Il “SAI?” Servizio di Accoglienza e Informazione

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ANFFAS LOMBARDIA ONLUS
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Tel. 02.6570425 – fax 02.6570426
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Pec: [email protected]
Sito Internet: www.anffaslombardia.it
Codice Fiscale: 97339800159
Sito Internet Nazionale: www.anffas.net
Il “SAI?”
Servizio di Accoglienza e Informazione
(aggiornamento 2014)
La rete dei "SAI?" lombardi 2014
Sintesi delle attività dei “SAI?” per l’anno 2013
Analisi quali-quantitativa realizzata sulla base di 14 relazioni e 25
questionari forniti dai Responsabili “SAI?” delle varie Anffas locali.
Nel complesso l’analisi copre un totale di 25 Anffas.
Indice dei contenuti
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
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

La rete "SAI?" delle Anffas lombarde
La natura del Servizio
Caratteristiche dell’offerta: le prestazioni erogate
Caratteristiche della domanda: il profilo dell’utenza
La rete dei "SAI?" nel contesto regionale lombardo
La rete "SAI?" delle Anffas lombarde
La rete dei "SAI?" sul territorio lombardo conta attualmente 38 sportelli.
Tutte le 31 associazioni lombarde hanno infatti almeno uno sportello "SAI?" aperto al pubblico con
frequenza regolare uno o più giorni a settimana. Alcune associazioni gestiscono due sportelli
"SAI?" diversamente dislocati, così da garantire una maggiore capillarità del servizio e maggiore
rispondenza alle esigenze del territorio.
La maggior parte dei "SAI?" lombardi sono punti d’accesso della rete informativa territoriale
nell’ambito delle attività dello Sportello Disabilità di Regione Lombardia. L’adesione a questa
rete favorisce una maggiore visibilità degli sportelli affiliati, che vengono infatti segnalati sul
sito della Ledha e della Fish.
Sportelli Informativi Lombardi
sulla Disabilità
sono presenti gli sportelli "SAI?" di Abbiategrasso
Cassolnovo
Mantova
Alto Lario
Como
Mortara
Bergamo
Crema
Paderno Dugnano
Bollate Novate
Cremona
Pavia
Brescia
Desenzano
Sondrio
Broni Stradella Legnano
Varese
Busto Arsizio
Luino
Voghera Lecco (in via d'inserimento)
Sud Est Milano Melegnano (in via d'inserimento)
Vallecamonica (in via d'inserimento)
2
Più di 90 persone sono a vario titolo impegnate presso gli sportelli "SAI?", per lo più si tratta di
volontari aderenti all’Associazione, alcuni "SAI?" possono contare però su alcune risorse di
personale specializzato.
Associazione
Responsabile
num ore sett. Risorse sportelli apertura umane
di cui con esperienza specifica
ass. soc. ed. prof. psicol.
ABBIATEGRASSO
Milena Resente
1
5
1
ALTO LARIO
Pamela Piazza
1
6
1
BERGAMO
Monica Basurini
1
15
4
BOLLATE NOVATE
Attilio Marchini
1
2
1
BRESCIA + Gardone Valtrompia Simona Rapicavoli
2
19
4
BRONI-STRADELLA
Paolo Pietra
1
10
1
BUSTO ARSIZIO
Magistrelli Pietro
1
2
1
CASSOLNOVO
Carla Ceriotti
1
17
1
ANFFAS MENAGGIO + Casa Amic Massimo Bottazzi
2
30
3
CINISELLO - NORD MILANO+
Cusano Milanino
2
1
35
4
7
4
2
3
2
1
1
11
1
1
1
6,5
3
1
1
4
2
1
13
4
COMO
Enrica Delfini
avv.
sociol.
psich.
1
Retri‐ buiti
1
1
1
2
1
3
1
1
1
2
1
1
1
LEGNANO
M.G. Bertola
D. Martinenghi,
M. Marconi
F. Franzini e E.
Marchetti
Laura Pesce
Mariolina Brocca
Tancredi
Francesca Fusina
LUINO
Raffaella Verni
1
4
1
MANTOVA
MARTESANA + Coop Punto
D'Incontro
MILANO
Maria Cristina Butti
1
2
5
Mirco Erulo
2
12
5
Lina Rossi
1
20
3
1
MORTARA + Vigevano
Alessandra Agostino
2
25
5
1
1
PADERNO DUGNANO
Ivano Rudellin
1
3
2
PAVIA + Corteolona
Elisabetta Carini
2
17
7
2
1
SEREGNO
Mariagrazia Crippa
1
4
1
SONDRIO
CREMA
CREMONA - Paolo Morbi
DESENZANO DEL GARDA
LECCO
Guido Mazzoni
1
5
6
SUD-EST MILANO (MELEGNANO) Emilia D'Amico
1
9
2
TICINO (SOMMA LOMBARDO)
1
30
2
Bruna Macchi
VALLECAMONICA
Elena Rivadossi
1
2
4
VARESE
Nicoletta Cuccirelli
1
12
2
VIGEVANO
Antonio Scarioni
1
VOGHERA
Barbara D'Aleo
Totale
1
38
3
1
2
1
2
2
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
3
11
6
94
1
12
2
4
7
1
3
24
I continui mutamenti del panorama legislativo regionale richiedono da parte degli operatori, a
contatto con l’utenza, un costante aggiornamento.
Anffas Lombardia continua a promuovere il potenziamento della rete dei "SAI?" lombardi
anche attraverso la formazione del personale impiegato agli sportelli. Nel 2013 sono
state realizzate quattro giornate di formazione:
1) Contrastare la discriminazione fondata sulla disabilità - 17 settembre 2013
Le persone con disabilità possono contare su un insieme di norme che possono essere
utilizzate per contrastare i fenomeni di discriminazione e migliorarne sensibilmente le
condizioni di vita. Il corso intendeva fornire ai partecipanti gli elementi necessari per
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riconoscere e denunciare le situazioni discriminatorie, che siano in ambito lavorativo,
scolastico, economico, sociale o di qualunque altro ambito della vita, nell’ottica anche di
evoluzione dei nostri servizi "SAI?" in forma di antenne territoriali.
2) Pagare il giusto … nel 2013 - 1 ottobre 2013
Da diversi anni il tema della compartecipazione alla spesa è al centro delle preoccupazioni
delle persone con disabilità, dei loro familiari e delle azioni legali, politiche e culturali delle
associazioni. Un tema che necessità di costanti chiarimenti alla luce delle novità sia di
carattere giurisprudenziale che normativo.
3) Informare per i diritti - 15 ottobre 2013
Il corso offriva contributi su modalità e contenuti per la progettazione di interventi e servizi di
“informazione” e di segretariato sociale che, a partire dall’accoglienza e dall’ascolto dei
bisogni, potessero realmente fornire informazioni e accompagnamento per l’inclusione sociale
ed il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.
4) I diritti esigibili …. a scuola – 5 novembre 2013
La realtà scolastica fatica ancora a realizzare pienamente il diritto all’inclusione ed alla
partecipazione, richiedendo ancora un lungo e faticoso processo di cambiamento culturale, in
cui il confronto con la diversità rappresenta spesso la principale “barriera” da abbattere. Il
corso proponeva un quadro degli elementi che promuovono, riconoscono e tutelano il diritto
all’inclusione scolastica delle persone con disabilità per aprire a riflessioni e spunti teorici ed
operativi volti a migliorare l’efficacia degli interventi nei contesti scolastici.
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La natura del servizio "SAI?"
Il «SAI?» è uno spazio dedicato alle persone con disabilità ed ai loro familiari, per essere
informati sui propri diritti e poterne rivendicare la piena esigibilità, che aiuti la persona ad
esprimere la propria domanda e a conoscere le risposte attivabili da parte dei servizi
territoriali.
Nel 2013 i «SAI?» della Lombardia hanno gestito oltre 3000 contatti.
La maggior parte delle persone che si sono rivolgono al «SAI?», per chiedere informazioni o
assistenza, non appartiene al mondo Anffas.
Tra i “non soci” che si rivolgono ad uno sportello "SAI?", circa l’8% decide successivamente di
affiliarsi all’Associazione.
La principale fonte di conoscenza degli sportelli «SAI?», al di fuori della cerchia degli
associati, è rappresentata dagli enti pubblici: il 40% delle persone che arrivano ad un "SAI?"
Anffas sono state qui indirizzate da operatori dei servizi pubblici a cui si erano
precedentemente rivolte.
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Gli enti pubblici riconoscono, dunque, pienamente il ruolo di segretariato sociale svolto dai
"SAI?" e addirittura lo potenziano, sia favorendo l’accesso dei potenziali utenti, tramite
semplice passaparola, sia, in alcuni casi, attivando accordi e convenzioni che trasformano
l’Anffas in una sorta di diramazione territoriale del proprio servizio che in alcuni casi portano
gli operatori dei «SAI?» ad operare all’interno delle loro stesse strutture.
Associazione
Anffas
Convenzioni attive nel 2013
ABBIATEGRASSO
Agenzia entrate Abbiategrasso
BOLLATE NOVATE
Comuni di Bollate-Novate-Baranzate
BRESCIA CREMA
NORD MILANO
MORTARA PAVIA VALLECAMONICA
VARESE Comune di Brescia, Civitas - CMVT
Finanziata
SI
Comune di Crema
Per Sportello Volontaria Giurisdizione: Comuni di Cinisello, Cusano Mil. E Paderno Dugnano
Comune di Vigevano
SI
n. 2 Convenzioni con PdZ di Corteolona e Certosa
SI
Fondazione Piola
SI
Fondazione Istituto La Casa di Varese -onlus (finanziato da DGR 3239/2012)
SI
Il "SAI?" di Mortara ha stretto una convenzione con il Comune di Vigevano per l’avviamento,
in via sperimentale, di un Punto Unico di Accesso per la disabilità da istituire sul piano di zona
della città di Vigevano. La convenzione ha previsto la presenza del responsabile del SAI?
presso la sede del servizio disabilità del Comune, per due mattine a settimana, per attivare
una sportello inizialmente denominato “Prima Accoglienza Disabilità”, destinato ad evolversi in
Punto Unico di Accesso.
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Nella maggior parte dei "SAI?" il rapporto con l’utente continua ad essere gestito in modo
diretto, attraverso il contatto personale (mediamente 1 caso su 2). Per la sua particolare
natura, infatti, il "SAI?" rimane prima di tutto il luogo dove la persona sa di essere ascoltata e
dove il più delle volte cerca soprattutto comprensione, conforto e supporto psicologico per la
gestione del proprio complesso caso familiare.
Tuttavia acquisisce sempre maggiore importanza il servizio di consulenza telefonica, non solo
per il primo contatto, ma per la completa gestione del caso, che consente di condurre in
modo agevole anche rapporti «a distanza», quanto meno nei casi più semplici, che non
richiedono accompagnamento.
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Caratteristiche dell’offerta: le prestazioni erogate
In funzione della richiesta dell’utente, la risposta degli operatori "SAI?" si articola su un livello
crescente di attenzione, che va dalla semplice informazione fino all’accompagnamento, vero e
proprio, attraverso l’intero iter di gestione della pratica:
Informazione: primi elementi di conoscenza ed eventuale indirizzamento ad altro soggetto
specialistico pubblico o privato.
Orientamento: eventuale mediazione nei confronti di enti pubblici o privati o soggetti terzi,
o con il supporto alla compilazione di domande, istanze ecc. Lo sportello è in grado di gestire
in proprio la maggioranza dei quesiti anche complessi.
Accompagnamento: risposta articolata, anche attraverso l’affiancamento di consulenze
specialistiche, fino alla soluzione del problema o al perfezionamento della pratica.
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Tematiche trattate
Lo sportello "SAI?" fornisce gratuitamente informazioni, suggerimenti e consulenza su tutti i
principali argomenti di interesse per la disabilità.
Il tema della protezione giuridica rimane, comunque, l’argomento di maggiore interesse per
l’utenza, soprattutto per quanto riguarda l’istituto dell’Amministratore di Sostegno, rispetto al
quale molte Anffas hanno attivato canali diretti con gli Enti pubblici del territorio.
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Caratteristiche della domanda: il profilo dell’utenza
Le famiglie sono i principali utenti del servizio "SAI?".
Più spesso è la mamma a rivolgersi allo sportello, ma, nelle famiglie giovani che accedono al
servizio, diventa più facile incontrare dei papà più coinvolti e partecipativi.
Circa il 14% dell’utenza del "SAI?" è costituita da operatori dei servizi ed enti pubblici,
che, però, in un numero molto maggiore di casi, sono i mandanti di richieste che di fatto
vengono poi presentate e gestite direttamente dai famigliari.
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Nella grande maggioranza dei casi la persona con disabilità, in favore della quale ci si rivolge
al "SAI?", è maggiorenne.
Come già evidenziato nel 2013, la crescente presenza di utenti nella fascia over 50 va
imputata anche al maggior uso dell’istituto dell’amministratore di sostegno tra gli anziani.
Infatti i "SAI?" sono particolarmente attivi nell’ambito della protezione giuridica per
l’amministrazione di sostegno, dove la tipologia di utenza presenta una penetrazione più
elevata nelle fasce d’età over 50, essendo anche esterna al mondo della disabilità, come
sicuramente capita nei "SAI?" convenzionati con gli enti pubblici.
.
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La rete dei "SAI?" nel contesto regionale lombardo
L'evoluzione del modello sociosanitario lombardo, disegnata dalle recenti delibere regionali,
sembra voler attribuire una maggiore rilevanza al livello territoriale, che riesce a garantire
quella visione d'insieme dei bisogni della persona con disabilità, della famiglia e del territorio
come contesto: “per promuovere l’esigibilità dei diritti di queste persone e delle loro famiglie,
diventa cruciale fornire loro informazioni puntuali e tempestive sulla rete dei servizi e degli
interventi presenti sul territorio, aiutando la persona ad esprimere la propria domanda e a
conoscere le risposte attivabili da parte dei servizi territoriali. All’informazione e conoscenza,
sul sistema dei servizi, deve seguire un’azione di orientamento, attraverso l’ascolto e
l’accoglienza” (DGR 1185/14).
Solo partendo da una visione d’insieme della persona/famiglia e del tessuto sociale in cui si
sviluppano le relazioni fondamentali, si potrà garantire una presa in carico complessiva ed
integrata, che garantisca la continuità tra i diversi livelli territoriali richiesta dalle delibere
regionali.
Le “Aree di intervento” indicate dalla Regione Lombardia prevedono di potenziare le funzioni
consultoriali con l’apertura di uno spazio dedicato alle famiglie che possa, non solo
coprogettare con le famiglie e i gestori dei servizi gli interventi più adeguati, ma realizzare
con le associazioni presenti sul territorio interventi finalizzati all’auto mutuo aiuto
(DGR116/13); estendendo inoltre le funzioni consultoriali a destinatari oggi, per il consultorio,
ancora residuali (disabili e anziani), con l’introduzione di nuove funzioni di supporto psico
socio educativo (DGR 1185/14).
Per favorire la nascita delle rete territoriale abbozzata dalle delibere regionali è necessario
promuovere e sostenere una <<cultura>> dell’assistenza territoriale basata sui principi di
prossimità, presa in carico e continuità assistenziale.
Il "SAI?" - che si configura a tutti gli effetti come “servizio pubblico”, offerto ad un’utenza
allargata e non circoscritto alla sola cerchia dei soci, finalizzato a fornire accoglienza ed
informazione sui temi di maggiore interesse legati al mondo della disabilità - per sua natura
sembra già rispondere alle caratteristiche che la Regione descrive nel disegno di “assistenza
territoriale” relativamente all’ambito specifico delle fragilità legate alla disabilità.
In una logica, dunque, di evoluzione dei Consultori verso Centri per la Famiglia - per la presa
in carico dei bisogni sociosanitari e sociali dei lombardi - l’Anffas si propone, in un prossimo
futuro, di sostenere la crescita dei propri sportelli "SAI?", sia da un punto di vista “culturale”,
sia da un punto di vista “strutturale”, per favorirne l’evoluzione in forma di “supporto
territoriale” per i Consultori stessi (nell’ambito specifico della disabilità) al fine di favorire la
formazione di quella rete territoriale necessaria alla presa in carico integrata richiesta dalle
delibere regionali.
Milano, 30 giugno 2014
La relatrice
Sabrina Russo
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