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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
“…perché vi sia competenza democratica
è necessaria in primo luogo la conoscenza.”
(S. Natoli – ll buon uso del mondo. Agire nell’età del rischio)
EMENTE
Pratiche per una “cittadinanza attiva”
Insegnante Giuliana Massaro
Scuola Primaria “S.Giovanni Bosco”
Classe Quinta
Via dei Venier
33085 Campagna di MANIAGO (PN)
CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
INDICE
PRESENTAZIONE ...................................................................................3
IDEA E TEMA CENTRALE..........................................................................4
I TRE ASPETTI PIÙ INTERESSANTI DELL'ESPERIENZA..................................4
FINALITA’ DEL PERCORSO.......................................................................4
CONTESTO DI RIFERIMENTO....................................................................5
COMPETENZE DI CITTADINANZA..............................................................7
DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA..............................................................9
PUBBLICIZZAZIONE DEI PRODOTTI........................................................26
MODALITA’ DI LAVORO E METODOLOGIA DIDATTICA.................................27
MODALITA’ E STRUMENTI DI VERIFICA – VALUTAZIONE............................28
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DELL’ESPERIENZA....................................29
ALLEGATI............................................................................................29
CONDUTTORI DELL’ESPERIENZA.............................................................30
BIBLIOGRAFIA.....................................................................................30
FILM/DOCUMENTARI.............................................................................30
SITOGRAFIA........................................................................................30
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
PRESENTAZIONE
“Cultura, scuola, persona” sono le tre parole cardini con cui i docenti sono chiamati a
misurarsi per formare i cittadini di domani.
L’idea di base riconosce i minori quali soggetti di diritto ed individua il ruolo decisivo che
essi svolgono nella formazione della società di domani in quanto in grado, nel loro
processo di crescita, di innescare cambiamenti di ampia portata.
Alla scuola spetta quindi il compito di fornire ad ogni persona i supporti adeguati allo
sviluppo di una identità consapevole e aperta.
A fronte della mutevolezza degli scenari sociali e professionali, all’incertezza e instabilità
che determinano oggi la modernità, la scuola ha come obiettivo il formare saldamente ogni
persona sul piano cognitivo e culturale. Essa deve essere in grado di proporre situazioni di
apprendimento di saperi, di linguaggi e di strumenti di comprensione, in grado di
promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie, per favorire il
conseguimento di una propria e personale autonomia di pensiero.
Supporta lo sviluppo delle capacità di effettuare scelte autonome, il confronto continuo con
la progettualità, che interseca i valori, che, a loro volta, orientano la società in cui si vive.
L’interazione tra la scuola e le comunità di appartenenza, siano esse locali, nazionali o
internazionali, affianca il compito “dell’insegnare ad apprendere” con quello “dell’insegnare
ad essere”.
Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla
costruzione di collettività ampie e composite, dove la convivenza civile passi attraverso la
valorizzazione e convergenza di identità diverse e radici culturali proprie di ogni alunno.
E’ così che la formazione alla cittadinanza deve entrare nel cuore del curricolo, al centro
del processo educativo, nella dimensione scolastica più vera delle discipline, nella vita
della classe e nelle relazioni di tutti i giorni. Essa è promossa regolarmente quando
l’insegnamento consente di comprendere meglio se stessi, gli altri, l’ambiente; quando si
sviluppa una relazione sociale di cooperazione e di solidarietà. Educare alla cittadinanza
deve rappresentare il filo conduttore di molteplici esperienze che la scuola intende
realizzare. Avviene attraverso la riflessione sul proprio ruolo di studente all’interno della
comunità scolastica, la capacità di partecipare attivamente all’organizzazione dei contesti
di apprendimento, le conoscenze delle regole della vita collettiva e dei modi di stare nelle
istituzioni riconoscendone le finalità e l’importanza per la convivenza civile. L’educazione
alla cittadinanza è il vero progetto educativo dell’insegnare, un progetto che predilige il
dialogo come metodo attraverso il quale confrontarsi, attraverso il quale rapportarsi e
comprendersi con le differenze di genere, di lingua e di cultura.
La progettazione promossa per l’anno scolastico 2009/2010 in una classe quinta della
Scuola Primaria di Campagna, ha inteso percorrere con gli alunni un cammino dentro a
pratiche di CITTADINANZA agita. Le attività sono state suddivise in tre fasi di intervento,
intese ad articolare la finalità generale in obiettivi a breve termine, al fine di consentire
l’approfondimento di aree tematiche differenziate, divenute tratti caratterizzanti del
percorso realizzato. Le fasi di intervento sono individuabili in:
• Ricercare per conoscere
• Partecipare
• Comunicare
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
IDEA E TEMA CENTRALE
La tematica utilizzata come filo conduttore dell’esperienza è l’energia. La scelta è stata
sollecitata dal percorso già avviato nell’anno scolastico precedente e che ha avuto modo
così di concretizzarsi e concludersi. La tematica scelta ha consentito di predisporre una
progettazione che ha tenuto conto dell’apporto delle singole discipline e,
contemporaneamente, ha messo gli alunni nella situazione di riflettere, approfondire,
progettare ipotesi e soluzioni a problematiche concrete. Ciò li ha visti protagonisti
nell’organizzazione e nell’azione, favorendo momenti di discussione e confronto tra pari e
con adulti esperti.
L’idea nasce, inoltre, dalla necessità che la classe presentava di contenere alcuni
comportamenti all’interno di regole e di responsabilità dei singoli verso il gruppo. La
difficoltà di riconoscere limiti e confini nei comportamenti, atteggiamenti, contenimento
delle emozioni, andava affrontata proponendo percorsi che favorissero aspetti di
riflessione, consapevolezza e coinvolgimento nelle scelte, impegno e autonomia,
responsabilità nell’assunzione di ruoli sia individuali che collettivi.
I TRE ASPETTI PIÙ INTERESSANTI DELL'ESPERIENZA
1. Cittadinanza attiva come oggetto del percorso didattico
2. Uno strumento per la valutazione del processo: il gioco di ruolo
3. Uso delle tecnologie come strumento per lo sviluppo di atteggiamenti cooperativi
nel gruppo classe
FINALITA’ DEL PERCORSO
Le finalità principali del percorso didattico “EnergeticaMENTE" sono quelle di:
• Costruire occasioni di riflessione e dialogo sui temi della partecipazione e del
concetto di democrazia;
• Stimolare forme cooperative di risoluzione di problemi legati alla quotidianità e
attualità della scuola, facilitando i processi che portano alla formazione culturale e
all’autonomia di giudizio;
• Favorire una partecipazione attiva alla vita sociale ed un reale esercizio dei diritti e
doveri di cittadinanza;
• Sostenere e promuovere la capacità di lavorare e progettare insieme degli alunni tra
loro e con le istituzioni pubbliche, al fine di stimolare la personale capacità di
costruire e prendersi cura di beni comuni.
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
CONTESTO DI RIFERIMENTO
La mission del Circolo Didattico di Maniago si esplicita negli obiettivi di seguito enunciati:
• dare priorità ai bisogni formativi degli alunni
dell’apprendimento;
• organizzare l’accoglienza;
• favorire l’integrazione-inserimento;
• valorizzare le diversità;
• sviluppare un clima socio-relazionale positivo;
• dialogare con il territorio e aprirsi alle innovazioni
migliorando
la
qualità
Da molti anni l’Istituto è impegnato in progettazioni che hanno come finalità l’apertura
culturale, intesa come interazione tra soggetti diversi, sia interni alle scuole, che esterni.
Sostiene la progettazione il richiamo agli obiettivi di Lisbona del 2000:
• Migliorare il livello dell’apprendimento in Europa
• Rendere l’accesso all’apprendimento più facile e più diffuso lungo tutto l’arco della
vita.
• Aprire l’istruzione e la formazione nei confronti dell’ ambiente locale, dell’Europa e
del mondo
• Utilizzare al meglio le risorse.
• Aggiornare la definizione delle capacità di base per la società della conoscenza.
Costituiscono nodi cardine da perseguire le Competenze Chiave Europee di Cittadinanza:
•
•
•
•
•
•
•
•
comunicazione in madrelingua;
comunicazione in lingue straniere;
competenza matematica e competenze di base in scienze e tecnologia;
competenza digitale;
imparare ad imparare;
competenze sociali e civiche;
spirito di iniziativa e imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturale.
In tal senso il Circolo Didattico di Maniago aderisce a:
•
•
•
•
•
•
valutazione INVALSI e OCSE-PISA
progetti per la definizione di CURRICOLI VERTICALI e VALUTAZIONE
progetti di valorizzazione e promozione del territorio e delle sue risorse
progetti di prevenzione del disagio
progetti di integrazione e sostegno alle disabilità
progetti di educazione alla solidarietà e cittadinanza attiva
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
Il Circolo Didattico di Maniago è impegnato in:
•
•
•
•
•
progetti formativi di rete tra istituti
progetti ecomuseali, in qualità di CELLULA
progetti EUROPEI: Comenius, scambi docenti, Rete Educare all’Europa
progetti di solidarietà con associazioni di volontariato, genitori, cittadinanza
progetti per la formazione all’uso delle tecnologie: lavagne interattive digitali, blog e
podcasting, spazi di scrittura condivisa in rete.
Il percorso didattico documentato è stato realizzato in una classe quinta della Scuola
Primaria di Campagna. La scuola di Campagna da alcuni anni è impegnata nel progetto
“Insieme per il Mali”, un progetto di solidarietà agita che vede alunni, genitori, insegnanti
collaborare assieme all’Associazione “Vento di Terre Lontane” per il sostegno in iniziative
concrete verso il villaggio di Dioubeba in Mali. Il progetto prevede attività di scambio in
lingua inglese, produzione di materiali, eventi, azioni pubbliche che promuovono gli
obiettivi del progetto. Per questo anno scolastico la finalità è costituita dalla raccolta di
fondi per la costruzione di una scuola in mattoni per il villaggio. Il focus generale che vede
le classi della scuola impegnate nella ricerca è “il diritto all’istruzione”.
Documentazione GOLD 2009 “L’occhio del lupo”-Progetto Insieme per il Mali
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
COMPETENZE DI CITTADINANZA
Il percorso si propone di sviluppare le seguenti competenze:
•
•
•
Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di
vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità,
contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive,
nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e
consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni
riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le
responsabilità.
Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando
ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati,
proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi
delle diverse discipline.
COMPETENZE ATTESE IN CLASSE QUINTA:
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
CONOSCENZE DA SVILUPPARE.
Il percorso didattico vede coinvolte le discipline: storia, geografia, tecnologia.
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DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA
“Se la democrazia fosse un cielo
me lo immaginerei come le stelle
che rappresentano tutti i cittadini,
le costellazioni che sono le famiglie
e tutto l’insieme, cioè l’universo, lo Stato Italiano
perché è infinito
e nell’infinito ci sta tutto!”
La Scuola Primaria di Campagna è impegnata nella valorizzazione della centralità della
persona che apprende, tenendo conto della sua singolarità e della propria personale
complessità. In tal senso si intendono promuovere tutte quelle azioni che pongono al
centro dell’azione educativa l’alunno. La progettazione specifica tiene conto della centralità
degli oggetti di conoscenza, come acquisizione consapevole e stabile, come elementi per
la crescita autonoma di strumenti atti a risolvere e interpretare i contesti culturali.
L’osservazione iniziale rileva la necessità di creare elementi di interconnesione tra i saperi
e il superamento della frammentarietà degli stessi. Gli alunni dimostrano di avere ancora
difficoltà in situazioni dove vengono chiamati a mettersi in gioco direttamente, prevalgono
alcuni comportamenti di scarso ascolto dell’altro, di relazioni leggermente conflittuali, di
difficoltà a gestire in modo adeguato un lavoro di gruppo. Dall’ascolto iniziale dei bambini
emerge un mondo ricco di informazioni, ma fortemente disgiunto. L’attività iniziale
consente di scoprire che esiste negli alunni una visione emozionale legata alle
caratteristiche socio-culturali del proprio territorio, caratterizzato da elementi quali:
sicurezza e tranquillità familiare e parentale, ambiente accogliente dove prevale la famiglia
allargata e il concetto di comunità educante, realtà antropica rurale, regolata da regole di
convivenza trasmesse tacitamente.
In tale analisi emerge però la solitudine tra i bambini dovuta alla parcellizzazione abitativa
sul territorio, alle esigenze lavorative delle famiglie, alla provenienza degli alunni (sud
ferrovia, Campagna, Dandolo). La scuola rimane il luogo privilegiato di contatto e relazione
tra gli alunni.
Il sistema delle relazioni interne della classe, con le difficoltà a superare alcuni
protagonismi e bisogni di attenzione centrata sul sé più che su ciò che si realizza, porta a
riflettere sulle modalità e strategie da proporre nella realizzazione dell’intera attività,
privilegiando quelle situazioni di confronto e stimolo che possano favorire i rapporti di
convivenza interna della classe. Si procederà, inoltre, favorendo le attività di scambio
comunicativo, per consentire a tutti di partecipare e di esprimere le proprie idee e
convinzioni, agendo per potenziare il bagaglio linguistico ed espositivo di ognuno.
Per realizzare ciò entrano in gioco le singole discipline (storia, geografia, tecnologia) come
luoghi di azione dove appropriarsi di strumenti capaci di sviluppare la dimensione del
vivere e agire in un mondo in continuo cambiamento, sviluppando la propria competenza
ad operare in modo autonomo e responsabile verso gli oggetti dell’apprendimento. In
particolare si utilizzerà la sequenza del: agire, esplorare, fare esperienze, riflettere.
L’indagine sui prerequisiti iniziali relativi ai linguaggi delle singole discipline, rileva un livello
adeguato, che consente di affrontare l’intervento educativo nel suo complesso.
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FASI DI LAVORO
La pianificazione del percorso prevede la realizzazione di tre fasi di lavoro così definite:
FASE 1 – Ricercare per conoscere: l’energia e le fonti rinnovabili
FASE 2 – Partecipare: il progetto Fotovoltaico
FASE 3 – Comunicare: Radio Tangram
Parte del percorso sarà sviluppato nel Progetto Mali (fase 4), dove si approfondiranno i
termini di “diritto/dovere”, “regole”, “solidarietà”, “interazione”, utilizzando come pretesto la
ricostruzione della storia della “scuola” e la sua trasformazione nel tempo e nello spazio,
del “diritto all’istruzione”, in riferimento alla Carta Costituzionale, alla carta dei Diritti
Universali dell’Uomo e alla Carta dei Diritti dei Bambini e delle Bambine.
La prima fase di lavoro ha visto l’approfondimento sugli strumenti operativi propri della
storia e della geografia, in particolare rispetto a:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Orientamento
Uso delle carte geografiche
Punti di riferimento, in particolare rispetto a: latitudine, longitudine, altitudine
Elementi che caratterizzano il paesaggio italiano con particolare riferimento agli
aspetti fisici e alle zone climatiche
Uso di linee del tempo
Uso di carte geostoriche
Uso di grafici
Lettura e comprensione di testi specifici
Costruzione di mappe concettuali per facilitare il metodo di studio
L’attività iniziale in laboratorio informatico si è concentrata sull’uso di tabelle in word ed
excel e nella costruzione di grafici con excel, per favorire l’uso di strumenti per il
trattamento di dati.
La fase iniziale prevede il colloquio clinico come tecnica per l’ascolto cognitivo.
E’ stato proposto agli alunni di intervenire sul concetto di “confine”. La scelta non è
casuale, ma deriva da una riflessione sulle implicazioni culturali e di significato che il
termine consentiva di sviluppare.
Si è trattato di usare un concetto che poteva essere alla portata degli alunni e che
contemporaneamente consentiva di sviluppare aperture plurali sulle varie tematiche che il
percorso prevedeva in qualche modo di affrontare.
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
Mappa concettuale del docente:
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Dal protocollo di registrazione del Colloquio clinico è stata costruita la matrice cognitiva
degli alunni:
Il confronto tra la mappa concettuale e la matrice cognitiva degli alunni a seguito del
colloquio clinico, rileva i seguenti nodi chiave:
•
•
•
•
•
•
•
•
È fortemente presente negli alunni il concetto di confine inteso come limite
Il limite è interpretato come separazione sia dal punto di vista geografico che di
comportamenti, in particolare rispetto alle regole nel gioco, nello sport, nella strada
Gli alunni rilevano il concetto di confine come elemento che divide popoli e nazioni
sulla base della lingua e –parzialmente- anche nella religione
Gli alunni evidenziano che i confini sono spesso visibili, attraverso segni sul
territorio, ma possono essere anche non visibili come in mondi che appartengono al
proprio vissuto soggettivo. Tale distinzione non risulta però netta e si riferisce
vagamente al pensiero come luogo dove si possono determinare dei limiti
E’ presente il concetto di confine come strumento per l’orientamento nello spazio
Sono riconosciuti sia i confini fisici che quelli amministrativi, anche se rimane una
confusione di fondo sui denominatori giuridici (stato, nazione, regione…). Il
linguaggio specifico risulta carente.
E’ presente il concetto di proprietà come necessità di delimitare il possesso.
Le regole sono intese come confine per evitare litigi e guerre e, in quanto tali, sono
ritenute necessarie.
E’ assolutamente mancante il concetto di confine nel tempo, inteso sia come spazio
temporale che come sviluppo del concetto medesimo nel corso della storia. Gli alunni
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
infatti hanno portato esempi legati esclusivamente all’oggi e al loro vissuto. Va sottolineata
che forse poteva essere posta la domanda: “i confini sono sempre stati gli stessi, sono
sempre stati come sono oggi?” che forse avrebbe potuto sollevare alcune riflessioni.
E’ interessante che gli alunni abbiano rilevato l’importanza della lingua come strumento di
comunicazione e uguaglianza e anche il riferimento al concetto di confine come
delimitazione di oggetto, riconducibile al punto di vista geometrico.
In sintesi il concetto di confine è legato sostanzialmente alla SEPARAZIONE e al
POSSESSO.
Il nodo sul quale verterà la progettazione didattica sarà quindi:
•
Appartenenza, sia in senso geo/storico che giuridico/amministrativo, ma anche
sociale, con particolare attenzione alla visione glocale, sia di superamento dei
confini, che di accettazione dell’altro e della diversità, al fine di sviluppare il concetto
di comunità e di cittadinanza attiva. Da una parte si svilupperà il concetto di confine
inteso come insieme di regole finalizzate alla garanzia delle libertà personali e dei
diritti dei singoli all’interno di un gruppo, di una comunità, di una società, e il
concetto di confine come coscienza del proprio e altrui essere persona, cittadino,
abitante del mondo.
Le discipline interverranno attraverso l’approfondimento e l’analisi delle tematiche secondo
i propri punti di vista.
FASE 1 – Ricercare per conoscere: l’energia e le fonti rinnovabili
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
GEOGRAFIA
• Orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche, utilizzando la bussola e i punti
cardinali
• Estendere le proprie carte mentali
• Analizzare fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche,
tematiche, grafici, immagini satellitari
STORIA
• Confrontare i quadri storici delle civiltà studiate
• Usare cronologie e carte storico/geografiche per rappresentare conoscenze
studiate.
• Elaborare rappresentazioni sintetiche di civiltà analizzate
TECNOLOGIA
• Esaminare processi rispetto all’impatto con l’ambiente
• Rappresentare oggetti e processi con disegni e modelli
Gli alunni, sollecitati dall’insegnante di scienze, raccolgono testi e informazioni relative alle
fonti di energia. Lavorano per piccoli gruppi. I materiali sono raccolti da testi o da materiale
ricercato attraverso internet. La selezione e sistematizzazione dei materiali avviene in
classe con la guida dell’insegnante di scienze. Il materiale viene strutturato in testi,
disegni, e fotografie e composto su cartelloni che sono esposti nel corridoio della scuola.
Le tematiche riguardano le varie fonti energetiche derivanti da:
Insegnante Giuliana Massaro
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•
•
•
•
•
•
•
•
Sole
Acqua
Carbone
Petrolio
Gas naturale
Vento
Nucleare
Rifiuti
La motivazione negli alunni è alta, così ripercorro assieme a loro quanto avevamo visto
nell’anno precedente durante la visita alla Centrale Idroelettrica di Malnisio. Il ricordo è
piuttosto vivo e i ragazzi dimostrano di conoscere il sistema di trasformazione dall’energia
cinetica ad energia elettrica che avviene attraverso il movimento dell’acqua nelle turbine.
Propongo alla classe la visione del film di Ermanno Olmi “La diga del ghiacciaio”.
Procediamo con una prima visione del film e una seconda, dove gli alunni hanno il compito
di ricavare dati e informazioni con cui è stata costruita la seguente scheda informativa:
QUANDO
La diga è stata costruita nel 1952
DOVE
La diga del ghiacciaio Sabbione si trova in Val Formazza, nelle
Alpi Lepontine, in provincia di Verbania, nella Regione Piemonte
Insegnante Giuliana Massaro
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LE MISURE
LA COSTRUZIONE
La valle si trova nelle Alpi Lepontine. Separa le Alpi tra il Monte
Leone e il San Gottardo ad ovest dalle Alpi Ticinesi e del Verbano
ad est. I monti principali che contornano la valle sono:
• Blinnenhorn - 3.374 m
• Basodino - 3.273 m
• Punta d'Arbola - 3.235 m
• Punta del Sabbione - 3.182 m
• Pizzo Biela - 2.863 m
La diga è stata costruita a 2.500 m di altitudine. E’ lunga 270 m.
La portata d’acqua della diga è di 42 milioni di m3, la condotta
portante è lunga 985 metri e produce energia idroelettrica per una
città di 100.000 abitanti. L’energia prodotta è di 44.700 volt. La
diga è composta da 11 elementi. E’ stata costruita in 5 anni, con
turni continui degli operai, di notte e di giorno.
La diga è composta da 11 elementi di calcestruzzo. Il calcestruzzo
era prodotto con la roccia delle montagne, fatta saltare con le
mine. Il materiale era trasportato dall’interno della montagna con
dei vagoni e poi triturato dalle tramogge. Il calcestruzzo,
attraverso le teleferiche, era rovesciato e compresso nella parte in
costruzione.
Gli operai lavoravano a molti metri d’altezza, su speciali gru.
La diga è stata costruita in 5 anni e molti operai sono morti sul
lavoro. Agli “uomini del Sabbione” è dedicata una chiesetta
all’inizio della valle.
Insegnante Giuliana Massaro
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Abbiamo poi proceduto con la ricerca di dati informativi sulla costruzione di dighe e centrali
idroelettriche sul nostro territorio. Lo scopo dell’attività era quello di evidenziare elementi
ricorrenti e metterli in rapporto tra loro per cercare di comprendere lo sviluppo delle
infrastrutture in relazione allo sviluppo economico del territorio.
La ricerca, effettuata attraverso risorse in rete1, ci ha portato a costruire una linea del
tempo che, a partire dal 1900 fino al 2010, riportava gli eventi legati alla costruzione e
attivazione di dighe e centrali idroelettriche.
LE CENTRALI NEL TERRITORIO DELLA PEDEMONTANA PORDENONESE
1900 – inizia la costruzione della centrale di Malnisio e la diga di Ponte Antoi
1905 – entra in funzione la Centrale di Malnisio
1939 – si costruisce uno sbarramento sulla stretta dei Maraldi per irrigare i campi
1947 – inizia la costruzione della centrale idroelettrica di Colle
1949 – entra in servizio la centrale di Colle
1951 – inizia la costruzione della centrale di Istrago
1952 – entra in funzione la diga di ponte Racli e la centrale di Meduno
1953 – entra in servizio la centrale di Istrago
1960 – Inizia la costruzione della diga di Ca’ Selva
1961 – inizia la costruzione della centrale di Chievolis
1962 – inizia la costruzione della diga di Ca’ Zul
1963 – entra in servizio la diga di Ca’ Selva
1964 – entra in servizio la centrale di Chievolis e la diga di Ca’ Zul
1988 – chiusura della Centrale di Malnisio
Gli alunni, analizzando la linea del tempo, hanno evidenziato come negli anni compresi
dalla fine della seconda Guerra mondiale alla prima metà degli anni sessanta, vi sia stata
un’attività quasi frenetica nella costruzione e potenziamento di infrastrutture per la
produzione di energia idroelettrica. Va ricordato, inoltre, che nel 1963 si verificherà il
disastro del Vajont e che a seguito di tale evento nel 1964 sarà costruita la zona
industriale di Maniago. Gli alunni rilevano che il periodo di forte industrializzazione sul
territorio è avvenuto a partire dalla fine degli anni cinquanta circa, fino alla prima metà
degli anni sessanta. Questa visione consente di modellizzare e confrontare i dati con quelli
generali relativi all’industrializzazione in Italia, sia dal punto di vista storico che geografico.
Infatti abbiamo osservato con gli alunni che lo stesso processo è stato attuato su gran
parte delle zone dell’Italia Settentrionale a più forte sviluppo industriale.
Il percorso ha visto parallelamente lo studio e approfondimento della Civiltà della Grecia
Antica, con particolare attenzione allo sviluppo degli elementi di governo delle città-stato,
attraverso il confronto tra oligarchia e democrazia.
Sono stati utilizzati:
• Testi storici
• Documenti iconografici
• Materiale multimediale
• Approfondimenti tematici: la storia di Filippide
• Strumenti di rappresentazione del tempo
Gli alunni hanno prodotto un poster con le caratteristiche del quadro di civiltà approfondito.
1
Progetto dighe: http://www.progettodighe.it/main/reportage/article/asta-del-cellina
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
L’analisi del quadro di civiltà porta gli alunni a porsi delle domande sul significato del
termine DEMOCRAZIA e sull’uso odierno dello stesso.
L’approfondimento avviene attraverso l’uso di una breve presentazione da parte
dell’insegnante (vedi allegato “Costituzione”).
Viene utilizzato il sito: “Il Parlamento dei bambini”, http://bambini.camera.it/ , dove gli
alunni a coppie esplorano l’ambiente, con particolare attenzione a:
• Parlawiki, per ricercare significati e parole
• Visitare virtualmente la “Camera” attraverso le foto gallery
• Conoscere giocando, attraverso il gioco online “Facciamo una legge”
La visita al sito sollecita gli alunni a partecipare al Concorso “Parlawiki”.
E’ così che, dopo una animata discussione, il gruppo di alunni propone di dare
individualmente una definizione alla parola “democrazia”, utilizzando delle metafore.
Per facilitare la riflessione di ognuno viene proposto:
“Se la democrazia fosse:
… un cibo
… un animale
… un oggetto
… un mestiere
… una persona
… un ……”
Il risultato è stato assolutamente originale e ricco di significati. Dal confronto e dall’ascolto
effettuato in classe, alcuni alunni propongono di raccoglierlo in un video.
Si procede quindi con la registrazione video e l’inserimento di semplici disegni realizzati
dagli alunni stessi. Il video, ridotto, viene inviato al Concorso Parlawiki, quello integrale
sarà consegnato agli alunni a fine anno. I testi e i disegni vengono montati in una
sequenza ed esposti nel corridoio della scuola. (vedi allegato”Se la Democrazia fosse” in
GOLD VIDEO)
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FASE 2 – Partecipare: il Progetto Fotovoltaico
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
GEOGRAFIA
1. Analizzare fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche,
tematiche, grafici, immagini satellitari
2. Conoscere e applicare il concetto polisemico di regione
3. Comprendere che il territorio è costituito da elementi fisici e antropici connessi e
interdipendenti
STORIA
1. Rappresentare in un quadro storico-sociale il sistema di relazioni tra segni e
testimonianze del passato presenti sul territorio vissuto
2. Confrontare i quadri storici delle civiltà studiate
3. Usare cronologie e carte storico/geografiche per rappresentare conoscenze
studiate.
4. Elaborare rappresentazioni sintetiche di civiltà analizzate
TECNOLOGIA
1. Esaminare processi rispetto all’impatto con l’ambiente
2. Rappresentare oggetti e processi con disegni e modelli
3. Comprendere che con molti dispositivi di uso comune occorre interagire
attraverso segnali e istruzioni ed essere in grado di farlo.
4. Utilizzare le Tecnologie della Informazione e della Comunicazione (TIC) nel
proprio lavoro.
La situazione problematica iniziale è favorita dalla notizia che il Comune di Maniago ha
stanziato una cifra per intervenire sull’edificio scolastico. La scuola di Campagna si trova
collocata in un edificio storico, che ha visto pochi interventi strutturali negli ultimi anni. Il
Comune si sta impegnando per riportare a norma la struttura e renderla funzionale.
Il problema di intervenire sull’edificio viene, inoltre, stimolato attraverso la lettura di un
articolo comparso sul giornale locale che riporta l’adesione al Progetto ENER “100 impianti
fotovoltaici per 100 Comuni”2 da parte del Comune di Maniago.
Gli alunni analizzano il testo dell’articolo e costruiscono la seguente mappa:
2
http://www.comune.maniago.pn.it/it/notizie/66/impianti_fotovoltaici_comuni_Italia.html
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
Le scelte del Comune di risistemazione dell’edificio scolastico, collegata alla volontà di
promuovere sul territorio comunale l’uso di energie rinnovabili, sollecita la classe a
sviluppare una proposta operativa per diventare soggetti attivi in una situazione che vede
la scuola di Campagna come luogo di possibili cambiamenti e modificazioni in tempi
relativamente brevi.
Si decide quindi di diventare “protagonisti e aiutare i decisori di governo nelle loro scelte”.
Ecco la proposta operativa:
Problema
Soggetti istituzionali da
coinvolgere
Azioni
Risistemazione dell’edificio scolastico in un’ottica di
risparmio energetico
Dirigente Scolastico
Comune di Maniago: Sindaco e Assessori all’Ambiente e
all’Istruzione
1. Esplicitare la proposta al Dirigente Scolastico in quanto
legale rappresentante della scuola
2. Chiedere la sua collaborazione e un primo intervento
esplorativo presso il Comune di Maniago
3. Se la proposta è approvata dal Dirigente, chiedere un
incontro con il Sindaco e gli Assessori per illustrare la
proposta e conoscere il progetto e le intenzioni della
Giunta
4. Comunicare i risultati di quanto ottenuto attraverso gli
strumenti web a disposizione della classe
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
IN AZIONE
Gli alunni elaborano una lettera che viene inviata al Dirigente Scolastico:
“Egregio Dirigente,
siamo gli alunni della classe 5^ di Campagna.
Vorremmo presentarle una proposta per migliorare la nostra scuola e farla
diventare più ecologica e in armonia con l’ambiente.
Per risparmiare energia elettrica, proponiamo che, nel caso in cui la
scuola venga ristrutturata, sul tetto siano posti dei pannelli fotovoltaici.
Questa idea ci è venuta quando abbiamo letto a scuola del progetto “100
impianti fotovoltaici per 100 Comuni d’Italia”.
Siamo anche a conoscenza che il Comune di Maniago ha aderito al
progetto e, a breve, sistemerà l’edificio della nostra scuola.
Vorremmo quindi proporre al Sindaco di Maniago di mettere anche la
scuola di Campagna nella lista degli edifici che avranno diritto ai pannelli
fotovoltaici.
Le chiediamo se è d’accordo su questa proposta e se possiamo rivolgerci
direttamente al Sindaco del Comune. Saremmo felici se lei sostenesse la
nostra richiesta.
Attendiamo una sua risposta e cordialmente la salutiamo,
alunni della classe quinta.”
Il Dirigente Scolastico, approva la richiesta degli alunni, si mette in contatto con il Sindaco
e segnala la proposta della classe, invia poi ai ragazzi la seguente mail:
“Carissimi Giulio, Flavia, Eric, Pablo, Deepansh, Matteo D., Matteo L,
Delia, Francesco, Giorgia, Kiara, Martina, Nicola, Christian (puff
puff….. quanti siete…..!!!), Amir, Stefano, Kyle, Alessia, Giada,
ero a conoscenza del progetto di sistemazione della scuola di Campagna
ma, dopo aver ricevuto la vostra lettera, ho consultato il sito di Eneritalia
(Ente Nazionale Energie Rinnovabili) e vi ho trovato la descrizione del
progetto di cui parlate (110 impianti fotovoltaici per 100 Comuni
d’Italia). Sul sito compare anche la delibera della Giunta Comunale di
Maniago, cioè la decisione ufficiale con cui il Sindaco e gli assessori
hanno deciso di aderire a questa iniziativa: si offre la possibilità a 100
tra famiglie o aziende si installare un impianto fotovoltaico per la
produzione di energia elettrica e saranno accolte le prime 100 richieste.
La vostra proposta di inserire anche la scuola di Campagna tra i
richiedenti, oltre a farvi onore per la sensibilità ai problemi
dell’ambiente che dimostrate e per la capacità di tenervi informati sulle
cose importanti che accadono a Maniago, mi sembra anche molto
razionale: se bisogna spendere dei soldi per ristrutturare la scuola, perché
non cogliere l’occasione di dotarla di un impianto per produrre in
autonomia l’energia elettrica senza inquinare? La vostra mi sembra quindi
un’ottima idea e senz’altro darò tutto il mio appoggio perché sia presa in
considerazione dal Sindaco e dalla Giunta. Secondo me potete senz’altro
scrivere voi la richiesta al Sindaco ma vi ricordo che bisogna fare anche
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
una “domanda” ufficiale, quindi bisogna chiedere agli uffici del Comune se
esiste un modulo da compilare e firmare e probabilmente dovrò farlo io
con il consenso del Consiglio di Circolo che si riunirà il 9 Febbraio
(speriamo che non sia troppo tardi….). Domattina andrò in Comune per
chiedere maggiori informazioni.
Vi ringrazio moltissimo per la vostra lettera e mi complimento per la
splendida idea che avete avuto: sarebbe un bel colpo se a scuola si
riuscisse ad avere l’impianto ed in questo caso ne dovreste andare
orgogliosi!! Ma non corriamo troppo, siamo cauti, cerchiamo di fare il
possibile per riuscirci e rimaniamo consapevoli del fatto che se la richiesta
verrà accolta ci saranno comunque tempi abbastanza lunghi per vederla
realizzata.
Saluti affettuosi a voi tutti e ai vostri insegnanti
Il dirigente della vostra scuola
Francesco”
Ottenuta l’approvazione da parte del Dirigente Scolastico, è stata inviata al Sindaco di
Maniago una lettera con la richiesta di un incontro. Otteniamo una conferma telefonica da
parte del Vice Sindaco e concordiamo di effettuare l’incontro il giorno 12 febbraio, giornata
dell’evento “M’illumino di meno”3, al quale aderiamo come classe.
Nel frattempo, in attesa dell’incontro, abbiamo approfondito le tematiche legate alla
divisione amministrativa tra Comune, Regione e Stato, abbiamo analizzato gli aspetti
geomorfologici, storici, ambientali, amministrativi della nostra Regione, il Friuli Venezia
Giulia, così…proprio per non arrivare impreparati  davanti ai rappresentanti del Comune.
Abbiamo anche studiato bene la conformazione del nostro territorio, Campagna,
utilizzando una carta topografica gentilmente offertaci dall’Ufficio Tecnico del Comune.
Abbiamo analizzato l’origine romana di “Campagna Ventunis” (così era chiamato
anticamente questo territorio), attraverso la visita al Museo Archeologico di Tesis, che
raccoglie ritrovamenti di epoca romana recuperati sul territorio. Abbiamo visto il film
“L’ultima legione”, che ha consentito agli alunni di porsi moltissime domande: come mai
Roma era così grande, con tutti quei palazzi, chi erano i Cesari, che ci facevano le legioni
in Inghilterra e cosa sono esattamente le legioni? E’ così che abbiamo avviato l’analisi
della storia di Roma, dalla sua fondazione allo sviluppo dell’Impero.
Per approfondire ancora la riflessione sulle tematiche del risparmio energetico, è stato
proiettato il film “Ember, il mistero della città di luce”. (vedi scheda film in allegato).
Il film è piaciuto tutto, ma in particolare gli alunni hanno rilevato:
“Quando la talpa gigante ha mangiato il Sindaco nelle tubature” Flavia
“…perché era l’ora di dargli una bella lezione a quel traditore, che per fortuna
incontra quell’animale (un po’ mostruoso), pronto a divorarlo. “ Giada
“…perché il Sindaco pensava solo per se stesso” Matteo D
“…perché non rubasse più il cibo” Cristian
“…perché era un Sindaco egoista, cattivo ed antipatico” Giorgia
“…perché il Sindaco era cattivo perché pensava solo a sé” Martina
3
http://www.radio.rai.it/radio2/millumino/proposte.cfm?
Q_ID=&first=41&Sel_Categoria=&Q_PROV=PN&Q_NAZIONE=
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
“…perché il Sindaco era antipatico e se ne approfittava degli altri per pensare
solo a sé stesso. Lui andava nel magazzino a mangiare tutto quello che c’era,
mentre tanti soffrivano per colpa sua” Nicola
“Quando si vedono gli insetti e animali giganti perché erano stati esposti alle
radiazioni nucleari. La città era piena di luci” Giulio
“…non c’è un punto del film che mi ha colpito di più, ma faceva capire quanto
fosse importante per la gente di Ember l’energia elettrica” Kiara
“Si sono salvati grazie ad una scatola di metallo, che conteneva all’interno le
istruzioni per ritornare in superficie” Alessia
“Il papà di Doon faceva finta che non fosse suo figlio per salvarlo” Giada
“Verso la fine trovano gli armadietti che si spostano e così…” Matteo L
“ sono usciti dalla città sotterranea” Stefano
“…sono riusciti ad emergere all’aria aperta e hanno visto per la prima volta la
luce del sole” Francesco
“…quando sono usciti, un vero spettacolo” Giulio
“Lina, Doon e Poppy risalgono in superficie e vedono il sole per la prima volta”
Martina
“Lina Doone e Poppy sono in salvo e c’erano tantissimi fiori colorati (e spero
che poi si salvino tutti)” Delia
“…hanno guardato l’alba…” Giorgia
“…e hanno mandato un messaggio agli abitanti di Ember” Amir
“i tre ragazzi vedono l’alba e affidano tutte le loro speranze ad un sasso”
Deepansh
e per concludere Eric:
“La cosa che mi ha colpito del film è stata quella di vivere sotto la crosta
terrestre al buio e senza la luce solare. Il sole è molto importante per la nostra
vita (ci dà delle regole, alzarsi la mattina, vivere con la luce che cresce e la sera
andare a letto) però è anche importante per la vita delle piante e degli animali.
Inoltre con il sole si sono scoperte nuove forme di energia, pannelli solari e
fotovoltaici. Non riesco ad immaginarmi una vita senza il sole, ogni cosa è
legata direttamente o indirettamente a questa stella. La sua fonte per ora ci
sembra inesauribile, ma non sarà per sempre illimitata.”
E’ arrivato il momento dell’incontro con l’Amministrazione Comunale, che ci ha riservato
sorprese inaspettate. Infatti, non solo eravamo attesi ma, quello che ci ha stupiti, è stato il
modo. Gli alunni sono stati accolti nella Sala Consiliare del Comune. Era presente l’intera
Giunta con il Sindaco. Sono intervenuti l’Assessore all’Ambiente, che ha illustrato
l’organigramma e il funzionamento amministrativo del Comune, Il Vice Sindaco, che ha
illustrato le caratteristiche e i vantaggi del fotovoltaico e del progetto attivato dal Comune,
il Sindaco che ha accolto la nostra proposta e ci ha ringraziato di averla ideata e resa
pubblica.
Gli alunni hanno spiegato le ragioni della loro presenza, hanno posto domande molto
pertinenti e interessanti che hanno favorito la spiegazione, hanno presentato al Sindaco il
loro video “Se la democrazia fosse”, lasciandone una copia in visione.
Con la promessa di “essere invitati all’inaugurazione” della scuola risistemata e con il suo
funzionante impianto fotovoltaico, siamo ritornati in classe convinti di avere almeno un po’
contribuito a costruire un futuro un po’ più sostenibile.
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
FASE 3 – Comunicare: Radio Tangram
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
TECNOLOGIA
1. Elaborare semplici progetti individualmente o con i compagni seguendo una definita
metodologia progettuale.
2. Comprendere che con molti dispositivi di uso comune occorre interagire attraverso
segnali e istruzioni ed essere in grado di farlo.
3. Utilizzare le Tecnologie della Informazione e della Comunicazione (TIC) nel proprio
lavoro.
CONTENUTI
• Le fonti d’energia
• Le energie rinnovabili
• Il fotovoltaico
Quello che ha accompagnato il percorso con gli alunni è stato l’aspetto comunicativo. In
realtà questa fase non è a sé stante, ma integrata con le precedenti. Per facilitare la
descrizione e la lettura, essa viene riportata come nucleo separato.
La scuola ha a disposizione un blog di comunicazione e scrittura condivisa per gli alunni,
Tangram, e un podcast che viene utilizzato per la pubblicazione di materiali audio e video
legati a produzioni collettive degli alunni, Radio Tangram.
Avere a disposizione questi strumenti consente di avvicinare gli alunni alla comunicazione
web, non solo come fruitori, ma come autori e soggetti attivi e costruttivi di un ambiente
online.
Si tratta di “abitare la rete” e di farlo in modo responsabile e condiviso.
Questo è l’obiettivo dell’uso di questi due strumenti, obiettivo che viene pattuito tra me,
insegnante e amministratrice dell’ambiente, e i singoli alunni. Le regole sono poche e
semplici:
• essere responsabili di ciò che si scrive
• essere attenti agli altri e non risultare offensivi
• essere interessanti e stimolanti
Queste poche regole, una guida all’uso del blog, l’imparare facendo e le evidenti
possibilità di rimanere in contatto continuo (alunni-insegnante-alunni), hanno consentito di
fruire di questi ambienti in modo molto meno conflittuale di quanto spesso possa avvenire
nella classe, dove anche solo l’espressione del volto può suscitare discussioni e
arrabbiature tra i ragazzi.
Se il blog è uno spazio libero, dove i ragazzi hanno potuto scrivere, mandarsi messaggi,
inserire materiali utili all’attività di classe, il podcast Radio Tangram è l’ambiente che
Insegnante Giuliana Massaro
23
CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
abbiamo utilizzato per documentare, narrare e comunicare il percorso effettuato dentro al
tema dell’energia.
Gli strumenti utilizzati sono:
• un mp3 per la registrazione audio
• computer
• programma open WAVE per il trattamento dei file audio
La modalità di lavoro è la seguente:
• costruzione del testo (da materiali prodotti, ricerche, interviste…)
o
o
o
o
o
ordine logico
connessione tra le parti
semplificazione del testo per renderlo fruibile ad un ascolto in rete
inserimento di parti accattivanti
rilettura per apportare modifiche e miglioramenti
• recitazione
o
o
o
o
assegnazione delle parti
prove (lettura personale e silenziosa)
registrazione
eventuale seconda registrazione se ci sono errori
• montaggio
o con WAVE seguendo il testo, si uniscono i file audio, si inserisce la sigla
iniziale e finale e l’eventuale spezzone musicale.
• Pubblicazione
o Inserimento del file in spazio on line dell’istituto (ftp)
o Scrittura del post con inserimento del link al file
Questa modalità di lavoro consente a tutti gli alunni di essere protagonisti, infatti a tutti
viene assegnata una parte, anche a chi presenta difficoltà; emergono le competenze, in
particolare da parte di chi ha capacità personali ed interpretative. Nel caso di un alunno il
lavoro realizzato durante questo anno scolastico lo ha portato a diventare un attento
lettore di narrativa, in particolare di testi dove l’interpretazione dei personaggi è marcata, e
i dialoghi sono molto presenti.
Le puntate realizzate con Radio Tangram sul tema dell’energia e delle fonti rinnovabili
sono state le seguenti:
1. “Energia con sorpresa finale”, divisa in due file audio. Il primo riporta le ricerche
effettuate con l’insegnante di scienze sulle fonti di energia, il secondo racconta la
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
costruzione della Diga del Sabbione, tratta dalla visione del film di Ermanno Olmi
"Gli anni Edison" edizioni Feltrinelli.
2. Un post con le riflessioni sulla visione del film “Ember il mistero della città di luce”
3. “Fotovoltaico: energia rinnovabile. La nostra proposta” che riporta in audio la parte
iniziale di presentazione dell’organizzazione amministrativa del Comune, con la
registrazione avvenuta in loco dell’Assessore all’Ambiente, e la parte video dove
vengono presentate le caratteristiche e i vantaggi del fotovoltaico. I video sono stati
divisi e titolati secondo il paradigma proprio della tecnologia:
Nuclei fondanti (Epistemi) della Tecnologia
Paradigma della tecnologia
2
3
4
Risorsa
Processo
Artefatto
Controllo
Esigenza/
Problema
Impatto
1
5
In particolare una trasformazione intenzionale:
… prevede in tutte le sue fasi sistemi – modalità – strumenti di controllo per
monitoraggio e valutazione
paolo gallici
<
Il paradigma è stato discusso assieme agli alunni e attraverso i materiali video
abbiamo ricostruito il medesimo schema sul quaderno. Questo schema ha
consentito di affrontare alcune piccole discussioni in classe su fatti di cronaca,
come l’esplosione della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico. Gli alunni
hanno rilevato che troppo spesso ci si ferma alla produzione dell’artefatto, senza
sviluppare adeguati sistemi di controllo e soprattutto senza considerare l’impatto
ambientale e il sistema di dismissione e riciclo. Dentro a questa discussione hanno
affermato che si tende a produrre per il consumo e non per lo sviluppo, in armonia
con l’ambiente e in un’ottica di sostenibilità.
4. “TECNOECO. Fai la cosa giusta”, è il racconto del gioco di ruolo che abbiamo
effettuato in classe e che è stato usato come situazione di valutazione degli
apprendimenti e dei risultati del percorso.
TEMPI
La 1^ fase è stata realizzata da ottobre a dicembre, ha coinvolto nel suo insieme le 4 ore
settimanali assegnate alle discipline (storia/geografia/tecnologia) e 1 ora di laboratorio
informatico.
Il medesimo tempo orario è stato utilizzato da gennaio a marzo per la seconda fase.
Insegnante Giuliana Massaro
25
CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
La costruzione delle puntate radio utilizza normalmente un paio d’ore, avendo già la parte
testuale pronta, quindi sono state utilizzate circa 8/10 ore di lavoro complessivamente.
STRUMENTI E MATERIALI
Sono stati utilizzati i seguenti mediatori:
o ATTIVI:
o Uscite e incontri con testimoni del quotidiano
o Visita al Museo
o Strumenti digitali (mp3, videocamera e fotocamera digitale,
computer..)
o ANALOGICI:
o Giochi di ruolo
o Giochi online
o Esecuzione di copioni
o ICONICI:
o Disegno finalizzato, fotografie, mappe, cartografia geo/storica, materiali
multimediali
o SIMBOLICI
o Discussione
o Narrazione
o Verbalizzazione orali e scritte, mappe concettuali, testi specialistici,
articoli di quotidiani
o Film e documentari
o Siti web
o Applicazione e controllo di regole
PUBBLICIZZAZIONE DEI PRODOTTI
Il percorso ha portato alla produzione di:
1. Quattro puntate nel podcast Radio Tangram
2. La partecipazione all’evento “M’illumino di meno” con l’incontro
dell’Amministrazione Comunale
3. Partecipazione al Concorso “PARLAWIKI” con la realizzazione di un DVD che sarà
consegnato agli alunni al termine dell’anno scolastico
4. Partecipazione al Concorso: “L’energia ci trasforma, trasformiamo l’energia”
5. Intervista al podcast “CHOCOLAT 3.B”
a. Contatto mail da parte del docente della Scuola Media di Faloppio (CO)
b. Predisposizione di un cluster di domande
c. Preparazione con gli alunni del testo in risposta al questionario
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
d. Appuntamento con Skype in orario scolastico per la registrazione
dell’intervista (fine maggio)
e. Esperienza di intervista e uso di Skype
f. Pubblicazione nel podcast Cholat 3.b e relativo link a Radio Tangram (in fase
di realizzazione)
MODALITA’ DI LAVORO E METODOLOGIA DIDATTICA
L’approccio metodologico del percorso ha tenuto conto nella sua costruzione di alcuni nodi
fondamentali:
• L’identificazione, all’interno delle discipline, di argomenti e concetti ritenuti
realmente rilevanti, considerando le connessioni tra e più discipline
• L’affrontare i concetti con la metodologia corretta e propria delle singole discipline
• La selezione dei tempi per affrontare in maniera analitica le tematiche
• L’uso di una molteplicità di strumenti e linguaggi, favorendo l’approccio alle nuove
tecnologie e muovendosi dall’esperibile, all’analogico, al digitale
• L’offrire agli alunni la possibilità di “esibire” le loro conoscenze, in contesti e
situazioni diversificate.
Si fa riferimento alla teoria di Ausubel4 sull’apprendimento significativo, che ritiene che un
soggetto per imparare in modo significativo deve poter collegare la nuova informazione a
concetti e proposizioni rilevanti già posseduti.
Si fa, inoltre, riferimento alla didattica per concetti secondo il modello Damiano, che
prevede le tre fasi di: progettazione (I), conduzione (II), valutazione (III).
I.
II.
III.
Progettazione
a. Mappa concettuale, che consente la rappresentazione dei concetti
sistematici e intenzionali da parte dell’insegnante e attese dell’azione
didattica
b. Conversazione clinica, che consente di investigare i processi di
concettualizzazione spontanea degli alunni
c. Matrice cognitiva, che consente di riconoscere le teorie ingenue degli alunni
d. Rete concettuale, che consente di definire il progetto/percorso finalizzato ad
organizzare il conflitto cognitivo tra concetti sistematici e spontanei
Conduzione
a. Definizione delle fasi di lavoro e organizzazione delle strategie da mettere in
atto
b. Scelta dei mediatori didattici, garantendo pluralità, differenziazione e
integrazione
Valutazione
a. Filo legame che esamina e controlla le connessioni interne al processo in
atto e distribuito nelle fasi di lavoro. Verifica della strategia messa in pratica.
Riprogettazione e riflessione della/sulla azione didattica (efficacia)
Questo approccio consente di mettere gli alunni davanti a uno o più compiti significativi.
La situazione di compito nel percorso documentato è stata di volta in volta individuato
all’interno delle fasi di lavoro:
4
David Ausubel (1963, 1968; Ausubel, Novak e Hanesian, 1978)
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
• edizioni delle puntate radio
• costruzioni di poster
• presentazione della proposta “fotovoltaico”
e ha messo gli alunni nella condizione di: agire, esplorare, fare esperienze, riflettere.
Gli alunni hanno svolto il percorso organizzandosi in piccoli gruppi di lavoro, aiutandosi a
vicenda attraverso l'uso di tecniche di cooperative learning. Molto spazio è stato lasciato a
momenti di discussione collettiva, a tecniche di brainstorming, costruzione e uso di mappe
concettuali, anche finalizzate al miglioramento della metodologia di studio.
MODALITA’ E STRUMENTI DI VERIFICA – VALUTAZIONE
Le modalità di verifica si sono avvalse di:
• Osservazione costante in itinere da parte dell'insegnante su:
o comportamenti
o assunzione di ruoli
o sviluppo del linguaggio
o rapporti e relazioni nel gruppo classe con particolare attenzione allo sviluppo
di comportamenti cooperativi
• Verifiche sull'evoluzione dell'apprendimento nelle singole discipline e del metodo
personale di studio
• Valutazione del processo, attraverso la tecnica del Colloquio Euristico realizzato
nella fase finale del percorso durante la preparazione dell’intervista a Radio
Chocolat 3.B
Particolare rilevanza ha avuto la fase di verifica e valutazione attuata con il gioco di ruolo
“TECNOECO: fai la cosa giusta”. (vedi oggetto didattico)
Essa ha consentito di verificare (vedi “valutazione raccolta dati” in allegato) il
raggiungimento degli obiettivi con particolare riferimento a:
• uso e produzione di carte mentali
• orientamento
• linguaggio della geo-graficità
• linguaggio specifico di tipo tecnologico/scientifico
• uso di documenti e loro analisi per produrre inferenze, sviluppare ipotesi, costruire
progetti
• produzione di testi in forma di relazione illustrativa e argomentativa
Ha inoltre consentito di osservare:
• i ruoli assunti nel gruppo e il rispetto degli stessi
• il sistema di relazione tra i diversi ruoli
• l’organizzazione dei gruppi verso la divisione di compiti, tenuta dei materiali,
attuazione delle consegne
• il sistema di aiuto reciproco interno ai gruppi
La valutazione proposta attraverso il gioco è risultata fortemente motivante per alunni, che
si sono impegnati per portare a termine le prove nel minor tempo possibile. La consegna
finale degli attestati ha rafforzato il rapporto/legame nella classe e verso l’insegnante.
Insegnante Giuliana Massaro
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CIRCOLO DIDATTICO DI MANIAGO (PN)
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DELL’ESPERIENZA
Il punto di maggior rilievo dell’esperienza documentata trova esplicitazione nel confronto
tra la situazione di partenza iniziale della classe e quello d’arrivo.
Ho questo gruppo di alunni da due anni e le difficoltà che avevo riscontrato rispetto a
contrasti interni, situazioni di relazioni conflittuali, povertà linguistica, scarsa capacità di
autocontrollo e capacità di lavorare in gruppo, sono di molto migliorate.
Il percorso si innesta in quanto già avviato l’anno precedente e dialoga con le altre attività
proposte per questo anno scolastico dall’insegnante prevalente.
Sono state attuate attività laboratoriali di teatro, sport, musica.
L’insieme della progettazione, sostenuta dal percorso che ha consentito agli alunni di
essere protagonisti attivi del proprio apprendimento, ha consentito loro di sviluppare
pratiche di autocontrollo e riflessione sui propri atteggiamenti, migliorando
complessivamente il clima della classe, sia nei rapporti tra i bambini che nel loro rapporto
con le insegnanti e le richieste di impegno proposte.
L’intervento di esperti esterni, l’incontro con testimoni e rappresentanti del territorio, le
uscite, sono stati momenti formativi, che gli alunni hanno seguito con molta serietà e
consapevolezza del loro ruolo.
L’uso costante di strumenti digitali e di comunicazione multimediale li ha condotti a
migliorare la propria capacità espressiva, sia orale che scritta, intervenendo anche sulle
metodologie personali di studio.
L’attività è proseguita nell’ultima parte dell’anno con un percorso specifico: “La scuola ieri,
storie di scuole…storie di maestri…”, all’interno del Progetto Mali che ha condotto gli
alunni ad approfondire la tematica del diritto all’istruzione, attraverso le carte istituzionali,
la raccolta di testimonianze, interviste, raccolta di documentazione fotografica, uso di linee
del tempo, che ha permesso di ricostruire la storia della scuola in Italia e della scuola a
Campagna. Gli alunni hanno organizzato tutta l’attività di ricerca in poster esposti in una
mostra pubblica a giugno.
ALLEGATI
1.
2.
3.
4.
5.
5
Strumento didattico: Gioco di Ruolo “TECNOECO – Fai la cosa giusta”, file pdf
Allegato 1: “Costituzione”, file pdf
Allegato 2: “Se la democrazia fosse”,5 video wmp, in Gold Video
Allegato 3: Scheda film “EMBER, il mistero della città di luce”, file pdf
Allegato 4: Valutazione, raccolta dati, file pdf
http://gold.indire.it/goldvideo/watch2.php?v=L3UBQ90O
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CONDUTTORI DELL’ESPERIENZA
L’esperienza è stata condotta dall’Insegnante Giuliana Massaro, nelle discipline: storia,
geografia. tecnologia.
Insegnanti di classe: Giovanna Picardi, Daniela Di Luzio, Nadia Colonello, Sabrina
Radesich.
BIBLIOGRAFIA
Ausubel D.P. , Educazione e processi cognitivi. Guida psicologica per gli insegnanti,
Angeli Milano 1998
H. Gardner, Cinque chiavi per il futuro, Ed. Feltrinelli Milano 2009
J. D. Novak – D.B. Gowin, Imparando ad imparare, SEI Torino 1995
E. Damiano – Il sapere dell’insegnare, F.Angeli Milano, 2007
E. Damiano – Insegnare i concetti, Armando, Roma 2004
D. Maccario, Insegnare per competenze, SEI Frontiere Torino 2006
A.F.De Toni, L.Comello, Viaggio nella complessità, Marsilio 2008
E. Morin, La testa ben fatta, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000
S.Natoli, Il buon uso del mondo, Mondadori, 2010
FILM/DOCUMENTARI
“Gli anni Edison” di Ermanno Olmi, DVD ed. Feltrinelli
“Ember - il mistero della città di luce” regia di Gil Kenan
“L’ultima legione” regia di Doug Lefler dall’omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi
SITOGRAFIA
Radio Tangram: http://blog.scuolaer.it/radiotangram
Circolo Didattico di Maniago: http://www.circolomaniago.it
Il Parlamento dei bambini: http://bambini.camera.it/home.html
[email protected]
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