri stadi deve avvenire solo la distribuzione nelle due cellule figlie).
L’interfase si divide in tre sotto-fasi: G1, S e G2.
 Durante la fase G1 vengono prodotte le DNA-polimerasi e tutti gli enzimi e i fattori necessari alla
sintesi del DNA.
 Nella fase S viene
sintetizzato il nuovo
DNA.
 Nella fase G2 vengono
prodotte le proteine e
gli enzimi che servono
per spiralizzare il DNA
e per formare il fuso
mitotico.
In
conseguenza
della
produzione di tutti gli
enzimi e le proteine
che servono, la cellula
aumenta di volume.
La durata dell’interfase in una
cellula metabolicamente attiva
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è di 12-30 ore (questo dato è relativo ai fibroblasti in coltura.
Profase
Durante questa fase la cromatina addensata (eterocromatina) e quella dispersa (eucromatina) si spiralizzano
e si formano i cromosomi. Man mano che la profase procede, i cromosomi si spostano alla periferia del nucleo
(verso la membrana nucleare), lasciando vuota la parte centrale del nucleo.
Durante la profase avviene l’organizzazione dell’apparato mitotico. I centrioli sono il cuore dei questo
apparato. Si replicano alla fine dell’interfase e migrano verso poli opposti della cellula in divisione. Da questa
posizione generano diversi tipi di fibre:
 l’aster o astrosfera, un insieme di microtubuli che si irradiano a stella e raggiungono la membrana
cellullare. Servono per ancorare i centrioli in una data posizione.
 Le fibre interpolari, che si dirigono verso il centro della cellula e si incontrano con la controlaterale.
Queste fibre si fronteggiano e continuano ad accrescersi l’una contro l’altra. In questo modo
spingono i centioli ad allontanarsi.
 Le fibre del cinetocore, che legheranno il centromero dei cromosomi.
Verso la fine della profase, la membrana nucleare e i nucleoli scompaiono (perché si arresta la sintesi dell’RNA
ribosomale). La membrana nucleare si frammenta in vescicole e la stessa sorte tocca anche al RER e al Golgi.
Metafase
Inizia quando i cromosomi si dispongono sul piano equatoriale della cellula. Termina quando le fibre del
cinetocore reggiungono i centromeri dei cromosomi e si ancorano ad essi.
Anafase
Ha inizio quando i cromatidi fratelli che compongono ogni cromosoma si separano. Essi sono tenuti insieme
di solito dalle coesine, delle proteine che uniscono i loro centromeri. All’inizio dell’anafase, l’enzima separasi
si slega dal suo inibitore (securina) e degrada le coesine. Questo porta alla separazione dei due cromatidi
fratelli. In seguito, ogni cromatide viene
trasportato dalle fibre del cinetocore
verso i due poli opposti della cellula. Il
movimento dei cromosomi è possibile
grazie ad un complesso enzimatico che si
associa al centromero: la proteina motrice
dineina trasporta il cromosoma lungo il
microtubulo,
mentre
l’enzima
catastrofina distrugge il microtubulo che
rimane dietro al cromosoma. In questo
modo, le fibre del cinetocore si accorciano
e i cromosomi si spostano verso gli
estremi della cellula (dove ci sono i
centromeri).
Telofase
E’ caratterizzata dalla riscostruzione dei nuclei figli ed è accompagnata da una serie di processi che procedono
in senso inverso a quelli della profase: i cromosomi si despiralizzano e formano l’eucromatina del nucleo
interfasico, si riforma la membrana nucleare, ricompaiono i nucleoli. La telofase si conclude con la citodieresi.
La cellula si divide al centro formando due cellule figlie identiche alla cellula madre ma più piccole. Questo
avviene grazie ad un anello di actina creatosi al centro della cellula madre che contraendosi stringe la cellula
al centro; a questo punto proteine specializzate operano la fusione e la separazione della membrana in punti
specifici e le due cellule si separano completamente.
Meiosi
E’ un processo di divisione che riguarda solo le cellule germinali degli animali e le piante a riproduzione
sessuata. La caratteristica principale della meiosi è la sequenza di 2 divisioni cellulari precedute da 1 sola
duplicazione del DNA. Questo causa un dimezzamento del corredo cromosomico. La meiosi è necessaria per
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la formazione dei gameti che devono necessariamente essere aploidi per generare con successo uno zigote
diploide.
Prima divisione
La prima divisione si suddivide in 5 fasi: interfase, profase, metafase, anafase, telofase.
Interfase
Durante questo stadio la cellula provvede alla duplicazione di tutte le strutture cellulari (DNA, mitocondri,
centrioli, ribosomi, etc) che saranno distribuite nelle cellule figlie. La durata dell’interfase è di 20-30 ore.
Profase
Questa fase è simile alla profase mitotica per gli eventi che riguardano la membrana nucleare, il RER e il Golgi,
ma differisce per i fenomeni che avvengono ai cromosomi nel nucleo:
 Leptotene: i cromosomi terminano la loro spiralizzazione.
 Zigotene: i cromosomi si accorciano, si ispessiscono e i due omologhi si appaiano longitudinalmente
(punto per punto). Fanno eccezione i cromosomi X e Y che, non essendo omologhi, si uniscono in
maniera termino-terminale (cioè appaiando solo le regioni estreme dei bracci).
 Pachitene: i cromosomi continuano ad accorciarsi ed ispessirsi e diventano evidenti sotto forma di
“coppie di omologhi”, dove ogni coppia è formata da 4 cromatidi, due per ciascuno dei due
omologhi. Durante questo stadio si verifica il “crossing-over”, ossia l’interscambio tra due
cromosomi omologhi di ciascuna coppia. L’interscambio comporta traslocazione di parti di DNA
(geni) da un cromosoma ad un altro.
 Diplotene: i cromosomi omologhi cominciano a separarsi, ma la separazione non è completa in
quanto i cromosomi restano uniti nei punti in cui è avvenuto il crossing-over (chiasmi).
 Diacinesi: i cromosomi si separano completamente; scompare la membrana nucleare e si forma il
fuso mitotico.
Metafase
Durante questa fase le coppie di cromosomi omologhi si allineano sul piano equatoriale, rivolgendosi coi
centromeri verso i poli della cellula (dove sono i centrioli). E’ praticamente sovrapponibile alla metafase
mitotica.
Anafase
Gli omologhi di ciascuna coppia si allontanano e migrano verso i poli opposti della cellula. Non avviene la
separazione dei cromatidi fratelli, quindi ogni cellula figlia riceverà un cromosoma formato da due cromatidi
fratelli (invece nella mitosi ogni cellula figlia riceve due cromatidi singoli).
Telofase
E’ sovrapponibile a quella della mitosi: riscostruzione della membrana nucleare, despiralizzazione dei
cromosomi, ricomparsa dei nucleoli, etc. La telofase si conclude con la citodieresi (divisione del citoplasma).
In questo caso, però, diversamente dalla mitosi, le due cellule figlie non hanno una copia identica del corredo
cromosomico materno. Ad ognuna è toccato solo uno dei due omologhi della cellula di partenza (invece alla
fine della mitosi ogni cellula figlia riceve un cromatide da ogni cromosoma della cellula madre). In questa fase
perciò, le cellule sono ancora diploidi.
Seconda divisione
Si articola in 4 fasi: profase, metafase, anafase, telofase. L’interfase viene saltata e pertanto il DNA non viene
replicato. Le due cellule figlie avranno perciò un corredo cromosomico aploide. Nell’anafase di questa
divisione avviene la separazione dei cromatidi fratelli con un meccanismo analogo alla mitosi.
Ciclo cellulare
Il ciclo cellulare è la serie di eventi che avvengono, in una cellula eucariote, tra una divisione cellulare e quella
successiva. Esso comprende due fasi essenziali: l’interfase e la fase di divisione cellulare (o fase M o fase della
mitosi).
 L’interfase, a sua volta, comprende tre sotto-fasi: G1, S e G2 (descritte sopra). Quando la fase G1 si
protrae a lungo viene definita G0, cioè fase di riposo (quiescenza) o di attesa.
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
La fase M è a sua volta composta da due processi: la mitosi, durante la quale i cromosomi della cellula
sono divisi tra le due cellule figlie e la citodieresi, che comporta la divisione fisica del citoplasma della
cellula.
La durata del ciclo cellulare è molto variabile (in un fibroblasto in coltura dura 24h). La fase più variabile del
ciclo cellulare è la G1. Nelle prime fasi di sviluppo embrionale spesso i cicli sono rapidi con G1 e G2 quasi
assenti: avviene solo una veloce alternanaza tra fase S e mitosi (oganelli, macromolecole e strutture cellulari
sono già presenti perchè precedentemente accumulate nel citoplasma della cellula uovo).
Popolazioni cellulari
In base alla loro capacità di crescere e dividersi, le cellule possono essere distinte in:
 Cellule che hanno perso
definitivamente
la
capacità di dividersi.
Sono
dette
anche
popolazioni
cellulari
statiche. Si tratta di
cellule
altamente
differenziate, che hanno
perso definitivamente la
capacità di replicarsi.
Appartengono a questa
categoria
le
cellule
nervose.
 Cellule che hanno perso
temporaneamente
la
capacità di dividersi.
Sono
dette
anche
popolazioni cellulari in espansione. Si tratta di cellule che proliferano durante la fase di accrescimento
corporeo ma cessano di farlo al termine di questo; nel caso, però, di eventi che portano a distruzione
cellulare, queste cellule possono rigenerare. Appartengono a questa categoria le cellule del fegato,
quelle dell’osso, delle ghiandole, etc.
 Cellule che continuano a dividersi. Sono dette anche popolazioni cellulari dinamiche. Sono cellule
dotate di intensa attività proliferativa, allo scopo non di espandere il tessuto di appartenenza (come
le cellule tumorali) ma di sostituire gli elementi che di esso vengono distrutti. Appartengono a questa
categoria le cellule dell’intestino, della pelle, dei testicoli, le cellule staminali, etc.
Cellule staminali
Si dicono staminali le cellule che mantengono uno stadio costante di indifferenziamento (a meno che non
subentrino fattori esterni) e che mostrano un’altissima frequenza di mitosi. Durante la vita embrionale sono
la principale popolazione cellulare. Dopo la vita embrionale fungono da elementi di rimpiazzo. La divisione di
una cellula staminale si dice asimmetrica: delle due cellule figlie, solo una rimane staminale, mentre l’altra
inizia il percorso di differenziamento.
Esistono varie classi di cellule staminali:
 Embrionali: sono isolate dalla blastocisti. Sono totipotenti (possono differenziarsi in qualunque tipo
di tessuto).
 Indotte: sono generate artificialmente con la tecnica della clonazione riproduttiva (si ottiene una
blastocisti con cellule totipotenti trapiantando il nucleo di un fibroblasto in un ovocita. Il problema
principale è riattivare i 20'000 geni inattivi nel fibroblasto). Un altro modo in cui si può indurre
plupripotenzialità in una cellula esprimendo 4 geni (Oct, Sox-2, c-myc e Kfl4). Il problema di questo
metodo è che molte di queste cellule diventano tumorali (c-myc e Kfl4 sono oncogeni).
 Adulte: si trovano nei tessuti proliferanti. Generano cellule che si replicano velocemente (progenitori
di transito), che subito perdono la capacità staminale differenziandosi in progenitori che daranno il
via ad un’unica linea cellulare. Esempio: cellula mesenchimale  pre osteoblasto  osteoblasto.
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Regolazione del ciclo cellulare
La progressione del ciclo è sottoposta ad un rigido controllo: la transizione da una fase alla successiva avviene
solo dopo la verifica dei segnali boichimici indicativi di condizioni sia intracellulari che extracellulari (controlli
intrinseci ed estrinseci).
Negli organismi unicellulari conta soprattutto la condizione ambientale (nutrienti), mentre nei pluricellulari
sono importanti anche segnali chimici da altre cellule (mitogeni, fattori di crescita, di sopravvivenza, …). I
principali checkpoint del ciclo cellulare sono quattro: transizione G0  G1, transizione G1  S, transizione
G2 M e il checkpoint dell’anafase.
Il macchinario molecolare che regola il ciclo cellulare è un sistema indipendente che si basa sul ritmico
alternarsi di sintesi e degradazione delle cicline. Si tratta di proteine regolatrici, prodotte in determinate fasi
del ciclo che associandosi ad enzimi CdK (Cicline dependant kinase) formano il complesso MPF (maturation
promoting factor). Tale complesso è la chiave per il superamento dei checkpoint: viene prodotto solo se tutte
le condizioni sono soddisfatte e induce il passaggio alla fase successiva. Per ogni fase del ciclo cellulare si
forma un determinato complesso CdK-ciclina.
L’attività di CdK è regolata:
 Dai livelli di ciclina, infatti una CdK da sola non può funzionare se non viene prodotta la sua ciclina.
Le CdK sono sempre presenti nella cellula, ma è la ciclina ad attivarle. Quindi anche se la CdK per una
certa fase del ciclo viene prodotta continuamente, si attiverà solo quando verrà sintetizzata anche la
sua ciclina.
 Da un pattern di fosforilazione/defosforilazione sulla CDK stessa operato da altri enzimi regolatori.
Se defosforilato, il complesso è poco attivo. L’enzima CAK opera una fosforilazione su di esso
portandolo allo stato monofosforilato completamente attivo. L’enzima Wee1 invece agisce
iperfosforilando la forma attiva, causandone lo spegnimento. Tale reazione può essere invertita
dall’enzima Cdc25. L’attivazione completa è favorita con meccanismo a feedback positivo innescato
dalla formazione stessa del complesso CdK-ciclina (in altre parole ogni complesso creato andrà ad
attivare altri suoi simili ancora inattivi).
 L’attività delle CdK-cicline può essere bruscamente spenta ubiquitina-proteasoma-dipendente della
ciclina. La ubiquitinazione della ciclina è indotta da enzimi regolatori. Di solito, un complesso CdK
ciclina provvede a far distruggere il complesso della fase precedente.
 Inibitodri delle ciclin-chinasi (CKI), si tratta di regolatori prodotti in seguito a segnali interni (lesioni al
DNA) o esterni (ormoni, fattori di crescita, contatto fisico con altre celule) al fine di interrompere il
ciclo se si presentano eventi avversi. Vengono prodotti di continuo, ma se non c’è danno vengono
degradati
in
breve
tempo
(via
ubiquitina-proteasoma).
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Transizione G0  G1
Questa transizione avviene in cellule momentaneamente quiescienti che decidono di entrare in mitosi (come
nelle popolazioni cellulari dinamiche). La serie di eventi che avvengono è la seguente:
1. La cellula in fase G0 riceve fattori di crescita che legano recettori presenti sulla membrana. Molti di
questi recettori sono delle tirosin chinasi (enzimi che attaccano un fosfato alla tirosina di una proteina
bersaglio).
2. I recettori agiscono fosforilando una proteina trasduttrice chiamata RAS. Questa è normalmente
legata ad una molecola di GDP, ma quando viene fosforilata, scambia il GDP con un GTP preso dal
citoplasma. Questo scambio attiva RAS che agisce forsforilando una chinasi chiamata Raf. Subito
dopo RAS si disattiva scambiando il GTP col GDP.
3. Raf attivata fosforila un’altra chinasi chiamata MEK.
4. MEK attivata fosforila un’altra chinasi chiamata ERK.
5. ERK attivata fosofrila due fattori di trascrizione chiamati c-fos e c-jun.
6. C-fos e c-jun formano un eterodimero che lega il DNA a livello del gene della ciclina D ed avvia la
trascrizione e la traduzione di questa molecola.
7. La ciclina D lega le CdK4/6 e i suoi effetti causano l’avvio della fase G1.
Nel loro insime le chinasi Raf, MEK ed ERK vengono chiamate anche MAP-chinasi (Mitogen Associated Protein
kinase).
Transizione G1  S
Questa transizione viene operata dal complesso CdK4/6-ciclina D e rappresenta la sua ultima azione prima di
essere degradato.
1. Il complesso CdK4/6-ciclina D verifica che il DNA sia integro e pronto per la replicazione e controlla
che nell’ambiente extracellulare siano presenti i segnali giusti. Se questa verifica avviene con
successo, il complesso fosforila la proteina pRB.
2. pRB (proteina del retinoblastoma) normalmente lega il fattore di trascrizione E2F e lo inattiva. Inoltre
richiama la istone deacetilasi (HDAC) che spiralizza il DNA contente i geni attivati da E2F (ciclina E).
Quando viene fosforilata, però, pRB si stacca da E2F.
3. E2F libero dall’inibizione di pRB può avviare la trascrizione dei geni per passare alla fase S. Il più
importante è quello della ciclina E.
4. La ciclina E prodotta lega la sua CdK2 e forma con essa il complesso che guiderà la fase S. La sua prima
azione è la degradazione del complesso CdK4/6-ciclina D.
Transizione G2  M
Questa transizione viene operata dal complesso CdK2-ciclina A attivando il complesso CdK1-ciclina B che
inizierà gli eventi della mitosi vera e propria. Questo passaggio però avviene solo se si rispetta una condizione
fondamentale: l’integrità del DNA appena prodotto.
1. La chinasi ATM verifica se ci sono delle errori nel DNA. ATM è un anello che viagga lungo tutta la
doppia elica. Un eventuale errore nel filamento causa un non appaiamento delle basi e quindi uno
slargamento della doppia elica. Se ATM va a sbattere contro uno slargamento, si attiva e fosforila la
chinasi ChK2.
2. ChK2 (Checkpoint Kinase 2) agisce in due modi:
a. Fosforila Cdc25 inattivandolo. Questo causa l’impossibilità ad attivare i complessi CdK2ciclina A spenti dalla fosforilazione. Come effetto, CdK2-ciclina A diminuisce in quantità.
b. Impedisce la distruzione di p53, il guardiano del genoma. Normalmente p53 viene prodotta
e distrutta in breve tempo, ma se c’è un errore nel DNA, la sua vita viene allungata proprio
grazie a ChK2. Questa proteina ha molti effetti:
 Avvia la sintesi di p21 che blocca l’attività di CdK2-ciclina A fermando il ciclo cellulare.
 Avvia la produzione di enzimi per riparare il DNA.
 Se il DNA non viene riparato entro un certo tempo, p53 continua ad essere prodotta
e si accumula nel nucleo. L’accumulo di p53 manda la cellula in apoptosi per via
intrinseca.
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Se la chinasi ATM non riscontra errori nel DNA, la CdK2-ciclina A attiva la CdK1-ciclina B e comincia così la
fase M. La verifica dell’integrità del DNA nella transizione G1S viene svolta da molecole simili ad ATM ed
anche qui in caso di errore viene richiamata all’attività p53 che induce la morte cellulare se il danno non può
essere riparato
Checkpoint anafase
All’inzio dell’anafase, la CdK1-ciclina B controlla l’integrità del fuso mitotico. Se il fuso non presenta problemi,
il complesso enzimatico attiva il APC (Anaphase promoting complex) che slega la securina dalla separasi. In
questo modo i cromatidi fratelli possono separarsi.
Danno al DNA e sistemi di riparazione
Le cellule possiedono dei
sistemi di riparazione per
limitare danni e allo
stesso tempo garantire
una certa variabilità
genetica. Mutazioni del
DNA sono particolari
perchè se colpiscono le
cellule germinali saranno
trasmesse a progenie,
mentre se avvengono
nelle cellule somatiche
possono dare neoplasie
e/o
invecchiamento
cellulare
cellulare
precoce.
Gli agenti in grado di causare mutazioni sono detti mutageni. Sono mutageni fisici le radiazioni ionizzanti
(agiscono rompendo il DNA) e le radiazioni UV (agiscono formando dimeri di timina, cioè facendo legare due
timine tra loro vicine invece che con le adenine sul filamento opposto). Sono mutageni chimici gli agenti
alchilanti (aggiungono radicali alchilici alle basi), gli agenti idrossilanti (aggiungono radicali ossidrilici alle basi)
e gli analoghi delle basi (molecole simili alle basi, ma che non sono basi, che si inseriscono nel DNA causando
appaiamenti imprecisi).
Tra i vari sistemi di riparazione i più importanti sono:
 La riparazione diretta dei dimeri di timina ad opera dell’enzima DNA-fotoliasi (attivato da luce) che
riconosce dimeri di pirimidina indotti dalla luce ultravioletta e taglia l’anello ciclobutanicoche si
forma tra le timine adiacenti.
 La riparazione diretta di basi alterate che avviene grazie ad enzimi che trasferiscono il gruppo alchilico
o ossidrilico dalla base alterata su un proprio residuo di cisteina (omocisteina  metionina).
 La riparazione per escissione di basi di cui esistono 3 varianti:
o Riparazione mediata da glicosilasi: taglia via la base anomala  si crea un sito
apurinico/apirimidinico (AP), cioè senza base, riconosciuto come anomalo e tagliato da una
AP endonucleasi  si crea un vuoto colmato poi dalla DNA polimerasi III.
o Incisione del DNA a monte e a valle del dimero di timina  si crea una interruzione poi
colmata da DNA polimerasi III e ligasi.
o Riparazione delle rotture a doppio filamento sul DNA (causate da radiazioni ionizzanti, agenti
chemioterapici e radicali liberi prodotti dal metabolismo cellulare) riparate da un sistema
enzimatico specifico (NHEJ) che risalda le estremità appaiandole in modo corretto.
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