Bench-learning Conference Smart Specialisation Strategies

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Transcript Bench-learning Conference Smart Specialisation Strategies

TITOLO
Bench-learning Conference Smart
Specialisation Strategies: Implementing
European Partnerships
18 Giugno 2014
Comitato delle Regioni,
Rue Belliard, 99-101
B-1040 Bruxelles
LUOGO E DATA
Comitato delle Regioni, S3 Platform, Helsinki-
ORGANIZZATORE
Uusimaa, Province of Utrecht, Valencia
Regions
Relazione
La conferenza è stata organizzata allo scopo di stimolare la conversazione e creare nuove
partnership tra persone provenienti da città e regioni diverse. L’obiettivo consisteva
nell’implementare il programma RIS3 e ricercare partner seri con cui lavorare a nuove iniziative. Il
panel prevedeva innanzitutto l’intervento di Mercedes Bresso (l’allora Vice Presidente CoR,
attualmente Europarlamentare) la quale ha ricordato come lo scopo della conferenza fosse l’analisi
di concrete possibilità di realizzazione di partnership nel quadro delle strategie di specializzazione
intelligenti. Ha sottolineato come la ricerca e l’innovazione sono fattori sui quali bisogna puntare
per riuscire nell’impresa di risollevare l’Europa dalla crisi e per realizzare gli obiettivi di
Europa2020. Eurostat ha rilevato come siano stati fatti dei progressi verso la realizzazione degli
obiettivi di Europa2020, ma anche come ci sia ancora molto da fare. Ci sono segnali incoraggianti
in questa direzione tant’è che la Commissione Europea e la Banca Europea degli Investimenti
hanno recentemente unito le loro forze per supportare fino a 48 miliardi di euro in ricerca ed
innovazione. Mercedes Bresso ha voluto ricordare due eventi che sono stati organizzati dal
Comitato delle Regioni allo scopo di integrare il proprio lavoro di consultazione: lo scorso novembre
è stata organizzata una conferenza dedicata alle più importanti iniziative relative alle strategie di
Europa2020. Il punto di partenza della discussione era focalizzato sull’originale scopo
dell’Innovation Union e cioè la determinazione delle politiche relative alla ricerca, allo sviluppo e
all’innovazione per fronteggiare le sfide che quotidianamente la nostra società è chiamata ad
affrontare: la creazione di posti di lavoro, il rilancio dell’economia, la competitività delle imprese a
livello globale, la risoluzione delle sfide di una società che sta invecchiando sempre più,
l’assicurazione di risorse quali il cibo e il carburante, la battaglia contro il surriscaldamento globale
e il perfezionamento di sistemi di trasporto intelligenti ed ecologici. Durante la conferenza sono
stati illustrati esempi di good practices che hanno dimostrato come le regioni e le città stiano
prendendo provvedimenti in tal senso. Il dibattito è poi proseguito durante un incontro organizzato
nell’aprile di quest’anno. I membri della Commissione EDUC hanno esaminato alcuni settori chiave
e le possibili misure di accompagnamento: con rappresentanti della Commissione Europea e
dell’European Regions Research and Innovation Network è stato discussa l’importanza
dell’innovazione regionale per superare il divario esistente tra le Regioni. Vladimir Šucha
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(Director-General, Joint Research Centre, European Commission) ha sottolineato come ci siano
oggi nuove sfide da affrontare: la società appare stanca e l’impressione è che ci sia stato un
graduale abbandono dell’impegno a realizzare un progetto comune europeo. È indispensabile
un’innovazione altrimenti saranno molti i problemi ai quali si andrà incontro in futuro, come il
rischio che si ripresentino crisi simili a quelle del 2008 e del 2010. Šucha ha sostenuto come
bisogna andare al di là delle tradizioni, come non si può continuare a ripetere sempre le stesse
cose, le stesse azioni nella speranza di realizzarle. L’innovazione deve essere di tre tipi:
innanzitutto politica, nel senso che bisogna reinventare; sociale, in quanto bisogna cambiare il
modo di pensare, la popolazione deve essere coinvolta; tecnologica. È fondamentale riconoscere il
cambiamento di paradigma, di pensiero. Il sistema educativo deve essere rivisto allo scopo di
preparare le figure professionali di cui c’è effettivamente bisogno in modo tale da poter far fronte
al problema dell’elevata disoccupazione. Helsinki e Valencia costituiscono un esempio da seguire.
Máximo Buch Torralva (Regional Minister of Economy, Industry and Commerce for the Valencia
Region) ha ribadito come una strategia di specializzazione intelligente è definibile perfetta se viene
combinata con un programma di cooperazione interregionale. Innovare significa cambiare,
riformare la mentalità dei cittadini per essere più competitivi e far fronte all’alto tasso di
disoccupazione attuale. Egli ha poi portato l’esempio di Valencian Regions RIS3: attraverso il
coinvolgimento di 390 partecipanti provenienti dal settore pubblico e privato, che sono stati poi a
loro volta organizzati in due gruppi di lavoro attraverso una suddivisione per ipersettori e in
relazione alle tecnologie applicate, sono stati definiti gli obiettivi strategici: la reindustrializzazione
ad alta intensità di conoscenza, l’innovazione costante riconosciuta livello internazionale e l’impiego
di risorse umane altamente qualificate. Le aziende devono investire di più in ricerca ed innovazione
se vogliono esportare capitali, devono puntare ad un miglioramento dei trasferimenti di tecnologie
dalle università e dai centri di ricerca e rappresentare un punto di riferimento per lo sviluppo di
tecnologie manifatturiere e delle ICT. Marku Markkula (Member of the Committee of the Regions)
è partito dal presupposto che l’innovazione non deve essere solo quella tradizionale nel senso
stretto del termine. Europa2020 doveva presentare una dimensione più territoriale, superando
l’attuale approccio top-down degli obiettivi: le strategie di specializzazione intelligente hanno
permesso di individuare punti di partenza specifici e attività in ogni regione. Per sottolineare il
ruolo cruciale che le autorità locali e regionali possono svolgere nel periodo 2014-2020, Markkula
ha illustrato quelle che a suo parere sono le dieci priorità: maggiore focalizzazione sugli impatti,
specialmente quelli sociali; trarre maggiore innovazione dai risultati della ricerca; promuovere
forme di sviluppo user-driven; adottare strategie di innovazione regionale basate sull’innovazione
intelligente; andare al di là del mero supporto ai cluster, al fine di ottenere ecosistemi regionali
innovativi; essere più multi-disciplinary; sviluppare una mentalità di approccio bottom-up;
utilizzare i fondi di coesione per promuovere l’innovazione e lo sviluppo di capacità; perseguire
sinergie sia all’interno del programma di finanziamento Horizon2020 che tra esso e i fondi di
coesione; promuovere soluzioni multi-finance.
Durante la sessione parallela pomeridiana intitolata “The role of universities in entrepreneurial
discovery” Ilkka Nlemelä, (Provost, Acting President, Aalto University) ha sottolineato come le
università giochino un ruolo chiave nella creazione di ecosistemi imprenditoriali efficienti per la
scoperta di nuove opportunità e come un settore universitario competitivo a livello internazionale
risulti attraente per gli investitori stranieri. Alla base di questo legame importante tra università e
impresa ci sono tutta una serie di fattori dai quali non si può prescindere quali la presenza di
esperti del settore imprenditoriale con abilità multidisciplinari, l’esistenza di una rete di partner con
competenze complementari, la tradizione della collaborazione e l’identificazione quale centro ideale
per interagire e collaborare. Le Università finlandesi si impegnano a supportare lo sviluppo delle
imprese esistenti e la nascita e crescita di nuove.
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Takis Damaskopoulos (Executive Director European Institute of Interdisciplinary Research) ha
illustrato quelle che ha definito le sei priorità tematiche in materia di sviluppo di strategie di
specializzazione intelligente per il miglioramento dei cluster:
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innovazione, ricerca e sviluppo guidata di cluster attraverso il rafforzamento del
meccanismo della “tripla elica”;
sostenibilità dei cluster e introduzione di misure che ne accrescano la consapevolezza
attraverso programmi e percorsi educativi appositi;
reti e cooperazione internazionale di cluster;
miglioramento della struttura finanziaria e sviluppo di nuovi ed innovativi strumenti a
supporto e consolidamento delle interazioni tra scienza e industria;
specializzazione regionale;
miglioramento delle capacità di management e creazione di nuove figure professionali.
Durante la seconda sessione parallela dedicata alle “Universities and smart Regions” Jose Capilla
(Vice-Rector of Valencia University of Technology UPV) ha affermato che l’obiettivo delle università
deve essere quello di creare una società basata sulla conoscenza ed esse devono apportare il loro
contributo per il raggiungimento di tale obiettivo. Il modello della triplice elica è rappresentato
dall’intersezione di tre sfere che rappresentano rispettivamente il governo, le aziende e le
università. In ogni sfera è possibile identificare nel dettaglio quali sono gli attori e quali i loro
obiettivi: la sfera delle università avrà come fine ultimo l’istruzione, l’innovazione e la ricerca, le
aziende la produzione di beni e servizi e la sfera relativa al governo la determinazione delle
politiche e degli incentivi disponibili. Il punto d’intersezione tra queste tre sfere costituisce il cuore
della triplice elica rappresentato (per quanto concerne Valencia) da: conoscenze e innovazione,
iniziative per l’eccellenza, RIS3 e consorzio spaziale di Valencia. L’obiettivo dell’università di
Valencia consiste nella promozione dell’aggregazione tra università e altre istituzioni (aziende,
industrie, ecc.). Essa partecipa a due iniziative in particolare: H campus habitat5U e VSC Campus.
Clima, tecnologia, comunicazione, informazione ed energia rappresentano un ulteriore esempio di
qualcosa che si trova al centro della triplice elica: si tratta di strumenti cui ricorrono le istituzioni
europee per preparare gli imprenditori del futuro, per garantire una crescita sostenibile dell’Europa
investendo nell’istruzione superiore, nella ricerca e nelle aziende. John Goddard (S3 Platform
expert, Newcastle University) ha sostenuto la necessità di reinventare il modello della triplice elica
partendo da luoghi come le scuole, le università e dalla stessa società civile. Il settore
dell’istruzione superiore si trova nella Regione, ma non è della Regione e questo fa si che se esiste
uno scollegamento a livello regionale questo sarà ancor maggiore a livello di singole città. Oggi il
modo di fare innovazione cambia, esistono nuovi meccanismi per la creazione di conoscenze, per
fare selezione e per meglio utilizzare le persone ed i capitali. Egli ha ribadito la necessità di
ricorrere alla quadrupla elica, basata sulla cooperazione nell’innovazione. Costituisce un modello
che va sviluppato, non creato. Magnus Jörgel (Senior Startegist, Skåne Region) ha ricordato
invece come il modello della tripla elica rappresenti un modo per lavorare insieme, una cultura di
base per la collaborazione. La Regione di Skåne ha contestualizzato le strategie di innovazione
intelligente prendendo in considerazione cinque punti di vista differenti:
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l’innovazione intelligente ed aperta;
il lavoro di cooperazione con il mondo aziendale;
le basi comuni;
le sfide globali;
S3, aree di innovazione intelligente.
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LINK
http://cor.europa.eu/en/events/Pages/smart-specialisation-strategies.aspx
Eseguito da:
Serena Fantuz
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510490
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