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• Metodi di marcatura visibili e invisibili
I metodi di marcatura sono dei contrassegni che si vanno generalmente ad apporre su
determinate tipologie di prodotti allo scopo di attestarne l’autenticità.
• Esistono tecnologie di marcatura visibili quali ologrammi (tradizionali, DotMatrix, 2D e 3D), codici ottici di scrittura ‘2D-barcode’, stampe di sicurezza,
demetallizzazione e microtesti; i metodi di marcatura invisibili di grande
rilevanza sono invece inchiostri IR (trasparenti e opachi), pigmenti OVI
(OpticalVariableInk), inchiostri attivi sotto i raggi UV, inchiostro iridiscente,
inchiostro fuggitivo e polimeri fluorescenti.
• Inchiostri IR
La radiazione infrarossa è associata al calore che è l’unico modo per percepire questa
forma di luce invisibile all’occhio umano.
Le potenzialità delle tecniche anti-contraffazione che fanno uso dell’infrarosso sono
molteplici. Gli inchiostri sensibili a tale radiazione, ad esempio, rivestono
un’importanza fondamentale nella disamina di documenti divenuti illeggibili ad
occhio nudo, in quanto deteriorati dal tempo, dal fuoco, dall’accumulo di sporcizia,
dagli agenti atmosferici, oppure che siano sospettati di essere stati contraffatti,
cancellati con scolorina o con gomme abrasive e riscritte nuovamente.
Tali inchiostri, pigmenti e altre sostanze, che appaiono identici ad occhio nudo, sono
sensibilmente diversi in una fotografia all’infrarosso.
Gli inchiostri IR esistono di due categorie:
• IR trasparenti
• IR opachi
• Se un inchiostro trasparente all’infrarosso viene applicato sopra ad un inchiostro
opaco, quest’ultimo risulta perfettamente visibile e l’immagine rappresentata apparirà
solamente se il prodotto è sottoposto ad una fonte luminosa infrarossa. Questo tipo di
inchiostro, ad esempio, potrebbe essere utile per nascondere un codice a barre che
risulterebbe visibile solo attraverso un apposito lettore a luce infrarossa. La luce
infrarossa permette anche di rilevare la contraffazione di un prodotto con inchiostri
con caratteristiche simili a quelle utilizzate nella versione originale (per esempio nelle
correzioni con tratti di penna), poichè è possibile, attraverso una particolare
esposizione
e
l’utilizzo
di
filtri,
rendere
visibili
le
scritte
sottostanti.
Analogamente, le cancellazioni con mezzi meccanici si rilevano facilmente grazie
alle tracce di inchiostro che restano nelle fibre della carta e che assorbono
selettivamente l’infrarosso. Le gomme abrasive asportano un po’ dello strato di colla
presente nella carta rendendola più porosa ed assorbente e, di conseguenza,
l’inchiostro, in caso di riscrittura delle zone cancellate, viene assorbito più
abbondantemente facendo rilevare spessore maggiore e bordi poco netti nei caratteri
riscritti.
Figura 19 - Inchiostro IR
Un esempio di inchiostro di sicurezza ad infrarosso, rappresentato graficamente in
Figura, è l’inchiostro anti-Stokes che contiene un componente che emette
fluorescenza nell’area visibile dello spettro quando viene illuminato da luce
infrarossa con una lunghezza d’onda di circa 900 nm e necessità di un’attrezzatura
speciale per l’osservazione del suo effetto.
• Inchiostri OVI
Gli inchiostri otticamente variabili (OVI, OpticalVariableInk) si basano su pigmenti
speciali composti da sottili elementi di film multistrato. Le particelle di pigmento
sono microscopici dispositivi ottici selettivi delle frequenze luminose che permettono
di rilevare differenti tinte, al variare dell’angolo, sfruttando fenomeni ottici sulle
interfacce multiple dello speciale film sottile che è una componente del pigmento.
Questi inchiostri devono il fenomeno di variabilità alla complicata struttura ed al
difficile processo di produzione che assicurano il riconoscimento delle caratteristiche
dell’inchiostro da parte del pubblico, anche se utilizzato su un piccolo elemento
grafico.
Figura 20 - Inchiostro OVI
Un inchiostro tradizionale di colore simile a quello otticamente variabile stampato
accanto ne esalta le caratteristiche di variabilità: cambiando angolo di osservazione,
infatti, l’inchiostro variabile assumerà tinte diverse mentre l’inchiostro tradizionale,
ovviamente, non cambierà. Tutti gli inchiostri otticamente variabili vanno osservati in
ottime condizioni di luce, preferibilmente diurna e non possono essere fotocopiati o
alterati.
Sono usati direttamente sulle banconote o su etichette di sicurezza per la stampa del
logo aziendale o di alcuni caratteri, vedi Figura.
• Inchiostri UV
Gli inchiostri ultravioletti sono inchiostri fotocromatici e luminescenti che diventano
attivi quando vengono sottoposti ai raggi ultravioletti: una volta esposti cambiano
colore mentre, quando la fonte viene rimossa, il colore rimane modificato per un
certo intervallo di tempo prima di tornare allo stato originario. È proprio questa
particolarità che lo rende utilizzabile in documenti di grande valore, come per
esempio nel passaporto di alcune nazioni europee, (Figura 21).
Figura 21 - Inchiostro UV
Gli inchiostri UV sono costituiti generalmente da quattro componenti: monomeri,
oligomeri, pigmenti (e altri adesivi) e fotoiniziatori. L’unico ingrediente ottico
“attivo” è il fotoiniziatore, che reagisce alla lunghezza d’onda specifica della luce
UV. Quando un fotone o radiazione UV colpisce una molecola di fotoiniziatore,
innesca la reazione indurente.
I seguenti due punti sono importanti quando si opera con gli inchiostri UV:
• i fotoni che non colpiscono i fotoiniziatori sono sprecati;
• i fotoni di lunghezze d’onda non in grado di attivare i fotoiniziatori sono sprecati.
Uno dei vantaggi principali dell’impiego del sistema UV è il difficile reperimento,
soprattutto per alcuni tipi di inchiostri come quelli variocromatici e polispettrali
“bianchi”, che scoraggia i contraffattori dal tentativo di riprodurre qualsiasi tipo di
protezione.
Tra gli aspetti positivi,inoltre, vanno ricordati:
• l’ottima adesione su qualsiasi supporto sia cartaceo che plastico;
• la stabilità, nonché l’essiccazione immediata, in contrapposizione agli inchiostri
ad acqua che richiedono frequenti aggiunte di solventi ed ammoniaca nel calamaio;
• lasensibile riduzione dei tempi di avviamento e di pulizia con diminuzione degli
scarti. L’uso di inchiostri e vernici UV risponde, infatti, anche ad esigenze di
protezione ambientale, dato che questa tecnologia elimina l’uso di solventi
considerati dannosi per l’ambiente e per la salute dei consumatori;
• dal punto di vista tecnico, gli inchiostri UV sono migliori degli inchiostri a base
oleosa e acquosa perché asciugano istantaneamente sul supporto cartaceo o plastico
producendo una stampa nitida, senza spandimenti e aloni.
Nel fashion, possono essere utilizzati filamenti trattati con tinture UV da cucire
direttamente nei capi, applicandogli sulle etichette dei segni (sempre con inchiostri
UV). Vista la difficoltà di ottenere una lettura veloce e precisa, tale tecnologia non
viene integrata nei processi di identificazione automatica.
• Inchiostro iridescente
Gli inchiostri iridescenti o inchiostriperlescenti contengono pigmenti trasparenti
consistenti di un sottile strato di pellicola collocato su minuscole particelle di mica
(particolari minerali a sfaldatura perfetta) che interferiscono con la luce incidente
creando effetti brillanti perlescenti con variazioni di colore quando cambia l'angolo di
osservazione o l'illuminazione.
Questi inchiostri offrono speciali possibilità per la decorazione creativa di lavori di
stampa e di serigrafia e sono utilizzati, comunemente, per brochure di alta qualità, per
etichette e per imballaggi. Vengono anche utilizzati nelle banconote e nei documenti
d’identità, come mostrato nella Figura.
Figura 22 - Inchiostro Iridescente
Gli effetti ottenibili con gli inchiostri perlescenti sono molteplici e svariati e
dipendono dal tipo di pigmentononchèdalle diverse separazioni di pigmentiche
derivano, per esempio,dalla dimensione delle particelle dei pigmenti utilizzati: più la
superficie del supporto è opaca e liscia e maggiore sarà l’effetto derivante dai
pigmenti adottati.
• Inchiostro fuggitivo
Gli
inchiostri
fuggitivi,
o
sensibili,
sono
speciali
inchiostridi
sicurezza
anticontraffazione, prodotti da fornitori qualificati certificati, che hanno la proprietà
di essere cancellabili e sensibili all'acqua e a vari agenti chimici (decolorazione o
alterazione del colore). Quando vengono esposti a solventi, determinate parti della
stampa scompaiono o sbiadiscono; vedi Figura.
Figura 23 - Inchiostro fuggitivo