“Ut pictura, poesis…” - Liceo Archimede Acireale

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Transcript “Ut pictura, poesis…” - Liceo Archimede Acireale

Testi poetici allegati
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “MANDRALISCA” – CEFALU’
3° CONCORSO DI POESIA IN PITTURA
in memoria del prof. Ignazio Arrigo, già Preside
del Liceo Ginnasio Mandralisca di Cefalù
“Ut pictura, poesis…”
“TERRA DI SICILIA: ISOLA MADRE”
“L’Italia senza la Sicilia non lascia immagini nello spirito: la Sicilia è la chiave di tutto”
(Goethe, Viaggio in Italia, 13 aprile 1787)
ABD AR - RAHMAN
(XII SECOLO)
Biografia
Abd ar-Rahman (Trapani, XII secolo) fu un poeta arabo-siciliano. Era membro della corte reale
normanna di Ruggero II, dove svolgeva anche le funzioni di segretario. Tra i pochi versi giunti fino
a noi uno (La Favara che con i tuoi due laghi ...) celebra la dolcezza e le bellezze di una residenza
reale a Palermo, la Favara, appunto, nello stile tipico dei poeti arabi del medioevo.
RUGIADA PALPITAVA SUI NARCISI
Abd ar - Rahman
Rugiada palpitava sui narcisi
come lacrime d’amante e fiori
di camomilla che si schiudevano
mentre le guance degli anemoni
mostravano un rossore di vergogna.
E sopra i rami i frutti
tremavano quali seni di ragazze belle
e come rami di salice ben snelle.
Di sotto ai rami l’acqua dei ruscelli
spada fresca era all’ombra
mentre in alto
superbe s’innalzavano le palme
adorne in cima ai datteri a collana.
3° CONCORSO DI POESIA IN PITTURA “UT PICTURA, POESIS…”
Testi poetici allegati
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “MANDRALISCA” – CEFALU’
SALVATORE QUASIMODO
(1901-1968)
Biografia
Quasimodo nacque nel 1901 in Sicilia, a Modica (Ragusa). Frequentò l’Istituto per geometri a
Messina, dove conobbe personalità di spicco quali Elio Vittorini, Giorgio La Pira e Salvatore
Pugliatti: con loro fondò, a soli sedici anni, una rivista letteraria (Nuovo Giornale Letterario). Dopo
il diploma, si trasferì a Roma, per studiare ingegneria al Politecnico, senza però riuscire a laurearsi.
Sul piano letterario, Quasimodo è un autodidatta, appassionato lettore di poesia, a partire dai lirici
greci. La sorella Rosa sposò Elio Vittorini e così nel 1929 Quasimodo soggiornò a Firenze, dove
poté avvicinarsi agli scrittori (fra i quali Eugenio Montale) del gruppo di Solaria. Su questa rivista
pubblicò, nel 1930, la sua prima raccolta di versi “Acque e terre”.
Nel 1932, pubblicò il suo secondo libro di poesie “Oboe Sommerso”. Trasferitosi a Milano nel
1935, cominciò a collaborare con il settimanale Il Tempio. Alle prime due raccolte si aggiunsero,
nel 1936, “Erato” e “Apollion” e le traduzioni dei Lirici greci del 1940. La buona fama ottenuta,
grazie a queste opere, contribuì a farlo nominare per chiara fama professore di letteratura italiana
presso il Conservatorio di Milano.
Nel 1942 uscì il nuovo libro di versi “Ed è subito sera”, seguito, dopo la fine della guerra, da
“Giorno dopo giorno” (1947).
All’instancabile attività di poeta (l’ultima raccolta di versi, “Dare e avere”, uscirà nel 1966)
Quasimodo alternò quella di saggista e di traduttore; tradusse tra l’altro le Georgiche di Virgilio e
opere di Shakespeare. Nel 1959 gli venne assegnato il premio Nobel per la letteratura. Morì nel
1968.
ISOLA
Salvatore Quasimodo
Di te amore m'attrista,
mia terra, se oscuri profumi
perde la sera d'aranci,
o d'oleandri, sereno,
cammina con rose il torrente
che quasi n'è tocca la foce.
Ma se torno a tue rive
e dolce voce al canto
chiama da strada timorosa
non so se infanzia o amore,
ansia d'altri cieli mi volge,
e mi nascondo nelle perdute cose. (da Oboe sommerso)
3° CONCORSO DI POESIA IN PITTURA “UT PICTURA, POESIS…”
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “MANDRALISCA” – CEFALU’
LUCIO PICCOLO
Biografia
Lucio Piccolo nasce nel 1901. Fin da ragazzo fu molto vicino al cugino Giuseppe Tomasi di
Lampedusa, con il quale condivideva interessi umani e culturali. Da giovane, intrattenne una intensa
corrispondenza con il poeta irlandese Yeats, premio nobel nel 1923. Dopo avere trascorso la
gioventù a Palermo, si trasferì a Capo d’Orlando. Ebbe modo di visitare Parigi e Londra con il
cugino Giuseppe Tomasi negli anni Venti. Fu scoperto per caso da Eugenio Montale. Lucio Piccolo
aveva inviato al poeta un gruppo di sue poesie, che egli aveva fatto stampare in una tipografia di
Sant’Agata di Militello, senza affrancare la lettera che le conteneva, per dimenticanza. Questo
incidente di percorso fece sì che Montale, incuriosito, volle incontrarlo. L’incontro, avvenuto a
Milano nel 1954, permise a Lucio Piccolo di essere conosciuto dal grosso pubblico. Poco dopo,
infatti, Mondatori gli pubblicò “I canti barocchi ed altre liriche”. Morì nel 1969.
SCIROCCO
Lucio Piccolo
E sovra i monti, lontano sugli orizzonti
è lunga striscia color zafferano:
irrompe la torma moresca dei venti,
d’assalto prende le porte grandi
gli osservatori sui tetti di smalto,
batte alle facciate da mezzogiorno,
agita cortine scarlatte, pennoni sanguigni, aquiloni,
schiarite apre azzurre, cupole, forme sognate,
i pergolati scuote, le tegole vive
ove acqua di sorgive posa in orci iridati,
polloni brucia, di virgulti fa sterpi,
in tromba cangia androni,
piomba su le crescenze incerte
dei giardini, ghermisce le foglie deserte
e i gelsomini puerili – poi vien più mite
batte tamburini; fiocchi, nastri…
Ma quando ad occidente chiude l’ale
d’incendio il selvaggio pontificale
e l’ultima gora rossa si sfalda
d’ogni lato sale la notte calda in agguato.
3° CONCORSO DI POESIA IN PITTURA “UT PICTURA, POESIS…”
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ANTONINO CICERO
Biografia
Antonino Cicero, poeta abilitato alla professione forense, giornalista pubblicista, vive a Collesano
(PA). Nel 2012 ha pubblicato, per le edizioni Arianna-Geraci Siculo, la raccolta di poesie “La forma
perfetta”. “Terra di mezzo” è la poesia vincitrice del premio Auser, all’VIII Concorso “Poeti e
sognatori” 2013, organizzato dal Circolo Auser di Lascari. La poesia è ancora inedita in volume.
TERRA DI MEZZO
Antonio Cicero
La senti dentro, un filo d’aria
che pesa come la colpa,
un profilo di spine aperte sul capo.
La senti dentro, come il crocifisso
di legno scuro sulla parete
ingessata della chiesa.
La riconosci dal canto,
che è cunto, nella voce
addormentata del paese.
E’ la terra di mezzo,
sospesa tra le acque che
non ci sono altrove.
La riconosci ad occhi chiusi,
tra le greggi impietrite e i casolari
diroccati, lungo i bordi delle strade.
Le chiglie annerite che sbraitano
al sole del mattino, sanno di pesce
buono sul tavolo del bastione.
La riconosci da un fotogramma
Questa Sicilia che umetta
le labbra dei voyeurs.
Una terra che acceca, che infiamma
come la donna allo zenit.
Ondeggia, gorgheggia e
partorisce i suoi figli come
sassi piantati sul terreno.
La riconosci questa terra di mezzo,
con le gocciole d’acqua santa in tasca,
flebile sgomento da sagrestia
dove tutto è silenzio.
Sotto il sole i cappelli di paglia
lastricano il giorno di un pastore.
Le cicale sono grilli che frullano
come motori di città.
E’ la terra di mezzo questo paesaggio
spiantato, col manto del principe
bianco, oro, verde. Ogni stagione
è la regale transumanza della storia.
La riconosci questa terra
perché non può essere altro.
3° CONCORSO DI POESIA IN PITTURA “UT PICTURA, POESIS…”