IL MODELLO SIMPLE VIEW OF READING: UNO STUDIO

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IL MODELLO SIMPLE VIEW OF READING: UNO STUDIO LONGITUDINALE
SU BAMBINI ITALIANI DI PRIMA ELEMENTARE.
Elena Florit, Maja Roch e Chiara Levorato
Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione
Università degli Studi di Padova
Introduzione. Il modello Simple View of Reading (SVR; 2) afferma che la comprensione del testo
scritto (CS) risulti dal prodotto di due componenti: la decodifica (D), appresa con la
scolarizzazione, e la comprensione del linguaggio orale (CO) che si sviluppa dall’età prescolare. Il
SVR è stato testato principalmente in studi su lettori inglesi (1). Da tali ricerche è emerso che la CO,
valutata prima dell’inizio della scolarizzazione, predice la successiva CS in età scolare. Il contributo
di CO, tuttavia, diventerebbe rilevante dopo le prime fasi di apprendimento della lingua scritta,
quando invece è determinante il ruolo di D. Il presente lavoro testa longitudinalmente il SVR in
bambini italiani di Ia elementare. L’obiettivo era analizzare i contributi alla CS valutata alla fine
della Ia, di CO, valutata in termini di comprensione del testo orale e conoscenze lessicali (in
ampiezza e profondità) all’inizio della Ia, al netto di D, valutata in termini di capacità di decodifica
fonologica e riconoscimento di parole alla fine della Ia.
Metodo. Hanno partecipato 40 bambini visti in due momenti (T1 e T2) a distanza di 6 mesi (57%
maschi; età media al T1: 6 anni e 4 mesi). Al T1 CO è stata valutata utilizzando il PPVT-R
(ampiezza delle conoscenze lessicali) e il Vocabolario della WISC III (profondità delle conoscenze
lessicali) e il TOR 3-8 (comprensione del testo orale). Al T2, CS e D sono state valutate
rispettivamente con la prova MT e le prove di lettura di non parole e parole della DDE che
forniscono misure di accuratezza e velocità.
Risultati. Per valutare i contributi specifici di CO sono state condotte regressioni gerarchiche con
variabile dipendente la CS al T2, con predittori le misure di CO al T1 e variabili di controllo le
misure di D al T2. I risultati indicano che la comprensione del testo orale e l’ampiezza delle
conoscenze lessicali al T1 predicono la CS al T2, al netto di D che fornisce il contributo più
consistente. L’ampiezza delle conoscenze lessicali spiega maggiore varianza nella successiva CS
rispetto alla comprensione del testo orale.
Conclusioni. La comprensione del testo scritto di bambini che apprendono a leggere in una lingua
trasparente è spiegata dalle abilità di comprensione orale, in particolare dal lessico, anche nelle
prime fasi di scolarizzazione e nonostante il forte contributo della decodifica. Questi risultati
supportano il modello SVR ma al contempo forniscono indicazioni per una sua specificazione in
italiano.
1
Florit, E. & Cain, K. (2011). The Simple View of Reading: Is it valid for different types of
alphabetic orthographies? Educational Psychology Review. 24, 553-576
2
Hoover, W. A., & Gough, P. B. (1990). The simple view of reading. Reading and Writing: An
Interdisciplinary Journal, 2, 127–160.