Piemmeti - Largo consumo

Download Report

Transcript Piemmeti - Largo consumo

PROG FUOCO14.qxp:Sched Pub Pucci
9-05-2014
10:03
Pagina 122
Scaricato da
www.largoconsumo.info
RISCALDAMENTO A PELLET
a diffusione degli impianti di riscaldamento domestico con biomasse legnose
eleva il livello di sfida per la
supply chain del comparto,
dalla stabilità delle forniture
e dei prezzi, alla maggiore
diffusione di prodotto certificato. Obiettivo per tutti è
corrispondere all’esigenza
di semplificazione nella lettura del prodotto che i consumatori esprimono. Lo sviluppo del pellet per uso domestico, da prodotto di nicchia a bene di largo consumo, rappresenta un’opportunità per le insegne della
L
PROGETTO FUOCO
2014
La grande distribuzione può
offrire un grande contributo
alla crescita e qualificazione
del mercato del pellet
moderna distribuzione specializzata e despecializzata,
e per i loro fornitori?
Se n’è parlato lo scorso 20
febbraio a Veronafiere in un
workshop nell’ambito della
nona edizione di Progetto
Fuoco, la Mostra internazio-
nale degli impianti e attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione di legna promossa da
Piemmeti e chiusa con numeri da record: 653 espositori da 36 Paesi, 85.000 mq
a disposizione e 75.000 visitatori professionali. Il seminario, organizzato da Largo
Consumo in collaborazione
con AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), è
stata l’occasione per un interessante confronto tra alcuni
importanti retailer, alle prese
con la gestione di un comparto in forte sviluppo.
AIEL: le opportunità di un comparto in forte sviluppo
122
Il pellet è un mercato che sta vivendo una
crescita impetuosa. “A livello europeo –
ha esordito Annalisa Paniz, responsabile
certificazione e qualità biocombustibili
AIEL, l’associazione che riunisce oltre 300 aziende della filiera
– nel 2015 dovremmo superare i 16 milioni di tonnellate di
consumo complessivo: nel 2012 la produzione aveva toccato i
10 milioni di tonnellate (+56,9% rispetto al 2009). Negli ultimi
anni gli scambi commerciali sono ovviamente aumentati: oggi
il pellet è una commodity internazionale”.
L’Italia, con un consumo totale di 3,3 milioni di tonnellate nel 2013, è il più importante mercato del pellet a livello europeo. Il settore domestico rappresenta
il 96% dei consumi. “In Italia il mercato continua a
crescere di circa 200-300.000 tonnellate all’anno.
Nel 2013 sono stati venduti oltre 190.000 apparecchi
domestici e poco meno di 20.000 caldaie a pellet. In
particolare, il pellet in sacchi rappresenta almeno
l’80% del pellet impiegato nel settore domestico”.
In tale contesto, è ovvio che le importazioni siano de-
stinate ad aumentare, se consideriamo
che nel 2013 la produzione interna si è
attestata sulle 300.000 tonnellate.
“Dieci anni fa – ha spiegato Paniz –
l’import era il 20% della disponibilità di pellet, oggi siamo a
più dell’80%. Nel frattempo, la quota di pellet extra Europa
negli ultimi quattro anni è triplicata: ecco perchè la sicurezza
e la stabilità dell’approvvigionamento sono una delle sfide
del futuro. La ENplus, in questo senso, è la certificazione più
importante a livello europeo, coprendo almeno 4 milioni di tonnellate di prodotto”.
Insomma, oggi è il pellet è da considerare un bene di
largo consumo e vive una fase di profonda trasformazione a livello di partner commerciali (sempre più exraeuropei), filiera logistica (almeno 600.000 tonnellate
quest’anno arriveranno via mare) e catena distributiva,
ancora troppo frammentata. “Una quota importante di
pellet passa dalla Gdo: l’ingresso nel mercato dei
grandi trader internazionali richiederà sempre più un
ruolo leader dei grandi distributori”.
Comunicazione d’impresa: serie I CONVEGNI © Editoriale Largo Consumo srl
Annalisa Paniz, AIEL
Self Italia: fonti di approvvigionamento certe e di qualità
“Abbiamo inserito il pellet in assortimento circa
7-8 anni fa – ha esordito Edoardo Soriani, category manager di Self Italia, catena del fai-da-te
che conta 31 pdv da 1.000 a 9.000 mq – inizialmente per generare traffico.
Nel tempo il ruolo del pellet, sulla scia dell’aumento dei volumi, è cambiato: basti pensare che la vendita è ormai destagionalizzata. Oggi commercializziamo tre fasce di prodotto. Quanto al pack, il formato da 15 kg resta dominante”.
Sul fronte della produzione, Soriani ha confermato
che il mercato interno non è sufficiente a coprire il
fabbisogno: Self si rivolge in particolare a fornitori
francesi, lituani e austriaci, affrontando scenari logistici e costi ovviamente diversi.
“Dal punto di vista logistico – ha spiegato – quella
del pellet andrebbe considerata un’organizzazione
di ‘prossimità’, che dev’essere costruita insieme.
Non dimentichiamo che, in effetti, non tutto il
pellet è economicamente distribuibile in tutto il
territorio nazionale.
Come retailer, riteniamo che le fonti di approvvigionamento debbano essere certe e di qualità:
in un mercato che va molto veloce, i nostri fornitori ci devono garantire informazioni affidabili in tema di
certificazioni, provenienza della merce e prezzi”. Ecco perchè è fondamentale avere una forte prossimità tra chi distribuisce e chi produce.
Un’ultima considerazione la merita il prezzo.
“Al di là del fatto – ha concluso Soriani – che può
variare a seconda della piazza, va ricordato che il
consumatore quasi sempre testa tutte le nostre diverse proposte e quindi sceglie a seconda della
qualità e della sua capacità di spesa, rivelandosi
molto attento anche all’etichetta energetica che gli
indica le prestazioni del prodotto. Su questi elementi, alla fine, ci giochiamo la fidelizzazione
dei nostri clienti”.
Edoardo Soriani, Self Italia
Largo Consumo 5/2014
PROG FUOCO14.qxp:Sched Pub Pucci
9-05-2014
10:03
Pagina 123
Scaricato da
www.largoconsumo.info
I PARTECIPANTI AL WORKSHOP
20 febbraio 2014 – Progetto Fuoco – Veronafiere
Responsabile Certificazione e qualità
biocombustibili solidi, AIEL
Edoardo Soriani
Category Manager, Self Italia
Massimiliano Baravelli Responsabile Acquisti Non Food, Conad
Michele Ammannati
Direzione Commerciale Non Food, Coop Italia
Annalisa Paniz
Moderatore: Armando Garosci, giornalista, Largo Consumo
A sinistra, un momento della tavola rotonda seguita alla relazione introduttiva di Annalisa Paniz (AIEL). La nona edizione di
Progetto Fuoco si è rivelata un successo. “La Mostra – ha commentato il presidente di Veronafiere Ettore Riello – per cinque
giorni ha fatto di Verona la capitale mondiale per ogni soluzione
improntata al riscaldamento da biomasse legnose”. Gli ha fatto
eco Ado Rebuli,presidente di Piemmeti, società organizzatrice
dell’evento: “Mi faccio portavoce della grande soddisfazione degli espositori, mai come quest’anno impegnati in proficui rapporti commerciali durante la biennale”.
Le sintesi video degli interventi su:
www.youtube.com/largoconsumo
Coop Italia: il pellet è ormai
un bene di largo consumo
Coop Italia ha introdotto il pellet nei
suoi 104 ipermercato e oltre 1.500
supermercati circa 8-9 anni fa,
collocandolo nell’area bricolage-riscaldamento, accanto alla
carbonella e agli altri prodotti
del comparto. “ Il mercato – ha
precisato Michele Ammannati della direzione commerciale
non food – cresce in maniera
esponenziale, il che ci costringe a rivolgerci per gli approvvigionamenti all’Austria e ai
mercati dell’Est Europa. Importiamo da distributori e non
direttamente dai produttori,
visto che la consegna diretta è
molto difficile da gestire”.
Coop Italia ha sviluppato due
gamme: un primo prezzo comunque certificato e un alto
di gamma. “La marca privata
non è ancora presente, ma la
scelta spetta alla direzione
commerciale che sviluppa il
marchio Coop. Le
perfor mance del
pellet – ha aggiunto
Ammannati – prescindono dal clima
e dalla stagione: abbiamo inserito questo prodotto nella
promozione di luglio-agosto 2013,
Conad: ampi margini per
sviluppare il mercato in gdo
ottenendo risultati
molto positivi.
Quanto ai formati,
accanto al sacco
da 15 kg proponiamo una
pezzatura da 10 kg, per soddisfare un’esigenza di maggiore praticità”.
In fatto di servizio, occorrerebbe anche maggiore comunicazione per spiegare, ad
esempio, i contenuti del prodotto e, non ultima, della certificazione di qualità. “Abbiamo
7 milioni di soci – ha concluso
Ammannati – per cui è inevitabile che di tanto in tanto ci arrivino sollecitazioni o richiami.
È fondamentale quindi saper
dare informazioni puntuali
sulla materia prima, la lavorazione e la qualità. Quanto al
prezzo, va considerato che
abbiamo deciso di trattare
esclusivamente un prodotto
che rientra negli standard
qualitativi europei, escludendo la merce scadente proprio per evitare brutte sorprese ai
nostri clienti. È difficile comunque dare
indicazioni precise:
il prezzo dipende
molto anche dai fornitori e dall’area
che coprono”.
Conad ha deciso
di trattare il pellet
a livello centrale
soltanto da 4-5 anni: in precedenza si erano attivate in questo
ambito soltanto alcune cooperative del Centro Italia e della Sardegna. “Il mercato – ha sottolineato Massimiliano Baravelli,
responsabile acquisti non food –
mostra numeri sempre più importanti, ma ancora poco conosciuti e analizzati. La Gd può
davvero dare un forte contributo
al suo sviluppo, se pensiamo
che, secondo una nostra elaborazione di dati IRI, non arriva a
coprire il 10% del consumo in
Italia. La campagna 2013-2014
si sta rivelando molto positiva
anche per Conad, con una previsione di crescita pari al 65% sullo scorso anno, ma resta il fatto
che Conad rappresenta meno
dell’1% del consumo nazionale,
contro una market share nel canale supermercati pari al 14%. I
margini di crescita, insomma,
non mancano”. Anche Conad è
alle prese con problemi di approvvigionamento e conseguenti
rotture di stock.
“Non resta che appoggiarsi a fornitori
che acquistano all’estero, in aree quali in
Nord Est Europa, Austria e Nord America.
Michele Ammannati, Coop Italia
“La logistica per
noi ha un’importanza ed un ruolo
essenziale: è un’area in cui non
si può sbagliare, può inficiare
margini di per sè non molto elevati”. Per il momento, la marca
privata non è una strada praticabile anche se la private label è
in testa alla piramide strategica
che abbiamo costruito con i nostri soci. Per quanto riguarda il
pellet, tuttavia, il mercato non è
sufficientemente maturo ed anche sulle certificazioni regna
ancora una forte incertezza,
che non ci permette di assicurare i nostri elevati standard
qualitativi”. Il fattore prezzo di
vendita va considerato con attenzione. “Siamo in media leggermente sopra la media calcolata da IRI, ovvero 4,5 euro a
sacco nei supermercati e 4 euro
negli iper anche se occorre valutare sempre più attentamente la
qualità del pellet che si propone.
Il prezzo varia molto anche in relazione alla pressione promozionale e può salire in
coincidenza con difficoltà di approvvigionamento”. Molto resta
comunque da fare sul
consumatore, in termini di maggiore
informazione e conoscenza del prodotto.
Massimiliano Baravelli, Conad
Piemmeti – Via Niccolò Tommaseo, 15 – 35131 Padova
Tel. 049.8753730 – Fax 049.8756113
www.piemmetispa.com – [email protected]
Largo Consumo 5/2014
123