lu14_L02_Urbanistica_Estratto [140314 ADG]

Download Report

Transcript lu14_L02_Urbanistica_Estratto [140314 ADG]

LU – 14032014
URBANISTICA
Origini e definizioni, oggetto e modalità,
tecniche e prodotti
Estratto
Politecnico di Milano
Scuola di Architettura e Società
Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura
Anno Accademico 2013-2014
Andrea Di Giovanni
LABORATORIO DI URBANISTICA
Matteo Bolocan Goldstein
Andrea Di Giovanni
Dario Corvi
Annalisa Lodigiani
Roberto Ricci
Cecilia Maria Saibene
1.
ORIGINE, DEFINIZIONE,
PRINCIPALI CARATTERI
Una prima definizione, per circoscrivere il campo
studio dei fenomeni
urbani in vista di un loro possibile trattamento.
L’urbanistica si occupa dello
La sua origine
è piuttosto recente e può essere fatta
risalire ai primi decenni del Novecento, nella
stagione in cui, in conseguenza dell’inurbamento di
significative masse di popolazione, si assiste alla formazione delle
grandi città
industriali.
Il termine
italiano urbanistica compare per la prima
volta negli anni Venti del XX secolo.
Tra gli anni Venti e Trenta si producono alcuni importanti
convegni e mostre, concorsi e piani che hanno un
ruolo fondativo rispetto alla disciplina nascente.
1924, Vercelli, Mostra italiana di attività municipale
1926, Torino, Congresso di edilizia e di “urbanesimo”
1929, Roma, Prima mostra nazionale dei piani regolatori
1933, IV Congresso Internazionale di Architettura Moderna (la
“citta funzionale”)
1931, Roma, Piano regolatore (Piacentini, Giovannoni, Brasini,
Calza Bini)
1934, Milano, Piano regolatore (Albertini)
A partire dai primi anni del Novecento si producono i primi manuali di
urbanistica:
1915, Aristide Caccia, Costruzione, trasformazione e ampliamento delle città,
Hoepli, Milano.
1935, Cesare Chiodi, La città moderna, Hoepli, Milano.
1945, Luigi Dodi, Elementi di urbanistica, Politecnica Tamburini, Milano.
1946, Luigi Piccinato, “Urbanistica”, in Manuale dell’architetto, Ufficio
Informazioni Stati Uniti, Roma.
1946, Luigi Piccinato, Urbanistica, Sandron, Roma (ora in Id. 1988, La
progettazione urbanistica. La città come organismo, a cura di Giovanni Astengo,
Marsilio, Venezia).
1947, Giorgio Rigotti, Urbanistica. La tecnica, Utet, Torino.
1954, Giorgio Rigotti, Urbanistica. La composizione, Utet, Torino.
1972, Luigi Dodi, Città e territorio. Urbanistica e tecnica, Tamburini, Milano.
Negli anni Trenta si si istituiscono i primi corsi
di urbanistica:
universitari
1921, Facoltà di Architettura di Roma, Corso di “Edilizia cittadina
e arte dei giardini” (Marcello Piacentini)
1932, Facoltà di Architettura di Roma, Corso di
“Urbanistica” (Marcello Piacentini)
Nel 1930 viene costituito l’Istituto
Nazionale di
Urbanistica.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica è stato fondato nel 1930 per promuovere gli
studi edilizi e urbanistici, e diffondere i princìpi della pianificazione. Lo Statuto,
approvato con DPR 21 novembre 1949 n. 1114, definisce l’INU come Ente “di alta
cultura e di coordinamento tecnico giuridicamente riconosciuto” (art. 1).
Nel 1932 si avvia la pubblicazione di “Urbanistica”
(rivista dell’INU).
Le corrispondenze linguistiche della parola italiana urbanistica
sono numerose:
urbanisme, urbanismo, town/urban
planning, town/urban design, stadtebau…
Al termine italiano urbanistica si riferiscono insiemi
eterogenei di pratiche e di riflessioni.
L’urbanistica italiana assomma in sé molti dei caratteri e fuochi
tematici che nelle esperienze e tradizioni dei diversi paesi
appaiono prevalenti e tendenzialmente distinti.
Oggi, in seguito a una ibridazione degli approcci, tende ad
affermarsi e a diffondersi in ambito internazionale il termine
urbanism.
2.
OGGETTO, MODALITÀ, PRODOTTI
L’oggetto principale delle pratiche urbanistiche contemporanee
riguarda il modo in cui i processi insediativi ridefiniscono il
rapporto fra spazi e popolazioni urbane, entro una
concezione dilatata dell’urbano contemporaneo.
Studio dei fenomeni urbani, progetto del territorio e regolazione
di aspetti diversi costituiscono tre orizzonti di senso e fronti di
attività essenziali per l’urbanistica che in alcuni paesi (tra cui
l’Italia) trovano progressiva definizione e sistemazione entro un
processo di codificazione delle pratiche urbanistiche volto
ad affermare la dimensione istituzionale dell’urbanistica ed
il suo orientamento al “governo del territorio”.
Il piano costituisce dunque il prodotto per eccellenza
dell’urbanistica italiana: esso assume valenza giuridica ed è
conformato da riferimenti legislativi, ma può
caricarsi di contenuti e orientamenti specifici in
relazione a specifici problemi e temi locali.
3.
PIANI E PROGETTI,
TECNICHE E PRODOTTI
L’urbanistica produce quadri,
azioni e regole che
trovano traduzione in piani e progetti urbanistici
(distinguibili tra loro soprattutto rispetto alla forma ed alla
valenza istituzionale assunta dal documento, nel primo caso).
Entrambe queste dimensioni del fare urbanistica oggi si
collocando dentro una prospettiva di sostenibilità declinata
in relazione a diverse questioni (ambiente, energie, rifiuti,
sicurezza, mobilità, diritti di cittadinanza, benessere...).
Oltre alla varietà degli argomenti affrontati (e, dunque, delle
competenze attivate), va segnalata l’ampia gamma di scale a
cui si esprime il progetto urbanistico: dalla scala 1:500.000
fino alla scala 1:500.
Diversi sono anche i tipi
e necessarie:
di rappresentazioni possibili
rappresentazioni planimetriche (a diverse scale), ma anche
prospetti e sezioni, schemi e diagrammi, modelli e
fotomontaggi.