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Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS

Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it Cod. ABI 8692 - C.F./P.IVA 00385040175 Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293 Capitale sociale euro 5.494.306 e Riserve euro 203.831.514 (dati al 31/12/2013) Aderente al fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche del Credito Cooperativo

CONDIZIONI DEFINITIVE

di Offerta di prestiti obbligazionari denominati “Banca di Credito Cooperativo Tasso Fisso”

“Banca di Credito Cooperativo di Brescia 10/09/2014-10/03/2017 TF serie 251”

Le presenti Condizioni Definitive sono state redatte al regolamento adottato dalla CONSOB con delibera n. 11971/1999 e successive modifiche, nonché Direttiva 2003/71/CE (“

Direttiva Prodotto

”) nonché al Regolamento 809/2004/CE. Le suddette Condizioni Definitive unitamente al Prospetto di Base depositato presso la CONSOB in data 01 agosto 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota n. 0064177/14 del 31 luglio 2014 costituiscono il Prospetto Informativo.

L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi

.

Le presenti Condizioni Definitive ed il Prospetto di Base sono a disposizione del pubblico gratuitamente e sono altresì www.creditocooperativodibrescia.it. consultabili sul sito internet della banca Si invita l’investitore a leggere le presenti Condizioni Definitive unitamente al Prospetto di Base al fine di ottenere informazioni complete sull’Emittente e sulle Obbligazioni. La Nota di Sintesi dell’Emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. Una copia cartacea dei suddetti documenti verrà consegnata gratuitamente dall’Emittente ad ogni potenziale investitore che ne faccia richiesta, prima della sottoscrizione dell’investimento o degli investimenti proposti

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INFORMAZIONI FONDAMENTALI Ulteriori interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’emissione/offerta

Non sono previsti ulteriori conflitti di interessi.

INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE Denominazione del prestito Valore nominale Codice ISIN Calendario Convenzione di calcolo Tasso periodale prima cedola Data di godimento Tasso di interesse annuo Date di pagamento delle cedole Frequenza di pagamento delle cedole Data di scadenza Durata Modalità di rimborso Tasso di rendimento effettivo annuo Data di emissione Regime fiscale

“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA 10/09/2014-10/03/2017 serie 251”

Pari ad Euro 1.000,00. IT0005043887 TARGET Le Cedole saranno calcolate secondo la convenzione ACT / ACT ICMA. Il tasso lordo periodale della prima cedola è pari a 0,800%; Il tasso netto periodale della prima cedola è pari a 0,592%. 10 settembre 2014 1,60% lordo, 1,184% netto Le cedole saranno pagate in occasione delle seguenti date: 10/03/2015, 10/09/2015, 10/03/2016, 10/09/2016, 10/03/2017. Semestrale 10 marzo 2017 Due anni e 6 mesi In unica soluzione alla data di scadenza 1,608% lordo, 1,188% netto

CONDIZIONI DELL’OFFERTA

10 settembre 2014

Redditi di capitale

: gli interessi ed altri proventi delle Obbligazioni sono soggetti ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 26,00% ai sensi del D.Lgs. 239/1996 e successive integrazioni e modificazioni.

Tassazione delle plusvalenze

: le plusvalenze diverse da quelle conseguite nell’esercizio delle imprese commerciali realizzate mediante cessione a titolo oneroso ovvero rimborso delle Obbligazioni, sono soggette ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con l’aliquota del 26,00% ai sensi del D.Lgs. 461/1997 e successive integrazioni e modificazioni. In caso di eventuali successive variazione della normativa sopra menzionata, si applicherà il regime fiscale previsto dalle disposizioni di legge pro tempore in vigore. Gli oneri fiscali di cui sopra sono a carico esclusivo dei portatori delle Obbligazioni. 2

Periodo di offerta

Le obbligazioni saranno offerte dal 21/08/2014 al 31/12/2014.

Ammontare totale dell’offerta Lotto minimo Data di regolamento Destinatari dell’offerta Prezzo di emissione

L’Ammontare totale dell’emissione è pari ad Euro 5.000.000.00, per un totale di n. 5.000 Obbligazioni. Euro 1.000,00 (mille) 10 settembre 2014. Le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento saranno regolate giorno per giorno all’atto di ricevimento della richiesta di sottoscrizione. In tale caso Il Prezzo di Emissione sarà maggiorato del rateo di interessi maturati tra la Data di Godimento e la data di sottoscrizione del prestito. Le obbligazioni saranno offerte e distribuite alla clientela in possesso di un dossier titoli presso la Banca. Pari al 100% del Valore Nominale, e cioè Euro 1.000,00 per ciascuna Obbligazione

Commissioni di collocamento/altri oneri

La Banca non applica commissioni a carico dell’investitore in fase di sottoscrizione e collocamento.

AUTORIZZAZIONE RELATIVE ALL’EMISSIONE L’emissione dell’Obbligazione oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata approvata con delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 07 agosto 2014. Nave, 08 agosto 2014

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NOTA DI SINTESI

“Banca di Credito Cooperativo di Brescia 10/09/2014-10/03/2017 Tasso Fisso 1,60% serie 251” La presente Nota di Sintesi contiene tutte le informazioni chiave previste dall’Allegato XXII del Regolamento Delegato n. 486/2012/UE e, qualora un elemento di dette informazioni chiave non sia applicabile agli strumenti finanziari oggetto del Prospetto di Base, lo stesso figura nella Nota di Sintesi come “Non applicabile”. La Nota di Sintesi non contiene riferimenti incrociati ad altre parti del Prospetto di Base.

Sezione A – Introduzione e avvertenze

A.1

Avvertenze

Questa Nota di Sintesi va letta come un’introduzione al Prospetto. Qualsiasi decisione di investire negli Strumenti Finanziari dovrebbe basarsi sull’esame da parte dell’investitore del Prospetto completo. Qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto prima dell’inizio del procedimento. La responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la stessa Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto o non offre, se letta insieme con le altre parti del Prospetto, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali strumenti finanziari.

Sezione

B – Emittente

B.1 B.2 B.4b B.5

Denominazione legale e commerciale dell’emittente Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera l’Emittente e suo paese di costituzione Descrizione delle tendenze note riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera Appartenenza ad un gruppo

B.9 B.10

Previsioni o stima degli utili Descrizione della natura di eventuali rilievi

Denominazione legale: Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. La Banca di Credito Cooperativo di Brescia è una Società Cooperativa a mutualità prevalente costituita in Italia il 17 maggio 1903 con sede legale n Brescia Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan, iscritta nell’Albo delle Banche al n. 2418.2.0 e all’Albo delle Società Cooperative al n. A159293. Si dichiara che non si è a conoscenza di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che possano ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso.

La Società è Capogruppo del Gruppo Bancario “Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” formato con la partecipata al 100% Immobiliare BCC di Brescia Srl. In tale qualità, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana disposizioni alle componenti il Gruppo per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Non vengono formulate previsioni o stime degli utili futuri.

Nessun rilievo nella relazione di revisione 4

B.12

contenuti nella relazione di revisione Informazioni finanziarie fondamentali selezionate sull’Emittente relative agli esercizi passati

La seguente tabella riporta una sintesi degli indicatori patrimoniali significativi della Banca di Credito Cooperativo di Brescia al 31 dicembre 2012 e al 31 dicembre 2013. Gli indicatori di vigilanza relativi al 31 dicembre 2012 e 2013 sono stati calcolati secondo la normativa di vigilanza emanata da Banca d’Italia.

Tabella 1: Patrimonio di Vigilanza e coefficienti patrimoniali

INDICATORI DI SOLVIBILITA’ Bilancio 2013 Bilancio 2012 Differ enza 2013/ 2012

ATTIVITA’ PONDERATE DI RISCHIO

(dati in migliaia di euro)

1.393.775 1.381.325 0,90% PATRIMONIO DI VIGILANZA

(dati in migliaia di euro)

PATRIMONIO DI BASE

(dati in migliaia di euro)

PATRIMONIO SUPPLEMENTARE

(dati in migliaia di euro)

212.698 212.398 300 209.153 208.853 300 1,69% 1,70% 0,00% TOTAL CAPITAL RATIO TIER 1 CAPITAL RATIO CORE TIER ONE CAPITAL RATIO* 15,26% 15,24% 15,24% 15,14% 15,12% 15,12% 0,79% 0,79% 0,00% Come risulta dalla tabella 1, che riporta la composizione del patrimonio di vigilanza e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 15,24% (15,12% al 31.12.2012) ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate (Total capital ratio) pari al 15,26% (15,14% al 31.12.2012) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%. L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente) è pari al 56% ( il 58% al 31.12.2013). La conferma dei suddetti ratios patrimoniali (in particolare del Total Capital Ratio) è da attribuirsi principalmente all’incremento del Patrimonio di Vigilanza di 3 milioni e 545 mila euro. A partire dal 1° gennaio 2014 è in vigore la regolamentazione di Basilea 3 che, tra le altre disposizioni, disciplina anche la nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (cosiddetto “Fondi Propri”) e stabilisce per i relativi indicatori patrimoniali differenti livelli minimi. Relativamente alle nuove modalità di composizione dei Fondi Propri le principali novità riguardano innanzitutto la suddivisione del Tier 1 in Common Equity Tier 1 (CET1) e Tier 1 aggiuntivo. Nel primo comparto rientreranno gli strumenti di maggiore qualità in termini di capacità di assorbire le perdite e grado di subordinazione in caso di crisi (come ad esempio il capitale, le riserve, i sovrapprezzi di emissione ecc.) mentre nel secondo verranno classificate alcune tipologie di strumenti finanziari che avranno un grado di subordinazione superiore a quelle del CET1, ma inferiore a quelle del Tier 2 (da una prima analisi effettuata si presume che tutte le componenti del Tier 1 verranno incluse nel CET1). Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto l’introduzione del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale buffer i coefficienti patrimoniali assumeranno livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all’8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio. Non sono previsti requisiti prudenziali ulteriori, rispetto a quelli vigenti ed imposti dalla Banca d’Italia. 5

Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%)

Con riferimento ai dati relativi ai principali indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alla tabella riportata nel rischio di credito di cui alla sezione D2. Al riguardo si evidenzia che i principali indicatori di rischiosità creditizia mostrano un peggioramento al 31/12/13 rispetto al 31/12/12 poiché nell’esercizio sono aumentate le partite deteriorate in considerazione del particolare momento economico. Il costo del credito, calcolato rapportando le rettifiche di valore nette su crediti verso clientela alla relativa esposizione lorda, si è attestato a 1,85% al 31/12/13. Con riferimento alla voce “Rapporto Grandi Rischi/esposizione creditizie per cassa”, si evidenzia come il valore riferibile ai “Grandi Rischi” comprenda, a seguito della variazione della normativa di riferimento, anche i rapporti con Banche e con lo Stato (titoli di Stato in portafoglio). Nello specifico, l’ammontare nominale nel 2013 è pari a 967,5 milioni mentre quello ponderato, il cui importo esclude i titoli di stato detenuti dalla banca, è paria a 173,5 milioni (quest’ultimo rappresentato interamente dall’esposizione verso Iccrea e Cassa Centrale Banca) La Banca non presenta crediti verso clientela classificata come “grandi rischi”. Figurano, invece, tra i “grandi rischi” i titoli di Stato presenti nel portafoglio di proprietà e l’esposizione complessiva verso Iccrea Holding e Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo Nord Est.

Tabella 3: Composizione dei crediti deteriorati (in migliaia di euro)

Esposizion e lorda 2013 Rettifiche di valore 2013 % copertura 2013 Esposizione lorda 2012 Rettifich e di valore 2012 % copertura 2012

SOFFERENZE 69.058 38.003 55,0 55.040 28.213 51,3 INCAGLI 105.849 31.982 30,2 90.033 18.359 20,4 SCADUTI TOTALE PARTITE ANOMALE 2.833 177.740 420 70.405 14,8 39,6 6.913 151.986 944 47.516 13,7 31,3 Nel 2013 la gestione del comparto crediti ha evidenziato un aumento delle partite in sofferenza, sia in termini assoluti che in termini percentuali, a causa del progressivo deterioramento della situazione economico-finanziaria che non ha risparmiato il territorio dove la Bcc opera. Nessuna informazione rilevante circa l’applicazione della definizione di forbearance.

Tabella 4: Indicatori di liquidità

Bilancio 2013 Bilancio 2012

IMPIEGHI SU CLIENTELA / RACCOLTA DIRETTA CLIENTELA 72,20% 78,40% Gli indicatori “Liquidity Coverage Ratio” e “Net Stable Funding ratio” non sono pubblicati in Bilancio. Il rapporto fra impieghi e depositi è diminuito dal 2012 per effetto della perdurante crisi economica. Per i valori del Liquidity Coverage Ratio (LCR) e del Net Stable Funding Ratio (NSFR), i nuovi indicatori di liquidità introdotti dal Comitato di Basilea, la Banca sta effettuando già da tempo, attraverso il Servizio ALM fornito da Cassa Centrale Banca, un preliminare monitoraggio; tuttavia, sono in corso tutte le attività di implementazione di tali indicatori nel rispetto delle tempistiche previste dalla normativa. Tuttavia non è ancora disponibile il valore dei coefficienti del Liquidity Coverage Ratio (LCR) e del Net Stable Funding Ratio (NSFR) Si ricorda che gli standard introdotti da “Basilea 3” entreranno in vigore il 1° gennaio 2015 per l’LCR ed il 1° gennaio 2018 per l’NSFR. Per quanto concerne la capacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk), la Banca presenta 6

un elevata eccedenza della raccolta diretta sugli impieghi come evidenziato dal rapporto riportato nella precedente tabella 4. Nell’ambito della propria attività la Banca ha fatto anche ricorso al rifinanziamento presso la BCE per complessivi 225 mln, mediante la partecipazione alle aste a lungo termine (LTRO – Long Term Refinancing Operations) effettuate dall’autorità monetaria a partire dal dicembre del 2011. Il ricorso a tale forma di rifinanziamento è stato ritenuto funzionale dalla banca per la e proprie politiche di investimento. Infine il portafoglio di proprietà, in funzione degli scopi perseguiti, è articolato nelle seguenti potenziali categorie:  Portafoglio di negoziazione - la sua attivazione è solo eventuale (nel corso dell’esercizio 2013 non è stato attivato) e sarebbe finalizzato a fornire, tramite gli utili da realizzo, un limitato contributo  reddituale alla formazione dell’utile netto annuale. Portafoglio di tesoreria - finalizzato a gestire gli investimenti e la liquidità aziendale, anche diversificando opportunamente tra titoli a tasso variabile e fisso di diversa durata residua, avendo riguardo pure alla loro liquidabilità. Rappresenta il portafoglio principale della Banca. La Banca, inoltre, con riferimento alla sola operatività in titoli di debito relativi al portafoglio di tesoreria è in grado di stimare e monitorare il rischio tasso di interesse tramite l’evidenza del relativo dato di Var - Value at Risk, che riassume la volatilità complessiva di ogni singolo strumento e dell’intero portafoglio titoli (al 31/12/2013 stimato all’1,01% del valore di mercato).

Il valore del VaR al 31/12/2013, calcolato su un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza del 99%, rappresentativo sulla base delle assunzioni effettuate della massima perdita potenziale su tale orizzonte temporale, ammonta a 8.206.888 Euro sul portafoglio bancario (banking book).

Tabella 5: Principali dati di conto economico

(migliaia di Euro)

Bilancio 2013 Bilancio 2012 Differenza 2013/2012

MARGINE DI INTERESSE MARGINE DI INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA RISULTATO DI GESTIONE 34.877 71.878 41.305 5.847 43.803 65.341 44.863 11.029 24,30% 28,70% 6,13% 7,40% UTILE NETTO D’ESERCIZIO 4.055 6.892 3,1% Il risultato netto dell’esercizio 2013, ammonta a euro 4.055.280 ed evidenzia un calo del 41,16% rispetto a quello dell’anno 2012. L’utile si è mantenuto sostanzialmente stabile nonostante il perdurare della profonda crisi finanziaria ed economica che ha interessato i mercati. Il maggior aumento delle rettifiche su crediti è stato compensato dall’incremento del margine di interesse e dalle commissioni nette. Si tratta di un risultato reso possibile da una sana e prudente gestione sociale.

Tabella 6: Principali dati patrimoniali

(migliaia di Euro)

Bilancio 2013 Bilancio 2012 Differenza 2013/2012

RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA ATTIVITA’ FINANZIARIE IMPIEGHI VERSO LA CLIENTELA PATRIMONIO NETTO (con utile) 1.980.404 49.213 806.076 1.430.563 214.432 1.858.709 -97.825 715.168 1.457.287 213.476 6,55% -50,00% 12,71% -1,83% 0,45% 7

B.13 B.14 B.15

Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente Dipendenza da altri soggetti all’interno del gruppo Descrizione delle principali attività dell’Emittente

CAPITALE SOCIALE 5.494 5.285 3,95% TOTALE ATTIVO DI BILANCIO 2.478.529 2.389.970 3,71% La posizione interbancaria netta è diminuita del 50% rispetto il 2012. Tale saldo negativo di 49,213 è dato dal differenziale tra l’ammontare dei prestiti contratti con la Bce e i depositi detenuti dalla banca presso la stessa. A fine esercizio, l’ammontare del patrimonio netto sale a 214 milioni di euro e fa registrare, rispetto all’ammontare del precedente bilancio, un incremento dello 0,45%. L’Emittente attesta che non si sono verificati né cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive della banca, né cambiamenti significativi nella propria situazione finanziaria o commerciale dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione (esercizio chiuso al 31/12/2013) e pubblicato. L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente stesso, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. La Banca di Credito Cooperativo di Brescia è Capogruppo del Gruppo Bancario “Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” La Banca di Credito Cooperativo di Brescia ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Per quanto riguarda i servizi di investimento la Banca è autorizzata ad esercitare: Consulenza in investimenti, Esecuzione ordini per conto clienti, Negoziazione per conto proprio, Ricezione e trasmissione ordini e Sottoscrizione/Collocamento strumenti finanziari (senza assunzione a fermo né garanzia).

Dato l’assetto societario della banca, non esistono assetti di controllo dell’emittente e non possono verificarsi variazioni del medesimo.

B.16 B.17 B.18

Informazioni inerenti il controllo diretto o indiretto dell’Emittente Rating dell’Emittente e dello strumento finanziario Natura e portata della garanzia

La Banca di Credito Cooperativo di Brescia Società Cooperativa non è fornita di rating così come le Obbligazioni emesse nell’ambito del presente Programma. Le Obbligazioni emesse dalla banca saranno coperte dalla garanzia del “Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi”. Le Obbligazioni emesse dalla Banca sono coperte dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (il “Fondo”). La garanzia tutela il portatore dell’Obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 euro (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni.

B.19

Informazioni sul garante

La dotazione massima collettiva del Fondo, che, alla data del 30 aprile 2014 ha garantito 5.673 emissioni obbligazionarie per un totale di € 37.655.320.000, è pari ad euro 833.777.558,92 per il periodo gennaio – giugno 2014. Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo secondo un meccanismo commisurato alla rischiosità di ciascuna Consorziata (Rischio Banca), al rischio storico del Sistema del Credito Cooperativo (Perdita Attesa Storica), alla durata della singola emissione (Rischio Durata), al rischio di concentrazione del portafoglio di obbligazioni garantite dal Fondo stesso (Rischio Concentrazione) e in proporzione all’ammontare delle obbligazioni garantite. La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre 8

antecedenti l’evento di default, al netto degli importi somministrati per l’effettuazione di precedenti interventi, rappresenta la dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli interventi.

Sezione C – Strumenti Finanziari

C.1 C.2 C.5 C.8

Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti e/o ammessi alla negoziazione, compresi eventuali codici di identificazione degli strumenti finanziari Valuta di emissione degli strumenti finanziari Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari Descrizione dei diritti connessi agli strumenti finanziari/ranking degli strumenti finanziari

Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito a medio lungo termine, denominati in euro, che danno diritto al rimborso del 100% del valore nominale alla scadenza. In particolare, le Obbligazioni che potranno essere offerte sulla base del programma sono le seguenti:

- Obbligazioni a Tasso Fisso

: danno diritto al rimborso a scadenza e ad interessi a tasso costante come indicato nelle Condizioni Definitive. Le Obbligazioni saranno emesse e denominate in Euro e le cedole corrisposte saranno anch’esse denominate in Euro.

Non sono presenti clausole limitative al trasferimento e alla circolazione delle obbligazioni in Italia.

C.9

Data di godimento e di scadenza degli interessi Tasso di interesse nominale Data di scadenza delle Obbligazioni e modalità di rimborso Tasso di rendimento Nome del rappresentante Diritti connessi agli strumenti finanziari

Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria e quindi il diritto alla percezione degli interessi ed al rimborso del capitale. I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne gli interessi, decorsi 5 anni dalla data di scadenza della cedola e, per quanto concerne il capitale, decorsi 10 anni dalla data in cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili.

Ranking connessi agli strumenti finanziari

Gli obblighi a carico dell’Emittente derivanti dalle Obbligazioni non sono subordinati ad altre passività dello stesso. Ne consegue che il credito degli Obbligazionisti verso l’Emittente verrà soddisfatto contestualmente con gli altri crediti chirografari dell’Emittente stesso . Data di godimento dei titoli:

10/09/2014

Dalla Data di Godimento le Obbligazioni fruttano, sul valore nominale, interessi pagabili in via posticipata in cedole alle Date di pagamento degli interessi specificate: Il tasso di interesse fisso lordo annuo applicato alle Obbligazioni è: 1,60% Data di scadenza delle Obbligazioni:

10 marzo 2017

. Prezzo di rimborso: 100% del valore nominale. Il rimborso delle Obbligazioni avviene alla pari integralmente in un’unica soluzione alla Data di Scadenza. Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato. Tasso di rendimento effettivo lordo: 1,608% annuo; Tasso di rendimento effettivo netto*: 1,188% annuo.

(*) al netto della ritenuta fiscale del 26%.

Non è prevista la costituzione di una o più organizzazioni (né il mero coinvolgimento di organizzazioni già esistenti) per rappresentare gli interessi degli Obbligazionisti, ai sensi dell’art. 12 del Testo Unico Bancario . 9

C.10 C.11

degli Obbligazionisti Descrizione della componente derivativa implicita Ammissione alla negoziazione

Non applicabile. Le Obbligazioni non hanno componenti derivative. Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla quotazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. I prezzi di acquisto e di vendita delle obbligazioni saranno conoscibili secondo le regole proprie di tale Sistema Multilaterale di Negoziazione. La Banca si riserva la facoltà di intervenire sullo stesso in qualità di liquidity provider allo scopo di dare esecuzione agli ordini della clientela che non dovessero trovare naturale contropartita sul mercato entro, al massimo, tre giorni lavorativi dalla data di inserimento dell’ordine medesimo da parte del cliente.

Sezione D – Rischi

D.2

Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per l’emittente

AVVERTENZA

Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che il valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e la curva Interest Rate Swap su durata corrispondente) è pari a 249,99 basis point .Si invita dunque l’investitore a considerare tale indicatore al fine di un’ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’emittente sebbene la significatività degli scambi del titolo preso a riferimento risulti piuttosto ridotta. Si segnala che valori più elevati del credit spread sono generalmente associati ad una percezione di maggiore rischiosità dell’Emittente da parte del mercato.

Rischio di credito

L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi dell’attività creditizia. In generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell’Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o i timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali, a loro volta, potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. L’Emittente è inoltre soggetto al rischio che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente, o utilizzare in modo diverso, tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità, generando un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Nella tabella che segue, sono riportate altresì alcune informazioni riguardanti lo stato della qualità degli impieghi della banca 10

1 (Dato medio di sistema rilevato da: “Rapporto sulla stabilità finanziaria”, Banca d’Italia, maggio 2014-aprile 2013, dato riferibile a Banche minori) 2 (Dato medio di sistema rilevato da: “Rapporto sulla stabilità finanziaria”, Banca d’Italia, maggio 2014-aprile 2013, dato riferibile a Banche minori)

Rischio di esposizione al debito sovrano

La crisi del debito sovrano ha condizionato l’andamento dei mercati e le scelte di politica economica di molti Paesi europei. Nella tabella di seguito esposta, si segnala che al 31/12/2013 l’Emittente registrava un’esposizione verso titoli di debito emessi da Stati sovrani per un valore nominale complessivo pari a Euro 776,5 milioni, (valutati in bilancio al Fair Value per 794,33 milioni di Euro) di cui 775,5 milioni (valutati in bilancio al Fair Value per 794,04 milioni) rappresentati da Titoli di Stato italiani denominati in euro (rating Moody’s: Baa2 / Standard e Poor’s: BBB) e 999 mila euro (valutati in bilancio al Fair Value per 287,72 milioni) da Titoli di Stato emessi dalla Grecia (rating Moody’s: C/ Standard e Poor’s: CCC-). Il valore di bilancio dei titoli emessi da stati sovrani rappresenta il 33% del valore di bilancio di tutte le attività finanziare della Banca, compresi i crediti verso banche e clienti.

Rischio di mercato

L’Emittente è esposto ai potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari detenuti, inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani, dovuti a fluttuazioni di tassi di interesse, di tassi di cambio e di valute, nei prezzi dei mercati azionari e delle materie prime e degli spread di credito e/o altri rischi. Tali cambiamenti possono comportare significative perdite di valore dell'attivo patrimoniale della Banca. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, da disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo. Si segnala che al 31/12/2013 l’Emittente registrava un’esposizione verso titoli di debito emessi da Stati sovrani per un controvalore pari a nominali Euro 794,7 milioni, di cui 794 milioni rappresentati da Titoli di Stato italiani denominati in euro.

Rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute a errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici tipi di 11

rischio operativo, compreso il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente.

Rischio di liquidità dell’emittente

Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza e ricomprende la possibilità che l’impresa non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (c.d. funding liquidity risk) e/o dell’incapacità di liquidare le attività sul mercato (c.d. market liquidity risk) per l’esistenza di eventuali limiti allo smobilizzo. Nell’ambito del rischio di liquidità si annovera anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, ossia sostenendo un elevato costo della provvista e/o incorrendo in perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività. Le principali fonti del rischio di liquidità della Banca sono riconducibili all’attività caratteristica di raccolta del risparmio e di erogazione del credito. Allo stato attuale la complessiva situazione dell’attivo e del passivo determina margini di liquidità idonei a fronteggiare eventuali peggioramenti di scenario.

Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario

Da gennaio 2014 entra in vigore, secondo un piano di graduale adozione, la nuova normativa europea relativa all’adeguatezza patrimoniale delle banche, approvata a fine giugno 2013 dal Parlamento Europeo nota come normativa basilea 3 (cd. Capital Requirement Directive, “CRD”). Gli sviluppi del complesso normativo prevedono, tra le principali innovazioni, l’innalzamento del livello ed il rafforzamento della qualità del capitale delle banche (con l’introduzione del Common Equity Tier 1 – CET1), l’introduzione del Leverage Ratio (rapporto tra il Core Tier I e il Total Asset, comprensivo dell’off balance sheet rettificato per l’effettiva esposizione in derivati), modifiche relative alla valutazione del rischio di controparte e l’introduzione di due nuovi indicatori regolamentari della liquidità (Liquidity Coverage Ratio - LCR e Net Stable Funding Ratio - NSFR). Il 15 aprile 2014 il Parlamento Europeo ha adottato la Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) e il Regolamento SRM (Single Resolution Mechanism) che regolamentano il sistema europeo di risoluzione delle crisi bancarie, nonché la nuova Direttiva DGSD (Deposit Guarantee Schemes Directive), che introduce una nuova regolamentazione unitaria in tema di sistemi di garanzia dei depositi. Per quanto a noi noto, i testi della BRRD e della DGSD sono stati approvati in via definitiva. Il testo del Regolamento SRM, invece, deve ancora essere sottoposto a revisione linguistica e pertanto potrebbe ancora essere suscettibile di adattamenti. I testi approvati completano il quadro normativo della nuova Unione Bancaria, volta ad assicurare un sistema di supervisione e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento univoco a livello europeo. Di seguito una breve sintesi dei tre testi che sono fra loro correlati: BRRD – tra le novità della disciplina di riferimento si segnala la proposta Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e 12

delle imprese di investimento (BRRD – Bank Recovery and Resolution Directive) che si inserisce nel contesto di una più ampia proposta di fissazione di un meccanismo unico di risoluzione e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti individuati dalla BRRD si evidenzia l'introduzione, in caso di insolvenza delle banche, di un meccanismo di "auto-salvataggio" da parte delle stesse banche (c.d. bail-in). In particolare, in base a tale Direttiva, in caso di apertura di una procedura concorsuale nei confronti di un istituto di credito, si registra il passaggio da un sistema di superamento della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail out) ad un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di debito junior (strumenti ibridi), ai detentori di titoli di debito senior unsecured (non garantiti) e ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). In caso di necessità ulteriormente eccedenti le perdite come sopra indicato, dovrà intervenire un Fondo unico di risoluzione, che dovrà essere creato dagli Stati Membri. La BRRD dovrà essere recepita dagli ordinamenti dei singoli Stati Membri entro il 31 dicembre 2014 e sarà applicabile, per le parti che concedono il bail-in, al più tardi a far tempo dal 1 gennaio 2016. SRM – il Meccanismo Unico di Risoluzione è complementare al SSM (Single Supervisory Mechanism) con il quale sono stati attribuiti alla BCE poteri diretti di vigilanza sulle banche residenti nell’area Euro e in altri Stati Membri che aderiscano all’Unione Bancaria. L’SRM assicura che la risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento vigilati ai sensi dell’SSM possa essere gestita in modo efficiente con costi minimi per l’economia reale; DGSD – la direttiva modifica la normativa europea preesistente relativa ai sistemi di garanzia dei depositi in termini di maggiore salvaguardia dei depositanti i quali, grazie ad un meccanismo di copertura precostituito a livello di ciascun Stato Membro, in caso di crisi dell’ente creditizio, vedono i propri depositi tenuti indenni da eventuali perdite fino all’importo di Euro 100.000. Alla luce della prevista normativa sopra richiamata, il rispetto continuativo delle molteplici regolamentazioni, e segnatamente (tenuto conto dei canoni introdotti da Basilea 3) la necessità di incrementare la dotazione patrimoniale – a parità di dimensione – ed il rispetto dei parametri di liquidità, richiedono un impegno di risorse significativo, nonché l’adozione di norme e policy interne altrettanto complesse che potrebbero determinare maggiori costi e/o minori ricavi in capo all’Emittente, influenzare l'attività, la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, nonché i prodotti e i servizi offerti. Alla data del presente Documento di Registrazione, sussistono pertanto incertezze circa gli impatti rivenienti dall'adeguamento a tale nuova normativa sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell'Emittente.

Rischi connessi con la crisi economico-finanziaria generale

La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del/i Paese/i in cui la Banca opera (inclusa la sua/loro affidabilità creditizia), nonché dell’“Area Euro” nel suo complesso. Al riguardo, assumono rilevanza significativa l’andamento di fattori quali, le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Assume altresì rilievo, nell’attuale contesto economico generale, la possibilità che uno o più Paesi fuoriescano dall’Unione Monetaria o, in uno scenario estremo, che si pervenga a uno scioglimento dell’Unione Monetaria medesima, con conseguenze in entrambi i casi allo stato imprevedibili. 13

D.3

Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari

Tutti i suddetti fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale.

Rischio di assenza di rating dell’emittente e degli strumenti finanziari

L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating per se, né per le Obbligazioni di propria emissione. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Va tuttavia tenuto in debito conto che l'assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari oggetto dell'offerta non è di per sé indicativa di rischiosità degli strumenti finanziari oggetto dell'offerta medesima.

Rischio legale

Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziarie cui la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. Alla data del presente Documento di Registrazione, in capo all’Emittente sussistono procedimenti pendenti da cui potrebbero derivare passività potenziali per complessivi 1.906.000 euro che sono stati completamente accantonati. Si ritiene che tali passività potenziali non possano pregiudicare l’adempimento nei confronti degli investitori degli obblighi derivanti dall’emissione degli Strumenti Finanziari.

Fattori di rischio comuni alle Obbligazioni

Rischio di credito per il sottoscrittore

Sottoscrivendo le obbligazioni, l’investitore diventa un creditore dell’Emittente, acquistando il diritto a percepire gli interessi indicati nelle Condizioni Definitive, nonché il diritto al rimborso del capitale. Pertanto, l’investitore è esposto al rischio che l’Emittente non sia in grado di pagare gli interessi o di rimborsare il capitale a scadenza.

Rischio connesso ai limiti delle garanzie

Le Obbligazioni non sono coperte dalla garanzia del “Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi”. La Banca richiederà per le Obbligazioni la garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (il “Fondo”). La garanzia tutela il portatore dell’Obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo, per ciascun investitore, non superiore a Euro 103.291,38 euro tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni. Al primo semestre 2014, la dotazione collettiva massima del fondo è pari a Euro 833.777.558,92.

Rischi connessi alla vendita prima della scadenza

Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi tra cui: - le caratteristiche del mercato in cui i Titoli vengono negoziati (“Rischio di liquidità”); - oneri impliciti (“Rischio connesso alla presenza di oneri impliciti”); -il merito di credito dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”); - l’applicazione di uno spread negativo (“Rischio correlato all’eventuale spread negativo”); - la variazione dei tassi di interesse di mercato (“Rischio di tasso di mercato”). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del loro valore nominale. Questo 14

significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso che rimane pari al 100% del valore nominale.

Rischio di tasso di mercato

E’ il rischio rappresentato da eventuali variazioni dei livelli dei tassi di mercato a cui l’investitore è esposto in caso di vendita delle obbligazioni prima della scadenza; dette variazioni possono anche ridurre, infatti, il valore di mercato dei titoli. Per le obbligazioni a tasso variabile, le fluttuazioni dei tassi di interesse sul mercato del parametro di indicizzazione di riferimento potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della cedola in corso di godimento, rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e, conseguentemente, determinare variazioni sui prezzi dei titoli. Per le obbligazioni a tasso fisso e step up sussiste una relazione inversa tra la variazione dei tassi e la variazione del valore del titolo nel corso della durata del titolo per cui ad un aumento dei tassi di mercato corrisponderà una diminuzione del prezzo delle obbligazioni. Le obbligazioni step up risultano più sensibili alla variazione dei tassi rispetto alle obbligazioni a tasso fisso e step down.Si evidenzia che il rischio di variazione del valore delle obbligazioni Step Up, che corrispondono le cedole maggiori negli ultimi anni, risulta maggiore rispetto alle emissioni a tasso prefissato costante, in quanto più sensibili alla variazione della curva dei tassi (maggiore Duration).

Rischio di deterioramento del merito creditizio dell’Emittente

Le Obbligazioni potrebbero deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione patrimoniale e finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del suo merito di credito.

Rischio di liquidità

E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà, per un investitore, di vendere le obbligazioni prontamente e ad un prezzo in linea con il valore teorico prima della scadenza naturale. La Banca non si impegna al riacquisto delle obbligazioni nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio. I titoli saranno quotati presso un sistema multilaterale di negoziazione (MTF) al termine del periodo di collocamento, non appena concluso l’espletamento delle procedure di ammissione all’MTF. In caso di disinvestimento dei titoli prima della scadenza, il sottoscrittore potrebbe subire delle perdite in conto capitale in considerazione del fatto che la richiesta di vendita potrebbe essere soddisfatta ad un prezzo inferiore al prezzo di emissione del titolo. Ne discende che l’investitore, nell’elaborare la propria strategia finanziaria, deve avere consapevolezza che l’orizzonte temporale dell’investimento, pari alla durata delle obbligazioni stesse all’atto dell’emissione, deve essere in linea con le sue future esigenze di liquidità.

Rischio connesso alla presenza di costi / commissioni

In caso di rivendita delle Obbligazioni prima della scadenza, la presenza di costi/commissioni potrebbe comportare un prezzo sul mercato secondario inferiore al prezzo di offerta.

Rischio connesso allo scostamento del rendimento delle Obbligazioni Ordinarie rispetto al rendimento di un titolo di Stato italiano

Alla data di emissione dei singoli Prestiti il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni Ordinarie potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua, calcolato alla medesima data, di un titolo di Stato italiano di durata residua similare.

Rischio connesso all’apprezzamento della relazione rischio-rendimento

L’investitore deve considerare che il rendimento offerto dalle Obbligazioni dovrebbe essere sempre correlato al rischio connesso all’investimento nelle stesse: a titoli con maggiore rischio dovrebbe sempre corrispondere un 15

maggiore rendimento. Peraltro, non è da escludere che anche il valore delle Obbligazioni sul mercato secondario possa essere influenzato, tra l’altro, da un diverso apprezzamento della relazione rischio-rendimento .

Rischio relativo ai conflitti di interesse

- Rischio coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento

La coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento potrebbe determinare una potenziale situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di propria emissione.

- Rischio coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo

La coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo delle cedole, cioè il soggetto incaricato della determinazione degli interessi, potrebbe determinare una potenziale situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori.

Rischio relativo al ruolo di liquidity provider dell’Emittente

Poiché l’Emittente quota le obbligazioni sul mercato Hi-Mtf e opera su tale sistema in qualità di “liquidity provider”, sussiste il rischio che i prezzi di mercato siano influenzati dalle condizioni definite nella propria Policy di Pricing. Resta fermo che eventuali ulteriori conflitti di interessi diversi da quelli descritti nel presente Prospetto di Base, che dovessero sussistere in prossimità dell’inizio del periodo di offerta delle Obbligazioni, saranno indicati nelle Condizioni Definitive.

Rischio relativo alla revoca e/o al ritiro dell’offerta

E’ il rischio derivante dalla facoltà dell’Emittente di non dare inizio alla singola Offerta, ovvero di ritirarla, qualora prima della Data di Emissione e/o di Regolamento dovessero verificarsi circostanze straordinarie, così come previste nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente, nonché per motivi di opportunità (quali, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’Offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza della singola Offerta. In caso di ritiro dell’Offerta, la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate nulle ed inefficaci.

Rischio di cambiamento del regime fiscale applicabile alle obbligazioni

I redditi derivanti dalle Obbligazioni sono soggetti al regime fiscale vigente di volta in volta. L’Investitore potrebbe subire un danno da un eventuale inasprimento del regime fiscale causato da un aumento delle imposte attualmente in essere o dall’introduzione di nuove imposte, che andrebbero a diminuire il rendimento effettivo netto delle Obbligazioni.

Fattori di Rischio specifici per le Obbligazioni a tasso variabile

Rischio di spread negativo relativo al Parametro di indicizzazione

Le Obbligazioni a tasso variabile possono prevedere che il valore del Parametro di Indicizzazione venga maggiorato o diminuito di uno Spread, che sarà indicato nelle Condizioni Definitive. Nel caso in cui vi sia uno Spread negativo, gli importi da corrispondere agli obbligazionisti a titolo di interesse generano un rendimento inferiore rispetto a quello che risulterebbe in assenza di tale Spread negativo. Ad ogni modo, l’applicazione di uno Spread negativo al valore del Parametro di Indicizzazione non potrà in alcun modo portare ad una cedola negativa 16

Rischio di indicizzazione

Con riferimento alle Obbligazioni a Tasso Variabile l’investitore deve tener presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende dall’andamento del Parametro di Riferimento, per cui, ad un eventuale andamento decrescente del Parametro di Riferimento, corrisponde un tasso cedolare decrescente. È possibile che il Parametro di Riferimento raggiunga livelli prossimi allo zero; tale rischio è mitigato qualora sia previsto uno Spread positivo.

Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione

L’Emittente non fornirà, successivamente all’emissione, alcuna informazione relativamente all’andamento del Parametro di Indicizzazione o, comunque, al valore di mercato corrente delle Obbligazion

i Rischio di disallineamento del Parametro di Indicizzazione Euribor rispetto alla periodicità della cedola

Le Condizioni Definitive del singolo Prestito individueranno il Parametro di Indicizzazione - Euribor a tre, sei o dodici mesi - e la periodicità delle cedole (trimestrali, semestrali o annuali). Nelle ipotesi in cui la periodicità delle cedole non corrisponda alla durata del tasso Euribor definito come Parametro di Indicizzazione (ad esempio, cedole a cadenza annuale legate all'Euribor semestrale), tale disallineamento può incidere negativamente sul rendimento del titolo.

Rischio relativo ad eventi di turbativa e di natura straordinaria relativi al Parametro di Indicizzazione

Nell’ipotesi di Obbligazioni a tasso variabile per il periodo di corresponsione di cedole variabili ed in caso di eventi di turbativa o di eventi straordinari che rendano indisponibile il valore del Parametro di Indicizzazione prescelto per i Singoli Prestiti nella giornata prevista per la sua rilevazione, il valore utilizzato per il calcolo della cedola per il periodo di riferimento sarà pari all’ultimo dato disponibile del Parametro di Indicizzazione. Se l’indisponibilità del valore del Parametro di Indicizzazione dovesse verificarsi anche per la successiva scadenza cedolare, l’Agente per il Calcolo agirà in buona fede secondo la migliore prassi di mercato individuando il parametro di indicizzazione alternativo che secondo la ragionevole discrezione dell’Emittente sia fungibile con il Parametro di Indicizzazione divenuto indisponibile. Dovesse, poi, essere ripristinata la corretta disponibilità del Parametro di Indicizzazione, sarà utilizzato per il calcolo delle Cedole da determinare successivamente a tale ripristino il Parametro di Indicizzazione originariamente indicato nelle Condizioni Definitive.

Sezione

E – Offerta

E.2b E.3

Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi, se diversi dalla ricerca del profitto e/o dalla copertura di determinati rischi Descrizione dei termini e delle condizioni dell’offerta

I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore dei soci e della clientela di riferimento della Banca di Credito Cooperativo di Brescia, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo della zona di competenza.

Condizioni alle quali l’offerta è subordinata

L’offerta è subordinata alle condizioni come di seguito indicato. Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di ritirare l’offerta, e la stessa dovrà ritenersi annullata. In caso di ritiro dell’offerta l’Emittente e l’investitore saranno liberi da ogni obbligo reciproco, anche in relazione alle obbligazioni già prenotate. In tal caso l'Emittente ne darà comunicazione entro il giorno successivo mediante apposito avviso da pubblicarsi sul proprio sito internet e, contestualmente, 17

E.4

Descrizione di eventuali interessi che sono significativi per l’emissione/l’offerta compresi interessi confliggenti

E.7

Spese stimate addebitate all’investitore dall’emittente o dall’offerente

trasmesso alla CONSOB. Tale avviso sarà disponibile anche presso tutte le filiali della Banca In caso di chiusura anticipata, per le ragioni di cui sopra, saranno ritenute valide le prenotazioni effettuate fino al giorno precedente a quello in cui è avvenuta la comunicazione della chiusura. La chiusura verrà comunicata entro il giorno successivo alla data di delibera della chiusura anticipata da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca.

Ammontare totale dell’offerta

L’ammontare totale massimo dell’Obbligazione sarà indicato nelle relative Condizioni Definitive. L’Emittente ha facoltà, nel Periodo di Offerta, di aumentare l’Ammontare Totale tramite una comunicazione pubblicata sul sito internet dell’Emittente e, contestualmente, trasmessa a CONSOB. Tale comunicazione sarà disponibile anche presso tutte le filiali della Banca. In caso di chiusura anticipata prima della sottoscrizione integrale dell’importo offerto, l’ammontare collocato risulterà ridotto rispetto all’Ammontare Totale previsto.

Periodo di validità dell’offerta e procedure di sottoscrizione

Il “Periodo di Offerta” del singolo prestito sarà indicato nelle Condizioni Definitive e pubblicato sul sito Internet della Banca. L’emittente potrà estendere il “Periodo di Offerta” dandone comunicazione. L’Emittente potrà inoltre procedere, in qualsiasi momento durante il “Periodo di Offerta”, alla chiusura anticipata dell’Offerta. La sottoscrizione delle Obbligazioni sarà effettuata a mezzo di apposito modulo di adesione, debitamente sottoscritto dall’investitore, che dovrà essere consegnato presso le filiali dell’Emittente. L’Emittente ha la facoltà di procedere all’emissione anche nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto dell’Offerta. Le domande di adesione sono da considerarsi irrevocabili. La Banca di Credito Cooperativo di Brescia non si avvale di promotori finanziari per il collocamento dei titoli emessi nell’ambito del presente Programma di Emissione.

Destinatari dell’Offerta

Le Obbligazioni sono offerte e distribuite alla clientela in possesso di un dossier titoli presso la Banca.

Soggetti incaricati del collocamento

Le obbligazioni saranno offerte tramite collocamento presso le filiali della Banca di Credito Cooperativo di Brescia, la quale opera come Responsabile del Collocamento ai sensi della disciplina vigente. Non sono previsti soggetti terzi incaricati del collocamento.

La Banca di Credito Cooperativo di Brescia essendo l’Emittente, il Collocatore e il Responsabile del Collocamento potrebbe trovarsi in una potenziale situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di propria emissione. Si segnala inoltre che dopo la chiusura del collocamento, l’Emittente, qualora assumesse la veste di controparte diretta nel riacquisto delle obbligazioni determinandone il prezzo sul mercato secondario in conto proprio, si troverebbe in una situazione di conflitto di interessi con gli investitori. Eventuali ulteriori conflitti di interesse relativi alle singole emissioni sarà indicato nelle condizioni definitive dei singoli prestiti. La banca non applica spese a carico dell’investitore in fase di sottoscrizione e collocamento.

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