Tutori, corsetti e busti

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Transcript Tutori, corsetti e busti

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Tutori elastici
scheda 9
DESCRIZIONE
Il capostipite dei tutori è costituito da un’anima di
metallo ricoperta di cuoio e viene confezionato
dai tecnici ortopedici. Altri modelli sono prodotti
in materiale plastico o in fibra di carbonio, sono
costituiti da una soletta plantare che risale posteriormente lungo il polpaccio e si aggancia alla
gamba tramite una fascia di velcro orizzontale.
Possono essere dotati di fascia a spirale in velcro
che risale sulla tibia dal basso medialmente e in
alto lateralmente. Disponibili in varie misure, sinistra e destra
Molla di Codivilla
(Corazza)
FUNZIONE
Normalizzare il passo consentendo il regolare
sollevamento della punta del piede durante l’appoggio del tallone. L’irrigidimento dell’articolazione mantiene la stabilità nell’appoggio dell’arto; il ritorno elastico della soletta verso l’alto
favorisce il distacco della punta del piede durante il passo
ADDESTRAMENTO
Necessarie prove ripetute per agganciare la fascetta correttamente, mentre è fondamentale successivamente l’addestramento, da parte di personale
specializzato, al cammino vero e proprio. Questo
tipo di ortesi richiede calzature senza tacco
Fase 1
MANUTENZIONE
Lavaggio normale con acqua tiepida e sapone. La
molla di Codivilla è in cuoio, per cui viene irrigidita dal contatto con l’acqua
Segue
Fase 2
Fase 3
Tutore elastico di pronazione e fasi della relativa
applicazione (Otto Bock)
I quaderni di Enea
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Seguito
ACCESSORI E MODIFICHE
I modelli dotati di fascia a spirale in velcro presentano un’azione pronatrice che impedisce l’inversione del piede durante il passo, utile nello schema patologico dell’emiplegico o in alcuni deficit
periferici. In commercio ve ne sono molti tipi con
caratteristiche diverse, materiali più o meno leggeri, maggiore o minore elasticità nel ritorno elastico
della suola. Varianti interessanti dei tutori elastici,
ma con la stessa funzione di sollevamento della
punta del piede, sono un’ortesi a L che si applica
anteriormente alla tibia e sotto la tomaia a contatto del dorso del piede (Stirrup), e un’ortesi a fascia
alla quale è applicato un gancio da fissare ai buchi
della tomaia (Dictus)
Molla tipo
Codivilla
(Otto Bock)
FORNITURA
Ausili prescrivibili dal medico specialista con modello 03 con i seguenti codici ISO del Nomenclatore Tariffario: 06.12.06.036 (molla di Codivilla semplice) e 06.12.06.030 (tutori più complessi). Alcuni modelli sono riconducibili al Codice solo parzialmente
“Dictus” (Podartis)
“Dorflex”
(Tielle Camp)
“Adapt” (Thaemert Italia)
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DESCRIZIONE
FORNITURA
Struttura imbottita, in neoprene o tessuto morbido,
con un’anima di metallo laterale e/o mediale composta da due barre verticali foderate, con snodi ad
articolarità ampia, con fasce regolabili, in velcro.
Inoltre sono presenti fasce orizzontali di fissazione
all’arto. Il tutore correttivo per recurvato, in metallo sfoderato, presenta lo snodo articolare ad angolarità limitata
Ausili prescrivibili dal medico specialista con modello
03 con i seguenti codici ISO del Nomenclatore
Tariffario: 06.12.09.030 (correttore del varo/valgo) con
l’aggiuntivo 06.12.18.256 (ciascuno snodo)
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Tutori di ginocchio:
per varo/valgo
per recurvato di ginocchio
FUNZIONE
Consentire la messa in stazione eretta del paziente senza aggravamento della deformità o comparsa di lesioni da stress articolare e legamentoso sul
piano latero-laterale. Il tutore per recurvato (iperestensione) impedisce un eccessivo gioco articolare in anteroposteriore del ginocchio, spesso presente nei pazienti emiplegici che mal ne controllano l’estensione
INDICAZIONI
Tutte le gravi deformità in recurvato e in varo o valgo
presenti nell’anziano (patologia degenerativa, ortopedica, reumatologica, neurologica) accompagnate da
lassità legamentosa, non suscettibili di correzione
volontaria o di soluzione chirurgica
“OA Everyday”
(Donjoy)
“OA Adjuster”
(Donjoy)
Ortesi dinamica
di ginocchio
rinforzata per il controllo
dell’iperestensione
“Check SS”
(Tielle Camp)
Tutore per recurvato
“Check” (Tielle Camp)
ADDESTRAMENTO
Necessario training, da parte di personale addestrato, per le modalità di applicazione e rimozione
e per valutare l’effettiva tollerabilità soprattutto
nelle persone anziane
MANUTENZIONE
Lavaggio con acqua tiepida
CONTROINDICAZIONI
Deformità rigide, pertanto non correggibili, e lesioni neurologiche con scarsa percezione del dolore e della pressione
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scheda 11
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Tutori di ginocchio:
per instabilità di rotula
DESCRIZIONE
CONTROINDICAZIONI
Strutture a ginocchiera in tessuto e materiali
tecnici, sono provvisti di un dispositivo di
trazione sopra e sotto la rotula, attivato tramite cinghie a chiusura con velcro; sono
inoltre provvisti di un ulteriore sistema di
ancoraggio per impedire la rotazione del
tutore e consentire l’azione di trazione reale
e uniforme necessaria
Generalmente non adatti alle deformità stabilizzate e non correggibili, e a pazienti con
alterazione della percezione della pressione
e/o del dolore
FUNZIONE
FORNITURA
Ausili prescrivibili da medico specialista con
modello 03 con il codice ISO 06.12.09.033
del Nomenclatore Tariffario
Consentire alla persona un controllo della stazione eretta e del cammino attraverso la corretta contenzione della rotula nei movimenti
di flesso estensione del ginocchio.
Possono essere utili nell’anziano per le instabilità con tendenza alla lussazione e/o dislocazione laterale, per le lassità ligamentose,
per l’artrosi femoro-rotulea postraumatica o
degenerativa, per la condromalacia
ADDESTRAMENTO
È necessario training da parte di personale
specializzato per le modalità di applicazione
e rimozione. Sono necessarie prove ripetute di
indossamento. Nelle persone anziane o con
difetto di forza può essere necessaria l’applicazione/rimozione da parte di terzi
“Tru Pull Advance System”
(Donjoy)
MANUTENZIONE
Lavaggio a mano con acqua tiepida e detersivo per delicati
MANUTENZIONE
Ne esistono fino a sette misure in versione
destra e sinistra.
Oltre alla versione con articolarità semplice,
ne esiste una variante con snodo e anime laterali ad asta lunga articolata per il controllo
mediale/laterale del ginocchio nelle forme da
moderate a gravi, e una più leggera, che presenta snodi laterali semiflessibili
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I quaderni di Enea
“Tru Pull Lite”
(Donjoy)
“OA Lite”
(Donjoy)
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Corsetti semirigidi e ortesi per osteoporosi
Costruiti in tessuto rinforzato, irrobustiti da un numero variabile di stecche, a presa anteriore a livello ipogastrico, risalgono posteriormente più in alto a seconda dei vari modelli lombare o dorsolombare; sono regolabili in larghezza attraverso
fettucce laterali; possono essere dotati di spallacci
per una maggiore stabilizzazione del rachide.
I corsetti per l’osteoporosi sono confezionati in
tessuto morbido e contengono una struttura
modulare rigida lungo la colonna
“Reversa Vario”
(Thaemert Italia)
“Reversa Varioplus”
(Thaemert Italia)
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DESCRIZIONE
FUNZIONE
Immobilizzare la colonna, dandole un modesto
sostegno: sono in tal senso largamente sovraprescritti. Rispetto ai corsetti rigidi, non “scaricano” il
peso sul bacino e quindi non sono indicati in situazioni di grave instabilità da lesione strutturale dei
corpi vertebrali
ADDESTRAMENTO
Necessario sia per il paziente sia per i familiari,
per la corretta applicazione e/o la verifica di quest’ultima. Richiedono attenzione e destrezza manuale. La prescrizione è spesso accettata malvolentieri proprio per le difficoltà manuali che l’uso
comporta
Corsetto semirigido lombosacrale
“Camp XXI” con 4 rinforzi
paravertebrali (Tielle Camp)
Segue
Corsetto lombosacrale “Wellness Lady”
(art. 551) e “Man” (art. 552)
(Pavis)
Corsetto semirigido dorsolombare “Camp XXI”
con spallacci e 4 rinforzi paravertebrali
(Tielle Camp)
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MANUTENZIONE
Presidi lavabili: ditte produttrici e rivenditori forniscono informazioni dettagliate al riguardo
ACCESSORI E MODIFICHE
Ne esistono diversi tipi: più o meno leggeri, di altezze diverse, con gli spallacci di differenti dimensioni, con bustino più rigido o più elastico. Alcuni
modelli, di recente introduzione, non servono
tanto a immobilizzare, quanto a dare informazioni propriocettive a partenza dalla muscolatura paravertebrale; queste agirebbero quindi come stimolo a corretta postura della colonna verso l’estensione, riducendo così il grado di compressione vertebrale (nell’osteoporosi). Alcuni modelli
semirigidi danno sia un blando sostegno sia un
rinforzo propriocettivo
“Spinomed II” (FGP)
CONTROINDICAZIONI
Valutare caso per caso il rapporto tra i benefici e i
rischi dell’applicazione: insufficienza respiratoria,
patologie gastriche e addominali possono controindicarne l’uso
FORNITURA
Ausili prescrivibili dal medico specialista con
modello 03 con il codice ISO di categoria
06.03.09.xxx (le ultime 3 cifre si riferiscono agli
aggiuntivi) del Nomenclatore Tariffario: la numerosità delle varianti prevede notevole variabilità
dei singoli codici di riconducibilità; per informazioni maggiormente dettagliate sui singoli articoli
si consiglia di consultare l’ufficio protesi dell’ASL
di appartenenza o le officine ortopediche più attrezzate. Possono anche essere confezionati su
misura in quasi tutte le officine ortopediche a partire da componenti di base
“Spinomed III”
(FGP)
Ortesi propriocettiva per
osteoporosi “Osteo-med”
(Thaemert Italia)
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Corsetto dorsale raddrizzaspalle
“Band-up” (Tenortho)
Corsetto con fibra di carbonio
lombare “Agilomb” (Tenortho)
Busto semirigido lombare “Tav”
(Tenortho)
Raddrizzaspalle art. 576
(Pavis)
Corsetto lombosacrale semirigido
h 33 (art. 572) e h 28 (art. 582)
(Pavis)
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scheda 13
Busti rigidi
DESCRIZIONE
Struttura metallica leggera costituita da due barre
verticali laterali, unite tra loro da due barre angolate o curve ad andamento orizzontale a livello della
pelvi e della parte superiore dello sterno. La struttura è ricoperta di materiale in similpelle imbottito,
per ridurre l’attrito sulle parti ossee; fissata alle barre
verticali, una fascia cinge il torace e posteriormente
una pelota “blocca” il rachide al livello desiderato
FUNZIONE
Consente di immobilizzare la colonna in lieve iperestensione e di scaricarne parzialmente il peso, dal
tronco verso il bacino, su tre o più punti
ISTRUZIONI
Busto rigido con presa
pubica “C34” (Tielle Camp)
Indossare il corsetto a letto in posizione orizzontale: la struttura deve fare presa, con precisione,
superiormente sullo sterno e sui pilastri ascellari
anteriori e inferiormente sulle spine iliache, sulla
sinfisi pubica o sui trocanteri secondo i modelli
Fissare la pelota posteriore centralmente all’altezza delle vertebre che si vogliono proteggere
Agganciare la fascia in modo sicuro
ADDESTRAMENTO
Necessaria una corretta applicazione, altrimenti è
inefficace l’azione di estensione e “alleggerimento”. Può essere addestrato il paziente medesimo,
più spesso i familiari
Segue
Busto rigido con presa
pelvica “C37” (Tielle Camp)
Busto rigido a tre punti
per iperestensione con articolazioni
ascellari e basculanti “C35” e “C35 plus”
(Tielle Camp)
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MANUTENZIONE
Normale pulizia con acqua tiepida e detergente
neutro
ACCESSORI E MODIFICHE
Alcuni modelli sono dotati di prese ascellari, regolabili in altezza e inclinazione, e prese di bacino
diverse secondo le esigenze (tipo di lesione, entità
del peso, morfologia e disabilità del paziente).
Tutti i modelli presentano alcuni fori sulla struttura che consentono una regolazione in altezza e
larghezza, variabile di alcuni centimetri.
In commercio ne esiste una variante più leggera
costituita da una sola barra verticale con piccole
pelote pettorali e con una pelota pelvica di stabilizzazione, più la pelota posteriore come negli altri
modelli. Rispetto a questi presenta minore immobilizzazione e non scarica. Da tenere presente in
caso di intolleranza assoluta ai busti rigidi
Busto iperestensore antigravitario “CMZ”
(Tielle Camp)
CONTROINDICAZIONI
Persone con ferite aperte, ferite chirurgiche fresche, contusioni recenti, ematomi sottocutanei o
gravi insufficienze respiratorie
FORNITURA
Ausilio prescrivibile dal medico specialista con
modello 03 con il codice ISO 06.06.09.036 del
Nomenclatore Tariffario
Corsetto iperestensore a croce “ATL”
(Tenortho)