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Apparati
Premessa agli apparati
Il materiale archivistico è stato organizzato raggruppando in ordine cronologico i singoli
documenti che si riferiscono alla stessa opera, anche se provenienti da archivi diversi e
riproducendo nell’esposizione quello che è stato il metodo di lavoro.
Si è riportata in appendice la totalità dei documenti rinvenuti, a differenza delle note del testo,
dove è fornita esclusivamente la fonte della notizia cui di volta in volta si fa riferimento.
Di ogni singolo documento, infine, si è sempre data la collocazione archivistica completa
utilizzando le seguenti abbreviazioni:
Abbreviazioni utilizzate nell’appendice documentaria
AASL
AANL
AANM
ACB
ACGU
ACSI
ACVO
ADP
AESS
AFC
AFCR
AGMI
AMNG
AOP
APAVP
APEF
APSP
ARSI
ASV
ASC
ASCRR
ASR
AVR
BAV
BINAS
GNS
Archivio dell’Accademia di San Luca.
Archivio dell’Arciconfraternita della Nazione Lombarda.
Archivio dell’Arciconfraternita del SS. Nome di Maria.
Archivio Cenci Bolognetti.
Archivio del Collegio Germanico-Ungarico.
Archivio del Collegio di Sant’Isidoro.
Archivio della Curia Vescovile di Orte.
Archivio Doria Pamphilj.
Archivio de la Embajada de Espana cerca de la Santa Sede.
Archivio Falconieri Carpegna.
Archivio Fotografico Comunale di Roma.
Archivio Generale dei Ministri degli Infermi.
Archivio del Monumento Nazionale di Grottaferrata.
Archivio de la Obra Pia de Espana en Roma.
Archivio della Pontificia Accademia dei Virtuosi del Pantheon.
Archives des Pieux Etablissements de la France.
Archivio del Pio Sodalizio dei Piceni.
Archivio Romano Società di Gesù.
Archivio Segreto Vaticano.
Archivio Storico Capitolino.
Archivio Storico della Cassa di Risparmio di Roma.
Archivio di Stato di Roma.
Archivio del Vicariato di Roma.
Biblioteca Apostolica Vaticana.
Biblioteca Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte.
Gabinetto Nazionale delle Stampe.
2
Appendice documentaria
APPENDICE I
Il convento di S. Lorenzo in Lucina (1686-1700)
Archivio di Stato di Roma, Congregazioni Religiose Maschili, Chierici Regolari Minori in S.
Lorenzo in Lucina.
Busta 1565 (1665-1699).
[numero conto mancante]
29 luglio 1678
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Carlo Torriani nel convento e nelle case
appartenenti a S. Lorenzo in Lucina e firmati dall’architetto Carlo Rainaldi.
N.B. Seguono diversi conti di misura e stima per lavori minori eseguiti nel convento e firmati
dall’architetto Giovanni Domenico Ripoli tra il 1678 e il 1688 e dall’architetto Matthia De Rossi tra
1682 al 1693; quest’ultimo, in particolare, è impegnato alla casa di proprietà comune al convento di
S. Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle Fratte. Un conto del 1686 è firmato dal capomastro
Giovan Maria Roncaioli. Un conto del 1687 e del 1688 dall’architetto Filippo Leti.
[numero conto mancante]
23 aprile 1682
Conto di misura e stima, redatto in comune dai padri di S. Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle
Fratte, relativo alla riparazione della conduttura dell’acqua posta in via Bocca di Leone in
prossimità dell’abitazione di Luigia Borgia. Il conto è firmato dall’architetto Matthia De Rossi.
[numero conto mancante]
30 gennaio 1684
Conto dei lavori di muratura eseguiti da Santi Maggi nella casa di proprietà comune dei padri di S.
Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle Fratte sita in via Bocca di Leone e firmato dall’architetto
Matthia De Rossi.
[numero conto mancante]
20 novembre 1684
Conto di misura e stima, redatto in comune dai padri di S. Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle
Fratte, relativo alla riparazione della conduttura dell’acqua posta in via Bocca di Leone in
prossimità dell’abitazione di Luigia Borgia. Il conto è firmato dall’architetto Matthia De Rossi.
[numero conto mancante]
12 ottobre 1686
Conto di misura e stima, redatto in comune dai padri di S. Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle
Fratte, relativo alla riparazione della conduttura dell’acqua posta in via Bocca di Leone in
prossimità dell’abitazione di Luigia Borgia. Il conto è firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
3
[numero conto mancante]
21 agosto 1687
Conto dei lavori di muratura eseguiti da Santi Maggi nella casa di proprietà comune dei padri di S.
Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle Fratte sita in via Bocca di Leone e firmato dall’architetto
Matthia De Rossi.
[Il documento descrive in particolare la posa del pavimento del primo piano.]
[numero conto mancante]
11 marzo 1689
Conto di misura e stima, redatto in comune dai padri di S. Lorenzo in Lucina e di S. Andrea delle
Fratte, relativo alla riparazione della conduttura dell’acqua posta in via Bocca di Leone in
prossimità dell’abitazione di Luigia Borgia. Il conto è firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
23 dicembre 1689
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Pietro Paolo Ombrone per
l’ampliamento del convento di S. Lorenzo in Lucina firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
[Il documento testimonia che il Bizzaccheri ha avuto una committenza anche dai padri di S. Maria
sopra Minerva.]
[numero conto mancante]
8 luglio 1698
Conto di misura e stima in una proprietà appartenente ai Padri di S. Maria sopra Minerva pagato dai
Padri di S. Lorenzo in Lucina “in occasione di aver rialzato il tetto della loro casa” e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
20 dicembre 1698
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Pietro Paolo Ombrone per
l’ampliamento del convento di S. Lorenzo in Lucina firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
[numero conto mancante]
20 luglio 1699
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Pietro Paolo Ombrone per
l’ampliamento del convento di S. Lorenzo in Lucina firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
4
APPENDICE II
Il completamento della chiesa e dell’ospedale di S. Rocco all’Augusteo (16951721)
Archivio di Stato di Roma, Ospedale di S. Rocco.
Busta 189 [giustificazioni dal libro mastro, 1689-1693]
fasc. unico
c. 7
21 giugno 1687
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal falegname Lazzaro Scaramella nelle case appartenenti
a S. Rocco e a S. Maria del Popolo e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Lazzaro Scaramella lavora anche per la Congregazione di S. Luigi dei Francesi.]
c. 50
7 agosto 1687
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 13
15 maggio 1689
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 40
1° aprile 1687-giugno 1689
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 76
22 febbraio 1690
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 76
17 marzo 1690
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 98
3 luglio 1690
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 151
29 maggio 1690
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
5
c. 222
3 marzo 1692
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 229
24 marzo 1692
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 238
22 aprile 1692
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 269
17 luglio 1692
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 269
16 dicembre 1692
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 318
20 aprile 1693
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 321
13 maggio 1693
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 346
2 settembre 1693
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
Busta 190 [giustificazioni dal libro mastro, 1694-1699]
fasc. unico
c. 15
29 febbraio 1694
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case nelle case appartenenti a S.
Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
6
c. 20
28 marzo 1694
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da mastro Pasquale Zazzarini Caradestri nella chiesa e
nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[numero conto mancante]
30 dicembre 1693
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella casa appartenente a S. Rocco e a S. Maria del
Popolo posta in via di Ripetta, firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 98
29 aprile 1695
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case appartenenti a S. Rocco (abitazione di via di
Ripetta e abitazione in via delle Carrozze) e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
c. 142
3 ottobre 1695
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza, nella casa
appartenente a S. Rocco e a S. Maria del Popolo posta a Ripetta, e firmato dall’architetto Giovanni
Antonio De Rossi.
c. 162
6 aprile 1695
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti, dal 6 aprile 1695 da mastro Pasquale Lazzarino
Caradestri, nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri il 22 dicembre 1695.
c. 175
11 maggio-24 novembre 1695
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato
dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
c. 183
17 marzo 1694-29 dicembre 1695
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 187
11 gennaio 1694-12 maggio 1696
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal falegname nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e
firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
[numero conto mancante]
22 febbraio 1695-22 maggio 1696
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal falegname nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 329
6 ottobre 1696
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
7
c. 250
7 aprile 1697
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 268
12 luglio 1697
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
cc. 281-282
2 settembre 1697
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza “nelli Casali è
Precoio d’Acqua Sona” e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
cc. 308-309
19 dicembre 1697
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 324
12 luglio 1697
Conto di misura e stima di lavori eseguiti a spese dei padri agostiniani di S. Maria del Popolo
nell’abitazione che possiede assieme a S. Rocco in via di Ripetta, posta accanto al magazzino del
mercante della legna ed accanto alla chiesa, firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
agosto 1697
La casa a Ripetta è rifatta anche nei prospetti, essendo dipinte color travertino le cornici di quattro
finestre ed i lavori sono eseguiti dall’imbiancatore Pietro Perotti.
[numero conto mancante]
22 gennaio 1698
Conto di misura e stima di lavori eseguiti a spese dei padri agostiniani di S. Maria del Popolo
nell’abitazione che possiede assieme a S. Rocco in via di Ripetta, posta accanto al magazzino del
mercante della legna ed accanto alla chiesa, firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Dal documento apprendiamo che è rifatto il muro di fondamento in angolo col magazzino, accanto
la chiesa di S. Rocco.]
c. 337
24 maggio 1698
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 339
6 ottobre 1696
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza “nelli Casali è
Precoio d’Acqua Sona” e firmato dall’architetto Giovan Battista Contini.
8
c. 340
24 maggio 1698
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 376
7 maggio 1698
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
cc. 382-383
18 dicembre 1698
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 410
20 dicembre 1698
“Essendo che dall’Ill.mi Sig.ri Depu.ti della Congreg.ne secreta del Ven.le Ospedale, e Compagnia
di S. Rocco sorto il di Settembre sia stato risoluto unanime di fare in d.ta Chiesa nelli due altari di
S. Martino, e S. Antonio un palliotto di pietra mischia secondo il disegno esposto, da Carlo
Francesco Bizzacheri Arch.to, onde essendosi dal medemo (d’ordine di d.ti Ill.mi Sig.ri) trattato
con il sottoscritto scarpellino di fare il lavoro delli soprad.ti due palliotti nella forma cjhe segue, è
s’è convenuto cioè che debba farsi in d.to paliotto il corpo di mezzo di diaspro di sicilia con un
fregio attorno ad uso di listello di verde antico l’uno, e l’altro di d.ti mischi di colore e qualità
perfetta, et a piacere di d.to Arch.to attaccato con mistura à foco senza gesso sopra la fodera di
pep.o che doverà esser grossa almeno mezzo palmo ben spianata e laverata avertendo che il fondo
di diaspro doverà risaltare ad uso di bugna almeno un minuto fori del … di verde sotto, l’uno e
l’altro si doverà rotare impomiciare, e lustrare con dargli tanto di piombo, quanto ordinarà
l’Arch.to di sopra con haver accompagnato prima con tavole d’egual colore una staccata dalaltra
il mezzo di d.to paliotto ove doverà esser una croce di marmo intagliata secondo l’annesso disegno
attaccata con perno di ferro ad uso di buon mro. In oltre doverà d.to mro si come s’obbliga fare
attorno d.ti mischi il telaro di marmo ord. che li requadra con fascia piana, e gola scor.ta attorno
d’un pezzo p ciaschuna candela in piedi si come anco d’un solo pezzo tanto quello sopra come
quello di sotto, e nel istesso modo la cimasa soprad.to paliotto, che unirà al piano del altare dove si
celebra, si come il basamento d’un solo pezzo p ciaschuni, il tutto scor.to secondo imodini che darà
d.to Arch.to avvertendo che dette candele doveranno esser grosse almeno once cinque nel fianco, et
il simile la cimasa e base oltre l’agetto, e detti pezzi di marmo doverannoesser rotati et
impomiciati, e ritrovati i suoi membri occorrendo anche con le mollette, e mancando il mastro in
qualche parte à quanto di sopra si è convenuto sarà lecito a d.ti Sig.ri Dep.ti ordinare ad altro
scarpellino quella parte di lavoro mancante e malfatto anche à maggior prezzo à tutti danni spese
del sottoscritto scarpellino, et il d.to lavoro d’ambedue d.ti paliotti terminati interamente à tutte
spese di d.to mro di mischi marmi fatture, intaglio della croce in mezzo promette, e s’obbliga farli
ambedui p il prezzo di scudi ottantacinque moneta, dè quali denari gli Ill.mi Sig.ri danno al
presente à canto scudi dieci p caparra, et il residuo promettono, e s’obbligano pagarlo subito che il
lavoro sarà dal mro stato portato à sue spese in Chiesa, e posto in opra dovendo assistere à
ponerlo acciò non vi siano scherzi, e però essendosi così convenuto s’obbligano cioè parte di d.ta
Ven.le Compagnia et Ospedale il Sig.re Andrea Filipponi e p l’altra parte Stefano Gociarelli
obbligando l’uno i beni del medemo ospedale, e l’altro se stesso suoi beni, eredi presenti e futuri
nella più ampla forma della R. Camera Apos.ca questo di Settembre 1698.”
9
c. 430
9 luglio 1699
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 454
18 dicembre 1699
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
Busta 191 [giustificazioni dal libro mastro, 1700-1704]
fasc. unico
[numero conto mancante]
22 dicembre 1699
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c.67
27 novembre 1700
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal vetraro nelle cappelle poste sul lato sinistro della
chiesa di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c.67
27 novembre 1700
Ricevuta di pagamento dei lavori eseguiti dal pittore Giovanni Odazzi alla pala d’altare della nuova
cappella della Natività nella chiesa di S. Rocco.
c. 73
11 ottobre 1700
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 90
13 marzo 1701
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dallo scalpellino nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
[giorno e mese mancante] 1696
Conto di misura e stima di lavori eseguiti chiavica davanti alle case e nell’ospedale di S. Rocco e
firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
c. 119
27 agosto 1701
Conto di misura e stima dello scalino di marmo fatto di nuovo dallo scalpellino Stefano Gacciarelli
e posto davanti l’altare del Presepe e firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Cfr. ASR, Ospedale di S. Rocco, Libri Mastri, Busta 802 (1689-1711).]
10
c. 148
8 gennaio 1702
Conto di misura e stima per pittura di “tre arme e 14 arme” e firmato da Carlo Francesco
Bizzaccheri.
cc. 172-173
12 maggio 1702
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 183
5 febbraio 1701
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri il 5 febbraio 1701, “in occasione che si sono terminate trè cappelle à
tutte spese di Giuseppe Lurasca e Giovan Maria Galli stuccatori (…) per haver disfatto e rifatto il
tetto della Cappella verso S. Girolamo (…) e nella Cappella dove è l’altare nuovo …”.
[In questo documento si parla degli interventi eseguiti nelle cappelle laterali poste sul lato destro
della chiesa e che guardano appunto verso la chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni.]
c. 202
30 settembre 1702
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dall’indoratore nella chiesa di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 251
19 maggio 1703
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 292
3 ottobre 1703
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 302
4 gennaio 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 312
10 febbraio 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 274
25 maggio 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
11
Busta 192 [giustificazioni dal libro mastro, 1705-1708]
fasc. unico
c. 40
24 novembre 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal vetraro Giova Battista Bailly nelle case e
nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Si eseguono lavori nella casa in piazza di Spagna, nell’ospedale degli uomini e nella casa alla
Scrofa.]
c. 41
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 79
19 novembre 1705
Conto di misura e stima di lavori di selciatura eseguiti davanti alla chiesa di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 98
15 marzo 1701
“Adi 15 marzo 1701. In una da me sottoscritta e data fori li 10 settembre 1699 de lavori fatti per le
case della compagnia del SS.mo Crocifisso in S.to Marcello, da mro Andrea Maggi capo mro
muratore vi è na l’altra partita la seguente quale è il lavoro comune tra d.ta Compagnia et il Venle
Ospedale di S. Rocco detta casa è situata nella strada delle carrozze. Per haver fatto dui pezzi di
muro nel divisorio tra le due case spettanti a detti luoghi Pij, e divide un cortile dal altro longo un
pezzo (…) Carlo Francesco Bizzaccheri Architetto d’Ambedue detti luoghi Pij.”
[Con molta probabilità questa ricevuta autografa del Bizzaccheri si riferisce all’abitazione posta al
n. 15 nella strada delle Carrozze accanto alla proprietà detta “della stufa” a cui si accede da via dei
Condotti.]
c. 99
7 luglio 1706
Carlo Francesco Fontana è pagato dieci scudi di moneta per lavori eseguiti per la Confraternita di S.
Rocco.
c. 125
17 dicembre 1706
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 137
9 febbraio-29 dicembre 1705
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal falegname Baldassarre Mazzi nelle case e
nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
N.B. Nell’incartamento segue una serie di conti dettagliati indicati con i numeri 1 e 2 e relativi agli
anni 1687, 1688, 1689 e 1690.
12
c. 1
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1687
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
c. 1
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1688
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
[Da questo conto apprendiamo che la selciata davanti alla chiesa è stata già rifatta nel maggio 1688,
e nuovamente nel 1705 con la supervisione del Bizzaccheri.]
c. 1
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1689
nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
[Da questo conto apprendiamo che le cappelle all’interno della chiesa sono: cappella di S. Martino,
del Crocifisso, della Madonna, cappella verso la porta e cappella di S.t’Antonio. In quest’ultima
lavora il Bizzaccheri: cfr. ASR, Ospedale di S. Rocco, giustificazioni dal libro mastro, Busta 190
(1694-1699) c.410, 20 dicembre 1698.]
c. 2
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1690
nella casa n. 9 su due livelli posta nella strada di Ripetta vicino alla chiesa dove abitano i
“casciari”. Il conto è firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
N.B. Nell’incartamento segue una serie di conti dettagliati indicati con i numeri 3, 4 e 5 e relativi
agli anni 1690, 1691, 1692, 1693 e 1694.
c. 3
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1691
nella casa della stufa in via dei Condotti (cosiddetta eredità Vallati) e in una casa a Capo le Case. Il
conto è firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
c. 4
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1690,
1692 e 1693 in diverse case tra cui la casa n. 4 e n. 5 poste nel vicolo delle Colonnelle e una casa a
Capo le Case. Il conto è firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
c. 5
[giorno e mese mancante] 1704
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1694 in
diverse case e firmato dall’architetto Francesco Felice Pozzoni.
N.B. Nell’incartamento segue una serie di conti dettagliati ma senza numerazione, relativi agli anni
1695, 1696, 1697, 1698, 1699,1700 e 1703.
13
[numero conto mancante]
16 dicembre 1704 [data spedizione]
Conti di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nell’anno 1695 in
diverse case e firmato dall’architetto della confraternita Carlo Francesco Bizzaccheri.
[All’interno della chiesa supervisiona la pulitura dei tetti delle cappelle laterali e delle due maggiori
poste sul transetto dedicate al SS. Crocifisso che ha tre diverse pendenze delle falde, e a S. Martino
che invece presenta una volta a padiglione; gli interventi riguardano anche la pulitura della cappella
della Madonna delle Grazie posta alla destra dell’altare maggiore. Nell’altare del SS Crocifisso,
inoltre, si pone in opera un baldacchino in legno e si realizza un buco nel pilastro e vi si mura una
conchiglia con l’acqua benedetta. Dal conto dell’anno 1703, si evince che si cava il lastrone di
marmo che costituiva l’altare del SS. Crocifisso è portato alla cappella del Presepe che dunque
nell’aprile del 1703 è in via di completamento. Nella cappella del SS. Crocifisso si mura la nuova
base di marmo “modinata del paliotto novo” segue la muratura in opera del paliotto e la messa in
opera della cimasa di marmo modinata sopradetta. Lo stesso anno si mura il campanello alla
cappella del Presepe e si leva la lapide che era nella cappella del SS. Crocifisso “con telaro attorno
e murato il vano e rimurata nel contro pilastro”.]
c. 156
12 luglio 1706
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 186
20 agosto 1707
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal vetrato Giovan Battista Bailly nelle case e
nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 214
20 gennaio 1708
Conto di misura e stima di lavori di imbiancatura eseguiti da Francesco Zariati nelle case e
nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 238
1 giugno 1708
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal falegname nelle case e nell’ospedale di S. Rocco e
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 238
28 febbraio 1705-15 febbraio 1707
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal capomastro Antonio Maria Piazza nelle case e
nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
Busta 193 [giustificazioni dal libro mastro, 1709-1711]
fasc. unico
c. 37
24 febbraio 1707-23 gennaio 1708
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nella chiesa e nelle case di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
14
c. 109
27 maggio 1706
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella tenuta di Procoio d’Acqua Sona e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 111
7 gennaio 1709-18 ottobre 1710
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
c. 122
8 febbraio 1711-12 dicembre 1711
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri
nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
31 luglio 1710
Misura e stima dei lavori di riparazione della chiavica posta in via della Croce firmati da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 55
4 luglio 1711
Conto di misura e stima di lavori eseguiti nella tenuta di Procoio d’Acqua Sona e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Dal conto si evince che la tenuta confina attraverso il fosso di Palera con quella della Cacciarella
appartenente al principe Chigi.]
[numero conto mancante]
1 dicembre 1710
Conto di misura e stima dei lavori di riparazione della chiavica posta in via dei Condotti firmati da
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
8 maggio 1709
Conto di misura e stima dei lavori nella casa posta nel vicolo della Frezza firmati da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
25 giugno 1709
Conto di misura e stima dei “rappezzi di selciata” effettuati nel vicolo dei Pontefici firmati da
Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 80
31 dicembre 1711
Conto di misura e stima di lavori eseguiti dal “vetraro” Giovan Battista Bailly nelle case e
nell’ospedale di S. Rocco e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Tra le proprietà si eseguono lavori nella casa in via di Ripetta dove abita il Sig. Francesco Ricci.]
15
c. 82
1707-1711
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Carlo Santi Primoli alle case
appartenenti a S. Rocco e alla tenuta di Procoio d’Acqua Sona.
casa in piazza di Spagna dove abita il parrucchiere;
casa alla Scrofa dove abita il notaio (n. 21?);
casa a S. Carlo al Corso dove abita lo spedizioniere;
casa n. 1 nel vicolo del Vantaggio;
casa n. 2 dove abita il cappellaro in via di Ripetta vicino piazza del Popolo;
casa n. 3 posta accanto e confinante col Conservatorio di Ripetta;
casa n. 4 posta nel vicolo delle Colonnelle;
casa n. 5 che fa cantone al vicolo delle Colonnelle dove abita il carrettiere;
casa n. 6 alla strada dei Pontefici;
casa n. 7 alla strada dei Pontefici;
casa n. 8, in via di Ripetta vicino alla chiesa dove abita il scarpinello e al vicolo dei caponi;
casa n. 9 in via di Ripetta su due livelli vicino alla chiesa dove abitano i “casciari”;
casa n. 10 in via di Ripetta su due livelli vicino alla chiesa incontro alla n. 11;
casa n. 11 incontro l’ospedale di S. Rocco dove abita il “saponaro”;
casa e magazzino n. 12, in via di Ripetta accanto alla chiesa;
casa n. 14, dov’è il Lavatore vicino l’oratorio;
casa dove abita il sig. Mastro di casa;
casa al n. 15 in strada delle Carrozze accanto alla Stufa alla Serena che fa cantone;
casa n. 17 in via delle Carrozze dove abita il Sig. Giovan Battista Aspis;
casa n. 18 nella rivolta della via delle Carrozze;
casa accanto;
casa n. 20 nella strada vicino a Piazza di Monte d’Oro spettante agli Agostiniani di S. Maria del
Popolo dove abita il “tessitore”;
casa n. 21 in via della Scrofa;
casa n. 22 vicino alla chiesa S. Biagio dei Pettinari;
casa n. 25 nel vicolo delle Scalette;
casa n. 27 nel vicolo delle Scalette o alle Colonnelle accanto alla n. 5;
casa vicino S. Biagio della Fossa;
casa posta in piazza del Duca a Capo le Case;
casa posta in via della Pace;
[Per quanto concerne la tenuta di Procoio d’Acqua Sona si lavora al riS.amento del fontanile che
potrebbe presentare analogie con quello che il Bizzaccheri realizzerà in piazza della Bocca della
Verità qualche anno dopo.]
c. 83
20 maggio 1708-15 febbraio 1711
Conto di misura e stima dei lavori di imbiancatura della chiesa, il bianco alle cappelle, alla tribuna e
alle colonne, il color turchino agli zoccoli da piedi della navata di mezzo, il color travertino alla
porta della cappella della gran madre di dio e alla porta della sagrestia.
Busta 194 [giustificazioni dal libro mastro, 1712-1714]
fasc. unico
N.B. L’ordine dei lavori è impartito da Baldassarre Amici deputato della Confraternita di S. Rocco
all’Augusteo.
16
c. 132
18 aprile 1713
Conto di misura e stima dei lavori effettuati dal “vetraro” Giovan Battista Bailly alla casa in via
delle Carozze altresì detta “Stufa alla Serena” e firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[La proprietà è composta da 4 appartamenti.]
c. 134
31 dicembre 1712
Conto di misura e stima dei lavori effettuati dal falegname Baldassarre Mazzi e firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri, si lavora:
casa n. 1 nel vicolo del Vantaggio;
casa n. 5 che fa cantone al vicolo delle Colonnelle dove abita il carrettiere;
casa n. 6 alla strada dei Pontefici;
casa n. 7 alla strada dei Pontefici;
casa n. 8, in via di Ripetta vicino alla chiesa dove abita il scarpinello;
casa n. 10 in via di Ripetta su due livelli vicino alla chiesa incontro alla n. 11;
casa n. 11 incontro l’ospedale di S. Rocco dove abita il “saponaro”;
casa n. 17 dove è la “Stufa alla Serena” in via delle Carrozze che fa cantone;
casa n. 18 nella rivolta della via delle Carrozze;
casa “alli caponi dove abita il barcarolo”;
casa e rimessa in strada delle Carrozze accanto alla Stufa.
c. 140
14 marzo 1713
Conto di misura e stima dei lavori effettuati da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri e
firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 157
30 luglio 1713
Conto dei lavori effettuati dal capomastro Carlo Santi Primoli e firmato da Carlo Francesco
Bizzaccheri. Si lavora:
casa in strada delle Carrozze accanto alla Stufa la quale ha un piano nobile, un piano secondo e un
sottotetto; vi è anche un cortile e il Mignano ed anche la rimessa sulla strada;
casa n. 1 nel vicolo del Vantaggio;
casa n. 3 posta in via di Ripetta verso il popolo e confinante col Conservatorio di Ripetta;
casa n. 4 posta nel vicolo delle Colonnelle;
casa n. 5 che fa cantone al vicolo delle Colonnelle dove abita il “carrettiere”;
casa n. 7 alla strada dei Pontefici;
casa n. 8, in via di Ripetta vicino alla chiesa dove abita lo “scarpinello”, vicino al vicolo “delli
caponi”;
casa n. 9 in via di Ripetta su due livelli vicino alla chiesa dove abitano i “casciari”;
casa n. 10 in via di Ripetta su due livelli vicino alla chiesa incontro alla n. 11;
casa n. 11 incontro l’ospedale di S. Rocco dove abita il “saponaro”;
casa n. 16 in via delle Carrozze;
casa n. 17 dove sta la stufa in via delle Carrozze avente due piani;
casa n. 18 nella rivolta della via delle Carrozze;
casa n. 20 nella strada vicino a piazza di Monte d’Oro spettante agli Agostiniani di S. M. del Popolo
dove abita il “tessitore”;
casa n. 22 a S. Biagio dei Pettinari;
casa n. 25 nel vicolo delle Scalette;
casa in piazza di Spagna;
17
magazzino accanto alla chiesa;
casa nel vicolo della chiesa accanto all’oratorio;
[Altre notizie sulla tenuta di Procoio d’Acqua Sona: qui si trovava la serra di Galera, spettante
all’ospedale di S. Giacomo degli Incurabili e a quello di S. Rocco e nelle vicinanze scorre il fosso
dell’Arrone.]
c. 160
19 marzo 1713
Conto di misura e stima dei lavori effettuati dall’imbiancatore Giuseppe Pinottini e firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[Dal documento si evince che si lavora alla casa della stufa e alla casa accanto dove si danno due
mani di bianco alle stanze dove si trova la stufa in corrispondenza dell’ultimo portone, si imbianca
la loggia scoperta dove sta il pozzo del secondo appartamento, mentre nella casa accanto si
imbianca anche la rimessa. Lo scalpellino è Pietro Paolo Ombroni.
Nel 1713 cominciano anche i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di S. Rocco con il
trasferimento del reparto maschile dal piano terreno al piano nobile riadattando la struttura
preesistente.]
[numero conto mancante]
8 luglio 1713
“Misura e stima delli lavori di pep.no fatti p servizio della V.le Compagnia di S. Rocco in
occasione che si è trasportato lo Spedale degl’omini dal luogo antico al pian terreno nello stanzone
al piano nobile, qual lavoro, ord:o dall’Ill:mi Sig:ri Guarddiani, e stato fatto a tutte sue spese, e
fatture, e portatura sul lavoro da Mro Giò. Pietro Berrettoni scarpellino, misurato, e stimato da me
sottoscritto Arch:o come qui sotto.
Per n:o 10 scalini di pep:no lon: l’uno p 4 ¾ di pedata compreso il cordone scorniciato in faccia p
1 1/2.
Per n:o 6 scalini lon: l’uno p 8 tutti d’un pezzo lar: di pedata col cordone p 1 ¾ che ass:e.
Somma il sopred.o lavoro scudi 6 e 21 dico,
Carlo Francesco Bizzaccheri Architetto.”
c. 287
23 settembre 1713
“Misura e stima delli lavori di pep:no fatti in Marino e portati p servitio della V.le Arch:ta di S:to
Rocco in Roma p servitio dell’Ospedale, e fabrica nuova fatta p uso dei sacerdoti avanti d:o
Ospedale a tutte spese e fatt:e e portature di Mro Giò: Pietro Berrettoni scarpellino ordinati
dall’Ill:mi Sig:ri Deputati Fabricieti e stimati come qui sotto, oltre quelli già pagati nel pmo Conto.
Per Costo di n:o 18 scalini di pep:no col cordone scor:to in faccia lavorati puliti lon: una p 5 ass:e
serviti p la scala nuova de SS:ri Sacerdoti.
Per n:o 22 scalini simili fatti p sallire alli mezzanini lon: l’uno p 3 ¾ lavorati come sopra.
Per il Costo di n:o 6 soglie di pep:no lavorate piane p le porte di d:a fabrica una lon: p 5 ¼ l’altra
p 3 ¾ e le altre quattro ass:e lon: p 17 in tutto.
Somma il soprad.o lavoro scudi dieci e 65 b dico,
Carlo Fran cesco Bizzaccheri Architetto.”
c. 264
27 febbraio 1714
Conto dei lavori effettuati da mastro Pasquale Zazzarini (o Lazzarini) Caradestri e firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
18
c. 283
31 dicembre 1713
Conto dei lavori effettuati dal “vetraro” Giovan Battista Bailly e firmato da Carlo Francesco
Bizzaccheri.
[Si lavora alla casa n. 20 in piazza Monte d’Oro dove abita il “tessitore”.]
c. 294
5 aprile 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Carlo Santi Primoli in occasione del
trasferimento dell’ospedale degli uomini dal pian terreno al piano nobile riadattando la struttura
preesistente. Il conto è firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 295
5 aprile 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Carlo Santi Primoli in occasione del
trasferimento dell’Ospedale degli uomini dal pian terreno al piano nobile riadattando la struttura
preesistente e nelle case dell’Arciconfraternita di S. Rocco. Il conto è firmato da Carlo Francesco
Bizzaccheri. Si lavora nella:
casa n. 1 nel vicolo del Vantaggio;
casa n. 3 posta in via di Ripetta verso il popolo e confinante col Conservatorio di Ripetta;
casa n. 4 posta nel vicolo delle Colonnelle;
casa n. 6 alla strada dei Pontefici;
casa n. 8, in via di Ripetta vicino alla chiesa dove abita il “scarpinello”, vicino vicolo dei caponi;
casa n. 9 in via di Ripetta su due livelli vicino alla chiesa dove abitano i “casciari”;
casa n. 11 incontro l’ospedale di S. Rocco dove abita il “saponaro”;
casa e magazzino n. 12 acccanto all’ospedale;
casa n. 14 dove sta il Lavatore dietro la chiesa;
casa n. 16 dove sta al stufa in via delle Carrozze, accanto alla Rimessa e casa n. 17;
N. B. si rifà la selciata del cortile dove era una fontana (cfr. conti nelle Buste precedenti). La stufa si
trova nel terzo appartamento.
casa n. 18 nella rivolta della via delle Carrozze;
casa n. 20 nella strada vicino a piazza di Monte d’Oro spettante agli Agostiniani di S. Maria del
Popolo dove abita il “tessitore”;
casa n. 21 in via della Scrofa;
casa n. 22 vicino alla chiesa S. Biagio dei Pettinari;
casa n. 24 nel vicolo delle Scalette;
casa n. 25 nel vicolo delle Scalette;
Bottega dello Scarpiniello.
c. 296
30 aprile 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Pietro Paolo Ombroni in occasione del
trasferimento dell’ospedale degli uomini dal pian terreno al piano nobile riadattando la struttura
preesistente. Il conto è firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
13 luglio 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
19
c. 365
7 novembre 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dall’indoratore Andrea Guerrini nell’ospedale degli
uomini e firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Questi interventi di rifinitura dimostrano la conclusione degli interventi.]
c. 393
12 settembre 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Gaetano Baldi nell’ospedale degli
uomini e firmato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Questi interventi di rifinitura dimostrano la conclusione dei lavori: si realizza un’iscrizione di
marmo posta sopra la porta d’ingresso dell’ospedale delle donne con 385 lettere intagliate e tinte
con vernice nera.]
c. 404
31 dicembre 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal figlio del “vetraro” Giovan Battista Bailly e firmato
da Carlo Francesco Bizzaccheri, da cui si evince che le cappelle in chiesa erano terminate da tempo,
tant’è che vi si apportano i primi interventi di manutenzione quali la sostituzione di alcuni vetri
delle vetrate interne alla cappelle tra cui quella del Presepe, del Crocifisso e di S. Martino.
Busta 195 [giustificazioni dal libro mastro, 1715-1717]
fasc. unico
c. 124
1 novembre 1715
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti presso la tenuta di Procopio d’Acqua Sona firmato
dall’architetto Giovanni Battista Contini.
c. 144
22 marzo 1716
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Baldassarre Maggi nelle proprietà
appartenenti a S. Rocco da Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 157
30 aprile 1716
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 158
25 marzo 1715
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 190
25 agosto 1716
Conto dei lavori eseguiti da Pasquale Zazzarini nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da
Carlo Francesco Bizzaccheri.
20
c. 230
31 dicembre 1716
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 252
7 dicembre 1716
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti presso la tenuta di Procopio d’Acqua Sona firmato
dall’architetto Giovanni Battista Contini.
[Il documento testimonia che nella tenuta vi sono due fontanili uno è sotto “macchia rotonda”
l’altro è detto “di mezza luna”.]
c. 262
31 dicembre 1716
Conto dei lavori eseguiti dall’indoratore Andrea Guerrini nella chiesa di S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[Il documento testimonia dell’avvenuto restauro di 5 pastorali e di 14 mazzette(?) e per aver
“…raschiato la scalinata dell’altare del Presepio che era a olio, avergli dato tre mani di gesso e
avergli fatto il verde antico, per haver fatto una scalinata dell’altare maggiore di verde e giallo
antico, 6 arme della candelora…”.]
c. 364
31 dicembre 1717
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 367
31 dicembre 1718
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 369 e c.370
31 dicembre 1717
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 371
31 marzo 1718
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
Busta 196 [giustificazioni dal libro mastro, 1718-1720]
fasc. unico
c. 36
22 aprile 1718
Conto di misura e stima dei lavori commissionati dalla compagnia di S. Rocco alle due case in
comune con i padri di S. Maria del Popolo e a cui a partecipato anche Carlo Francesco Bizzaccheri.
21
N. B. I conti che seguono sono suddivisi con una numerazione interna dal numero 1 al 7:
c. 1
20 febbraio 1718
Conto di misura e stima dei lavori effettuati nella casa accanto alla chiesa di S. Rocco abitata dal
“saponaro” e nell’altra a Monte d’Oro, in comproprietà tra i padri di S. Maria del Popolo e S.
Rocco, dove il Bizzaccheri stesso afferma: “Io sottoscritto Architetto d’Ambedue li Ven.i Luoghi
sud: hò fatto le dovute diligenze, è trovato fatto da R. P. li lavori notati qui sotto in diversi tempi
sino alli 12 Ott.e 1718”.
c. 51
21 maggio 1718
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti presso la tenuta di Precoio di Galera firmato
dall’architetto Giovanni Battista Contini.
[La tenuta di Galera si trovava fuori porta Angelica e nelle vicinanze si trovava la tenuta della
cacciarella del principe Chigi.]
c. 89
6 settembre 1718
Conto di isura e stima dei lavori eseguiti all’interno della chiesa di S. Rocco dall’indoratore Andrea
Guerrini all’interno delle cappelle:
[Il documento testimonia gli interventi nell’altare del Crocifisso, nell’altar maggiore, in quello di S.
Martino, S. Antonio e in quello del Presepe dove si realizza una “…muta di carte di gloria e fatto
fare le Cornici nove, e filettate d’oro, e messoci le sue carte miniate con sue tavolette così
d’accordo e tutte inargentate…”. Il conto non è firmato da nessun architetto.]
c. 143
28 ottobre 1718
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti presso la tenuta di Procoio d’Acqua Sona dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri, che quindi vi si alterna a Giovanni Battista Contini.
[Si lavora al fontanile di Macchia Tonda.]
cc. 155-156-158-159
31 dicembre 1718
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 208
26 aprile 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore nelle proprietà appartenenti a S. Rocco
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 280
1 dicembre 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore nelle proprietà appartenenti a S. Rocco
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Il documento testimonia che il pittore da tre mani di bianco alla cappella del Presepe per coprire le
svenature delle superfici murarie.]
22
c. 281
1 dicembre 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti presso la tenuta di Procoio d’Acqua Sona e firmato
dall’architetto Filippo Creuli
[Il Creuli può esssere un assistente del Bizzaccheri in quanto sostituisce il Bizzaccheri anche presso
la Congregazione di S. Luigi dei Francesi. Cfr. APEF, Fonds Ancien, Liasse 103 (mandati di
pagamento, 1720-1721), fasc. I (1720), cc. 314 e 386, [giorno e mese mancante] 1721.]
cc. 282-283-284-285
1 dicembre 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Rocco firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c.296
31 dicembre 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 309
2 febbraio 1720
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel 1716 nella chiesa e nelle case appartenenti a S.
Rocco firmato dall’architetto Matteo Sassi.
c. 396-399-400
31 dicembre 1720
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella chiesa e nelle case appartenenti a S. Rocco firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 402
7 dicembre 1720
Conto di misura e stima dei lavori effettuati nella casa accanto alla chiesa di S. Rocco abitata dal
“saponaro” e nell’altra a Monte d’Oro, ed in comproprietà tra i padri di S. Maria del Popolo e S.
Rocco.
Busta 197 [giustificazioni dal libro mastro, 1721-1724]
fasc. unico
c. 5
30 gennaio 1721
Ricevuta dei lavori di selciatura rogati il 15 aprile 1717 per la selciata posta difronte alla casa di S.
Rocco in via della Scrofa e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
4 ottobre 1721
Conto di misura e stima dei lavori di falegnameria effettuati nelle case appartenenti a S. Rocco e
firmato dall’architetto Ludovico Gregorini.
[Il conto è pagato in ottobre, ma i lavori sono effettuati nella primavera precedente.]
c. 97
13 dicembre 1721
Conto dei lavori effettuati nelle case di S. Rocco e firmato dall’architetto Ludovico Gregorini.
23
c. 98
13 dicembre 1721
Conto di misura e stima dei lavori effettuati al Procoio di Galera e firmato dall’architetto Giovanni
Battista Contini.
c. 99
13 dicembre 1721
Conto di misura e stima dei lavori effettuati nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato
dall’architetto Ludovico Gregorini.
c. 146
lavori eseguiti tra il 29 febbraio e il 10 dicembre 1720-pagato il 31 dicembre 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella chiesa di S. Rocco dallo scalpellino Gaetano Baldi
e firmato dal Bizzaccheri e da Ludovico Gregorini. Il conto, riportando le firme di entrambi gli
architetti dimostra che il Bizzaccheri lavora presso S. Rocco sino a pochi mesi dalla sua scomparsa.
[Dallo stesso documenti si evince che i lavori di scalpello eseguiti da Gaetano Baldi il 23 gennaio
1721 nella casa dove era la stufa in via delle Carrozze sono supervisionati da “Domenico Ant.o D.
S.si (De S.ctis?) Arch.to sostituito dal qm. Carlo Bizacheri”.]
N. B. I conti relativi agli anni 1722, 1723 e 1724 sono tutti firmati dall’architetto Ludovico
Gregorini ad eccezione di quello del:
[numero conto mancante]
6 aprile 1722
Conto di misura e stima dei lavori effettuati nelle case appartenenti a S. Rocco e firmato
dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
[Il documento testimonia che è il De Santis stesso a redigere il conto confrontando la calligrafia con
i documenti reperiti presso l’Archivio di S. Luigi dei Francesi.]
c. 403
24 settembre 1724
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella tenuta di Procoio d’Acqua Sona e firmato
dall’architetto Filippo Creuli.
Archivio di Stato di Roma, Ospedale di S. Rocco.
Busta 125
Giornale di ricevute (1654-1753)
Dal giornale delle ricevute apprendiamo l’elenco delle proprietà della Arciconfraternita di S. Rocco:
1
vicolo del Vantaggio;
2
via di Ripetta;
3
via di Ripetta;
4
vicolo delle Colonnelle;
5
vicolo della Frezza;
6
via dei Pontefici;
7
via dei Pontefici;
8
via di Ripetta;
9
via di Ripetta (contigua 8);
10
via di Ripetta (contigua 9);
11
via di Ripetta;
24
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
magazzino contiguo alla chiesa;
?;
lavatore in via degli Schiavoni;
lavatore in via degli Schiavoni;
lavatore in via degli Schiavoni;
via delle Carrozze (casa della stufa?);
vicolo del Leoncino;
vicolo del Leoncino:
vicolo del Macello (dietro chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni o degli Illirici);
via della Scrofa;
dietro chiesa di S. Biagio della Fossa;
piazza di Spagna;
via di Ripetta (in comune con i Padri di S. Maria del Popolo);
Monte d’Oro (in comune con i Padri di S. Maria del Popolo);
strada della Serena (via delle Carozze? casa ad uso di stufa);
strada della Serena (via delle Carozze?);
strada della Serena (via delle Carozze? Contigua 27);
piazza Barberini (bottega con cantina);
vicolo delle Scalette al Popolo;
Archivio di Stato di Roma, Ospedale di S. Rocco.
Busta 167 [registri dei mandati 1688-1697]
fasc. unico
c. 76 p. 23
22 novembre 1688
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi è pagato per la perizia dei conti redatti.
c. 125 p. 38
2 agosto 1689
L’architetto Carlo Fontana è pagato nella veste di Appaltatore di Strade consolari in relazione al
Casale della Gallesina e Maglianella.
c. 329 p. 104
10 ottobre 1691
Carlo Fontana è pagato nella veste di Appaltatore di Strade consolari in relazione al Casale della
Gallesina e Maglianella.
c. 341 p. 122
3 giugno 1692
L’architetto Carlo Fontana è pagato nella veste di Appaltatore di Strade consolari in relazione al
casale di Procoio d’Acqua Sona.
c. 366 p. 130
6 settembre 1692
L’architetto Carlo Fontana è pagato nella veste di Appaltatore di Strade consolari in relazione al
casale di Procoio d’Acqua Sona, della Gallesina e Maglianella.
25
Busta 170 [registri dei mandati 1612-1717]
fasc. unico
c. 158 p. 65
25 settembre 1713
Lo scalpellino Giovanni Pietro Berettoni è pagato 7 scudi per n. 40 scalini di peperino e n. 6 soglie
per la scala per uso dei sacerdoti.
c. 197 p. 80
13 dicembre 1713
Il capomastro Carlo Santi Primoli è pagato per i lavori di trasferimento dell’ospedale degli uomini.
c. 221 p. 90
19 marzo 1714
L’imbiancatore Giuseppe Pariottini è pagato per i lavori effettuati al soffitto nuovo dell’ospedale
degli uomini e nella stanza ad esso contigua.
c. 275 p. 112
4 settembre 1714
L’appaltatore del sito Francesco Remoli dove era l’ospedale degli uomini convertito ad uso di
granaio e il capomastro Carlo Santi Primoli sono pagati per i lavori eseguiti nel nuovo ospedale nel
1713.
[Nel 1713 si lavora anche al nuovo fontanile nella Vitellara ed altro sito di Procoio d’Acqua Sona.]
Archivio di Stato di Roma, Ospedale di S. Rocco.
Busta 802
Libro mastro (1689-1711)
f. 334
20 aprile-16 giugno 1700
Saldo dei lavori effettuati all’interno della cappella del Presepe tra cui l’apposizione dei vetri alle
spalle dell’altare, il paliotto di pietre mischie e uno scalino di marmo realizzati dallo scalpellino
Stefano Gacciarelli, gli stucchi eseguiti da Giovanni Maria Galli e Giuseppe Lurasca. Infine si paga
il “chiavaro” Filippo Marini.
Busta 803
Libro mastro (1612-1721)
f. 250
[giorno e mese mancante] 1714
Notizie riguardanti il trasferimento dell’ospedale degli uomini dal sito contiguo alla chiesa,
trasformato a fruttifero e a granaio, e trasportato al piano nobile ove era un salone.
f. 273
[giorno e mese mancante] 1715
Il capomastro Carlo Santi Primoli è pagato per i lavori eseguiti al nuovo ospedale degli uomini
trasportato nel salone superiore assieme all’abitazione del sacerdote, mentre il sito precedente è
utilizzato come granaio.
26
APPENDICE III
Perizia di palazzo Orsini in piazza Navona (1698)
Archivio di Stato di Roma, Notai del Tribunale dell’A. C..
Busta 5630, ff. 89 e sgg.
ff. 106-108
1698, 27 agosto
Perizia del palazzo di Pasquino appartenente alla casa Orsini e posto in piazza Navona abitato dalla
Duchessa di Bracciano eseguita da Carlo Francesco Bizzaccheri su incarico di Monsignor Lorenzo
Corsini. L’architetto stima il palazzo per un valore di 87661,80 scudi e redige inoltre una pianta
della fabbrica. Una seconda perizia è eseguita dall’architetto Tommaso Mattei perito per parte di
casa Orsini che la valuta 82373,50 scudi, mentre una terza perizia è eseguita dall’architetto Filippo
Leti che il 3 ottobre 1698 stima il palazzo 83962 scudi.
f. 102
Lettera inviata da Maria Anna Orsini a Clemente XII dove si chiede l’intercessione del pontefice
nella vendita del palazzo di Pasquino ad Anna Vittoria Altieri, Principessa di Carbognano, tutrice e
curatrice dei figli Francesco e Alessandro Colonna. Maria Anna Orsini, in qualità di moglie ed
erede testamentaria del principe Flavio Orsini che intende pagare tutti i creditori ed ha procurato
denari per la compra del palazzo, supplica che la fabbrica possa essere comprata da lei medesima ed
immediatamente rivenduta ad Anna Vittoria Altieri con la riserva del dominio finchè non sia pagato
il prezzo; intanto ne sarano pagati i frutti compensativi e con questo compensamento superate tutte
le difficoltà. Il palazzo deve essere stimato da uno o più periti e, secondo la loro relazione, sarà
regolato il prezzo di vendita in Congregazione dei Baroni come già accaduto nella vendita del
palazzo di Monte Giordano ai marchesi Gabrielli nel 1689, e così si è fatto per la vendita del
castello di Palo già spettante agli Orsini a favore di Livio Odescalchi.
f. 89
9 luglio 1699
Il palazzo Orsini è venduto.
f.103
2 ottobre 1698
La stima redatta dall’architetto Filippo Leti di 83962 scudi è giudicata il giusto valore, Bernardino
Casale commendatore di S.to Spirito assieme a Carlo Vespignani segretario generale della
Reverenda fabbrica di S. Pietro ne consentono la vendita.
f.105
12 maggio 1699
Un chirografo del pontefice permette la vendita privata del palazzo di Pasquino a favore dei signori
Principi Francesco ed Alessandro Colonna e per essi ad Anna Vittoria Altieri principessa di
Carbognano loro madre tutrice per il prezzo di 83962 scudi come stimato dai periti. Il documento è
firmato da Livio Odescalco.
27
APPENDICE IV
Misura e stima della chiesa di S. Bernardo alla Colonna Traiana (1699)
Archivio di Stato di Roma, Camerale III.
Busta 1898
“I Padri Pii Operai di S. Bernardo alla Colonna Traiana e il monastero stesso che da essi si
governa delle Monache di S. SuS.na, avendo molti debiti vogliono vendere alcune case di detto
monastero contigue alla chiesa e vogliono venderle ai Pii Operai di S.ta Balbina. Allo stesso tempo
si è impedito la vendita al cardinal Bonelli.”
[Nel 1694, gli architetti Carlo Fontana e Simone Felice Delino eseguono una misura e stima della
chiesa di S. Bernardo alla colonna Traiana, che sfocierà nel 1699 alla causa tra il Bonelli e
l’Arciconfraternita del SS. Nome di Maria che nel 1695 diviene proprietaria sia delle case e sia
della chiesa.]
28
APPENDICE V
Il convento di S. Silvestro in Capite (1702-1721)
Archivio di Stato di Roma, Congregazioni Religiose Femminili, Clarisse in S. Silvestro in
Capite.
Busta 18 (5005) [bolle brevi instrumenti, 1698-1724]
libro II (1703-1715)
ff. 87-93
23 ottobre 1709
Copia dell’atto di vendita della casa posta in via Vittoria al maggior oblatore tra coloro che fanno
pervenire le offerte in busta chiusa del valore finale di scudi 800 di cui 673 già pagati ed i rimanenti
127 dati da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[L’architetto potrebbe essere un possibile acquirente dell’abitazione.]
libro III (1716-1724)
ff.26-30
14 dicembre 1718
Censo di vendita di una proprietà dove compare ancora il nome dell’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri confermando che è ancora architetto delle monache di S. Silvestro in Capite.
Busta 127 (5115) [giustificazioni dei mandati, 1699-1702]
[numero conto mancante]
20 gennaio 1701
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nel monastero e nelle case appartenenti a S. Silvestro in
Capite e firmato da Domenico De Rossi.
[Il conto è scritto dall’architetto Domenico Antonio De Santis, ciò permette di ipotizzare che
l’assistente di Bizzaccheri abbia cominciato ad operare a fianco di Domenico De Rossi.]
[numero conto mancante]
20 settembre 1702
Conto dei lavori di misura e stima, eseguiti il 20 settembre 1702 e pagati il 7 dicembre 1702, nel
monastero e nelle case appartenenti a S. Silvestro in Capite e firmato dall’achitetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
31 ottobre 1702
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti il 31 ottobre 1702 nel monastero e nelle case
appartenenti a S. Silvestro in Capite e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
3 marzo 1703
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nel monastero e nelle case appartenenti a S. Silvestro in
Capite e firmato da Domenico De Rossi.
[Il conto è scritto dall’architetto Domenico Antonio De Santis, ciò permette di ipotizzare che
l’assistente di Bizzaccheri abbia cominciato ad operare a fianco di Domenico De Rossi.]
29
c. 16
14 marzo 1703
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nel febbraio 1703 nel monastero e nelle case
appartenenti a S. Silvestro in Capite e firmato dall’architetto Domenico De Rossi.
Busta 128 divenuta 138 (5116) [giustificazioni dei mandati, 1703-1706]
[numero conto mancante]
3 gennaio 1703
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De
Santis.
c. 81
14 maggio 1703
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti alla nuova facciata della chiesa di S. Silvestro voluta da
conte Ferdinando Bolognetti su progetto dell’architetto Domenico De Rossi.
[Il conto è saldato il 1° luglio 1703 ed è scritto dall’architetto Domenico Antonio De Santis
esattamente come riscontrato nei documenti relativi a palazzo di S. Luigi dei Francesi e la chiesa di
S. Rocco all’Augusteo.]
c. 21
16 febbraio 1704
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle case appartenenti alle Monache Clarisse, dove
Carlo Francesco Bizzaccheri è definito architetto del monastero di S. Silvestro in Capite e
l’architetto Domenico Antonio De Santis redige il conto che riguarda le numerose proprietà:
casa n. 2 dove abita mastro Alfonso;
casa n. 3 nella piazza di S. Silvestro dove abita il facchino Giacomo e casa accanto;
casa n. 4 a S. Carlo al Corso;
casa n. 6 incontro S. Giovannino;
casa n. 7 dove abita Alfonso Barretta;
casa n. 8 in capo a via delle Carrozze;
casa n. 9 in piazza di Spagna;
casa n. 10 in piazza di Spagna dove è l’osteria;
casa n. 12 in via delle Carrozze e casa accanto altra casa che fa cantone;
casa n. 12 in via del Leoncino dove abita Monsier Claudio;
casa n. 13 a S. Girolamo della Carità dove abita mastro Pietro;
casa n. 13 a piazza Rondanini al pozzo delle Cornacchie;
casa n. 14 all’imagine de ponte dove abita il banderaro;
casa n. 17 alla Madonna dei Monti;
casa n. 18 a S. Girolamo della Carità;
casa n. 19 in via Borgognona;
casa n. 21 in via Borgognona dietro le stalle dell’Ambasciatore di Spagna;
casa n. 24 in via Borgognona;
casa n. 26 in via Ferratina;
casa n. 28 in via Ferratina;
casa n. 29 dove abita Filippo sartore;
casa n. 30 in via Borgognona;
casa n. 32 in via Borgognona;
casa n. 33 in via Borgognona dove abita il sartore;
casa n. 34 dove abita il conte Marciani;
30
casa n. 35 dove abita il Sig. Giovanni De Romanis;
casa n. 37 in via della Vite;
casa n. 38 in piazza di Spagna;
casa n. 39 in via della Vite;
casa n. 40 in via dei Pontefici e casa accanto;
casa n. 41 incontro S. Giovannino dove abita l’Abbate Paini;
casa n. 42 in via Ferratina;
casa n. 43 in via dei Condotti dov’è l’osteria e casa accanto;
casa n. 44 accanto alla n. 45;
casa n. 45 dove abita Stefano Binni(?);
Bottega n. 46;
casa n. 49 ;
casa n. 50 dove abita il soldato;
casa sopra l’intagliatore nella piazza del monastero;
casa n. 51 in via Borgognona dietro le stalle dell’Ambasciatore di Spagna;
casa n. 52 posta vicino il Gambero incrocio via della Vite;
casa n. 54 a Borghese e casa accanto dove abita il signor Matteo;
casa n. 63 in via dei Pontefici:
casa n. 63 in via Borgognona:
casa n. 65 in via dei Condotti:
Casa alla Madonna dei Monti dove abita il chiavaro;
Casa dove abita il calzolaro in via Ferratina e casa accanto;
Lavatore;
Casa al Pozzo delle Cornacchie dove abita Ferdinando Morese;
Casa al Cavalletto dove abita l’abate Arneste;
Casa a Ripetta dove abita il casciaro;
Casa dove abita il facchino delle monache;
Osteria in piazza di Spagna e casa dove abita il baullaro;
Casa nova incontro al monastero e bottega accanto;
Botteghe incontro il monastero;
Casa dove abita madonna Laura;
c. 6
7 gennaio 1705
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De
Santis.
[Il Bizzaccheri supervisiona la sopraelevazione della facciata di strada principiando dalla parte
rialzata (…) per il muro rialzato incontro d.to verso il cortile (…), creando una loggetta scoperta,
una stanza accanto detta loggia e un sotto tetto accanto alla casa rialzata prima dov’è il camino.]
[numero conto mancante]
3 luglio 1705
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
3 dicembre 1705
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
31
c. 22
[giorno mancante] gennaio 1706
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De
Santis.
[Nel conto sono descritti gli interventi eseguiti alla fontana dove si lava il pesce, nella cucina,
nell’infermeria, nella stanza accanto, nel giardino della signora Cesarini e nella stanza della Rota.]
ff. 191-192
17 settembre 1706
“Misura, e stima d’una Casa posseduta dal Venle Monastero, e Monache di S.Silvestro in Capite
posta nella strada delle Carrozze (…) è stata misurata, e stimata secondo il suo giusto valore da mè
sottoscritto Architetto, il tutto come qui sotto sommariamente appare, e si vede più distintamente
nell’originale appresso di me esistente (…)
Carlo Francesco Bizzaccheri”.
c. 126 ?
27 novembre 1706
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Si lavora nel monastero e in tutte le proprietà immobiliari per tutto il 1706 dove i documenti
importanti sono redatti dall’architetto Domenico Antonio De Santis.]
c. 17
19 febbraio 1707
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c.37 ?
23 maggio 1707
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De
Santis.
Busta 129 (5117) [giustificazioni dei mandati, 1707-1710]
[numero conto mancante]
10 gennaio 1708
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite da mastro Pietro
Borghini e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto
Domenico Antonio De Santis.
[In particolare è descritto nel conto il completamento della cantina nuova posta a capo del giardino.]
f. 216
10 febbraio 1708
“Ernesto Zigleri chiede al monastero la riduzione ad uso di rimesse delle due botteghe poste a
piazza di Spagna dove abita per suo maggior comodo e obbligandosi a prendere a pigione le
rimesse aumentandola di scudi quattro per tutta la spesa che si dovrà fare per la ristrutturazione
delle stesse in conformità di quello che ordinerà il Signor Carlo Bizzaccheri architetto di detto
monastero facendone la stima.”
32
c. 80
27 settembre 1709
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero e nelle proprietà appartenenti a S.
Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto
dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
[numero conto mancante]
11 febbraio 1710
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero e nelle proprietà appartenenti a S.
Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto
dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
c. 89
10 novembre 1710
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero e nelle proprietà appartenenti a S.
Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto
dall’architetto Domenico Antonio De Santis, mentre lo scalpellino è Carlo Antonio Torriani.
Busta 130 (5118) [giustificazioni dei mandati, 1711-1714]
r. 18
1 marzo 1712
Ricevuta di pagamento eseguita da Paolo Mei, esattore del monastero di S. Silvestro in Capite, che
versa scudi 15 e 75 di moneta al Bizzaccheri per la ricognizione e i disegni alla casa n. 13 posta al
Pozzo delle Cornacchie e “novamente risarcita”.
c. 62
17 luglio 1713
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname eseguito Alfonso Berretti per la
sostituzione della scaletta del pulpito nella chiesa di S. Silvestro in Capite.
c. 16
11 dicembre 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Domenico Alfieri nel monastero e nelle
proprietà appartenenti al monastero di S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
c. 21
1 febbraio 1715
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Alfonso Berretti per il risarcimento “delle
case e dell’osteria di ponte la Mentana con ordine del conte Ferdinando Bolognetti e dell’esattore
Paolo Mei.” e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
Busta 131 (5119) [giustificazioni dei mandati, 1715-1719]
c. 98
6 agosto 1715
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da scalpellino Carlo Torriani nella chiesa e nel
monastero di S. Silvestro in Capite e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Si descrivono nel documento piccoli interventi alla balaustra dell’altare maggiore e nel piano
rialzato del convento.]
33
c. 113
18 dicembre 1715
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti dal capomastro Domenico Alfieri nel monastero e nelle
proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il
conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
c. 98
17 maggio 1716
Misura e stima eseguita dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri della “…balaustrata già levata
d’opera nella Chiesa dove si trovava avanti la Cappella Mag:e…” che contiene 4 pezzi di cimasa
di marmo e 4 pezzi di basamenti simili, 4 balaustri non S.i “…con faccia commessa di breccia…”,
mentre 14 balaustri sono S.i e 8 mezzi balaustri. Vi sono altri 4 pilastrini cantonali simili ai primi
“…in una faccia commessi di breccia…”. Il tutto è stimato dal Bizzaccheri 75 scudi.
c. 29
6 gennaio 1717-4 dicembre 1717
Conto dei lavori di misura e stima ordinati dal conte Ferdinando Bolognetti eseguiti dal capomastro
Domenico Alfieri nelle proprietà appartenenti al monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio De
Santis.
c. 193
11 marzo 1717
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nelle proprietà appartenenti al monastero di S. Silvestro
in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 10
21 gennaio 1718
Conto dei lavori di misura e stima ordinati dal conte Ferdinando Bolognetti eseguiti nelle proprietà
appartenenti al monastero di S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
c. 97
4 gennaio 1719
Conto dei lavori di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Domenico Alfieri nelle
proprietà appartenenti al monastero di S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
Busta 132 (5120) [giustificazioni dei mandati, 1719-1722]
c. 153
16 novembre 1719
Conto dei lavori di “sferratura e riferratura” di una campana del monastero di S. Silvestro in
Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 162
28 novembre 1719
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nelle proprietà e all’interno del monastero di S. Silvestro
in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
34
c. 183
[giorno e mese mancante] 1719-1720
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nelle proprietà e all’interno del monastero di S. Silvestro
in Capite firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 69
11 novembre 1720-20 maggio 1721
Conto dei lavori di misura e stima dei lavori eseguiti nella proprietà posta in via Condotti su ordine
del conte Ferdinando Bolognetti e firmato dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
c. 70
30 settembre 1720
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti dal 30 maggio 1721 nella proprietà posta in via Condotti
su ordine del conte Ferdinando Bolognetti e firmato dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
[Confrontando la calligrafia e la firma del documento si evince che il De Santis, già assistente prima
di Domenico De Rossi e poi di Carlo Francesco Bizzaccheri, sostituisce quest’ultimo dopo la
scomparsa nel febbraio 1721.]
[numero conto mancante]
8 ottobre 1720-31 luglio 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella proprietà posta alla Barcaccia firmato
dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
c. 21
11 marzo 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Pietro Berettone dal 22 febbraio 1721
nella casa in via dei Condotti, misurati e stimati “da me sotto scritto Architetto sostituito dal q.m
Carlo Bizzacheri”. Il conto è firmato da Domenico Antonio De Santis.
c. 72
30 settembre 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti al monastero di S. Silvestro
in Capite firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
c. 82
6 febbraio 1722
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti al monastero di S. Silvestro
in Capite firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
Busta 133 (5121) [giustificazioni dei mandati, 1722-1724]
c. 174
17 ottobre 1722
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite firmato
dall’architetto Alessandro Specchi.
c. 172
luglio 1723-giugno 1724
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
35
[Il conto è parzialmente redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis già assistente del
Bizzaccheri ed ora coadiuvatore di Alessandro Specchi.]
c. 242
31 luglio 1723
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite firmato
dall’architetto Alessandro Specchi.
[numero conto mancante]
[giorno mancante] gennaio 1723
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite firmato
dall’architetto Alessandro Specchi.
[Il conto è parzialmente redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis già assistente del
Bizzaccheri ed ora coadiuvatore di Alessandro Specchi. Si descrive in particolare la realizzazione
del nuovo parlatorio posto accanto all’entrone e di una nuova soffitta.]
c. 171
8 gennaio 1724-giugno 1724
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro firmato dall’architetto
Alessandro Specchi.
[Il conto è parzialmente redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis già assistente del
Bizzaccheri ed ora coadiuvatore di Alessandro Specchi.]
c. 315
1 luglio 1724-dicembre 1724
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
c. 322
9 settembre 1725
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
Busta 134 (5122) [giustificazioni dei mandati, 1725-1727]
c. 316
8 gennaio 1725
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
cc. 319-320
20 ottobre 1725
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà e nel monastero di S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
[Il conto 320, in particolare, è parzialmente redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis già
assistente del Bizzaccheri ed ora coadiuvatore di Alessandro Specchi.]
c. 322
28 febbraio 1726
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel refettorio del monastero di S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
36
c. 445
30 giugno 1726
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
c. 453
30 giugno 1726
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Domenico Alfieri nelle proprietà
appartenenti a S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
[Nel conto si riscrontra nuovamente la calligrafia di Domenico Antonio De Santis in qualità di
architetto coadiuvatore di Alessandro Specchi.]
c. 105
21 giugno 1727
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
[Nel conto si riscrontra nuovamente la calligrafia di Domenico Antonio De Santis in qualità di
architetto coadiuvatore di Alessandro Specchi.]
c. 199
11 dicembre 1727
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Pietro Paolo Alfieri e dal fratello
Francesco Alfieri nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto
Alessandro Specchi.
Busta 135 (5123) [giustificazioni dei mandati, 1727-1730]
c. 226
9 novembre 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel palazzo appartenente al cardinal Tanara dal
capomastro Domenico Alfieri firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri. Il documento è
redatto dall’architetto Domenico Antonio De Santis.
[Il conto è collocato nella Busta 135 in quanto è saldato solo nel 1728.]
cc. 259-260
16 ottobre 1719
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà del monastero di S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri
[Il conto è collocato nella Busta 135 in quanto è saldato solo nel 1728.]
c.125
30 giugno 1725
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architeto Alessandro Specchi.
[Alessandro Specchi vi lavora già dal 1723; Cfr. Busta 4993-6 c. 218, 30 giugno 1723.]
c. 130
18 luglio 1727
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
37
[Nel conto si riscrontra nuovamente la calligrafia di Domenico Antonio De Santis in qualità di
architetto coadiuvatore di Alessandro Specchi.]
c.90
16 maggio 1727
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Pietro Paolo Alfieri e dal fratello
Francesco Alfieri nelle case e nel monastero di S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto
Alessandro Specchi.
c.92
24 maggio 1727
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Pietro Paolo Alfieri e dal fratello
Francesco Alfieri nelle case appartenenti a S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto Alessandro
Specchi.
c.93
25 maggio 1727
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
c.233
7 febbraio 1728
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Alessandro Specchi.
c. 293
30 giugno 1728
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 299
3 luglio 1728
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 337
30 luglio 1728
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 392
19 dicembre 1728
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
[numero conto mancante]
14 febbraio 1729
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio
De Santis già coadiuvatore del Bizzaccheri e dello Specchi.
38
[numero conto mancante]
14 febbraio 1729
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio
De Santis già coadiuvatore del Bizzaccheri e dello Specchi.
c. 59
14 febbraio 1729
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis. Il conto è redatto dall’architetto Domenico Antonio
De Santis già coadiuvatore del Bizzaccheri e dello Specchi.
c. 7
4 gennaio 1730
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 93
30 marzo 1731
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
Busta 137 (5115) [giustificazioni dei mandati, 1699-1702]
N. B. I conti degli anni 1699-1700 e 1701 relativi al convento di S. Silvestro in Capite sono tutti
firmati dall’architetto Domenico De Rossi. Alcuni conti riportano la calligrafia dell’architetto
Domenico Antonio De Sanctis che permette di confermare l’ipotesi che quest’ultimo prima di
collaborare col Bizzaccheri, abbia coadiuvato anche Domenico De Rossi.
[numero conto mancante]
31 ottobre 1702
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giovanni Francesco Torriani nelle
proprietà e nel monastero di S. Silvestro in Capite firmato dall’architetto firmato da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[Il documento testimonia che i lavori sono avviati il 14 dicembre 1703 e condotti per tutta la durata
dell’anno successivo, quando dal 25 settembre 1704 si registrano anche lavori in chiesa dove si
“…esegue il rustico di una lapide di marmo con l’iscrizione delle indulgenze dell’altare
privilegiato dove sono incise 634 lettere tinte di vernice e con cornice attorno…”.]
[numero conto mancante]
7 dicembre 1703
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti alla casa posta alla Barcaccia e all’omonima osteria
firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
6 marzo 1702
Conti di misura e stima dei lavori ordinati eseguiti alla casa n. 11 in piazza di Spagna “…che fa
cantone con via della Croce…” firmato dall’architetto Domenico De Rossi. Il conto è redatto
dall’architetto Domenico Antonio De Sanctis.
[Dal documento si evince che la sopraelevazione dell’abitazione è commissionata da Conte
Ferdinando Bolognetti.]
39
Busta 139 (5127) [giustificazioni dei mandati, 1736-1737]
r. 641
26 marzo 1736
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
mastro Antonio Ielmon a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del monastero,
essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 660
21 maggio 1736
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
capomastro Pietro Paolo Alfieri a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del
monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 669
16 giugno 1736
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
capomastro Pietro Paolo Alfieri a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del
monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
cc. 696-699
4 agosto 1736
Conti di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 113
12 febbraio 1737
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 176
9 luglio 1737
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
Busta 140 (5128) [giustificazioni dei mandati, 1737-1738]
cc. 178-179
30 giugno 1737
Conti di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
r. 7
1 settembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
capomastro Pietro Paolo Alfieri a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del
monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
40
c. 8
31 agosto 1737
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 12
17 ottobre 1737
Conto di misura e stima dei lavori di pittura eseguiti nelle proprietà appartentente a S. Silvestro in
Capite e firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
r. 22
15 novembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
capomastro Pietro Paolo Alfieri a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del
monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 23
15 novembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, ai
falegnami Giuseppe Preti e Gregorio Cianelli a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per
servizio del monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 24
15 novembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
vetraio Nicola Pietrantoni a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del
monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 25
15 novembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
pittore Onofrio Avellino a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del monastero,
essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 35
15 dicembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, al
“chiavaro” Giovanni Battaglini a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio del
monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto sottoscritto.
r. 36
15 dicembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, agli
eredi dello scalpellino Francesco Tedeschi a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per
servizio del monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 37
15 dicembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, agli
eredi dell’imbiancatore Antonio Ielmon a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per servizio
del monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
41
r. 38
15 dicembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, agli
eredi del “verniciaro” Filippo De Santis a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per
servizio del monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
r. 39
15 novembre 1737
Ricevuta di pagamento firmata da Tommaso De Marchis architetto di S. Silvestro in Capite, ai
falegnami Giuseppe Preti e Gregorio Cianelli a conto dei lavori eseguiti nella nuova fabbrica per
servizio del monastero, essendo stato il lavoro dall’architetto riconosciuto e sottoscritto.
c. 138
3 agosto 1738
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 147
3 settembre 1738
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 162
9 ottobre 1738
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
c. 50
16 dicembre 1738
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà appartenenti a S. Silvestro in Capite e
firmato dall’architetto Tommaso De Marchis.
Busta 4993-6
c. 218
30 giugno 1723
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nel monastero di S. Silvestro in Capite e firmato
dall’architetto Alessandro Specchi. [Cfr. Busta 135 (5123), c.125, 30 giugno 1725].
ff. 251-252
10 aprile 1735
Lettera della Badessa a papa Clemente XII circa la necessità di restaurare il monastero di S.
Silvestro in Capite.
c. 4
28 settembre 1742
Conto di misura e stima dei lavori effettuati dallo scalpellino Francesco Tedeschi e firmato
dall’architetto Tommaso De Marchis.
42
Busta 4994-7
libro I (1739)
c. 2
30 novembre 1739
Conto di misura e stima dei lavori effettuati in tutto il complesso architettonico compresa la chiesa e
la facciata verso S. Andrea delle Fratte.
libro II (1740)
c. 3
31 maggio 1740
Conto di misura e stima dei lavori effettuati dai capomastri Paolo De Rossi e Paolo Alfieri in tutto
il complesso architettonico compresa la chiesa e la facciata verso S. Andrea delle Fratte.
[Si sopraeleva la fabbrica realizzando il dormitorio verso via della Vite che ha sotto un piano di
mezzanini; si parla della “fabrica nuova verso strada della vite” dove si realizza anche una nuova
scala.]
43
APPENDICE VI
Il collegio di S. Basilio Magno (1704-1706)
Archivio di Stato di Roma, Congregazioni Religiose Maschili, Basiliani in S. Basilio.
Busta 1
fasc. 1/5
fasc. 2 (1704-1818)
Appunti riguardanti il censo attivo esistente a favore del collegio di S. Basilio Magno e gravante sul
monastero di S.ta SuS.na.
a) memoria relativa alla ripartizione delle tasse per spogli riguardanti il collegio di S. Basilio
Magno.
b) Memorie su censi vari. (Dott.ssa Falcone).
Dalla lettera inviata al Procuratore Generale dell’Ordine dei Basiliani si evince che nel luglio del
1704 sono stati presi a censo 1500 scudi per l’ultimazione della fabbrica del collegio che si
sommano ai 2500 scudi presi sempre a censo l’anno precedente. Questa somma di denaro è
destinata all’architetto (Carlo Francesco Bizzaccheri) ed è pari a 5500 scudi.
Lettere del 9 e 14 agosto 1704, riguardanti l’estinzione parziale del censo eseguita il 14 agosto
1706.
Dalla lettera inviata al Procuratore Generale dell’Ordine dei Basiliani si evince che il 2 luglio 1707
si deve ancora estinguere il conto da pagare per il capomastro muratore di 1800 scudi (?), con
l’estinzione parziale del censo nel 1708 per un ammontare totale di 7377scudi.
Dalla lettera inviata al Procuratore Generale dell’Ordine dei Basiliani si evince che il 7 luglio 1708
si deve ancora estinguere il conto da pagare per il capomastro muratore 2230 scudi (?), con
l’estinzione parziale del censo nel 1709.
Dalla lettera inviata al Procuratore Generale dell’Ordine dei Basiliani si evince che il 7 giugno 1710
si deve ancora estinguere il conto da pagare per il capomastro muratore (?), con l’estinzione parziale
del censo nel 1711.
fasc. 3/5 (1729-1798)
All’interno dei documenti riguardanti i contratti d’affitto di stabili in Roma, il collegio risulta essere
collocato “… in faccia delle stalle del principe Barberini.”
Busta 16
fasc. 21
1609-1739 Giustificazioni diverse
1629-1715 Giustificazioni diverse relative all’eredità di Agostino Sabotti.
Agostino Sabotti “facochio” abitava nei pressi di S.t’Andrea delle Fratte difronte al palazzo dei
Signori Bernini.La Congregazione dei Basiliani inoltre possedevano un ospizio nei pressi di S.
Giuseppe a Capo le case.
44
fasc. 16/1
[numero conto mancante]
[giorno e mese mancante] 1689
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Francesco Pepoli e firmati da Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[numero ricevuta mancante]
25 giugno 1699
Il signor Carlo Francesco Bizzaccheri riceve 7,50 scudi per il semestre compreso tra gennaio e
giugno 1699. Si tratta di una ricevuta dove si legge “Io sottoscritto ho ricevuto da Rev.mo P:
Maestro D Giuseppe …giovanni Pre … de Monaci di S. Basilio Magno scudi sette e 50 quale sono
per gli frutti di un Censo …”.
Carte con filo rosso (1700)
[numero ricevuta mancante]
[giorno e mese mancante] 1702
Il signor Carlo Francesco Bizzaccheri riceve 7,50 scudi per il semestre compreso tra luglio e
dicembre 1699, per tutto l’anno 1700, per il periodo compreso tra l’11 gennaio e il 9 aprile 1701 e
sino al 9 aprile 1702.
Carte con filo rosso (1703)
[numero ricevuta mancante]
16 giugno 1703
Il signor Carlo Francesco Bizzaccheri, il 16 giugno 1703 riceve 7,50 scudi per il semestre compreso
tra gennaio e giugno 1703. Si tratta di una ricevuta dove si legge “Io sottoscritto ho ricevuto da
Rev.mo P: Maestro D Giuseppe …giovanni Pre … de Monaci di S. Basilio Magno scudi sette e 50
quale sono per gli frutti di un Censo …”.
[numero conto mancante]
7 dicembre 1703
Conto del trasporto delle soglie di peperino da utilizzare per la costruzione del collegio di S.
Basilio.
[numero conto mancante]
27 settembre 1703
Carlo Francesco Bizzaccheri riceve scudi 2 di moneta per i diversi lavori eseguiti.
[numero conto mancante]
2 aprile 1705
L’imbiancatore Giuseppe Petrone riceve il pagamento per i lavori eseguiti all’interno del collegio di
S. Basilio.
fasc. 16/3
Come si evince da diversi mandati di pagamenti eseguiti per le maestranze, la fabbrica progettata
dal Bizzaccheri è dotata di una copertura attorno all’8 luglio 1704, mentre il 9 ottobre 1704,
Giuseppe Galli è pagato per aver dato la vernice ai telai e agli sportelli delle finestre del collegio
45
nonché alle quattro porte di strada. Giacomo Berioli, infine, è il capomastro scalpellino che si
occupa delle rifiniture della facciata, mentre il 29 agosto 1705 è pagato il “vetraro”.
[numero conto mancante]
17 gennaio 1705
Conto dei lavori di rifinitura eseguiti dal pittore Francesco Filippi.
Carte sparse
[numero conto mancante]
3 settembre (?) 1707
Misura e stima della “casa vecchia” eseguita da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
6 aprile 1708
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da Giuseppe Petroni imbiancatore alla facciata del
collegio di S. Basilio.
[numero conto mancante]
14 maggio 1708
Carlo Francesco Bizzaccheri, il 3 ottobre 1708, è pagato 9.20 scudi come onorario per la misura
nella fabbrica difronte alle stalle dei signori Barberini (possibile ampliamento del collegio verso la
casa Betti?) e “…per un’altra misura di lavoro simile fatta in compagnia di mastro Alberto Pepoli
cui spetta la metà”. Il tutto è firmato dall’architetto Bizzaccheri e il 21 maggio 1708 anche da
Francesco Pepoli.
[numero conto mancante]
21 maggio 1708
Carlo Francesco Bizzaccheri, il 3 ottobre 1708, è pagato scudi 9.20 che riceve come onorario per la
misura nella fabbrica difronte alle stalle dei signori Barberini (possibile ampliamento del collegio
verso la casa Betti?) e “…per un’altra misura di lavoro simile fatta in compagnia di mastro Alberto
Pepoli cui spetta la metà”. Il tutto è firmato dall’architetto Bizzaccheri e il 21 maggio 1708 anche
da Francesco Pepoli.
fasc. 16/4
[numero conto mancante]
3 luglio 1723-tutto luglio 1729
Conto dei lavori eseguiti nelle case appartenenti alla Congregazione dei Basiliani dal capomastro
Santi Maggi e firmati dall’architetto Francesco Giuseppe Rosa, che subentra al Bizzaccheri e che
interviene anche sulla facciata della chiesa di S. Basilio.
Busta 17
[Giustificazioni Diverse]
fasc. 22
c. 11
17 dicembre 1745
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Girolamo Castelli e firmato
dall’architetto Francesco Giuseppe Rosa.
46
c. 12
16 gennaio 1746
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Girolamo Castelli e firmato
dall’architetto Francesco Giuseppe Rosa.
[numero conto mancante]
24 settembre 1758
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Cesare Cecconi e firmato dall’architetto
Francesco Giuseppe Rosa.
[numero conto mancante]
29 settembre 1758
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal chiavaro Fabiano Ranci e firmato dall’architetto
Francesco Giuseppe Rosa.
[numero conto mancante]
15 luglio 1759
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Cesare Cecconi e firmato dall’architetto
Francesco Giuseppe Rosa.
Busta 18
[Giustificazioni Diverse]
fasc. 23
[numero conto mancante]
3 marzo 1762
Nota dei disegni e degli scandagli eseguiti per padre Gaetano Feracavallo Cellerario e firmati
dall’architetto Domenico Costa.
Adì 3 marzo 1762.
“Per aver fatto con ordine, come sopra la pianta di due Case accanto la chiesa di d.to monastero
in mezzo, foglio di Carta reale acquerellata per unire assieme le sud.te e rilazare li muri, e solario
di una di esse per metterli al piano dell’altra, e fatto scandaglio esatto della spesa occorrente,
ascendente alla somma di s n ott 7, con altro scandaglio per farvi le nove stanziole verso il cortile
ascendente ad altri s n 70, ed il tutto consegnato al sud.to P. Cellerario”.
[Nel 1763 Domenico Costa si occupa dei lavori nella proprietà dei Basiliani posta in Campidoglio.]
[numero conto mancante]
8 giugno 1765
Una copia del documento del 3 marzo 1762, che riporta in esterno la data 8 giugno 1765, è firmata
dall’architetto che è stato pagato per i disegni, scandagli ed altro eseguiti per padre Gaetano
Feracavallo Cellerario.
[Nel 1768 subentra l’architetto Francesco Giorgi.]
Archivio di Stato di Roma, Notai Tribunale Acque e Strade.
Busta 121, f. 9 e sgg.
f. 12.
22 gennaio 1695
Dal documento si evince che il tesoriere del Monte di Pietà di Roma dispone di 606 scudi pagabili
oggi per l’edificazione del collegio di S. Basilio Magno e provenienti dalla rata di 2400 scudi che
47
equivale al prezzo d’un anno di censo a favore del Sig Michele Tolgiatti: “…per istrumento rogato
ed essere per lo stesso presso languimento di una casa contigua alla chiesa di detto collegio
spettante a detti signori Pietro Paolo e Giacomo Petranini ed altri suddetti quale vostro collegio
intende comprare in vigore della bolla di Gregorio XIII in conformità della stima del Bizzaccheri
eletto perito il 23 settembre 1694 e prodotta il 20 dicembre prossimo [quindi per il 1695] per
pagarli a detti signori petranini ed altri suddetti ogni volta però che avranno fatto …(sinistro?)
della vendita di d.tta casa a favore di detto collegio e padri, sarà fatta attraverso il Notaio del
Tribunale delle strade, dovendo cedere a favore di detto Tolgiatti tutte le singole loro ragioni dei
pigionanti e tutti i privilegi.
f. 9
26 gennaio 1695
Un secondo documento scritto in latino è relativo alla perizia suddetta.
Archivio del Monumento Nazionale di Grottaferrata, Fondo Collegio di S. Basilio de Urbe,
Miscellanea.
Scatola 741/ XXXIX (1).
Lettera inviata a Benedetto XIII, riguardante la causa tra i Basiliani e i vicini confinanti circa la
possibilità di poter ampliare il collegio di S. Basilio nell’anno 1728. Nell’anno 1837, il collegio di
S. Basilio è concesso in enfiteusi a Pietro Carrarini. Nell’anno 1849, all’interno del collegio sono
intrapresi dei lavori di ristrutturazione eseguiti dal pittore Angelo Zecchini. Il 18 gennaio 1856,
l’architetto Giacomo Costa, esegue una perizia ed un rilievo dell’abitazione affittata a Pietro
Carrarini dal 1837 e composta da 14 ambienti. Conto di lavori di costruzione del nuovo campanile
della chiesa di S. Basilio, eseguiti nel 1864 dal capomastro muratore Lorenzo Avenali.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
Possibile rifacimento della chiesa attraverso la richiesta al papa di nominare dieci Banditi Capitali e
con il loro prezzo poter avviare i lavori.
Scatola 741/ XXXIX (2)
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“La casa attaccata alla chiesa di S. Basilio pagava di canone al monastero di S.ta SuS.na”, detto
canone fu attinto dal Signor Vespignani in due parti nel 1658 e nel 1666. Il 18 novembre 1666, il
collegio compra la casa dal Signor Vespignani.
[numero foglio mancante]
16 luglio 1706
Misura e stima definitiva della fabbrica, eseguita da Carlo Francesco Bizzaccheri, per la quale si
predeve una spesa di 6070 scudi che supera di molto i 3550 scudi impiegati a censo previsti
inizialmente.
48
Archivio del Monumento Nazionale di Grottaferrata, Fondo Collegio di S. Basilio de Urbe,
Registro degli affari dell’ordine di S. Basilio dall’anno 1654 al 1669.
Affari Generali, n. 4
f. 76
[giorno e mese mancante] 1666-67
Memoria delle operazioni di acquisto degli immobili presso via del Basilico, da parte dell’Ordine di
S. Basilio Magno.
“La Religione di S. Basilio Magno Ha comprato la Casa grande dove al presente habitano li Padri
sopra la Piazza detta Barberina vicino ai Cappuccini per prezzo di scudi tre mila e cinquecento
settanta cinque franca e libera da ogni peso, o canone dal Sig. Gio carlo Vespignani con l’obligo
generale di detto Sig. Carlo, come per istrumento rogato per gli atti dell’Abinante Notar Capitolino
À di 18 novembre 1666. Detta casa detto Sig. Vespignani l’ebbe per dote tra l’altre robbe della
Sig.ra Catarina Betti sua moglie ad corpus non ad mensuram gravata d’annuo canone di scudi - 19
e b(aiocchi) 50 à favore del monastero di monache di S. SuS.na, con facoltà di poterla a suo
arbitrio vendere o alienare col consenso de’ dotati, come per Instrumento rogato per gli atti
Plebano notaro di Camera a 29 ottobre 1652.
E volendo alienare della Casa ne hà sorrogato una equivalente, libera comprata con suoi propri
danari posta nel Rione di S. Eustachio, prezzo di scudi tre mila e cinquecento dalli Sig.ri Magrini,
come per instrumento rogato dal Notaro Capitolino Rignano sotto li 27 febraro 1662, e da questi
comprata dalli Sig.ri Cardinale Spada, e Principe Virgilio sin dalli 9 maggio 1627 per l’atti del
medesimo Rignano. L’Instrumento di detta Surrogatione è rogato per gli atti dell’Angelucci notaro
della Apostolica Camera à 17 agosto 1666. Il pagamento fatto dal Sig. Vespignano alli Sig.ri Spada
fu 27 febraro 1662. Il pagamento fatto al monastero di S. Maria degli Angeli fu a 29 marzo 1664
per gli atti del medesimo Rignano e nell’Instrumento rogato dal medesimo Rignano a 2 settembre
1665 si enunciano tutti li introiti delli scudi medesimi 3500 pagati dal Sig. Vespignano per la
compera della suddetta Casa.
Ha poi il suddetto Vespignano estinto il sopraddetto canone di scudi 19 et 50 in due volte - 13 per
gli atti del Notaro Capitolino Tullis sotto li 12 aprile 1658. Il resto di scudi 6 et 50 resta parimente
estinto per gli atti dell’Angelucci notaro Apostolica Camera rogato in solidum col notaro
Capitolino Rovedino sotto li 17 di agosto 1666. All’Obligo del detto Sig. Vispignano per la vendita
della Casa fatta à Monaci di S. Basilio, vi è anco l’obbligo della Sig.ra Catarina Betti sua moglie
come per gli atti del medemo Abinante, et angelucci in solidum à 20 novembre 1666.
E per questa Casa comprata da detti padri di S. Basilio, vi è spedito l’assenso Apostolico, et
interposto in esecuzione di quello il Decreto dell’Eminentissimo Cardinale Ginetti Vicario per gli
atti del Simio à di novembre 1666.
A di gennaro 1667 si pagarono al Sig. Vispignano in conto del prezzo della Casa comprata da detti
Monaci di S. Basilio, scudi 2522, e baiocchi 65 di denari proprij della Religione, delle quali somme
detto Sig. Vispignani ne fece Instrumento di quietanza per gli atti dell’Abinate sotto la medesima
giornata delli 12 di gennaro 1667, restando la Religione di pagare per final pagamento scudi 1052
et 35, quali poi si pagarono al detto Sig. Vispignani à di 23 febraro 1667 per il monte della Pietà
per final pagamento del prezzo di detta Casa, come appare per Instrumento di quietanza per gli atti
dell’Abinate Notaro Capitolino.
A di 23 febraro 1667 si pagarono al Sig. Vispignani presso il Monte di Pietà, per final pagamento
del prezzo della casa scudi mille e cinquantadue et baiocchi 35 che stavano depositati nel detto
Sacro monte al credito della Religione come appare per Instrumento di quietanza per gli atti
dell’Abinate Notaro Capitolino.
(Collegio di Roma – Compera della Casa dei Padri di S. Basilio dove stanno al presente dal Sig.
Vispignani).
49
f. 77
[giorno e mese mancante] 1667
Appunto concernente la chiesa di S. Basilio e la proprietà della casa acquistata dall’Ordine di S.
Basilio Magno.
“Si adverte che la nostra chiesa sotto il titolo di S. basilio dove al presente habitano fu benedetta
dal Abbate Generale D. Theofilo Pirro con licenza datagli dall’Eminentissimo Signor Cardinal
Ginetti Vicario con la presenza di notar Fimio Natario del Suddetto Eminentissimo Vicario il quale
ne fece atto pubblico rogato sotto il di 20 di novembre 1666, il quale si conserva nell’archivio la
copia autentica.Si adverte che la casa comprata dove al presente habitano consiste nelli due
appartamenti grandi con tutte le case sottane, due giardinetti con un fienile grande che stà… e
corrisponde all’atrea strada.Detti Giardini stanno cinti di mura con advertenza che il muro dalla
parte del vicolo è nostro. Il muro dalla parte destra in entrare al predetto giardinetto e che divide
fra noi e il vicino detto muro è tutto nostro. L’altro muro in entrare il secondo giardinetto a man
dritta che fa divisione fra noi ed il vicino, detto muro è comune, et per tal segno si vede che l’acqua
che dà sopra detto muro pende dall’una e l’altra parte al contrario, et per piano che pende tutto
dalla parte nostra.
f. 78
16 luglio 1706
Minuta di istanza del Procuratore dell’Ordine alla S. Congregazione del Concilio, per ottenere
ulteriore credito per la costruzione del collegio di S. Basilio, con rescritto del cardinal protettore.
“Eccellentissimi e Reverendissimi Signori
Il Procuratore Generale dell’Ordine di S. Basilio Magno espone riverentemente all’EE. VV. come
havendo con licenza di Cotesto Sacro Concilio preso in Censo due anni sono la somma di scudi
3350 impiegati nella fabbrica di un quarto del Collegio di detto Ordine in questa città di Roma per
i motivi che allora furono rappresentati, gli fu posto l’obbligo di estinguere detto censo con
depositare ogni anno nel Sacro Monte della Pietà scudi 500 da incominciare ad agosto dell’anno
corrente 1706. Ma essendo già finita detta fabbrica e stimata dall’architetto Carlo Bizzaccheri
scudi 6070 per quella spesa al solo Capomastro Muratore, dove altri scudi 1307 per li Mastri
Falegname, Vetraro, Imbiancatore et altri, che in tutto detto quarto compiuto viene ad importare
scudi 7377, delli quali detto Collegio ne hà pagati già nelli due anni trascorsi scudi 4980. Inclusi li
suddetti 3550, presi a censo come sopra; e che rimangono da pagarsi al suddetto Capomastro
Muratore altri scudi 4397 l’intiera stima di detta fabbrica, e si è contentato per pubblico
Instromento che gli fossero pagati alla ragione di scudi 300 l’anno, sino all’estinzione di detta
somma che avanza senza pagamento veruno di frutti compansativi.
Pertanto l’Ordine supplica umilmente le EE. VV. degnarsi concedergli la facoltà di finir primo di
sodisfare detto CapoMastro Muratore e poi incominciare à far il suddetto deposito per
l’enstinzione di detto Censo, non essendo possibile in questi tempi tanto scarsi, e che li cambij di
Regno corrono tanto esorbitanti, poter i monastrij commendati dalla Religione contribuire la tassa
per il suddetto deposito, e per finire di pagare il CapoMastro suddetto a die X Iulij 1706.Sacra
Congregatio mor S. R. E. Cardinalis Concilii Tridentini interpretum, veris existentibus
prorogationem ad deponendam ratam dicti Census, per annum proximum tantum, pro arbitrio, et
prudentia Eminentissimi Domini Cardinalis Nerli Praefecti Ordinis apud S.ctam Sedem
Procuratoris, oratori benigne impertita est.
Card. Panciaticus praef (ectus)
Attentis narratis, et facultate Nobis Sacra Congragatione, desuper attributa petitam prorogationem
ad deponendam ratam dicti Census pro annu proximo admittenda, et concedenda ducimus, prout
concedimus iuxtra Sacrae Congregationis prescriptum, ut supra. Datum hac die 16 Iulij 1706.
S. Card, Nerlius Prot(ector).
N. B. La trascrizione dei documenti riporta per esteso le abbreviazioni.
50
APPENDICE VII
Il palazzo di S. Luigi dei Francesi (1709-1712)
Archivio dei Pii Stabilimenti Francesi a Roma e Loreto, Fonds Ancien, Cartons.
Carton n. 40
fasc. 6
[data mancante]
Serie di piante e prospetti firmati dall’architetto Francesco Fontana del casamento costruito nel
1697, su piazza S.t’Eustachio e su via della Dogana Vecchia.
Archivio dei Pii Stabilimenti Francesi a Roma e Loreto, Fonds Ancien, Registres.
Reg. 127, anno 1590
cc. 70 e ss. (“Exposita”)
21 gennaio 1590
Il tesoriere paga cinquanta scudi al capomastro Battista Bardella per i lavori eseguiti nella chiesa di
S. Luigi e nelle case di pertinenza.
Reg. 137, anno 1600
cc. 12 e 13 (“Exposita”)
[data mancante]
Il tesoriere concede in enfiteusi all’architetto Domenico Fontana due case nel cortile di S.t’Andrea o
dei Matriciani mentre le abitazioni attigue sono affittate allo scalpellino Jacopo Romano.
Archivio dei Pii Stabilimenti Francesi a Roma e Loreto, Fonds Ancien, Liasses.
Liasse 44 [mandati di pagamento, 1606-1611]
fasc. I (1606)
c.18
10 febbraio 1606
Il tesoriere della chiesa di S. Luigi paga al capomastro Battista Bardella le giornate di lavoro fatte
per servizio del nuovo ospedale di S. Luigi.
c. 31
14 febbraio 1606
Il tesoriere Gaspard Gaillart paga Gasparo di Costantini “chiavaro” sesS.ta monete per i lavori
eseguiti nel nuovo ospedale di S. Luigi.
c. 32
27 febbraio 1606
Il tesoriere Gaspard Gaillart paga Giovanni Marallo “carrettiere” quattordici scudi per i lavori
eseguiti nel nuovo ospedale di S. Luigi.
51
c. 33
4 marzo 1606
Il tesoriere Gaspard Gaillart paga al capomastro Battista Bardella tredici scudi per le giornate di
lavoro eseguite nel nuovo ospedale di S. Luigi.
c. 34
ultimo di febbraio 1606
Ricevute di pagamento per lavori di manutenzione eseguiti nella chiesa del Santissimo Salvatore.
c. 39
marzo 1606
Il tesoriere paga all'architetto Carlo Maderno dieci scudi come ricognizione annuale alle fabbriche
di S. Luigi.
c. 45
15 marzo 1606
Il tesoriere paga Filippo Barragallo “fornaciaro” cinquant'uno scudi per la fornitura di quindici
migliaia di mattoni per il nuovo ospedale di S. Luigi, “costando trentaquattro giuli al migliaio”.
c. 49
13 marzo 1606
Il tesoriere della chiesa di S. Luigi paga Giovanni Marallo “carrettiere” quattordici scudi per i
lavori eseguiti a servizio della fabbrica del nuovo ospedale di S. Luigi.
c. 53
23 marzo 1606
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella ventuno scudi per le giornate di lavoro alla fabbrica
del nuovo ospedale di S. Luigi.
c. 54
22 marzo 1606
Il tesoriere paga al Marco Marchiolo “calcararo” la calce di Tivoli per la fabbrica del nuovo
ospedale di S. Luigi.
c. 58
3 aprile 1606
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per altre giornate di lavoro.
c. 80
24 aprile 1606
Il tesoriere della chiesa paga al “carrettiere” Ambrogio figlio di Francesco dieci giuli per i quattro
viaggi fatti dal campo vaccino al nuovo ospedale per portare il legname.
c. 83
28 aprile 1606
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella per altre giornate di lavoro.
c. 93
maggio 1606
Il tesoriere paga a mastro Martino di Troiano sei scudi per aver cavato la terra dalle cantine
dell'ospedale nuovo.
52
c. 95
20 maggio 1606
Il tesoriere paga Filippo Berragallo “fornaciaro” centuno scudi di tegole con i suoi canali e
quindicimila mattoni “costando trentaquattro giuli il migliaio”.
c.105
3 giugno 1606
Il tesoriere paga a mastro Martino di Troiano cinque scudi per aver svuotato le cantine dell'ospedale
nuovo di S. Luigi.
c. 118
14 giugno 1606
Il tesoriere paga al mercante di legna Bernardino Sieci trentatrè scudi per le travi per il nuovo
ospedale di S. Luigi.
c. 122
16 giugno 1606
Il tesoriere paga Giovanni Marallo “carettiere” ventitrè scudi per aver fornito pozzolana, pietra e
terra al servizio del nuovo ospedale.
c. 137
luglio 1606
Il tesoriere paga Franceso de Rossi scalpellino venti scudi per lavori di scalpello al servizio del
nuovo ospedale di S. Luigi.
c. 176
11 settembre 1606
Il tesoriere paga Filippo Berragallo “fornaciaro” scudi centoventidue per trentasei migliaia di
mattoni “costando trentequattro giuli il migliaio”.
c. 205
7 novembre 1607
Il tesoriere paga Ascanio Antonietti misuratore dei Maestri delle Strade quattro scudi “per il filo da
lui tirato a una casa di detta chiesa nel vicolo che va alli matriciani”.
fasc. II (1607) [mancante]
fasc. III (1608)
c. 10
26 gennaio 1608
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella altre giornate di lavoro.
fasc. IV (1609)
c. 77
18 luglio 1609
Il tesoriere paga all’architetto Carlo Maderno dieci scudi per i lavori eseguiti nella cappella del
Santissimo Crocifisso e per aver ordinato i marmi e i compartimenti di detta cappella.
fasc. V (1610) [mancante]
53
fasc. VI (1611)
c. 91
22 ottobre 1611
Conto effettuato dal capomastro Batttista Bardella nelle case della Congregazione di S. Luigi.
c. 14
26 gennaio 1611
Il tesoriere paga dieci scudi all’architetto Carlo Maderno per il lavoro svolto aservizio della chiesa
di S. Luigi, nelle case di sua proprietà e nella chiesa di S.t’Ivo dei Bretoni.
c. 40
26 aprile 1611
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella quattordici scudi per i lavori effettuati a favore
della chiesa di S. Luigi dei Francesi.
c. 62
26 giugno 1611
Il tesoriere Edmondo Dagny paga al capomastro Battista Bardella diciotto scudi per i lavori di
selciatura nella piazza antistante alla chiesa, e per i lavori nella prima delle case nel cortile dei
Matriciani.
[Numerosi conti sono pagati a Battista Bardella per lavori di rifacimento in diverse proprietà della
congregazione (c. 85 e c. 88).]
c. 91
23 ottobre 1611
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella tredici scudi per i lavori di accomodatura dei tetti
delle case in “piazzetta Lombarda dove abitano li matriciani”, quelli in piazza Madama, quelli
dell’ospedale e quelli nella piazza del Marchese di Riano.
[E’ nominata nel documento la chiesa del Santissimo Salvatore, in quanto il capomastro Battista
Bardella accomoda anche i tetti delle case che sorgono in prossimità di essa.]
c. 111
22 dicembre 1611
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella sedici scudi per aver accomodato due scale nel
cortile dei Matriciani.
Liasse 45 [mandati di pagamento, 1612-1616]
fasc. I (1612)
c. 115
14 novembre 1612
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella quattordici scudi per i lavori nella casa dove abita
la signora Caterina accanto alla sagrestia della chiesa, al tetto della casa del signor Stefano
“ferraro” in piazza Madama e ai tetti nel cortile dei Matriciani.
fasc. II (1613)
c. 30
13 aprile 1613
Il tesoriere paga a Carlo Maderno dodici scudi “per le fatiche fatte a servizio della confraternita”.
c. 69
54
7 luglio 1613
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella quattordici scudi per i lavori di manutenzione in
diverse case nel cortile dei Matriciani.
55
fasc. III (1614)
c. 140
21 novembre 1614
Il tesoriere paga all’architetto Carlo Maderno dieci scudi per la visione e le misure fatte alle case
della congregazione.
c. 139
6 dicembre 1614
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella quattordici scudi per i lavori di manutenzione dei
tetti del cortile dei Matriciani vicino al lavatore.
fasc. IV (1615)
c. 77
6 settembre 1615
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella dieci scudi per i lavori eseguiti alle case del cortile
dei Matriciani.
c. 94
21 ottobre 1615
Il tesoriere paga al capomastro Battista Bardella quarantasei scudi per diversi lavori tra cui aver
cominciato a riparare i tetti delle case nel cortile dei Matriciani.
fasc. V (1616)
[carte senza numerazione]
Il capomastro Battista Bardella è pagato per i lavori eseguiti in una casa nella piazzetta Lombarda.
Liasse 46 [mandati di pagamento, 1617-1620]
fasc. I (1617)
c. 7
7 gennaio 1617
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato “nella casa che fa da isola
dinnanzi alla chiesa di S. Luigi”.
c. 32
4 marzo 1617
Il tesoriere paga l’architetto Carlo Maderno dieci scudi per i lavori “nella casa che fa da isola
contro detta chiesa di S. Luigi, e in un’altra … che si è fabbricata sulla piazza di detta chiesa …”.
c. 65
27 maggio 1617
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato “nella casa che fa da isola
dinnanzi alla chiesa di S. Luigi”.
c. 69
28 maggio 1617
Il tesoriere paga Filippo Beragazio “fornaciaro” per aver fornito alla Congregazione di S. Luigi,
quattromila mattoni per la fabbrica della casa “che fa da isola dinnanzi alla chiesa di S. Luigi”.
56
c. 77
10 giugno 1617
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver sistemato la selciata dinnanzi alla chiesa
del Santissimo Salvatore.
c. 111
12 settembre 1617
Il tesoriere paga il “fornaciaro” per i mattoni utilizzati per costruire il nuovo campanile della chiesa
di S. Luigi dei Francesi.
c. 120
15 ottobre 1617
Battista Bardella è pagato per essere il capomastro supervisore della fabbrica del campanile di S.
Luigi dei Francesi.
c. 127
12 novembre 1617
Battista Bardella è pagato per essere il capomastro supervisore della fabbrica del campanile di S.
Luigi dei Francesi.
c. 130
26 novembre 1617
Battista Bardella è pagato per essere il capomastro supervisore della fabbrica del campanile di S.
Luigi dei Francesi.
c. 131
novembre 1617
Conto per il pagamento del “fornaciaro” che fornisce i mattoni per il nuovo campanile.
fasc. II (1618)
c. 3
13 gennaio 1618
Il tesoriere Giovanni Marchant paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alle case poste
nel vicolo dei Matriciani.
c. 23
21 febbraio 1618
Il tesoriere Giovanni Marchant paga il sottomaestro delle strade Giovan Battista Geloso “per tutte
le spese fatte per fare gli speroni alla casa che lasciò alla chiesa di S. Luigi il signor Polliotto con
architettura di Carlo Maderno”.
c. 42
22 marzo 1618
Il tesoriere Giovanni Marchant paga l’architetto della chiesa di S. Luigi Carlo Maderno dieci scudi
per “le molte fatiche da lui fatte in molti disegni d’architettura e visita nelle due case che si sono
costruite l’anno precedente sulla piazza di S. Luigi ed in quella che si fabbrica in Piazza Madama”.
57
c. 93
6 agosto 1618
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alle case poste nel cortile dei
Matriciani.
c. 100
1 settembre 1618
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato al campanile nuovo e a diversi
rappezzamenti nelle case poste nel cortile dei Matriciani.
c. 111
7 ottobre 1618
Battista Bardella è pagato per essere il capomastro che ha lavorato sopra il tetto della chiesa del
Santissimo Salvatore.
c. 116
22 ottobre 1618
Battista Bardella è pagato per essere il capomastro che ha lavorato “ad una casa alli matriciani che
fa da cantone vicino all’arco di S.t’Apollinare”.
fasc. III (1619)
c. 10
4 febbraio 1619
Il tesoriere paga Carlo Maderno dieci scudi “… per le molte fatiche da lui fatte nel visitare da due
anni in qua nelle case della congregazione; in particolare quella che si è costruita sulla piazza di S.
Luigi e che fa da isola e per le altre fatiche per nuove fabbriche”.
c. 17
22 febbraio 1619
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alle case dove abitano i
matriciani.
c. 25
9 marzo 1619
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver accomodato i tetti dove abitano i
matriciani.
fasc. IV (1620)
c. 28
22 febbraio 1620
Il tesoriere Edmondo Dagny paga Carlo Maderno dieci scudi “per ricompensa di molte fatiche da
lui fatte in visitar e dar architettura in diverse case e fabbriche e in rappezzamenti di dette case”.
c. 29
22 febbraio 1620
Il tesoriere Edmondo Dagny paga Giovan Battista Geloso, sottomaestro delle strade, “per
ricognizione di molte fatiche da lui fatte come in un’altra differenza delle case nuove poste nel
cortile dello Matriciano”.
58
c. 50
14 aprile 1620
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alla casa accanto alla chiesa del
Santissimo Salvatore.
Liasse 47 [mandati di pagamento, 1621-1623]
fasc. I (1621)
c. 3
10 gennaio 1621
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alle case poste nel cortile dei
Matriciani.
c. 8
15 gennaio 1621
Il tesoriere paga Cesare Carabello “per la calce avuta da lui nel novembre del 1619 con la quale è
stata bagnata al cortile del palazzo nuovo per servizio delle fabbriche della chiesa di S. Luigi”.
c. 9
25 gennaio 1621
Il tesoriere paga all’architetto della chiesa di S. Luigi dieci scudi in moneta “per riconoscimento
delle sue fatiche fatte in diverse opere di fabbriche che lui è venuto e dato i disegni”.
c. 20
20 febbraio 1621
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alla campana nuova del campanile
della chiesa di S. Luigi, che è stata fusa nel gennaio dello stesso anno.
c. 24
6 marzo 1621
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella per aver lavorato alla campana nuova.
c. 92
18 luglio 1621
Il tesoriere Edmondo Dagny paga il capomastro Battista Bardella trentadue scudi per aver lavorato
“nella casa che fa da isola dinnanzi la facciata della chiesa di S. Luigi”.
c. 104
16 agosto 1621
Il tesoriere paga il capomastro Battista Bardella ventidue scudi per aver lavorato “nella casa che fa
da isola dinnanzi la facciata della chiesa di S. Luigi”.
c. 109
20 agosto 1621
Il tesoriere paga Vincenzo Regolini otto scudi per l’indoratura della croce di metallo che viene
posta sulla sommità della chiesa di S. Luigi dei Francesi.
c. 112
28 agosto 1621
Il tesoriere Edmondo Dagny paga il capomastro Battista Bardella ventisei scudi per aver
posizionato la croce di metallo sulla sommità della chiesa di S. Luigi.
59
fasc. II (1622)
c. 10
31 luglio 1622
Il tesoriere paga dieci scudi all’architetto Carlo Maderno “per ricognizione delle sue fatiche intorno
alle fabbriche della chiesa di S. Luigi”.
fasc. III (1623)
c. 24
[data mancante]
Il capomastro Vincenzo Modello subentra a Battista Bardella in qualità di muratore delle fabbriche
di S. Luigi.
c. 8
19 marzo 1623
Il capomastro Vincenzo Modello si occupa delle fabbriche di S. Luigi, tra cui delle case nel cortile
dei Matriciani.
Liasse 48 [mandati di pagamento, 1624-1627]
fasc. I (1624)
c. 22
20 ottobre 1624
Pagamento dei lavori di imbiancatura alla casa dei preti di S. Luigi e al cortile dei Matriciani.
c. 23
4 novembre 1624
Misura e stima dei lavori eseguiti dallo scalpellino Simone Castilli nel fabbricare la casa alla Scrofa
dove abita Bernardo Montefiore.
c. 25
4 novembre 1624
Pagamento delle spese e delle giornate eseguite dal capomastro Vincenzo Modello per la selciata di
fronte la chiesa di S. Luigi, lungo la strada della Scrofa e nelle case dove abitano i matriciani.
c. 30
6 dicembre 1624
Pagamenti di lavori eseguiti nelle proprietà vicino alla chiesa di S. Lorenzo in Lucina, e in un’altra
sulla piazza dove abita lo scalpellino.
c. 40
28 settembre 1624
Il muratore Vincenzo Modello è pagato per lavori eseguiti alle case nel cortile dei Matriciani.
fasc. II (1625)
c. 13
25 giugno 1625
Il falegname Giovan Maria Narice è pagato “per i lavori di legnami fatti alla fabbrica alla Scrofa”.
60
[Vincenzo Modello segue il cantiere di questa abitazione (cc. 10-12) e come risulta inoltre da
pagamenti effettuati sempre al Modello che i preti della congregazione risiedevano in piazza
Madama (c. 5)].
c. 18
21 luglio 1625
L’architetto Carlo Maderno rivede il conto effettuato dal falegname Giovan Maria Narice per i
lavori cominciati nel mese di settembre 1623.
fasc. III (1626)
c. 5
14 febbraio 1626
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato per i lavori nell’isoletta compresa tra i vicoli delle
Cinque Lune e dei Matriciani, per le case dove abitano “li matriciani ed alla casa contro le cinque
lune”. E’ pagato Giovan Battista Gerosa per la patente per la fabbrica dell’isoletta e vi sono
pagamenti per i “legnotti” al fine di puntellare la fabbrica vecchia nell’isoletta.
[Il Modello è pagato sino ad maggio per lavori nell’isoletta vicino alla chiesa, nonché alla Scrofa
(cc.11-15)].
c. 22
2 agosto 1626
Il tesoriere paga il capomastro Vincenzo Modello per i lavori eseguiti alla selciata dinnanzi alla
chiesa, nell’ospedale e in un’altra casa posta nel vicolo delle Cinque Lune.
Liasse 49 [mandati di pagamento, 1627-1629]
fasc. I (1627)
c. 2
6 marzo 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere settantanove scudi per aver lavorato in una
casa in piazza Madama confinante acon l’ospedale.
c. 23
11 settembre 1627
Il macellaio Stefano di Paolo “matriciano” è pagato otto scudi per tutta la carne data dal suo
macello alla Congregazione di S. Luigi.
c. 14
31 luglio 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato per i lavori eseguiti alla selciata di via della Scrofa ed in
quella di piazza Madama.
c. 17
12 agosto 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato per i lavori eseguiti in tutto il periodo precedente
nell’isoletta dove abita il Banco dei Signori Giustiniani.
c. 19
12 agosto 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato per i lavori eseguiti in tutto il periodo precedente nella
casa dove abita Luca “ferraro” in piazza Madama.
61
c. 20
12 agosto 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato per i lavori eseguiti in tutto il periodo precedente nella
casa in piazza Madama dove abitano i Signori Massimi e alla casa alla Scrofa dove abita il Signor
Francesco Lanci.
c. 1
15 agosto 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato come muratore nei lavori di fondazione della nuova
fabbrica di S. Luigi dove abitano i preti e in diverse riparazioni eseguite ad una copertura “alli
Matriciani”.
c. 2
15-22 agosto 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato per i lavori di fondazione della nuova fabbrica di S. Luigi
dove abitano i preti detta “ospedale novo”.
c. 3
15-22 agosto 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato come muratore nei lavori di fondazione della nuova
fabbrica di S. Luigi dei Francesi dove abitano i preti.
c. 4
settembre 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato come muratore nei lavori di fondazione della nuova
fabbrica di S. Luigi dei Francesi dove abitano i preti.
c. 5
12 settembre 1627
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato come muratore nei lavori di fondazione della nuova
fabbrica di S. Luigi dove abitano i preti.
[Sino al mandato di pagamento n.26 del 24 dicembre 1627]
c. 21
30 agosto 1627
Misura e stima eseguita da Paolo “cieco” al servizio di Vincenzo Modello alla cantina dove abita il
calzolaio in piazza Madama detta “alli Matriciani”.
c. 25
12 novembre 1627
Misura e stima dei lavori eseguiti in una cantina nel palazzo dove abitano i preti di S. Luigi, in
previsione della nuova fabbrica.
fasc. II (1628) [fabrica hospitalis novi]
c. 2
11 gennaio 1628
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere di S. Luigi per l’acquisto dei materiali da
costruzione per l’ospedale di S. Luigi dei Francesi.
62
cc. 3-4
29 gennaio 1628
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere per l’acquisto dei materiali da costruzione
per l’ospedale.
cc. 5-6
17 febbraio 1628
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere per l’acquisto dei materiali da costruzione
per l’ospedale di S. Luigi dei Francesi.
[Sino alla c. 37 dell’agosto 1628 si acquistano i mattoni. Il capomastro Vincenzo Modello è pagato
oltre che per il nuovo ospedale in costruzione, per il forno nuovo in piazza Madama e per la casa
attaccata ad esso]
fasc. II (1628) [Pro Reparationibus domorum]
c. 1
29 gennaio 1628
Il tesoriere paga il capomastro Vincenzo Modello per i lavori eseguiti in tutto il corso dell’anno
precedente attraverso lo scavo delle fondazioni.
c. 5
26 maggio 1628
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere per la costruzione del forno nuovo in piazza
Madama.
c. 7
11 luglio 1628
Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere “per i lavori di muro fatti nelle case dove si esercita il
Banco del signor Giustiniani”.
fasc. II (1628) [Fabrica nova]
c. 10
28 febbraio 1628
Mastro Ambrogio Mauro è pagato dal tesoriere per aver “cavato i fondamenti e eseguito la
misura”.
fasc. III (1629) [Pro Reparationibus domorum]
c. 5
20 aprile 1629
Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere per la misura e stima dei lavori fatti avendo “nettato una
cantera nel cortile dei matriciani dove abita flaminia matriciana, per il forno nuovo in piazza
Madama, e per la casa accanto”.
c. 21
9 agosto 1629
Il tesoriere paga l’architetto Carlo Maderno per i lavori da lui saldati e sottoscritti ed eseguiti tra il
1626 e il 1629 dal falegname Giovan Maria Narice nelle diverse proprietà di S. Luigi tra cui le case
nella piazzetta “delli Matriciani”, nel cortile del “ferraro” Luca Vitale che abita in piazza Madama
63
abita sopra il forno nuovo che ha acanto un cortiletto, ed alle finestre dell’ospedale “che risponde
verso piazza Madama”.
[Giovan Maria Narice risulta pagato anche nel 1628, per la realizzazione delle porte, segno evidente
che i lavori all’abitazione dei preti sono in fase avanzata. La struttura guarda al vicolo dei
Matriciani. Si lavora alla casa del forno che risponde nel cortile dei Matriciani].
c. 26
9 agosto 1629
Vincenzo Modello è pagato per la fabbrica dell’ospedale di S. Luigi dove abita Luca Vitale
“ferraro”.
fasc. III (1629) [Pro fabrica novi hospitalis]
c. 3
[data mancante]
Il tesoriere paga il “fornaciaro” per i mattoni e le pianelle utilizzati per la costruzione dell’ospedale
di S. Luigi dei Francesi.
c. 9
29 febbraio 1629
Raimondo Lucatelli riceve dalla chiesa di S. Luigi una somma di denaro per la costruzione
dell’nuovo ospedale.
Liasse 50 [mandati di pagamento, 1630-1632]
fasc. I (1630)
c. 14
6 novembre 1630
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere per lavori al “cortile delli matriciani”.
c. 27
29 luglio 1630
Prosegue il cantiere con l’acquisto per settantacinquemila mattoni e trecento tegole.
fasc. I (1630) [Pro Reparationibus domorum]
c. 10
25 luglio 1630
Il capomastro Vincenzo Modello esegue una misura e stima dei lavori che comprendono anche le
case del “cortile delli matriciani dove abita madama Flaminia”.
c. 15
28 novembre 1630
Il capomastro Vincenzo Modello è pagato dal tesoriere di S. Luigi per i lavori ai “tetti delli
matriciani verso le cinque lune”.
64
fasc. II (1631) [Pro Reparationibus domorum]
c. 12
17 giugno 1631
Rifacimento della selciata in piazza Madama per la porzione spettante alla Congregazione di S.
Luigi dei Francesi.
fasc. III (1632) [Pro Reparationibus domorum]
c. 8
8 aprile 1632
Il muratore Domenico Livertiano è pagato dal tesoriere per lavori alle case “alli Matriciani”.
Liasse 51 [mandati di pagamento, 1633-1635]
fasc. I (1633) [Pro Reparationibus domorum]
c. 2
14 aprile 1633
Misura e stima redatta dall’architetto Giovan Battista Gerosa ed eseguita dal muratore Pietro
Nocera.
[numero conto mancante]
24 maggio 1633
Si apprende che l’archivio di S. Luigi era nel Seicento in un palazzo del rione Borgo.
c. 15
10 luglio 1633
Lo scalpellino Domenico Marangone è pagato da tesoriere per i lavori ad una casa nel cortile “delli
Matriciani”.
fasc. II (1634) [Pro Reparationibus domorum]
c. 5
8 marzo 1634
Misura e stima eseguita dal capomastro Guglielmo Valeri nelle case di S. Luigi.
Liasse 52 [mandati di pagamento, 1636-1638]
fasc. I (1636)
c. 5
13 febbraio 1636
Il falegname Gian Maria Narice è pagato dal tesoriere per diversi lavori alle case dei Matriciani.
fasc. II (1637)
[numero conto mancante]
8 maggio 1637
Conto per l’acquisto di “6 tazze per dare da bere ai pellegrini, 6 piatti per mettere insalata e 40
boccali piccoli per il vino” da utilizzarsi nell’ospedale di S. Luigi dei Francesi.
65
Liasse 53 [mandati di pagamento, 1639-1641]
fasc. I (1639)
c.7
22 luglio 1639
Il tesoriere di S. Luigi paga il capomastro Guglielmo Valeri che esegue lavori nella casa confinante
con l’abitazione dei preti dove abita Balduino Brielli.
Liasse 54 [mandati di pagamento, 1642-1644]
fasc. I (1642) [Pro Reparationibus domorum]
cc. 10-11
22 novembre 1642
Il tesoriere paga il capomastro Guglielmo Valeri per la misura e stima dei lavori eseguiti alle case di
S. Luigi.
[Le abitazioni sono poste lungo il vicolo del Lavatore o dei Matriciani dove abitano Giacomo e
Francesco “matriciani”, incontro alla casa di Giacomo dove abita Maria “matriciana”. Si parla
anche del vicolo dell’Osteria delle Cinque Lune e dell’omonima Osteria alli Matriciani passata
piazza Madama]
fasc. II (1643) [Pro Reparationibus domorum]
c. 5
20 aprile 1643
Il tesoriere di S. Luigi paga l’architetto Giovan Battista Gerosa dieci scudi di moneta per il servizio
relativo all’anno 1642.
c. 12
11 novembre 1643
Il tesoriere di S. Luigi paga il capomastro Guglielmo Valeri per la misura e stima dei lavori eseguiti
in diverse case.
[L’abitazione dei preti di S. Luigi era coronata da una loggia.]
c. 13
11 novembre 1643
Il tesoriere di S. Luigi paga il capomastro Guglielmo Valeri per la misura e stima dei lavori eseguiti
nella casa sopra al lavatore.
Liasse 55 [mandati di pagamento, 1645-1646]
fasc. I (1645) [Pro Reparationibus domorum]
c. 6
22 gennaio 1645
Il tesoriere paga l’architetto Giovan Battista Gerosa per il servizio alla Confraternita per l’anno
1645.
c. 17
23 novembre 1645
Il tesoriere paga il capomastro Guglielmo Valeri per la misura e stima dei lavori eseguiti alle case di
Caterina “matriciana”, Angelo “matriciano” e dove abita la famiglia Palazzola “alli matriciani”
verso la fabbrica dell’Apollinare.
66
fasc. II (1646) [Pro Reparationibus domorum]
c. 18
6 gennaio 1646
Il tesoriere paga il capomastro Guglielmo Valeri per la misura e stima dei lavori eseguiti nel corso
del 1645.
c. 10
24 gennaio 1646
Il tesoriere Tristano Lamoroso paga l’architetto Giovanni Antonio de Rossi dieci scudi di moneta.
Liasse 55b [mandati di pagamento, 1647]
fasc. unico [Pro Reparationibus domorum]
c. 17
13 dicembre 1647
Il tesoriere paga il capomastro Guglielmo Valeri per la misura e stima dei lavori eseguiti lungo il
vicolo “alli Matriciani” nella “…casa attaccata alla Hostaria delle Cinque Lune…”, a cui si
accedeva attraverso il vicolo delle Cinque Lune. Inoltre lavori sono eseguiti alla casa dove abita il
Palazzola “segatore”, in particolare alla falda del tetto verso la fabbrica dell’Apollinare.
[Nel documento è nominata anche una piazza de Matriciani ovvero la piazzetta Lombarda]
c. 18
30 dicembre 1647
Il tesoriere paga Giovanni Antonio de Rossi dieci scudi di moneta come architetto della
Congregazione di S. Luigi dei Francesi.
Liasse 56 [mandati di pagamento, 1648]
fasc. unico [Pro Reparationibus domorum]
c. 3
23 aprile 1648
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal gennaio 1648 nelle proprietà della Congregazione di
S. Luigi dei Francesi.
[Sono nominati due cortili, quello dei preti (in corrispondenza della casa che è situata sopra il
lavatore dove abitano i matriciani) e quello della fontana (cui si accede attraverso un cancello).]
c. 13
28 dicembre 1648
Il tesoriere paga l’architetto Giovanni Antonio de Rossi dieci scudi di moneta come architetto della
Congregazione di S. Luigi.
c. 17
25 novembre 1648
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Guglielmo Valeri nel corso del 1646 tra
cui la costruzione di un pozzo di mattoni nelle case “alli matriciani”.
c. 18
15 dicembre 1648
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Guglielmo Valeri nelle proprietà di S.
Luigi.
67
[Case dove abitano madama Barbara “matriciana”, madama Caterina “matriciana”, Palazzola
“segatore” situata al confine con il palazzo dell’Apollinare.]
c. 19
30 dicembre 1648
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Guglielmo Valeri nel corso del 1646
nelle proprietà di S. Luigi e controfirmato da Giovanni Antonio de Rossi come architetto revisore
dei lavori eseguiti nel vecchio forno trasformato in ospedale e della casa sopra il lavatore che
guarda verso il cortile dei preti di S. Luigi.
Liasse 56b [mandati di pagamento, 1649-1650]
fasc. II (1650) [Case]
[numero conto mancante]
3 gennaio 1650
Il tesoriere paga l’architetto Giovanni Antonio de Rossi dieci scudi di moneta come architetto della
Congregazione di S. Luigi.
[numero conto mancante]
3 agosto 1650
Il falegname Lazzaro Scaramello è pagato per i lavori fatti di legname ed eseguiti nel corso del
1649.
[Si parla nuovamente delle case “alli matriciani” dove abita Bernardino “segatore matriciano”
attaccata all’osteria delle Cinque Lune; della casa di Palazzola “segatore” che affaccia sulla
piazzetta dei matriciani o Lombarda.]
Liasse 57 [mandati di pagamento, 1651-1652]
fasc. I (1651) [Case]
[numero conto mancante]
6 marzo 1651
Il tesoriere paga l’architetto Giovanni Antonio de Rossi sedici scudi di moneta come architetto della
Congregazione di S. Luigi.
[numero conto mancante]
10 dicembre 1651
Il tesoriere di S. Luigi paga il capomastro Guglielmo Valeri per i lavori eseguiti nella fabbriche
della Congregazione.
[Nel corso del 1651 il Valeri è anche impegnato nella costruzione di una casa al Pozzo delle
Cornacchie.]
fasc. II (1652) [Case]
[numero conto mancante]
20 febbraio 1652
Il tesoriere paga l’architetto Giovanni Antonio de Rossi quindici scudi di moneta come architetto
della Congregazione di S. Luigi.
68
[numero conto mancante]
13 aprile 1652
Il tesoriere di S. Luigi paga il capomastro Guglielmo Valeri per i lavori eseguiti nella fabbriche
della Congregazione, attraverso documenti firmati dal figlio Bernardo Valeri, in quanto suo padre
non sa scrivere.
[numero conto mancante]
26 settembre 1652
Il tesoriere paga Giovanni Antonio De Rossi come architetto ricognitore nei lavori eseguiti nelle
fabbriche di S. Luigi.
Liasse 57b [mandati di pagamento, 1653-1654]
fasc. I (1653) [Case]
[numero conto mancante]
24 gennaio 1653
Il capomastro Guglielmo Valeri è pagato settantasette scudi e cinquanta baiocchi dal tesoriere per i
lavori eseguiti alle fabbriche di S. Luigi.
[numero conto mancante]
10 febbraio 1653
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi è pagato sette scudi e venti baiocchi che con molta
probabilità sono versati all’assistente Tommaso Zannoli.
[numero conto mancante]
23 marzo 1653
Lo scalpellino Pietro Vitale è pagato per “i lavori di scalpello” nella ristrutturazione della proprietà
della Congregazione che si affaccia in piazza Navona.
fasc. II (1654) [Pro Reparationibus domorum]
c. 14
31 maggio 1654
Conto e partita del “chiavaro” Giuseppe Natalucci controfirmato dall’architetto Giovanni Antonio
De Rossi relativo alla casa in ristrutturazione situata tra piazza Navona e la piazzetta Lombarda o
delli Matriciani.
c. 23
23 luglio 1654
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi è pagato venti scudi versati all’assistente Tommaso
Zannoli.
Liasse 58b [mandati di pagamento, 1655-1656]
fasc. I (1655) [Pro Reparationibus domorum]
c. 2
27 gennaio 1655
Il capomastro Guglielmo Valeri è pagato cinquanta scudi dal tesoriere della chiesa di S. Luigi dei
Francesi.
[Si lavora ancora alla fabbrica situata in piazza Navona.]
69
c. 19
25 maggio 1655
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi compare in un conto e partita del “chiavaro” Giuseppe
Natalucci.
fasc. II (1656) [Pro Reparationibus domorum]
c. 1
3 febbraio 1656
Il capomastro Guglielmo Valeri è pagato cinquanta scudi dal tesoriere della chiesa di S. Luigi dei
Francesi.
[Si lavora ancora alla fabbrica situata in piazza Navona.]
c. 8
25 aprile 1656
Conto per una misura e stima eseguita dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi relativa ai lavori
di scalpello fatti nella “casa alla Scrofa fabbricata di nuovo”.
c. 10
16 marzo 1656
Conto di misura e stima dei lavori di scalpello eseguiti “alli Matriciani” dal falegname Lazzaro
Scaramella e firmati dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Casa al cantone con la piazzetta Lombarda o delli Matriciani dove abita Palazzola “segatore”.]
c. 11
19 aprile 1656
Conto dei lavori di misura e stima eseguiti nella casa il “Lavatore accanto all’Ospedale”.
Liasse 59 [mandati di pagamento, 1657-1658]
fasc. II (1658)
c. 14
27 novembre 1658
Il tesoriere paga il capomastro Giovanni Crescenzio Caradestri per i lavori eseguiti nelle proprietà
della chiesa. Il conto è firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
Liasse 59b [mandati di pagamento, 1659]
c. 2
12 febbraio 1659
Misura e stima dei lavori eseguiti nelle proprietà della chiesa dal capomastro Giovanni Crescenzio
Caradestri e firmati dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
Liasse 60 [mandati di pagamento, 1660]
[I documenti sono firmati dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi e relativi a diverse proprietà.]
Liasse 60b [mandati di pagamento, 1661-1662]
fasc. I (1661) [Riparationum domorum]
70
c. 2
12 gennaio 1661
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giovanni Crescenzio Caradestri e firmati
dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi nell’isoletta dei matriciani.
fasc. II (1662) [Riparationum domorum]
c. 7
22 aprile 1662
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti all’interno del lavatore dell’ospedale di S. Luigi dei
Francesi e situato lungo il vicolo dei Matriciani; in questo caso si esegue la stuccatura delle vasche
adibite al lavaggio dei tessuti e collocate al pian terreno.
[Alla congregazione erano concesse numerose once d’acqua provenienti dall’acquedotto Vergine.]
c. 10
12 maggio 1662
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Lazzaro Scaramella all’interno del
lavatore e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Il lavatore era in comunicazione sul retro con il cortile dei Matriciani, mentre una scala interna
conduceva al primo piano dove erano due stanze che venivano affittate dalla Congregazione.]
c. 20
25 settembre 1662
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giovanni Crescenzio Caradestri e
firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
Liasse 61 [mandati di pagamento, 1663-1664]
fasc. I (1663) [Riparationum domorum]
c. 2
10 gennaio 1663
Misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giovanni Crescenzio Caradestri, nella piazzetta
Lombarda o dei Matriciani, e firmati dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
fasc. II (1664/I)
[Non ci sono documenti riguardanti interventi architettonici di rilievo.]
Liasse 61b [mandati di pagamento, 1664/II]
fasc. unico [Riparationum domorum]
c. 18
22 dicembre 1664
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dai capomastri Giovanni Crescenti e da Giacomo
Mariotti e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
71
Liasse 62 [mandati di pagamento, 1665]
fasc. unico [Riparationum domorum]
[numero conto mancante]
29 settembre 1665
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giovanni Crescenti e da Giacomo
Mariotti e firmati dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi, nella casa “alli matriciani accanto al
Lavatore”. Il muratore in questo caso risulta essere Bernardo Valeri.
[numero conto mancante]
21 dicembre 1665
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo “stagnaro” Giovanni Gemini da cui si evince che
sono nuovamente stuccate le vasche del lavatore dell’ospedale situato lungo il vicolo dei
Matriciani.
[numero conto mancante]
29 febbraio 1665
Giovanni Antonio De Rossi dona dodici scudi al suo collaboratore Francesco Felice Pozzoni.
Liasse 62b [mandati di pagamento, 1666]
fasc. unico [Riparationum domorum]
[numero conto mancante]
25 gennaio 1666
Giovanni Antonio De Rossi dona dodici scudi al suo collaboratore Francesco Felice Pozzoni.
[numero conto mancante]
4 febbraio 1666
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giovanni Crescenti e da Giacomo
Mariotti, firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[numero conto mancante]
13 settembre 1666
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da Giovanni Crescenti e da Giacomo Mariotti, firmato
dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Proprietà “alli matriciani accanto al Lavatore” dove abita la Signora Antonia ed altri affittuari;
l’edificio risulta avere tre piani.]
Liasse 62 [mandati di pagamento, 1667]
fasc. unico [Riparationum domorum]
[numero conto mancante]
[data mancante]
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi si occupa delle fistole dell’acqua Vergine per le proprietà
di S. Luigi, per il lavatore in piazzetta Lombarda tre once d’acqua, per la chiesa e l’ospedale
nell’omonima piazza altre tre once.
[numero conto mancante]
6 maggio 1667
Conto dei lavori eseguiti dallo stagnaro Giovanni Gimini per una nuova stuccatura alle vasche del
lavatore e la riparazione del condotto d’acqua Vergine pasS.do per l’abitazione del Signor Bolis.
72
[numero conto mancante]
6 maggio 1667
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi firma un documento di pagamento della tassa per l’acqua
Vergine erogata alla congregazione “…che cominciano alla Botte di … e che arrivano sino alla
Piazza di S.ta Apollinara”.
Liasse 63 [mandati di pagamento, 1668]
fasc. unico
c. 102
30 gennaio 1668
Il tesoriere paga all’architetto Giovanni Antonio De Rossi dodici scudi che sono versati a Francesco
Felice Pozzoni.
c. 287
15 ottobre 1668
Conto di misura e stima eseguita da Giacomo Mariotti e firmato da Giovanni Antonio De Rossi.
c. 304
1 novembre 1668
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi supervisiona i lavori che si svolgono nella casa “alla
strada della Croce” assieme allo scalpellino Carlo Torriani.
Liasse 63b [mandati di pagamento, 1669]
fasc. unico
c. 598
30 agosto 1669
Conto di misura e stima eseguita da Giacomo Mariotti e firmato da Giovanni Antonio De Rossi.
c. 686
23 novembre 1669
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi architetto della chiesa dodici scudi che sono versati a
Francesco Felice Pozzoni.
c. 674
23 novembre 1669
Il tesoriere paga la misura e stima dei lavori eseguiti da Giacomo Mariotti e firmati da Giovanni
Antonio De Rossi.
[Proprietà n. 28 “incontro il Collegio Germanico”, casa “nell’isoletta della Piazza di S. Luigi”,
casa nella piazza di Ceri dove abita madama Maddalena e casa accanto dove abita madama Porzia.]
Liasse 64 [mandati di pagamento, 1670]
fasc. unico
c. 781
21 marzo 1670
Il muratore Abondi Trotti è pagato per i lavori eseguiti “alla casa posta alli Matriciani incontro il
Collegio Germanico”, “Casa accanto nel Cantone verso la piazza dei Matriciani”, “Casa accanto
all’ospedale dove abita l’ospedaliere”, “Lavatore nel cortile delli Matriciani dove habita madama
Cristina”.]
73
[L’abitazione dei preti era coronata da una loggia.]
c. 927
19 agosto 1670
Il tesoriere paga il falegname Lazzaro Scaramella e l’architetto Giovanni Antonio De Rossi per i
lavori eseguiti alle case della Congregazione.
[Proprietà dove abitano “Cechone” (“al primo cortile” o cortile dei Matriciani e che affaccia sul
cortile dei preti) e “Compagnone” alla “cantonata della piazzetta”, bottega dove abita il “ferraro”,
casa accanto al Salvatore, casa ai Matriciani al primo cortile e che si affaccia sul cortile dei preti, “e
più a dette Case e Cantonata dove habia il Capretaro sopra il Carbonaro”.]
Liasse 64b [mandati di pagamento, 1671]
fasc. unico
c. 3
[data mancante]
Conto di misura e stima firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi relativo ai lavori nel
palazzo del Monsignor Caprara nella piazzetta Lombarda che affaccia anche su piazza Navona.
c. 1150
2 gennaio 1671
Il tesoriere paga all’architetto Giovanni Antonio De Rossi dodici scudi, come compenso per l’anno
1670 e come regalo di Natale; l’architetto richiede di pagarli al suo assistente di fiducia Francesco
Felice Pozzoni.
c. 1088
12 febbraio 1671
Il documento pagato dal tesoriere è relativo ad un conto per lavori eseguiti dal falegname della
Congregazione di S. Luigi Lazzaro Scaramella.
[Casa “alli matriciani” a capo del cortile sopra il lavatore dell’ospedale di S. Luigi.]
Liasse 65 [mandati di pagamento, 1672]
fasc. unico
c. 128
4 maggio 1672
Conto di misura e stima firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi e dal capomastro
Giacomo Mariotti Caradestri.
c. 131
7 maggio 1672
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Lazzaro Scaramella e firmato
dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Proprietà accanto alla sagrestia della chiesa di S. Luigi dove abita il notaio, case ai Matriciani dove
abitano Paolo, e Pasquale (n. 21), casa e stalla nel cortile dei Matriciani, casa nella piazza del Duca
di Ceri dove abita il “tornitore”; si parla anche di una rimessa.]
74
Liasse 65b [mandati di pagamento, 1673]
fasc. unico
c. 580
15 febbraio 1673
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi scudi dodici come mancia del Santissimo Natale e
per l’anno 1672, i quali sono versati all’assistente Francesco Felice Pozzoni.
c. 625
24 ottobre 1673
L’architetto Giovanni Antonio De Rossi redige un documento di pagamento con cui riceve ventuno
scudi e quaranta baiocchi dal tesoriere per i lavori di misura e stima eseguiti nelle case e nella
chiesa di S. Luigi relativi agli anni 1670, 1671,1672.
c. 642
23 novembre 1673
Il tesoriere paga a Giovanni Torrigliani intagliatore scudi cinquanta per il tabernacolo di noce da
porsi sull’altare maggiore, in conformità con il progetto di Giovanni Antonio De Rossi.
c. 695
22 dicembre 1673
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi scudi dodici, i quali sono versati all’assistente
Francesco Felice Pozzoni.
Liasse 65c [mandati di pagamento, 1674]
fasc. unico
c. 921
24 agosto 1674
Il tesoriere paga Giovanni Antonio De Rossi il conto dei lavori eseguiti dal capomastro Giacomo
Mariotti Caradestri.
[Proprietà in piazza Madama nel cantone dove abita Francesco Lucatelli mercante di S. Luigi.]
c. 902
23 luglio 1674
Giovanni Antonio De Rossi si occupa ancora del tabernacolo per l’altare maggiore della chiesa di S.
Luigi.
[numero conto mancante]
16 dicembre 1674
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi dodici scudi come mancia per l’anno 1674 e per il
S.to Natale.
Liasse 66 [mandati di pagamento, 1675/I]
fasc. unico
[numero conto mancante]
23 dicembre 1675
Conto di misura e stima firmato dall’architetto della Congregazione Giovanni Antonio De Rossi.
[Nel vicolo dei Matriciani era l’ospedale di S. Luigi situato alla destra del lavatore (n. 23) verso
piazza Madama, mentre alla sinistra del lavatore era un magazzino affittato al falegname; è
75
menzionata inoltre, una casa contrassegnata dal n. 20, la casa dell’ospedaliere e il refettorio dei
pellegrini che si trovava nell’ospedale stesso.]
[numero conto mancante]
24 dicembre 1675
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi, definito “nostro architetto” dodici scudi di moneta
come “solita mancia per il Santissimo Natale e come pagamento per il corrente anno 1675”.
Liasse 66b [mandati di pagamento, 1675/II]
fasc. unico
[numero conto mancante]
16 settembre 1675
Giovanni Antonio De Rossi supervisiona i lavori nell’altare maggiore della chiesa di S. Luigi
assieme al doratore Giovanni Antonio Pomini.
[Il De Rossi è impegnato alla realizzazione di un tabernacolo di metallo.]
Liasse 67 [mandati di pagamento, 1676]
fasc. unico
c. 184
6 luglio 1676
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da fabbro Giuseppe Natalucci e firmati dall’architetto
Giovanni Antonio De Rossi.
c. 283
10 novembre 1676
Il tesoriere paga l’architetto Giovanni Antonio De Rossi per i lavori di selciata in piazza Madama.
c. 288
[giorno e mese mancante] 1676
Conto dei lavori di riparazione alla fontana accanto alla casa del Mercante che fa da cantone in
piazza Madama.
Liasse 68 [mandati di pagamento, 1677]
fasc. unico
[numero conto mancante]
18 gennaio 1677
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi definito nel documento “Nostro Architetto” dodici
scudi come mancia per il S.to Natale e il corrispettivo per l’anno 1676.
[numero conto mancante]
26 dicembre 1677
Il tesoriere paga a Giovanni Antonio De Rossi Nostro Architetto dodici scudi come mancia per il
S.to Natale.
Liasse 69 [mandati di pagamento, 1678]
fasc. unico
[Non ci sono documenti importanti da rilevare.]
76
Liasse 70 [mandati di pagamento, 1679]
fasc. unico
[numero conto mancante]
20 dicembre 1679
Il tesoriere paga all’architetto Giovanni Antonio De Rossi dodici scudi come mancia per il
Santissimo Natale.
[Il falegname Modesto Scaramello e il fabbro Giuseppe Natalucci risultano essere pagati per lavori
nelle case nel cortile dei Matriciani, misurati e stimati dal De Rossi.]
Liasse 71 [mandati di pagamento, 1680]
fasc. unico
[numero conto mancante]
28 gennaio 1680
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Bernardo Ferrari “per rialzare le Case
della Ven. Chiesa et Ospedale di S. Luigi” poste in piazza Madama in angolo con via del Salvatore
e firmati dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi. I lavori sono condotti aumentando la pigione a
tutti gli affittuari.
[Si sopraeleva il casamento dove, partendo dall’ospedale, alloggiano: Giuseppe Galli “computista”
di S. Luigi, Antonio Maffi “facocchio” o “ferracochio”, Cataldo Bellone fornaio e Francesco
Lucatelli mercante di S. Luigi (che viveva al cantone di via del Salvatore) e si interviene anche sulla
facciata nella via del Salvatore. I lavori cominciano nel 1679 e Giovanni Antonio De Rossi n’è
architetto, mentre Modesto Scaramella n’è il falegname.]
[numero conto mancante]
10 febbraio 1680
Conto e misura dei lavori eseguiti da Carlo Torriani scalpellino alle “case rialzate di novo” in
piazza Madama e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Il casamento sopraelevato è rifinito con soglie di peperino che sono utilizzate per le porte e le
finestre.]
[numero conto mancante]
16 maggio 1680
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Bernardo Ferrari alle proprietà di S.
Luigi e firmato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi.
[Bottega ai Matriciani dove si trova l’oste,“case alli Matriciani nel Vicolo incontro al Collegio
Germanico”, “case alli Matriciani dove hab Diversi”, “Lavatore alli Matriciani” e “Lavatore
sotto l’Ospedale” (i lavatori erano due), “Magazzino alli Matriciani che tiene M.stro Modesto
(Modesto Scaramella) falegname” ]
[numero conto mancante]
14 settembre 1680
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore Tommaso Giacannola al casamento
sopraelevato su piazza Madama in angolo con via del Salvatore.
77
Liasse 72 [mandati di pagamento, 1681]
fasc. unico
[numero conto mancante]
20 dicembre 1681
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Sebastiano Ferrari e firmato da
monsignor Giacomo Costante architetto.
[Giovanni Antonio De Rossi compare in tutti gli altri mandati di pagamento relativi al 1681 è poi
definitivamente sostituito da Giacomo Costante.]
Liasse 73 [mandati di pagamento, 1682]
fasc. unico
[numero conto mancante]
20 marzo 1682
Giovanni Antonio De Rossi è pagato dal tesoriere per l’anno 1681 e l’architetto dona scudi sei
all’assistente Francesco Felice Pozzoni.
[numero conto mancante]
2 giugno 1682
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da Giacomo Mariotti e firmato dall’architetto Giacomo
Costante.
[numero conto mancante]
4 ottobre 1682
Conto di misura e stima dei lavori di imbiancatura firmato dall’architetto Giacomo Costante.
[S’imbianca il dormitorio dei preti che guarda al cortile dei Matriciani, l’ospedale a volte, il
refettorio dei pellegrini a volta, le logge a volta che sono davanti alla cucina la chiesa del Salvatore,
si eseguono inoltre lavori ad una casa “che fa da cantone alli matriciani”.]
Liasse 74 [mandati di pagamento, 1683]
fasc. unico
[numero conto mancante]
10 marzo 1683
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giacomo Mariotti Caradestri firmato
dall’architetto Giacomo Costante.
[ “…Casa posta a piazza Lombarda dove abita il ferraro che risponde incontro alla fabbrica nova,
accanto alla sua casa abita Madonna Francesca alla quale si rompe il muro in un loco e si sfogano
li condotti del loco comune della sua casa incontro alla fabbrica nova del Collegio Germanico…”.
Sono eseguiti inoltre altri interventi nelle proprietà in piazzetta Lombarda o dei Matriciani dove
abitano Loretta, Giuseppe “fruttarolo”, Angela “matriciana” e nelle case ai nn. 20 e 27.
Interventi anche nelle stanze dove abitano Chiara e “Angeluccia d’Antonio matriciani” e nella casa
in piazza Madama dove abita il fornaio.]
Liasse 75 [mandati di pagamento, 1684]
fasc. unico
[L’architetto Giacomo Costante esegue una misura e stima per i lavori di selciatura della piazza di
Ceri dove si trova la casa del procuratore.]
78
Liasse 76 [mandati di pagamento, 1685]
fasc. unico
c. 4
18 gennaio 1685
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Marino Lucini e firmati dall’architetto
Giacomo Costante per la costruzione della chiavica sotto il cortile “principiando accanto al
Lavatore della casa del Sig. Bolis e ricollegandosi al chiavicone di piazza Madama, che va in
piazza Navona e di qui al Tevere”.
Liasse 77 [mandati di pagamento, 1686]
fasc. unico
c. 45
18 settembre 1686
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Modesto Scaramelli e firmati
dall’architetto Giacomo Costante.
c. 23
21 dicembre 1686
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Marino Lucini e firmati dall’architetto
Giacomo Costante riguardante il risarcimento del fienile “che risponde sotto le finestre dei preti
della chiesa e dove abita il Signor Bolis”.
c. 186
21 dicembre 1686
Conto dei lavori eseguiti nel bottino posizionato in corrispondenza della rimessa nel cortile dei
Matriciani, e che risponde sull’omonimo vicolo.
Liasse 78 [mandati di pagamento, 1687]
fasc. unico
[Giacomo Costante ricopre ancora la carica di architetto della Congregazione di S. Luigi dei
Francesi.]
Liasse 79 [mandati di pagamento, 1688]
fasc. unico
c. 81
9 aprile 1688
Il tesoriere paga il conto di misura e stima dei lavori a servizio delle proprietà di S. Luigi eseguiti
dal capomastro Giacomo Mariotti Caradestri e firmati dall’architetto Simone Felice De Lino.
c. 133
18 novembre 1688
Conto di misura e stima dei lavori di selciatura di piazza Madama firmato dall’architetto Simone
Felice De Lino.
79
Liasse 80 [mandati di pagamento, 1689]
fasc. unico
c. 292
23 dicembre 1689
Il tesoriere paga all’architetto della Congregazione Simone Felice Delino dodici scudi per l’anno
1689.
Liasse 81 [mandati di pagamento, 1690]
fasc. unico
c. 318
8 febbraio 1690
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Modesto Scaramelli e firmati
dall’architetto Simone Felice Delino.
[Nel documento a p. 40 si parla della casa posta ai Matriciani, dove è rifatto di nuovo il solaio
rustico alla rimessa accanto al lavatore grande ai Matriciani.]
c. 319
8 febbraio 1690
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Modesto Scaramelli e firmati
dall’architetto Simone Felice Delino.
c. 320
8 febbraio 1690
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Modesto Scaramelli e firmati
dall’architetto Simone Felice Delino.
[Casa posta nel cortile dei Matriciani (o di Pinàco) al n. 27 dove abita Cesario di Norcia
“matriciano” a cui segue la rimessa del lavatore. Casa posta alla piazzetta dei Matriciani (o di
Pinàco) sopra la bottega che tiene Paolo l’oste delle Cinque Lune. Case “alli Matriciani”, sono
situate lungo il vicolo dei Matriciani (o di Pinàco) e vi abitano Annibale “caprettaro”, Giuseppe
“fruttarolo”, Francesco “salumaro” e “Ciecconio”. Si affaccia sul vicolo una casa accanto alla
porta dell’ospedale di S. Luigi e la porta del lavatore al n. 15. Case nella piazzetta dei Matriciani (o
di Pinàco) dove abitano il “carbonaro” ed al cantone il fabbro Girolamo Natalucci.]
Liasse 82 [mandati di pagamento, 1691]
fasc. unico
[numero conto mancante]
17 dicembre 1691
Conto di misura e stima firmato dall’architetto Simone Felice Delino, per i lavori eseguiti alle
abitazioni che nel documento sono dette “in Pinaco” e situate attorno al cortile dei Matriciani.
[La casa al n. 15 posta in Pinàco dove sorge il lavatore, la casa al n. 19 nel cortile di detto Pinàco,
anche la piazzetta dei Matriciani è detta piazza di Pinàco.]
80
Liasse 83 [mandati di pagamento, 1692]
fasc. unico
c 29?
8 febbraio 1692
Il tesoriere paga l’architetto Simone Felice Delino per la misura eseguita “alle case alli Matriciani
sopra il Lavatore abitate da Maria e Felice fruttarolo”.
c. 26?
8 febbraio 1692
“Conto de lavori di legname fatti à robba e fattura di Modesto Scaramella falegname a servizio
della Venerabile Chiesa et Ospedale di S. Luigi della Natione Francese in Roma e sue case…”
[Case al vicolo dei Matriciani dove abitano Orazio (fontaniere del lavatore), Maria e Felice
“fruttarolo” (sopra il lavatore stesso), al n. 17 abita Angela vedova (sopra le stalle dei marchesi
Patrizi). Casa nello stesso vicolo ma “che risponde verso la chiesa di S.t’Agostino” dove al n. 30
abita il “rotatore”. Casa nella piazzetta dei Matriciani attaccata a quella che si trova sul cantone
dove abita il fabbro Girolamo Natalucci.]
c. 92
4 dicembre 1692
Conto relativo alla tassa per il possesso dell’Acqua Vergine e l’accomodatura dei condotti maestri,
dalla località di Salone sino allo sbocco della fontana di Trevi, firmato dall’architetto Simone Felice
Delino.
[L’ordine è del cardinal Altieri, mentre l’acqua ripartita dall’architetto Giovan Battista Contini
architetto; queste partite d’acqua sono state riviste e denunciate già nel 1667 da Giovanni Antonio
De Rossi.]
c. 145
24 luglio 1692
[In questo documento ricompare la dicitura Pinàco utilizzata anche per la piazzetta dei Matriciani.
Al n. 34 abita Paolo l’oste delle Cinque Lune, al n. 25 abita Felicita e sempre in Pinàco abita il
“carbonaro”.]
c. 145
18 dicembre 1692
Il tesoriere paga la misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giacomo Mariotti e firmati
dall’architetto Simone Felice Delino.
[Case in piazzetta Lombarda o di Pinàco dove al n. 16 dove abita “Cipolletta”.]
c. 250
20 dicembre 1692
[Case al vicolo dei Matriciani o di Pinàco dove abita “Neretto” (dietro l’osteria delle Cinque
Lune), al n. 34 dove abita Paolo l’oste delle Cinque Lune, in un’altra Nena “fontaniera” del
lavatore e in una quinta “Cicorietta”. Casa nello stesso vicolo ma “che risponde verso la chiesa di
S.t’Agostino” dove al n. 30 abita il “rotatore”.]
81
Liasse 84 [mandati di pagamento, 1693]
fasc. unico
[numero conto mancante]
15 maggio 1693
Il tesoriere paga la misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi e firmati
dall’architetto Simone Felice Delino.
[I lavori sono eseguiti nelle case poste nel vicolo dei Matriciani o di Pinàco dove abita Bastiano
(incontro all’ospedale di S. Luigi), Livia (accanto alle stalle dei marchesi Patrizi), Giovanni
“fruttarolo”, Giovanni “salumaro”, Mafusulli e Giacomo Srebe; il lavatore dell’ospedale di S.
Luigi è tenuto da Nena “fontaniera”. La casa di Francesco “salumaro”, oltre che sul vicolo dei
Matriciani “risponde anche nel cortile dei Preti”, mentre nell’altro cortile di Pinàco o dei
Matriciani al n. 17 abita Giuseppe ed altri pigionanti. Al n. 21 in Pinàco abita madama Paola ed
altri pigionanti, al n. 27 in Pinàco abitano Cesario di Norcia matriciano e Giuseppe Ciecono, al n.
28 in Pinàco abita Giovanna moglie del cieco, al n. 4 abita Maderno “cipollaro”, al n. 30 abita il
“rotatore”. Case nel “vicolo delli Matriciani” (dove si aggiustano i condotti fino a piazzetta di
Pinàco) dove abitano al n. 16 Cipolletta, al n. 17 abita Angela, al n. 31 abita Valentino (dietro
l’osteria delle Cinque Lune), e Simone “chiavaro”. Case nella piazzetta di Pinàco dove al n. 30
abita Monsignor Caprara e al n. 34 Paolo l’oste delle Cinque Lune.]
Liasse 85 [mandati di pagamento, 1694]
fasc. unico
c. 12
6 marzo 1694
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella casa al vicolo dei Matriciani dove abita
“Cicorietta”.
c. 38
27 marzo 1694
Il tesoriere paga il conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi. Il
conto è firmato dall’architetto Simone Felice Delino.
Liasse 86[mandati di pagamento, 1695]
fasc. unico
c. 214
15 dicembre 1695
Il tesoriere paga dodici scudi all’architetto della congregazione “…per sua ricognizione delle
fatighe straordinarie che fa a servizio delle nostre chiese e case…”.
Liasse 87 [mandati di pagamento, 1696]
fasc. I (1696)
c. 10
26 gennaio 1696
Il tesoriere paga l’architetto Simone Felice Delino per la misura e stima dei lavori eseguiti dal
capomastro Giacomo Mariotti alle case di S. Luigi, tra cui la casa alla piazzetta Lombarda o dei
Matriciani sopra il Lavatore pubblico.
82
c. 195
14 novembre 1696
Il tesoriere paga l’architetto Felice Delino per la misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro
Giacomo Mariotti alle case di S. Luigi tra cui la stalla dei marchesi Patrizi, una casa sulla piazzetta
Lombarda o dei Matriciani dove abita Nena “fontaniera” ed altri pigionanti.
fasc. II (1697) [mandati di pagamento spediti per il banco di S. Spirito, 1697]
n.b. dal 1697 i mandati sono spediti al banco di S.to Spirito, redigendo una lista apposita relativa ai
mandati da spedirsi.
c. 57
17 aprile 1697
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal vetraro e firmato dall’architetto Simone Felice
Delino.
[In seguito della morte di Simone Felice Delino subentra l’architetto Francesco Fontana.]
Liasse 88 [mandati di pagamento spediti per il banco di S. Spirito, 1698]
fasc. unico
c. 326
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori effettuati alle proprietà della Congregazione firmato
dall’architetto Francesco Fontana.
[Questo ed altri conti si trovano nella liasse n. 90a anno 1700. Case nel cortile di Pinàco (o dei
Matriciani) dove abitano Silvia, Lucrezia, Giuseppe “fruttarolo”, la cui l’abitazione “risponde
verso il cortile di S. Luigi”, cicchone, Loretta di Nunzio, Pietro (cocchiere dei signori Patrizi). Casa
nel vicolo dei Matriciani dove al n. 17 abita Angela (sopra alle stalle dei marchesi Patrizi). Case
nella piazza di Pinàco o dei Matriciani dove abitano Monica Chiodetti, Gasparo Corretti, Felice
fabbro, “facocchio”, e al n. 30 Monsignor Caprara (con la sua casa che affaccia anche su piazza
Navona). Case nel vicolo di Pinàco “che risponde verso la chiesa di S.t’Agostino” dove al n. 30
abitano il “rotatore” e Antonio Magnacavalli.]
c. 326
6 maggio 1698
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Giacomo Mariotti e firmati da Francesco
Fontana nelle stanze sopra il lavatore dove “si stura il luogo comune col corritore”, segno che i due
ambienti sono collegati.
[In particolare si lavora nelle stanze che sono situate sopra il lavatore pubblico e che nel 1692 sono
affittate da Felice “fruttarolo” e Maria, si lavora inoltre anche nella casa di Bernardina alli
Matriciani.]
Liasse 89 [mandati di pagamento spediti per il banco di S. Spirito, 1699]
fasc. unico
c. 533
30 aprile 1699
Conto dei lavori di costruzione del casamento d’affitto in via della Dogana Vecchia firmato
dall’architetto Francesco Fontana e relativo l’anno 1698.
83
c. 649
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore Filippo Martinelli e firmato dall’architetto
Francesco Fontana nel casamento d’affitto avviato nel 1697.
Liasse 90 [mandati di pagamento spediti per il banco di S. Spirito, 1700/I]
fasc. unico
[Non vi sono documenti importanti da rilevare.]
Liasse 90b [mandati di pagamento, 1700/II]
fasc. unico
[Si registra l’ultimazione del casamento d’affitto progettato da Francesco Fontana da cui sono
firmati tutti i mandati di pagamento per l’ultimazione dell’edificio. Il capomastro è ancora Santi
Marzocchi.]
Liasse 91 [mandati di pagamento, 1701]
fasc. unico
c. 30
15 luglio 1701
Conto riguardante il lavoro del materassaio Benedetto Gradi circa il rifacimento di trentadue
materassi dell’ospedale e dei preti e ventiquattro pagliazzi.
Liasse 92 [mandati di pagamento, 1702]
fasc. unico
c. 200
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal fabbro Girolamo Natalucci relativo agli anni 1693 e
1694 e firmato dall’architetto Angelo Onorato Recalcati.
c. 201
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal fabbro Girolamo Natalucci relativo al 1695 e firmato
dall’architetto Angelo Onorato Recalcati.
c. 230
21 giugno 1702
Conto di misura e stima firmato dall’architetto Francesco Fontana riguardante i lavori di coloritura
delle facciate eseguiti dal pittore Pietro Perotti alla nuova fabbrica in via della Dogana Vecchia.
c. 191
[data mancante]
Conti di misura e stima redatti tra il settembre 1700 ed il novembre 1702, firmati dall’architetto
Francesco Fontana e relativi ai lavori eseguiti nelle proprità di S. Luigi dei Francesi.
[Case poste ai Matriciani dove abitano Mattia, Antonio Magnacavalli (n. 30), Pietro Cieco, case
poste nel cortile dei Matriciani dove abitano Giuseppe “salumaio” e Felice fabbro, casa nel vicolo
dei Matriciani difronte all’ospedale dove abita Giovanni (detto Giovannino) “fruttarolo”, corridore
e stanza posta accanto sono affittate da Giovanni S.tarelli, stalle dei marchesi Patrizi, stanza sopra il
84
lavatore dell’ospedale, casa posta all’Isola delle Cornacchie (sopra la bottega del barbiere), casa al
Pozzo delle Cornacchie dove abita la Signora Rosa e rimessa accanto che tiene Domenico Orsini,
case sulla piazza di S. Luigi dove abita il fornaio e lo “stagnaro”, casa sopra la chiesa del
Salvatore. Case in piazza Madama dove abitano Sebastiano Righini ed altri, Francesco Lucatelli
mercante (in angolo con via del Salvatore) e il Signor Volpi mercante (difronte al palazzo
Carpegna). Case nella piazzetta di Pinàco dove abita monsignor Caprara (la cui abitazione affaccia
anche su piazza Navona), Alessandro, Biagio Forzi, Giuseppe Sciarra, Monica Chiodetti vedova
“matriciana”, ( “incontro all’Apollinare” ), e nella casa accanto Gasparo Corretti, stanze dove
abita la “mastra”, casa ed osteria delle Cinque Lune, bottega sul vicolo delle Cinque Lune dove
abita il fabbro Girolamo Natalucci. Casamento d’affitto in via della Dogana Vecchia.]
Liasse 93 [mandati di pagamento, 1703]
fasc. unico
[numero conto mancante]
[data mancante]
Lista dei Mandati spediti al banco di S. Spirito il 12 aprile 1702 (dal n. 18 al n. 40), nei quali figura
anche il cavalier Francesco Fontana che beneficia del suo onorario.
c. 68
[data mancante]
Bollettini con ricevute dei Preti alloggiati nell’ospedale di S. Luigi tra il 1702 e il 1703.
c. 73
18 maggio 1703
Conto della misura e stima redatta dall’architetto Francesco Fontana per la pulizia delle cantine
delle case poste “alli Matriciani”.
c. 81
15 luglio 1703
Sommatoria di conti relativi al capomastro Santi Mazzocchi eseguita dal tesoriere.
c. 159
2 aprile-9 ottobre 1703
Conto di misura e stima firmato dagli architetti Francesco e Carlo Fontana.
Liasse 93 [mandati di pagamento, 1704]
fasc. unico
c. 344
24 ottobre 1703-giugno 1704
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Federico Mariotti firmato dall’architetto
Francesco Fontana.
[Case in piazza di S. Luigi dove abita il mercante accanto allo “stagnaro” e lo “speziale”. Casa ai
Matriciani dove abita Giuseppe, casa nel cortile di S. Luigi (cortile dei preti), casa incontro al
palazzo Carpegna sulla strada che porta alla Dogana Vecchia (dove abita il Signor Volpi
mercante?), casa difronte all’ospedale.]
85
Liasse 94 [mandati di pagamento, 1705]
fasc. unico
c. 532
24 maggio 1705
Conto dei lavori eseguiti dal pittore Pietro Borolana che rappresenta “una veduta di architettura
incontro al portone del palazzo posto alla Dogana” su richiesta dell’architetto Francesco Fontana
ed è pagato nove scudi.
c 587
5 agosto 1705
Conto di misura e stima dei lavori di selciatura che interesS.o “’anima di piazza Madama e
nell’anima della Piazzetta dei Matriciani” e sono firmati dall’architetto Francesco Fontana.
[Si registrano ancora conti relativi alle rifiniture del casamento situato in via della Dogana Vecchia,
come pagamenti per la realizzazione di quarantadue sportelli di legno per le botteghe e dei i relativi
vetri.]
c. 666
16 dicembre 1705
Lista dei mandati da spedire al Banco di S.to Spirito nella quale compare il nome del cavalier
Francesco Fontana indicato come architetto di S. Luigi.
Liasse 95 [mandati di pagamento, 1706/I]
fasc. unico
c. 890
5 dicembre 1702-aprile 1706
Misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi e firmata dall’architetto
Francesco Fontana.
[I lavori sono condotti nel lavatore pubblico lungo il vicolo dei Matriciani, nella casa che si trova al
primo piano, nella stanza accanto che ora è utilizzata ad uso di ospedale dai preti di S. Luigi; in
questo documento si nomina anche il cortile dei Matriciani dove i marchesi Patrizi hanno ancora la
loro abitazione e le stalle.]
c. 890
17 maggio 1706
Conto dei lavori eseguiti dal falegname Lazzaro Scaramella e controfirmato dall’architetto
Francesco Fontana dove si parla della stalla dei marchesi Patrizi nel cortile dei Matriciani.
Liasse 95b [mandati di pagamento, 1706/II]
fasc. unico
[Il capomastro Santi Marzocchi è regolarmente pagato dal Banco di S.to Spirito per i lavori eseguiti
a servizio della congregazione per tutto il 1706 e che riguardano l’ampliamento della fabbrica
situata in via della Dogana Vecchia e sono firmati dall’architetto Francesco Fontana.]
86
Liasse 96 [mandati di pagamento, 1707-1708]
fasc. unico
c. 182
16 dicembre 1706-26 novembre 1707
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Federico Mariotti alle case di S. Luigi
firmato dall’architetto Francesco Fontana.
[Casa sulla piazza di S. Luigi dove abita il lo “speziale”, al casamento d’affitto alla Dogana
Vecchia.]
c. 426
4 settembre 1707
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore Pietro Perotti nell’ospedale di S. Luigi firmati
dall’architetto Matteo Sassi.
[Matteo Sassi compare in qualità di coadiuvatore di Francesco Fontana.]
c. 297
20 marzo 1708
Conto firmato dall’architetto Francesco Fontana riguardante i lavori di spurgo alla chiavica posta in
piazza Navona e per gli interventi di manutenzione eseguiti nelle case della Congregazione.
[Casa sulla piazza di S. Luigi dove abita il lo “speziale”, casa dove abita il “calderaro”, casa
difronte l’ospedale di S. Luigi, casa difronte le stalle di Monsignor Caprara e palazzo dello stesso
cardinale Caprara, palazzetto incontro le Cinque Lune, fontana ai Matriciani ed imbocco del
lavatore pubblico, fontana nei cortili.]
c. 298
22 maggio 1708
Conto firmato dall’architetto Francesco Fontana riguardante il rifacimento parziale della selciata in
piazza Madama difronte al casamento di Domenico Guidi.
c. 311
[giorno e mese mancante] 1708
Documento firmato dallo stagnaro Giovanni Antonio Bettinelli in cui si legge che tra il 10 gennaio
e il 21 maggio 1708 (quattro mesi e undici giorni) è stata tolta l’acqua al lavatore pubblico di S.
Luigi.
c. 349
24 luglio 1708
L’architetto Matteo Sassi firma la misura e stima della selciata eseguita nel vicolo dei Matriciani,
davanti al palazzo del Monsignor Caprara e davanti all’osteria delle Cinque Lune; la perizia è
sottoscritta dal sottomaestro delle strade Giovanni Francesco Zannoli.
c. 426
[giorno e mese mancante] 1708
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dallo stagnaro Giovanni Antonio Bettinelli e firmato
dall’architetto Francesco Fontana.
cc. 405 e 429
4 gennaio-dicembre 1708
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi alle case di S. Luigi
firmato dall’architetto Matteo Sassi.
87
c. 430
[giorno e mese mancante] 1708
Conto dei lavori eseguiti dal falegname Lazzaro Scaramella firmato dall’architetto Matteo Sassi.
Liasse 97 [mandati di pagamento, 1709-1710]
fasc. I (1709)
c. 7
29 gennaio 1709
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Federico Mariotti e firmato da Matteo
Sassi. I lavori sono eseguiti tra il 2 luglio 1708 sino a tutto novembre 1708.
[Casa davanti alla chiesa di S. Luigi dove abitava il “camisciaro”, casa a S.t’Ivo dove abita il
“sartore”, casa che “fa cantone su la piazza di Pinaco”, casa “nell’Isoletta su la piazza di S.
Luigi” dove abita il barbiere, casa in Pinàco dove abita “Loreta”, casa sotto al palazzo del
cardinale Caprara dove abita il “coloraro”, casa incontro a S. Luigi dove abita lo “spiziale”, casa a
piazza Madama dove abita il fornaio.]
[numero conto mancante]
20 gennaio 1709
Lettera di Monsignor Polignach all’architetto Matteo Sassi: “La Venerabile Reggia Chiesa deve
dare a Matteo Sassi Architetto per le seguenti operazioni fatte per servizio della medesima: in fare
diverse piante, prospetti, profili, modelli e stime delle Case vecchie per la nova Fabrica da farsi per
aprire la Strada dove habitano le matriciane come segue:
Per haver copiato la Pianta dove è il Chirografo della S.ta Memoria di Papa Clemente VIIII,
estradotta in piccolo per potervi disegnare, e fattone due altre di dette Piante una lassata
Originale, e l’altra data in congregatione.
Per haver trasportato in grande la suddetta Pianta, e disegnatovi la nova Fabrica nel modo, e
forma, che intendeva fare la Medesima Congregazione.
Per haver fatto un’altra Pianta similmente in grande di tutto il Corpo dell’Isola con la Fabrica da
principiarsi simile a quella di sopra con il disegno da proseguirsi di tutta l’Isola.
Per haver delineato il prospetto esteriore, o facciata maestra di strada della Fabrica da farsi, con
due Portoni Principali per la divisione degli appartamenti.
Per haver fatto un’altra Pianta simile della partita della nova Fabrica da farsi d’ordine della
medesima Congregazione a Causa di metter la scala nella facciata di strada.
Per haver fatto un altro prospetto sopra detta Pianta differente dal primo.
Per haver fatto il Prospetto esteriore sopra la Pianta di tutta l’Isola e suoi ornati, et altro.
Per haver fatto il Modello di Cartoncino con sua Pianta sopra la Tavola per la nova Fabrica da
farsi con la divisione di tutte le stanze, e scale in proporzione, e delineatovi nella Facciata maestra
il suo prospetto fatto nel modo, e forma che stabilì medesima Congregazione.
Per haver fatto lo scandaglio di tutta la partita di Fabrica nova da farsi, e consegnato in
Congregazione come sopra ascendente alla somma di scudi 1100.
Per haver fatto la stima di tutte le Case vecchie e da demolirsi, cioè del loro cimento senza il sito
per consegnare il detto cimento al Capo Mastro Muratore, e sottoscritta ascendente alla somma di
scudi 1000.
Per haver fatto un scandaglio alla grossa delle due Case della Chiesa dell’Anima, cioè quella dove
habita il Sig.re Agostino Calamini, e il Tornitore ascendente a scudi 8000 in Circa, e l’altra che va
demolita per aprir la strada ascendente a scudi 1300 in Circa assieme a scudi 9300.
(…)
Tutti li suddetti disegni, scandagli, et altro sono stati consegnati in mano del Monsignor
Polignach”.
88
c. 148
[data mancante]
“Riflessioni fatte sopra una nota data ai Sig.ri Deputati di S. Luigi de francesi dalli Sig.ri Matteo
Sassi e Ludovico Sassi.
La prima partita, che dice haver tradotto in piccolo la pianta dove è il Chirografo di Clemente
Nono, et haverne fatte in tutto tre, si vide esservi equivoco perché l’originale è così piccolo che è
difficile, et inutile tradurla in forma minore, ne tali piante si trovano per quanto si dice.
Secondo per haver trasportato in grande la suddetta pianta, e disegnatovi la nova fabrica.
Per un'altra pianta simile copiata con havervi aggionto un pensiero volendosi unire l’isoletta, e
casa del anima.
Per un disegno del prospetto della fabrica nova in due parte.
Per un altro prospetto con un solo portone.
Per un altro prospetto di tutta l’estensione della facciata.
Per il modello tanto per la spesa de cartoncini tavola, e disegni fattovi sopra.
Per un'altra pianta copiata da quella come nel secondo capitolo con havervi agionto il solo
pensiero della scala in facciata.
Nella nona partita pari non si debba considerare, ne si sa che li scandagli che si fanno da chi serve
debbano computarsi, essendo questo inclusi nel obligo del servizio con altri utili di quali restano
compensate simile fatiche.
Undecima partita, che contiene la stima del cimento delle case vecchie per consegnarlo, e darne
debito al muratore, questo si deve pagare per farselo far bono dal istesso capo m.stro con sciensa
et ordine del quale deve pagarsi.
Lo scandaglio alla grossa delle case per cade secondo l’ispettione fatta del capitolo nono.
Per la pianta della chiesa del SS.mo Salvatore con disegno della balaustrata, e disegno del
confessonario a….
… dal 1 luglio 1708-tutto aprile 1709”.
c. 405
1° gennaio-aprile 1709
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi e firmati dall’architetto
Matteo Sassi.
[Si eseguono interventi nella casa e nel forno a piazza Madama, nella casa alle Cinque Lune dove
abita Girolamo Natalucci “chiavaro”, nella casa in Pinàco dove abita Monica Porretti e nel lavatore
grande tenuto da “Margheritona”. Si lavora anche nelle case situate in piazza di Cerri, dove abitano
il Sig. Martino (casa grande), il Sig. Giuseppe e Mattia “calzolaro”, nella casa posta davanti al
palazzo Caprara attaccata al “tornitore”, nella casa difronte l’ospedale di S. Luigi, nella casa in
piazza Madama dove abita il pasticciere, nella casa alle Cinque Lune dove abita Antonio
“rotatore”, e infine, nella casa nell’isola per andare al Pozzo delle Cornacchie dove abita il sig.
Bugata mercante.]
c 135
6 luglio 1709
Ricevuta dei lavori eseguiti per la pavimentazione di piazza S.t’Eustacchio, rogata il 27 aprile 1709
e prodotta agli atti il 6 luglio 1709 con la firma di Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 405
11 luglio 1709
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi e firmati dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
89
[Casa posta in via della Scrofa accanto alla chiesa di S.t’Ivo dei Bretoni dove abita Alessandro Iezzi
o Pozzi. L’abitazione è sopraelevata nei mezzanini che prospettano sulla strada e fa da cantone su di
un vicolo.]
c. 405
9 giugno 1709
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi e firmati dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Casa “incontro S. Ivo accanto a quella de Scaramelli”. Casa in Pinaco dove abita Valentino
“carbonaro”, casa al Pozzo delle Cornacchie dove abitano “l’ogliararo” ed altri, palazzo dove
abita il cardinale Caprara, case alle Cinque Lune dove abitano Magnacavallo e mastro Girolamo,
case a piazza di Ceri, case in Piazza Madama dove abitano il pasticcere e “casa che fa da cantone
in piazza Madama”.]
[numero conto mancante]
[giorno mancante] agosto 1709
Conto di misura e stima dei lavori di manutenzione alla facciata “della casa posta sopra alla piazza
di S. Luigi dove abita il coloraro” eseguiti dal pittore Pietro Perotti e firmato dall’architetto Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c. 229
2 maggio-5 dicembre 1709
Ricevuta dei lavori eseguiti alla pavimentazione nel Rione Parione “incontro montioni” rogata il 2
maggio 1709 e prodotta agli atti il 5 dicembre 1709 con la firma di Carlo Francesco Bizzaccheri.
c.279
9 dicembre 1709
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da Antonio Torriani scalpellino firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Casa in piazza Navona incontro alla guglia e bottega del mercante accanto alla suddetta; lavatore
pubblico nel vicolo dei Matriciani accanto l’ospedale di S. Luigi. Palazzo del cardinale Caprara che
si affaccia sia in piazza Navona sia nella piazzetta Lombarda o dei Matriciani ed ha botteghe al
pianterreno.]
fasc. II (1710)
[numero conto mancante]
24 aprile 1710
Conto firmato da Giovan Battista Bucchi sottomaestro delle strade del rione S.t’Eustachio, per il
rilascio della licenza “delli fili agetti et altro” alla nuova fabbrica dietro il Collegio Germanico ed
Ungarico.
c. 761?
29 agosto 1710
“Io sottoscritto confesso e mi chiamo legitimo debitore della Regia Chiesa di S. Luigi de Francesi
nella somma di scudi 8.85 quali sono altrettanti da me ricevuti in diversi legnami et altri cioè scudi
duecento venticinque quale importano dal gettito della Casa del Collegio Germanico gettata a
terra per aprire la Strada e scudi 54:89 tanti importa … della casa della S. Margherita da gettarsi
… dalla stima fatta dal S. Bizzaccheri architetto di detta chiesa…”
29 agosto 1710 Santi Marzocchi.
90
c. 761?
6 ottobre 1710
“E più mi chiamo debbitore d’altri scudi cento settantasette per la stima della casetta spettante alla
chiesa dell’Anima…”
6 ottobre 1710 Santi Marzocchi.
[numero conto mancante]
22 ottobre 1710
L’esattore di S. Luigi Stefano Orsini paga l’architetto e sottomaestro delle strade del Rione S.
Eustachio Giovan Battista Bucchi quattro scudi e novanta baiocchi di moneta “…quali sono per la
licenza di un filo, delli due agetti del altro pezzo di fabrica di essa Chiesa nel vicoletto per andare
in Piazza Madama et in fede di questo di 22 Ottobre 1710.”.
c. 761?
25 novembre 1710
“Io sottoscritto mi chiamo debitore d’altri cento settantatre scudi quali sono spettanti sono stati
stimati li cementi, legnami et altro della casa attaccata all’ospedale dove habita l’ospidaliere con
le stanze dietro buttate a terra per la nuova fabbrica cosi stimata dal Sig. Bizzaccheri architetto
della suddetta chiesa…”
25 novembre 1710 Santi Marzocchi.
[numero conto mancante]
20-27 novembre 1710
L’esattore della chiesa di S. Luigi Stefano Orsini deve pagare cinque scudi per la perizia eseguita
dall’architetto Giovan Battista Contini tra la chiesa di S. Luigi chiesa e quella dell’Anima. Il
documento è firmato da Alessandro Tozzi e da Giovan Battista Contini.
[La perizia potrebbe essere relativa alla casetta spettante alla chiesa dell’Anima stimata dal
capomastro Santi Marzocchi.]
[numero conto mancante]
22 luglio 1710
L’esattore di S. Luigi Stefano Orsini paga dieci scudi di moneta a Pietro Marcucci concernente la
stima della propria casa per una partita (di scudi mille) da lui contratta con la Sig. Rita, e di cui ne
fu fatto censo dalla chiesa di S. Luigi.
[numero conto mancante]
15 luglio-6 agosto 1710
L’esattore di S. Luigi Stefano Orsini paga 8.85 scudi di moneta ad Olimpiade Bartolini in
conformità al “conto retroscritto” relativo alla lista alle case da demolirsi.
15 Luglio, perizia per il Collegio Germanico (0,30 scudi). 24 Luglio, danni inferti al marchese
Bongiovanni (scudi 0.20). 29 Luglio, perizia per la casa della Sig. Margherita (scudi 0,30). danni
inferti dalla chiesa dell’Anima (scudi 0,20); liquidazione casa di Sig. Margherita (scudi 1.50).
c. 352
15 settembre 1710
Conto delle perizie fatte per ordine dei deputati della chiesa di S. Luigi dall’architetto Carlo
Francesco Bizzaccheri alle case da demolirsi per la costruzione del palazzo di S. Luigi, con il totale
del compenso per l’architetto che ammonta a 78.80 scudi.
[Casa del Collegio Germanico fu stimata due volte: quella riportata nel documento di 1699 scudi la
precedente stima di 1350 scudi. Casette di S. Luigi incontro al Collegio Germanico stimate per
volere di Mons. De Polignac “per darle al compenso al Apolinare che poi non fu d’accordo per la
91
perizia improntata per tutte le suddette casette”; nuova stima per scudi 4097:57. Casetta di
Margherita stimata dall’Apollinare scudi 382:69. Casa dell’Anima “habitata da diversi” stimata
scudi 1119:22. Casa alli coronari stimata da Scandaglio scudi 1700.]
c. 415
2 dicembre 1710
Ricevuta dei lavori eseguiti alla pavimentazione di piazza S.t’Eustachio rogata il 27 aprile 1709 e
prodotta agli atti il 6 maggio 1710 con la firma di Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 429
19 dicembre 1710
Conto di misura e stima per i lavori eseguiti da Federico Mariotti nelle case di S. Luigi firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
c. 267
[giorno e mese mancante] 1710
Conto di Misura e stima dei lavori eseguiti da Giovan Battista Bailly vetraio e firmato
dall’architetto Bizzaccheri per realizzare i vetri per l’abitazione del Sig. Alessandro Tozzi.
c. 268
[giorno e mese mancante] 1710
Conto di misura e stima per i lavori eseguiti nelle case di S. Luigi firmato dall’architetto Carlo
Francesco Bizzaccheri.
c.519
[giorno e mese mancante] 1710
Ricevuta dei lavori eseguiti alla pavimentazione di piazza Madama rogata il 27 aprile 1709 e
prodotta agli atti il 16 ottobre 1710 con la firma di Carlo Francesco Bizzaccheri.
c.520
[giorno e mese mancante] 1710
Ricevuta dei lavori eseguiti al “chiusino di selci sopra il bottino che va al casamento del SS.
Salvatore” rogata il 15 febbraio 1710 e prodotta agli atti nel luglio 1710 con la firma di Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[numero conto mancante]
[data mancante]
Conto di spese effettuate dalla Congregazione di S. Luigi dei Francesi dove si legge che il 29 agosto
1710 il lavatore è demolito.
Liasse 98 [mandati di pagamento, 1711-1712]
fasc. I (1711)
c. 492
2 marzo 1711
Conto delle spese sostenute dalla Congregazione di S. Luigi per l’ospedale.
[Manutenzione del camino del lavatore pubblico e dei due camini nella casa sopra il lavatore.]
c. 534
[giorno e mese mancante] 1711
Un nuovo lavatore è realizzato al pianterreno dell’ospedale di S. Luigi dei Francesi.
92
c. 898
[giorno e mese mancante] 1711
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname Lazzaro Scaramella firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri, al nuovo lavatore pubblico posizionato al pianterreno dell’ospedale di
S. Luigi accanto alla fabbrica nuova.
[Stanza affittata al Sig. Giovanni Bellò “sopra il lavatore verso il vicoletto attaccato alla fabrica
nuova”.]
c. 866
15 giugno 1711
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi e firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Nel documento si descrive la realizzazione della nuova cucina che è separata dal cortile del palazzo
di S. Luigi dei Francesi mediante la costruzione di un muro.]
[numero conto mancante]
22 novembre 1711
Nota delle spese riguardanti il rilascio della licenza per la costruzione della nuova fabbrica della
Venerabile Chiesa di S. Luigi dei Francesi richiesta all’Illustrissimo Tribunale delle Strade per sei
aggetti di pilastri e contro pilastri, colonnella nel cantone e due fili per l’importo di nove scudi; a
cui sommare gli onorari dei signori architetti.
[Il documento è firmato dagli architetti Sottomaestri delle Strade Ludovico Gregorini e Raimondo
Bianchi.]
fasc. II (1712)
c. 898
24 novembre 1712
Conto per i lavori eseguiti dal capomastro del rione S. Eustachio Girolamo Ciferri alla selciata di
piazza Madama e firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
Liasse 99 [mandati di pagamento, 1713-1714]
fasc. I (1713)
c. 1089
4 ottobre 1713
Ricevuta dei lavori eseguiti alla pavimentazione di piazza Madama rogata il 1° luglio 1709 e
prodotta agli atti il 4 ottobre 1713. Il documento è firmato dell’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
c. 1122
[giorno mancante] 1713
Conto di misura e stima dei lavori d’imbiancatura eseguiti da Pietro Perotti all’interno dell’ospedale
e del convento di S. Luigi tra il 29 marzo 1710 al 30 dicembre 1711. Il conto è firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Si imbianca una stanza al secondo dormitorio al n.29; il 4 aprile 1710 si imbianca la stanza al
primo piano dove abita “l’ospedaliere”. Il 6 maggio 1710 “sè imbiancato una prospettiva di muro
nel cortile dove hanno fatto il disegno del portone della Fabricha …”. Tra il 5 e il 7 settembre “si è
imbiancato la cucina fatta di nuovo al primo piano della casa che era dell’Anima vicino alla
fabricha”.]
93
[numero conto mancante]
23 novembre 1711
Conto di misura e stima dei lavori fatti secondo quanto concordato tra il marchese Bongiovanni e la
Reale Chiesa di S. Luigi in occasione dell’apertura di via di Pinàco, “fatta à tergo del palazzo, et
alcune case spettanti a detto Illustrissimo Signore”, ed eseguiti da Santi Marzocchi capomastro e
misurato e stimato da Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Il conto è inserito in un fascicolo rilegato che riunisce diversi documenti sino all’ottobre 1714. Si
demolisce e ricostruisce il muro di facciata laterale del palazzo Bongiovanni secondo il nuovo filo
stradale dove il muro nuovo è lungo 52 palmi e largo 6 e 3/4. Si smontano tavole, canali e pianelle.
Seguono le appuntella ture per mantenere il palazzo Bongiovanni. Si procede partendo dalle
capriate del sottotetto con “Appuntellature per mantenere detta casa. Per haver dato n. 10
sbadacchi d’arcaracci doppo demolita la casa del Colleggio Germanico per aprire la strada lungo
l’uno p 23 con due piane in testa a ciaschuno sbadacchio alta l’una p 15 restati in opra otto mesi, e
levati per demolire la facciata di detta casa per rifarla di novo. Per haver dato n. 7 sbadacchi
d’arcaraccioni lunghi 32 palmi uno in testa li tramezzi, e muro della facciata per poter rifare il
muro novo con due piane in piedi per ciaschun sbadachio, segue un altro sbadachio al muro di
mezo lungo palmi 33 con un tavolone in una asta segue un altro simile sotto detto con piani in piedi
nelle due teste di p 15 l’una. Per due pontelli dati uno al solaro, e l’altro al muro vecchio verso la
fabrica alto l’uno p 37 con mozzature sotto. Per li pontelli n. 12 dati per mantener l’arcarecci del
tutto con un travicello sopra, et uno sotto…”. Si prosegue con il secondo piano “Per haver dato n.
7 pontelli per mantener li solari e travicelli…”. Si prosegue con il primo piano “Per haver dato n.
8 pontelli per mantener li solari, alto l’uno p 14 con due travicelli sotto detti solari lungo l’uno p
15…”. Si arriva al piano terreno. “Per haver dato n. 13 pontelli sotto le travi delli solari, travicelli,
et arcone … . Per haver dato n. 3 sbadachi nelli travi contro il terreno levano li pontelli in piedi
per liberare il sito per fare il fondamento della facciata”.
Si demolisce infine la volta della cantina e si posizionano tre puntelli d’arcarecci dal pavimento
della cantina al solaio del pian terreno. Realizzazione della nuova facciata sino al lavatore del
Collegio Germanico con due finestre senza arco, quattro finestre mezzanine; tre porte ad uso di
bottega e una porta piccola. Si realizzano gli aggetti in calce per le finestre e di mattoni stuccato di
cortina attorno alle porte.]
c. 1696
[giorno e mese mancante] 1713
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Mazzocchi, assieme ad Andrea
Bertone ed Antonio Ruggeri per l’opera della facciata del palazzo di S. Luigi dei Francesi. Il conto
è firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Dal 14 dicembre 1713 “Per haver abozzato di Calce … stucc.to d:o Cornicione prima il listello
intacca Gola grande dritta, che fà finim.to in Cima, intacca e gola Rovessa, Gocciolatore intacca
listellone, e soffitto con: in cima il listello, compreso la facciata nella strada nuova Rivolta verso il
vicoletto, e altra Revolta nella piazza, per quanto, e fatta con Resalti de pilastri, stesa … compreso
li Resalti e cantonate tonde, et in pelle dalla cima del listello a tutto il soffitto nello sfondo
maggiore … stuccato, e colorito di trav.no. Per haver accresciuto di Cretoni e Chiodi l’agg.o di
mat.i del gocciolatore…. Per haver abozzato di calce … stucc:to l’agg:o Rusticho del listello,
intacca e guscio, che corre sopra le mensole e Risalta sotto al Gocciolatore tanto su le d.e mensole,
quanto sopra li serragli delle fenestre, steso con revolte nelli fianchi verso il vicolo e piazza p 444
½ di pelle che principia sotto il gocciolatore sino dove termina sopra il piano p 1 ½ lavorato liscio
stuccato, e colorito di trav:no consideratovi esservi n. 73 resalti doppi. Per havere abozzato sopr:a
il Rusticho fatto di muro … una mensola sotto d:o cornicione, e prima il Cartoccio in profilo ,
formato da un listellone con … che fa la voluta…. Per havere abozzato la faccia di d:o cartellone
con listello dalle parti con gola accanto, che morono in mezzo il festone del d:o modellone e pma
d:o festone e fiore di granato steso in giro…. Per haver abozzato di Calce, stucc.to il fondo trà d:o
94
cartellone, e il guscione sop:o steso … colorito di trav:no. Per haver abozzato stucc:o attaccato
con chiodi colorito di trav:no le n. 52 altre Cartelle … medaglioni di d:o cornicione, ogn’uno de
quali contiene le trè descritte partite.” Si abbozzano con la calce le cornici delle finestre mezzanino
sotto il cornicione e i cretoni sopra il serraglio nella mezzeria delle 19 finestre simili. Si stucca con
la calce il giglio che fa da serraglio a 11 di dette finestre, che si alternano alle maschere che
decorano il serraglio delle 8 finestre rimanenti. “Per l’agg:o di Cretoni, abozzato e stuccato di
calce della cornice intelarata, che gira attorno all’Ornam:to del fondo di d:to cornicione trà un
modello e l’altro steso pma quello nel vicolo accanto la fabrica verso l’Ospedale…. Per haver
abozzato di calce attaccato con chiodi trè gigli, che fanno ornam:to dentro il fondo della cornice
descritta…. Per haver fatto il pezzo di dado, che cresce il pep:no della soglia delle finestre
mezzanine…. Per l’agg:o abozzato di calce della cornice con fascia … che gira attorno al campo
dovè il sole con l’impresa d’an L…. Per haver cavato l’agg:o con chiodi abozzato, stuccato di …
l’impresa del sole con raggi, che scherzano, e mettono in mezzo il volto del sole e riempiono tutto il
campo dentro la cornice intelarata di sopra … stucc:to Rimettato polito nella faccia del vicolo
seg:e un altro nel pmo specchio, accanto il Cantone verso Caprara (Palazzo) nella facciata della
strada nuova … un altro … con l’insegna impresa di sole, et L abbozati stuccati come sopra … e
coloriti di trav:no, e sono compresi nel pezzo di facciata del Cantone verso Caprara (Palazzo), sino
al fianco della fenestra che resta in mezzo la facciata nella nuova strada di S: Luigi per n. 7…. Per
l’agg:o abozzato di calce della cornice intelarata che è trà un modello, e l’altro, e Riquadra
attorno ciascuno delle soprad:e imprese, e Requadri, modinata con piano intacca e guscio …
coloriti di trav:no oltre al pmo misurato addietro per n. 6 ap:e lavorate come soprad:i. Per haver
attaccato con chiodi abozzato di cretoni … sopra, e stucc:ti li trè gigli che sono dentro d:o
Requadro…. Per la Cornice intelarata sim:e attorno l’impresa de gigli nella facciata della strada
nova stesa p 18 di faccia p 1 modinata come le altre descritte, … attorno l’altro Requadro steso p
18…. Per haver Cavato l’agg:o con chiodi delli n. 9 gigli, che sono dentro d:i Requadram:ti…. (…)
Ornam:to nel Cantone del Cornicione verso la Piazza. Per haver murato li spranconi di ferro per
reggere d:o Ornam:to Cavato fuori l’agg:o Rustico di matt:i per fare l’arme del Regno di Francia
lon: il muro p 6 ¼ alt: compreso la Corona p 9 … di agg:o p 4 ½ et abozzato di calce stuccato
sopra la targa di d:a Arme con cartoni sotto e sopra d:o muro di matt:i li chiodi grossi…. Per
haver Cavato l’agg:to con chiodi grossi abozzato e stuccato le palme laterali dell’arme…. Per
haver abozzato di cretoni incu:to stucc:to sopra li trè gigli che fanno l’impresa dentro d:a targa
intagliati, e rimettati…. Per un'altra targa simile nel cantone verso piazza Navona et Ospedale in
tanto di fattura simile stuccata, colorita sopra contiene le soprad:e due partite … trè gigli simili
stuccati ap:e. Fenestra nel Piano Nobile secondo sotto al mezzanino di cima misurato. Per l’agg:o
di calce fatto sopra il rustico del muratore delli stipiti et arch:e (architrave) di d:a fenestra steso d:i
stipiti et arch:e nel maggiore p 32 2/3 di faccia e p 1 1/6 mod:to un piano, gola, fascia, piano,
Ovolo, e intacca incu:to stuccato d:o agg:to p 1/3 … pulito colorito di tra:no. Per l’agg:o del
membretto accanto d:i due stipiti … con pianta intacca e fondo stuccato … e colorito, come sopra.
Per haver abozzato di calce, e cretoni, e chiodi attaccato l’Orecchia di d:tta fenestra e pma la
parte, che regge la Cimasa, che forma, cartoccio … il fiore che scappa dalla mede:ma che fa
quattro bottoni aduso di Campanelle … stucc:to incu:to con chiodi sotto del mro seg:te laltra
Orecchia nell’altro fianco della d:a fenestra misura sim:e per due ap:e colorite di trav:no. Per
haver cresciuto sopra l’ossatura fatta dal Muratore l’agg:o del finim:to tondo, e cornice dritta del
finim:to di d:a fenestra , e pma la metà di d:o finim:to nella parte tonda steso a tutto quello che
gira il cartoccio p 6 ½ lar: in pelle, che contiene il piano, intacca, guscione, Riflesso, gola, piano, e
intacca, steso p 1 ¾ incu:to stucc:to e centinato attaccato con chiodi nel mro, segue dall’altra parte
della finestra, misura, e fattura sim:e d’agg:o d:o…. Per il festone del fiore di granato fatto dentro
d:a scotia log: dal suo principio dal sud:o cartoccio … segue dall’altra parte simile, sfondato
rimettato stuccato colorito. Pe l’agg:o d’un pezzo di cimasa dritta in piano che attacca col
centinato di sopra … segue dall’altra parte il pezzo di d:a cimasa sim:e dritta stuccata, e colorita
di trav:no. Per haver abozzato di cretoni, stuccato sopra di calce il fregio trà la cornice sopra, e
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l’arch:e sono log: p 7 ½ alt: p 7/12 stuccato sopra incu:to colorito. Per haver abozzato, di cretoni
incu:to sopra e stuccato il fondo, piano, liscio, in mezzo il finimento della fenestra alt: da sotto il
cartoccio all’ovolo p 3 ½ e dentro d:o fondo cavato fori l’agg:o della corona con chiodi, e formata
d:a corona alla Reale, con un giglio in cima…. (…) Per la colla sopra il piano delle cimase e
finim:o di d:tte fenestra. Per le n. 19 altre fenestre…. Per l’agg:o di cretone riportato sopra il
rustico matt:i della cimasa, che forma dado e soglia alle soprad:e fenestre, steso ass:e la facciata
principale con le d:e verso le due strade laterali, e risalti sopra i pilastri in tutto p 401…. Per la
colla del sopr’agg:o log: stesa p 401 largh: p 2/3 colorita di travertino. Per l’agg:o del basam:o
sotto a d:a cimasa, che forma piedistallino, steso nella facciata, è fianchi e risalti, p 399 1/3 alt: p
1, che fa zoccolo con intacca d’agg.o p 1/8 attaccato con cretoni incu:to stuccato, lavorato e polito,
colorito, come l’altre di trav:no. Per haver abozzato di calce incu:to stuccato sopra il fondo, trà la
cimasa, et il basam:to misurato che forma piedistallo steso p 329 ½ alt: p 3 lav:to polito, e colorito
di trav:no. Per l’agg:o rustico di tav:a e matt:i del risalto delli piedistallini sotto li pilastri di faccia
uno p 3 5/6 alt: p 3 d’agg:o p ¼ per n. 7 seg: li 6 mezzi pilastri lon: p 2 ¼ alt: p 3 d’agg:o p ¼
incu:to stucc:to sopra colorito di trav:no sopra.. Per l’agg:o di calce sopra il rustico di matt:i
incu:to stucc:to di un pialstro in facciata accanto il cantone tondo… seg: n. 6 simili in tutto n. 7. Pe
l’agg:o delli mezzi pilastri, accanto d:o lon: uno p 2 ¼ alt: l’uno p 18 ¾ in tutto compresovi qlli
della facciata verso le strade laterali …. Per haver abozzato di calce, incu:to sopra, stuccato il
cantone tondo, che forma colonna nelle r:e della fabrica…. Per l’agg:o rustico di matt:i della
cornice sotto il basam:to misurato e fa cimasa al pilastro, che porta l’altezza del piano nobile, lon:
stesa le trè facciate p 401 alt: p 2 1/8 d’agg:o p ¾ modinata con piano, ovolo, intacca,
gocciolatore, intacca, gola dritta, intacca, fregio e collarino stucc:to polito, con resalti sopra li
pilastri incu:to stucc:to e colorito sopra assieme. Per la colla del sopr’agg:o lom: p 401 lar: p ¾
colorita sop:a di travertino. Per l’agg:o rustico di cretoni di una delle finestre mezzanine trà il
piano 2° e il nobile steso con stipiti, Arch:e e soglia … modanato con fascia, stipito, ovolo, intacca,
stuccato, sopra incu:to defalco per quanto porta la soglia di trav:no dun’à l’ovolo…. Ornamento
della med:a Facciata in altezza del pianterreno, e mezzanino. Per l’agg:o rustico di tav:a e matt:i
delli pilastri, che ornano d:a facciata, e sua rivolta e pma qllo verso il Vicolo…. Per l’agg:o sim:e
del pilastro dentro la strada nuova vicino il portone…. Per l’agg:to rustico di tav:a e matt:i del
altro pilastro ind:a facciata doppo il portone…. Per l’agg:o sim:e di tav:a e matt:i del pilastro
cantonale…. Per haver abozzato di calce incu:to et stuccato sopra la colonna cantonale trà d:i
pilastri…. Per l’agg:o di calce del collarino addosso d:i pilastri scesi in quattro partite…. Per
l’agg:o rustico di matt:i delle fascie, che ricorrono in d:a facciata accanto li pilastri e pma delli in
piano sotto la cornice…. Per l’agg:o delle fascie in piedi, che riquadrano le soprad:e e restano
laterali alli pialstri descritti…. Per l’agg:o della fascia sim:e laterale alle bugne che fà ornam:to al
Portone…. Per haver abozzato di calce segnato le bugne in piano, et al punto che restano dentro le
fascie misurate con rifesso trà l’una e l’altra…. Per la colla in d:a facciata stesa in cinque pezzi frà
li pilastri, misurati, compresovi la facciata nel vicolo, e piazza e pma qllo in altezza dal piano di
cima…. Per la colla sim:e in altezza del pian nobile e mezzanino alt: da sotto la cornice al dado
delle fenestre … delle n. 19 fenestre mezzanine … del finestrone principale…. Per l’agg:o di calce
del zoccolo che ricopre ….l’opera e pianta in terra trà le botteghe, e porticella, e ricorre con qllo
di trav:no…. (…) Ornam.to della Finestrone principale di mezzo. Per haver messo ferri un cerchio
di ferro murato di casa, et armato sop:a con verzella, fil di ferro e chiodi la corona che fa finim:to
dell’arme regia di Francia … intag:ta con cinque costole, con cinque gigli, che fanno nascim:to
alla med:a con altro giglio in gima, in mezzo la corona con fregio graffito, e gioie sotto di esso, e
coppola sotto graffita, fatta di matt:i (mattoni) lavorata con diverse fatture, et intagliata lavorata
tuttà a mano…”. Sotto alla corona è l’arme di Francia decorato con i tre gigli, mentre ancora sotto
si trova la conchiglia con la croce dello spirito S.to con ai lati delle palmette. “Per l’agg:o della
cimasa centinata, che forma d:o frontespizio…. Per l’agg:o rustico di matt:i cavato fuori con ferri
f:ri d:a casa, e murato la cornice in piano sopra la colonna steso il pezzo dritto con rivolta e risalto
… seg: la cornice centinata, che gira sopra il vano del fenestrone, stesa nel … che gira sotto le
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palme…seg: l’altra parte sopra l’altra colonna…. (…) Per haver murato di matt:i il capitello della
colonna che regge il soprad:o frontespizio …. Per un altro capitello misura, è fattura sim:e. (…)
Per l’agg:o del pilastro sotto d:o capitello abozzato di cretoni…. Per haver abozzato di calce il
fondo, a piano liscio trà un membretto, e l’altro…. Per haver preso su la piazza de Corramboni due
colonne di bigio antico e portate in una delle botteghe della fabrica, doppo cordone avanti la
Rindiera, armato al tiro con argano piantato in terra, tirato sù e messo in opera ambedue dette
colonne al suo luogo … e murato a d:e un sprancone per ciascuno. Per un altra colonna presa
pma, e condotta nella d:a bottegha, et doppo scoperta con la pomice bianca fù, dall’arch:o
rimandata e rimessa dove stava…. Per haver abozzato stuccato sopra l’ovolone centinato con due
spigoli, che forma l’arco del finestrone…. Per haver abozzato di calce la bugna del serraglio….
Per l’agg:o di calce stuccato sopra dello stipito dritto del finestrone…. Per haver tirato su col
verocchio li stipiti di trav:no, che seguono l’altezza di d:o finestrone…. Per haver tirato sù, messo
in opera, e murato li due zoccoli di trav:no di un sol pezzo sotto le colonne descritte…. Per haver
tirato in opera la base di trav:no soprad:o di forma attica … seg: un altra sim:e murata stuccata in
opera. Per l’agg:o di matt:i della base attica di un pialstro … con l’imoscapo … seg: la base
cavosa delli membretti in giro stesa … mod:ta con intacca toro, e zoccolo incu:to e stucc:to. Per
l’agg:o rustico di matt:i delli due zoccoli sotto d:a base, che seg.no qllo di trav.no…. Per la base e
zoccoli dell’altro pilastro dall’altro lato del finestrone contiene le soprad:e duepartite. Una finestra
del pian nobile. Per l’agg:o rustico di matt:i della cimasa di d:a fenestra … d’agg:o dal vivo del
muro il rustico … modinato con membri minuti … stuccato e colorito. (…) Per haver cavato fuori
l’agg:o di cretoni, che forma il fregio sotto d:a cornice…. Per haver abozzato in mezzo d:o fregio
la cartella scartocciata sotto, e sopra con diversi lavori, e fatture … con havervi cavato fuori
l’agg:o di un giglio in mezzo … rilievo con due festoni laterali al med:o di fior di granato, che
attaccano alla cartella … con tovaglie di fettuccie di diversi svolazzi, e fatture attaccate con
chiodi…. Per l’agg:o del listellone, con intacca che forma l’orecchia, centinata laterali alla
cartella scesa anche sin dove attacca gli stipiti … con havere abozzato, intaglaito, e stuccato in d:o
fondo un L … stuccato frappato a fiore…. Per la cartella volutata da piedi, e da capo che fà
reggim:to all’orecchia descritta …. Per l’altra orecchia con cartella, che la regge, e contiene il
lavoro descritto nell’ultima partita sopra. Per l’agg:o di matt:i del membretto laterale allo stipito
che attacca con la soprad:a orecchia…. Per l’agg:o rustico di cretoni dell’arch:e di d:a fenestra è
stipiti, sia dove arriva il trav:no … mod:to con listello, gola dritta, fascia intacca ovolo, intacca,
stuccato, sopra incu:to colorito tutto d:o lavoro di trav:o. Per le n. 18 altre fenestre sim:i ognuna
ogn’una delle quali contiene le soprad:e ultime nove partite ass:e. Per l’agg:o del dado, e cornice,
che forma ornam:to sotto d:e fenestre steso ass:e la facciata nella strada nuova, vicolo, e piazza,
con resalti ass:e sotto le fenestre … modinata in piano con gola rovessa, intacca e guscio, e intacca
defalco delle n. 19 soglie di trav:o comprese in d:a misura sotto le fenestre con ass:e … che
contiene tutto il goccilatore di trav:no…. Per l’agg:o dell’istesso dado, scorniciato, con l’istessi
membri, che ricorre cavosa trà le finestre misurate, e sopra li piedestalli delle fascie…. Per la colla
del sopràgg:o di d:o …. Per l’agg:o rustico del basamento sotto d:e fenestre steso con revolti p 386
¾ alt: il zoccolo, gola e tondino p 1 1/6 di rilievo, et agg:o dal vivo (del muro) p 1/3 incu:to e
stuccato, che ricorre nelle d:e trè facciate tanto sotto le fenestre, quanto sotto li piedestallini. Per
l’agg:o piano liscio del sodo di una fenestra tra la cimasa, e base…. Per n. 18 altri sodi simili sotto
l’altre fenestre. Per la colla trà le cimase, e base, misurata che ricorre d:o sodo trà luno, e l’altro
steso ass:e nelle tre facciate p 365…. Per l’agg:o rustico si matt:i della cornice sotto d:o basam:to
e cinque attorno p trè faccie la Fabrica, e Rivolta sopra li pilastri, e Ricorre in piano al lastrone
della Rindiera lon. steso con Resalti, et agg:i in cima … dal vivo del muro … mod:to con piano
gola Roversa, e gocciolatore due intacche, tondino, e intacca, Colorito sopra. Per haver incu:to il
sopragg:o di d:a cimasa …. Per l’agg:o delli pilastri sotto il piano 2:° in altezza del piano nobile, e
mezzanino lon: uno di faccia p 4 1/6 alt: dal collarino al zoccolo p 28 ¼ d’agg:o il rustico di tav:a
p ¼ seg:no un altro sim:e in facciata. Per l’agg:o sim:e della mezza fascia accanto lon: p 2 ¼ alt: p
28 ¼ di agg:o p ¼ seguono n:° 4 altri simili stucc:e incu:te sopra seg:e un altro nel vicolo verzo
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l’Ospedale misura sim:e in tutto n. 6. Per l’agg:o delli due pilastri, Cantonali nella facciata della
strada nuova…. Per l’agg:o simile del pialstro una Revolta verso la piazza … due altri sim:i nella
Revolta nel vicolo…. Per l’agg:o del zoccolo sotto d:i pilastri, e fascie messi assieme con Rivolte p
49 ½ alt: p 1 ¼ d’agg:o p 3/8 incu:to stucc:to con zoccolo, e listello … centinato al Cantone…. (…)
Per haver abozzato di calce incu:to e stuccato sopra la Colonna cantonale trà d:i pilastri ….
Ornam:to del Portone. Per l’agg:o rustico di matt:i del listellone, à … intacca, che fa parte dello
stipite, e forma l’orecchia in mezzo di d:o portone steso in giro d’ambedue le parti …. Per l’agg:o
sim:e di matt:i dello stipite … mod:o con intacca tondino, intacca, guscio, bugna in mezzo tonda,
guscio, due intacche, e tondino incu:to et stuccato sopra. Per l’agg:o rustico di matt:i (mattoni) del
membretto che risalta e attacca col lastrone di trav:no (travertino) steso nella faccia, e rivolta …
modinato con piano, gola, gocciolatore intacca stucc:to (stuccato) d’agg:o p ¾. (…)”.]
fasc. II (1714)
c. 1278
28 giugno 1714
Richiesta di pagamento alla Congregazione di S. Luigi da parte di Carlo Antonio Torriani
capomastro scalpellino per i lavori eseguiti nella “nuova fabbrica a piazza Lombarda”.
c.1282
[giorno e mese mancante] 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da Carlo Torriani scalpellino firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Al 10 novembre 1713 si esegue la “Misura è stima del Opera di Trav:no fatta nella fabrica della
Regia è V.le Chiesa di S.to Luigi de Francesi nella strada novam.te aperta Ordinato detto lavoro
dall’Ill.mi Sig.ri Deputati secondo li Disegni di me sottoscritto e contiene la presente tutto il lavoro
interno et esterno della medema non compresovi quello di altra mis.ra già spedita a parte verso la
porticella della Chiesa ne meno la Balaustrata che resta a farsi sop.ra il Portone Principale il tutto
fatto à sue spese e fattur:a da M.ro Carlo Torriani scarpell.no come qui sotto…. Per il rustico di n.
26 pezzi di Trav.no delli modelli del Cornicione principiando dalla rivolta del Cantone della Piazza
de Matriciani…. (…) Per il rustico di due pezzi di Trav.no per li due serragli della volta del salone
(che sono incassati nel punto in cui si trova la catena della volta). “Per il rustico al Mezzanino
sopra il Piano Nobile di n. 19 soglie di Trav.no per le finestre di strada …. Per la pelle della
Faccia e Testa di una di d:e con mezzo Circolo su lo Spigolo et incasto a mezza Testa …. Per la
pelle della faccia, e Testa con mezz’ondo et incastro di altre n. 18 altre simili difalcatone le
posature ap:e…. Per la pelle del parapetto di dette n. 19 …. (…) Piano Nobile. Per il rustico di n.
19 soglie di Trav.no per le fenestre di Strada…. Per la Pelle Corniciata della faccia d’una di
d:tte…. Per la pelle del resto della Testa con incastro che fa battente del Telaro…. Per la pelle
piana del parapetto per di dentro…. Per la pelle Corniciata di n. 19 altre Simili di Fattura…. (…)
Scala Maestra di Pep.no. Per il Rustico e fattura di due lastre di Marmo che fanno ripiano, e guide
trà un Pilastro e l’altro al Secondo ripiano accanto il Mezzanino pian Terreno…spianate sopra,
rotate, et impomiciate e rifilate attorno dove accosta il Mattonato Tagliato…. Per la portatura
pagata per la carretta. Per haver fatto n. 90 quadrature alli Scalini di Pep.no di detta scala, che
fanno faccia nell’Anima della scala…. (…) Portone in Facciata. Per haver spianato due pezzi di
Colonna di granito orientale rosso per farci la soglia del Portone in facciata…. (…) Mezzanino à
Pian Terreno. Per il rustico di n. 19 soglie di Trav.no per le fenestre mezzanini pian terreno…. Per
la pelle di una di detta parte piana con orecchie per di sotto alla faccia , è mezz’ovolo su lo spigolo
et incastro a mezza testa…. Per n. 19 altre simili. Per la pelle piana di dentro n. 19… (…).
Si esegue il rustico delle soglie alle dieci botteghe al pianterreno ed alle porticelle ai lati delle
stesse. Sono intagliati i gigli nel travertino nella mezzeria degli architravi delle botteghe. Si
posizionano i quattro pilastri di facciata: i primi due ai lati del portone; altri due alle rispettive
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cantonate verso la piazzetta dei Matriciani e verso piazza di S. Luigi dei Francesi. Si ferrano,
incasS.o e piombano sei spranghe di ferro sopra la zoccolatura di travertino dei sei pilastri. Si
spiana una soglia di travertino posizionata nel camino del mezzanino al pian terreno della fabbrica
nell’appartamento accanto al portone. Si scaricano i materiali nel Campo Vaccino. Si realizzano n.
106 quadrature agli scalini della scala di peperino e n.14 alla scaletta appresso alla scala che va alle
logge. In cima alla scala grande ci sono le soffitte sottotetto dov’è la loggetta che guarda
all’abitazione vecchia. Infine si realizzano i banconi che si trovano all’interno delle botteghe.]
c. 1296
[giorno e mese mancante] 1714
“Conto dei lavori fatti di scarpello nel fare le due Colonne di Granito Orientale rosso poste avanti
il Portone della fabrica di S. Luigi per ordine del Sig.r Francisco Givotti (Deputato della
Congregazione di S. Luigi) da me Ludovico Francesco Perini”.
[Su ognuna delle colonne sono scolpiti tre gigli.]
c. 1363
[giorno e mese mancante] 1714
Conto di misura e stima di lavori eseguiti da Carlo Antonio Torriani capomastro scalpellino dal 2
gennaio 1713 al 23 dicembre 1713. Il conto è firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Il 2 gennaio 1713 si eseguono rifiniture nel lavatore sotto l’ospedale, mentre l’11 gennaio 1713
nella “Casa accanto la fabrica su la Piazza” si eseguono interventi di rifinitura alle stanze dove
sono collocate le cucine (terzo e quarto piano): ad esempio si tagliano diversi dadi di peperino che
sporgono dai muri e si realizzano soglie da utilizzare come parapetto per il focolare. Il 29 gennaio
1713 si realizza il rustico di un chiusino di travertino per la chiavica del cortile. maggio si realizza
un chiusino di travertino incavato di sopra e quadrato attorno sopra la chiavica in cortile. Si
spaccano due pezzi di travertino della casa accanto alla fabbrica nuova per realizzarvi due stipiti
della ferrata della cantina posta vicino l’androne del cortile. Si procede alla spiombatura di venti
grappe della ferrata vecchia per realizzarci una nuova ad esempio quella inginocchiata in strada
accanto il portone dalla parte di S. Luigi. L’8 giugno 1713 nel lavatore si realizza “un incastro in
un selce nella stanza delle calcare della bucata a piedi di detto lavatore per incassarci il condotto
di piombo del ritorno delle botteghe chè va al lavatore”; inoltre si fa un buco nella fontana di
peperino per poterlo vuotare e si relizza un tassello di peperino al lavatore. Sul finire dell’anno nel
cortile si taglia in opera una testa di una colonna di granito orientale “chè avanzava fuor del piano
del Cortile lon. p. 3 e lar. p. 2 1/2 tagliatone in altezza à poco à poco con li Calcagnoli p. 1 lav.to
con gran fatica per la sua durezza”. Il 23 dicembre 1713 si lavora alla bottega nel cantone verso la
chiesa, con gli stipiti di peperino si realizzano altri elementi come soglie e rifiniture in genere.]
c. 1363
[giorno e mese mancante] 1714
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore Pietro Perotti firmato dall’architetto Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[Dal 25 gennaio 1712 si lavora ad imbiancare “…la sala granda la primo piano che era del anima
(S.ta Maria dell’Anima). E più sie imbiancato tre stanze acanto alla detta sala in detta casa. E più
sie imbiancata la sala granda al secondo piano in detta casa. E più sie imbiancato tre stanze
accanto alla detta al detto secondo piano. E più sie imbiancato la scala avvolta che comincia à
piano terra è va sino al primo piano et sie imbiancato le due loggie avvolta apiano terra apiedi à
detta scala. E più sie datto il color turchino da piedi alla detta scala et alle due loggie alto tre
palmi. E più siè imbiancato il cortiletto abasso dal primo piano abuso di detta casa. E più sie datto
il color da piedi à detto cortiletto alto tre palmi tutto attorno. E più sie imbiancato lentrona granda
di detta casa. E più sie datto il color turchino da piedi atorno à detta entrona alto tre palmi.
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E più adi 8 Gennaro 1712 sie imbiancato tutte le porte e camini nelli due appartamenti dove va
habitar Monsignor Bel monte. (…) E più sie ritocatto in diversi lochi dove hanno muratto di novo li
muratori al secondo piano nella casa atacato alla fabrica nova.”]
Liasse 100 [mandati di pagamento, 1715-1716]
fasc. I (1715)
c. 1717
[giorno e mese mancante] 1715
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi, negli appartamenti
situati nel secondo mezzanino, firmato dall’architetto della Congregazione Carlo Francesco
Bizzaccheri.
c. 1628
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore Pietro Perotti firmati dall’architetto Carlo
Francesco Bizzaccheri.
[Dall’anno 1712 si procede ai “…lavori fatti di Bianco è colori nella Fabricha nova di S. Luiggi
delli Sig.ri Francesi”. Si comincia dall’abitazione esistente dei Preti. “Prima sie imbiancato il
stanzione grando in cima che guarda in Piaza Madama dove hanno messo li medaglioni del
Catafalcho. E più sie imbiancato una stanza è un coritor acanto à detta. E più sie dato il color di
travertino à quatro porte grande è tre delle dette sono scorniciate in dette. E più sie imbiancato un
Branco di scala che va dal terzo coritore sino al detto stanzione et è avvolta con due repiani . E più
sie imbiancato n.° 8 Stanze delli Preti nel terzo coritore è una delle dette fa p due che è granda. E
più sie dato il color torchino dapiedi à tutte le dette stanze. E più sie imbiancato tutto il terzo
coritore che piglia la longhezza di otto stanze. Se nel 1714 si eseguono le stuccature, la
tinteggiatura delle facciate deve iniziare in seguito. Nello stesso conto inserito nella liasse n.100 del
1715-16 più avanti si legge: “…E piu sie dato due mane di color Rosino liscio è Battuto à tutta la
Faciata andante grande con li due risvolti uno Verso li matriciani l’altro Verso la Piaza di S. Luigi
con haver profilato tutte le groseze con pennelli picoli si del cornicione che delle Finestre è capelli
e altri agietti è ritocato p tutte le grosezze di color travertino dove haveva fatto li stuchatori Fatto
ogni cosa con scomodita con ponti cominciando dal cornicione sino sotto il Parapetto del Primo
apartamento nobile.
E più sie dato due mane di color celestino à tutta la faciata granda nova del fianco verso il
vicoletto con quella del Ospidale Vechia datto lissio è Batuto fatto con nostri ponti è calato
Bilancie dove Bisogniava cominciando apiano terra sino sotto il cornicione.
E piu sie dato il color di travertino à tutti due li cornicioni grossi è scorniciati si della faciata nove
che della Vechia con li suoij gilij, profilato la sua groseza con penelli picholi fatto con
scomodita….
E piu sie dato il color di travertino alli due datti grosi è scorniciati ch girano le dette due faciate è
profilate le sue groseze con scomodita è peneli picoli.
E piu sie dato il color di travertino a n. 41 finestre in dette due faciate è molte delle dette fatte con
scomodita è profilato le sue groseze con penelli picoli.
E piu sie dato il color di travertino alli due Portoncini tutti scorniciati tanto quello del entrona
della fabrica nova che quello del Ospidale con la sua nichia granda sopra (corrispondente
all’attuale portone su Corso del Rinascimento).
E piu sie dato il color di travertino à n. 4 porte in dette Faciate.
E più sie dato il color di travertino alli due Pilastroni grandi che vano da cappo è piedi di dette
Faciate.
100
E più sie dato due mane di color celestino à tutta la faciata andante nel cortillo vechio verso la
chiesa à tutta la rialzatura fatta di novo parte alta é parte più Bassa datto lissio è pichiato fatto con
scomodita de nostri ponti.
E più sie dato il color di travertino à tutto il cornicione grosso è scorniciato con il gussio che va
andante nella faciata più Bassa fatto con scomodita.
E più sie dato il color di travertino à n. 10 finestre grande è profilato le sue grosseze.
E più sie dato il color di travertino al pilastro grando della cantonata che guarda verso piaza
madama sopra li tetti.
E più si è dato due mane di color Rosino à tutti li fondi delle … faciatelle che prima herano state
finite di Bianco è il detto colore Rosino datto prima lissio è poi Battuto fatto con scomodo sopra
alli tetti che guardano nel cortille grando.
E più sie dato il color di marmero a n. 5 pezzi di gussi scorniciati in dette faciatelle sopra detti tetti
fatte con scomodo.
E più sie dato il color di marmero al cornicione grosso della Faciata di prospeto dove sono li
finestroni finti fatto con scomodo di scale sopra detti tetti.
E più sie dato il color di marmero à n. 4 pilastri grandi in detta faciata di prospetto sopra detti tetti
è profilato tutte le sue grosseze fatte con scomodo.
E più sie dato il color di marmero al fasione che gira sopra detti pilastri sotto il cornicione con
haver profilato la sua groseza in detta faciata di prospetto.
E più sie dato il color di marmero à 3 finestre è un camino grande.
E più sie Ridatto due mane di color Rosino alli fondi della faciata del Orlogio a sole che prima era
statta finita di Bianco datto prima lissio è poi Battuto fatto con scomodita di scale è ponti.
E più sie dato il color di marmero al cornicione grando è grosso scorniciato è profilato la sua
groseza fatto con scomodo in detta.
E più sie dato il color di marmero à n. 6 pilastri grandi é alti in detta faciata.
E più sie dato il color di marmero al fasione che gira sotto il detto cornicione sopra detti pilastri
con sui seragli dove sono li gilij in detta faciata.
E più sie dato due mane di color Rosino alla faciata alta sul la loggia Granda scoperta infacia
dove si entra con il risvolto che risponde atacato alla faciata del Orloggio datto prima lissio è poi
Batuto con scomodo.
E più sie dato il color di marmero alla fassia che gira sotto il tetto di cima in detta faciata con il
risvolto.
E più sie dato il color di marmero al cornicione che gira sotto il tettarello di mezo in detta
faciatella con il suo risvolto.
E più sie dato il color di marmero al pilastro che fa cantonata in detta faciatella al risvolto è sie
dato il sudeto colore à una porta granda in detta.
E più sie dato due mane di color Rosino alle due faciate andante su la Loggia granda scoperta et
una di dette faciate fa parapetto al Cortillo Grande dato una mane Lissia l’altra batuta.
E più sie dato il color Rosino alla faciatella dove sie entra di qua é di la dalla porta di detta Loggia
con un pezo di muro sopra il tetto datto lissio é batutto in d.tta.
E più sie dato il color di marmero al cornicione con la fasia sotto é la porta granda dove sientra
con due fassie nelli cantoni in detta faciatella profilato le sue groseze.
E più sie dato quatro mane di colo Rosino lissio, é Batutto a tutti li fondi tramezo li gilij é pilastrelli
et altre modelature é sotto alli gilij nel angoletti sopra al cornicione di cima nel cortillo grando
fatto tutto con penelli picoli con scomodita di Bilancie.
E più sie dato quatro mane di color di marmero à tutti li agietti sopra detto Cornicione nelle dette
tre faciate cione al capello sopra à tutte le cornice che girano attorno scorniciate con tutti li
pilastrelli é gilij con suo zocolo sotto é con altri sui ornamenti fatti con diligenza con penelli picoli
con scomodità di Bilancie é profialto ogni cosa.
E più sie dato due mane di color Rosino à tutti li fondi delle tre faciate fatte di novo nel cortillo
Grando cione dal cornicione di cima sino al paro delli parapetti delle finestre del primo piano
101
datto una mano lissia é laltra Batuto con haver datto il d.to color nelli tre angoli sotto il cornicione
dicima fatti con penelli picoli fato ogni cosa con scomodita con haver calato Bilancie per tutto.
E più sie dato il color di marmero alli tre cornicioni grossi e scorniciati che girano atorno alle tre
dette faciate in detto cortille fatto con scomodita con Bilancie per arrivare per tutto tanto alli
mascheroni é altri stucchi é scorniciature in detto cornicione.
E più sie dato il color di marmero à n. 14 Pilastri con sui capitelli intagliati é sue basi apiedi è li
detti capitelli sono di fogliami fatti tutti con penelli picoli é profilato le sue groseze pertuto fatti con
scomodita con Bilancie in d.o cortile.
E più sie dato il color di marmero à n. 26 contra pilastri in detto cortille profilato tutte le sue
groseze con penelli picoli fatti con scomodita con Bilancie….
E più sie dato il color di marmero à n. 9 archi tutti scorniciati che poS.o sopra alli detti
contrapilastri in detto cortillo fatti con scomodita con Bilancie é profilato tutte le sue grosezze con
penelli picoli.
E più sie dato il color di marmero à n. 20 treangoli che sono tramezo alli capitelli é archi profilati
tutti con penelli picoli é con scomodita con Bilancie in detto cortile sotto il cornicione.
E più sie dato il color di marmero alle finestre delli mezanini tutte scorniciate é intagliate con sue
campanelle sotto fatte con penelli picoli é profilato tutte le groseze che sono n. 6 finestre fatte con
scomodita con Bilancie.
E più sie dato il color di marmero alle n. 6 finestre grande scorniciate é tutte intagliate é profilato
tutte le sue groseze con penelli picoli tanto li capelli come cimase sopra é tutti li stucchi di dette
finestre fatte con scomodita con Bilancie.
E più sie dato il color di marmero alle due Bugnie grande di qua di la dal finestrone in detto
cortille é profilato le sue grosezze che vano dal primo piano sino sotto al cornicione di qua di la dal
finestrone del salone di odienza.
E più sie dato il color di marmero alsodo che gira atorno sopra al primo cornicione sotto le
finestre del primo piano in detto cortile tutto scorniciato fatto con scomodo di Bilancie….
E più sie dato il color Rosino lissie Batutto à n. 18 treangoli sotto il primo Cornicione in detto
Cortile fatti con ponti.
E più sie dato il color di marmero al primo cornicione sotto il primo piano in detto cortille tutto
scorniciato é groso atorno atutte tre le faciate di detto fatto con ponti é profilato tutta la groseza.
E più sie dato il color di marmero à n. 14 pilastri come sopra con sue Base é capitelli dorici in
detto Cortille é sono grandi.
E più sie dato il color di marmero à n. 18 contrapilastri in detto cortille che vano sino al primo
Cornicione.
E più sie dato il color di marmero à n. 9 archi….
E più sie dato il color di marmero à n. 18 pilastri che sono sotto larchi in detto cortille sotto larconi
delle loggie.
E più sie dato tre mane di Bianco à tutta la Volta del Porticho avanti al Refetorio che passa dà un
portone al altro fatto con nostri ponti.
E più sie dato il color di marmero à n. 9 arconi grandi sotto detta Volta é sie profilato tutte le sue
groseze fatti con il nostro ponte.
E più sie dato il color di marmero alli contrarchi in detta Volta é profilato le sue groseze con il
nostro ponte.
E più siè dato il color di marmero à tutto il Dado che gira atorno à detto Porticho sotto detta Volta
é profilato tutta la sua groseza.
E più sie dato il color di marmero à n. 22 pilastri sotto detti arconi in detto portico con sue cornice
é base a piedi é li detti pilastri sono Grandi.
E più sie dato il color di marmero à n. 42 contrapilastri in detto Porticho é profilato le sue Groseze
sotto l’imposta del Archi.
E più sie dato il color di marmero al zocolo checamina in diversi lochi sotto detto Porticho.
102
E più sie dato il color di marmero à n. 5 porte e n. 4 finestre in d.o Portico profilato tutte le sue
groseze.
E più sie dato il color Rosino due mane sotto la Volta nelle faciate é fondi di detto Porticho che
sono n. 11 fondi grandi fatti con il Ponte é profilato atorno à tutte le grosezze in d.o.
E più sie imbiancato il Primo Branco di scala avolta delli Preti con il repiano avolta incima.
E più sie dato il color di marmero à due dati sotto la Volta di detta scala con due pilastri é un
archo in detta.
E più sie dato il color da piedi à detta scala cione il torchino d.ta scala é ripiano.
E più sie dato il color rosino dapiedi alli due seditori apiedi à dette scale in detto Porticho.”]
c. 1687
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal “mercante di legnami” Lazzaro Scaramella “pagati
dal signor Bizzaccheri Architetto di detta fabbrica.”
[Dal 30 novembre 1710 si posiziona una trave lunga palmi 50 e palmi 2 di spessore “sotto il solaro
della Bottegha in Cantone verso li Matriciani”. Nel corso del 1711 invece, Il 4 maggio, si
posizionano due travi lunghe palmi 50 e 46, spesse entrambe palmi 2 “poste in croce sotto il solaro
del Piano Nobile”. Il 5 maggio, si comprano cinque travi lunghe palmi 30 e spesse palmi 2 ½ da
utilizzare per il solaio del piano nobile. Il 5 giugno, altre cinque travi delle stesse dimensioni sono
acquistate per il solaio del secondo piano, mentre il giorno seguente si comprano due travi da
utilizzare “nel piano secondo in croce”. L’8 luglio, un’altra trave lunga palmi 45 e spessa palmi 2 è
acquistata, mentre il 14 luglio sono comprate tre travi lunghe palmi 40 e spesse palmi 2 ½. Il 15
luglio, è acquistata un’altra trave lunga palmi 40 e spessa palmi 2 1/4. Il 24 luglio due travi
entrambe lunghe palmi 38 e spesse palmi 2 ½ . Il 29 luglio si arriva alla costruzione delle coperture
con l’acquisto di un arcareccio lungo palmi 30. Il 13 agosto, si compra una trave di palmi 48 di
lunghezza e palmi 2 di spessore, mentre il 14 agosto, un’altra lunga palmi 45 e spessa palmi 2 ¾ è
acquistata. Il 15 agosto si compra un altro arcareccio lungo palmi 30. Il 24 settembre sono
acquistate tre travi lunghe palmi 40 e spesse palmi 2 1/4, mentre altre due lunghe palmi 30 e spesse
palmi 2 ¼ sono comprate il 26 settembre.
Carlo Francesco Bizzaccheri il 26 settembre ordina il trasporto di una trave acquistata dalle
Monache Barberini, infine il 7 ottobre è acquistata una trave lunga palmi 30 e spessa palmi 2 1/2.
Nel 1712 è avviata la costruzione dell’altro corpo di fabbrica, il 19 maggio si acquista una trave
lunga palmi 36 e spessa palmi 2 ¾, mentre il giorno seguente si comprano due travi, entrambe
spesse palmi due e lunghe rispettivamente palmi 47 e 33. Il 9 luglio si acquista un’altra trave lunga
palmi 44 e spessa palmi 2 ¾, e tre travetti spessi palmi 2 1/2, con una lunghezza di palmi 46, palmi
30 e palmi 35. Il 20 luglio si comprano tre travi: la prima lunga palmi 40 e spessa palmi 2 ¾, la
secoda lunga palmi 35 e con lo stesso spessore, metre la terza lunga palmi 50 e spessa palmi 2. Il 16
agosto si acquista un’altra trave con una lunghezza di palmi 45 e uno spessore di palmi 2, assieme a
due travetti, il primo lungo palmi 46 e spesso palmi 2 3/4, mentre il secondo con una lughezza di
palmi 35 e uno spessore di palmi 2 ½. Un altro travetto è acquistato il 23 agosto, lungo palmi 30 e
spesso palmi 2 ½. Il 31 agosto si comprano: una trave lunga palmi 46 e spessa palmi 2, e quattro
travetti spessi palmi 2 ½ e con una lunghezza di palmi 35.
Il 12 settembre è acquistata un’altra trave lunga palmi 57 e spessa palmi 2, mentre il 30 settembre
un’altra con una lunghezza di palmi 35 e uno spessore di palmi 2 ¼. Infine il 28 ottobre si acquista
un’altra trave che “regge la cucinetta sopra le scale incima”, lunga palmi 21 e spessa palmi 2 ¾, e
un travetto “di due pezzi posta in opera nel Cantone verso piazza madama sopra il stanzone nuovo
lon: p 40 assieme.”]
103
c. 1687
[data mancante]
Conto di misura e stima del “lavoro di legname” eseguito da Pietro Paolo Scaramella, secondo “li
disegni di me sottoscritto Arch.to della fabrica” Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Dal 10 luglio 1715 si avvia il cantiere per sopraelevare la fabbrica sopra l’ospedale nel vicolo dei
Matriciani adibita da qualche decennio ad abitazione dei preti. Si realizza un altro piano e un nuovo
sottotetto in particolare si lavora nelle stanze “…in cantone verso piazza Madama sopra il
Dormitorio de Preti”.]
c. 1467
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori di stucco eseguiti da Santi Marzocchi, Andrea Bertoni ed
Antonio Ruggeri Sassi nel portico interno e nella stanza al piano nobile dove si trova l’abitazione
dei sacerdoti di S. Luigi dei Francesi. Il conto è firmato dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Si effettua questa misura e stima dal 30 agosto 1715.]
fasc. II (1716)
c. 1758
[giorno e mese mancante] 1716
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal falegname per la realizzazione delle persiane delle
finestre del palazzo di S. Luigi dei Francesi. Il conto è firmato dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri.
Liasse 101 [mandati di pagamento, 1717]
fasc. unico
[Non ci sono documenti importanti da rilevare.]
Liasse 102 [mandati di pagamento, 1718-1719]
fasc. I (1718)
c. 1932
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Dal 13 marzo 1716 si effettuano dei lavori in una casa posta nel vicolo degli Spagnoli. Il
“rotatore” va ad abitare nel palazzo di S. Luigi, e in due botteghe si trovano “l’ottonano” e
“l’archibugiere”. La prima delle due botteghe è unita a quella accanto mediante una porta.
Il 3 luglio 1716 nella “Fabrica nova à S.o Luigi” il tetto sopra la cucina dell’abate Monticelli è
“disfatto é rifatto … datogli magior pendenza”.
Bizzacheri si occupa anche della casa a S.ta Lucia della Tinta o di quelle attorno a S.t’Ivo dei
Bretoni, alla Dogana vecchia, al Salvatore incontro l’ospedale di S. Luigi dove abita “Menicuccia”,
alla piazza di Ceri, in piazza Navona dove abita il “fornaro” e in piazza Madama.]
fasc. II (1719)
[Non ci sono documenti importanti da rilevare.]
104
Liasse 103 [mandati di pagamento, 1720-1721]
fasc. I (1720)
[Non ci sono documenti importanti da rilevare.]
fasc. II (1721)
c. 252
[giorno e mese mancante] 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi “…fatto in risarcire é
rifare una Casetta divenuta spettante alla Ven:e Regia Chiesa di S. Luigi de Francesi posta nel
vicolo in fianco al Palazzo detto di Carpegnia alla Fontana di Trevi…”. Il conto è firmato
dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri dal 1° dicembre 1718.
[Si procede al totale rifacimento delle coperture e del lucernario, avendo attenzione al tetto
dell’abitazione confinante che appartiene alla Santissima Trinità. La proprietà “fa cantone” ed è
inoltre sopraelevata e comprende: pianterreno, dove si trovano androne e cantine, due livelli con
appartamenti e un ultimo piano dove è posta una soffitta. Si parla anche di una stanza verso la casa
che appartiene all’Abbadia e di una stanza al livello del mezzanino. Si realizza anche una nuova
scala voltata “…à branchetti senza anima…” che collega tutti i livelli della proprietà. Si realizza
una nuova facciata con “…aggetto rustico abbozzato stuccato modinato con piano intacca guscio,
…, gola dritta del novo guscio sotto la gronda del tetto…. (…) Per l’aggetto piano orecchiato della
mostra delle finestre sotto tetto n:o 2 … segue l’aggetto simile orecchiato della porta, é finestra che
deve passare al novo luogo commune…. Per l’aggetto simile orecchiato delle tre finestre dell’altro
Appartamento primo dovè la ringhiera…e d’aggetto simile alaltre, segue la finestra é porta che
deve servire per il … alli novi luoghi comuni … simile alaltri e segue l’aggetto simile delle tre
finestre mezzanine …d’aggetto simile alaltre segue l’aggetto della porta di Casa…”. Si posiziona
infine un nuovo sasso di travertino nel cantone.]
c. 252
[giorno e mese mancante] 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dall’indoratore Fabiano Sassi firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Si procede ai lavori di rifinitura alle porte e finestre del palazzo di S. Luigi incominciando dalla
facciata lungo il vicolo dei Matriciani, come ad esempio al portone e al cancello retrostante situato
lungo il vicolo, proseguendo con tutte le porte e finestre degli appartamenti. In seguito s’interviene
alle rifiniture negli appartamenti e alle botteghe lungo la via di Pinàco. Nel cortile del palazzo si
realizzano i telai di cinque finti finestroni affrescati in cima alla facciata lungo il vicolo dei
Matriciani e altri due sulla facciata dove si trova la meridiana.]
c.252
[giorno e mese mancante] 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Mazzocchi firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[Dall’8 luglio 1718 a tutto il mese di agosto del 1719 si eseguono lavori nella casa alle Cinque Lune
dove abita il “chiavaro”, si realizza la selciata con quadrucci davanti al portone del palazzo di S.
Luigi al posto della massicciata.]
c. 314
[giorno e mese mancante] 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da mastro Federico Mariotti firmato dall’architetto
Filippo Creuli.
105
[Dal 9 gennaio 1720 si eseguono interventi nella casa a S.ta Lucia della Tinta, il 10 febbraio nella
casa a piazza di Cerri dove abita il “barbiero”, e all’ultimo piano del casamento alla Dogana; il 2
giugno si lavora nella casa a piazza di Sora, mentre il 7 luglio alla Scrofa dove abita il “bottonaro”.
Il 1 settembre s’interviene nella casa alla piazza delle Cornacchie e il 9 novembre si eseguono
interventi nella casa a piazza Madama “dove è la Bettola”, nella casa alle Cinque Lune dove abita
l’oste e nella casa difronte l’ospedale di S. Luigi.]
c. 386
[giorno e mese mancante] 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da mastro Federico Mariotti firmato dall’architetto
Filippo Creuli.
[Dal 10 gennaio 1721 si eseguono degli interventi nella casa a piazza di Cerri dove abita il
“cirusicho”, il 20 gennaio alla casa posta in prossimità della chiesa di S. Francesco a Ripa, mentre
il 27 nella casa in Pinàco dove abita il “collararo”, alla Dogana dove abita il signor Quarengha e
nell’appartemanto dell’”archibugiere” nel Palazzo di S. Luigi. Il 3 marzo si eseguono interventi in
un’altra casa in Pinàco e in quella alla Scrofa dove abita Alessandro Tozzi; infine il 2 luglio si
pulisce il luogo comune della casa dietro il palazzo di Scavolini vicino a Fontana di Trevi, e di
un’altra casa in Pinàco.]
Liasse 104
[mandati di pagamento, 1721-1722]
fasc. I (1721)
c. 252
[giorno e mese mancante] 1721
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal capomastro Santi Marzocchi firmato dall’architetto
Carlo Francesco Bizzaccheri.
[“Adi … luglio 1719. Misura e stima del opera di muro et altro fatto nella costruzzione della
Fabrica grande fatta accanto la Ven.e e Reggia Chiesa di S: Lodvico della Nazzione Francese in
Roma in havere aperto il nuovo stradone, che dalla Piazza della Chiesa tende à Piazza Navona
qual lavoro ordinato dalli Ill:i SS:ri Deputati della Congreg.ne di essa Reggia Chiesa, è stato fatto
à tutte sue spese è fattura da M:ro Santi Mazzocchi Capo M.ro Muratore, nel qual lavoro è
compreso non solo la Fabrica sopra d.o stradone novo con rivolta sopra la piazza della chiesa è
rivolta che attacca allo spedale nel vicoletto ma ancora tutto il lavoro interno nel Cortile di essa
Reggia Chiesa Nuova habitazione, è dormitorio per li sacerdoti stanze per libraria, è stanza della
Congreg.ne habitazione de Ministri et ogni altro in essa Fabricha esistente non compresosi il
lavatore che si affitta né la cucina di essa Reggia Casa chè altre volte, è stata pagata in misura à
parte. Misurato é stimato d:o Lavoro con le dovute Considera.ni secondo dà alli sottoscritto
architetto di d:a Reggia Chiesa e Fabrica come qui sotto de stima à partita per partita….” Si parla
dei tetti nuovi del Palazzo di S. Luigi dei Francesi per diverse pagine del documento partendo da
quelli posti nel vicolo dei Matriciani.
Segue la misura e stima dei muri delle fondazioni del Palazzo di S. Luigi che si incontrano con le
fondazioni appartenenti alle Terme AlesS.drine: “Muro delli fondam della facciata verso là strada
nuova lon: con testa dall’Cantone verso piazza Navona sino al Muro anticho chè traversa il
fondam p 27 dalla creta vergine à fondo sino al piano dove termina detto anticho p 7 3/4…. (…)
Muro che segue il misurato verso la piazza di S: Luigi lon. dal fianco di d:o muro anticho che resta
in mezzo il fondam nuovo lon. p 52 al: in piano al d:o vecchio p 7 ¾…. (…) Muro del fondam: chè
seg: doppo la Platea tonda (corrispondente ad una delle esedre dell’edificio termale romano) è
Muri descritti lon. verso la Casa da demolirsi p 16 ¼ sino ad un muro anticho dove intesta alto dal
vergine in fondo per quanto è alto ‘anticho p 18…. (…) Muro del pezzo di fondam che seg dal altra
parte del Anticho quale resta in mezzo al nuovo lon: dal’ medemo sino dove termina, verso la Casa
106
del Anima di vano p 25…. (…) Muro del fondam. fatto sopra li fondam dell’ultime due partite è
passa sopra tutti li muraglioni antichi trovati in detto vano lon: p 69…. (…) Muro del fondam.
fatto, in squadra alla facciata divisorio l’Androne lon: dove intesta in d.a facciata alli fondam delli
Pilastri vecchi del Porticho, è cortile dè Preti p 34 alto dalla creta vergine trovata in fondo et
acqua per quanto è fatto à Refuso … seg: soprad lon: chè passa sopra una Platea anticha verso la
detta facciata di strada p 43 alto dal Misurato al piano del altri … seg nel’ altra testa di d:o
fondam verso il soprad:o Cortile sino all’vecchio ov’è una colonnaccia anticha ch’e restata
murata…. (…) Per haver portato n. 7 travi lon: uno p 30 fatto in piano dove mancava il terreno e
datoli sotto due pontelli per rinforzo alti uno p 15 è fatto un ponte di piane lon p 40 lar p 15 seg.
piantato il caprone fatto con legni grossi lon: uno p 10 doppi ass:e n. 6 è piantato il tiro per cavare
dal sito votato à posta li pezzi dè conci … messo l’argano fermato in opera con porto dè lagnami.
Per haver invistito con canape un pezzo di colonna di granito lon p 9 ¾ diametro p 3 ¾ seg. li pezzi
di trav.no … tirato ad àlto è messo è portato nei luoghi ordinati. Per haver cav:o il terreno in d:o
sito per trovare detti conci portato via dalle carrette…. (…) Per haver votato è fatto portar via alli
luoghi soliti la materia di d:a Cantera…. Per haver imbragato è tirato simile dal d.o cavo è
fondam. un pezzo di colonna di granito…. Muro del fondam. incontro verso la Casa dell’Anima …
seg. il fondam del pilastro in testa … segue il piè d’oca…. (…) Per haver disfatto il Castello è
Ponte descritto è rifatto in altro sito alzato il Caprone con l’istessi legni, è fattura è riporto di
legnami. Per haver imbragato tirato su detti pezzi è prima un sasso … per un sasso di marmo
cipollino. Per haver cavato un sasso di marmo cipollino … seg un pezzo di colonna di granito
orientale … seg tirato simile un altro pezzo di colonna di granito … seg un altro pezzo di Porta S.ta
… seg. tirato su portato con ovoli da parte un pezzo di rustico di un pezzo di marmo…. Per haver
cavato simile portato su nel cortile di S: Luigi li pezzi di Porta S.ta…. Per haver cavato è fatto il
tiro à posta tirato su li pezzi di trav.no…. Muro del fondam: che revolta sotto la facciata del
cortile…. Muro del fondam che seg di d:a facciata sotto li pilastri del cortile, lon: dal misurato ad
un muro anticho incontro p 32 ½ al il murato è refatto sopra … seg. il piè d’oca…. (…) Muro del
fondamento che traversa il cortile dè R:i Preti log: di vano trà due muri antichi … seg: il piè
d’oca…. (…) Muro del fond. sopra il misurato è passa sopra li muri antichi laterali lon. dal muro
vecchio al fondam: nuovo p 43 al. dal misurato al piano della base di travertino…. (…) Muro del
fond. interato sotto il muro che riguarda il portico verso il vicoletto…. (…) Muro del fondam
divisorio la cantina prima in cantone nella strada nova verso piazza navona dalla seconda verso il
portone…. (…) Muro del pilastro fianco della scala…. (…) Muro del fondamento incontro là
facciata principale sotto il divisorio di portico stretto delle botteghe lon. di vano è contiene tre
botteghe…. Muro di fondamento che intesta al sud divisorio la bottegha seconda verso piazza
navona dalla terza…. Muro del fond. sim: in faccia divisorio la 3:a bottegha dalla 4:a di vano trà
la facciata di strada è quella incontro…. (…) Muro di un pezzo accanto il cantone nel vicoletto di
S: Luigi và allo ospedale … seg il triangolo fatto nel’angolo nel interno della fabrica per maggiore
fortezza che uniscie col muro di facciata…. (…) Muro del fond.o che seg. in d.o vicolo lon. dal
misurato novo verso l’ospedale p 19 alto dal fondo sino al piano di un muro anticho p 9 …. (…)
Muro del pezzo di fondam fatto nel cantone della nuova strada su la piazza di S: Luigi lon. dal
pilone che fà testa al cantone qual pilone è di cortina anticha per quanto è cavato lon. il novo p 33
sino al altro muro anticho chè traversa il fond:o al. dal fondo vergine di creta sotto l’Agua
inforzata p 25 ¼ sino al piano di d.o pilone antico … seg. chè revolta nella fabrica è facciata sopra
la piazza di S: Luigi verso il sito aquistato di novo è bottegha del tornitore….
Il documento si conclude con “Sommario delle presente. Misura. Sommano tutti li tetti
impianellati…. Tutti li tetti impianellati disfatti e rifatti tutta robba della reggia Chiesa….
Sommano tutti li muri di mattoni…. Tutti li muri di tevolozza…. Tutti li muri di pietra sopra terra….
Tutti li fondam…. Tutti gli ammattonati tagliati…. Tutti gli ammatt: rotati ad’ acqua con astrico
sotto lavorati…. Tutti gli ammatt: ord:…. Tutti gli astrici di cretoni battuti et incollati…. Tutte le
colle rimaneggiate con una mano di bianco…. Tutte le terre di cantina cavata è portata via….
Sommano tutte le partite di stima nelle quali sono compresi la mettitura in opera dè conci catene di
107
ferro … cortine ogni altro come nella presente misura distintam à partita per partita si vede.
Somma in tutto il presente lavoro scudi ventiduemila sei cento quaranta e 71. Carlo Francesco
Bizzaccheri architetto.”]
fasc. II (1722)
c. 205
[giorno e mese mancante] 1722
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti dal pittore Pietro Perotti firmato dall’architetto Filippo
Creuli.
[I lavori sono eseguiti nel palazzo di S. Luigi dei Francesi per sopraelevare la stanza e la cucina che
si trovano sopra l’appartamento del sig. Francesco Amadori in cima al corpo scala principale.]
Liasse 105 [mandati di pagamento, 1723]
fasc. unico
[numero conto mancante]
[giorno e mese mancante] 1723
Lista dei provvisionati della Congregazione di S. Luigi dei Francesi dove l’architetto a servizio
della comunità risulta esssere pagato 12 scudi per un anno di servizio.
Archivio Storico Capitolino,
Archivio Ripartizione X.
Busta 135
f. 4
[giorno e mese mancante] 1934-1935
Rinvenimento di alcune colonne di granito appartenenti alle Terme AlesS.drine durante i lavori di
selciatura di Piazza S. Luigi dei Francesi, nella parte di piazza più prossima alla chiesa.
Archivio del Collegio Germanico Ungarico, Catasto antecedente Roma A, n. prov. 169.
f. 1
[data mancante]
“Indice dé Beni della Chiesa di S.to Apollinare.
La Chiesa di S.to Apollinare à 1.
Il Palazzo nella Piazza di S.to Apollinare à 1 at.o.
Il Palazzo posto all’incontro della Chiesa di S.to Agostino à 2.
Il Botteghino sotto il Palazzo descritto al n.° 3° s’appiggiona s 22 à 2 at.o.
La Bottega attaccata al Portone delle carrette s’appigiona scudi 30 à 3.
La Bottega contigua alla sopradetta s a M Agostino di Clemente scudi 30 l’anno à 3 at.o.
La seguente Bottega contigua à quella di M Agostino predetto s’appiggiona s 36 a M Giorgio
Gricemendo copista à 4.
La Casa con Bottega sotto all’arco s’appigiona à M Geraldo Carletti Pasticciero scudi 65 l’anno à
4 at.o.
La Casa che fà cantone nel principio del Vicolo detto de Matricciani s’appiggiona à M Andrea
Baruffa spadaro scudi 55 à 6 at.o.
La Casa emfiteotica di M Antonio Pirauri paga di Canone ogn’anno scudi 4.50 à 7 at.o.
108
La Casa posta nel Vicolo de Matriciani, che fù di M Gasparo Garzoni s’appiggiona à Mutio Stella
Ferraconio scudi 52 à 8 at.o.
La Casa posta nel Vicolo de Matriciani, che fù di M Gasparo Garzonio s’appiggiona scudi 40
l’anno à 9 at.o.
L’ultima Casa nel vicolo deMatriciani al presente non s’affitta per essere rovinosa à 10.
La Casa posta in Piazza di S.to Apollinare appiggionata parte à M Gio: Batta Lucatelli falegname
per scudi 79 parte à M Bono Boni spetiale per scudi 54, parte à M Gio: Maria et M Gio: Antonio
Lucatelli Calderari per scudi 60 in tutto s’appiggiona l’anno scudi 193 come à 11.
Il Botteghino sotto il Campanile s’appigiona scudi 22 à 13.
La Bottega emfiteotica di Martia Promidovi paga di canone l’anno scudi 20 à 14.
La seguente Bottega che è la 3.a in ordine s’appigiona l’anno scudi 30 à Gio: Batta di Leoni à 14
at.o.
La 4.a Bottega attaccata alla Porticella di fianco della Chiesa s’appiggiona l’anno s 24 à M
Ventura Frulandetti à 25”.
f. 2
[data mancante]
“S.to Apollinare n.° 3°.
Il Palazzo posto in Roma all’incontro della Chiesa di S.o Agostino con stalle, finile, granaro, forno,
Botteghe, et con altri suoi membri, nel quale parim.te habitano molti Alunni, e servitù del Coll.o
Germ.co et Ung.co, fù unito à detto Coll.o con gli altri beni et à di 22 di Gennaro 1575 il detto
Coll.o prese il possesso di quello, come consta per Instrum.to rogato da M Gio: d’Avila not.o del
Coll.o sotto il di detto, et anno registrato à fol. 7 del 27 libro dell’Instrum.ti del Collegio à detto
Palazzo confinano da un lato la Casa di M Camillo Benimbeni et altre case di detto Coll.o,
dall’altro lato la Casa dei SS.ri Bongiovanni di dietro le Case di S. Luigi de Francesi chiamato il
Cortile de’ Matriciani davanti la via pubblica et piazza di S.to Agostino. Da questo Palazzo
all’altro descritto n.° 2° fù concesso da Mastri di Strada di erigere il ponte che al presente si vede
per comodità del Coll.o, come costà per lettere patenti di detti Mastri fatto il di 6 luglio 1575 … di
questo palazzo buona parte si è detto rovinato per occasione d.a fabrica del Coll.o è solo rimasta la
bottega grande del falegname, quale paga s 70, et hà la cantina, e di sopra viè un bel granaro
quale era habitaz.ne del falegname ma dal 1655 s’affitta per farne un grannaro; perché il grannaro
novo sotto la sala per chè haver aria … a detto granaro novo fatto aprire due porte per contro al
vicolo delli matriciani e due stanze …; no ostante tutta questa diligenza questo granaro no è buono
… sopra il granaro vecchio è il Rèfett.o sulla parte del palazzo vecchio … pure una bottega di …
piccola con sopra una stanza e sotto la sua cantinetta…. Di più si sono fatte di novo due botteghe et
una altra picola vicino alla porta delle carrette che sono accrescuite assai l’entrate”.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“S.to Apollinare n.° 9°.
La Casa che fa cantone del tutto rinnovata l’anno 1621 posta in Roma vicino all’arco di S.to
Apollinare con una pietra in faccia à tre, che dicono Domus Santi Apollinaris Collij Germ.ci N.° V°
è libera del Coll.o confinano daun lato la Casa libera del med.mo Coll.o locata à M Gerardo
Carletti Pasticciero dall’altra il vicolo de Matriciani altre volte de Macellari che và dal d.o Arco à
piazza Madama d avanti la via publica et da una banda la Casa di M Ant. Pirauri…”.
ff. 7-8
[data mancante]
“S.to Apollinare n.° 10°.
La Casa emphiteotica posta in Roma nel vicolo hora detto dé Matriciani, altre volte detto dé
Macelli, in faccia della quale è una pietra a tré che dicono Domus Santi Apollinaris Collij Germ.ci
109
N.° …° fù dal S.r Gasparo Garzonio il vecchio concessa in enfiteusi, come la teneva lui (…) à
Madonna Bernardina (per tre generazioni) (…) m Antonio Guerri al presente possessore, et è la 3.a
generatione confinano a detta Casa, da un lato la Casa che era del Gasparo Garzonio hora libera
del Coll.o Germ.co dall’altro la Casa che fà cantone affittata ad Alessandro Baruffa spadaro libera
del Coll.o, di dietro la Casa affittata a Gerardo Carletti sotto l’arco, libera dal Coll.o d Avanti il
vicolo detto de Matriciani”.
ff. 8-9
[data mancante]
“S.to Apollinare n.° XI°.
La Casa posta in Roma nel vicolo detto dé Matriciani, altre volte detto dé Macelli, che dall’arco di
s.to Apollinare và a piazza Madama posseduta già à 3.a generat.ne dal S.r Gaspero Garzoni
compra da Mastro Franc.co di Lazzaro da Caravaggio ferracoccio (…) confinano à detta Casa da
un lato la Casa di M Antonio Guerri dietro, et da un lato li beni del Coll.o Germ.co d avanti il
pubblico vicolo al presente è appiggionata à M Mutio Stella Ferracoccio per scudi 52 l’anno”.
ff. 140-142
[data mancante; dopo 1736?]
“Casa nella Piazzetta dè Cornacchie Coll.gio Germ.co Ungarico. Questa Casa Demolita era posta
nella Piazza detta delle Cornacchiè, ò la dove comincia dà Levante la nova Strada aperta dalla
Chiesa Nazionale di S. Luigi in occasione della Fabrica fatta dà essa Chiesa in faccia alla parte di
dietro del Palazzo del Marchese Bon Giovanni e del nostro Coll.io, et aveva per confini dà un lato
li Beni del Marchese Bon Giovanni, dall’altro li Beni spettanti alla Chiesa Nazionale dell’Anima, et
avanti la via pubblica, che dalla Chiesa sudd.a di S. Luigi và alla Piazza d.a Scrofa; il Collegio la
comprò dai PP.i di S. Agnò il prezzo di s 1350 ò a dir meglio la permutò in vista di due Chirografi
di Urbano VIII ottenuti uno li 6 luglio 1636 e l’altro sotto li 22 maggio 1637 à fine di demolirla e
così aprire la Strada, che poi come si è detto fù aperta dalla Chiesa di S. Luigi; dando il Collegio
in soluzione à PP.i di S. Agnò un altra sua Casa di simil valore posta nel Rione di Ponte, vicina à
Piazza Fiametta confinate da un lato col Palazzo d’Acquasparta … come il tutto appare dall’ Istr.o
di Permuta (…) sotto li 12 maggio 1637 (…) si dice che la Casa venduta dà PP.i di S. Agno come
sopra era appigionata à Franco Martonitti Fà Cocchio per l’annua risposta di s 65, é che questa
pigione fù srenogata all’altra simile che si esiggeva dalla Casa data dal Collegio in permuta à PP.i
sudetti di S. Agnò. Nell’anno 1649 fù appigionata la Casa à Dom.o Bugatti come per Instr.o rog.o
… sotto li 29 ott.e del detto anno, e copia di esso deve essere in Archivio nel lib. degli Instr.i di
quell’anno. Nell’anno 1670 fù appigionata à Dom.o Arcangeli come per Instr.o rog.o … e haverai
una confusione. Il detto Arcangeli la subaffittò ad altri, come ne lib. MM.i seg.i. Nell’anno 1710
partì l’ult.o Pigionaro che fù Nicola Perugini come al PP M.o, in occasione di d.a Fabrica
sopradetta d.la Chiesa di S. Luigi de Francesi nel qual anno alli 20 Maggio … Auditor del Papa,
che era Monsignor Coradini, et ora Cardinale, fece un decreto, che volendo i deputati d.a Chiesa
demolire la Casa del Collegio ad effetto di aprire la Strada, pagare al med.o Coll.io s 400=, con
animo di non ripeterli, anzi colli obbligo di pagare il netto del valore d.a Casa quando fosse così
giudicato dalla Congreg.e particolare deputata, la quale poi nell’anno 1712 alli 7 Gennaio decretò
non teneri …. Copia delli due Chirografi sopraccennati di Urbano VIII a n Archivio; et ora per
mezzo del Sig.r Cardinal Albani se ne procura la conferma dal Papa, contenendo la concessione à
favor del Collegio d.a prelazione sopra d’ogn altro per la compra del Palazzo del Marchese Bon
Giovanni e di altre Case necessarie al Collegio per il proseguimento d.a Fabrica. Nota bene, che
dove ora è aperta la nova strada, e non vi è selciata tirandosi una linea retta dalla parte del
palazzo del Marchese Bongiovanni ché è sù la strada ché và dà S. Luigi alla Scrofa, et un’altra
linea dalla parte di dietro di dietro di detto palazzo anzi dall’angolo che fa il nro Collegio nella
Piazza Lombarda, tirando dissi questa d.a linea retta, dove farà angolo coll’altra sopradetta linea
tutto quello è il sito concesso per la fabrica nostra, del qual sito si parla nel Chirografo di Papa
110
Urbano VIII, al quale fù portata la pianta; e sino adesso si è consegnata una Colonnetta posta nel
punto dove dove le due linee come si è detto si devono d’incontrare, et si deve procurare la detta
Colonnetta non si perda, ò chè i MM.i di strada non occupino colle selciate quel sito, chè deve
essere nel filo d.a fabrica quale sia ben squadrata. Tra le scritture al titolo Roma al num.o 7 vi
sono informazioni del Jus Cong.ruo per la compra d.a sopradetta Casa contro li Ferrari”.
Archivio del Collegio Germanico Ungarico, Catasto dei Beni di Roma, BG n.141.
f. 24
[data mancante]
“Il Palazzo posto in Roma all’incontro di S.t’Agostino con stalla, Cortile, fenile, granaro, forno,
botteghe, e con altri suoi membri fù accomodato dal cardinale Agenensè e da Girolamo Cardinale
di Recanati titolari di S.t’Apollinare e mentre li aveva in titolo il Cardinale Carlo di Lorena pensò
Gregorio XIII di pigliarlo per sito del Collegio Germanico, e così il 5 gennaio 1574 per sua Bolla
speciale, che è nell’Archivio l’unì al Collegio Germanico, mà il detto Cardinale di Lorena fece
qualche difficoltà, né il Papa per all’hora volse disgustarlo, che in quel tempo l’aveva affittato al
Cardinale AleS.drino, morto il cardinale di Lorena, il P.re Lauretano e per esso Sebastiano
Quaglia del 1575 a 22 Gennaro ne prese il possesso, come consta per Instromento rogato dal
notaro Gio d’Avila registrato à fogli 7 nel libro 27, al quale Palazzo confinano le Case del Bene in
Bene, dall’altro le Case del Collegio, da un lato la Casa di Buongiovanni, e di dietro il Cortile de
Matriciani, e davanti la piazza di S.to Agostino.
Da questo palazzo all’altro di S.to Apollinare fù concesso da Mastri di strada d’eriggere il Ponte,
che al presente si vede per commodità del Collegio, come consta per lettere Patenti di detti Mastri
sotto li 6 luglio 1575 riposte nell’Archivio nel libro 84 à e.te 51-53. Di questo palazzo la maggior
parte è stata rovinata per occasione della fabrica, e solo vi resta di sotto la Bottega à canto alla
porta delle Carrette che paga il fitto.
Vi resta l’altra Bottega di falegname, quale sopra haveva alcune stanze; mà poi da me fu
disaffittata, è formatone un granaro, perché il granaro nuovo sotto il nostro salone essendo
senz’aria il grano sempre si guastava, e tignava. Sopra questo granaro vecchio vi è la sartoria.
La Bottega del falegname paga s….
Due terzi di questo palazzo sono stati fabricati, come si vede, parte dal Padre Castorio, e parté da
Pre Nappi; Mà il Pre Castorio fabricò di danari avanzati é ricevuti da diversi, et il Pre Nappi finì
di fabricare, mà variò il disegno, e per fabricare prese à censo molte migliaia di scudi, che poi si
sono andati estinguendo in parte, é parte ancora né restano da estinguersi.
Nota che molte raggioni di questa fabrica sono nel libro n.° 84 appartenenté tutto alla fabrica é nel
detto libro vi sono l’inibitioni alli mastri di strada di non intrudersi nelle cose del Colleggio, né
circa le selciate, et accomodamenti di strade, ne cira ad altro, mà tutto spetti al nostro giudice. Di
più vi è la Bolla del Jus Congrui, con la dispensa di Papa Urbano di non pagar più del prezzo
giusto.
Vi sono molte licenze dè Mri di Strada, e Camerlengo, é fili.
E delli trattati per la Casa del Bongiovanni.
Di più nota, ché nel Cortile dé Matriciani sono state gettate a terra molte Case proprie del
Collegio, e slargato il detto Cortile; ma il sito nostro è terminato con quattro Colonne acciò sempre
si veda il Jus del Collegio.
Di più nota, che si potrebbe gettar a basso la Casa nostra, che risponde verso la Piazza del Pozzo
delle Cornacchie, ma non bisogna gettarla, che prima non si sijno comprati li siti dietro a
Bongianni, et aggiustati li vicini à concorrere al gettito della nostra Casa ognuno à proportione del
bene, et utile, che ricevé; perché se si apre il medemo vicolo, e si getta a terra la nostra Casetta,
certo è che tutti li detti stabili, che hanno introito Botteghe nel Cortile dé Matriciani guadagnarano
cinquanta per cento.
111
È nota di più, che se si gettasse giù prima di comprare tutto quello che è necessario per la fabbrica
del Collegio, si verrebbe a fare un grandissimo danno al Collegio, perché quello che vale adesso
un giulio, quando sarà aperto il vicolo ne vale’rà due, e bisognarebbe che il Collegio, spendesse il
doppio nel comprarle. È per questo tutti li Superiori, che sono stati in Collegio havendo havuto
questi riguardi non hanno mai voluto far il detto gettito.
Nota che co li nostri ritorni dell’acque si puol con poca spesa fare un Lavatore per le Matriciane
s’affitterebbe per per più di scudi duecento l’anno.
Altre notizie per la fabbrica leggi il libro n. 84.
Le botteghe con mezzanino, e Cantina s’affittano scudi ventiquattro l’anno ognuno di loro”.
Archivio del Collegio Germanico Ungarico, Rom, parte B, n. 84.
f. 1
[data mancante]
Indice del documento: “Libro intitolato, Roma, Scritture diverse appartenenti alla fabbrica del
Collegio n.° 84”.
f. 2
16 luglio 1636
“Bolla chirografa del Jus Congrui d’Urbano 8.° che dà facoltà al Collegio Ger.co di poter pigliare
comprare tutte le case contigue alla fabrica nova p potervi fabricare senza il dovuto augum.to, non
ostante le costitut.ni di Gregorio XIII. Paulo 2.° e Pio IV…” con la quale si autorizza il cardinale
camerlengo e i Maestri delle Strade di permettere al Collegio Germanico Ungarico di poter
inglobare tutte le case contigue alla fabbrica nuova.
“…Desiderandosi dal Collegio Germanico, et Ungarico in S. Apollinare di Roma comprare le case,
e luoghi contigui alla nova fabrica di esso Collegio si per ampliatione di esso e riguadrarlo à
drittura delle linee di essa nova fabrica sino alla strada, che daila scrofa, và verso S. Luigi, come
anco per aprire una nova strada dalla piazzetta detta lombarda, che vada à riuscire, e rispondere
in faccia alla strada, che và alla piazza del pozzo delle cornacchie conforme la pianta fatta, e da
noi vista al qual effetto daranno particolarm.te necessarie le case infrascritte. Una di S. Spirito
concessa in enfiteosi, hoggi goduta da Ottavia, et Orsolina de Ferraris. Una stanza terrena sotto
una casa del Coll.o delle sopradette Ottavia, et Orsolina de Ferraris. Tre casette di S. Luigi de
Francesi concesse in enfiteosi alli Fontani. Una casa di S. Maria dell’Anima della Natione
Tedesca. Una casa di S. Agostino. Una casa del Bongiovanni proprietà della Rotonda, e la casa
abitata dal d.o Bongiovanni, et acciò si possa con ogni facilità mettere in essecutione tal’opra,
habbiamo deliberato concedergli l’infrascritte gratie onde con la pnte di nostro moto proprio, certa
scienza e pienezza della nostra assoluta podestà ordiniamo a Voi, che ad ogni richiesta di d.o
Collegio, ò Suoi Deputati senza … e figura di giudicio executiré, et manu regia sforziate tutti li
padroni delle suddette case, ancorchè fossero habitate da essi, con dargli però tempo coherente à
provedersi di casa à vostro arbitrio et anche fossero, et sperassero (…) per il chiesto dominio à
altra ragione à qualsivoglia persona quanto si sia privilegiata et Chiese, Basiliche, Collegij,
Hospitali, e luoghi pij à vendere al d.o Coll.o le d.e case con tutti li loro membri, ragioni, e
pertinenze per il prezzo da stimarsi da due periti da elegersi uno per parte, et in evento di discordia
da un terzo da elegersi da Voi senza altro consenso delle parti, quando nell’elettione di d.o terzo
discordino s’era il solito augumento dovuto per la Bolla di Greg. XIII nostro predecessore suger
iure congruo, e caso che li d.i Priori non volessero, ò differissero di fare la tal vendita, e di elegere
il loro perito. Voi elegerete il d.o Perito ex Off.o e fatto che d.o Collegio haverà il deposito del
prezzo stimato nel Monte della Pietà per pagarsi ad effetto d’investirlo conforme si ricerca dalla
d.a Bolla senza esser tenuto à dare ricompensa in altri beni stabili, se però non fossero sottoposti à
Canoni Enfiteotici à favore de Priori diretti, Laici, ò ecclesiastici, perché in tal caso l’investimento
si doverà fare solamente in case, ò altro stabile equivalente, che rimanga sottoposto al medesimo
112
Canone, …, caducita, et altri utili à favor de Priori diretti, quando non siano d’accordo, altrimente
con li medemi Padroni farete anco en Off.o la d.a vendita con la promessa d’eccettione,
translatione del possesso così per il constituto, come attualmente et altre clausole, et obblighi
necessarij, et opportuni conforma alla medema bolla, dandovi facoltà d’obbligare li medesimi
padroni, loro heredi, e beni nella più ampla forma della m.a Camera Apostolica: Volendo però noi,
e dichiarando, che d.o coll.o fatto, c’haverà il deposito, come s.a non sia tenuto à procurare, che si
faccia investimento quale vogliamo, che si possa, e da padroni delle case debba farsi in simili, ò
altri beni stabili in Roma, ò suo distretto immediatam.te soggetti, e fuori giurisdittione de Baroni, ò
in luoghi de monti non vacabili dalla nostra Cam.a Popolo Romano, ò Comunità dello Stato
Ecclesiastico nostro con consenso di esso Coll.o in maniera che discordano esso Collegio in dare
d.o consenso, no porsi esser’ astretto à darlo, ma in tal caso di discordia sopra la qualità
dell’investimento debba farsi in tanti luoghi delli sud.i monti non vacabili. In oltre per sicurezza di
d. Coll.o con la pr.te liberiamo, et esimiamo tutte le d.e case da comprarsi, come s.a, da ogni censo,
canone, livello, risposta, perso, fideicommisso, hipoteche, oblighi, e debiti sopra quelle, e ciascuna
parte di esse, imposto e fatto per qualsivoglia somma, e da qualsivoglia persona in qualunque
tempo, per qualsivoglia causa, e con qualsivoglia oblighi, hipoteche, e clausole esiam
pregnantissime à favore di qualsivoglia persona e siam vedove, pupilli, hospidali, Collegij, Chiese,
Basiliche, et altri luoghi Pij, trasferendo d.i censi, canoni, livelli, risposte, pesi, fideicommissi,
debiti, e qualsivoglia oblighi, hipothieche … esiam compresi nel corpo della ragione del prezzo da
pagarsi da d.o Coll.o e da investirsi come sop.a qual prezzo da adesso suoroghiamo in luogo di d.e
Case (…). Dichiarando che se bene li d.i Padroni di case come sop.a venderanno d’accordo, e
senza vostra sentenza, decreto ò altro le medeme case à d.o coll.o nondimeno li pési fidicommissi,
debiti, obblighi, hipoteche, e ragioni, che come sopra fossero sopra à quelle, e trasferiti nel prezzo,
come se vi fosse preceduta la sentenza. Voi dunque per essecutione delle pnti assisterete alla d.a
opra sino alla sua totale perfettione, Volendo noi, e decretando, che dalli decreti, provisioni,
ordini, e mandati, che voi, ò vostro Auditore in alcuna delle cose spettanti alla d.a opra, e
dependente da essa farete, e ipedirete dalla nostra camera, ne da altri, non si dia, ne si ammetta
appellatione, ne restitutione, ò ricorso, ma siano eseguiti senza dilazione alcuna, e che la … voglia
con la nostra semplice sottoscrittione, e contro essa non si possa mai opporre di nullità, di
sorrettione, obiettione, difetto della nostra intentione, ò d’altro vitio, ò difetto, ne quella si possa
moderare, ò ridurre à termini della ragione, ò altrimente impugnare essa sotto precetto di sesione,
e che in ciò non siano stati chiamati ne intesi li d.i Padroni di d.e case fideicommissarij et altri
interessati, ancorche fossero vedove, pupilli, Hospedali, Chiese, Basiliche e luoghi pij, ma habbia
sempre il suo effetto, et essecutione, e vigore, e sia osservata perpetuam.te in ogni tempo, e luogo,
esiam che non si ammetti, e registri mai in d.a nostra Camera nelli suoi libri, e così, e non
altrimente da qualsivoglia Giudice, e siam Cardinali de Latere legati p si debba giudicare, e
diffinire con la clausola sublata p et decreto … nò ostante le cose suddette, e la d.a Consitut.ne di
Gregorio XIII super inre congruo in quelle parti, che ostano alla presente, et anco la constitutione
di Paolo II° e Pio IV parimente nostri Predecessori, et anco la nostra super alienatione bonorum
Ecclesiorum, et deregistrandis e qualsivoglia altre constitutioni, et ordinationi Apostoliche, legi,
statuti, riforrme e siam di Roma, qualsivoglia decreti esiam Concistoriali, obblighi, hipoteche,
fideicommissi, e sustritutioni esistenti sopra d.e Case, le facoltà, e privilegij in qualsivoglia forma
concesse alle d.e Chiese, Basiliche, Hospidali, Collegij, et altri luoghi pij, regole di Cancelleria,
iure … non tollendo, e tutte altre conditioni, dispositioni, à quali tutte, e singole havendo il loro
tenore qui per sofficientemente espresso di parola in parola per questa volta solam.te et à questo
effetto in favore di d.o Coll.o specialm.te et espressam.te deroghiamo. Dat nel nostro Palazzo
Ap.lico di Monte Cavallo li, 16. luglio 1636.
Urbanus Papa VIII
“La suddetta concede al Collegio Germanico di poter forzare li vicini, che hanno case contigue
alla fabbrica nova di detto Collegio à venderle per ampliatione di esso, e riquadrarlo à drittura
113
delle sue linee sino alla strada che dalla scrofa và verso S. Luigi, e per aprire una strada dalla
piazzetta lombarda, che riesca in faccia alla strada, che và al pozzo delle Cornacchie, per il prezzo
da stimarsi senza l’aungumento dovuto per la Bolla di Gregorio XIII sopra il ius congruo, et il
prezzo da investirsi con trasferire li pesi, et obblighi nell’investimento e liberando le dette Case da
essi pesi e manu regia, e con altre clausole in forma amplissima”.
f. 7
16 aprile 1637
Copia di una seconda Bolla Chirografa di Urbano VIII, con la quale si chiede di poter acquistare le
case per poter eseguire il progetto dell’anno precedente.
f. 10
15 aprile 1605
Conto di misura e stima dei lavori di selciatura eseguiti nella piazza di S.t’Apollinare, firmato dal
Sottomaestro delle Strade Giovan Battista Gerosa.
f. 12
22 marzo 1602
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti per la selciatura di piazza S. Agostino firmata da
Ascanio Antonietti.
f. 20
[data mancante]
“Il Collegio Germanico et Ungarico di Roma hà comprato due Case dal Sig. Bene in Bene, quali
vengono incorparate nella fabrica (…). E più un’altra Casa comprata dalla Chiesa di S. Luigi de
franzesi….
ff. 23-24
[data mancante]
“Alcune cose notate nel disegnio fatto dal Sig. Paolo Maruscelli per la fabrica da farsi nel Collegio
Germanico del sito verso S. Luigi.
Inprimes non fa la cognontione delli siti insieme con il Corritore, che … atorno alle loggie, come si
puol fare et starà starà molto meglio di quello esso ha fatto.
2° la scala che ha fatto li vicino non ha lume vicino senon dalle loggi, quale si chiama lume … e
questo mi pare difetto non havere la scala luminosa.
3° fa la scala grande di palmi 57 di larghezza, et 200 di longhezza su la Cantonata (…).
4° fa un Corridore occulto di grandissima spesa con mezzanini a mezzo la fabrica, li quali sono
molto disdicevoli per vari capi (…)”.
[Le correzioni al progetto del Maruscelli sono eseguite da Benedetto Nolli.]
f. 28
[1631-maggio 1636]
Conto di misura e stima eseguito per la costruzione del Collegio Germanico Ungarico.
[Marcantonio e Pietro Fontana sono i capomastri, Giovan Battista Angeloni il falegname e
Giovanni Romanino il fabbro.]
ff. 30-31
[data mancante]
“Mem.le al S.r il Card.le Belarmino circa il voler fabricare il Coll.o, e che il Papa dia qualche
aggiunta p poter fabricare havendone grand.mo bisogno”.
114
“Intorno alla fabrica del Coll.o Germ.co pare si debba considerare quello che segue.
P.°. Se ci è bisogno di fabricare, o, no. Sin dora si è sempre giudicato, et si prova per esperienza, et
si vede à occhio grandem.te necess.o, per la nostra strettezza dell’habitazione, massima doppo le
inondazioni, e per lo nostro … tanto per la disciplina, et governo, operando per la S.ità delli
alunni, massima la state, stando per li caldi troppo…, per il nostro pericolo minacciando rovina,
che però in più luoghi è bisognato appuntellare, et bisogna farlo di presente (…).
2°. Se il bisogno ci è, ancorche il Collegio non habbia il modo di fare la spesa, é forza di pensare al
modo di trovarlo, et dare qualche principio, et quello che non si può fare in un’ anno, farlo in tre,
in quattro in cinque, secondo che porteranno li assegnamenti, con fare elettione di quello che si
giudichera piu à proposito, di manco spesa, et di più questo rimedio al bisogno et se non si vuole
havere riguardo all’ornam.to sia della città, sia del luogo, fare solam.te quello che richiede
bisogno.
3°. Dovendosi rimediare alla strettezza, et all’incimodi è necessario vedere che la banda si possa
più comodam.te et con manco spesa, et fastidio accrescere il sito. Et se bene si è pensato sempre
che il Palazzo delli SS.i Buongiovanni servirebbe non solam.te per accomodarsi più presto: ma di
però per potere accomodare la Chiesa, il che non si può per le stanze che sono incorporate con
essa; non di meno per essersi saputo che non sene volevano privare non è mai stato compreso nelli
disegni che si sono fatti. L’essersene poi parlato da qualche tempo in qua, è venuto dalli SS.ri M.ri
di Strada, li quali vedendo che il volere pigliare … da un’altra banda era cosa di più spesa, et di
maggiore lunghezza, divero che meglio era il pigliare la sopr.ta casa (…).
4°. Sia per la compra di detta casa, o di altro sito il Coll.o per hora non hà altro assegnamento che
la licenza data già, sono quasi tre anni di pigliare denari à censo, et quel poco di risparmio che
possa fare il Rettore con ristringersi à non fare altre spese, o, se sarà giudicato à proposito, con
tenere per qualche tempo numero minore di persone. Al’avvenire Sa il Collegio la speranza di
essere sgravato di quelle pensioni che non sono perpetue; se già con molto Suo danno, et secondo
non si trasferissero ad altri; cosa che li N.ri Protettori devono procurare d’impedire. Potrebbe
ancora essere che alcuni Prencipi di Germ.a porgessero qualche aiuto, massime per la chiesa,
come già di qualche cosa è stato accenato.
5°. Si dovrebbe vedere se fosse possibile che al meno ad tempus si applicasse per la fabrica
qualche cosa extraordinaria, come le compositioni delle pene, o simile, perché oltre l’aiuto che
darebbe, sarebbe anche un segno evidente della benignità di N. S.re verso questa opera tanto utile
alla Germ.a et della Meritudine paterna dell’Ill.mi protettori (…)”.
ff. 32-33
[data mancante]
“Lettera del P. Rettore circa alli SS.ri Bongiovanni circa il non volere dare la loro Casa al
Collegio”.
“Due volte per altri, ma hieri da sestesso mi ha fatto intendere il nostro R.do P. … il disgusto
grande che V. S. riceve di quello che si è trattato li mesi passati circa l’accomodare la sua casa per
la fabrica del Coll.o Germ.co dolendosi ch’io per q.o effetto habbi dato memoriali, sollecitato lo
Illustr.mo Card.le Borghese, e detto ch’egli saverebbe à male se la d.a Casa non si concedesse al
Coll.o. Hora Sig.r mio di quello, che da altri sia stato ò fatto, o detto a lei, … mi obbligo à darne
conto, quello che da parte mia si è fatto, è questo.
Sono più di due anni, che … per ordine dell’Ill.mo Card.le Paravicino, che hà … gloria, trattano cò
la Congregatione di S. Luigi per le Case che sono nel Cortile delli Matriciani, mi venne V. S. a
trovare, e dimandarmi se … che ci era pensiero di fabricare, e di havere le dette case: gli risposi
che si et leggendo che altre volte si era pensato alla casa loro, ma se n’era levato il giudicio, per
essersi inteso che ò no la volevamo vendere, o troppo caramente, delle V. S. essere meno, che …
volevamo venderla, anzi penS.do à continuar la loro fabrica (…) et fù da me risposto, che se bene il
… scomodando pocco il dissegno già fatto, à tutto ciò chi là avremo scomodato già per dar loro
115
soddisfattione, e per questo effetto sebbero in mano più giorni li dissegni della nostra fabrica, nella
quale mai è stata compresa la casa loro, come si fa ancora vedere. Seguì poi chi essendo noi già
d’accordo co S. Luigi, le stime fatte, e data loro la minuta dell’instrum.to mentre pensiamo di
stipularlo, V. S. fece il … à S. Luigi per conto di quelle case, il che è stato causa chi ci si è potuto
da noi concludere niente cò quella natione, perché se bene dopo sono V. S. litigato cò loro più
mesi; mi dissi chi haveva conosciuto nò haverci fondamento, e però potevamo far il fatto … con
detta natione, ciò si è nondimeno poi potuto far altro, perché mutati li officiali, e persone di quella
congregatione, nò sono stati capaci di quello, chi già dalli altri era stato confuso (…)”.
f. 34
[data mancante]
Memoriale al papa in cui si supplica di dare accoglimento al progetto d’ampliamento della fabbrica
del Collegio Germanico Ungarico, avendo già utilizzato 100 scudi per l’ottenimento della patente
dai Maestri delle Strade.
“…Et havendo inteso che la S. V. s’era compiaciuta, che si fusse dato principio à qualche poco di
fabrica, conforme alla pianta presentatale dalli Maestri di strade, riuscendo anche à ornato
pubblico della Città, con impiegarmi certi denari lasciati à quest’effetto dalla beata memoria del
Vescovo di Bamberga, e d’Herbipoli, e d’alcun’ altri particolari mà che interponendosi a favore
dei Padri di S. Agost.no, l’Ambasciat.re di Francia, fù impedita. (…)”.
f. 45
[data mancante]
Convenzione dei capomastri Marco Antonio e Pietro Fontana riguardante la fabrica del Collegio
Germanico Ungarico.
f. 51
11 maggio 1633
“Licenza del camerlengo p poter disfare l’arco vecchio e farne un altro più grande che accorda
con la fabrica nova”.
“… purchè faccia la volta del novo arco da farsi palmi 4 più alta dell’arco vecchio fatto, il quale al
presente, è palmi 30 dalla cima al sesto nella maggio altezza della luce sotto detta Volta al piano
della Selciata della Strada, è di larghezza in pianta palmi 22…”.
f. 59
28 ottobre 1633
“Noi Bernardino Maffei, et Virginio Cenci di Quest’Alma Città di Roma è suo distretto Mastri di
strade. Concediamo licentia al Venerabile Collegio Germanico et Hungarico a S.to Apollinare, che
possa fare un transito sotterraneo per uso dell’Collegio, che attraversi la strada pubblica, di
larghezza palmi otto, ad effetto di poter passare all’isola dov’è la Chiesa di S.to Apollinare
all’altr’Isola del Collegio incontro la chiesa di S.to Agostino. Purchè lo facciano tutto sotto al
piano della selciata, acciò non resti impedita la strada pubblica. Per tanto Concediamo che per tal
conto nò sia molestato che tale è la mente nostra. Data nella nostra solita Residenza q.to 28 ott.e
1633”.
f. 60
16 ottobre 1636
Licenza del cardinale Ippolito Aldobrandino camerlengo di Roma con il titolo della chiesa di
S.t’Eustachio.
“Per tenore della presente, per ordine di N. S. datoci à bocca, in essecutione del motu proprio di S.
S.tà et per l’autorità del n.ro off.o del Camerlengato, concediamo Licenza al Collegio Germanico
116
et Hungarico à S.o Apollinare é suoi Ministri che possino seguitare avanti la loro fabrica incontro
la facciata di S.o Agostino, é riquadrarla al filo delle tre facciate già cominciate, è per tale effetto
possino occupare tutta quella quantità di sito pubblico che resta incluso dentro la dirittura delle
linee delle d.e facciate già cominciate, è particolarm.te il sito della Piazzetta verso il pozzo delle
Cornacchie à canto il Palazzo delli SS.ri Bongiovanni, che doverà far cantonata alla nova strada
da aprirsi in una parte del Cortile detto delli Matriciani, et del Sito di d.ta Piazzetta et altri da
includersi come sop.a ne possino pigliare libero possesso et rinchiuderlo con Colonne, ò vero con
altri segni in terra, ò farvi fondam.ti come à loro meglio parerà non ostante che d.ti siti siano
avanti le Case de particolari; Purchè non alzino la fabrica, è muraglino di d.e facciate sopra terra
p.a d’havere comprate le Case, ò Casa che saranno avanti quella parte di sito, che vorranno
fabricare, et questo sia, et s’intenda senz’alcun termine di prescrittioni. Per tanto p Data p questo
di 16 ott. 1636.
Bernardino Maffei M.o di strade
Carlo Rainaldi Arch. Sotto M.ro di Strada”.
f. 62
2 marzo 1622
Editto di Gregorio XV “… contro coloro che cavano o guastano Edifici antichi e le loro platee e la
pozzolana con burbore…”.
f. 64
28 gennaio 1624
Editto di Urbano VIII, “…che le fontane dell’acqua Vergine e felice si mettino e mantegano a
livello e si accomodino i condotti e i ritorni di esse e i bottini si facciano in strada publica. Pena il
taglio della fistola dell’acqua…”.
f. 67
30 giugno 1626
“Pianta e licenza data dal Camerlengo che posS.o fabricare la nuova fabrica conforme il d.o
disegno”.
f. 68
9 dicembre 1632
“Un’altra licenza e pianta simile cioè quella del Palazzo e questa della Chiesa”.
“Per tenore della presente, e per l’autorità del nostro Offitio di Camerlengato concediamo licenza
al Venerabile Collegio Germanico, et Hungarico a S.t’Apollinare, che possa fabricare di novo il
Collegio nell’altra parte passato l’arco, e per adornamento della Città tirare la facciata dritta al
filo della Casa delli Signori Bongiovanni, et occupare tutta quella parte di sito pubblico verso la
Piazza avanti S.t’Agostino, che restarà dentro il detto filo, conforme alla qui sotto disegnata pianta
puntegiata, e colorita di giallo; con conditione però, che dall’altra parte del Collegio incontro
nell’isola, dov’è la Chiesa, debba, quando fabricaranno di novo il Collegio in questa parte,
lasciare del lor sito al pubblico tutto il risalto, che fa la facciata avanti la strada che viene da
Piazza Madama, acciò resti adornata la Città, é allargata la strada, il tutto conforma alla qui sotto
disegnata pianta, é non altrimenti. Per tanto comandiamo, che per tal conto non sia molestato che
tal’é mente nostro. Data in Roma nel nostro solito Palazzo questo di 9 Decembre 1632.
Bernardino Maffei M.o di strada.
Paolo Maruscelli Sotto M.o di strada”.
117
ff. 70-72
[data mancante]
“Conto de Dare, e l’havere di Marc’Antonio Fontana muratore del Collegio in diversi accomodm.ti
fatti alla vigna et altro”.
f. 73
4 settembre 1609
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella fabbrica del Collegio Germanico-Ungarico e
firmato da Domenico e Marcantonio Fontana.
f. 73
22 aprile 1624
Memoriali consegnati al pontefice e ad altri prelati concernenti il pagamento delle decime e relative
alla nuova fabbrica del Collegio Germanico Ungarico.
[In particolare nel memoriale del 22 aprile 1624 si chiede l’interposizione diretta del pontefice
Urbano VIII Barberini.]
f. 88
6 settembre 1611
“Stima della casa delli R.i Padri S. Agostino di Roma posta nel Rione di Colonna nella strada che
và da S. Luiggi a Ripetta, qual confina da una banda con li canonici della Rotonda, dall’altra con
la Casa di S.ta Maria dell’Anima dietro al cortile detto dei Matricciani, inanzi la piazzetta publica,
qual casa compra il Collegio Germanico dell’Apollinara; Per canto noi sottoscritti Periti e letti
communementi d’accordo per saper il valor di essa cioè Carlo Maderno Architetto per il sudetto
Collegio et Carlo Lombardi Architetto per li Rev.i Padri di S.t’Agostino; Per canto essendo stati in
detta Casa, e considerato la qualità di essa in quanto à muri, colle, mattonati, solari, fitti, siti et
cimenti et la piggiòne, e tutto qllo è stato di bisogno per d.a stima troviamo il valor di d.a Casa
d’accordo computato l’augumento della Bolla Gregoriana essere di s mille seicento di m.a 1600.
Io Carlo Maderno per mano p.a”.
ff. 90-91
[data mancante]
Trattati che sono passati tra il Rettore del Collegio Germanico e i Signori Bongiovanni.
In questo documento si evince che il Collegio Germanico-Ungarico è da due anni in trattativa
attraverso Monsignor Paravicino per l’acquisto delle abitazioni che la Congregazione di S. Luigi dei
Francesi possiede nel cortile dei Matriciani.
[La lunga trattativa immobiliare si conclude con la cessione di queste case al Collegio GermanicoUngarico.]
ff. 93 e 95
[data mancante]
Dichiarazione firmata dagli architetti Paolo Maruscelli, Francesco Giordano e Orazio Torriani,
relativa all’apertura delle finestre ad lumen del Collegio Germanico-Ungarico all’interno del cortile
del Signor Riva.
f. 94
[data mancante]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti nella proprietà suddivisa in tre parti ed affittata ai
Signori Bono Boni, Battista Lucatelli e Giacomo Rue.
118
ff. 100-102
4 settembre 1609
Conti di misura e stima dei lavori eseguiti nella fabbrica del Collegio Germanico-Ungarico dagli
architetti a servizio dei Gesuiti.
f. 105
[data mancante]
Lettera inviata da S. Maria dell’Anima al Rettore del Collegio Germanico-Ungarico per conoscere il
percorso della nuova strada ai Matriciani e sino alla piazza di S. Luigi dei Francesi dovendo
restaurare una loro casa che ha bisogno di lavori di manutenzione e dunque conscere i fili di detta
strada.
“Per parte della Chiesa di S.ta Maria dell’Anima si supp.ca … degni far deputar uno ò più persone
con le quali si possa stabilir in che modo sarrà àperta la novà strada che dovera esser fatta alli
Matriçani: atteso che nell’essito che farà alla strada di S. Luigi confinarà e in una casa della sud.ta
Chiesa; la quale pche adesso menaccia ruina si desidera restaurare in modo tale che la nova opera
sia approportionata al filo della d.a nova strada dà farsi …”.
f. 120
[data mancante]
“Spesa, che andarà nel getto da farsi nel cortile delli Matriciani e con chi doverebbe dividersi la
spesa di tutto il getto.
Per fare il gettito avanti la fabrica del Collegio Germanico nell’luogo detto il Cortile de
Matriciani, anderanno gettate à terra due Case, una delle quali ne sono padrone le SS.re Ottavia et
Orsolina de Ferraris è fa faccia verso la piazza detta de Lombardi dov’habita è fa Bottegha un
ferracocchio, potrà esser di valore Circa 600 scudi;
L’altra casa dietro il cortile contiene in se tre stanze, una sopra l’altra delle quali le due superiori
sono dell’ Collegio è possono valere circa 400 scudi;
La stanza terrena sotto le dette, né sono padrone le sopra dette SS.re Ottavia et Orsolina de
Ferraris, è potranno valere circa 160 scudi.
Talmente che quello che si dovrà comprare sarà di spesa circa scudi 760 che con li scudi
quattrocentottanta delle stanza dell’Collegio, tutto il gettito potrà importare circa scudi 1240.
Riceveranno benefitio per occasione di detto gettito li Sig.ri Melchior Rosolini, Vespasiano
Montini, et Giulio Merisi, che le loro case respondono in detto loco, e S.to Luiggi, e case
dell’anima, et altri vicini. Ma sarà di gran conseguenza per S. Luigi de francesi poiché per
l’aprimento della strada potrà fare la sua abitazione tutta in Isola, per il che parerebbe di Ragione
che S. Luigi facesse l’ametà della spesa e l’altra mettà di dividesse fra li detti S.ri interessati.
Coll.o Germ.co, Rosolini, Merissi, case dell’anima, et altri vicini p contro nella piazza del pozzo
delle cornacchie, e bottege, che p causa di tal Apertura haveranno il concorso grande, e si
nobilitano le case, e parti, e restano … le botteghe; e crescono le piggioni”.
[Le case della Orsolina ed Ottavia de Ferraris sono appartenenti allo S.to Spirito e a loro concesse in
enfiteusi.]
ff. 121-122
[marzo 1632-marzo 1634]
Conto delle spese eseguite per la costruzione del Collegio Germanico-Ungarico.
[numero foglio mancante]
[giorno mancante] marzo 1634
“Spese in compra di sito, e fabbrica per tutto marzo 1634.
Sito 5476.55.
Fabbrica 12044.1”.
119
ff. 123-124
[data mancante]
Nota dei capitali donati per la costruzione del Collegio Germanico-Ungarico e sono stati
amministrati dal Rettore Padre Bernardino Castorio.
Tra i donatori vi sono: Monsignor Vescovo di Bamberga, Antonio Boccalini, Giuseppe Cimoroni e
altri; mentre un censo di 2000 scudi è aperto con i Padri Certosini e uno di 1200 con le scuole Pie.
Dallo stesso documento si apprende che “…il Colleg Germanico e Ungarico di Roma ha comprato
due Case dal s. Bene in bene quali vengono incorporate nella fab.ca … E più un’altra Casa
comprata dalla Chiesa di S. Luigi de Franz.si et pagata Mille ottantanove s 23…”.
Marcantonio Fontana è il capomastro della fabbrica e risultano essere pagati anche l’architetto (di
cui però non è riportato il nome) e i Maestri delle Strade per il filo della nuova strada.
f. 126
28 marzo 1639
Dichiarazione firmata da Domenico Castelli, Giovanni Terzaghi, Francesco Peparelli, Giovan
Battista Gerosa, con la quale gli architetti s’impegnano a “…far le finestre ad lumen, che siano
palmi otto d’altezza sopra il pavimento di quel piano che danno lume, e cosi habbiamo sempre
praticato…”.
f. 128
11 febbraio 1638
Ricevuta del decreto riguardante il posizionamento della colonna “…nella piazzetta verso S. Luigi
et altri…” richiesto ai Maestri delle Strade dal Collegio Germanico Ungarico.
f. 130
28 agosto 1643
Perizia redatta dall’architetto Paolo Maruscelli relativa all’abitazione situata nella piazza di
S.t’Apollinare.
f. 138
[8 ottobre 1633-marzo 1637]
Conto di misura e stima dei lavori eseguiti da Marcantonio e Pietro de Fontani firmato
dall’architetto Paolo Maruscelli.
f. 219
30 giugno 1632
“Misura e stima di due Case di S.to Luigi de Francesi, che compra il Collegio Germanico, et
Ungarico à S. Apollinare di Roma poste nel Cortile detto de Matriciani Rione di S. Eustachio
confinate dalla parte di dietro, et p fianco con il detto Collegio, e dall’altra parte confinata con una
casa posseduta in vita dall’heredi, e figlioli del q. Gio: Fontana misurate, e stimate dà noi
infrascritti Periti, cioè il sig.r Gio: Battà Gerosa Perito p parte di S. Luigi de Francesi, e Paolo
Maruscelli perito p parte di detto Collegio, come sommariam.te segue, e distintamente
nell’originale della misura appresso di noi appare…”.
[Le case sono misurate e stimate dai periti Giovan Battista Gerosa e Paolo Maruscelli, e sono poste
nel cortile dei Matriciani sul fianco del vecchio edificio e confinano con l’abitazione posseduta
dagli eredi di Giovanni Fontana.]
f. 233
17 aprile 1630
“Noi infrascritti Periti eletti, cioè il Sig.r Francesco Giordani Perito eletto ad offitio per parte del
S. Antonio Guerra, e Marc’Antonio Fontana Perito eletto p parte del Collegio Germanico a S.to
120
Apollinare ad effetto di misurare, e stimare una casa del soprad.o Sig.r Antonio Guerra gia
concessa in emphiteosi à terza generat.ne alli suoi antenati, dal soprad.o Collegio come il tutto
conta p gli atti…”.
f. 235
16 novembre 1620
“Misura e stima dele Case de S.to Alouigi de franzesi poste nel cortile dove stanno li Matriciani
confinano da una banda à li Sig.ri Bongiovanni dal altra banda à li Sig.ri Ben in bene dalaparte
dinazi il Cortile et dala parte dietro il Collegio Germanico all’Apollinare parte de dette Case le
possede il S.r Gio: Fontana a Generatione et parte sonno asolute de S.to Alouigi lequal case le
compra il detto Collegio p vigor dela Bolla misurate et stimate da ma sotto scritto p luna et laltra
parte (…).
Carlo Maderno peritto eletto p tutte le parte”.
[Seguono le bolle chirografe di Urbano VIII circa la volontà di acquistare tutte le case necessarie
alla continuazione della fabbrica e appartenenti a S. Luigi dei Francesi.]
[numero foglio mancante]
[data mancante]
Lettera ad Alessandro VII “Il Priore e Frati del Convento di S. Agostino di Roma umilmente
espongono come due anni sono la Santità Vostra si compiacque ordinare si facesse la scalinata
avanti la lor Chiesa in buona forma, e lavar quella che vi è di presente con ritirarsi indietro verso
la Chiesa per allargar la Piazza…”.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
Lunga descrizione dei fatti circa la controversia tra il Collegio Germanico e i Padri di S.t’Agostino.
[numero foglio mancante]
9 febbraio 1659
Editto di Gregorio XIII “Sopra le Botteghe di legno, e botteghini”.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“S’aprirà la strada in piazza navona importa in gellito in circa s 6000.
L’unire l’isola p contro à S.to Luiggi alle case nove di S.to Luiggi con slargare la banda dritta
dell’Apollinare à drittura a s.to And.a della Valle importa s.
Il slargare la d.a strada p contro alla nova fabrica dell’Apollinare importa s 1600.
Il murare l’arco dell’Apollinare e fabrica già fatta importa scudi 3000. (…)”.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“Discorso circa la Fabrica del Collegio se si possa proseguire e come.
La fabrica del Coll.o Germ.co che la sa: me: di Gregorio XIII lo fondò sempre vi è stato trattato di
farla, mà passato à miglior vita il padre del Collegio, sparì insieme la speranza, et il modo di
fabricarlo; perché Sisto V che successe a papa Gregorio, doppo una solenne visita del Collegio in
luogo di accrescerlo, e fabricarlo lo decimò in maniera nell’entrate che havendoli levato scudi
6800 che dava ogni anni la Camera ap.ca, e scudi 1200 annui che haveva dal Cappello et anulo
cardinalizio, lasciò al Collegio solo l’Abbadia cariche di pensioni, e molti altri pesi; onde fù
necessitato à sminuire la maggior parte dè suggetti e per mantenere il collegio in qualche decoro
bisognò fare debiti. Sminuite l’entrate per metà, augumentarsi sempre più il valore delle
vettovaglie, e col tempo diminuiti i frutti dell’Abbadia in Lombardia per le guerre, e nell’Avellana
121
per il mancam.to di Commercio e di coltura, e trasferite da Gregorio XV le pensioni temporanee di
scudi 1500 d’oro vacati per la morte dell’Abbate della Rovere (…).
Si aggiunge che quanto hà potuto con sforzi indicibili in diversi anni sperare il Collegio è stato nel
riacquistare diverse Botteghe e case nell’Isola dell’Apollinare e contigue al Palazzo incontro S.
Agostino, parte date à 3.a generat.ne, e parte alienate total.te, e parte compra per riquadrare il sito
delle due Isole di S. Apollinare, e del Palazzo suddetto. Ed in fare questi acquisti si è speso molto in
liti, e nelle compre consumato molte migliara di scudi.
Il P. Castorio per la fabrica radunò, in 30 anni e più che fù Rettore da 10 mila scudi, quali hebbe
da diversi amici, e benefattori come si vede dà libri, e particolarm.te dal libro 84 posto
nell’archivio e con questi si diede principio alla fabrica doppo la visita del Collegio fatta da
Urbano 8.° l’anno 1624. E dal Pré Nappi suo successore furono non solo spesi li denari lasciati per
questo effetto, mà di più prese à censo scudi 30 mila e ridusse il quarto di fabrica che si vede, la
quale è fatta con grand.ma spesa di muraglie troppo grosse, di Conci di travertino, e Cornicioni di
eccessiva spesa, e nella fabrica, che costa più di scudi 50 mila non vi è altro che una sala e le
Camere per alcuni Padri, e Camerini per gli essercitanti, e due camere per gli Alunni à tetto, ne
anche molto buone, essendo fredde d’Inverno, e calde d’estate. E con questi denari si poteva fare
una maggiore fabrica più moderata, e meno spesa come quella della Propaganda senza tanti
Conci, più comoda e più utile.
Delli denari presi à censo per la fabrica hoggi ne restano più di 20 mila scudi, come si vede dal
libro, per li quali si pagano quattro e mezzo e cinque per cento, e l’anno del 1653. Tutti furono
ridotti à 4 per cento, et poi diminuiti a giulij 39 per cento; Ne vedo per hora strada ne verso di
poter estinguere questi censi, perché il Collegio è più rovinato che mai si in Lombardia per
l’incendij, e saccheggiam.ti replicati nelle Abbadie di Lodi, e S.ta Cristina dalla guerra del Duca di
Modena; Come nell’Avellana per la viltà del prezzo del grano, dalla quale appena si cava per
pagare le pensioni, e non potendo estinguere i debiti fatti per la fabrica già fatta non è ragione
farne dinuovo per proseguirla.
Ma pure se si volesse proseguire la d.a fabrica del Collegio, e Chiesa, da trè bande puole venire
l’aggiunto. P.mo dal Papa, mà questo non occorle sperarlo, perché dal Papa Gregorio in qua, è
quasi passato un secolo, e sono successi molti Pontefici, de quali molti hanno leccato dal Collegio
ciò che gli è parso, e gli altri se non gli hanno leccato, non gli hanno dato cosa alcuna. (…) Si che
da Pontefici non mi pare che si possa sperare aiuto alcuno, ed il dimandargli, e suggerigli che
spendino per la fabrica del Collegio, è un infastidirgli senza profitto, e così è seguito à varij Rettori
ed è meglio non cercagli altro che licenze, e consigli, con ingegnarsi per altra strada.
Il 2.° aiuto puole venire da persone ben affette e benevole del Collegio e questi sono di due sorti, o
li Prencipi di Germania, ò gli Alunni che sono Vescovi e Principi di Germania et Ungaria, mà ne
l’uno nell’altro mi pare che vi sij taglio, perché li Prencipi di Germania non ci penS.o, ed hanno
che fare à Casa loro, e poco li preme che il Collegio Germanico habbia buona fabrica. Gli Alunni
che hoggi sono in Germania in commodità di beni di Chiesa, ò Patrimoniali; questi sono di due
sorti, ò sono affettionati al Collegio, e ricordevoli e grati per il beneficio et educatione che hanno
havuto nel Collegio, o sono mal’affetti, e disgustati; se sono affettionati, commodi, ricchi di beni
ecclesiastici fanno del bene nelle loro Patrie, e fondano seminarij per le loro Chiese, e perché
hanno buona corrispondenza con li Padri della Campagna, fondano anche à suddetti Padri,
Collegij, dandogli buoni aiuti di costa, e non intendono che sia gloria di Dio l’aiutare il Collegio
Germ.co di Roma, anzi se lo volessero fare, molti anche … spirituali, gli distolgono, con dire che in
Roma … al Papa, e che è più gloria fondare ed aiutare nelle proprie patrie li suoi; e questo si
prova chiaram.te, mentre nel decorso di quasi 100 anni, Niuno Alunno per Vescovo e Prencipe
ricco, e grande, … che sij stato, mai, ha pensato à questo, al più hanno fatto qualche calice, ò
candeliere, mà non altro; ed a scriverglielo sono parole buttate, et opera persa, tuttavia si può
tentare come dirò in appresso con mandare persona à posta. Di quelli poi che non sono affettionati,
in questi non bisogna sperarci, massime se sono partiti disgustati dal Collegio; si che si, restringe
122
il fabircare al terzo aiuto, quale è il Collegio con le sue entrate, o con li suoi avvanzi, o con fare
nuovi debiti. (…).
Ma quando pure Iddio con la sua somma provvidenza disponesse che senza scapito del Collegio si
potesse seguitare la fabrica è bene essere informato di quanto possa, ed à questo effetto vi è
nell’archivio il libro n.° 84 nel qule sono radunate tutte le scritture per la fabrica e primieram.te à
car. p.ma del d.o libro viè l’originale del Chirografo di Papa Urbano, nel quale dà facoltà al
Collegio di potere comprare tutte le Case che fanno di bisogno nelle due Isole, in particolare la
casa delli Bongiovanni, le due di S. Luiggi, una dell’Anima ed altre per il giusto prezzo senza
l’augumento che competerebbe à Venditori in virtù della Bolla di Gregorio XIII del Jus Congrui, ed
approva in d.o Chirografo tutti li fili concessi dal Camerlengo, e mastri di strada per squadrare le
due Isole di S.to Apollinare, e dirimpetto alla Chiesa di S. Agostino, e Cortile de Matriciani. Di più
à car. 7 del d.o libro 84 vi è un’altro Chirografo di Papa Urbano, nel quale dà facoltà al Collegio
che possa vendere le proprie Case per pagarne il prezzo delle Case che bisogna comprare per
compimento della fabrica. Nello stesso libro à car 66. 67. e 69. vi sono le tre patenti del Card.le
Camerlengo e M.ri di Strada per li fili necessarij per la facciata verso S. Agostino, e dell’altra
attaccata à Bongiovanni e l’altra nel Cortile dé Matriciani per insino alla Piazzetta Lombarda; ed
a car. 128 vi è la licenza di mettere la Colonna nella d.a Piazzetta, nella quale vi è il segno del
Collegio Germ.co. Nello stesso libro vi sono molte stime delle case che si hanno da comprare, e di
più a car. 32. et 90. vi sono li trattati per la Casa di Bongiovanni et a car. 23 li ricordi
dell’architetto per la fabrica, e vi è à car. 25. il modo per aggiustare la Chiesa et à car. 120. il
calcolo della spasa per il gettito, ò sia per l’apertura della strada nel Cortile de Matriciani, e come
doverà ripartirsi la spesa fra vicini et à car. 125 vi è la misura del riporto della Chiavica che
comincia dal Cortile del Collegio sino all’Orso. Di più vi sono molti altri ricordi, misure, et conti, e
li disegni sono nel libro delli disegni (…). Havute queste notizie mi è parso bene soggiungere alcuni
ricordi e modi che si potrebbero tenere per fabricare senza aggravio del Collegio ò almeno con
meno discapito sij possibile (…).
P.ma dunque si ponno pigliare à censo s.di 20 mila e per questi pagarne meno di 4. per cento che
sono scudi 800 l’anno e fare le Botteghe e Mezzanini sotto nelle tre facciate della Piazza
dell’Apollinare, e dal Cantone sotto l’Horologio fino al Cantone sotto l’arco, e dal d.o Cantone
fino al Cantone per contro la Porticella di S.t’Agostino (…).
2°. Vendere li monti che hà il Collegio che sono da s.di 12 mila et impiegarli in proseguire la
fabrica verso il Cortile de Matriciani, nella quale si ponno fare da sette Botteghe con mezzanini,
quali à s.di 30 di fitto l’una che sono da s.di 210 e con questa occasione si aprirebbe la strada dé
Matriciani e le atre botteghe che hora solo pagano di fitto s.di 24 l’una si accrescerebbero di più
10 s.di l’una che sarebbe un’altro centinaro di scudi, si che da quella parte de Matriciani si
accrescerebbe s.di 250 in 300 d’entrata nelle Botteghe che sono più della metà delli frutti de lochi
dé Monti (…).
In questa maniera fra li s.di 10 mila di censo vitalizio, e s.di 12 mila de lochi de Monti senza
diminuirsi l’entrata del Collegio si ponno impiegare in una parte della fabrica verso de Matriciani
s.di 22 mila senz’aggravio del Collegio, estimasi che con questa somma si finirebbe tutto quel
Branio, e particolarm.te non seguitando la smisurata grossezza delle muraglie mà facendole
moderate, e non consumando tanti denari in Conci et ornam.ti di travertini nell’esterno, mà
fabricando con la moderat.ne e similitudine come nelle Cortine e facciate del Collegio Romano, o
della Propaganda.
3°. Si ponno nella stessa fabrica impiergare altri scudi 10 mila che si leveranno dall’arte del
Campo, affittando il Collegio le sue Tenute (…).
Per comprare la Casa di Bongiovanni già vi è la licenza di Papa Urbano di poter vendere altre
Casette che hà il Collegio per Roma, è finalmente non si perderà d’entrare con comprare questa
Casa, mentre per il Collegio resta solo la parte superiore, ed alla parte inferiore, se ne caverà
ottima vendita per le Botteghe, è stanze che si affittano benissimo per essere in ottimo posto, e
strada di concorso.
123
(…)
Calcolo delli denari che si ponno impiegare nella Fabrica senza aggravare il Collegio.
Censo vitalitio sopra le Botteghe fatte è da farsi nell’Isola dell’Apollinare di entrata s 800 à 8 per
cento sono di capitale s 10000.
Entrata sopra le Botteghe da farsi nelli Matriciani num. 10 à s.di 40 l’una, sono s 400. quali a 4
per cento fanno di capitale s 10000.
E questi scudi 400. si ponno contrapporre al frutto di s.di 10 mila de monti che hà il Collegio, quali
dovranno vendersi.
Augumento di piggione delle 8 Botteghe già fatte sotto il Palazzo Novo, quali aprendosi la nuova
strada de Matriciani doveranno augumentare almeno s 10 per Bottegha, perché saranno abitate da
artefici, e non de Matriciani sono s.di 100, quali contrapponendosi al frutto di s.di 2000. dé monti
del Collegio da vendersi”.
[numero foglio mancante]
15 gennaio 1660
“Scandaglio fatto p le case contigue alla strada che si dice d’aprire di nuovo nell’isola de
Calderari in Piazza Navona che confina con la fabrica nuova del Palazzo fatto da S. Luigi de
Francesi é và à sboccare alla Piazzetta de Matriciani al dritto della nuova strada simile che si
aprira in fianco alla fabrica del Collegio Germ.co che esce nella Piazza di S. Luiggi de francesi
come il tutto segue. (…) Palazzo di S. Luiggi per la fabbrica nuova per quello che li occupa di un
stanzone con parte di altri stanze contigue per linea diagonale della strada nuova andando in
Navona (…)”.
Archivio del Collegio Germanico Ungarico, Rom parte C, n. 67.
[numero foglio mancante]
[giorno mancante] luglio 1636
Copia del Chirografo di Urbano VIII, dove si parla dell’apertura della strada e della compravendita
delle case esistenti, di S. Luigi e concesse in enfiteusi agli eredi Fontana, del Bongiovanni, di S.ta
Maria dell’Anima, di S.to Spirito e concesse in enfiteusi a Orsolina ed Ottavia Ferraris.
[numero foglio mancante]
[data mancante] 1657?
“Chirografo d’Aless.o VII sopra la fabrica del Collegio, strada di S. Luigi, Fabrica di detto l. Pio,
e fabrica di S. Agostino”.
“…Quindi è che havendo determinato che resti sbrigata, e libera da ogni impedim.to la Piazza
della Chiesa di S.ta Maria della Rotonda, non volendo che la bellezza d’un Tempio così celebre, e
cospicuo, dalle Botteghe di tavole, e tavolati nella circonferenza di essa situati, e dalla moltitudine
dei vivandieri che vi concorrono resti ingombrata. Ma perché non vogliamo pregiudicare alla
comodità pubblica (…) per questo habbiamo deliberato che dal N.ro Collegio Germ.co et Ung.co e
suo Rettore si proseguisca la fabrica di d.o Collegio, e si apri per parte sua la strada che sbocca
nella Piazza Lombarda, come mostra la pianta di sopra disegnata che di ordine nostro è stata fatta;
e di più che d.o Collegio apra un’altra strada di palmi 40. larga che cominci dalla d.a strada da
aprirsi e vada à sboccare nella Piazza di S. Agostino per linea retta al cantone della fabrica del
Convento dè Pri di S. Agostino, in conformità della sopra Pianta et acciò il d.o Collegio possa con
più prestezza, e facilità esseguire la nra mente confirmiamo il Chirografo con le gratie concesse à
d.o Collegio dalla felice mem.a di Urbano Ottavo n.ro Predec.re dato sotto li 16. luglio 1636.
(…)Di più habbiamo fatto un altro Chirografo nel quale li habbiam concesse molte gratie per
trovare bastante danaro p la d.a fabrica et incaricatone l’essecutione al Card.le Chigi Nro Nipote,
e Proc.re di d.o Collegio. 2°. Ordiniamo che dalli Amministratori della Chiesa et Hospidale di S.
124
Luigi si comprino le Case dé Particolari, o luoghi Pij, quali sono nella d.a p.ma strada da aprirsi
congiunte, e dalla parte della loro Isola di rimpetto alla fabrica fatta, e da farsi dal NroCollegio
Germ.co; ordinando espressam.te che dalli d.i Amministratori preti e futuri, o à chi spetta per parte
di d.a Chiesa et Hospidale di S. Luigi non si possa alzare più la fabrica da farsi nelle Case
soprad.e che palmi 60. dal piano del suolo della strada sino al Colmareccio; Commandando che la
d.a strada resti larga palmi 47. dagli angoli della fabbrica fatta (in riferimento al Collegio
Germanico Ungarico) e da farsi dal passato Collegio Germ.co, e dalla altra fabrica da farsi nelle
Case soprad.e dalli passati Amministratori della Chiesa et Hospidale di S. Luigi. quali per
qualsivoglia impedim.o, ò titolo, o causa, niuna esclusa non esseguendo, e non obbligandosi in
forma Camera frà il termine di giorni quindeci dal giorno della pubblicat.ne del nro pnte
Chirografo di voler fare le soprad.e fabriche, e di cominciarle nel termine d’un mese dal giorno
della dichiaratione con le conditioni sopte. Vogliamo che le d.t Case si comprino dal Collegio
Germ.co et Ung.co e se fossero compre in parte, ò in tutto dalli d.i Amministratori di S. Luigi con
qualsivoglia titolo e sotto qualsivoglia forma restino compre per il Collegio Germ.co con obligo di
fabricarle per publico commodo, e tenendo la larghezza della strada palmi 47. restituendo il prezzo
della d.a compra alli passati Amministratori di S. Luiggi senza speranza di haverci più attione o
prelatione alcuna. (…) Ordiniamo finalm.e per servizio di questa nra Città che in d.e strade da
aprirsi, tanto dal Nro Collegio Germ.co, quanto dagli Amministratori di S.Luigi, si facciano
Botteghe capaci e con le commodità necessarie p li Vivandieri e Grascieri che stranno nella Piazza
della Rotonda, essendo che d.e strade correspondono nelle principali Piazze, e strade della Città e
restano in sito commodissimo situate nel Meditullio di Roma per collocare in un luogo unito tutti li
sopradetti Grascieri senza impedire le pubbliche Piazze fatte per ornam.to della Città, quali
vogliamo che restino libere, e spicciate da ogni ingombro; et acciò ogni cosa camini
uniformemente ordiniamo che dalli Pri di S. Agostino si alzi la cantonata della loro fabrica nella
Piazza della Chiesa di S. Agostino con angolo retto et à linea retta corrispondente alla Cantonata
della strada da aprirsi nella Casa hora deBongiovanni dal Collegio Germ.co et Ung.co, in
conformità della passata pianta. Di quiè chè Nro moto proprio, certa scienza, e pienezza della
nostra podestà assoluta comandiamo à Voi che senz’alcuna tela e figura di guiditio esecutiva manu
regia, e di fatto astringhiate il Rettore del Coll.o Germ.co et Ung.co sop.to, e li Ministri della
Chiesa et Hospidale di S. Luigi à perfettionare le fabriche et aprire le d.e strade con farvi sotto le
Botteghe con le commodità sopra espresse quali fabriche et aperture di strade gli astringerete a
farle nel termine di trè anni da cominciarsi nel giorno della data dal pte nro Chirografo, e
perfetionate le ò in tutto ò in parte le sop.te strade con le Botteghe sforziate tutti li Vivandieri e
Grascieriche stanno nella d.a Piazza della Rotonda, ò nei luoghi contigui à ritirarsi e pigliare
Botteghe e posto, conforme à loro mestieri nelle sop.te strade aperte di nuovo (…).”
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“Concesse la Sa. me. di Urbano 8.° al Coll.o Germ.co la grazia di comprare le Case, e siti contigui
alla di lui fabrica nuova posta alli Matriciani p l’ampliazione, e riquadrazione della med.a fabrica,
come anco p l’apertura ivi d’una strada, nella conformità, che si narra in un special Chirog.o del
d.o Sommo Pontefice, il quale p assenso si da annesso con il presente.
Fra le altre Case mentovate nel med.o Chirog.o vengonò specificam.te espresse tre Casette sotto la
proprietà di S. Luigi de Francesi, le quali oggi si possiedono sotto l’istessa proprietà dal Sig.r
March.e Bongiovanni, et un’altra Casa Sotto la proprietà della Rotonda parim.ti posseduta dal d.o
S.R Marchese Bongiovanni, le quali Case a tenore del soprad.o Chirog.o si voglino p parte del d.o
Coll.o comprare p esimersi dal pericolo, che venghino fabricate dalli Preti di d.o S. Luigi de
Francesi in virtù della facoltà ch’essi n’hanno mediante un special’ Istromento altre volte stipulato
fra li med.i et il d.o Sig.r March.e Bongiovanni, pare che non si possa incontrare maggior
difficoltà, che quella che si puole desumere dalla lunghezza del tempo, che è decorso dalla
125
conces.ne del soprad.o Chirog.o infino al pnte giorno, senza che il Collegio abbia mai curato di
valersi di simil grazia.
Aggiunta particolarm.te la consider.ne, ch’essendo pervenuto a notizia da Sa. me. di Clemente 9.°
la procrastinaz.ne del d.o Coll.o in valersi della grà, come sopra fattogli dalla Sa. me. di d.o Urb.o
8.°, si mosse il med.o Sommo Pontef.e Clemente 9.° a concedere facoltà alli Soprad.i Preti di S.
Luigi d’aprire la strada, che si doveva fare dal d.o Coll.o, come più ampliam.te si legge da speciale
Chirog.o del d.o Clemente 9.°, che parimenti si da annesso.
Si risponde che avendo Urbano 8.° lasciato in arbitrio del Coll.o di valersi delle gr.e concedetegli
in d.o suo Chirog.o, come denota la parola a richiesta, della quale si è servito il med.o Sommo
Pontef.e nel comandare l’esecuz.e del d.o suo Chirog.o, ha bene potuto il d.o Coll.o p il tpo passato
omettere di fare simile richiesta senza perdere le gr.e, che insino dal tipo della loro Concess.ne
rimasero radicate nel suo arbitrio.
Ne maggiore ostacolo puole in alcun conto portare la conces.ne del soprad.o altro Chirog.o
Clem.no posteriòrm.te concesso a favore de soprad.i Preti, perché dall’avere concesso Clem.e 9.°
d’aprire quell’istessa strada, che precedentem.te era stato concesso d’aprire al d.o Coll.o, ne
siegue puram.te una mera Concessi.ne cumulativa rispetto all’apertura di d.a strada, ma non già
una Conces.ne privativa, e destruttiva di quella antecedentem.te fatta al Coll.o. E senza dubbio così
deve intendersi, rispetto alla grà di comprare le Soprad.te Case del Sig.r March.se Bongiovanni, p
essere questa una grà separata da quella di poter àprire la d.a strada, e chiaram.te risulta dalla
lettura del soprad.o p.mo Chirog.o; Tanto più che nell’altro Chirog.o Clem.no di simil grà non si
alc.a minima menz.e, e p ciò non puole giudicarsi revocata, ne da alcuno si puole differentem.te
interpretare p la … Sublata , e dirò irritante, che si contendono in d.o p.mo Chirog.fo
Che salvo S.”
[numero foglio mancante]
15 ottobre 1667
Bolla chirografa del Pontefice Clemente IX “1°. Monsignor Urbano Sacchetti Chierico della nra
Cam.a e Presidente delle Strade, Serafino Celsi e Fabio Celsi, mtri di strade. Desiderando li
Rettori, e Deputati della Chiesa, et Ospedale di S. Luigi della Natione Francese di Roma per
perfettionare la loro Isola, ampliare l’habitazione, e Case di d.a Chiesa, et Ospedale in adornam.o
di della nra Città.
2°. Et in esecuzione della Mente della fel. mem. d’Urbano VIII° nro Predecessore aprire la strada,
che dalla piazza, e strada del Pozzo delle Cornacchie riesce alla Piazzetta detta Lombarda, e
Fabricare il lato di essa nella d. strada, che dalla Piazza di S. Luigi conduce al Popolo, sino a d.a
Piazzetta Lombarda facendo facciata dirimpetto a quella del Collegio Germ.co et Ung.co in S.
Appollinare con addrizzare la strada a parallelo di quella del sud.o Collegio, che dovrà essere di
larghezza di palmi trentacinque.
3°. E per d. apertura, e Fabrica comprare due Case esistenti in d. isola spettanti alla Chiesa della
Madonna dell’Anima contigue ad altre della med.a Chiesa, et Ospedale di S. Luigi nella parte della
sud.a strada della Piazza di S. Luigi.
4.° Et anco per rendere maggiore d. Ornato comprare tutte le Case esistenti nell’Isoletta tra Piazza
Madama, e la sud.a Piazzetta Lombarda, dove ve n’é sono alcune di d.a Chiesa, et Ospitale.
5°. Ad effetto mediante la clausura del vicolo tra le due Isole unirle, e fabricarle p d.a ampliatione
per la qle unione, e fabrica addrizzaranò, e slargaranno la strada pri.le, che da d.a Piazza
Madama va à S. Appollinare.
6°. Di modo che tanto dalla parte del Cantone verso Piazza Madama, quanto dalla parte del
Cantone verso d.a Piazzetta Lombarda sia similmen.te di palmi trentacinque di larghezza, et
addrizzarannola parte verso d.a Piazzetta Lombarda in conformità della s.a designata Pianta.
7°. Et acciò possino mettere in esecutione tal opera habbiamo determinato di concedergli l’infr.e
gratie. Di più è che di nro moto proprio, certa scienza, e pienezza della nra assoluta potestà
ordiniamo a Voi, che ad ogni richiesta di dd. Rettori, e Deputati, senza tela, e figura di giudizio
126
execietricè, et manu Regia sforzati di pli Padroni delle due Case esistenti nell’Isola con
l’augumento Solito conforme alla Bolla della fel. me. di Gregorio XIII nro Predecessore Sup Jure
congrui, e caso che li Padroni di dd. Case n volessero, ò differissero di fare tal vendita, ò di
elessero il suo Perito, Voi elegerete il d. Perito p Officio.
Dato nel nro Palazzo Ap.lico di Mte Cavallo q.to di 15 8bre 1667.
Clemens Papa IX. ”
[numero foglio mancante]
14 luglio 1672
Lettera al pontefice Clemente X Altieri da parte del Rettore di S. Luigi dei Francesi, al fine di aprire
la parte rimanente di via di S.ta Giovanna d’Arco.
“1672 . 14 . lug. Beat.mo Padre
Per parte della Chiesa et Ospedale di S. Luigi dilla Natiòn Francisa s’espona alla I. Vra, qualm.te
la sa: me: di Papa Clemente 9°. Suo predecessore gli concesse di poter far aprire una strada di già
principiata, che dal Pozzo delle Cornacchie riesce alla Piazzetta detta Lombarda, e serrar un
vicolo con prender alcune Case per unirle, e fabricarle Con l’Ospedale della d. Natione per
rendirlo più capace conforme la necessità, che se ne tiene, con la quale unione, e fabrica si amplia,
et addrizza la Strada principale per commodo anco del Publico, et Ornato della Città, come per
chirografo Speciale diretto à Mons. Sacchetti all’hora et adisso Presidente, e SS.ri Mastri di
Strade, nel quale gli da facoltà di forzar qualsivoglia Padrone, e pississore di d.e Case, etiam
Luoghi Pij, à venderle, pagandogline il giusto prezzo à stima di Periti con il solito augum.to, e
come più amplam.te si conviene in d.o chirografo segnato sotto li 15 ott.re 1667 e prodotto negl’atti
del Marticari Not.o delle strade. In vigore, et essecut.ne del quale fù mosso giuditio avanti avanti li
sud.ti Mons. Presidente e Mri di Strade, ma vi si opposero li Pri, o Ministri del Collegio
Germanico, et Ungarico, e sotto vari pretesti n’impedirono l’esecut.ne, con far reassumer la Causa
da Mons.r Cavallerino loro Giudice. Havutosi ricorso da gl’ori prima à Mons.r Pita Aud.re di d.a
se: me: di Clem.te 9.°, e poi anco à Mons.r Bottini Aud.re di V. S.tà per la remissione della Causa à
d.i Mons.r Presidente, e Mri di Strade Giudici deputati del d.o Chirografo, non la poterono, benchè
ragionevole, ottenere e solo fecero l’uno, e l’altro, Supersederi, si che con d.e, supersessorie resta
tuttavia sospesa l’essecut.e della gratia concessa da quel s.o Pontefice con non poco pregiuditio
della Chiesa, e delli Pellegrini, de quali succede alle volte restarne lacuni fuori dell’Ospedale, non
potendovisi per l’angustia ricever tutti.
Per tanto il Rettore et Officiali della sud.a Chiesa, et Ospedale di S. Luigi Supp.no … la S.tà Vra si
degni ordinare à d.i Mons.r Presidente, ben informato del neg.o, e Mastri di Strade, che non ostanti
le d.e soprasessorie, e qualsivolglia altro imped.to che vi fusse, ò vi potesse venire, procedano
all’essecutione del d.o Chirografo in tutto, e per tutto Conforme in esso si contiene, acciò venghi
adempita la S.ta mente di quel Pontefice, che fece la gratia, la Chiesa, et Ospedale ricevano l’utile,
Commodo il Publico, et Ornamento la Città. Et il tutto”
[numero foglio mancante]
6 maggio 1697
“Nuova notizia per la Compra d.lle Casette del S.r March.e Bongiovanni le quali sono à filo della
Fabrica del Collegio in faccia al Palazzo Nuovo di S. Luigi dei Francesi”.
“Il Sig: Marchese Ferdinando Bongiovanni prese in Enfiteusi perpetua dalla Chiesa di S. Luigi de
Francesi trè Casette poste nel vicolo de Matriciani contigue al proprio Palazzo p un annuo Canone
di Scudi quaranta, e con patto di doverle fabricare, et incorporare nel med:o Palazzo dentro al
termine di due anni doppo che sij seguita l’apertura della strada de med:i Matriciani, et in caso
d’omissione, il d.o S.r Marchese s’obbliga à favore di d.a Chiesa p ogni danno, et interesse, con
127
acconsentire di poter’essere sforzato à fare d.a incorporatura, Come più diffusam:e appare da
pubblico Instrumento rog:o p gli atti del S.r Gabrielli not:o dell’ A. C. li 6 mag:o 1697”.
[numero foglio mancante]
[giorno mancante] giugno 1709
“Pianta della Casa del Collegio Germanico posta nella piazzetta vicino la Chiesa di S. Luigi de
Francesi habitata al presente dal Falegname”.
[numero foglio mancante]
19 giugno 1709
“HO tardato di rispondere fin’ora al biglietto, che … i Vri, perché prima volevo essere da Mons.re
Ill.mo Polignach. Como andò sentire dal Sig.r Bizzaccheri, como … la novità del fatto, et avendo
effettuato l’uno, o l’altro devo ora dirlo, do in’ordino à Mons.r Polignach l’ho ritrovato co i
medesimi sentimenti, o dispostis.mo all’aggiustamento, lagnandosi solo di trovarsi mal corrisposto,
conforme con raggioni evidenti fece conoscere al P. Tibaldon, al quale professa una somma stima,
mà con tutto questo è pronto di reassumere il trattato senza però, che in questo mentre si tralascino
gli atti giuridici, il che non porta alcun pregiudizio ad’ ambe le parti, perché siccome la Chiesa di
S. Luigi si riserva la facoltà di dedurre le sue raggioni giuditial.te, così anche l’altra
dell’Apollinare hà la facoltà di far quelle appositioni, che sono giuridiche, quando abbia modo di
poterle fare, il che dovrà riconoscerlo il Giudice della Causa.
Per facilitare poi il trattato il Sig.r Bizzaccheri si troverà domattina frà le 12, e le 13 nella Chiesa
dell’Apollinare per’abboccarsi col Sig.r Pollancetti (architetto del Collegio Germanico Ungarico),
et andare à vedere le Case, con speranza, che saranno certam.te per Concadarsi assieme, non
lasciando di dire, che il supposto, che … fà nel dilei biglietto, che il Sig.r Pollancetti ricevesse se il
Sig.e Bizzaccheri per andare unitam.te alla istessa detta Casa, e che lui rispondesse non’aver
tal’ordine, non sossiste, mentre dico, non’ avergli mai il Sig.r Polancetti parlato in questa guisa,
mà in qualunque forma si sia, per domani si potrà eseguir tutto, e si vedrà da chi da chi derivano le
longhezze.
Devo anche insinuarle, che farà bene doppo visitare le Case di fare un Congresso venerdì il giorno
alle 21 ora nel Palazzo di Mons.òr Polignach Con farci intervenire ambedue gl’Architetti perché si
potranno digerire tutte le difficoltà, che fossero potute insorgere, ed in questa forma incontrare le
reciproche soddisfattioni delle parti in concordano l’affare, che è quanto detto in risposta, e chi
suino li fa al solito Riverenza.”
[numero foglio mancante]
11 giugno 1709
Lista dei pigionanti delle case n. 27, 28, 29 e 30 unite assieme, che la Congregazione di S. Luigi dei
Francesi possiede nel cortile dei Matriciani difronte al Collegio Germanico Ungarico; la perizia è
firmata dal computista Francesco Gallo e da Stefano Brosoni.
[I pigionanti della casa n. 27 sono: Matteo Bonifatij, Loreta d’Angelo, Cristina di Pietro, Lutizio
Pansieri, Giacomo Tozzi, Domenica Grati, Palma di Felice, Margherita Bianchini, Giovanbattista
Rotilio, Girolamo Natalucci, Giovanni Angelini; alla casa n. 28 abitano: Santi di Tiberio e Andrea
Naccio, mentre alla n. 29 risiedono Giovanbattista d’Antonio e Valentino di Pietro. Infine alla casa
n. 30 abitano Giulio Antonio Jonio e Antonio Magnacavalli.]
[numero foglio mancante]
25 giugno 1709
Lettera ai cardinali Protettori del Collegio Germanico-Ungarico per la prosecuzione della nuova
fabbrica.
“Roma li 25. Giugno 1709.
128
Essendosi per parte delli Sig.ri Rettori, e Ministri della Regia Chiesa di S. Luigi richiesto al P.
Fran.o Mariani della Compagnia di Giesù, e Procuratore del Collegio Germanico di comprare una
Casa del med.o Collegio per gettarla à terra, ad effetto d’aprire la strada, in esecuzione del
Chirografo concesso à d.a Regia Chiesa dalla sa: me: di Clemente IX. nell’anno 1667. la di cui
copia dà annessa, e benche viceversa p parte delli Ministri di d.o Collegio si creda di non poter
essere loro sforzati in virtù del d.o Chirografo à fare una simile vendita, come d’essi altre volte fù
esposto insino dall’anno 1672. alla sa: me: di Clemente X, perilchè fù rimessa la recognitione delle
loro ragioni da Mons.r Bottini allora auditore del Papa in esclusione del Presidente delle Strade
alli Sig.ri Card.li Barberino Protettore del Collegio, e de Trè come costa per particolare Decreto
fatto da d.o Mons.r Bottino sotto li 27. luglio 1672. nulla di meno alla sola contemplatione delli
reciprochi, et amichevoli trattati fin hora seguiti trà li Ministri, e Procuratori dell’una, el’altra
parte, e non altrimenti il d.o P. Francesco Mariani dichiara che venderà la richiesta Casa alla
sopradetta Regia Chiesa nel termine di giorni quindeci dal di d’oggi, e d’altri quindeci doppo che
la pnte sarà stata accettata anco mediante la sola sottoscrittione delli Procuratori Secolari
dell’una, e l’altra parte per il prezzo concordato dalli trè Periti da depositargli intieram.te nel Sac:
Monte della Pietà in credito di d.o Collegio per reinvestirlo in tanti beni stabili, ò altri effetti. E per
la pretensione che tiene d.a Regia Chiesa, che detto Colleggio debba contribuire pro rata con tutti
gl’altri vicini alla spesa del gettito, s’obbligarà il d.o P. Procuratore à favore della med.a Regia
Chiesa di ritenere loro depositi quella rata alla quale verrà giudicato dovere concorrere il d.o
Colleggio in virtù del soprad.o Chirografo, e p tale effetto restituire simile rata del soprad.o prezzo,
come sopra da pagarsi senza alcuna eccetione con la pura quietanza, che per osservanza.”
[Il documento esternamente reca la data 11 luglio 1709, giorno della vendita della abitazione del
Collegio Germanico-Ungarico alla Congregazione di S. Luigi dei Francesi.]
[numero foglio mancante]
28 giugno 1709
Copia della lettera scritta a Mons De Polignac Rettore di S. Luigi dei Francesi dal Rettore del
Collegio Germanico-Ungarico (Giovan Battista Spinola?) riguardo alla contesa con il Marchese
Ferdinando Bongiovanni.
“Mon.r di Polignac hà havuta … di farmi sapere hieri sera che dalle propositioni ò risposte del
Coll.o Germ.co all’affare, d.a Casa comprendeva d’essere costretto à nuova lite, e che à questa
strada egli si sarebbe appigliato. Io non ho una minima difficoltà à seguitare S. S.ia Ill.ma p quella
strada p lui si degni di Commoadarmi che io lo seguiti: Ma nel medes.o tempo desidererei che …
facesse penetrare a Mon.r il dispiacere che hò che sabbia io avuta la fortuna d’incontrare il suo
genio proposiz.i tanto ragionevoli come à me paiono le seguenti.
P.o Che si faccia la stima della Casa del Coll.o se così piace a Monsig.re ò che si stià alla stima
già fatta di Consenso d.e parti.
2°. Che si faccia l’instrom.o di vendita del Coll.o à S. Luigi subito che ha fatta ò accettata la stima.
3°. Che S. Luigi Consegni il pozzo interno d.a Casa, e il Coll.o si obblighi a dichiari d’havere in
deposito tanta parte del prezzo, quanti possa importare la sua parte della spesa del gettito, ò dalla
demolizione quando venga dichiarato che il Coll.o debba concorrervi.
Se Monsig.re haverà la bontà di consultare con chiunque che stia impegnato ne p S. Luigi, ne p il
Coll.o Germ.co spero che Conoscerà che in queste propositioni vi è tutto quell’ossequio, e quella
maggior prontezza che possa desiderare S.a S.ia Ill.ma in una che hà suo servitore, e sia Padrone.
Se poi Mons.re vuole che si muova lite p che giudichi che S. Luigi sia tenuto à pagar il prezzo, e il
Coll.o sià tenuto à dar la Casa. In tal caso potevano da principio i Ministri di S. Luigi disputare
questo punto, e risparmiare il tempo degl’Anessi, e delle Visite dal fatto, e dalle stime fatte fare da
essi della casa del Coll.o.
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Ma quando Monsig.re stimi che se il Coll.o dà la Casa, S. Luigi sia tenuto à pagare il prezzo, io mi
lusingo che V. E. difficilm.te troverà che aggiungere di prontezza, e di ossequio alle sud.e
propositioni.
E con umile riv.a à … mi rav.o dal Ger.co 28 Giug. 1709”.
[numero foglio mancante]
23 settembre 1709
“Piante delle Case comprate dà SS.ri (Gregorio) Beninbeni, e Ferrari (Orsolina e Ottavia Ferrari)
nell’anno 1632, e 1638, in occasione della Fabrica del Collegio verso S. Luigi. Vedi gli Instromenti
che sono in Archivio et il Catasto”.
“Copia della pianta inserita nel Instro di Compra di Casa a favore del Colleg.o Germanico
nel’anno 1632 p parte all’offizio del Quintilij not. del Em.mo Vicario”.
[Vedi pianta nell’elenco delle illustrazioni 5.4.]
[numero foglio mancante]
[giorno e mese mancante] 1709
In Allegato al conto di misura e stima del Palazzo Bongiovanni, eseguito l’8 maggio 1735, vi è un
pezzo di carta datato 1709 che attesta l’accordo stipulato il 6 maggio 1697 tra la Congregazione di
S. Luigi e il Marchese Bongiovanni mediante l’atto del notaio Olivieri, riguardante una casa accanto
ad una proprietà del Collegio Germanico Ungarico con il patto di pagare 2000 scudi nel caso fosse
incorporata nel Palazzo Bongiovanni.
“1709. Instr.o p l’atti dell’Olivieri Notaro A. C. li 6 Magg.o 1697.
Investitura fatta da S. Luigi nel Sig.r March.e Bongiovanni di una casa vicina alla nostra spezieria
p s 40 l’anno in lui, et cui et … con patto di pagare s 2000 in Caso che la incorporasse col
palazzo”.
[numero foglio mancante]
28 maggio 1713
“Memoria agli Em.mi Protettori Per comprare i Siti che sono à Filo del Collegio dalla parte di S.
Luigi”.
“Nella Congregazione tenuta dagli Em.mi Protettori del Coll.o Germanico il di 28 maggio 1713
sopra gli affari del med: Coll:o, furono … supplicate dal P. Rett:e del detto Collegio (…) di
comprare il Sito necessario à tirare avanti à suo tempo la Fabrica del Coll.o prima, che vi si
alzasse da altri alcuna Fabrica di Considerazione, come pareva che vi si fosse cominciato à fare, e
gli Em.mi Protettori restarono … di differire la risoluzione finchè si eseguisse la Pianta del sud.o
sito, e le notizie di chi ne fosse il Padrone o diretto, o utile. In esecuzione di che si esibisce la
pianta con le seguenti notizie. Il sito, e Casa C, dove di presente è stata alzata la muraglia D, è del
S.e March.e Bongiovanni, e ne paga il canone alla Rotonda.
Il sito, Casette EE sono del Med.mo Sig:e March.e, e ne paga il canone a S. Luigi. Sentendo però
che da che prese tutti questi siti e Case non abbia pagato il Canone; ne alla Case EE abbia fatto i
miglioramenti, i quali era obbligato a fare.
Volendosi poi da S. Luigi demolire la casa F ch’era del Coll.o Germ.co per aprire la strada nuova
che si è fatta il detto S.e March:e òstò per timore che rovinata quella dovesse cadere ancor la sua
àd essa unita, onde si concordò tra di loro, che in cuento, che la Casa del S.e March.e restasse
danneggiata, quei di S. Luigi fossero obbligati di rifarla, rialzando le mura alla grossezza ch’erano
le antiche. Venne infatti il caso di doversi rialzare le mura, e dovendo quel che resta sù la strada
nuova, in conformità dell’obbligo, essere di due palmi di grossezza, il S.e March.e volle che si
facesse di 4 palmi, come in effetto fino al primo piano fù alzato di 4 palmi, prendendo sopra di sù la
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spesa di quel di più, che si faceva oltre il pattuito. E così resta fatta una muraglia molto più grossa
di quel che portarebbe la Costruzione della Casetta che v’è presentem.e.
Ora s’intende che il Sig.r Marchese voglia fabricare e tirando un muro dritto dal Cantone B, il
quale stà sù la strada che porta da Ripetta a S. Luigi, fino alla muraglia dove ora finisce la Fabrica
del Collegio. Il certo è che quel muro nuovo di quattro palmi di grossezza è indizio manifesto che o
S. Luigi, o il March.e abbiano intenzione di alzarvi qualche Fabrica considerabile. E perché pare
inevitabile che il Coll.o German.co debba una volta Continuare la sua Fabrica: giacche gli Alunni
non solamente abitano di presente malamente: ma ancora in stanze assai vecchie: però gli
converrà una volta comprare il sito, di cui si parla.
E se ora lascia che altri vi fabrichi, gli converrebbe poi pagare non solamente il sito, ma ancora la
Fabrica fattavi, per averla di più a demolire: essendo difficile ch’essa potesse riuscire a proposito
per il comodo, e bisogno del Coll.o.
Per altro il Collegio medesimo hà un Breve di Urbano VIII:° che gli concede facoltà di poter
obbligare i Padroni delle Case Contenute nel quadro in cui è la Fabrica Cominciata del Coll.o
med:o a vendergliele à stima, senza che debba pagare quel di più che porta la Bolla del Ritratto.
Oltre la prelazione che dovrebbe competere al Collegio sopra ogni altro a cagione che
continuarebbe la fabrica cominciata sù l’istesso ordine per tutto il filo AB.
V’è ancora memoria e qualche indizio, ma non se ne trovano docum.ti espressi, che il P. Galeno
ottenesse per la Fabrica del Coll.o i siti GG per continuare tutto il filo da un Cantone all’altro
della strada nuova”.
[numero foglio mancante]
15 marzo 1722
Conto di misura e stima firmato da Carlo Pollancetti (o Polancetti) indicato nel documento come
architetto del Collegio Germanico-Ungarico nei lavori in una casa in piazza Fiammetta.
[numero foglio mancante]
[giorno e mese mancante] 1722
Pianta dell’isolato compreso tra il vicolo dei Matriciani, piazza dei Matriciani o Lombarda e il
vicolo delle Cinque Lune; sul vicolo dei Matriciani prospettano quattro case appartenenti alla
Congregazione di S. Luigi dei Francesi che sono vendute al Collegio Germanico-Ungarico.
[numero foglio mancante]
[data mancante] 1722?
Prospetto del palazzetto che si voleva edificare al posto delle quattro case che il Collegio
Germanico-Ungarico ottiene in permuta dalla Congregazione di S. Luigi dei Francesi.
[numero foglio mancante]
[data mancante] 1722?
“Pianta della nova Casa nel vicolo contro le Càmere d.a sala, in capo d.a compra d.e Casette di S.
Luigi”.
[numero foglio mancante]
9 maggio 1735
Perizie del palazzo Bongiovanni eseguiti dagli architetti Ludovico Rusconi Sassi, perito per i Pii
Operai di S.ta Balbina (a cui era stato donato dal Marchese Bongiovanni) e Filippo de Romanis,
perito per il Collegio Germanico-Ungarico.
[numero foglio mancante]
20 luglio 1735
Pianta del palazzo Bongiovanni dove ancora non è stato eseguito il filo su via di Pinàco.
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[numero foglio mancante]
6 marzo 1737
Perizia del palazzo Bongiovanni eseguita dall’architetto Filippo Barigioni, che è affittato al
Collegio Germanico-Ungarico per 350 scudi mensili.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“Il Collegio Germ.co farà l’istrom.o di Permuta in cui esso darà la Casa del Falegname à S. Luigi,
secondo la stima già concordata di s 2008 ò Come in fatti; e S. Luigi darà al Coll.o … le Casette p
Contro a d.o Coll.o nel vicolo de Matriciani; per di più la sud.e parti nello stetto Instr.o
prometteranno di fare Cambio del rimanente di d.e Casette nel vicolo de Matriciani da darsi da S.
luigi al Coll.o, con una casa situata in banchi da darsi dal Coll.o à S. Luigi. E Circa la stima delle
d.e rispettive Case e della quantità del danaro da darsi per eguaglianza si dovrà stare alla
dichiarazione degl’Architetti delle due parti e in caso di differenza si starà alla decisione del P.
Daubenton, ò di chi esso eleggerà”.
Archivio del Collegio Germanico Ungarico, Rom parte C, n. 70.
[numero foglio mancante]
15 febbraio 1777
Copia simplex riguardo la costruzione della nuova fabbrica del Collegio Germanico ed Ungarico
secondo il progetto di Pietro Camporesi ed interpellando Carlo Sala architetto della Congregazione
di S. Luigi dei Francesi.
“(…) Venuti sù la faccia del luogo, precisam.e nella strada principiando dall’Angolo del Palazzo
spettante alla sud.ta V. Regia Chiesa, ove presentem.e esiste il caffè, ed essendosi dalli Mri Pietro
Camporesi Architetto del sud.to V. Collegio, ed il Sig.r Carlo Sala Architetto di essa Ven. Regia
Chiesa fatto misurare dal Sig.r Tomaso Cesarini la latitudine della strada, che intercede frà d.o
Palazzo, ed il fondamento della nuova Fabrica spettante al sud.to Collegio, si è questa ritrovata nel
vivo dalla Casa di essa V. Regia Chiesa sino al fondamento di palmi trentatrè, ed un quarto (…)”.
[Il documento descrive la formazione di lesioni nel palazzo di S. Luigi dei Francesi a seguito dei
lavori della nuova fabbrica del Collegio Germanico Ungarico, che vede la Congregazione di S.
Luigi accusare il Collegio Germanico di aver provocato con lo scavo delle nuove fondazioni il
cedimento della facciata di circa un oncia. Il priore di S. Luigi inoltre, afferma che il cedimento è
provocato dalle continue vibrazioni di carrozze e carrette adibite al trasporto dei materiali da
costruzione.]
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APPENDICE VIII
La ricostruzione della cattedrale di S. Maria delle Grazie ad Orte (1709-1721)
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II.
Busta 3179
[numero foglio mancante]
12 settembre 1715
Si chiede alla Congregazione del Buon Governo di poter applicare per la fabbrica della nuova
cattedrale di S. Maria delle Grazie gli assegnamenti espressi in detto memoriale.
[numero foglio mancante]
[data mancante]
“La comunità di Orte Orice umilm.te … gl’espone come attesa la gran spesa che occorre
presentem.te fare per la riedificazione della Chiesa Cated.le và cercando diminuire al possibile le
spese che hà per àpplicare quel denaro in sollievo della stessa fabrica, et havendo risoluto
specialm.te il consiglio di credenza che si applichino à beneficio di quella le spese che erano solite
farsi per lo sparo de mortaretti, per li Palij nella festa di S. Egidio Protettore di d.a città, et altre
(…)”.
[numero foglio mancante]
22 dicembre 1715
Una tassa è istituita per il completamento della cattedrale di S. Maria delle Grazie, assieme
all’ordine all’appaltatore del macinato per l’altra esigenza d’un giulio per rubbio (di grano) o “tassa
sul macinato”, ma ciò solleva le proteste degli ecclesiastici regolari della città di Orte, compresi à
pagare il macinato e la libbra doppia, e perché questa tassa è stata decisa senza interpellare la
Congregazione ortana.
[numero foglio mancante]
31 luglio 1715
“…La Fabrica di questa Cathedrale si va sempre più avanzando nel lavoro marcà il patrocinio che
S. E. si compiace havere di questa Città, che … si ben procedura d’huomo di tanta abilità quale è
Fra Giacomo Agostiniano Scalzo, che con infinito fervore avviva. Il coro è costruito nell’altezza di
pali 25, ce sono gia fatti i Fondam. De quattro piloni, e muri de Cappelloni con esservi sopra terra
posta la base di pietra con speranza che sia sempre più p avanzarvi felicem.te il lavoro p il di cui
proseguim.to si crede con tanta attenzione impegnato Fra Giacomo, che si tira a se la benevolenza
di tutti…”.
Orte 31 luglio 1715.
[numero foglio mancante]
20 giugno 1716
Lettera dei Priori della Città di Orte alla Sacra Congregazione del Buon Governo
“…E perché attese le continue occupazioni sopravenute alli med.mi Ori p la vendita della selva
somamente necessaria in sollievo di quel pubblico, p la Fabrica della Cathed.le di particolar
premura…”.
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Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie IV.
Busta 78
[numero foglio mancante]
20 aprile 1782
Lettera di Virginia Vitelleschi Nuzzi Amministratrice dei Beni della Casa Nuzzi della città di Orte
relativa ai terreni assegnategli secondo la pianta dell’agrimensore del 27 maggio 1720.
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APPENDICE IX
Carica di Sottomaestro delle Strade (1715-1717)
Archivio di Stato di Roma, Notai Tribunale Acque e Strade.
Busta 136
f. 253 e sgg.
9 giugno 1717
“Descrizione della strada consolare che principia dalla Porta di S. Paolo di Roma e tende a
Ostia…”, secondo la visita effettuata dall’architetto Carlo Francesco Bizzaccheri in qualità di
Sottomaestro delle Strade.
f. 267 e sgg.
12 giugno 1717
Altra visita compiuta da Carlo Francesco Bizzaccheri in qualità di Sottomaestro delle Strade alla
consolare che parte dal ponticello di S. Paolo.
f. 302 e sgg.
22 settembre 1717
“Descrizione delle due strade consolari, la prima che principia da Porta Salara sino all’Osteria di
Fonte di Papa verso Monte Rotondo, l’altra del Braccio di simile strada da Porta Salara, e Porta
Pinciana tra la villa Borghese…”, secondo la visita effettuata dall’architetto Carlo Francesco
Bizzaccheri in qualità di Sottomaestro delle Strade.
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