Pieghevole GAMeC-Allianz

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Mario Finazzi,

Monte Cristallo-Ortles, 1932

è la storia di un viaggio: quello di Mario Finazzi, fotografo bergamasco che negli anni Cinquanta del secolo scorso incontrò l’arte del maestro cinese Long Chin-San e ne rimase affascinato e rapito; e quello di Arketipos, dentro le collezioni segrete della GAMeC, perché la cultura del paesaggio ha bisogno di immaginazione e niente più dell’arte moderna può condurre al sogno e alla fantasia.

Ma è anche la storia di uno scambio: allora i due artisti si scambiarono alcune fotografie, che in questa mostra possiamo apprezzare nella loro rara eleganza e semplicità. Oggi, con la stessa curiosità, Arketipos e la GAMeC uniscono le loro culture, nella comune ricerca del bello a disposizione di tutti.

Vittorio Rodeschini

Consigliere di Arketipos delegato alla relazione con le istituzioni culturali

cover: Long Chin-San,

Tra le vette

Mario Finazzi,

Danza n. 35 (en plein air), 1952

Long Chin-San e Mario Finazzi

La fotografia di paesaggio tra tecniche moderne e antica tradizione

5 - 21 SETTEMBRE 2014

MostRa

Curatore

M. Cristina Rodeschini

Project Manager

Vittorio Rodeschini Paola Suardi - ALTEREGO

Comunicazione e Promozione

Paolo Perugini - Art Director Claudia Rota - Ufficio Stampa INFORMA-Adv Manuela Blasi, Paola Colombo GAMeC

Date 5/9 - 21/9

mar - ven 15 - 19 sab - dom 10-13/15-19 chiuso il lunedì

Progetto grafico

INFORMA-Adv

Allestimento

Artcare, Bergamo

Assicurazione

Aon Benfield, Milano

Si ringraziano

Eredi Mario Finazzi

Mostra realizzata in collaborazione e con il contributo di

:

GAMeC

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo Via San Tomaso, 53 24121 Bergamo

www.gamec.it

L’ Art Advisory di Allianz Bank

“Non c’è via più sicura per evadere dal mondo che l’arte; ma non c’è legame più sicuro con esso che l’arte” (Wolfgang Goethe,

le affinità elettive

Il nostro modo di essere Banca: vieni a conoscerlo

Long Chin-San e Mario Finazzi

La fotografia di paesaggio tra tecniche moderne e antica tradizione 5 - 21 SETTEMBRE 2014

Long Chin-san (1892-1995) si era specializzato in pittura a inchiostro ancor prima di dedi carsi alla fotografia. Questo sostanziale rap porto con la tradizione gli ha consentito di aprire inedite prospettive all’arte fotografica, che ha anche insegnato professionalmente e della quale è considerato un maestro.

Figura poliedrica, essendosi dedicato al fotogiornalismo alla fine degli anni Venti ha lavorato per diverse riviste tra le quali lo ‘Shangai Times’. è il fondatore dell’Associa zione di fotografi cinesi che presto diviene la più importante organizzazione del periodo in questo campo.

Nel 1948 Long Chin-San lascia la Cina per recarsi in India, Argentina, Brasile, California.

A Taiwan dava vita alla fotografia pittorica cinese, rafforzando il legame con la pittura e nel contempo assegnando alla fotografia una propria indipendenza.

La moderna espressione fotografica ha così modo di radicarsi nel tessuto artistico cinese.

Nelle sue fotografie spicca una sensibilità pittorica che riadatta alla fotografia i processi esecutivi e l’estetica della pittura di paesag gio, tipiche della tradizione classica cinese.

Il risultato è una sintesi di immagini di luoghi reali, con le quali viene ricomposta una situazione ideale. Necessaria per raggiungere questi risultati, che comportano il ritocco sia delle stampe fotografiche che dei negativi, una profonda conoscenza tecnica ai fini del desiderato esito estetico.

Avviene su questo terreno l’incontro culturale con Mario Finazzi Novecento.

(1905-2002) che si dedica alla fotografia con assiduità e autorevolezza tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del Dotato di una profonda cultura artistica, Finazzi ha coltivato l’interesse per l’espres sione fotografica con la conoscenza del panorama internazionale che lo porta a partecipare a diverse mostre nel mondo.

Fondamentale alla sua formazione è stato l’accesso alla pubblicistica specializzata nell’ambito della fotografia, che gli garan tisce informazioni di prima mano e la pos sibilità di tessere relazioni con alcuni dei protagonisti della cultura fotografica più aggiornata.

Tra i firmatari del manifesto de “La Bussola” nel 1947 , Mario Finazzi è il rappresentante di un progetto estetico antidocumentario.

La sua ricerca, lontana da interessi di natura sociologica, si è focalizzata su risultati di natura estetica, trovando nel ritratto e nel nudo i generi prediletti, ai quali si è affiancata un’esplorazione dedicata al paesaggio.

Come spesso accadeva, le partecipazioni a mostre fotografiche e la pubblicazione di fotografie su riviste internazionali accendono attenzioni reciproche che danno luogo a uno scambio di fotografie.

è questa l’origine della presenza di opere fotografiche di Long Chin-San nell’archivio di Mario Finazzi, in deposito alla GAMeC grazie agli eredi del fotografo italiano. Questa mostra, in occasione della mani festazione

“I Maestri del Paesaggio”

, costituisce un’occasione unica per met tere a disposizione del pubblico l’eccezio nale ritrovamento.

M. Cristina Rodeschini

Responsabile della Divisione Accademia Carrara e GAMeC, Direttore

Long Chin-San,

Simbolo della longevità

Long Chin-San,

Il padiglione presso la cascata

Mario Finazzi,

Paesaggio di montagna, s.d.

Long Chin-San,

Sopra le nubi