Rassegna stampa Luglio 2014

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Transcript Rassegna stampa Luglio 2014

Rassegna stampa
Luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rassegna stampa
Luglio 2014
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Sommario rassegna stampa
Pagina
Articolo
Pagina
Articolo
4
Corriere del Ticino, 1 luglio 2014
Cambio di presidenza, arriva Alberto Petruzzella
21
Giornale del Popolo, 18 luglio 2014
Smartphone per narrare il Festival del film 2014
5
Giornale de Popolo, 1 luglio 2014
SUSPI, Alberto Petruzzella ha iniziato la presidenza
22
laRegioneTicino, 19 luglio 2014
Ragazzi, cellulari e film
6
laRegioneTicino, 1 luglio 2014
SUPSI, Petruzzella da oggi presidente Claudio Boer vice
23
Rivista di Lugano, 25 luglio 2014
L’informatica vien...giocando
7
Corriere del Ticino, 8 luglio 2014
Nuovi campus, un prestito dal Cantone
24
Rivista di Lugano, 25 luglio 2014
Docenti nelle scuole ticinesi
8
Giornale del Popolo, 8 luglio 2014
Tre case per USI e SUPSI
25
Rivista di Lugano, 25 luglio 2014
Certificate of Advanced studies
9
Giornale del Popolo, 8 luglio 2014
Un vestito nuovo per le idee
26
Corriere del Ticino, 26 luglio 2014
Quando si impara anche divertendosi
10
laRegioneTicino, 8 luglio 2014
Il Cantone si fa banca
27
laRegioneTicino, 26 luglio 2014
Non solo soldi
11
Corriere del Ticino, 10 luglio 2014
Il Festival visto con lo smartphone
28
Corriere del Ticino, 30 luglio 2014
SUPSI Start-up, per capire come crearla
12
laRegioneTicino, 10 luglio 2014
Centotrentasette nuovi docenti per la scuola ticinese
29
Corriere del Ticino, 31 luglio 2014
Club ‘74 un premio al miglior diploma in lavoro sociale
13
Rivista di Lugano, 11 luglio 2014
Petruzzella sale in cattedra alla SUPSI
30
Giornale del Popolo, 31 luglio 2014
Premio sociale dal Club 74
14
Rivista di Lugano, 11 luglio 2014
Il Ticino scende in campus
15
Rivista di Lugano, 11 luglio 2014
Cultural management
16
laRegioneTicino, 12 luglio 2014
Alti
17
Corriere del Ticino, 16 luglio 2014
La Scuola Dimitri ad Avignone
18
Giornale del Popolo, 16 luglio 2016
Cultura, storia e chiese: mantenerle vive...costa
19
Giornale del Popolo, 17 luglio 2014
Il miglior design della SUPSI
20
Giornale del Popolo, 18 luglio 2014
Nove prototipi tecnologici esposti dai diplomati SUPSI
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Martedì 1 luglio 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo , Martedì 1 luglio 2014
UNIVERSITÀ
Ha iniziato anche il nuovo vice Boër
SUPSI, Alberto Petruzzella
ha iniziato la presidenza
A seguito della nomina avvenuta il 13 dicembre scorso, è iniziata ieri la presidenza del Consiglio SUPSI da parte di Alberto Petruzzella.
Responsabile Regione Ticino di Credit Suisse e
già membro del Consiglio della Scuola dal 2011,
subentra ad Alberto Cotti che - dopo 12 anni di
attività nei quali ha contribuito in maniera considerevole alla crescita della SUPSI - è giunto al
termine del suo mandato. Per i prossimi 4 anni e con mandato rinnovabile fino ad un massimo
di 12 anni - sarà quindi Petruzzella a guidare
la SUPSI che, attualmente, impiega quasi 900
collaboratori, accoglie oltre 4mila studenti in
formazione di base (bachelor e master), 6mila in
formazione continua e investe 28 milioni nella
ricerca applicata e nella consulenza al territorio. Tra le sfide future, oltre al progetto relativo
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
alla costruzione dei 3 nuovi campus - previsti a
Lugano Stazione, Lugano Viganello e Mendrisio - vi è anche la riorganizzazione strutturale
della SUPSI che, a seguito dell’unione di due
Dipartimenti, darà vita dal 1. ottobre al nuovo
Dipartimento di economia aziendale, sanità e
sociale (DEASS). Designato dal Consiglio quale
vice presidente, inizia oggi il suo incarico anche
Claudio Boër, membro del Consiglio dal gennaio scorso dopo avervi fatto parte nei primi 8
anni di costituzione della Scuola. Membro della
Commissione Federale delle scuole universitarie professionali, Claudio Boër è consulente
del Governatore della provincia del Guangdong
(Cina) e visiting professor presso la Guangdong
University of Technology e la South China University of Technology.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Martedì 1 luglio 2014
Supsi, Petruzzella da oggi presidente
Claudio Boër vice
La nomina è avvenuta lo scorso 13 dicembre, oggi entra in carica. È il nuovo
presidente del Consiglio della Scuola
universitaria professionale della Svizzera italiana, Alberto Petruzzella. Lo affiancherà, in qualità di vicepresidente,
Claudio Boër, indica la Supsi in una nota.
Responsabile Regione Ticino di Credit
Suisse e già membro del Consiglio della
Scuola dal 2011, Petruzzella subentra ad
Alberto Cotti che, dopo dodici anni di attività “nei quali ha contribuito in maniera considerevole alla crescita della Sup-
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
si”, è giunto al termine del mandato. Per i
prossimi quattro anni – e con mandato
rinnovabile fino a un massimo di dodici
anni – sarà dunque Petruzzella a guidare
la Supsi: quasi 900 collaboratori, oltre
4’000 studenti in formazione di base e
6’000 in quella continua. Ed entra in carica oggi anche il neovicepresidente della
Supsi Claudio Boër. Membro della Commissione federale delle scuole universitarie professionali, Boër è fra l’altro consulente del Governatore della provincia
del Guangdong (Cina).
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Martedì 8 luglio 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Martedì 8 luglio 2014
CAMPUS
Messaggio del Governo per un credito di 53,2 milioni
Tre case adeguate
ai bisogni di USI e SUPSI
A Viganello, Massagno e Mendrisio si guarda
al futuro. L’investimento totale è di 265 milioni
di franchi. E se tutto va secondo i piani, e senza
intoppi, i nuovi edifici dovrebbero essere agibili
per la fine del 2018. Palla ora al Gran Consiglio.
PAGINA A CURA DI
Nicola Mazzi
Se tutto va bene, alla fine del 2018,
la Svizzera italiana avrà a disposizione tre nuovi campus. Il primo a
Viganello, il secondo a Mendrisio e
il terzo a Massagno. Ieri a Bellinzona è stato presentato il messaggio
del Consiglio di Stato con il quale
chiede al Gran Consiglio un contributo (massimo) di 53,2 milioni di
franchi quale partecipazione alla
costruzione delle tre nuove strutture universitarie.
Il responsabile del DECS (Dipartimento educazione, cultura e
sport) Manuele Bertoli ha tenuto
a evidenziare come negli ultimi
anni il settore universitario si è
sviluppato in modo importante.
«E se all’inizio, come è ovvio, ci si
è concentrati sui contenuti, ora è il
momento di pensare ai contenitori.
I CAMPUS
E quindi alla sistemazione logistica
delle varie facoltà».
Il consigliere di Stato ha precisato
che il Cantone non è un committente diretto, «dà un contributo alla realizzazione di questi tre campus. È
un ente cofinanziatore. In un certo
senso questa è una novità, diventiamo una sorta di banca (con un prestito di 140 milioni), ma il progetto
è di sicuro interesse pubblico». Lo
stesso Bertoli ha quindi detto che
«in questo modo i due enti universitari entreranno nell’età adulta».
Un altro aspetto messo in evidenza riguarda il fatto che 2 progetti su 3 sono vicini alla ferrovia.
E questo guardando al futuro e
all’apertura di AlpTransit è una
scelta logica e che sottintende un
maggiore potenziale di sviluppo.
«Ora - ha concluso Bertoli - toccherà al Parlamento trattare in modo
celere questo messaggio in modo
da rispettare la tabella di marcia
e quindi l’inizio delle attività alla
fine del 2018».
Sugli obiettivi si è quindi soffermato Sandro Rusconi (responsabile
della Divisione della cultura e degli
studi universitari). «Prima di iniziare
a elaborare questo messaggio ci siamo soffermati sulle necessità di USI e
SUPSI. In particolare abbiamo voluto
dimostrare il fabbisogno di costruire
le tre strutture. Inoltre siamo giunti
alla conclusione che la costruzione,
sul medio termine, è più economica
dell’affitto. E ancora abbiamo cercato
di sviluppare un metodo di finanzia-
mento dal minor impatto economico
possibile».
E lo stesso Rusconi ha dato anche le
cifre del finanziamento necessario. In
totale, per i tre campus, sono previsti
265 milioni di investimento. Di cui
il 27,5% (71,5 milioni) arrivano dalla
Confederazione e altri 53,2 milioni
(20%) dal Cantone. Il restante, e cioè
140,3 milioni sarà dato sottoforma
di prestito (e quindi da restituire) dal
Cantone. Inoltre vi sarà un prestito
aggiuntivo di 10 milioni per l’acqui-
sto di un terreno ora di proprietà delle
FFS. Tornando agli obiettivi Rusconi
ha tenuto a sottolineare come l’impatto finanziario nel 2019 sarà, al netto,
di 1,2 milioni l’anno. E anche sui rischi legati agli investimenti vi è stata
una condivisione tra gli istituti universitari e il Cantone. Lo scopo di tutto
ciò è quello di uno sviluppo organico
del polo universitario cantonale per i
prossimi 20-30 anni. Con investimenti che a lungo termine possono anche
far risparmiare.
Il progetto
del campus
di Massagno
degli
architetti
Cruz Y Ortiz,
Radczuweit.
La riorganizzazione universitaria
Contenitori
pieni di contenuti
L’intenzione è quella di raggruppare facoltà
e discipline simili. Importante anche la posizione
geografica: due campus sono vicini alla stazione.
Ma analizziamo un po’ più a fondo i tre progetti. E soprattutto che
cosa si intende mettere in questi
contenitori. Quali cioè le facoltà, i
laboratori di ricerca e gli altri servizi messi a disposizione di studenti
e ricercatori, finiranno nei tre campus.
Campus di Mendrisio
Situato vicino alla stazione di
Mendrisio questo campus è destinato ad accogliere il Dipartimento
ambiente, costruzione e design della SUPSI. Questo dipartimento, dal
2009 ha anche una sede distaccata
a Lamone. La futura vicinanza con
l’Accademia di architettura è destinata a creare sinergie. Il progetto
scelto (Ascensus), è stato elaborato
dagli architetti Bassi e Carella di
Ginevra. Per questo progetto si pensa di terminare i lavori alla fine del
2018. Il costo previsto è di 73 milioni
di franchi.
Campus di Viganello
Il progetto prevede di riunire in
una sola sede il Dipartimento tecnologie innovative (SUPSI) con la
Facoltà d’informatica dell’USI e ciò
al fine di migliorare ulteriormente
le sinergie attorno all’area informatica e tecnica. Il progetto Zenobia
di Tocchettu-Pessina di Zurigo è
stato scelto dopo un concorso svolto tra il 2010-2011. Inizialmente il
mandato fu assegnato al progetto
Essentia di Arbnor Murati, ma a
causa del mancato raggiungimento
dei risultati attesi la committenza
ha affidato il mandato al secondo
classificato. In questo caso la fine
dei lavori è prevista per settembre
2018 e il costo complessivo è di 124
milioni per una superficie totale di
Il Campus di Viganello
degli architetti TocchettiPessina.
30mila metri quadrati. Da notare
che in questo campus dovrebbe essere ospitato anche il centro di promozione start up.
Campus di Massagno
L’obiettivo di questo campus, situato vicino alla stazione di Lugano, è quello di trasferire le attuali
sei sedi in affitto a Manno e la Direzione in un unico campus. Il concorso è stato vinto dagli architetti
Cruz y Ortiz/Giraudi Radcuzweit di
Lugano. In questo caso le superfici
previste sono di 12.490 metri quadrati e si prevede di terminare i lavori nell’estate del 2018. Da segnalare che si propone anche l’acquisto
del terreno delle FFS per 10 milioni.
Il campus a Mendrisio degli architetti Bassi Carella.
I PRESIDENTI Martinoli
e Petruzzella puntano sulle sinergie
«Istituti pensati per durare»
Alla presentazione sono intervenuti anche i presidenti di
USI e SUPSI Piero Martinoli e
Alberto Petruzzella. Il secondo ha sottolineato il fatto che
l’obiettivo è «quello di consolidare la struttura lavorando
sulla qualità della scuole e
quindi anche sulle infrastrutture. Oggi, molte lezioni vengono date in edifici che non sono
pensati per essere scuole». Lo
stesso Petruzzella ha quindi
rilevato come i progetti sono
stati elaborati sulle necessità
degli utenti. Si vuole investire
anche sui bisogni e gli spazi. La
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
flessibilità sarà fondamentale
perché le esigenze, nel tempo,
mutano. Per quanto riguarda
la questione finanziaria Petruzzella ha anche evidenziato
il fatto «che i rischi sono stati
condivisi con il Cantone, per
questo motivo i costi dovranno
restare nei preventivi».
Da parte sua il presidente
dell’USI Piero Martinoli si è
detto soddisfatto di «questo
passo importante nel progetto
universitario Ticino. Sarà uno
dei pilastri del nuovo Cantone
che si baserà anche sulla conoscenza e la scienza». Lo stesso
Martinoli ha messo in evidenza il fatto che l’USI negli anni
è cresciuta (più di 3mila studenti, oltre 100 professori e 500
collaboratori). Inoltre anche la
ricerca si è sviluppata in modo
importante. Senza scordare
che sono nati due nuovi istituti
(scienze computazionali e studi italiani). Dunque si fa sempre più urgente l’aumento delle superfici e di spazi. Sia per
sistemare il personale sia per
implementare la ricerca. «E la
vicinanza tra USI e SUPSI - ha
concluso - favorirà molte collaborazioni».
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Martedì 8 luglio 2014
UN VESTITO
NUOVO
PER LE IDEE
di GIANMARIA PUSTERLA
Che USI e SUPSI trovino presto le
migliori condizioni di... abitabilità
(il discorso vale più per la SUPSI,
visto che l’università può già
vantare sedi adeguate a Lugano
e a Mendrisio) è una buona cosa.
Se studenti e professori hanno a
disposizione una casa dignitosa
potranno solo migliorare le loro
prestazioni. L’impegno finanziario
previsto dal Governo e presentato
ieri si inserisce dunque in un
giusto lavoro di ottimizzazione di
questi due centri per eccellenza
nella formazione dei giovani
ticinesi (e non solo). È uno sforzo
necessario, indispensabile per far
crescere il nostro Cantone. Perché
ormai è ampiamente dimostrato
che soprattutto dopo la nascita
dell’USI e successivamente
della SUPSI il Ticino ha potuto
svilupparsi, creare giovani
professionisti, studiosi e
ricercatori capaci di percorrere
le strade dell’innovazione, che
portano solitamente al successo.
In uno studio che mette a
confronto le università di tutta
Europa, l’USI si piazza ai vertici
per quantità di ricerca e presenza
di studenti e professori stranieri,
sinonimo di alta qualità. Ciò
porta a sviluppare progetti che
hanno poi un efficace ritorno
economico (nascita di nuove
aziende, sviluppo di progetti
che hanno successo nel mondo,
ecc.). In questo senso, quindi,
i soldi che verranno spesi (in
totale per i tre “campus” si parla
di 265 milioni di franchi) sono un
grosso investimento a beneficio di
tutto il Cantone. Ma se la casa di
studenti e professori deve essere
adeguata, ancora più importante
dovrà essere l’impegno da
profondere nel consolidare i
processi di formazione dei futuri
professionisti. La via sin qui
seguita, come è dimostrato dal
confronto internazionale appena
citato, è quella giusta. Solo così i...
cervelli che escono da USI e SUPSI
sapranno distinguersi ed eccellere
anche in un contesto ben più
ampio rispetto ai ristretti confini
del nostro Cantone.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Martedì 8 luglio 2014
Per i campus di Supsi e Usi un contributo da 53 milioni e un prestito da 150 milioni di franchi
Il Cantone si fa banca
Questo tipo di partecipazione
ai costi di costruzione è un
‘novum’. Bertoli: ‘Vantaggi che
ricadono sull’ente parastatale’.
Obiettivo: a tetto per il 2018.
di Chiara Scapozza
Ticino terra di eccellenza universitaria.
E quindi degno di ospitare campus all’altezza. Dopo aver pensato al “contenuto”, grazie allo sviluppo dell’Università della Svizzera italiana (Usi) e della
Scuola universitaria professionale (Supsi) in termini di numeri e competenze,
oggi è tempo di concentrarsi sul... “contenitore”. E il Consiglio di Stato lo fa con
decisa convinzione, licenziando il messaggio che non solo propone un contributo (massimo) da 53,2 milioni di franchi quale partecipazione alla realizzazione di tre nuovi siti (costo delle opere:
265 milioni), ma facendosi “banca” e accordando un prestito da 140,3 milioni
per la costruzione dei tre campus, più
altri 10 milioni per l’acquisto del terreno
delle Ffs in stazione a Lugano, a cui si
sommano 71,5 milioni in arrivo dalla
Confederazione. «Si tratta di un ‘novum’ – ha commentato il consigliere di
Stato Manuele Bertoli durante la presentazione del messaggio alla stampa –.
Il governo ha approvato questa impostazione perché lo Stato può prestare i
soldi a prezzi più concorrenziali. Un
aspetto rilevante nel finanziamento di
opere per gli enti parapubblici».
Nuovi spazi necessari vista la
crescita delle due scuole.
Costruire è meglio che affittare.
Come riporta il messaggio governativo,
uno dei vantaggi offerto da questo sistema “risiede nella possibilità per il Cantone di fissare agli istituti universitari
un tasso d’interesse anche per un orizzonte temporale più lungo, da 20 sino a
30 anni, (...) garantendo una stabilità dei
costi a Usi e Supsi per un lungo periodo.
In alternativa il Cantone potrebbe concedere un prestito a tasso fisso sull’intera durata di ammortamento prevista
dei campus (50 anni)”. «Abbiamo individuato il sistema che potesse ridurre al
massimo l’impatto sulle finanze cantonali – ha spiegato il direttore della Divisione della cultura Sandro Rusconi –.
In alto, il futuro campus di Lugano Stazione. Sotto, quello di Viganello
L’impatto netto stimato a carico dello
Stato all’anno sarà di 1,2 milioni di franchi. Oltre ad assumersi il rischio della
variazione dei tassi d’interesse, il Cantone garantisce la copertura del superamento dei costi fino a un massimo del
15%. Al di là della soglia dei 265 milioni,
saranno però Usi e Supsi a dover intervenire». Una clausola di non poco conto:
“La ripartizione dei rischi tra Cantone e
gli enti universitari – evidenzia il messaggio governativo – responsabilizza
maggiormente questi ultimi sui costi di
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
investimento e di gestione corrente”.
L’esame dell’impostazione ora spetta al
Gran Consiglio.
L’apertura delle tre nuove sedi – nelle
stazioni di Lugano e Mendrisio (stabili
Supsi) e a Viganello (stabile Usi/Supsi) –
è prevista per il 2018. Dal 2019 quindi il
modello finanziario stima la diminuzione dei costi per effetto dell’ammortamento dei prestiti e dal 2024/25 l’investimento si dovrebbe tradurre in guadagno. Calcoli che dimostrano come la soluzione scelta – ovvero quella di costrui-
Bertoli con i presidenti Martinoli (Usi, davanti) e Petruzzella (Supsi)
re – risulti vantaggiosa sul medio-lungo
termine rispetto alla locazione. Optare
per una “casa” perennemente in affitto
comporta valutazioni non solo economiche, ma anche qualitative. La Supsi lo
sa bene. «Oggi siamo collocati in stabili
che non sono stati concepiti per essere
delle scuole – ha osservato Alberto Petruzzella, neonominato presidente –.
Questo comporta non poche difficoltà.
Ecco perché ci adopereremo per definire nei dettagli i tre nuovi progetti. Le esigenze di chi frequenta gli istituti della
TI-PRESS
Supsi sono molto variegate (studenti,
docenti, ricercatori, professionisti in formazione continua) e sarà importante
tenerne conto». I tre progetti saranno
definitivi entro l’anno prossimo, se tutto
dovesse filare liscio (non è scontato) dal
2016 inizierà la fase di costruzione. «Un
passo che consolida quello che ritengo
un pilastro del nuovo Ticino – ha aggiunto Piero Martinoli, presidente
dell’Usi –. Un Ticino che non si basa più
solo sui settori tradizionali, come turismo o banche, ma si apre alla scienza».
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Giovedì 10 luglio 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Giovedì 10 luglio 2014
Centotrentasette nuovi docenti per la scuola ticinese
Elenco dei neodiplomati del Dipartimento formazione e apprendimento
della Supsi: Bachelor in insegnamento
nella scuola elementare:
Akayoglu Begüm, Alfieri Mario, Altintop Sibel, Bagutti Michela, Ciocco Valentina, Crocetti Veronica, Di Domenico
Davide, Fontana Filomena, Fornera
Melody, Frontini Aline, Isolini Serena,
Loda Sharon, Luzzi Arianna, Maggini
Chiara, Marra Ilaria Simona, Meier
Anna, Melek Sabrina, Merlo Francesca
Sara, Minetti Matteo, Poma Evelyn,
Pontarolo Claudia, Sartori Alessia,
Sciaraffa Chiara, Sciarini Sharon, Sciarini Taryn, Serio Omar, Streit Claudia,
Vannini Sara, Veglio Cesare, Visconti
Carolina.
Bachelor in insegnamento nella scuola
dell’infanzia:
Barra Jessica, Bernasconi Nathalie,
Bianchi Ilaria, Bignasca Laura, Boiani
Simona, Bonetti Jasmine, Canello Chiara, Catenazzi Valentina Melody, De Nicola Sara, Del Notaro Viola, Ferrari Cristina, Giovanettina Patricia, Gustarini
Simona, Joye Sandrine, Martignoni Me-
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
lissa, Mazzoleni Carolina, Mikulic Ivana, Quadri Veronica, Ramelli Sandra,
Richina Cornelia, Togni Lisa, Zgraggen
Stefania.
Master in insegnamento nella scuola
media:
Abate Luca Giuseppe, Educazione visiva e arti plastiche; Alessi Massimo,
Scienze naturali; Antonini Gottardi Cristina, Educazione visiva e arti plastiche; Bariffi Luca, Educazione musicale;
Basile Anita, Italiano; Bergamaschi Stefano, Geografia; Bernard Rebecca, Inglese e Tedesco; Bianchin Valeria, Italiano; Boggia Tania, Francese e Inglese;
Broso Francesca, Inglese; Casson Marina, Matematica; Cefalù Valeria, Matematica; Ceresa Domenico, Educazione
musicale; Chinotti Gea, Inglese e Tedesco; Comelli Anna, Italiano; Croce Simona, Scienze naturali; Croci Torti Elena, Francese; Dalmas Louise, Storia;
Degli Innocenti Machi Paola, Educazione musicale; Falcade Pincolini Rossana, Matematica; Figini Eleonora, Inglese; Filimci Mahmut, Scienze naturali;
Fontana Angela, Italiano; Garbelli Si-
mone, Matematica; Genovesi Riccardo,
Storia; Gianinazzi Lucia, Italiano; Hefti
Francesco, Storia; Leidi Martino, Geografia; Leonard Christa, Scienze naturali; Maric Mirjana, Scienze naturali;
Mazzi-Damotti Massimo, Educazione
visiva e arti plastiche; Medici Elena, Italiano e Tedesco; Meisser Céline, Educazione visiva e arti plastiche; Meschini
Giacomo, Educazione visiva e arti plastiche; Minervino Maura, Scienze naturali; Oleggini Francesco, Italiano; Orlandi Anna, Italiano; Petrova Daniela,
Italiano e Storia; Piantini Andrea, Storia; Pierini Eleonora, Francese e Tedesco; Pina Lisa, Scienze naturali; Piscopiello Francesco, Geografia; Pontiggia
Alice, Italiano; Prati Delia, Francese;
Pron Sebastiano, Scienze naturali; Rossi Alessandro, Matematica; Schneider
Michel, Matematica; Schwab Emanuelle Florence, Storia; Scolari Micol Francese e Tedesco; Spinedi Marco, Geografia e Storia; Tengattini Erica, Italiano;
Trautmann Miftin Gabriella, Educazione visiva e arti plastiche; Triglione Mariana, Matematica; Tugcu Yüksel Ingle-
se e Italiano; Vicari Sonia, Inglese e Italiano; Volger Anna, Scienze naturali;
Zanetti Prisca, Geografia.
Master in insegnamento nella scuola
media superiore:
Albertoni Federico, Inglese; Amsler Daniela, Inglese; Boldini Roberto, Matematica; Candolfi Francesco, Storia; Carugati Sabrina Sonia, Inglese; Castelletti Susanna, Storia; Castro Mallamaci
Sonia, Storia; Colizzi Ernesto, Matematica; Cotta-Ramusino Ludovica, Matematica; Fornara Lisa, Storia; Frigeri
Alessandro, Storia; Ghidotti Alice, Inglese; Gonzato Margherita, Matematica; Guglielmini Valentina Maria Antonietta, Matematica; Laake Lena, Inglese; Maddalena Fiorenza, Matematica;
Martini Aureliano, Storia; Perri Gabriele Monica, Storia; Piffaretti Gabriele,
Storia; Rathore-Nigsch Claudia, Inglese; Ricotti Stefania, Matematica; Rigato
Alessandra, Matematica; Riva Andrea,
Matematica; Romeo Nicola, Matematica; Rusconi Andrea, Storia; Shaukat
Saffìa Elisa, Storia; Soldati Matteo, Inglese; Stasolla Paolo, Matematica.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 11 luglio 2014
In carica il nuovo presidente del consiglio della scuola
Petruzzella sale in cattedra alla Supsi
È entrato in carica il nuovo presidente del Consiglio della scuola universitaria professionale della
Svizzera italiana (Supsi) Alberto Petruzzella. Ad
affiancarlo, in qualità di vice presidente, Claudio
Boër, membro del consiglio dal gennaio scorso
dopo avervi fatto parte nei primi 8 anni di costituzione della scuola. Petruzzella, responsabile Regione Ticino di Credit Suisse e già membro del
consiglio della Supsi dal 2011, subentra ad Alberto Cotti, che dopo 12 anni di attività è giunto
al termine del suo mandato. Per i prossimi 4 anni
– e con mandato rinnovabile fino a un massimo
Alberto Petruzella (sinistra) e Claudio
Boër.
di 12 – sarà quindi Alberto Petruzzella a guidare
la scuola universitaria che, attualmente, impiega
quasi 900 collaboratori, accoglie oltre 4mila studenti in formazione di base (bachelor e
master), 6mila in formazione continua e investe 28 milioni nella ricerca applicata e nella consulenza al territorio. Tra le sfide future del neo-presidente, oltre al progetto relativo alla costruzione dei tre nuovi campus – previsti alla stazione di Lugano, a Viganello e
Mendrisio – vi è anche la riorganizzazione strutturale della Supsi che, a seguito dell’unione del dipartimento sanità con quello delle scienze aziendali e sociali, darà vita dal
1° ottobre al nuovo dipartimento di economia aziendale, sanità e sociale.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 11 luglio 2014
Contributo cantonale di 53 milioni per le strutture Supsi e Usi di Viganello, Massagno e Mendrisio
Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio con cui propone al parlamento lo
stanziamento di un credito di 53,2 milioni
di franchi, su un costo totale di 265 milioni, per la realizzazione dei tre nuovi campus Usi e Supsi a Massagno, Viganello e
Mendrisio; da Berna dovrebbero arrivare
71 milioni e i restanti 140 saranno a carico
dei due istituti (che riceveranno un prestito dal cantone). Obiettivo: inaugurare gli
spazi nella seconda metà del 2018. Manuele Bertoli, direttore del dipartimento dell’educazione, presentando il messaggio ha
evidenziato come negli ultimi anni il settore universitario si è sviluppato in modo
importante, «e se all’inizio, come è ovvio, ci
si è concentrati sui contenuti, ora è il momento di pensare ai contenitori. Quindi alla sistemazione logistica delle varie facoltà». Vediamo i singoli progetti.
Il campus di Viganello permetterà di riunire in una sola sede il dipartimento tecnologie innovative della Supsi e la facoltà d’informatica dell’Usi, al fine di migliorare ul-
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
teriormente le sinergie attorno all’area informatica e tecnica. Il progetto «Zenobia»
di Tocchettu-Pessina di Zurigo prevede un
investimento di 124 milioni. A Massagno
saranno trasferite le attuali sei sedi in affitto a Manno (dipartimento economia
aziendale, sanità e sociale) nonché la direzione della Supsi. Il concorso è stato vinto
dagli architetti Cruz y Ortiz/Giraudi Radcuzweit di Lugano. In questo caso la spesa
è di 68 milioni, a cui se ne aggiungono 10
per l’acquisto di un terreno delle Ffs. Infine, a Mendrisio, si intende insediare il dipartimento ambiente, costruzione e design
della Supsi; il quale, dal 2009, ha una sede
distaccata a Lamone. La futura vicinanza
con l’Accademia di architettura è destinata a creare sinergie. Il progetto scelto è stato elaborato dagli architetti Bassi e Carella
di Ginevra. Il costo previsto ammonta a 73
milioni di franchi.
Nella foto, da sinistra: Alberto Petruzella
(presidente Supsi), Manuele Bertoli (direttore del dipartimento educazione, sport
Foto Ti-Press
Il Ticino scende in… campus
e cultura) e Piero Martinoli (presidente
Usi) davanti ai tre modellini dei campus di
Viganello, Lugano e Mendrisio.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 11 luglio 2014
Aperte le iscrizioni al Master Supsi
Cultural management
Sono aperte le iscrizioni al Master of advanced studies Supsi in cultural management 2014/2016, che prende avvio in ottobre a Lugano. La complessità e la rapidità dei cambiamenti in atto nel mondo culturale richiedono capacità crescenti di interpretazione del contesto, padronanza di
metodi e strumenti per attivare strategie di
gestione al fine di garantire la sostenibilità
dei progetti e delle organizzazioni in ambito culturale. La formula su due anni a blocchi intensivi che si svolgono principalmente nei weekend permette di conciliare
esigenze professionali o personali con
quelle formative. Informazioni su
www.supsi.ch/cult o scrivendo a [email protected].
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Sabato 12 luglio 2014
Alti
Alberto Petruzzella
Un inizio di presidenza con i fiocchi per
Alberto Petruzzella, alla testa della
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Di recente il Consiglio di Stato ha infatti licenziato, all’indirizzo del parlamento, il messaggio
che assicura i mezzi finanziari necessari alla realizzazione dei tre campus:
nelle stazioni di Lugano e Mendrisio
(stabili Supsi) e a Viganello (stabile
Usi/Supsi). La loro apertura è prevista
per il 2018. All’orizzonte si profila quindi un Ticino che si basa non più solo su
turismo e banche, ma pure sulla scienza, ha osservato il presidente dell’Usi
Piero Martinoli. Speriamo sia così.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Mercoledì 16 luglio 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Mercoledì 16 luglio 2014
MORCOTE L’esemplare
impegno dell’Associazione Amici dei Restauri
Cultura, storia e chiese:
mantenerle vive... costa
Una chiesa porta in sé
una grande varietà
di “significati”: luogo
di culto (certamente!),
ma pure testimonianza
storica e culturale.
Da preservare. Come?
Una chiesa, oltre ben inteso a essere il punto di riferimento di una Parrocchia, è anche un monumento e
come tale va trattato e conservato. Il
tempo passa, tutto invecchia e anche
una chiesa, per mantenere il suo valore storico e culturale, abbisogna di
cure. Nel suo interno si nascondono
spesso opere di grande valore artistico e spesso vere e proprie attrazioni,
testimonianze di un passato ormai
lontano. Una chiesa è anche un valore turistico. Per tutte queste ragioni è
buona cosa salvaguardarne le caratteristiche. Ma per farlo occorrono a
volte investimenti ingenti e trovare i
soldi non è mai facile. Occorre ingegnarsi. La chiesa di Santa Maria del
Sasso di Morcote - perché è di lei che
oggi parliamo - la conoscono in tanti: è un gioiello che si affaccia fiero sul
Ceresio. Come ogni gioiello ogni tanto va spolverato per ravvivarne l’originale lucentezza. L’intento dell’Associazione Amici dei Restauri di
Morcote, fondata nel 2007, è proprio
quello di far conoscere, conservare e
valorizzare il complesso monumentale di Morcote nel suo insieme, tutelando in particolare la salvaguardia
e il restauro di questi beni culturali.
Lo fa (anche) organizzando eventi
attraverso i quali raccogliere preziosi
fondi. Ne parliamo con la sua presidente, Elena Colombo. Una chiacchierata che fa emergere aspetti e
riflessioni applicabili anche in altri
contesti simili.
Alcune immagini dei lavori preliminari e di catalogazione compiuti all’interno della chiesa di Santa Maria del Sasso.
Come opera la vostra associazione?
Vogliamo divulgare la conoscenza
storica e architettonica degli edifici
sacri e civili. Raccogliamo quindi
fondi per contribuire durevolmente
ai costi di manutenzione e per sostenere attivamente i lavori di restauro
degli edifici, statue, affreschi che
compongono il patrimonio culturale
di Morcote, collaborando con l’autorità comunale, gli enti cantonali e federali per salvaguardare e mantenere il valore e il pregio di questi beni.
Questo in generale. E nello specifico come fare per contribuire
concretamente?
Le nostre chiese in Ticino, oltre
all’innegabile valore storico e artistico, offrono un’ottima acustica e
quindi si prestano allo svolgimento
di concerti, pertanto per raggiungere il nostro obiettivo organizziamo eventi nelle chiese di Morcote,
come la 6. edizione degli “Incontri
musicali” (24-27 luglio, nella chiesa
di Sant’Antonio Abate con inizio alle
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
19) e i “Concerti di fine estate” (5-7
settembre, nella chiesa di San Rocco alle 19, nonché domenica 7 settembre alle 11 nella chiesa di Santa
Maria del Sasso). L’organizzazione
è interamente affidata ai membri
dell’associazione (10 persone), ad
aiuti esterni e all’ausilio organizzativo degli impiegati del Comune di
Morcote.
Quali risultati avete raggiunto e
quale audience registrate?
“Gli incontri musicali” sono ormai
un appuntamento estivo atteso non
solo dai morcotesi, ma pure da numerose persone residenti fuori Comune e dai turisti, alcuni dei quali
prenotano le loro vacanze da noi in
questo periodo proprio per assistervi. Questa manifestazione, grazie
alla sempre alta qualità dei musicisti
presenti e garantita dalla sua anima
artistica (la pianista Bénédicte Haid,
conosciuta a livello internazionale),
è molto cresciuta negli anni a livello
di affluenza. Speriamo che il trend
si confermi anche quest’anno. Da
notare che l’entrata a tutti i concerti
è gratuita.
Parliamo degli interventi fatti
e ancora da fare nel complesso
monumentale di Morcote. Lo abbiamo detto: il paziente che avete
in cura attualmente è la chiesa di
Santa Maria del Sasso.
Con l’inaugurazione nel giugno
2009 dell’Oratorio di S. Antonio Abate, edificio risalente al tardo Medioevo, si è conclusa la prima tappa dei
lavori di restauro sin qui intrapresi.
Il prossimo intervento, complesso e oneroso, con il quale saremo
confrontati, è la progettazione del
restauro della chiesa di Santa Maria del Sasso, chiesa maggiore del
complesso monumentale. Un intervento pienamente appoggiato dalla
nostra associazione. A inizio luglio,
con un’interessante presentazione
nella chiesa stessa, i docenti della
SUPSI Giacinta Jean e Marco Somaini, unitamente agli studenti, hanno
mostrato alle autorità, al Consiglio
parrocchiale e al pubblico il rapporto sullo stato di conservazione
delle pitture murali e degli apparati
decorativi in stucco di questa chiesa, nell’ambito del corso di laurea in
Conservazione e Restauro.
Quali i problemi riscontrati dallo
studio?
Lo studio iniziato nel febbraio di
quest’anno e terminato nella tarda
primavera, ha focalizzato i maggiori
problemi e interventi urgenti della
chiesa e più precisamente nella navata ovest, sugli altari in stucco, ancora nelle navate est e ovest (stucchi
nella cappella del Crocifisso) e sempre nella navata est (Miracolo di San
Francesco). La SUPSI ha concluso
affermando che le pitture della Cappella della Pesca miracolosa sono di
altissimo valore e qualità e si presentano complessivamente in buono stato di conservazione. I maggiori problemi si hanno per contro in
corrispondenza della Sibilla Persica
dove efflorescenze saline e micro
sollevamenti portano alla perdita
rapida e continua di pellicola pittorica. Sulle stuccature della volta
si hanno distacchi, efflorescenze
saline, abrasione e sollevamento
della pellicola pittorica. Le pitture
esaminate presentano alterazioni
e depositi superficiali che ne limitano la leggibilità. Molti dei problemi di conservazione riscontrati in
entrambe le cappelle sono attivati
dalle variazioni di temperatura e di
relativa umidità presenti all’interno
della chiesa.
Come si intende agire, allora?
Su consiglio della stessa SUPSI, le
autorità comunali stanno ora cercando degli esperti onde effettuare
uno studio microclimatico della
chiesa, così da verificare i problemi di umidità e condensa sulle superfici. Senza intervenire su questi
fattori, ogni intervento di conservazione e restauro eseguito rischia
di venire vanificato in pochi mesi.
Questi importantissimi risultati e
ulteriori passi che verranno intrapresi dal Comune di Morcote, sono
stati comunicati per iscritto all’Ufficio Beni Culturali di Bellinzona,
che dovrà dal canto suo autorizzare qualsiasi futuro intervento alla
chiesa. Il prossimo anno la SUPSI
effettuerà un ulteriore studio che
riguarderà la parte restante della
chiesa di Santa Maria del Sasso.
(RED)
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Giovedì 17 luglio 2014
TESI IN MOSTRA A TREVANO
Il miglior
design
della SUPSI
In concomitanza con la consegna dei diplomi Master of Advanced Studies (MAS) in Interaction
Design, giovedì 24 luglio alle 18 si
inaugurerà la mostra dei progetti
di tesi presso il Campus Trevano
della SUPSI a Canobbio. Durante la
mostra, che resterà aperta solo sino
a fine serata, i diplomati saranno
presenti per spiegare i loro progetti
e rispondere alle domande dei visitatori. Il Master in Interaction Design è un programma che unisce
design, nuovi media, programmazione e physical computing in un
programma di studio che affronta
la realizzazione di progetti in cui
l’interazione tra la cultura del progetto e lo sviluppo tecnologico permette di generare innovazioni nel
campo del design. Nove studenti,
in collaborazione con designer
professionisti e aziende dell’ambito
tecnologico, medicale e culturale,
hanno sviluppato nove prototipi
funzionanti di prodotti, ambienti
e servizi digitali innovativi che saranno esposti il prossimo 24 luglio.
La mostra sarà inaugurata alle 18
presso l’aula A005 del blocco A del
Campus Trevano della SUPSI.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Venerdì 18 luglio 2014
MOSTRA Si
potranno ammirare la sera del 24 luglio a Canobbio
Nove prototipi tecnologici
esposti dai diplomati SUPSI
In concomitanza con la consegna
dei diplomi Master of Advanced Studies (MAS) in Interaction Design,
giovedì 24 luglio, alle ore 18, ci sarà
la mostra dei progetti di tesi presso il
Campus Trevano della SUPSI a Canobbio. Durante la mostra, che resterà aperta solo quella sera, i diplomati
saranno presenti per spiegare i loro
progetti e rispondere alle domande
dei visitatori. Nove studenti, in collaborazione con designer professionisti
e aziende dell’ambito tecnologico,
medicale e culturale, hanno sviluppato nove prototipi funzionanti di
prodotti, ambienti e servizi digitali
innovativi che saranno esposti. I pro-
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
getti in mostra sono “Titou”, un dispositivo mobile per gli amanti della
musica, di Laura Baggio, “Open Data
Installations”, installazioni interattive per spazi pubblici per sensibilizzare sul tema degli OPEN DATA,
di Mona Diab, “Tell”, applicazione
mobile e indossabile per rilevare il
livello di stress dei bambini autistici,
di Orly Golan, “TooT”, un giocattolo
interattivo e sonoro che aiuta i bambini ad acquisire conoscenze sulla
musica e sul suo linguaggio, di Federico Lamer, “ACVC”, mostra interattiva per l’Archivio Audiovisivo di
Capriasca e Val Colla, di Marco Lurati, “Telecom Data Visualization”,
sistema di visualizzazione dei dati di
“NOKIA Solutions and Networks”, di
Seena Peethambaran, “Generative
Art Machines”, di Sandro Pianetti,
“LAUToM”, sistema di gestione open
source per i FabLab, laboratori di
digital fabrication, di Lucia Rabago,
“Yokai”, gioco digitale per connettere
le persone attraverso esperienze interattive, di Sudarshan Raghunatan.
Tra le aziende che hanno collaborato
possiamo citare Frog Design Milano,
DotDotDot, Empatica, TODO; hanno
cooperato inoltre la NOKIA Solutions
and Networks, Science and Technology Advisor del Cirque du Soleil e il
FabLab di Berna.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Venerdì 18 luglio 2014
LABORATORIO SUPSI
Smartphone
per narrare
il Festival
del film 2014
Quasi tutti oggi andiamo in giro
con un etto di circuiti stampati che
ci permette di telefonare, scambiare
messaggi, immagini e video: nuovi tipi
di narrazioni e di conversazioni che
coinvolgono i giovani e che agli adulti
spesso sfuggono. Anche con questi dispositivi il gioco e la creatività, come
nelle altre arti e tecniche, sono uno
strumento potente di apprendimento,
coscienza, relazione e invenzione di
nuove grammatiche.
One-frame movie è un laboratorio che vuole guidare i più giovani a
guardare in modo nuovo e riflessivo le
comunicazioni e i messaggi nei quali
sono immersi. Accompagnati da esperti in comunicazione, media e cinema, i
giovani partecipanti tra i 10 e i 14 anni
si metteranno alla prova usando i loro
smartphone per raccontare a modo
loro le storie che attraversano Locarno
durante le giornate del Festival.
I “film di un fotogramma” saranno
pensati, realizzati e presentati come
brevissime storie cinematografiche.
Le migliori saranno visibili sul circuito
Pardo Live del festival, per le strade di
Locarno e sul web. One-frame movie
gode del sostegno della Città di Locarno, della Fondazione Rivapiana e della
SUPSI. Le iscrizioni sono limitate a 30
partecipanti e devono essere inviate
tramite il formulario disponibile su
www.supsi.ch/go/oneframe. Iscrizione
20 franchi.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Venerdì 19 luglio 2014
Ragazzi, cellulari e film
Quasi tutti vanno in giro con in tasca un
cellulare che permette di telefonare, inviare messaggi, immagini e video: nuovi tipi di conversazione che coinvolgono i giovani e che agli adulti spesso
sfuggono.
Con questi dispositivi il gioco e la creatività possono diventare uno strumento potente di apprendimento. “One-frame movie”, laboratorio di educazione ai
media per ragazzi che si svolgerà durante il Festival di Locarno, vuole guidare i giovani a guardare in modo più
riflessivo i messaggi nei quali sono im-
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
mersi. Accompagnati da esperti in comunicazione, i partecipanti tra i 10 e i
14 anni useranno i loro smartphone per
raccontare a modo loro le storie che attraversano Locarno durante le giornate
del Festival.
I “film di un fotogramma” saranno presentati come brevissime storie cinematografiche. “One-frame movie” gode del
sostegno della città di Locarno, della
Fondazione Rivapiana e della Supsi.
Costo: 20 franchi. Massimo 30 partecipanti. Iscrizioni da effettuare sul sito
www.supsi.ch/go/oneframe.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 25 luglio 2014
Per 25 allievi delle medie una vacanza-studio organizzata dalla Supsi
L’informatica vien... giocando
Giunto alla sua terza edizione, il TEENformatiCAMP organizzato dalla Supsi è concepito come una vacanza-studio che fornisce a ragazzi e ragazze di terza e quarta media della Svizzera italiana un primo approccio al mondo dell’ingegneria informatica.
Si è da poco conclusa la prima settimana di attività. Con gli ingegneri Edoardo Bonizzoni, Sandra Gabaglio e Michela Papandrea, i 25 partecipanti si sono cimentati
con grande interesse nei giochi e sfide proposti negli ambiti della programmazione, sicurezza, algoritmica, grafica, web, hardware e robotica.
L’andamento del corso è stato documentato in un diario web consultabile sul sito
www2.isin.dti.supsi.ch/teenformaticamp/.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 25 luglio 2014
Docenti nelle scuole ticinesi
Sono stati consegnati a Locarno i diplomi agli studenti Supsi
che hanno concluso la formazione di docente. Di seguito i
diplomati luganesi.
Bachelor in insegnamento
nella scuola elementare: Sibel
Altintop (Lugano), Valentina
Ciocco (Canobbio), Serena
Isolini (Camignolo), Ilaria Simona Marra (Pregassona), Anna Meier (Breganzona), Francesca Sara Merlo (Viganello),
Claudia Pontarolo (Camignolo), Chiara Sciaraffa (Lavena
Ponte Tresa), Omar Serio
(Agno), Claudia Streit (Davesco-Soragno), Sara Vannini
(Villa Luganese); nella scuola
dell’infanzia: Ilaria Bianchi
(Lamone), Chiara Canello
(Muzzano), Sara De Nicola
(Viganello), Sandrine Joye
(Rivera), Veronica Quadri
(Magliaso), Cornelia Richina
(Rivera), Stefania Zgraggen
(Lugano).
Master in insegnamento nella
scuola media: Massimo Alessi
(Sorengo), Luca Bariffi (Caslano), Tania Boggia (Savosa),
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Anna Comelli (Viganello),
Louise Dalmas (Viganello),
Lucia Gianinazzi (Breganzona), Martino Leidi (Massagno), Christa Leonard (Camignolo), Céline Meisser (Gravesano), Francesco Oleggini
(Rivera), Andrea Piantini (Lugano), Eleonora Pierini (Lugano), Delia Prati (Viganello),
Sebastiano Pron (Vezia), Alessandro Rossi (Vaglio), Emanuelle Florence Storia Schwab
(Morcote), Yüksel Tugcu (Lugano), Sonia Vicari (Caslano),
Anna Volger (Comano); nella
scuola media superiore: Daniela Amsler (Agno), Francesco Candolfi (Breganzona),
Sonia Castro Mallamaci (Cureglia), Lisa Fornara (Lugano),
Alessandro Frigeri (Lugano),
Alice Ghidotti (Pregassona),
Margherita Gonzato (Origlio),
Valentina Maria Antonietta
Guglielmini (Paradiso), Lena
Laake (Pura), Gabriele Piffaretti (Viganello), Claudia Rathore-Nigsch (Camignolo),
Saffìa Elisa Shaukat (Lugano),
Paolo Stasolla (Pregassona).
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 25 luglio 2014
Certificate of advanced studies
Ha avuto luogo la cerimonia di
consegna dei Certificate of advanced studies (Cas) rilasciati
dalla Supsi nel settore delle stime immobiliari e dell’architettura. Nel corso Real Estate Valuation hanno superato con
successo gli esami: Giovanni
Branca, Andrea Carrara, Roberto Domenighetti, Serafino
Gemperle, Francesca GuscettiFerrari, Simona Marrarosa, Jasmine Masoni, Samanta Musatti, Michele Nardella, Jean-Pascal Nguyen-Trinh, Celine Sarina. Hanno superato gli esami
del corso «Costruire l’architettura: cronaca e storia»: Marie
Arnaudon-Wennemer, Daniele
Forni, Luca Giordano, Stefano
Pompeo, Nicoletta Tesio.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Sabato 26 luglio 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Sabato 26 luglio 2014
Non solo soldi
Così si investe in Svizzera nelle politiche giovanili, fra protezione e formazione
Dottoressa Zurbriggen, in che direzione si
sta muovendo il Consiglio federale in tema
di politiche dell’infanzia e della gioventù?
Quali gli argomenti prioritari?
Il Consiglio federale ha definito la promozione,
la protezione e la partecipazione quali obiettivi
principali della sua politica dell’infanzia e della
gioventù. Secondo il diritto costituzionale, nella
Svizzera federale le questioni dell’infanzia e della gioventù sono di competenza dei Cantoni e dei
Comuni, mentre la Confederazione svolge un
ruolo sussidiario: di conseguenza, il Consiglio federale si concentra sul coordinamento, la cooperazione, il trasferimento delle conoscenze e lo
scambio di informazioni. Inoltre, la Confederazione concede aiuti finanziari a singole organizzazioni giovanili per la gestione delle loro strutture, alle associazioni mantello per le attività
giovanili nonché a istituzioni di diritto privato e
pubblico che organizzano progetti modello e di
partecipazione attiva dei giovani, stipula contratti di prestazione con i Cantoni, le Ong e attribuisce mandati (per esempio alla Fsag per l’organizzazione della Sessione federale dei giovani). Nel 2011 il Consiglio federale ha anche avviato due programmi nazionali di protezione della
gioventù (di durata limitata al 2015): Giovani e
violenza e Giovani e media.
In materia educativa, si ha la percezione che
molto venga fatto in specifici settori, come
quelli della violenza giovanile, della prevenzione in materia di alcolici o stupefacenti oppure in materia di abuso e maltrattamento
di minori, mentre paiono più contenuti gli
investimenti per la fascia di bambini e giovani che appartengono – diciamo – alla normalità (che non richiedono cure o approcci
educativi speciali). Percezione corretta?
Posso capire questa osservazione, tuttavia ritengo che una formulazione in termini così assoluti
non sia del tutto corretta. I dati finanziari mostrano che nel contesto scolastico vengono investiti molti più mezzi per le attività usuali che per
misure di promozione specifiche. Anche in ambito extrascolastico Confederazione, Cantoni e
Comuni si impegnano notevolmente per quei
bambini e giovani che lei definisce “normali”. Se
a questo aggiungiamo il sostegno delle associazioni sportive e musicali a cui partecipano anche bambini e giovani, otteniamo delle cifre impressionanti. D’altro canto si assiste effettivamente alla crescita dell’offerta di prestazioni
specifiche per bambini e giovani con esigenze
particolari. Tale tendenza è comprensibile, poiché si tratta di gruppi vulnerabili che necessitano di sostegno. Inoltre, di fronte a un problema
grave la società sente maggiormente l’urgenza
di intervenire. Bisogna inoltre tenere presente
che non esiste una delimitazione chiara tra i settori della promozione, della protezione e della
partecipazione. Con i suoi programmi nazionali
di protezione della gioventù, infatti, la Confederazione promuove ad esempio la resilienza e le
competenze mediali di bambini e giovani in generale e non solo di quelli direttamente interessati da violenza e uso scorretto dei media.
Lo sviluppo delle attività giovanili extrascolastiche in Svizzera può contare su un sostegno politico e finanziario confrontabile con
quello dedicato a settori socialmente importanti, come per es. quello degli anziani?
In effetti a mio parere è proprio questo il problema principale della politica dell’infanzia e della
gioventù in Svizzera. Sebbene venga fatto molto
sia in ambito scolastico che extrascolastico, a seconda della loro condizione socio-economica e
del luogo in cui abitano, i bambini e i giovani non
hanno sempre accesso ai servizi e alle prestazioni che rispondono alle loro esigenze. Vi sono
Cantoni, Città e regioni dove si lavora in modo
professionale e vengono investite parecchie risorse in questo settore e altri in cui effettivamente gli attori coinvolti trattano i bambini e i giovani “da matrigne”. Chiaramente questo dipende
dalla carenza di mezzi. Non sempre si può fare
tutto ciò che si vorrebbe. Pertanto è necessario
stabilire a livello politico (vale a dire, in Svizzera,
con responsabilità democratica comune) quali
siano le priorità, cercando di trarre i maggiori
benefici dalle risorse a disposizione.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Eveline Zurbriggen
Franco Gervasoni
Direttor Gervasoni, come e in quale misura
la Supsi, che lei dirige, investe nello sviluppo
delle politiche dell’infanzia e della gioventù?
L’investimento si concretizza in tre fondamentali dimensioni. La prima è quella della formazione dei nostri giovani in molteplici ambiti disciplinari che spaziano dall’ingegneria al teatro,
dall’economia alle cure infermieristiche, dalla
fisioterapia alle costruzioni, dal design alla musica, in modo da fornire loro competenze non
solo specialistiche ma anche sociali e personali
quali basi per il proprio percorso professionale e
di vita. La seconda è quella della formazione di
base e continua di professionisti in alcuni ambiti specificamente dedicati all’interazione con
queste fasce della popolazione, quali educatori
degli asili nido, insegnanti della scuola dell’obbligo, delle scuole speciali e delle scuole medie
superiori, operatori sociali, ergoterapisti, artisti.
La terza è quella dei progetti di ricerca applicata
che approfondiscono tematiche vicine ai problemi dell’infanzia e della gioventù quali ad
esempio l’inclusione sociale, i consumi, l’utilizzo consapevole di internet e delle nuove tecnologie, le dipendenze, la promozione della salute, le
varie forme di disabilità, l’intergenerazionalità e
l’interculturalità.
Nella Svizzera italiana ci sono certamente
delle aspettative in materia di formazione
molto elevate. Questo anche nei settori legati
all’educazione extrascolastica. In che misura tali esigenze sono soddisfatte dai programmi di formazione e dalle proposte dei
docenti attivi in seno alla Supsi?
Consapevoli che i nostri diplomati nei settori
dell’insegnamento, del lavoro sociale e delle
cure saranno gli attori principali nelle strutture
cantonali, abbiamo integrato nei programmi
bachelor molti corsi specificamente dedicati a
questi contesti. Nella formazione continua proponiamo inoltre numerose offerte mirate, come
ad esempio i Corsi certificati Cas in “interculturalità e cura della prima infanzia”, in “metodi e
strumenti dell’intervento educativo”, in “strategie di intervento nella consulenza sociale”, in
“animazione sociale”. Quale esempio concreto
nella ricerca voglio citare un interessante progetto interdisciplinare che stiamo promovendo,
intitolato “Giovani, benessere e cittadinanza attiva nella Città di Bellinzona”, che valorizza una
serie di esperienze da noi maturate in ambito
educativo, sociale e sanitario. Gli obiettivi prioritari sono quelli di promuovere nei luoghi di aggregazione del Bellinzonese attività di sensibilizzazione con e per i giovani in stretto contatto
con la comunità di appartenenza, attorno a tematiche come l’ecologia, la responsabilità civica, la salute. Come in molte altre occasioni ci
prefiggiamo nel contempo di rendere ancora
più solida la rete di chi si occupa dei bisogni dei
giovani, in modo che si possa lavorare meglio,
insieme, anche dopo la fine del progetto.
Vignetta di Corrado Mordasini
Platone, nella sua VII Lettera, ci
confessa quanto segue: ‘Quando ero
giovane, io ebbi un’esperienza simile
a quella di molti altri: pensavo
di dedicarmi alla vita politica, non
appena fossi divenuto padrone di me
stesso’. Il discorso si snoda poi nel
contesto testé citato, attorno
al concetto di equilibrio tra individuo
e città, un equilibrio che annovera
i giovani tra gli elementi che
lo dovrebbero costituire e che ai nostri
giorni sembra non essere più così
stabile come si pensava. Difficile dire
come poterlo fissare e rendere più
sicuro… Senza ombra di dubbio,
però, uno degli elementi che garantiscono (o, molto più modestamente,
che favoriscono) una società ‘stabile
ed equilibrata’ è dato
dall’investimento che si mette in
essere per i bambini e i giovani.
Viene allora da chiedersi come stiano
le cose alle nostre latitudini: quanto
si investe sui giovani in materia
di educazione extrascolastica?
In che modo? Come siamo messi nei
confronti degli investimenti che si
fanno su altre categorie di persone
che costituiscono a pieno titolo la
società nella quale viviamo?
Lo abbiamo chiesto a due personalità
di spicco: Eveline Zurbriggen,
responsabile del settore ‘Questioni
dell’infanzia e della gioventù’ in seno
all’Ufficio federale delle assicurazioni sociali e Franco Gervasoni,
direttore della Scuola universitaria
professionale della Svizzera italiana
(Supsi).
Si dice ‘i giovani sono il nostro futuro’. Ma in
Ticino le politiche giovanili sono trattate
alla stessa stregua di altri tipi di politica?
Nella Supsi gli investimenti in questo
settore della formazione sono di un ordine di
grandezza confrontabile con quello
di altri settori?
Le sfide che la nostra società si trova oggi ad affrontare sono numerose, variegate e complesse.
Sono da sempre convinto che un suo sviluppo
armonico sia legato all’equilibrato investimento
di risorse umane e finanziarie in tutti i settori
che la compongono. Con questo spirito lavoriamo all’interno della Supsi, favorendo una cultura orientata alla pari considerazione di tutti i
nostri ambiti disciplinari. La valutazione dalla
mia prospettiva dello sviluppo nel settore delle
politiche giovanili è globalmente positiva. Si
basa anche sull’osservazione diretta di quanto
avvenuto in stretta collaborazione fra la Supsi e
i principali portatori di interesse attivi nel territorio. Si tratta senza dubbio di uno dei contesti
in cui la nostra rete di contatti è più solida e costantemente alimentata da iniziative concrete,
come quelle prima descritte a titolo esemplificativo. Vi sono in ogni caso ancora molti spazi di
progettualità, che contiamo di poter approfondire nei prossimi anni.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Mercoledì 30 luglio 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
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SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Giovedì 31 luglio 2014
Premio
sociale
dal Club ‘74
L’Associazione Club ‘74, in collaborazione con il Dipartimento
scienze aziendali e sociali della
SUPSI, ha istituito un Premio speciale per i nuovi diplomati dei lavori
Bachelor in lavoro sociale SUPSI.
Il premio di 1.000 franchi verrà attribuito ad uno studente per sottolineare l’importanza della figura
dell’operatore sociale e per «rafforzare il forte legame tra SUPSI e territorio». Una decisione, quella presa
dal Club ‘74 di Mendrisio, che cade
nell’occasione del 40° anniversario
dell’anno di fondazione.
Il lavoro di tesi prescelto per il
Premio Club ‘74 sarà quello che,
indipendentemente dal contesto
d’intervento e dal tipo di popolazione coinvolta, nei suoi contenuti
avvicinerà maggiormente i valori e
i principi che si rifanno all’animazione socioculturale partecipata,
che il Club ‘74 porta avanti da anni
con il sostegno del Servizio di socioterapia OSC.
Democrazia, cittadinanza, solidarietà, lotta al razzismo, conoscenza reciproca ed inclusione sociale sono solo alcuni degli aspetti
fondanti dell’Associazione Club ‘74.
SUPSI – Rassegna stampa, luglio 2014
SUPSI, Servizi centrali della Direzione – Rassegna stampa, luglio 2014