tradizione e innovazione, territorio e salute studi

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Transcript tradizione e innovazione, territorio e salute studi

TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TERRITORIO E SALUTE
STUDI

Direttore
Chiara Beatrice V
Università degli Studi di Ferrara
Comitato scientifico
Donatella M
Università degli Studi di Ferrara
Filippo P
Università degli Studi di Ferrara
Stefano M
Università degli Studi di Ferrara
Silvia V
Università degli Studi di Ferrara
TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TERRITORIO E SALUTE
STUDI
Intento della collana è accogliere temi di ricerca che coniughino tradizione e innovazione, territorio e salute. Lo studio sull’utilizzo tradizionale di piante autoctone e delle antiche “ricette” presenti nelle farmacopee, trattati medici e resoconti del passato può offrire interessanti
sviluppi sia in campo farmaceutico che cosmetico e nutrizionale.
La rivisitazione di “preparazioni” a scopo terapeutico ottenute mediante metodologie tradizionali è uno dei filoni più seguiti nel mondo
anglosassone per sostenere economicamente chi si occupa del recupero delle tradizioni in questo settore. Queste preparazioni (herbal
drugs) hanno una loro collocazione accanto ai più potenti rimedi
farmaceutici nel trattamento di patologie minori.
CHIARA BEATRICE VICENTINI - Professore Associato
STEFANO MANFREDINI - Professore Ordinario
Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie
Via Fossato di Mortara, 17/19 – 44121 Ferrara
CARLO CONTINI - Professore Ordinario
MARTINA MARITATI – Specializzanda in Malattie Infettive
Dipartimento di Scienze Mediche, Sezione di Malattie Infettive
Via Fossato di Mortara, 64b – 44121 Ferrara
COMUNE DI FERRARA
Servizio Biblioteche e Archivi
MIRNA BONAZZA – Biblioteca Comunale Ariostea – Archivio Storico Comunale
ARIANNA CHENDI – Biblioteca Comunale Ariostea
Biblioteca Comunale Ariostea
Via Scienze, 17 – 44121 Ferrara
Archivio Storico Comunale
Via Giuoco del Pallone, 8 – 44121 Ferrara
Referenze fotografiche
Fotografie: Enrico Paltrinieri di Mirandola Grafica. La riproduzione di documenti
conservati presso la Biblioteca Comunale Ariostea avviene per autorizzazione della
Dirigenza del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.
Gli Autori sono a disposizione di eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare.
Un particolare ringraziamento a Pasquale Nappi, Magnifico Rettore dell’Università,
e a Enrico Spinelli, dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara, per il supporto e l’incoraggiamento nella realizzazione di questo lavoro.
Chiara Beatrice Vicentini, Mirna Bonazza
Arianna Chendi, Carlo Contini
Martina Maritati, Stefano Manfredini
Scorpioni, Vipere e Coralli
alla Corte degli Este
Contra pestem
Copyright © MMXIV
ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Raffaele Garofalo, /A–B
 Roma
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: luglio 
Al piccolo
Francesco Filippo
Indice
11
Prefazione
13
Introduzione
17
Capitolo I
Ricette contra la Peste per Duchi e Duchesse
Chiara Beatrice Vicentini
1.1. Il Recetario Medico-cosmetico di Michele Savonarola, 17 – 1.2. Il Recettario de Galieno di Zuane Saracino e Questa sia una operetta di Niccolò Zoppino, 26 – 1.3. Il Tractato contro la peste di Manardo, 33
41
Capitolo II
L’Olio del Duca
Chiara Beatrice Vicentini, Stefano Manfredini
2.1. Modo di fare l’olio di scorpioni contra la peste di Massa Baptista de
Argenta, 41 – 2.2. L’olio di scorpioni di Mesue, la formula del Mattioli 46
– 2.3. Il segreto del Castagno, 50 – 2.4. Armi del passato fonte di sviluppo
di nuove ed efficaci armi per il futuro?, 63
75
Capitolo III
La Peste. Da Flagello del Passato a Malattia Riemergente.
Una minaccia per il Futuro?
Carlo Contini, Martina Maritati
3.1. Introduzione e cenni epidemiologici, 75 – 3.2. La storia della Peste attraverso i secoli. Le grandi Pandemie, 76 – 3.3. Dalla Microbiologia alla
Patogenesi, 89 – 3.4. La Clinica della Peste, 95 – 3.5. Principi Diagnostici
9
10
Indice
e Terapeutici, 99 – 3.6. Lo spettro del Bioterrorismo, 100 – 3.7. Interventi
contro la Peste. Passato e Presente, 101
107
Capitolo IV
I Tesori della Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara
Mirna Bonazza, Arianna Chendi
4.1.1. BCAFE, ms, Classe I 340, 107 – 4.1.2 BCAFE, ms, Classe I 352, 111
– 4.1.3. BCAFE, ms, Classe I 402, 114 – 4.1.4. BCAFE, ms, Classe I 478,
115 – 4.1.5. BCAFE, ms, Classe II 83, 119 – 4.1.6. BCAFE, ms, Classe II
147, 122 – 4.1.7. BCAFE, S 12.3.1, 126 – 4.2.1. Boccalini, G.F. De causis
pestilentiae, 127 – 4.2.2. Borgarucci, P. De peste, 127 – 4.2.3. Castaño, P.
Reggimento contra peste, 128 – 4.2.4. Codronchi, G.B. De morbis, 130 –
4.2.5. Galenus, C. Recetario, 131 – 4.2.6. Houllier, J. De morborum internorum curatione, 133 - 4.2.7. Ketham, J Fasciculo de medicina, 134 4.2.8. Legazione di Ferrara Memorie […] preseruatione, 135 - 4.2.9. Legazione di Ferrara Ordini, e auuertimenti, 136 - 4.2.10. Legazione di Ferrara
Ordini, e auuertimenti, 136 - 4.2.11. Legazione di Ferrara Istruzioni alli signori sopraintendenti, 137 - 4.2.12. Legazione di Ferrara Decretum super
morbo epidemico, 137 - 4.2.13. Legazione di Ferrara Psalmi et preces, 138
- 4.2.14. Louis de Lucena De tuenda presertim a peste, 138 - 4.2.15. Manardi, G. Tractato contra la peste, 139 – 4.2.16. Mulinello, N.F. Panegirico, 140 - 4.2.17. Podiani, L.A. Preseruatio a peste, 140 - 4.2.18. Porto, A.
De peste, 141 - 4.2.19. Quattrami, E. Tractatus; Breue trattato, 141 4.2.20. Al-Razi Libellus de peste, 143 - 4.2.21. Ripa, G.F. Decretalium librum commentaria; De peste, 144 - 4.2.22. Rivetti, G. Trattato, 145 4.2.23. Rother, C. Disputatio medica de peste, 146 – 4.2.24. Schiller, J. De
peste brittannica, 146 - 4.2.25. Sorboli, G. Discorso, 147 - 4.2.26. Sperelli,
A. Virtù dell’oglio contra peste, 148 - 4.2.27. Tomai, T. Discorso del vero
modo di preseruare, 148 - 4.2.28. Zaballi, D. Per li presenti sospetti di peste, 149
151
Indice dei Nomi e delle Materie
Presentazione
Scorpioni, vipere e coralli alla corte degli Este – contra pestem
vuol essere un’opera nuova e trasversale. Mettendo in campo competenze che possono sembrare lontane, finisce per costituire un intreccio
tra storia e scienza a dire il vero intrigante.
Il piacere di vivere la peste in una corte importante come quella degli Estensi, attraverso le storie, lo sgomento di fronte ad un evento
contro il quale sguainare le poche armi del tempo, il fascino del rimedio segreto. Lo scoprire poi con gli occhi moderni del chimico farmaceutico che forse l’olio di scorpioni era un’arma potente, che ha ancora molti segreti da rivelarci, e l’allarme dell’infettivologo che il flagello del passato possa essere ora una malattia riemergente, minaccia per
il futuro.
Manfredini, Contini, Maritati e Vicentini mostrano un approccio alla storia della farmacia e della medicina, lontano da quello che è
usualmente focalizzato ad una storia antiquaria. La volontà è di scavare nel passato per cercare nuovi elementi di ricerca in ambito farmaceutico e medico nel presente.
Il lavoro è frutto di una consolidata collaborazione tra studiosi
dell’Università di Ferrara e della Biblioteca Comunale Ariostea, che
ha portato a importanti mostre e pubblicazioni a partire dal primo progetto del 2008, Dall’Hortus Sanitatis alle moderne farmacopee attraverso i tesori delle biblioteche ferraresi. È risultata un’ottima occasione per una preziosissima analisi di manoscritti e opere che trattano di
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12
Presentazione
peste e non solo, conservati nella Biblioteca Comunale Ariostea di
Ferrara, ad opera di Bonazza e Chendi, studiose e Responsabili nella
biblioteca stessa.
L’opera si inserisce perfettamente negli intenti della collana, finalizzata ad accogliere temi di ricerca che coniughino tradizione e innovazione, territorio e salute. Lo studio di antiche ricette presenti in documenti, trattati medici e resoconti del passato offre, anche in questo
caso, interessanti suggerimenti di ricerca.
Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza la disponibilità e
l’incoraggiamento del dott. Spinelli, dirigente del Servizio Biblioteche
e Archivi del Comune di Ferrara.
Chiara Beatrice Vicentini
Introduzione
Erano secoli in cui terribili erano le malattie che incombevano sui
popoli. Nella primavera del 1348 un evento sconvolse l’Occidente: a
causa dell’apertura di nuove rotte commerciali, dopo quasi mille anni,
la peste era ritornata in Europa. Nel 1347, durante l’assedio di Caffa,
importante colonia e scalo commerciale genovese in Crimea, il khan
tartaro Gani Bek fa lanciare i cadaveri infetti all’interno delle mura
cittadine. Attraverso le galere genovesi il morbo si diffonde in tutto il
Mediterraneo e quindi in Europa.
La peste compare non solo in trattati di medicina. Il medico che visita l’appestato nell’immagine del Fasciculo de Medicina di Johannes
de Ketham1 si difende con una spugna bagnata d’aceto davanti alla
bocca (fig.1), in altre immagini oltre a una toga figurano occhiali,
guanti e un lungo becco ripieno di spezie ad evitare il contagio. I dieci
giovani del Decamerone del Boccaccio si ritrovano a raccontar novelle
fuori Firenze per sfuggire alla peste nera.
Già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al
numero pervenuti di milletrecentoquarantotto, quando nella egregia
città di Fiorenza, oltre ogn’altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza … E fu questa pestilenza di maggior forza per ciò che
essa dagli infermi di quella per lo comunicare insieme s’avventava a’
sani, non altrimenti che faccia il fuoco alle cose secche o unte quando
molto gli sono avvicinate. E lasciamo stare che l’uno cittadino l’altro
1
KETHAM JOHANNES DE, Fasciculo de Medicina, Venetia, per Cesaro Arriuabeno uenetiano, 1522. Biblioteca Ariostea.
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Introduzione
schifasse e quasi niuno vicino avesse dell’altro cura e i parenti insieme rade volte e non mai si visitassero e di lontano; era con sì fatto
spavento questa tribolazione entrata ne’ petti degli uomini e delle
donne, che l’un fratello l’altro abbandonava e il zio il nipote e la sorella il fratello e spesse volte la donna il suo marito; e, che maggior
cosa è e quasi non credibile, li padri e le madri i figliuoli, quasi loro
non fossero, di vsitare e di servire schifavano.2
Il 25 gennaio 1348 Venezia è colpita da un violento terremoto/maremoto, il Canal Grande si prosciuga. Una galera di ritorno dalla
base commerciale di Caffa porta in città la peste. Venezia è in quel
momento con 100.000 abitanti la più popolosa città d’Europa. Tra
marzo e giugno si registra la morte di tre quarti della popolazione. È
convinzione, dopo questa nuova prova, che il castigo divino si sia abbattuto sulla città per la vita dissoluta che vi si conduce. Il 7 agosto si
vietano per decreto le vesti da lutto. Placata la bufera pestilenziale è
tempo d’inducere plenum gaudium atque festum.3
Le pestilenze si sarebbero susseguite per almeno tre secoli. Frequenti pestilenze più o meno gravi toccarono Ferrara. Tremende furono quelle del 1398, del 1436, del 1483, del 1505, per le quali si vogliono morte oltre seimila persone. Il 21 agosto 1522 fu pubblicata
una grida, con cui si prescrivono cautele e si fanno proibizioni, per
impedire l’introduzione ed arrestare i progressi della peste. Nel 1528
perirono ventimila persone. Nel 1549 si ebbe un’altra pestilenza, quella del 1576 mieteva vittime in molte zone d’Italia e soprattutto a Venezia, ma Ferrara fu salva grazie agli editti si era proibito il ballare
pubblico et privato, li trebi de sonare, li pacchetti delle litere, et quelle mandate in plichi.
Durante la peste che afflisse l’Italia nel 1630 si fece voto a S. Rocco. Moltissime e rigorose furono le cautele prese, dividendo la città in
nove parti, ciascuna delle quali aveva destinato medico e barbiere, e
comminando pene severissime. I pochi casi furono subito arginati.
2
BOCCACCIO GIOVANNI, Decameron – Prima giornata: Introduzione. Peste
di Firenze del 1348.
3
DI STEFANO GIOVANNI, Atlante storico della Serenissima 1100-1399.
2010, Venezia: Supernova.
Introduzione
fig.1
15
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Introduzione
Abbiamo incontrato nella nostra ricerca nelle biblioteche ferraresi
numerosi e preziosi trattati, a firma ad esempio di autorità in materia
come Soldus Iacobus,4 Manfredus Ieronimus5 e Gentilis Fulginas,6 o
opere prettamente ferraresi come “Reggimento contra peste” (varie
edizioni dal 1572 al 1692) di Giovanni Paolo7 e di Pedro Castagno8.
Prestigio del potente era non solo attorniarsi di medici che lo salvaguardassero dai veleni, ma anche da malattie terribili come la peste. I
ferraresi Quattrami (Breve trattato intorno alla preservatione, et cura
della peste, 1586), Manardo (Tractato contra la peste, 1522), Brasavola e Savonarola si occuparono di peste.
La nostra ricerca vuol essere rivolta non solo a quanto può esserci
di peculiare ferrarese nell’originalità e nella rinomanza, ma anche a
manoscritti o ad annotazioni di possessori di testi presenti in Ferrara.
Troviamo infatti diverse Ricette contra la peste in documenti, manoscritti o note in pagine bianche di libri.
4
SOLDUS IACOBUS, Opus de peste Bononiae, Johannes Schriber, 1478. È insieme a: MANFREDUS HIERONIMUS DE, Tractatus de peste (in volgare) Bononiae, s. typ.n. (Joannes Schriber), 1478, V Dec. Biblioteca Ariostea.
5
MANFREDUS HIERONIMUS DE, Tractatus de peste (in volgare) Bononiae, s.
typ.n. (Joannes Schriber), 1478, V Dec. Biblioteca Ariostea.
6
GENTILIS FULGINAS, Consilium contra pestilentiam, Padova, Lorenzo Canozio c.1475; Consilium contra pestilentiam. Colle di Valdelsa, Bonus Gallus c. 1480. Biblioteca Ariostea,
7
CASTAGNO GIOVANNI PAOLO, Reggimento contra peste di Gio. paolo Castagno, per conservare i sani, & curare gli infermi, col modo di curare il
composito, che aegli fa ogni anno per la magnifica comunità di Ferrara. –
Stampato in Ferrara: per Francesco di Rossi Valentiano, 1572. Biblioteca
Ariostea.
8
CASTAGNO PEDRO, Reggimento contra peste del già mastro Pietro Castagno, per conservare li sani, & curare gl’infermi, Col modo d’usare il composto, over’oglio contra peste, & veleni, che si fà ogn’anno per l’illustrissima
communità di Ferrara. Con l’aggionta di molte osservationi, & esperienze
fatte, In Ferrara: per Francesco Suzzi stampatore camerale, 1620-1642. Biblioteca Ariostea; e altre edizioni.
Capitolo I
Ricette contro la Peste per Duchi e Duchesse
Chiara Beatrice Vicentini
1.1. Il Ricettario Medico-cosmetico di Michele Savonarola
È presente nella Biblioteca Ariostea di Ferrara un prezioso manoscritto Ricettario Medico-cosmetico1 del padovano Savonarola, medico di corte degli Este.
Michele Savonarola (Padova 1384-Ferrara 1468), nonno del più
famoso Girolamo, fu professore a Padova e medico di Nicolò d’Este.
Gli Estensi lo chiamarono a Ferrara nel 1440, dove appare professore
dell’Università a partire dal 1442. Si laureò a Padova nel 1413, fu nominato alla cattedra del 3° Libro di Avicenna dal 1434 al 1440. Il 30
giugno 1450 Leonello lo fece cittadino di Ferrara.2
Savonarola arriva a Ferrara nel momento del passaggio tra Nicolò
III d’Este (1384-1441) e Leonello (1407-1450). Come non ricordare la
storia tra la moglie di Nicolò, Laura Malatesta la famosa Parisina, e il
figlio, Ugo. Si incontravano nel castello, durante le numerose assenze
del marito/padre, e nelle delizie estensi. Forse tutto nacque in una di
queste, a Fossadalbero, dove si erano rifugiati per sfuggire proprio alla
peste del 1423. D’altra parte anche Nicolò si dava un gran daffare Di
1
PSEUDO-SAVONAROLA, Ricettario medico-cosmetico, Manoscritto cart.,
Sec XVI, Ms. Cl.II, 147. Biblioteca Ariostea.
2
CITTADELLA LUIGI NAPOLEONE, La nobile famiglia Savonarola in Padova
e Ferrara, Ferrara, Domenico Taddei Tipografo Editore, 1867.
17
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Scorpioni, Vipere e Coralli alla Corte degli Este
qua e di là dal Po son tutto figli di Niccolò. Leonello stesso era illegittimo, figlio di Stella de’ Tolomei.
La datazione del manoscritto è incerta, anche se compare una data
1466 (fig.1), e la stesura è a più mani.
Fra le ricette che trattano di un argomento e quelle del successivo
vi sono pagine bianche il cui numero varia a seconda di quante ne
mancano per completare il quinterno a cui appartengono. Presenta tre
scritture ben differenti. Su base calligrafica la parte medica e culinaria
che appare più antica, non vi è tra l’altro riportato alcun medicamento
di provenienza dalle Indie Occidentali, è riconducibile a Michele, almeno come ispirazione. Le ricette di cosmetica invece, appartengono
alla seconda metà del secolo XVI, come si può dedurre, oltre che dalla
scrittura, anche dal contenuto. Le ricette ed osservazioni siglate M.S.,
terza calligrafia, sono con certezza di pugno di Marco Savonarola,
quarta generazione dopo Michele.
Stilate con una scrittura successiva alla prima troviamo una serie di
ricette contra la peste. Compare nelle stesse pagine e per prima una
ricetta formulata come antidoto ai veleni, ma efficace e risolutiva contro la peste.
Contro tutti li veneni. trovata da Pompeo nelli scrigni di Mitridate e
scritta di mano di esso Mitridate. Due noci due fichi secchi, e venti
foglie di ruta e queste cose trita insieme, si mangiano a digiuno. è anco mirabile ne tempi di peste (fig.2).
Addirittura sarebbe stata scritta di pugno e custodita negli scrigni di
Mitridate. Dice il testo che Pompeo stesso la trovò, il Pompeo Magno,
si immagina, che lo sconfisse. Mitridate temeva di essere avvelenato
ed era nota la sua assuefazione ai veleni. Ricetta dai componenti semplici e di facile preparazione: due noci, due fichi secchi e venti foglie
di ruta, basta tritare ed è bell’e pronta. Mirabile! si assicura. Il componente più significativo è la Ruta: l’aceto impregnato del succo ed applicato alla bocca ed alle narici si usava contro le infezioni dei mali
epidemici e nel vaiolo.
Ricette contro la Peste per Duchi e Duchesse
fig. 1
19
20
Scorpioni, Vipere e Coralli alla Corte degli Este
fig.2
Nello stesso manoscritto si riporta: il Modo di M° Tomaso da Lucca per ungersi i polsi, il cuore, per berne due gocce con un poco di vino bianco.
Oglio contra peste. Modo d’usar l’oglio de m. Tomaso da Lucca contra la peste, si unge nel tempo di peste li polsi alcuna volta, almeno
tre volte la settimana … conversalo in luoco sospetto. Quando la per-
Ricette contro la Peste per Duchi e Duchesse
21
sona si sente infetta, fatto sia un salasso dalla vena .., si unge il loco.
Si sente la doglia scaldando un poco l’oglio e si unge il core e tutti li
polsi e se ne beve due gocce una volta sola con un poco di vino bianco
e si copre su letto e si cerca di sudare se si può e poi si piglia il cibo
de brodo di polli (fig.2).
Importante è dove praticare le unzioni, cuore e polsi. In caso di infezione la prima cosa cui ricorrere è il salasso, poi le unzioni,
l’assunzione dell’olio con vino, a letto ben coperti per favorire la sudorazione e come dieta un buon brodo di pollo. Nulla si dice della
composizione.
Ma chi era questo M°Tomaso da Lucca? Era una ricetta arrivata a
Ferrara da lontano? O forse la soluzione era da cercare tra gli speziali
di Ferrara? Napoleone Cittadella in Notizie … relative a Ferrara3 parla delle spezierie presenti in città. Cita le venti attive nel 1515, nominando anche gli speziali succedutesi nel corso del secolo: Spezieria
della Fontana4, Corona, Annunziata, Colonna5, Due colonne, Banca
de Callegari, Pigna6, Melone, Pavone, Gallo, Luna, Leone, Loggia,
Servi, Elefante, Cicogna7, oltre a quattro senza denominazione.8
3
CITTADELLA LUIGI NAPOLEONE, Notizie relative a Ferrara per la maggior
parte inedite e ricavate da documenti ed illustrate Ferrara Taddei, 1868, Vol.
I, parte prima, pagg. 333, 404, 405.
4
È titolare della Fontana nel 1556 Vincenzo Celato.
5
Titolare della Speciaria dalla Colonna nel 1447 è Zaccaria Zambotto, nel
1488 ha come socio Antonio Cassano di Cotignola. Nel 1515 viene associato
alla spezieria il nome di Iacomo de Avenati, lo stemma con colonna potrebbe
indicare la discendenza dai Colonna romani (Marcella Marighelli.
L’inventario inedito della “speziaria" di Zaccaria Zambotto, illustre medico
nella Ferrara del XV secolo, in “Atti del Congresso Nazionale
dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia”, Siena, 9-11 Novembre
1990.)
6
Matteo Nicolucci è titolare della Pigna nel 1506, Giulio Parolino nel 1570.
7
Alvarotti è titolare della Cicogna nel 1576.
8
Non compare in elenco la spezieria del Calamella (conduttore Calamella
Tavelli), presente nel 1348, e una spezieria del centro, del Diamante di Giacomo Beccari, presente nel 1503; la spezieria delle Tre colonne ha nel 1548
titolare Rinaldo de Biasin e nel 1549 Thomaso d’Anzolin.