pdf: 346 KB - Accademia fiorentina di papirologia e studi sul mondo

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FRAaMENTUM
I
signori professori
FORMULA FABIANA
1)E
L.
Pfaff e F.
Hofmann
dell'
Università di
Vienna, hanno recentemente edito e commentato mi nuovo fram-
mento
di
un
libro di antico giureconsulto
romano, dedicandone la
pubblicazione all'Università di Bologna per l'VlII suo centenario
(Fragmentum de formula Fabiana herausgegeben und
erlàutert
von D. L. Pfaff und D. F. Hofmann, Professoren der Kechte an der
—
—
Wien, aus der K. K. HofMit 4 Tafeln
und Staatsdruckerei, 1888. [Sonderabdruck aus dem IV Bande der
Wiener Universitàt.
«
Mittheilungen aus der
1888] pag. VI-50 in
Crediamo
Sammlung
4«, oltre le
far cosa utile
der Papyrus Erzherzog Rainer
4 tavole).
riproducendo qui
il
testo del
con poche notizie; e pubblicando poi del commento
viennesi
un sunto, che
di fare per
il
frammento,
degli editori
D. Crino Segrè ha avuto la cortesia
nostro Bulle ttino.
n frammento
scritto sopra
stato appartiene alla
origine null'altro
l'
socio
il
>
si
un pezzo
di
pergamena
in assai cattivo
collezione dell'Arciduca Ranieri. Della sua
se
sa,
non che proviene con
altri fogli dal-
Egitto.
L' intera
pergamena doveva
un quaternone del
libro.
costituire
due
fogli
probabilmente di
Presentemente se n'è conservata solo la
parte inferiore di un foglio, e un piccolissimo resto dell'altro foglio,
H taglio
superiore
il
quale fu tagliato anche nel senso della altezza.
è
disuguale, sicché l'altezza del frammento varia da centim. 13 a
centim. 8,8; la larghezza totale del frammento è di centim. 23, dei
quali centim. 20,2 costituiscono la larghezza del foglio meglio conservato, centim. 2,8 la
tratti
i
larghezza del resto dell'altro foglio. De-
margini, la lunghezza delle linee della scrittura è di canti-
127
FRAGMEMTUM DE FORMULA FABIANA
metri 15, l'altezza massima della parte scritta centim.
centim.
5.
Le
linee contengono dalle
44
46
alle
minima
8, la
maiu-
sono scritte tutte di seguito, senza segni ortografici e senza
La pergamena
scole.
è rigata e la scrittura è
quali
le
lettere,
modo che
condotta in
su ciascuna riga corre un verso dello scritto, e un altro verso tra
le righe, sicché
i
gamena ha due
versi sono in
fori,
numero doppio
fu scritta, perchè la scrittura da
una parte
La permomento in cui
delle righe.
che dovevano già esistere al
all'altra si
può ricon-
giungere.
La piegatura
quale
il
pergamena dimostra quale
della
verso del foglio
tura del residuo minore
ma
non precedente,
;
e ciò riconosciuto,
ci
fosse
il
retto e
indirizzo della
scrit-
dimostra che questo costituiva un foglio
seguente a quello maggiore.
non
stessero l'uno dall'altro nel quaternone
I dotti editori
l'
A
qual distanza
può sapere.
si
hanno comparata la scrittura di questo frammento
con quella del Gaio Veronese e dei frammenti Vaticani, ed hanno
ornata la pubblicazione di una tavola comparativa delle tre scritture e di un'altra contenente un saggio delle sigle. L'esame paleografico non
può condurre ad un" risultato
preciso. Tuttavia tenendo
conto anche di ragioni intrinseche, poiché un opera, qual' è quella
cui appartiene questo
frammento non poteva più
la legislazione Giustinianea, si
il
frammento
metà
io
;
ma
(come del resto
non mi maraviglierei se
E molto
dopo
che
si
gli stessi
editori
am-
dicesse anche molto più an-
più antico dovrebbe essere, se potesse ritenersi sicura
r ipotesi degli
commentario
trascriversi
gli editori stabilire
seconda metà del quarto secolo o della prima
del quinto secolo
mettono)
tico.
è della
può secondo
editori,
di
che esso dovesse attribuirsi al
Pomponio
lib.
83 del
all'Editto. Certo si è che la scrittura è
assai trascurata, e le poche linee rimaste contengono parecchi errori.
I signori Pfaff e
Hofmann riproducono
tavole in fototipia. Inoltre ne danno
vandone tutte
le abbreviazioni,
il
testo in
una esatta
e quindi
due bellissime
trascrizione, conser-
una spiegazione secondo la
maniera più verisimile di leggerlo.
Noi qui riprodurremo quella trascrizione
e quella spiegazione,
avvertendo tuttavia che per quest'ultima dobbiamo fare tutte
nostre riserve
:
le
ne del resto gli editori stessi la danno per sicura.
Ecco pertanto
il
frammento maggiore
:
128
BULLETTINO BELL'ISTITUTO DI DIRITTO KOMANO
RECTO.
(Trascrizione)
oluntiduassuntqtii^^en
r a e t u u e
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VERSO.
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cumnaminform. i taT in 7 h o d i e in i n
l o e x liT
donationesemperutin JT pr'arbeergoetfi
e t e
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'qd. q. n.
in.
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m'cdonauerittenebiturhacfoy
in.
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dususfil'idq.etiam
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betduoslii-ettertio
quit e r t' p a r ti s bp.ac ci
perctfabinusititeradususfil. usurnin cfa' "p e ietlegare
p a t e mi s inqui (d) e o min o d u in q p'^f a l e. k abi tu r u s 77 è i u s m i n u
atumrcafait. n FT aequoinqnicquamfiler-ipicume^pe x'm i
nim ap ar t eTiis te e xp ul s u r u s s i tp at r o nnm
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a
FRAGMENTUM DE FORMULA FABIANA
RECTO.
^Spiegazione)
1
(u)olunt id(em?) uel assunta qui consen-
.
(tiant)
2.
(ex coni) ractu uenit et
?
3
4.
5.
6.
7.
8.
9.
1.
12.
ai.
formula quasi ex
cum
eo contraheiur
delieto uenerit liberti et est in fa-
(ctum ar)bitraria etiam ui. Vere hiiic dicimus alienatum esse, qui
(man)cipio accepit, alienationem nobis ad dominii tratislationem
refer-entibus. Sed hoc de ilio. Quid^ si prò miiliere dotem dede(rit)^ quis teneatur liac formula? Sed in proposito et lauolenus confitetur^ cum
uiro actionem esse; et idem putat etiam dissoluto matrimonio. Sed Venidius
et Octauenus: manente quidem matrimonio posse agi cum marito; est post diuortium^ antequam dotem reddat, quodsi reddiderit
io.
1
129
muliere^ et si quid retinuerit maritus^
ess-e didici.
(Si)
suum
iusserit
cum
utroque.
dotem promittere
cum
Hoc
libertus.^
et
ego uerum
secundum lauolenum
quidem
13. et
14.
15.
16.
post diuortium ipse tenebitur, ut actiones suas praestet.^ si non-
dum exegit. Sed si culpa eiiis soluendo esse desiit debitor^ periculo
patroni perii. Sed si siatim potest mulier rei uxoriae agere et antequam
patr(onus)
Fabiana formula uocet, damnabitur maritus propter suam culpam. Deìnde
quaeremus
VERSO.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Laetoriae noxales sunt Inter (dum)
(pa)
nomine tenebitur.^ non de p(eculio)
qui s(eruum?) iussit alii mancipari^ ut iam diximus. Sed si se(ruus)
quid post mortem eius uel manumissionem uel alienationem dominii.^ utruni
dumtaxat de peculio teneatur^^an et post annum de eOj quod ad eum peruenerit?
Et ea quidem.^ quae non mortis causa data sunt^ ita reuocat si dolo malo
ter suo
alienata sint, ea
8.
nam in formula ita est: mortis causa
malo '. In mortis causa enim
donatione semper uti (Fabiana?) nec esse pr(aetoris) arb(itrium). Ergo et si
9.
mortis causa donauerit, tenebitur hac formula. Sed
7.
autem^ quae mortis causa, omnimodo;
siue dolo
filio
exheredato
io, ter legare,
uideamus, ne inuiilis
sit
cum potest ei paFabiana formula aduersus filium, Idque
etiam
11.
lulianus scribit in malore centenario^ qui cum tres habet, duos lieredes instituit
12.
exheredato mortis causa donauit; ait enim: patronum, qui tertiae partis
13.
per et Fabiana
et tertio
bonorum possessionem
14.
inutiliter
Aristo ait: non esse aequom, quicquam^ filio eripi^ cum etiam ex mini ma parte non iste (scr. heres institutus) expulsurus sit p atro num.
15. aiur.
16.
acci-
aduersus filium usurum, quia potest ei et legare
pater^ nisi^ (i)nquit^ (id) commodum^ quod per Falcidiam habiturus esset,
eius minu.^
9,
—
BuUettino.
BULLETTINO DELL ISTITUTO DI DIRITTO ROMANO
130
Del frammento minore,
riproduciamo qui
un saggio
i
scritto sul residuo del foglio
seguente,
caratteri in zincotlpia, anche per dare
al lettore
di questa scrittura.
VERSO
RECTO
Vm
ir^
cj
fi
Eccone ora la trascrizione dei signori Pfaff
e
Hofmann
:
apctit
ceau ( P ovvero t?
hone
q Uh' (p)
umq,
f^)Te
Il
nat
t
cusa
s[ed]eg(o)
iisubi
h' dai
diser
ctotì
itiir
exh' (d)
latus
liacp (v)
(e) ss erti
dob'p(aP)
frammento del Bedo
gli editori
congetturano possa
riferirsi alle
frammento del Verso alla assignatio lihertorum; ricordando per il primo i fr. 16 D. 38, 1 e 47 cod. e il fr. 9 D.
37, 15 per il secondo il fr. 1 pr. § 1. 3. D. 38, 4 e il fr. 1 eod.
operae libertorum,
il
;
Nonostante la grandissima incertezza di tutto
ciò,
per ora io
non oserei contrapporre altre congetture a quelle dei dotti editori
viennesi.
V. SCIALOJA.