EDILIZIA, BIOEDILIZIA E URBANISTICA - Websystem

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E enti
Settimanale - Anno 7
TERRITORIO
|
ISTITUZIONI
|
N° 3
Lunedì 10 febbraio 2014
IMPRESE
Spedizione con tariffa
Posta Target Magazine
conv. naz./304/2008
del 01-06-2008
http://www.gbcitalia.org
Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media
■ APPUNTAMENTI / Future Build Expo 2014 alle Fiere di Parma
EDILIZIA, BIOEDILIZIA
E URBANISTICA
Un piano di riqualificazione delle città
È l’obiettivo della manifestazione. Le best-practice europee in mostra
R
© WavebreakMediaMicro - Fotolia.com
FUTURE BUILD - FIERE DI PARMA
13/16 FEBBRAIO 2014
Dalle smart city al miglioramento dei condomini,
fino all’efficienza energetica: ecco i temi dell’evento
U
na serie di convegni arricchiscono l’offerta di Future Build. “Riqualificare
le città” è il titolo dell’incontro di apertura.
L’iniziativa vuole individuare politiche e strumenti per rilanciare il settore costruzioni partendo dalla necessità della riqualificazione del
patrimonio edilizio. Con “Emilia Smart City”
sarà affrontato il tema delle smart city nell’
ambito Ue con una ricognizione delle buone
pratiche in ambito emiliano.
“Ripensare i condomini” parla della riqualifi-
cazione degli alloggi collettivi in Italia, uno dei
temi più importanti del prossimo futuro.
“Obiettivo zero” promuove tecniche e modelli
indirizzati al consumo zero di suolo, energia e
materiali a chilometro zero, mentre “Retrofit”
si occuperà delle nuove tecnologie per il patrimonio edilizio esistente. Infine, CasaClima
parlerà dell’efficienza energetica degli edifici
e, in conclusione, si terrà l’incontro su “La riqualificazione dell’esistente” nell’ambito dell’8°
Convegno nazionale case passive .
iqualificare le città e il
patrimonio edilizio italiano. È questo il tema principale di Future Build Expo
2014, la manifestazione sulla sostenibilità che si svolge
alle Fiere di Parma dal 13
al 16 febbraio e vuole “passare dalle parole ai fatti”. Le
caratteristiche storiche delle nostre città impongono
una visione architettonica e
strutturale diversa rispetto a
quella adottata da altri Paesi.
Per questo motivo i processi di sviluppo urbanistico in
Italia devono privilegiare gli
interventi che “rigenerano”
l’esistente a partire dai centri
storici.
Riqualificazione energetica degli edifici, nuovi spazi
verdi dentro le mura, concezione inedita della mobilità
e servizi innovativi devono
essere i temi dei prossimi
anni a tutti i livelli (singole
abitazioni, condomini, quartieri, città) coinvolgendo in
questo sforzo tutti gli attori
della filiera dell’edilizia.
Per poter avviare un “Piano
di riqualificazione delle città” occorre, da un lato, una
progettazione dotata di nuove competenze professionali
per l’applicazione alle diverse tipologie di edifici di tecnologie avanzate.
In questo senso la ricerca ha
individuato, negli ultimi anni, nuovi modelli costruttivi
sia a livello di involucro sia
di impianti che saranno presentati a Future Build Expò
dalle migliori aziende del
settore. Dall’altro è necessario intervenire applicando
il concetto di “Smart City”,
che prevede un’evoluzione
dei sistemi urbani verso livelli di crescente sostenibilità. Future Build Expo
presenterà
best-practice
tratte dallo scenario europeo, esperienze regionali
significative e metodiche di
valutazione della sostenibilità ambientale a scala urbana.
Per realizzare tale Piano di
riqualificazione, da Future
Build Expò parte la richiesta
di un impegno alle forze del
mondo politico, associativo e professionale, perché
siano varate politiche che
favoriscano questo processo
e consentano di superare gli
ostacoli del credito, dell’imposizione fiscale rivolta alla
casa, della burocrazia e della
crisi economica.
Edilizia:
costruire
e abitare
nel futuro
Il sistema di certificazione LEED e GBC rappresenta un quadro flessibile che permette ai gruppi di progettazione
e costruzione di valutare la strategia che ottimizza il rapporto tra edificio ed ambiente circostante.
È uno strumento
t
t per il mercato italiano per la certificazione
di edifici ad uso istituzionale,
commerciale, terziario e servizi in genere, nonché il residenziale con almeno 4 piani
abitabili.Questo protocollo infatti è rivolto ad edifici ad uso
commerciale, istituzionale e
se residenziale oltre i quattro
piani abitabili.
Q
Questo
t protocollo
t
ll è uno
strumento rivolto a tutte le
diverse tipologie di edifici
esistenti contemplati in
LEED 2009 Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni e
si occupa di tutte le operazioni di gestione ad uso
di un edificio esistente con
almeno 12 mesi di occupazione.
Questo
Q
t protocollo
t
ll è uno
strumento per la progettazione e la pianificazione
di aree urbane nuove o da
rivitalizzare.
Edifici, infrastrutture, strade, spazi aperti, sono quindi alcuni degli elementi
che vengono contemplati
all’interno del protocollo
stesso.
È un metodo
t d di valutaziol t i
ne a punteggio di carattere
volontario per la certificazione del livello di sostenibilità degli interventi di
conservazione, recupero,
manutenzione e integrazione degli edifici storici,
rispetto e nella tutela del
valore storico – testimoniale e culturale.
Il protocollo
t
ll GBC Home
H
si applica a quegli edifici
ad uso residenziale che
non superano i quattro
piani abitabili. Per quegli edifici che superano
tale elevazione e hanno
destinazione d’uso residenziale, la scelta è tra
LEED 2009 Nuove Costruzioni.
2 Edilizia, Bioedilizia e Urbanistica - Future Build
Eventi
Lunedì 10 febbraio 2014
■ SCENARI / Gli interventi di Cost (European Cooperation in Science and Technology)
■ FENEAL UIL / In Toscana continua la flessione occupati e imprese nel settore
Urbanistica e sicurezza
Norme condivise per rilanciare l’edilizia
Sul tema, un progetto europeo, che affianca ricerca e best practices
Essenziale anche il miglioramento energetico degli edifici
I
I
chitettura a Firenze o il Forum Italiano per la Sicurezza
Urbana (Fisu), in Europa il
tema è ben presente, almeno
a livello dell’infrastruttura,
Cost (European Cooperation
in Science and Technology),
che promuove e coordina
progetti di ricerca a livello
Europeo. In ambito sviluppo
urbano (Tud, Transport and
Urban Development) Cost
ha lanciato nel 2013 l’azione
denominata Crime Prevention through Urban Design
and Planning, il cui obiettivo
è proprio quello di strutturare
i saperi disponibili in Europa
© Kurhan - Fotolia.com
l legame tra le scelte urbanistiche e la sicurezza degli
spazi abitati è ormai un dato
assodato, anche se almeno
nel nostro Paese è ancora relativamente poco indagato
e soprattutto, sottovalutato
al momento di realizzare la
pianificazione del tessuto
urbano, o più in generale, il
governo del territorio. Se in
Italia l’approccio operativo
è riservato a pochi, tra cui
per esempio il Laboratorio
Qualità Urbana e Sicurezza
del Politecnico di Milano,
Transcrime dell’Università
di Trento, la facoltà di Ar-
intorno a questo tema per sviluppare approcci innovativi
alla costruzione di città più sicure. Gli sforzi in questa direzione sono supportati anche
dal Justice and Home Affairs
Council europeo che ha identificato nella prevenzione,
attraverso la progettazione
urbana, una strategia efficace
nella prevenzione del crimine. L’aspetto interessante del
progetto europeo è l’approccio pragmatico, che affianca
la ricerca e il contributo degli
esperti sul piano teorico, alle
esperienze concrete di best
practices sviluppate nelle diverse nazioni dell’Unione,
in un percorso che vedrà la
conclusione a dicembre 2016
e comporterà azioni per il valore complessivo di 48 milioni
di euro. Il comitato di coordinamento, inoltre, è presieduto
dalla professoressa Clara Cardia del Politecnico di Milano.
Al termine del quadriennio
previsto dal progetto, verrà
redatto un documento riassuntivo degli approcci innovativi identificati, i case
studies proposti come riferimento e le raccomandazioni per le buone pratiche e la
creazione di un’arena europea
dedicata al tema.
n Toscana continua la flessione di occupati e imprese
nel comparto edile (rispettivamente dell’ 11.8% e del 8.5%
nel 2° semestre 2013) e nello
stesso tempo aumenta il ricorso
alla Cig (+119,7% tra novembre 2012 e novembre 2013).
“Questi dati - afferma Ernesto
D’Anna Segretario della Feneal
Uil Toscana - ci impongono di
ripensare completamente il settore edile, che potrà riprendere
solo attraverso la rigenerazione
urbana, la messa in sicurezza
del territorio e l’efficientamento energetico del patrimonio,
immobiliare pubblico e privato. Solo così potranno tornare
a respirare le piccole e medie
imprese del settore.” Prendendo
a riferimento i dati Istat, riferiti ai censimenti 2001 e 2011,
D’Anna sottolinea la vetustà
del patrimonio abitativo della
regione: “A livello nazionale
il 74% delle abitazioni ha una
vita media di oltre trent’anni:
in Toscana la percentuale sale
al 78% (1.414.531) e nessun
soggetto pubblico ha la conoscenza certa dello stato di conservazione e delle prestazioni
energetiche, ma, secondo stime
Cna, attivando un processo per
il passaggio di questi immobili
dalla classe G a quella B o A,
Ernesto D’Anna
segretario
generale Feneal
Uil Toscana
(al centro
tra due
lavoratori)
solo la Toscana genererebbe
un mercato di 35.363.275 euro.” L’edilizia è un cardine della
politica per l’efficienza energetica della Ue: il 40% di consumo
energetico finale e il 36% delle
emissioni di gas serra deriva
dal patrimonio immobiliare.
“L’edilizia - riprende D’Anna - è
il secondo maggior potenziale
di risparmio energetico: il miglioramento energetico degli
edifici comporta la creazione di
occupazione e la riduzione della bolletta energetica, rafforzando la competitività industriale,
oltre a una maggiore salubrità
delle comunità”. Secondo stime
del Cresme, gli incentivi fiscali
destinati all’efficienza energetica nel 2013 hanno prodotto investimenti per circa 20 miliardi
e hanno garantito 473.000 posti
di lavoro tra diretti e indotto:
“La Direttiva europea sull’effi-
cienza energetica - aggiunge il
segretario della Feneal Uil Toscana - rappresenta un eccellente driver, ma le sue potenzialità,
che nel 2013 secondo il Cresme hanno generato più di un
punto percentuale di Pil, sono
state frenate dall’assenza di un
quadro normativo organico: la
competenza è delle Regioni, ma
nell’ultimo periodo il governo
centrale ha legiferato in materia e così le norme nazionali
in Toscana vanno in conflitto
con quelle regionali e comunali. Se non si vuole perdere
un’opportunità per il rilancio
del comparto, occorre rapidamente superare la mancanza di
un quadro normativo organico certo e condiviso tra i livelli
amministrativi e trovare una
strategia di lungo termine con
una chiara politica industriale
del settore”.
ZIVERI
IMPIANTI
www.sizimpianti.it
Impianti civili, industriali, condizionamento, riscaldamento, sanitari, trattamento acque,
antincendio, teleriscaldamento, manutenzioni, conduzioni, telegestione, terzo responsabile
L’azienda opera dal 1975 nel settore dell’impiantistica termica civile e industriale; essa ha al
suo attivo una grande serie di realizzazioni di
impianti,creazione e monitoraggio di centrali,
istallazioni industriali, pubbliche,sportive ed
artistiche.
In tutte le attività viene seguito un criterio logico e costruttivo in modo da soddisfare tutte le
esigenze, in un contesto di sviluppo e di garanzia
della qualità allo scopo di realizzare istallazioni
ad alto livello qualitativo e tecnico.
La preparazione tecnica degli operatori, unitamente
alle ampie aree di lavoro aperte ed ai mezzi meccanici e non, in dotazione, permette all’azienda di
preassemblaree precostituire importanti opere quali
centrali termiche e frigorifere per poi consegnarle
o installarle a piè d’opera.
Per la realizzazione e la verifica dei vari impianti,
la Siz dispone di un equipaggiamento ed attrezzature
moderne e funzionali per risolvere con tutta garanzia i molteplici problemi di installazione e messa
in servizio delle opere e degli impianti realizzati.
SIZ s.n.c. di Ziveri Claudio & C. • Strada Martinella, 76/A 43124 Parma • Tel. 0521.648481 • Fax 0521.390619 • [email protected]
Eventi
Lunedì 10 febbraio 2014
Edilizia, Bioedilizia e Urbanistica - Future Build
■ PROVINCIA DI FERMO / Il piano Territoriale di Coordinamento (Ptc) e gli indirizzi generali
Obiettivo: lo sviluppo armonico del territorio
Definiti gli assetti del territorio combinando esigenze di crescita e difesa dell’ambiente
D
alla fine del 2010 si è dato
avvio a questo importante strumento con l’approvazione, da parte del Consiglio
Provinciale, delle linee guida
metodologiche per la redazione del piano e con la costituzione dell’ufficio di Piano
composto da personale interno all’ente: in particolare dal
“Settore Urbanistica-ViabilitàInfrastrutture”, diretto dall’ingegner Ivano Pignoloni.
La redazione e la progettazione è stata coordinata
dell’architetto Marina Rita
Marcantoni, in qualità di Responsabile dell’equipe interna,
e con il supporto del S.I.T. (Sistema informativo territoriale) provinciale.
È stato un percorso relativamente lungo, ma partecipato,
caratterizzato da un confronto continuo con il Consiglio,
i Sindaci, le associazioni di
categoria, le associazioni
ambientaliste, i sindacati, gli
Ordini Professionali grazie
all’opportunità fornita dalla
procedura di V.A.S.: con il
Rapporto Ambientale sono
state aperte, fin dall’ottobre
2012, le consultazioni preliminari, offrendo a tutti i cittadini la possibilità di inter-
Fabrizio Cesetti, presidente della Provincia
di Fermo
venire nel procedimento. La
base di partenza sono stati gli
studi pubblici esistenti, utilizzati sia per evitare duplicazioni, ma soprattutto nell’ottica
di ottimizzare le risorse. Altri
sono stati realizzati dall’ufficio: è il caso dello “studio sul
Renzo Offidani, vicepresidente della
Provincia e assessore all’Urbanistica
consumo di suolo” dell’intero
territorio provinciale. Uno
studio unico nel suo genere,
quanto a livello di dettaglio,
denominato “Atlante del consumo di suolo”, oggetto di una
pubblicazione.
Il percorso conoscitivo che la
Provincia di Fermo ha effettuato per la quantificazione
del consumo di suolo è dunque di importanza basilare:
lo studio della sua evoluzione
ha consentito di passare dalle
letture storiche del territorio
(dal 1954 al 2010) a elabora-
zioni sistematiche di grande
dettaglio che consentono
una lettura approfondita del
sistema insediativo, la misurazione effettiva del consumo di suolo, la verifica della
sostenibilità ambientale dei
diversi interventi territoriali
(bilancio) e un’interpretazione innovativa del fenomeno
della dispersione insediativa.
“Lo studio - afferma il vicepresidente e assessore all’Urbanistica Renzo Offidani - è
quindi uno strumento per
conoscere la realtà e i suoi
processi di trasformazione; ma gli strumenti sono
‘inutili’ e ‘false spese’ se non
producono utilizzi, se non
generano politiche e azioni
più efficaci per rendere possibile un reale contenimento
del consumo di suolo e in
particolare limitare l’erosione del suolo agricolo. Non si
tratta di una ricerca occasionale, ma di uno strumento
di monitoraggio costante,
indispensabile per pianificare e governare correttamente
il territorio e costituisce un
indicatore utile per valutare
la sostenibilità delle politiche
territoriali condotte dai diversi Enti”.
“Numerosi sono i progetti
innovativi del Piano Territoriale di Coordinamento - sottolinea il presidente Fabrizio
Cesetti - dall’intercomunalità
per l’avvio di progetti della
Smart Area fino ai contratti di fiume e ai progetti di
marketing territoriale per lo
sviluppo sostenibile del turismo. Dunque l’organizzazione
3
dell’assetto delle funzioni di
eccellenza e dei poli funzionali del sistema insediativo e
la trasformazione del sistema
degli insediamenti produttivi verso un sistema eco-efficiente, strutturando un progetto di economia integrata
e sistemica che usi i processi
ecologici per la produzione
di beni e servizi (blue economy). La Provincia - precisa Cesetti - coglie l’occasione
del nuovo Ptc per formulare
una proposta innovativa di
riordino complessivo del sistema di governo territoriale,
rinnovando, con la necessaria
flessibilità ma anche con determinazione, i rapporti ed i
processi decisionali delle istituzioni pubbliche locali; facendo delle specificità territoriali, non un limite localistico,
ma una leva di allargamento
degli orizzonti”.
Con questo Piano e con l’azione di governo di questi anni,
la Provincia di Fermo ha creato le premesse per nuove strategie che potranno definire
il futuro di questo territorio,
scommettendo sulla bellezza
come grande risorsa non delocalizzabile e come chiave,
non solo per uscire dalla crisi,
ma per governare le trasformazioni che stiamo vivendo.
Una prospettiva di questo
tipo, oggi, non può limitarsi
alla discussione pubblica e
culturale, ma deve necessariamente passare per alcune precise scelte di cambiamento, attraverso una nuova sensibilità
e una rinnovata capacità di
governo.
4 Edilizia, Bioedilizia e Urbanistica - Future Build
Eventi
Lunedì 10 febbraio 2014
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA - Confedilizia E.R.
Riflessioni scaturenti dalla introduzione di una inedita
ipotesi di social-housing
La innovativa proposta è
quella di un tipo di edilizia
popolare, valentesi di aree
d’insediamento a costo
zero, utilizzando l’eccedenza, rispetto agli standards
di legge, delle aree cedute
gratuitamente dai privati ai Comuni, nell’ambito
dell’esecuzione dei piani
particolareggiati
(PUA),
con destinazione ad opere di
urbanizzazione secondaria,
consentita dalla possibile
qualificazione delle nuove
abitazioni, quali alloggi di
servizio ai ceti meno abbienti, ove motivatamente
rivolti a soddisfare riscontrabili necessità di rilevanza sociale (edilizia popolare,
campus universitari, etc.).
Interessando detti impieghi
la fruizione di beni del patrimonio indisponibile comunale, potrà essere ceduto
non il diritto di proprietà, bensì
quello di superficie, mediante concessione d’uso a tempo determinato, comunque
a durata prorogabile dai 20 ai
99 anni.
L’abbattimento totale del
prezzo dell’area di localizzazione della delineata tipologia d’interventi prospetta
ipotesi di riduzione dei costi
di edificazione dell’ordine del
40-45%, avviando così alla
proprietà della casa nuovi
strati deboli di consumatori, in
piena coerenza con il dettato
dell’art. 47 della Costituzione.
Ulteriori risparmi potranno
essere conseguiti dalla eventuale possibilità di realizza-
zione dell’insediamento ad
intervento edilizio diretto,
con standards limitati al soddisfacimento dei soli carichi
antropici additivi.
Tali opportunità devono inoltre essere positivamente
valutate, come importante
volano per la ripresa del mer-
cato immobiliare, per il riavvio
dell’occupazione, per l’apporto al consolidamento dell’istituto familiare e per il positivo
concorso alla rimessa in moto
dell’economia.
Prof. Avv. Giovanni Bertolani,
Presidente Regionale di Confedilizia E.R..
“Le eccedenze rispetto
agli standards delle aree
pubbliche per opere di
U2 possono essere destinate all’edilizia popolare, in quanto produttive
di residenzialità di servizio e non di profitto”.
Quanto sopra, “oltre a
rappresentare una risposta efficace per tante famiglie, in questo momento di
seria crisi per il comparto edile“, consentirebbe di concorrere alla riattivazione del mercato della casa. Una tale
azione, infatti, significherebbe la rimozione di oltre il 4045 per cento degli oneri per la realizzazione dell’edilizia
popolare”, mediante impiego di aree a costo zero.
Il Presidente di Confedilizia regionale E.R., Prof. Avv.
Giovanni Bertolani, illustra così la proposta, presentata
dalla realtà che guida, la maggiore Associazione della
proprietà immobiliare in Emilia Romagna.
“Oggi non è più sufficiente avere una posizione censoria
nei confronti dell’azione di Governo, Parlamento ed Enti
locali - sostiene il Professore - occorre essere propositivi, facendo in modo, che la politica non prevalga sulla
cultura”.
Nell’odierna epoca di grave recessione, conclude il Presidente, “v’è bisogno della massima solidarietà tra le
Associazioni, affinché una loro coesa presenza, tanto in
Regione, quanto a livello nazionale, assuma rilevanza nei
rapporti con le Istituzioni”.
■ SIRE / L’azienda offre garanzia di dieci anni sul prodotto
Materiale d’isolamento high-tech
Si chiama Isoflex e nasce dalla ricerca del settore aerospaziale
L
a tecnologia per l’isolamento termico e acustico degli edifici è in costante
evoluzione. Infatti il mercato
continua a proporre nuovi
materiali le cui caratteristiche fisiche sono sempre più
interessanti dal punto di vista di chi desidera migliorare
il comfort o la resa energetica di un’abitazione o di un
edificio pubblico. Nel caso di
Isoflex - questo il nome del
materiale proposto da Sire
srl - alle spalle c’è la ricerca
del settore aerospaziale, di
conseguenza le caratteristi-
che dell’isolante: protegge
dal freddo e dal caldo, attenua i rumori esterni, fa da
repellente per insetti e roditori, non scherma i cellulari
e non è elettroconduttore,
e soprattutto è in grado di
garantire l’isolamento con
uno spessore molto limitato
rispetto ai materiali isolanti
tradizionali. Bastano 2 cm,
a fronte di 13 cm per i materiali isolanti naturali e di 10
cm con gli isolanti sintetici:
questo grazie alle caratteristiche termoriflettenti di Isoflex, che protegge dal caldo
e dal freddo permettendo in
inverno, un innalzamento
della temperatura intorno
ai 4-5°C, e in estate un corrispondente abbassamento
della temperatura. Il principio di funzionamento di
Isoflex è la riflettività del materiale, un multistrato coperto da una pellicola metallica
che riflette freddo e calore
preservando la temperatura
interna.
L’ingombro estremamente limitato è d’aiuto anche al momento della posa, e incide sia
sui costi, riducendoli in una
percentuale che va dal 30 al
50%, oltre che sulle qualità
di ecologicità della soluzione. Con Isoflex si eliminano
i problemi legati alle muffe
da condensa, si riduce il rumore insieme all’umidità relativa dell’ambiente protetto,
e la durata della protezione è
maggiore, perché Isoflex non
teme acqua o vento, e non è
appetibile per insetti e roditori, pur essendo atossico. Sire offre una garanzia di dieci
anni, cui si aggiunge la possibilità di beneficiare delle detrazioni fiscali previste dalla
legge. Per ulteriori informazioni visitare su internet www.
sirerisparmioenergetico.com.
Eventi
Lunedì 10 febbraio 2014
Edilizia, Bioedilizia e Urbanistica - Future Build
■ HAAS / Un’abitazione hi-tech con impianto fotovoltaico che produce energia
5
■ PROVINCIA DI LUCCA / Interventi mirati a zero impatto ambientale
Mini-centrale elettrica vestita da casa Sostenibilità nell’edilizia scolastica
Modello Jubilée Xxl Plus: 191 mq di stile e risparmio energetico Esperienze rilevanti grazie al supporto del progetto Teenergy Schools
U
na mini-centrale elettrica vestita da casa ovvero
un’abitazione hi-tech, che mira al benessere umano come
alla qualità degli elementi
strutturali, è possibile con
Haas, azienda tedesca fondata su base familiare nel 1971,
con filiale italiana a Ora (Bz),
specializzata nella costruzione di case a risparmio energetico, da mono a plurifamiliari.
Il modello Jubilée Xxl Plus di
Haas, una monofamiliare di
191 mq, a risparmio energetico, infatti, produce più corrente di quanta ne consuma,
offrendo un comfort abitativo
di livello superiore ed un design elegante.
L’esterno si distingue per il
mix di elementi classici e moderni, mentre gli interni nascondono sia open space che
anche ambienti chiusi, garantendo la dovuta privacy.
La scala in rovere, lineare e
moderna, si apre sulla galleria
del piano superiore con le sue
due camerette, la camera padronale con cabina armadio
dedicata e il bagno.
Le tecnologie sofisticate non
mancano alla Jubilée Xxl Plus
di Haas: l’impianto fotovoltaico produce più corrente di
quanta ne venga consumata
L
La casa Jubilée Xxl Plus di Haas produce da sé energia pulita
ed è dotata di moderni impianti di aereazione
dagli abitanti per il riscaldamento e il funzionamento
degli elettrodomestici; inoltre
l’energia prodotta in eccesso
viene immessa in rete. Di particolare interesse il sistema di
automazione integrato, che
offre chicche tecnologiche di
alto livello.
La casa Jubilée Xxl Plus è anche dotata di un impianto di
riscaldamento con ventilazione meccanica: un sistema
innovativo utilizzato per il
riscaldamento, il raffrescamento, l’aerazione e la ventilazione, che sfrutta l’energia
dell’aria esterna e dell’aria viziata, con uno scambiatore di
Piani di caratterizzazione,
coordinamento ed esecuzione
operativa bonifica aree inquinate
calore che recupera il 95 % del
calore stesso.
La struttura delle case ecologiche costruite da Haas è
sempre a telaio in legno lamellare; la finitura esterna
è realizzata con sistemi più
consoni alla cultura locale.
Haas offre case standard o costruite su misura, con diverse
linee e modelli, dalla casa al
grezzo avanzato, fino alla formula “chiavi in mano”.
Haas garantisce massima qualità e know-how professionale
in tutti i campi, con una produzione annuale di circa 800
case a livello europeo nei tre
stabilimenti di produzione.
a provincia di Lucca è da
anni impegnata in azioni
rivolte alla conservazione e
gestione del patrimonio territoriale, promuovendone la
valorizzazione in funzione
di uno sviluppo locale sostenibile e durevole. Le attività spaziano dal livello della
pianificazione
territoriale
all’attuazione dell’intervento
edilizio caratterizzato dall’attenzione alla prestazione
energetica e dalla ricerca di
soluzioni a basso impatto.
Per gli interventi edilizi la
Provincia di Lucca si è posta
l’obiettivo di realizzare edifici
ecosostenibili ad impatto ambientale quasi zero. In particolare l’attenzione si è incentrata sul patrimonio edilizio
destinato all’istruzione secondaria superiore per il quale
sono stati sviluppati progetti
di efficientamento energetico.
Rilevanti sono state in questo
campo le esperienze condotte
nell’ambito della cooperazione europea tra paesi dell’area
mediterranea tra cui si cita, in
qualità di partner, il progetto
Urban Empathy finalizzato
alla capitalizzazione e disseminazione, in tema di edilizia
sostenibile ed efficientamento
energetico, di risultati conse-
Liceo
Scientifico
“A.Vallisneri”
di Lucca:
una
applicazione
dei risultati
del progetto
Teenergy
Schools
guiti con precedenti progetti, primo tra tutti Teenergy
Schools. Con questo progetto,
per la prima volta, si è incentrata l’attenzione sull’applicazione dei criteri di efficienza
energetica agli edifici in considerazione della loro collocazione in fasce climatiche
sostanzialmente diverse, dimostrando come il raggiungimento di elevati standard
di confort interno può essere
ottenuto solo tenendo conto
delle differenti condizioni di
contesto esterno. I risultati
ottenuti hanno consentito di
Piani di lavoro ed esecuzione
operativa di bonifiche di manufatti
contenenti amianto
matrice compatta e friabile
definire delle linee guida per
gli interventi di efficientemento energetico negli edifici
scolastici la cui applicazione
determinerebbe un contributo sostanziale al contenimento delle dispersioni energetiche ad alla riduzione delle
emissioni di CO2. Particolare
attenzione viene prestata alla
scelta dei materiali da impiegare, grazie anche alla recente
normativa sui cosiddetti “appalti verdi” che incentivano
la scelta di soluzioni atte a
garantire la reale sostenibilità
dell’intervento architettonico.
Gestioni interventi di monitoraggio,
prove di tenuta, pulizia/smaltimento
fondami serbatoi interrati e fuori terra
Valutazioni su progetti di ripristino
ambientale aree inquinate soggette
ad obbligo di bonifica per successiva
valorizzazione edilizia
Convenzione con laboratorio
certificato per esecuzione
di analisi chimiche
Consulenza per progettazione
di gare d'appalto nazionali
comparto ambientale
Convenzioni con discariche,
impianti di termovalorizzazione
ed impianti di inertizzazione
Valorizzazione scarti recuperabili
sia come materie prime secondarie
che come combustibili alternative
Convenzioni con impianti
di depurazione reflui autorizzati
al trattamento conto terzi
e stoccaggi provvisori
www.amecoecologia.com
20052 Monza (MI) • Italy - Via Ramazzotti, 22
TEL. +39 039 2494786 - FAX +39 039 2324943
Iscr. Albo Nazionale Gestori Ambientali cat. 8 n. MI36018 del 23-06-11; – Iscr. Albo Nazionale Gestori Ambientali cat. 9 n. MI36018 del 28-09-11;
– Iscr. Albo Nazionale Gestori Ambientali cat. 10B n. MI36018 del 19-01-2011
6 Edilizia, Bioedilizia e Urbanistica - Future Build
Eventi
Lunedì 10 febbraio 2014
■ ANACI / L’associazione dell’Emilia-Romagna è il risultato della fusione - circa 20 anni fa - dei primi gruppi di professionisti del settore
Professionalmente corretto, l’amministratore
di condominio fa il punto sulle sue competenze
Tra le sue attività, la promozione di convegni e incontri di informazione e aggiornamento per gli iscritti,
in collaborazione con magistrati della Cassazione, avvocati, tecnici impiantistici e, naturalmente, colleghi
U
n amministratore Anaci deve essere “professionalmente corretto” e
la professionalità “impone
conoscenza, serietà, onestà,
disponibilità”. Il presidente
Anaci dell’Emilia-Romagna,
Franco Folli, esplica così il
senso di una delle parole
chiave (“professionalità”) su
cui ha scommesso guidando
la sezione regionale dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e
immobiliari.
L’amministratore, chiarisce
subito, non è più colui il quale, residente nel condominio
o in quello a fianco, era in
grado di “perdere” un po’ di
tempo, sapeva far di conto e
si destreggiava - più o meno
bene - fra le regole o regolette del condominio stesso.
“Le situazioni immobiliari,
le leggi, la giurisprudenza,
le tecnologie, le esigenze e
la mentalità stessa dei con-
domini, hanno imposto un
radicale cambiamento nelle
conoscenze e problematiche
condominiali - sottolinea - e
questo ha, per forza, modificato anche la figura professionale dell’amministratore”.
Nei primissimi anni Settanta, gli operatori del settore,
presa coscienza di questa
evoluzione
tecnica/legale
che partiva forse da lontano
ma che imponeva provvedimenti veloci, fondarono le
prime associazioni di amministratori professionisti, che
poi, circa venti anni fa, costituirono l’Anaci.
“Già prima, ma - da allora sempre e in modo inderogabile - prosegue il presidente
Folli -, abbiamo imposto agli
iscritti, in possesso almeno
del diploma di scuola media
superiore, la partecipazione a corsi propedeutici di
almeno centoventi ore, con
successivo esame scritto e
orale”. Successivamente, e
ora la legge lo impone, “ogni
associato ha dovuto e deve
partecipare a corsi di aggiornamento per maturare al-
meno venti crediti formativi
annui”.
Infatti, non è più solo necessario saper fare “i conti”, per
i quali basta un computer,
ma l’amministratore professionista deve conoscere
tutte le disposizioni di legge,
avere una conoscenza non
superficiale di impiantistica, di urbanistica e anche di
psicologia. La serietà di un
amministratore professionista inizia proprio da queste
cose. “Quando accetta un incarico - puntualizza il presidente - dev’essere in grado di
svolgerlo nel modo migliore,
con conoscenza personale e
organizzazione di studio. Ed
è il caso di dire che - assicura
- quando si è preparati, organizzati e capaci non è più
necessario prestarsi a intrallazzi da rubagalline”.
Il condomino deve sapere
che un amministratore pro-
fessionista Anaci gli potrà
dare “le migliori garanzie,
che la sua proprietà verrà seguita nel modo migliore, nel
modo più onesto, nel modo
più professionale”.
Con questo obiettivo sempre
in primo piano, l’Anaci in
tutta Italia promuove convegni e incontri di informazione e aggiornamento in collaborazione con magistrati di
Cassazione, avvocati, tecnici
impiantisti nonché colleghi,
per avere maggiori conoscenze e scambio di informazioni e di idee.
“L’Anaci dell’Emilia-Romagna - aggiunge Folli - ha
sempre cercato di essere
all’altezza del ruolo di cui i
suoi dirigenti e i suoi associati hanno sempre goduto,
in ambito nazionale”. Nel
2013, anche a seguito della
recente riforma del Codice
Civile del condominio, ha
Necessaria, la riforma del Codice Civile del condominio, presenta ancora molte lacune
A sostenerlo è il presidente Anaci Emilia-Romagna, Franco Folli. Molti i temi insoluti o male affrontati: dal
riconoscimento giuridico del condominio alla parziarietà delle obbligazioni e all’albo professionale degli amministratori
“L
a riforma del Codice Civile del
condominio, entrata in vigore il 18
giugno 2013, ha cercato di modernizzare
le problematiche condominiali e ovviare a
lacune presenti nel Codice del 1942”, sintetizza il presidente Anaci Emilia-Romagna, Franco Folli, dando la motivazione
del provvedimento. Il quale, però, secondo
Anaci e Folli, presenta diverse criticità.
Negli anni Quaranta del Novecento, l’universo condominiale era in embrione o
poco più, e quindi il legislatore di allora
“già fu bravo a promulgare una serie di disposizioni che poi - bene o male, più male
che bene - hanno retto 70 anni”, considera
l’esperto.
Da allora, però, il condominio è aumentato a dismisura, sono sorti fabbricati da
cento, duecento appartamenti, super-condomini dove vivono e operano migliaia di
persone. Così magistrati, avvocati, amministratori, condomini e inquilini hanno
dovuto districarsi in poche normative di
legge e tantissima giurisprudenza spesso
non univoca e non raramente in contrapposizione a quella precedente. Il condominio, dove vive o opera il 70% e forse più di
cittadini ha continuato a marciare, anche
se con intoppi, auspicando un’efficace riforma delle normative.
“La riforma c’è stata, ma certamente non
valida, o comunque lacunosa”, commenta
Folli. ”I politici avevano tutto il tempo che
necessitava, ma si sono messi a discutere
- politicamente - di problemi che non necessitavano di tale filosofia. Che c’entra - si
chiede Folli - la politica con la ripartizione
di un lastrico o la modifica delle tabelle
millesimali”? Anaci, ricorda il presidente
dell’Associazione
dell’Emilia-Romagna,
ha promosso incontri e dibattiti invitando
vari politici, di cui molti facenti parte delle commissioni preposte alla riforma. “Li
abbiamo incontrati nei loro studi privati,
in Senato e alla Camera, senza perorare la
causa dell’amministratore - sottolinea -,
ma solo e nell’interesse del condominio. Il
risultato è che gli amministratori ne sono
usciti bastonati - perché il nuovo Codice ci
bastona - e i condomini non hanno ricevuto i riconoscimenti che meritavano tutte le
loro problematiche”.
Diverse le esemplificazioni di Folli, a sostegno della sua presa di posizione. “So-
tenuto svariati convegni in
ogni provincia: uno a Piacenza e a Rimini; due a Ferrara e a Forlì; tre a Parma,
Reggio Emilia, a Modena e a
Ravenna; uno al mese a Bologna. Sono stati distribuiti
nel corso dell’anno, cercando di suddividerli nel tempo
e localizzarli in modo da non
creare sovrapposizioni di date o di temi svolti.
Magistrati al vertice della
Corte di Cassazione hanno
sviscerato per gli amministratori le nuove disposizioni del Codice in materia
condominiale, richiamando
l’attenzione sulle responsabilità civili e penali che
gravano sempre sul mandato ad amministrare un condominio, affinché gli eventi
non colgano i professionisti
impreparati e sprovveduti.
Avvocati del Centro studi
nazionale Anaci e di quello
regionale hanno commentato le nuove regole o la
giurisprudenza più recente.
Tecnici al vertice della loro professione che hanno
illustrato le problematiche
connesse al riscaldamento,
al fotovoltaico e al solare. In
sostanza, fa sintesi il presidente Folli, “chi ha voluto ha
potuto udire, capire e provvedere di conseguenza. Perché la nostra non è una professione facile, anche se può
sembrare tale e tanti sprovveduti si avvicinano a essa
senza capire il significato di
conoscenza e professionalità
e si bruciano o naufragano
nella vergogna”.
L’avvocato Marco Pirelli,
“grande avvocato, amico nostro e dell’Associazione e mai
sufficientemente rimpianto,
affermava spesso: ‘Ricordate che la vostra è anche una
missione’”, conclude Folli.
“Quando accetta
un incarico”, dice
il presidente, Franco Folli
“dev’essere in grado
di svolgerlo nel
modo migliore”
no state suonate trombe per dire che d’ora
innanzi gli animali non potranno essere
allontanati dal condominio - ricorda -,
ma questa possibilità già esisteva. Hanno mantenuto in essere - senza neppure
leggerlo - l’articolo 71 delle Disposizioni
Attuative e Transitorie c.c., ignorando e
dimenticando che dal 1944 esso era stato
eliminato, cancellato, dalla legge 369 del
23 novembre1944. È assolutamente impossibile resuscitarlo, ma i vari politici
neppure se ne sono accorti”.
Invece, il riconoscimento giuridico del
condominio, la parziarietà delle obbligazioni, l’albo professionale degli amministratori sono “tutti temi insoluti, non
affrontati, o affrontati male, mentre in
alcuni casi, viene ignorata anche la giurisprudenza consolidata nell’interesse solo e
per le litigiosità conseguenti”.
L’ Anaci, e non solo, conclude Folli “auspica modifiche, possibilmente prima che si
creino altri problemi. E speriamo che non
si debba aspettare altri 70 anni per poter
dire: finalmente”.
Eventi
Lunedì 10 febbraio 2014
Edilizia, Bioedilizia e Urbanistica - Future Build
7
■ RUBECHI / Dall’800 del secolo scorso, tradizione familiare alla V generazione
■ ELENCA / Distributore esclusivo per Italia, Spagna e Portogallo del sistema FuranFlex
Legno per arredare e per costruire
Per il risanamento delle canne fumarie
Anche per case antisismiche, eleganti, confortevoli e durature
Senza opere murarie grazie all’innovativo brevetto ungherese
R
ubechi è una piccola realtà artigianale nata nella
metà dell’Ottocento. “Oggi
siamo giunti alla quinta generazione - racconta Vittorio Rubechi, responsabile
commerciale - e siamo attivi
nella realizzazione e commercializzazione di prodotti
in legno”.
Situata in località Morra - Città di Castello (Pg), l’azienda
importa direttamente materie
prime ed elementi finiti da selezionate aziende europee per
soddisfare al meglio le richieste sia delle industrie locali sia
degli utilizzatori finali.
“Tradizionalmente operiamo
nell’edilizia - spiega Alberto
Rubechi, che si occupa della
parte tecnica -, settore dove
un tempo il legno era utilizzato, per quanto riguarda gli
edifici italiani, come elemento portante di solai e tetti,
mentre oggi viene considerato un materiale completo
adatto a tutte le esigenze costruttive. Ed è questo cambiamento di mentalità che ci
ha permesso di fare un salto
di qualità e di raggiungere
traguardi inaspettati anche
in un periodo di crisi come
quello che stiamo attraversando”. L’innovativo pannello
x-lam, per esempio, formato
da strati incrociati di abete
massiccio, permette una progettazione libera dai rigidi
vincoli delle strutture a telaio
e blockhouse. Le pareti così
costituite, avendo una portata statica superiore alle reali
esigenze, possono includere
elementi architettonici del
territorio locale e mantenere nel tempo la possibilità
del cambiamento: “Il nostro
successo è dovuto anche alla
nostra posizione geografica - specifica Alberto Rubechi -. Ci troviamo infatti tra
Umbria e Toscana, una zona
abitata da molti stranieri che,
in fatto di abitazioni, hanno precise idee e aspettative
che cerchiamo di soddisfare
pienamente, avvalendoci dei
migliori professionisti locali
e mantenendo alto il livello di
strutture e finiture”.
Rubechi fa parte del circuito “Ambienti del legno”
cui aderiscono i più quotati esperti del comparto: “Si
tratta quasi di una cooperativa dove affluiscono le
migliori competenze, al fine
di realizzare in breve tempo
il sogno di un’elegante casa
in legno antisismica, ad alta
efficienza energetica ed ecocompatibile”.
Bioedilizia integrata nel territorio
Canne
fumarie
gonfiabili
FuranFlex
C
on oltre vent’anni di esperienza nel campo del risanamento delle canne fumarie,
Elenca Srl è importatore e distributore esclusivo per Italia,
Spagna, Portogallo, del sistema
innovativo FuranFlex - prodotto da un’azienda ungherese - che, attraverso l’utilizzo di
guaine termoindurenti gonfiabili, consente di risanare camini e canne fumarie di vecchia
data senza effettuare opere
murarie. Con grave danno per
la propria immagine e il proprio fatturato, l’azienda è stata
coinvolta per anni in un procedimento legale che si è, di recente, concluso positivamente.
“Nel 2009 Elenca riceve una
circolare da parte del ministero dell’Interno - Dipartimento dei vigili del fuoco in cui si
cita l’impossibilità di distribuire prodotti non marchiati
Ce”, spiega l’amministratore
Massimo Lambruschi. “Più in
dettaglio si escludeva l’impiego
dei nostri prodotti in impianti termici civili aventi potenza
nominale superiore a 35kW e
se ne sconsigliava l’uso anche
in quelli di potenza inferiore”.
Respinto il ricorso dal Tar del
Lazio, Elenca si rivolge al Consiglio di Stato e alla Corte di
Giustizia dell’Unione Europea
motivando che la circolare basata sul decreto legislativo n.
152/2006, viola in particolare
gli articoli 34 Tfue-37 Tfue in
materia di libera circolazione
delle merci. Questo perché
subordinare la possibilità di
commercializzazione di un
prodotto proveniente da un
altro Stato membro dell’Unione europea (nella specie l’Ungheria) a un requisito tecnico,
ossia l’apposizione della marcatura Ce - apposizione che
sarebbe possibile e legittima
solo ove esistesse una corrispondente norma armonizzata - ne impedisce di fatto la
possibilità di importazione e
distribuzione.
Nel novembre 2013, finalmente, il Consiglio di Stato in
sede giurisdizionale annulla la
circolare ministeriale, dal momento che il provvedimento,
alla luce di quanto deciso dalla
Corte di Giustizia dell’Unione
europea con la sentenza del
18 ottobre 2012, si manifesta
illegittimo per contrasto con i
principi e la normativa comunitaria. “Inutile dire che la concorrenza ha cercato in tutti i
modi di sfruttare la situazione.
Ma ora, per fortuna, la vicenda
è definitivamente chiarita e la
circolare annullata”, conclude
Lambruschi.
“Ringraziamo tutti coloro che
nonostante le difficoltà hanno
creduto nella nostra azienda”.