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13/11/2014
Anno accademico 2014-15
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE
Docente: Simona De Stasio,PhD
[email protected]
(ToM)
METACONOSCENZA
capacità di comprendere
gli stati mentali propri e altrui;
pensare il pensiero proprio e altrui
Si tratta solo di
capacità cognitiva di decentramento?
La ToM non è mero decentramento cognitivo, ma attesa
di come gli altri agiscono e pensano in un contesto;
deriva dalle routines sociali e dallo sviluppo linguistico.
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Questa nuova tendenza attribuisce al bambino una
teoria della mente,cioè una teoria di come funzionano
gli esseri umani in quanto diversi dagli oggetti inanimati
Gli esseri umani ad esempio si muovono
autonomamente, hanno desideri, scopi, credenze e
pensieri.
Il mondo psicologico è ben diverso da quello
caratteristico degli oggetti, che vengono mossi
meccanicamente, non desiderano, non provano
emozioni.
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[per una rassegna, cfr. Camaioni 1995].
Theory of Mind
Si passa da una metafora piagetiana del bambino come
un piccolo scienziato, al bambino come un piccolo
psicologo alle prese con la COSTRUZIONE di una
TEORIA COGNITIVA della MENTE
La teoria della mente
• Cos’è la teoria della mente
– Teoria della mente (theory of mind): si riferisce alla
consapevolezza dei propri processi mentali e di quelli
degli altri.
– Insieme complesso di competenze che permette di
attribuire stati interni quali credenze, emozioni,
desideri, intenzioni, pensieri o conoscenze, a se stessi e
agli altri, sulla base dei quali è possibile interpretare e
prevedere il comportamento proprio e altrui.
– Il “compito della falsa credenza”, verifica la capacità di
teoria della mente dei bambini.
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Il punto di partenza della teoria della mente sono:
• le emozioni fondamentali (amore, odio, paura) e gli stati
fisiologici (fame,
sete, dolore, eccitazione)
•le percezioni e le sensazioni.
Le emozioni e gli stati fisiologici generano i desideri, le esperienze
percettive generano e alimentano le credenze .
Le azioni producono risultati, e questi attivano reazioni emotive
congruenti:
siamo felici oppure tristi quando i risultati soddisfano o meno i
nostri desideri reagiamo con soddisfazione o con sconcerto
quando i risultati confermano o meno le nostre credenze.
In definitiva, gli stati mentali chiave
in questa teoria sono i desideri e le credenze; essi causano sia le
azioni|che le reazioni emotive congruenti con i risultati di tali
azioni.
Lo sviluppo della teoria della mente
Il bambino costruisce la propria conoscenza del mondo psicologico, arriva a comprendere
sé stesso e gli altri
Motivazioni
Desideri
Capire
Teoria su come funzionano gli
esseri umani in quanto diversi
dagli oggetti inanimati
Intenzioni
Credenze
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e ancora…
• Sostituendo i pupazzi delle prove con gli stessi
bambini si riduce il CARICO DI COMPLESSITA’
RAPPRESENTATIVA CUMULATIVA implicato dalla
prova.
• QUANDO IL BAMBINO PUO’ NARRATIVIZZARE O
DRAMMATIZZARE LA SITUAZIONE SPERIMENTALE
(passando da SPETTATORE a PROTAGONISTA) IL
CARICO RISULTA MINORE
• E i risultati sono migliori
INGANNO E BUGIA
(pseudobugie: fabulazioni)
• 4 anni (ma a 2 anni e mezzo già bugie
intenzionali)
• nascondere o cancellare una traccia;. gioco
del NASCONDINO
Altro
• Osservazioni dirette nei contesti familiari (cfr.
presenza di fratelli, gioco, imitazione, Dunn,
1988)
• Prove NARRATIVE (Smorti, 2003)
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Tappe della comprensione della mente
• 6 mesi: sguardo condiviso ecologico
• 1 anno: dichiarativo; pointing
• 1 anno e 6 mesi: sguardo condiviso
rappresentazionale; gioco di finzione
• 2 anni: psicologia del desiderio; percezione visiva
condivisa
• 3 anni: desiderio e credenza; bugie; falsa credenza
riguardo a un valore; inganno
• 4 anni: falsa credenza riguardo a un dato di fatto
• 7-8 anni: falsa credenza riguardo a una falsa credenza
• Quando il bambino giunge a vedere l’altro
come diverso da Sé ma al tempo stesso simile
a Sé, egli può SIMULARE la prospettiva e
l’esperienza dell’altro
Confronto
PAROLE-CREDENZE,
PAROLE-REALTA’
Un importante cambiamento avviene con la comprensione
«falsa credenza»,
cioè comprendere che le azioni possono esser
determinate da credenze erronee.
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L'esperimento classico con cui si verifica questa nuova
capacità è il seguente (Wimmer e Perner 1983);
Al bambino viene presentato uno scenario con due
bambole, Sally e Ann che insieme nascondono una biglia in
un cesto. In seguito, all'insaputa di Sally, Ann sposta l'oggetto
in una scatola.Sally ritorna in scena e il bambino che
partecipa all'esperimento deve dire in quale posto Sally
cercherà la biglia.
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All'età di 3 anni la risposta più frequente è che Sally cercherà
l’oggetto dove effettivamente si trova,dove l'ha visto nascondere, in
quanto il bambino è incapace di rappresentare le credenze altrui
quando sono diverse dalla realtà.
Solo attorno ai 4 anni si ottengono risposte corrette; il bambino
comprende la falsa credenza di Sally indicherà il cesto e non il luogo
in cui la biglia si trova realmente.
Quando si disgiunge la realtà dalla credenza possiamo essere sicuri che
c'è una differenziazione tra stato di cose effettivo e rappresentazione
mentale quando coincidono non sappiamo se la risposta è basata
sull'uno o sull'altra.
Pertanto la prestazione in questo compito permette di concludere se
c'è o meno una teoria della mente che include la rappresentazione.
Esperimenti classici della FALSA CREDENZA
• Prova dello spostamento inatteso
(bambole Sally e Ann)
• Prova della scatola ingannevole (o degli Smarties)
(variante agli Smarties : bevanda
piacevole e spiacevole al posto
penna
della
Risolti a 4 anni nel 50% dei casi
CRITICHE: complessità
rappresentativa cumulativa
Compito della falsa credenza (Sally e Ann)
Sally nasconde
la sua biglia nel
cesto
Sally
Ann
Ann
Sally esce
cesto B scatola
B
Dove cercherà
Ann sposta la
biglia nella
scatola
Sally la sua
biglia?
B
Sally ritorna
B
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Precursori della teoria della mente
Intenzione comunicativa
dichiarativa
Camaioni
Capacità di influenzare lo stato mentale
dell’altro relativamente a qualche evento
esterno
Gioco simbolico
Leslie
Alla fine del
1° anno di vita
Nel 2° anno di vita
Capacità di rappresentare una realtà
diversa da quella percepita
La teoria della mente
• La teoria della mente nello sviluppo (segue)
– Con la seconda infanzia e la fanciullezza i bambini
concepiscono la mente come un’attiva costruttrice
di conoscenza o centro di elaborazione.
– I bambini si spostano da una comprensione che le
convinzioni possono essere errate, ad una
comprensione di credenze e mente come concetti
“interpretativi”, che si traduce in una
consapevolezza che lo stesso evento può essere
interpretato in svariati modi.
Schema del ragionamento desiderio-credenza
Percezione
Credenza
• vedere, udire
• odorare, toccare
• credere, supporre
• sapere, anticipare
• dubitare, sospettare
Emozioni primarie
Stati fisiologici
Desiderio
• amore, odio, paura
• fame, sete
• dolore, eccitazione
• volere, desiderare
• augurare, sperare
• “potrebbe”
• “dovrebbe”
Azione
• colpire
• afferrare
• cercare
• seguire con
attenzione
Reazione
• felicità
• tristezza
• rabbia
• sorpresa
• sconcerto
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La teoria della mente
• I precursori
–
–
–
–
Attenzione condivisa.
Comunicazione intenzionale (gesto di indicazione).
Imitazione.
Gioco di finzione.
Precursori della teoria della mente
Intenzione comunicativa
dichiarativa
Camaioni
Capacità di influenzare lo stato
mentale dell’altro relativamente a
qualche evento esterno
Gioco simbolico
Leslie
Alla fine del
1° anno di vita
Nel 2° anno di vita
Capacità di rappresentare una realtà
diversa da quella percepita
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La teoria della mente
• La teoria della mente nello sviluppo
– Anche i bambini più piccoli sono curiosi rispetto alla natura
della mente umana.
– Quando hanno 2 o 3 anni, i bambini cominciano a
comprendere tre stati mentali: percezioni, desideri ed
emozioni, ma hanno solo una minima percezione di come
l’attività mentale può essere legata al comportamento.
– A 4 o 5 anni, i bambini cominciano a capire che la mente
può rappresentare gli oggetti e gli eventi in modo
dettagliato o impreciso (falsa credenza).
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Esempio di test per la valutazione della
ToM
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Falsa credenza di primo e secondo ordine nella relazione con
l’adulto per bambini con deficit uditivo
Questa è la storia di un bambino goloso, Mario, e della sua mamma.
La nonna ha portato a Mario un sacchetto di caramelle e Mario inizia a
mangiarle.
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Quando la mamma si accorge che ne ha mangiate tante, prende il
sacchetto, lo mette nella credenza e dice: “Hai mangiato già troppe
caramelle, adesso basta! Quelle che avanzano le metto nella credenza”.
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Mario se ne va nella sua cameretta e la mamma sposta il sacchetto di
caramelle dalla credenza al cassetto del tavolo e dice alla nonna: “È meglio
toglierle dalla credenza e nasconderle nel cassetto del tavolo, così siamo sicure
che non ne mangia più e non fa indigestione”.
Mario torna per salutare la nonna e vede la mamma che sposta il sacchetto di
caramelle. La mamma e la nonna però non vedono Mario, che torna nella sua
cameretta.
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Arriva la sorellina di Mario e gli dice: “La nonna mi ha detto che ha
portato delle caramelle: dove sono?”.
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Domanda di memoria (controllo)
1. Mario ha visto la mamma spostare le caramelle?
Domanda di realtà (controllo)
2. Mario in che posto pensa sia il sacchetto di caramelle?
Domanda di falsa credenza di I ordine
3. La mamma pensa che Mario l’abbia vista mentre spostava le
caramelle?
Domanda di falsa credenza di II ordine
4. La mamma in che posto pensa che Mario manderà la sorellina a
cercare le caramelle?
Domanda di giustificazione (controllo)
5. Perché la mamma pensa che Mario manderà la sorellina lì?
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Falsa credenza di primo e secondo ordine nella relazione tra
pari per bambini con deficit uditivo
Questa è la storia di una sorella e di un fratello: Laura e Gino.
Laura e Gino giocano in cameretta. Tutti e due vogliono lo stesso
pupazzo e quindi iniziano a bisticciare.
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Arriva la mamma e dice: “Basta litigare! È ora di fare i compiti! Datemi il
pupazzo: lo metto nell’armadio e lo riprenderete dopo”.
Laura esce dalla cameretta e va a fare i compiti.
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Gino rimane in cameretta, prende il pupazzo dall’armadio e lo nasconde
sotto il letto in modo che la sorella, quando torna, non lo trovi.
Ma Laura, che ha finito i compiti, arriva proprio in quel momento vicino
alla camera e vede che Gino nasconde il pupazzo sotto il letto. Gino non
si accorge che Laura lo vede.
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Arriva poi una cuginetta e chiede a Laura dov’è il pupazzo.
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Domanda di memoria
1. Laura ha visto Gino spostare il pupazzo?
Domanda di realtà
2. Laura in che posto pensa sia il pupazzo?
Domanda di falsa credenza di I ordine
3. Gino pensa che Laura l’abbia visto mentre spostava il pupazzo?
Domanda di falsa credenza di II ordine
4. Gino in che posto pensa che Laura manderà la cuginetta a
cercare il pupazzo?
Domanda di giustificazione
5. Perché Gino pensa che Laura manderà la cuginetta lì?
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