Tassa di soggiorno, 10 milioni alle Apt

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Transcript Tassa di soggiorno, 10 milioni alle Apt

l'Adige DATA: 18/06/2014 TESTATA: L’ADIGE
TURISMO
Dallapiccola: ok il confronto
su una proposta concreta
La norma in finanziaria
Trento
PAGINA: 15
mercoledì 18 giugno 2014
15
La Uil approva l’imposta: «Non grava sugli operatori come avrebbe fatto la tassa di scopo»
«Avevamo fatto notare, in sede di commento
all’impianto complessivo di bilancio della
Provincia per il 2014, l’assenza
dell’introduzione di una tassa di scopo sul
turismo e di quella di soggiorno. Cogliamo
quindi favorevolmente la notizia che la giunta
provinciale abbia dato il via libera a introdurre
dal 2015 la tassa di soggiorno, tassa che
rimarchiamo non ricade sugli operatori, ma
sugli ospiti turisti, e che ricordiamo, è prevista,
dal 2014, anche in Alto Adige». Ad affermarlo è
la Uil del Trentino.
«Condividiamo allo stesso tempo - aggiunge il
segretario Walter Alotti - l’idea di non
introdurre, in un momento di grave
appesantimento fiscale e crisi economica, la
tassa di scopo, che affliggerebbe, quella sì, gli
operatori turistici, allargando il cuneo fiscale».
Riguardo invece alla proposta dell’assessore
Dallapiccola riguardante il riordino del settore
della promozione turistica la Uil «evidenzia
ancora una volta, al di là del merito specifico,
l’assenza di qualsiasi comunicazione della
Giunta provinciale alle organizzazioni sindacali
relativamente al delicato tema del riordino
delle società partecipate della Provincia,
Trentino Sviluppo e Trentino Marketing in
testa, e del ventilato progetto di Consorzio
delle stesse per la gestione di determinati
servizi amministrativo-tecnico-gestionali».
Tassa di soggiorno, 10 milioni alle Apt
L’ipotesi della Provincia:
«I soldi restano ai territori»
ANGELO CONTE
La tassa di soggiorno dovrebbe produrre un introito pari a 10 milioni di
euro e servire a finanziare le Apt secondo uno schema federalista e premiale. Ovvero: chi è più bravo a attrarre turisti incasserà di più. Per evitare che le Apt che partono da una
situazione più difficile possano essere troppo svantaggiate rispetto a
quelle di maggior successo, si pensa
a un fondo di riequilibrio che permetta di redistribuire una parte delle risorse. Il giorno dopo l’avvio del processo per arrivare all’introduzione
della tassa di soggiorno, l’assessore
Michele Dallapiccola definisce meglio le caratteristiche della proposta.
«Sì, proposta - afferma il responsabile per il turismo della giunta Rossi perché voglio chiarire che ora ci sarà un confronto e siamo pronti ad
ascoltare le proposte che arriveranno dal tavolo. A questo proposito sono infatti curioso di verificare le idee
che gli Albergatori hanno annunciato con il loro presidente Libardi. Va
però detto che noi arriveremo con
una proposta concreta al confronto».
E, infatti, sta prendendo corpo, in attesa che il disegno di legge si definisca meglio e venga depositato, la sostanza del nuovo sistema di finanziamento della promozione turistica. Il
modello a cui la giunta si ispira è quello proposto a livello nazionale da Federalberghi. Secondo questo schema è prevista una diversa intensità
della tassa, a carico del turista, da applicare alla singola presenza. Si va,
ad esempio, di 70 centesimi per i campeggi e altre strutture extra-alberghiere a 1 euro per gli alberghi a tre stelle fino a 1,3 euro per quelli di categoria superiore, quattro o cinque stelle. Per evitare di penalizzare chi fa
soggiorni più lunghi, ecco che la proposta fa pagare la tassa di soggiorno
solamente per le prime 6 giornate
passate in albergo per poi esonerare
il turista dal settimo giorno in poi.
Dallapiccola chiarisce anche meglio
l’impostazione federalista e premiale della nuova imposta di soggiorno.
«La nostra idea è quella di lasciare
l’imposta ai territori - dice Dallapiccola - secondo il principio in base al
quale coloro che fanno più presenze
avranno più risorse» visto che sono
i turisti a pagare l’imposta. «Per quelle Apt che però partono da una poisizione meno favorevole - spiega ancora l’assessore - prevederemo un
fondo perequativo per assegnare risorse che servano a spingere il turismo nel loro ambito».
Il tavolo servirà anche a cercare di ridurre alcune delle contrarietà e dei
dubbi che sono già sorti tra le associazioni degli albergatori. Già Libardi, dell’Associazione provinciale, ha
chiarito che ci sono casi in cui la tassa viene fatta pagare agli imprenditori perché il prezzo proposto sulle
agenzie on line (i vari Trivago, Booking e così via) prevede già inclusa
la tassa di soggiorno. Il problema rientra nei temi di cui si occuperà la riforma della promozione turistica trentina che passa anche per un coordinamento diverso tra gli strumenti
web della Trentino marketing e le cosiddette Olt (Online travel agencies,
gli operatori turistici che intermediano pacchetti e posti letto on line).
«Proprio per affrontare le possibili
criticità sulle questioni web - spiega
ancora Dallapiccola - vogliamo instaurare un nuovo e diverso rapporto con
le Olt per riuscire a calibrare anche
gli aspetti che ha sollevato il presidente degli Albergatori».
Sui tempi per arrivare alla definizione dell’imposta di soggiorno, Dallapiccola chiarisce che l’obiettivo è
quello di inserirlo nella prossima finanziaria provinciale che dovrebbe
vedere la luce in autunno, così da anticipare la prossima stagione invernale.
Pericolo evitato
Lo fa notare la Uil, lo si capisce
guardando al primo progetto
della tassa di scopo. Gli
operatori, dalle imprese
funiviarie agli artigiani, dagli
albergatori ai bar e ristoranti
vedono arrivare la tassa sul
turista, ma evitano quella sulle
imprese (la tassa sul turismo)
che era già stata impostata
dalla precedente giunta Dellai.
In base alla proposta di allora,
il pagamento sarebbe pesato
direttamente sulle casse delle
aziende.
REAZIONI
Dopo gli Albergatori di Libardi, opposizione assoluta di Bort
Contrari anche Lega Nord, M5S e Forza Italia
L’Unione commercio la boccia
Gianni Bort, a
sinistra nella
foto, contesta
duramente la
proposta della
giunta
provinciale di
introdurre la
tassa di
soggiorno
«Basta tasse, che andranno ancora a gravare sui bilanci già in
difficoltà delle imprese». Ad affermarlo, a proposito della tassa di soggiorno è Gianni Bort,
presidente dell’Unat (Unione albergatori). «Se su alcuni punti
del disegno di legge presentato dalla giunta - spiega Bort possiamo essere d’accordo e
notiamo che addirittura raccolgono alcune nostre indicazio-
ni, sull’ipotesi d’introdurre la
tassa di soggiorno la nostra opposizione è dura e categorica.
È impensabile colpire un settore che, nonostante le pesanti
condizioni in cui si trova, riesce
ancora a tenere a dritta la barra dell’economia trentina, contribuendo con un 20% di Pil».
«Ci sono molti alberghi in Trentino - prosegue il presidente dell’Unat - che faticano e che sono
a rischio default. L’introduzione della tassa di soggiorno rischia di essere il colpo di grazia: a pagare infatti non sarà tanto il turista quanto soprattutto
l’albergatore e l’intero sistema
ricettivo. E se fino a ieri potevamo usare la mancanza della
tassa come vantaggio sui territori vicini, oggi non è più possibile e questo si tradurrà in un
danno ulteriore».
Sulla stessa linea anche l’oppo-
sizione in consiglio provinciale. La Lega Nord con Maurizio
Fugatti dice: «Invece di aumentare le tasse a discapito dei turisti rischiando di farli “scappare”, aiutiamo gli operatori del
settore con sgravi fiscali per rilanciare il turismo in Trentino,
magari partendo proprio dall’Imu visto che la Provincia avrà
a breve la delega sui tributi locali». Per Forza Italia «non si riesce a capire come si possa pensare di introdurre ancora tasse
su un comparto già in grande
difficoltà come quello turistico»
spiega Giacomo Bezzi. Contrario anche il Movimento 5 Stelle, perché «in Trentino non partiamo da zero ma da un livello
di pressione fiscale già oltre il
44%»,«l’elevata tassazione sul
turismo è una delle maggiori
cause di perdita di competitività».
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
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Corriere del Trentino Mercoledì 18 Giugno 2014
Economia
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Confronto acceso
Tassa turistica,
arrabbiati
gli albergatori
Uil: soldi utili
TRENTO — Albergatori e opposizione, con diverse sfumature, tutti
contrari all’introduzione della tassa di soggiorno. L’Unat promette
battaglia, l’Asat vuole vederci chiaro. Lega, M5s e Forza Italia si indignano. Solo la Uil si dichiara favorevole: meno soldi provinciali destinati alla promozione.
A PAGINA 11 Orfano
La ripresa stenta
Rapporto Bankitalia
«Soffre l’edilizia
Pil regionale
in calo dell’1,3%»
A PAGINA 11
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l’edizione 82
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Si è chiusa ieri l'82esima edizione di Expo Riva
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visitatori, ripetendo l'ottimo risultato di giugno
2013. Aziende e compratori hanno espresso
soddisfazione per la
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positivi che testimo
manifestazione di R
Piazza Dante Libardi (Asat): «Se si vogliono recuperare 10 milioni, è questa l’unica strada possibile?»
Turismo, la tassa fa discutere
Govern
Ente
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Bort: «Impedire la gabella». Uil: recupero di soldi utili altrove Prov
TRENTO — Gli albergatori trentini protestano vivacemente contro
l’introduzione della tassa di soggiorno, annunciata ieri dal presidente
della Provincia Ugo Rossi e dall’assessore Michele Dallapiccola. Unat
annuncia: «Ci riserveremo di intervenire con ogni mezzo a nostra disposizione per impedire questa
nuova gabella». Asat parla di «fulmine a ciel sereno». La Uil invece è
favorevole alla tassa di soggiorno
«che non ricade sugli operatori, ma
sugli ospiti turistici».
Ieri la giunta ha approvato un disegno di legge che riorganizza il
comparto turistico, favorendo collaborazioni fra le Apt, portando le Pro
Loco al loro medesimo livello, spingendo sul digitale e favorendo risparmi grazie ad attività più coordinate. Ma la modifica più impattante
è la tassa di soggiorno, a carico degli ospiti, che verrà di sicuro introdotta, ma il carico e l’uso dei fondi
sarà oggetto di contrattazione con
le categorie. L’ipotesi di partenza è
quella di un euro al giorno, con varie modulazioni.
L’annuncio per ora conserva tratti abbastanza ambigui. Prima di tutto Luca Libardi, presidente
dell’Asat, contesta l’affermazione di
Dallapiccola secondo cui Federalberghi nazionale avrebbe condiviso
la tassa applicata in Alto Adige. «Federalberghi da sempre contrasta la
tassa — dice il presidente, che in Federalberghi nazionale è membro di
giunta —, che poi siano state fissate norme comportamentali è altra
cosa». L’Asat si aggrappa al fatto
che la Provincia rimanda la discussione sulla tassa solo dopo il passaggio normativo sulla riorganizzazione e i risparmi, ma Rossi comunque è stato chiaro: «La tassa è corretta e opportuna». «Dallapiccola
aveva parlato della necessità di 10
milioni di euro, quella era la cifra stimata come risultato della tassa, allora mi chiedo: è quella l’unica stra-
da? Verifichiamo se è possibile un
sistema diverso. Gli altri settori per
caso subiscono forse tasse del genere»?
Rispetto all’organizzazione delle
Apt, Libardi gradirebbe che i piani
fossero «condivisi» con gli operatori che siedono nei consigli. «Ora lo
sono solo a volte. E aggiungo: la parte promozionale dovrebbe favorire
coloro che mettono risorse nell’Apt
ed escludere chi ne è fuori».
Gianni Bort, presidente
dell’Unat, è deciso: «Se su alcuni
punti del disegno di legge presentato dalla giunta possiamo essere d'accordo e notiamo che addirittura si
raccolgono alcune nostre indicazioni, sull'ipotesi di introdurre la tassa
di soggiorno la nostra opposizione
è dura e categorica. È impensabile
colpire un settore che, nonostante
le pesanti condizioni in cui si trova,
riesce ancora a tenere a dritta la barra dell'economia trentina, contribuendo con un 20% di Pil». «Ci sono molti alberghi in Trentino —
prosegue — che faticano e che sono a rischio default. L'introduzione
della tassa di soggiorno rischia di
essere il colpo di grazia: a pagare, infatti, non sarà tanto il turista quanto, soprattutto, l'albergatore e l'intero sistema ricettivo. E se fino a ieri
potevamo usare la mancanza della
tassa come vantaggio sui territori vicini, oggi non è più possibile e questo si tradurrà in un danno ulteriore».
Il segretario della Uil, Walter Alotti, è invece d’accordo con Piazza
Dante: «Cogliamo favorevolmente
la notizia che la giunta abbia dato il
via libera ad introdurre dal 2015 la
tassa di soggiorno». «Quelle alcune
decine di milioni di gettito consentiranno di stornare parte degli investimenti che la Provincia altrimenti
destina alla promozione e al sistema turistico trentino».
Artigiani
Il fondo sanità Sia3
Enrico Orfano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
50
milioni
Il budget annuale
su cui può contare
il sistema di
promozione
turistica trentina
1
euro
La tassa
giornaliera
ipotizzata dalla
Provincia per ogni
singolo turista
14
Paesaggio La tassa servirà a finanziaria opere territoriali a favore dei turisti
Apt
Le Apt, a cui si
aggiungono 6 Pro
Loco: per loro
incentivi a
collaborare
Politica Giudizi negativi da Lega Nord, Movimento 5 stelle e Forza Italia
Opposizione, un «no» compatto
TRENTO — Contro la odiata tassa di soggiorno
non solo gli albergatori, ma anche gli esponenti politici di opposizione. Scrive l’M5s: «Nel corso della
campagna elettorale gli operatori del settore turistico avevano individuato poche ma chiare criticità.
Tra queste la pressione fiscale e tariffaria, la burocrazia provinciale, la formazione degli operatori e una
ferma opposizione alla tassa sul turismo. Il percorso
delineato dall'assessore Dallapiccola e dalla sua
maggioranza non tocca nemmeno marginalmente
le questioni sollevate dalle associazioni di categoria». Maurizio Fugatti (Lega Nord) afferma: «I comuni italiani dov'è stata introdotta hanno rimpinguato
le proprie casse, ma gli albergatori non hanno avu-
to lo stesso riscontro, difatti questa imposta non ha
avuto il ritorno sperato e il gettito non sempre è stato utilizzato per migliorare i servizi del comparto.
La tassa significa maggiore spesa per i turisti, che
spendono meno sul territorio». Contrario anche
Giacomo Bezzi per Forza Italia: «Non si riesce a capire come si possa pensare di introdurre ancora tasse
su un comparto già in grande difficoltà come quello turistico, il quale a seguito della crisi internazionale vede in diminuzione le presenze turistiche soprattutto nelle località meno prestigiose del Trentino.
Come mai Rossi, che in passato la pensava al contrario, non si rende conto che vanno tagliati i costi»?
Il rapporto Nel 2013 il Pil regionale calato dell’1,3%
Bankitalia: modesta ripresa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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