05 Luglio - Trainer

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Transcript 05 Luglio - Trainer

gli altri racconti vincitori del concorso “diventa scrittore con gente”
la paura di laika
e le amiche micie
IL VIaGGIO SOLItarIO deLLa caGNetta ruSSa NeLLO
SpaZIO e IL fOrtISSImO affettO dI due GattINe
raNdaGIe: Le StOrIe pIù BeLLe deI NOStrI LettOrI
a cura di Igor Ruggeri
Due settimane fa la nostra giuria ha selezionato i tre racconti vincitori
del concorso "Diventa scrittore con Gente". I giurati erano la scrittrice
Sveva Casati Modignani, Pino Belleri, consulente del direttore di
Gente, e Martina Mori di Nova Foods, l'azienda leader di alimenti
per cani e gatti che ha messo in palio i premi per i primi tre classificati.
La scorsa settimana ci siamo occupati del racconto vincitore. Ora
pubblichiamo i racconti di Sergio Zanoccoli di Bovolone (Verona) e di
Lavinia Vacca di Mesagne (Brindisi), che hanno vinto rispettivamente
una fornitura semestrale e trimestrale di crocchette Trainer Natural
per i loro gatti.
2
°
classificato
L’esperimento
di Sergio Zanoccoli
«Dieci, nove, otto... »
Oggi ancora un altro esperimento, uno dei tanti...
«Sette, sei, cinque... »
Quante volte mi hanno rinchiusa in questa cabina, su
questa poltroncina... Tutto vibra e scuote il mio piccolo corpo. «Quattro, tre, due... »
Il rumore si fa assordante come sempre: non so perché mi
rinchiudono sempre qui. «Uno... »
Adesso il rumore diventa quasi insopportabile, le vibrazioni mi fanno tremare tutta.
«Zero». Mi sento schiacciare al sedile, fumo, nuvole, cielo.
Le solite immagini. Tra poco il rumore cesserà, rimarrò qui
per un po’ e poi? Poi si aprirà quel portellone, il mio padrone
verrà a prendermi, mi darà un bel pezzo di carne e mi accarezzerà, felice della riuscita di quello che lui chiama “esperi-
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mento”. Io gli leccherò la mano, scodinzolando un po’.
Certo che vedo delle belle immagini, il cielo, le nuvole...
Ma oggi mi sembrano diverse, mi sembrano più reali. Forse
hanno cambiato qualche cosa... Sono impaziente di vedere il
mio padrone, chissà che bel pezzo di carne avrò oggi.
Penso agli altri che non hanno quello che ho io, un padrone che mi vuole bene, da mangiare, una bella cuccia al
caldo... E tanta gente che mi fa le feste.
Però, che strano: oggi ci mettono di più, ma non mi devo
preoccupare. Quante
volte, per quanto tempo,
mi hanno fatto fare queste cose. Ho dei fili attaccati su tutto il corpo,
mi controllano.
ergio Zanoccoli aveva un
Qui nella cabina un
cane da bambino, poi con
sacco di lucette, tanti sua moglie Vanna è passato ai
“bip bip”.
gatti. «In un appartamento è
Ho tanta sete, spero più comodo gestirli», dice lui,
che il mio padrone arri- 59 anni, impiegato presso un
vi presto ad aprire e mi commercialista a Bovolone
dia da bere.
(Verona). «Ne abbiamo tre:
Il mio sguardo una femmina di 14 anni,
dall’oblò vede cose che Socrates, e i suoi due cuccioli
ho già visto, il cielo, il Oscar, 7, e Zorro, 1 e mezzo».
buio, le stelle, i pianeti... La protagonista del racconto è
Ma oggi è diverso, sem- però una cagnetta, Laika. «Sì,
bra tutto così vero... E mi quando i sovietici la inviarono
sembra che l’esperimen- nello spazio, condannandola a
to duri più a lungo...
morte sicura, avevo 3 anni. Gli
È trascorso troppo animali si affidano agli uomini
tempo e ora ho capito e spesso questi ricambiano
che oggi, oggi non è il molto male la loro fiducia».
solito esperimento: oggi Sergio ama scrivere poesie, in
tre felini
in famiglia
S
veronese e in italiano, e ne ha
pubblicate alcune a sue spese.
un premio
pure per loro
A sinistra,
alcune confezioni
degli alimenti per
cani e gatti
Trainer® di nova
Foods, azienda
vicentina leader
nel settore
dal 1992.
è la verità. I battiti del mio cuore aumentano,
mi sento soffocare, sono legata a questa poltroncina attorniata da luci e “bip bip”.
Tento spasmodicamente di liberarmi
dalle cinghie che mi tengono legata stretta
stretta, vedo il sangue uscirmi dalle zampe,
mi manca l’aria, ho sete, la mia lingua esce
penzoloni dalla bocca.
Tento ancora di divincolarmi... Ma forse
mi sbaglio, presto il mio padrone aprirà il portellone... Ma
certo, che motivo avrebbe... Presto... Penso alle vie di Mosca,
al mio rincorrere gatti, al mio lottare per riuscire a conquistare un osso... Penso alle mani del mio padrone che mi accarezzano mentre io gliele lecco, penso a quelle sere, lui seduto
e io accucciata accanto al fuoco.
No! È tutto reale: oggi nessuno verrà ad aprire.
I battiti del mio cuore aumentano ancora, sempre di più...
“Bip bip bip”.
Nessuno verrà ad aprire, sono nello spazio... Lo sento, sto
per morire... Non ce la faccio... Padrone, padrone, salvami!
Non lasciarmi qui a morire così... Padrone, ti prego, vieni... Io ti sono stata fedele e per te avrei dato la vita... Padrone... Sono io, Laika. Perché, perché?
Lo sento... Sto... morendo... Padrone, non ti arrabbiare...
se l’esperimento non riuscirà, perdonami se ti... ho... deluso...
Ma qui nel cielo... mi sembra di vedere... Ma sì, ecco le vie
di Mosca... ecco i gatti che mi aspettano per essere rincorsi...
ecco un bel pezzo di carne... ecco un grande prato verde...
Ti vedo, padrone, sei là che mi aspetti con il tuo sorriso
per accarezzarmi ancora... Io ti leccherò le mani.
Padrone...
Lascia ora che chiuda i miei occhi...
Ho tanto sonno...
l
“Bip... Bip...... Bip.......... Bi............ B.......................”
Dedicata a Laika, il primo essere vivente inviato nello spazio
dall’Unione Sovietica nel 1957. Per anni la versione ufficiale del governo di Mosca fu che la cagnetta Laika visse nello spazio per quattro giorni. La verità, venuta a galla in questi ultimi tempi, è che Laika
morì dopo quattro ore per lo stress.
3
classificato
Art. 1117
Codice Civile
°
di lavinia Vacca
Tigrato e Speady erano due micette libere, prive di un
"umano" di riferimento, che avevano scelto di vivere nel mio
condominio. Più esatto dire nel cortile del mio condominio,
ovviamente, luogo di posteggio per le auto dei condomini oltre che per randagi di passaggio.
Fisicamente le due micie erano molto diverse.
Tigrato (chiamata così dal mio bimbo, che equivocò sul
sesso) era, come diceva il nome, caratterizzata da striature
grigie. Piccola, minuta, a pelo raso, con gli occhi sempre un
po’ socchiusi, non si poteva definire bella, ma faceva tenerezza. Del tutto diversa Speady: bianca e arancione, con qualche
macchia di marrone chiaro, gli occhi vivi, il pelo lungo e
morbido, era una bellezza. Sembrava di vedere la classica
coppia di ragazze in cui una rifulge per bellezza, oscurando
l’altra appena appena passabile.
Più di qualche signora del condominio si interessò alle
micie, portando nel cortile golosi bocconcini per il loro nutrimento. Fu così che le definii scherzosamente “beni compresi nell’art. 1117 c. c.”, ossia nell’articolo del Codice Civile
che elenca i beni, le parti
e gli oggetti comuni di un
condominio.
Molti altri condomini
invece protestavano, ceravinia Vacca oggi ha due
cando di mandare via le
gatte, Zampina, 17 anni,
micie in malo modo, e
contestandoci le cure e Tiffany, 4, e ha “adottato”
che offrivamo alle due un gatto che frequenta spesso
randagie, in nome di un la villetta di famiglia a
malinteso senso del “de- mesagne (Brindisi), ma è
rimasto un micio indipendente.
coro” del palazzo.
Mi è capitato di rado, «mio figlio Andrea, 27,
pur essendo una “gatta- tifoso del napoli, lo chiama
ra”, di notare dei senti- el pipita, come il centravanti
menti molto simili a quel- Higuain», dice lavinia, 61,
li degli “umani” tra i mici. notaio. originaria di Capri, si è
Tigrato e Speady erano trasferita in puglia per lavoro
invece proprio amiche e ed è sposata con Albino De
quel che sto per raccon- mauro. il suo racconto è una
storia vera. «Dieci anni fa
tare ve lo confermerà.
Da un po’ di tempo vivevamo in quel condominio
Speady era ingrossata. di persone insensibili, poi per
Mio marito aveva già vati- fortuna abbiamo cambiato
cinato l’arrivo di altri pic- casa», dice. «non capirò mai
coli “beni condominiali”, quelle persone che sono ostili
ma non eravamo certi, vi- nei confronti degli animali».
sto che le micie, che usufruivano di buon grado
dei pasti offerti dal palazzo, non permettevano né che le
prendessimo in braccio, né che le accarezzassimo. Sempre
diffidenti, sempre felinamente prudenti.
Una sera mio marito, che è spesso con la testa tra le nuvole, parcheggiò la macchina nel cortile, dimenticando di sollevare il vetro di uno dei finestrini, che rimase semi aperto
per non più di quattro dita. Il mattino dopo... sorpresa! Sul
sedile posteriore dell’auto quattro minuscoli “Speady” succhiavano beati dalle mammelle dell’orgogliosissima mamma.
A fianco di questa dolce immagine di natività, immobile, appoggiata sulle zampette posteriori, Tigrato, in versione levatrice, vigilava che tutto procedesse per il meglio.
Mai vista un’immagine di amicizia e di partecipazione
più commovente. L’amicizia tra due gatte randagie. Qualcuno nel condominio avrebbe potuto prendere esempio.
l
un notaio
che ama i gatti
l
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