Madama Vittoria e Madama Adelaide, figlie di Luigi XV e prozie del

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Esclusivo Dov’è finito luigi Xvii? - 4

Il Tour d’Italie fa tappa a Trieste

Madama Vittoria e Madama Adelaide, figlie di Luigi XV e prozie del Delfino, sono state probabilmente le figure chiave nella vicenda che ha portato al salvataggio segreto di un bambino divenuto Luigi XVII durante la tempesta della Rivoluzione francese e subito dopo l’esecuzione di suo padre, Luigi XVI re di Francia. All’ombra delle due anziane prozie – aiutate da papa Pio VI e dalla zia materna, Maria Carolina, regina di Napoli – il piccolo Re senza regno passa dalla Francia a Roma e poi finisce a Trieste. Lasciando tracce e testimonianze importanti di

saverio Boldini STORIA IN RETE

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Gennaio 2014 Le due zie di Luigi XVII, madama Vittoria e madama Adelaide, sorelle del Re di Francia ghigliottinato dai rivoluzionari

più accreditato. Queste devono nascondere il Delfino nel fondo della carrozza: un altro fanciullo della sua età, con la stessa faccia e che si tiene accuratamente nascosto, gli sarà con destrezza sostituito e sarà presentato al pubbli co, nel momento della sottrazione, come il vero Delfino. Le persone sensate vedono bene l’inverosimiglianza di un simile progetto, ma il popolo lo crede fermamente, ed è quanto si vuole. Anche Madama Elisabetta [ la sorella mi nore di Luigi XVI, destinata ad essere incarcerata con la famiglia reale e giustiziata il 10 maggio 1794, NdR] deve andare nei Paesi Bassi, appena il duca di Saxe-Teschen, suo zio, sarà tornato. Tutte queste partenze devono prece dere quella del Re e della Regina: Mesdames devono esse re accompagnate fino alle frontiere da duemila gentiluo mini, che a ogni evenienza serviranno loro di scorta: fatto che conferma al popolo la sottrazione del Delfino». Tutti sanno che né Madame Elisabetta, sorella di Luigi XVI, né i reali vollero sul momento fuggire, e quando lo vollero fallirono.

L

e due vecchie zie dovevano avere l’innato carisma di salvare il bisni pote. In una raccolta di lettere anoni me francesi, conservata nella Biblio teca Imperiale di San Pietroburgo, ce n’è una, datata Parigi 18 febbraio 1791 (quindi prima che la situazione degenerasse e la famiglia reale ve nisse rinchiusa nella prigione del Tempio), dove si legge: in città «si rende abbastanza giustizia a Madama Victoire: passa per buona e benefattrice; ma Madama Adélaide è altezzosa, fiera, imperiosa, ambiziosa. Tra i propositi che si addebitano alla loro partenza, ecco il più diffuso e il

Scrive Pastor, il grande storico dei Papi,

che le due dame se n’erano andate da Parigi «per evitare una pro fessione in favore dello scisma costituzionale». Le due Mesdames, dunque, lasciata Parigi il 19 febbraio 1791 per sottrarsi al dober giurare fedeltà al nuovo governo, attraversata la Francia tra enormi ostilità, un arresto e anche pericoli fisici, passata la frontiera tra la Savoia e la Francia, il 12 marzo avevano raggiunto Torino dove le aspettavano più di mille carrozze e una folla enorme, che le accompagnò fino al palazzo reale. Narra il Pastor: «Ap pena a Roma si seppe della loro intenzione di dirigersi verso la Città sacra, il cardinale Bernis [ ambasciatore di Francia a Roma, NdR] inviò una cordiale lettera d’invito, in cui offriva loro il suo palazzo come dimora stabile. Il Papa spedì alle illustri profughe un corriere apposito nel la persona di Bartolomeo Radavero e fece dare istruzioni per mezzo della segreteria di Stato a tutti i funzionari sul percorso, perché usassero le più grandi attenzioni alle due principesse». In Piemonte il principe Carlo Felice di Savoia le tratteggiò dal vivo, in punta di penna, con crudezza soldatesca: «Madama Adélaide ha una statura un po’ sotto la media. Hanno detto che è stata graziosissima, ma al momento è spaventevole. Ha gli occhi fuori della testa, le labbra molto grosse, il colorito grigio e l’aspetto molto rude e cattivo. Vestiva di bruno con uno scialletto nero an nodato dietro alla maniera delle ragazzine. Era pettinata come Madama Felicita [ Maria Felicita di Savoia, figlia zitella di Carlo Emanuele III di Savoia, NdR]. Ha cin quantanove anni. Madama Victoire è un po’ più alta, molto grossa, un’aria buona, begli occhi, più bionda, e sembra avere un buon carattere. È vestita all’incirca come sua sorella, ma aveva un gran cappello e un man telletto nero. Ha più o meno cinquantott’anni». Il conte di Maurienne le descrisse in modo lapidario: «Adélaide è orribile, Victoire grande e grossa». Scherzi della vita. Adelaide era stata bellissima: sorride ancora, nel suo costume di Diana cacciatrice, mollemente seduta mentre

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