Presentazione di Christianne Bergamin e

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Transcript Presentazione di Christianne Bergamin e

Piano di Assetto
del Territorio
di Monselice
a cura di:
Christianne Bergamin -Architetto
Claudio Del Padrone - Agronomo
Forestale
09/10/2007 - la giunta comunale incarica lo studio Giotto
capogruppo arch. Ghinello per la redazione del PAT. Il costo per
l’amministrazione di Monselice sarà di circa 200.000 euro.
14/07/2011 – la giunta provinciale decide di partecipare alla
copianificazione del PAT col comune di Monselice.
15/04/2009 – la giunta comunale adotta il Documento
Preliminare e il Rapporto ambientale preliminare e chiude la fase
di concertazione e partecipazione.
10/03/2014 – la commissione regionale VAS esprime parere
favorevole con prescrizioni.
02/04/2014 – il consiglio comunale adotta il PAT.
Il PAT è in disposizione del pubblico per 30 giorni, decorsi i quali,
per altri 30 giorni è possibile fare osservazioni.
Trascorso questo periodo il PAT viene trasmesso alla Provincia
che entro 240 giorni lo approva.
S.T.C.: 50.558.000 mq
S.A.U.: 33.675.000 mq
S.A.U./S.T.C.: 66,61% (percentuale di area ancora agricola)
Trasformabilità S.A.U. con il PAT: 1,3% (limite L.R 11/2004)
S.A.T.: 33.675.00 x 1,3% = 437.775
mq:
FABBISOGNO RESIDENZIALE TEORICO =a) fabbisogno arretrato + b)fabbisogno insorgente
a) FABBISOGNO ARRETRATO= 1)SOVRAFFOLLAMENTO + 2)DISAGIO ABITATIVO:
1)SOVRAFFOLLAMENTO. Lo standard è 1 vano per 1 abitante. A Monselice siamo a 4,6 vani per abitante e quindi un
consumo pro-capite decisamente più alto dello standard 150 mc/ab e quindi un consumo di suolo superiore al valore
consentito dalla normativa regionale. Ciononostante fanno ipotesi e calcoli secondo le quali risulta: 217 abitanti in
condizioni di sovraffollamento
2)DISAGIO ABITATIVO(manca il bagno, l’acqua…) : 792 abitanti teorici
b)FABBISOGNO INSORGENTE= 3) COMPONENTE DEMOGRAFICA + 4)VARIAZIONE NUCLEI FAMILIARI
3) COMPONENTE DEMOGRAFICA: da stime statistiche, proiettando i dati della provincia: 156 abitanti
4) VARIAZIONE NUCLEI FAMILIARI (le famiglie sono meno numerose) : 336 abitanti teorici
Quindi:
FABBISOGNO RESIDENZIALE CALCOLATO PER IL PAT = +
equivalenti per i prossimi 10 anni.
1501 abitanti
Nel dimensionamento i progettisti del PAT tengono
conto solo del decennio 2001-2010
Nel dimensionamento i progettisti del PAT tengono
conto solo del decennio 2001-2010
Non è stata fatta
l’analisi conoscitiva
del patrimonio
edilizio non
utilizzato.
Norme per la realizzazione di boschi nella pianura veneta
L.R. 2 maggio 2003, n. 13 (BUR n. 45/2003)
L.R. 4 agosto 2006, n. 15 (BUR n. 70/2006) (*)
FINALITÀ:
a) migliorare la qualità dell'ambiente, dell'aria e dell'acqua …
b) fornire spazi naturali in aree verdi …
c) aumentare la sicurezza idraulica …
d) ridurre gli effetti dell'inquinamento atmosferico e urbano …
e) incrementare la biodiversità negli ecosistemi di pianura …
e bis) concorrere alla produzione di biomasse forestali con finalità di
produzione energetica e incrementare l’arboricoltura da legno … (*)
A
B
«Confini»
A) Zona di protezione agroforestale
B) Zone di promozione agricola
IDENTIFICATIVO: 128 / 129
624.405 mq (128) + 909.432 mq (129) = 1.533.837 mq
IDENTIFICATIVO 128
624.405 mq
IDENTIFICATIVO 129
909.432 mq
Art. 53 - Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità
ambientale e territoriale: bosco di pianura
Il P.A.T. promuove e valorizza tutte le risorse ambientalmente disponibili
attraverso interventi diretti al miglioramento della qualità ambientale e
territoriale, ... , si è indirizzata alla promozione e realizzazione di impianti
arborei a valenza naturalistica con prevalente funzione paesisticoprotettiva, ma anche per la produzione di legname da opera.
È considerata strategica la realizzazione di rimboschimenti in aree
marginali limitrofe al contesto urbano centrale, accessibili e fruibili dal
pubblico, tali da diventare, col passare degli anni, luoghi di osservazione
dell'avifauna e di ripopolamento della stessa, … .
Art.53 - Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità
ambientale e territoriale: bosco di pianura
Diversamente
necessario:
da
quanto
avvenuto
negli
ultimi
decenni,
è
oggi
1. sviluppo economico ed infrastrutturale
2. considerazione alle esigenze fondamentali della collettività:
salute
possibilità di fruire di spazi naturali
ambiente più sano
un paesaggio di pianura che caratterizzi positivamente l’immagine
comunale
Riferimenti cartografici inerenti l’area Bosco di Pianura presenti nella
«Carta delle Trasformabilità»
È stato evidenziato che il Bosco di Pianura
andrebbe a ricoprire alcuni ettari in cui sono
presenti abitazioni, vigneti e colture pregiate.
Prescrizioni e vincoli limiterebbero ai privati
interessati qualsiasi minimo intervento di
miglioria fondiaria.
REGIME DI SALVAGUARDIA
Progetto "Foresta Veneto" proposto in partenariato tra
le amministrazioni di Pacenza d'Adige e S. Urbano.
Costituirono una società pubblica per la gestione di
questo progetto (e altro).
Il progetto si basava sulle SRF (Short Rotation Forestry
= foresta a turno breve).
Impianti di pioppo nero da «tagliare» in fase di crescita
dopo 2-3 anni per alimentare un impianto a biomasse.
Il progetto non riuscì a trovare l'adesione degli
agricoltori.
Biomasse non sono a ciclo di CO2 neutro (preparazione
terreno, impianto, gestione, tagliata) si usa energia
fossile e il bilancio della CO2 è sempre negativo.
Biomassa ottenuta ad elevata percentuale di acqua e
quindi una resa energetica bassa.
Da dimostrare che tali impianti abbiano un bilancio
energetico positivo, ovvero di essere in grado di
produrre più energia di quella che consumano
realmente
Elevate concentrazioni di polveri sottili ed ultrasottili prodotte
dalla combustione di biomasse in impianti per uso domestico
(Gustafson, 2009; Hubner et al., 2005; Johansson et al.,2003) ed industriale
(Joller et al., 2007; Meyer et al., 2008)
Presenza non trascurabile, sulle polveri, di inquinanti organici
quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA) (Gustafson, 2009; Saez
et al., 2003; Venkataraman et al., 2002) e diossine (Lavric et al., 2004; Lavric
et al., 2005)
Presenza di IPA (Bundt et al., 2001; Enell et al., 2008) e diossine nelle
ceneri (Lavric et al., 2004) e la conseguente problematicità di un
uso agricolo di tali ceneri
Emissioni del traffico pesante indotto per il trasporto
delle biomasse e delle ceneri e i suoi effetti negativi sul
traffico locale
Inquinamento delle polveri fini e di ozono prodotti dalle
reazioni foto-chimiche (Franklin Schwartz, 2008) a seguito
dell’immissione nell’ambiente degli inquinanti primari
prodotti dalla combustione (ossidi di azoto e composti
organici volatili) delle biomasse e dal traffico indotto
dall’entrata in funzione della centrale
Il rischio di incendio associati agli importanti stoccaggi
di materiale infiammabile