Brescia oggi articoli Macogna novembre 2013

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Transcript Brescia oggi articoli Macogna novembre 2013

ROVATO. Decisione a sorpresa del sindaco
Revocato l´incarico
al segretario comunale
venerdì 15 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 27
Mentre infuria la polemica sulla discarica della Macogna, con una decisione del tutto inattesa il
sindaco di Rovato Roberta Martinelli ha revocato l´incarico di segretario generale del Comune al
dottor Alberto Bignone.
Il funzionario era stato chiamato a rivestire l´incarico di segretario comunale dall´amministrazione
leghista, subito dopo il successo elettorale, chiudendo il mandato del precedente funzionario della
giunta Cottinelli.
Ora la revoca di Bignone è una sorpresa, anche perchè lo stesso sindaco Martinelli lo aveva
appositamente chiamato dal Veneto, dove era stato segretario del Comune di San Giovanni
Lupatoto, per la sua competenza. Un incarico inizialmente esclusivo a Rovato, poi condiviso con il
Comune di Grumello del Monte, anch´esso a guida leghista.
La revoca dopo 18 mesi ha acceso una ridda di ipotesi. Il vicesindaco Toninelli, contattato al
telefono, si è limitato a confermare la revoca e ad annunciare un prossimo comunicato stampa sulla
decisione adottata dal sindaco. G.C.C.
AMBIENTE. Si mobilitano i residenti mentre continuano i
contrasti fra i Municipi coinvolti
La discarica della Macogna
scuote tutto l´Ovest bresciano
Giancarlo Chiari
Domani le assemblee a Provezze e a Duomo di Rovato Il
«giallo» dei pareri dei Comuni: l´avvocato Galli lascia
mercoledì 13 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 25
Una veduta aerea dell´area della Macogna: la cava verrà trasformata in una discarica di ...
Non accenna a diminuire l´attenzione sulla discarica della Macogna, destinata ad accogliere un
milione e 350mila metri cubi di inerti coinvolgendo, più o meno direttamente, i quattro Comuni di
Cazzago, Rovato, Travagliato e Berlingo. A incontrarsi e discuterne, domani, saranno in particolare
gli abitanti della delle frazioni Pedrocca di Cazzago e Duomo di Rovato.
Va ricordato che l´ovest bresciano, e la zona dei quattro Comuni soprattutto, è da anni alle prese
con i disagi provocati dall´escavazione, poi dalla costruzione dell´impianto di depurazione della
Franciacorta, quindi dai cantieri dell´autostrada Brebemi e infine della Tav Treviglio-Brescia:
l´arrivo di una discarica è visto un po´ come l´ultima «goccia» per un territorio martoriato.
E DUNQUE: i residenti della Pedrocca ne discuteranno domani sera alle 20,30 nella sala civica, con
la riunione del consiglio di frazione presieduto da Angela Venturi. I residenti della frazione Duomo
di Rovato, sempre domani alle 20,30, ne discuteranno invece in assemblea nel salone delle
elementari della frazione. Sabato ci sarà una conferenza stampa davanti ai cancelli dell´impianto
estrattivo a Cazzago.
Ma c´è da segnalare anche un altro elemento, che va a infittire ulteriormente il «giallo» dei pareri
espressi dai quattro Comuni, una guerra di accuse, smentite e carte bollate.
L´ALTROIERI la giunta di Berlingo ha affidato agli avvocati Luisa Nordio e Federico Randazzo,
dello studio Trebeschi di Brescia, la prosecuzione del ricorso al Tar contro la discarica della
Macogna. Il sindaco ha spiegato che il nuovo incarico agli avvocati si è reso necessario per
proseguire l´opposizione al Tar, che era stata inizialmente avviata per conto dei quattro Comuni
dallo studio dell´avvocato Carlo Galli, (presidente della Fondazione Wwf Italia). Avvocato Galli
che ha però rinunciato all´incarico.
E sono le motivazioni della rinuncia a riaccendere il confronto sul ruolo dei Comuni.
Dalla delibera della Giunta di Berlingo si apprende che, il 29 ottobre 2013, lo studio Galli ha
indirizzato ai quattro Comuni «la formale rinuncia al mandato pendente avanti al Tar, al fine di
evitare eventuali incompatibilità sotto il profilo deontologico, considerato che nell´atto dirigenziale
del 10 luglio 2013, si evince che le posizioni delle quattro amministrazioni risultano confliggenti,
avendo i Comuni di Rovato e Cazzago espresso parere favorevole nella conferenza dei servizi in
data 5 aprile».
Ma sul suo «presunto» parere favorevole, il Comune di Rovato ha già ampiamente smentito. E così
tutto rimane piuttosto indecifrabile.
BERLINGO. Con Rovato, Travagliato e Cazzago
Macogna, «Tutti
insieme firmeremo
il ricorso al Tar»
Il sindaco: «Discarica inaccettabile ci saremmo opposti anche
da soli»
giovedì 07 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 17
«Non possiamo che essere felici della scelta di Rovato, Cazzago e Travagliato di opporsi insieme a
noi anche davanti al Tar al progetto di discarica alla Macogna: in quattro saremo sicuramente più
forti a contrastare questo inconcepibile progetto». Dopo una giornata intensa e piena di contatti con
gli amministratori degli altri Comuni interessati dal sito della Macogna, il sindaco di Berlingo
Cristina Bellini è soddisfatta. «Se fosse stato necessario saremmo stati pronti a scontrarci anche da
soli con la Provincia per impedire la realizzazione di questo assurdo progetto che rischia di dare
dare la mazzata finale a livello ambientale a una zona già ampiamente devastata e su cui, lo ricordo,
sono in arrivo anche la Brebemi e l´Alta velocità ferroviaria. La nostra azione tra l´altro è sostenuta
anche dai soci e simpatizzanti dell´Associazione Progetto Macogna».
In effetti è proprio la piccola Berlingo, per l´esattezza la sua frazione Berlinghetto con il suo
acquedotto, il centro abitato più vicino al sito prescelto. Stando al progetto, l´impianto dovrebbe
accogliere 1,35 milioni di metri cubi di rifiuti inerti su un´area di 81mila metri quadrati. Per tutelare
il devastato sito della Macogna già da anni i 4 Comuni avevano approvato l´istituzione di un Plis
(un Parco locale di interesse sovracomunale). «Dal 2010 chiediamo alla Provincia di approvarlo»
spiega Bellini, che era assessore durante l´ultima amministrazione Ciapetti «ma il Broletto continua
a fare orecchie da mercante. Anzi, ed è incredibile, è arrivato a giustificare il proprio via libera alla
discarica della Drr proprio con il fatto che sulla zona non è istituito alcun Plis, proprio quel Plis che
da tre anni si rifiuta di approvare. Siamo molto preoccupati anche perché nella parte della Macogna
gestita dalla Nord Cave da anni è presente anche un grosso sarcofago in cui sono stoccati rifiuti
tossici. Ebbene, dal 2010 nessuno controlla più se quel sarcofago è ancora integro».
Italia Nostra di Brescia, nel frattempo, boccia il via libera della Provincia alla discarica nell´ex cava
Macogna definendo l´approvazione «indecorosa e inaccettabile, ottusa alle problematiche
ambientali, certamente vicina agli interessi di pochi, sicuramente estranea al bene comune: invece
un ente sovraordinato come la Provincia, dovrebbe garantire prima di tutto la tutela del paesaggio».
L´associazionea bresciana da tempo «propone l´istituzione nell´area della ex- Cava Macogna di un
Parco locale di interesse sovracomunale che sia il prodromo di un Plis ben più esteso sui 18 Comuni
della Franciacorta».P.T.
IL CASO. L´annuncio dei due primi cittadini
Rovato e Cazzago
contro la discarica:
«Andremo al Tar»
Respinte le accuse di aver detto sì al progetto sulla cava
«Macogna»
mercoledì 06 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 22
Il Parco della Macogna non è morto: i comuni di Rovato e di Cazzago sono decisi ad opporsi anche
davanti al Tar al progetto di discarica, autorizzato a luglio dalla Provincia.
Con un comunicato stampa le giunte di Roberta Martinelli, sindaco di Rovato, e di Antonio
Mossini, sindaco di Cazzago, respingono le accuse del Pd di Rovato di avere dato parere favorevole
al progetto di discarica della Drr di Brescia, per smaltire 1,35 milioni di metri cubi di rifiuti inerti su
81mila metri quadrati.
RISPEDITA al mittente anche l´accusa di avere «nascosto la verità» con un documento che
ripercorre l´iter del Plis Macogna, dalle linee di indirizzo approvate - nel 2008 - da Rovato, che si
erano tradotte, nel 2010, nella costituzione del Plis con i comuni di Cazzago, Berlingo e
Travagliato.
«Il presunto parere favorevole che sarebbe stato rilasciato dai comuni di Rovato e Cazzago è
inerente al progetto di viabilità presentato nella Conferenza di Servizi del 5 aprile».
Quindi le due amministrazioni precisano di avere conferito a un avvocato l´incarico di impugnare la
pronuncia regionale di compatibilità ambientale. Secondo i due sindaci sarebbero stati Andrea
Cottinelli e Giuseppe Foresti, ex sindaci di Rovato e di Cazzago, a mettere la pietra tombale
concedendo, nel 2009, «parere favorevole all´attività estrattiva».
La Provincia si smarca dalle polemiche ma sottolinea un aspetto chiave della vicenda: la
destinazione a discarica della cava era già stata fissata dieci anni fa nella convenzione sottoscritta
fra Cazzago e i privati. Un parere favorevole dell´ente locale, insomma, che ha pesato e non poco
sull´iter autorizzativo. «La Provincia - rimarca l´assessore all´Ambiente Stefano Dotti -, bocciò nel
2010 la richiesta per un centro di conferimenti di rifiuti speciali facendosi portavoce dell´aperto
dissenso di Comuni e cittadini. La seconda proposta che prevedeva una discarica per rifiuti inerti è
passata anche sulla scorta della convenzione siglata nel 2003 fra Comune di Cazzago e Drr»
.G.C.C.
Discariche:
rimpallo
di accuse
tra i banchi
mercoledì 06 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 19
Diego Peli capogruppo Pd
«Continuiamo a votare mozioni all´unanimità che vengono puntualmente disattese». Il capogruppo
del Pd Diego Peli spiega così il motivo per cui l´opposizione è uscita al momento del voto, sulla
mozione che impegnava la Giunta e il presidente Molgora «ad attuare tutte le iniziative possibili nei
confronti di A2a e dei due sindaci di Brescia e Milano, in qualità di azionisti, affinché la società
rinunci al progetto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi» nell´area di Bosco Stella.
Il documento, presentato da Lega Nord, Fi-Pdl e Fratelli d´Italia, è passato con 22 consensi su 22
presenti.
Una stessa mozione era stata votata all´unanimità a febbraio 2012, «ma nessuna mossa è stata fatta
e questo denota un´impotenza della politica verso i problemi e un´indifferenza della Giunta verso le
decisioni del Consiglio» secondo il democratico Roberto Cammarata. Maggioranza e minoranza si
sono rivolte r accuse. La discarica Macogna si farà con l´assenso dei Comuni di centrodestra di
Rovato e Cazzago, quella di A2a non viene fermata da due sindaci di centrosinistra, di Brescia e
Milano. Su questo punto il Broletto chiederà un sopralluogo della commissione VI in Regione,
presieduta da Alessandro Sala, e una conferenza dei sindaci.
È stata invece ritirata da Diego Invernici di Fratelli d´Italia una mozione sulle postazioni contestate
dalla Soprintendenza nei camping del Sebino, «dettata dalla preoccupazione per le attività di 80
campeggi e 12 villaggi turistici: 50mila posti». Su richiesta dell´opposizione, la questione, «tecnica
e non politica» va rimandata al Piano di governo del territorio, per chiare norme contro
l´abusivismo. MA.BI.
CAZZAGO. L´opposizione chiede le dimissioni del vicesindaco
La «guerra» della Macogna Lega e civica ai
ferri corti
mercoledì 27 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 23
Visioni opposte si confrontano sul caso Macogna. La Lega Nord di Cazzago San Martino «rimanda
al mittente le accuse e gli insulti gratuiti nei confronti dell´amministrazione Mossini e inchioda gli
amministratori che hanno governato Cazzago dal 2002 al 2012 alle proprie responsabilità sulla
Macogna». Secondo il Carroccio se il Comune di Cazzago adesso avesse dato parere negativo
nell´ultima Conferenza dei servizi, «l´azienda che gestisce la cava avrebbe potuto far valere la
convenzione e chiedere milioni e milioni di euro di danni al Comune e di conseguenza ai cittadini».
La Lega Nord si chiede «con che coraggio l´opposizione alza la voce, insulta e pretende chiarimenti
quando sono stati loro stessi a stipulare una convenzione che non ha precedenti sulla faccia della
terra, ad autorizzare l´escavazione e al tempo stesso il riempimento». Per i leghisti tra le fila
dell´opposizione ci sono «ecologisti solo a parole: se si vanno a vedere tutti i documenti
protocollati, in 10 anni non hanno fatto niente per bloccare la realizzazione della discarica».
A Cazzago la civica di minoranza «Obiettivo comune» attraverso i consiglieri Osvaldo Paderni e
Dario Bonardi ha presentato invece al sindaco una mozione che chiede di esonerare dagli incarichi
di assessore e vicesindaco Pierangelo Capoferri. La dura presa di posizione della civica di
minoranza giunge proprio dopo aver preso visione dell´autorizzazione alla realizzazione della
discarica in località Macogna, rilasciata dal Settore ambiente della Provincia, con atto del 10 luglio,
inviato al Comune di Cazzago il 23 ottobre. «Alla conferenza del 5 aprile a rappresentare il Comune
era il vicesindaco Pierangelo Capoferri. Siamo convinti che l´assenso alla discarica, dato dal
vicesindaco, abbia indotto l´avvocato Carlo Galli a rimettere il mandato per il ricorso al Tar contro
la Valutazione di impatto ambientale data dalla Regione nel 2012 e che tale rinuncia pregiudichi ora
fortemente qualsiasi altro ricorso».
I consiglieri chiedono le dimissioni di Capoferri anche per la gestione della stazione radio base a
Bornato, in via Villa di sopra. F.SCO
ROVATO. Domani pomeriggio la seduta
Discarica Macogna
In aula la mozione
contro l´assessore
L´accusa: «Evidente incompetenza» Malumori anche nella
maggioranza
giovedì 28 novembre 2013 PROVINCIA, pagina 25
L´assessore Francesca Mombelli
Discarica nella ex cava Macogna, licenziamento del segretario comunale e il dissenso che su questi
temi si è manifestato in maggioranza, animeranno il consiglio comunale di Rovato convocato
domani a un´ora insolita, alle 14.
La seduta si apre con l´esame della modifica della convenzione urbanistica del fabbricato della ex
Ge Power (contestata dai residenti per l´altezza assai superiore a quello demolito) e con
l´assestamento del bilancio 2013.
Seguirà la mozione presentata di Rovato Civica e Pd, che chiedono al sindaco di invitare l´assessore
Francesca Mombelli a rassegnare le dimissioni o, in caso contrario, a ritirarle le deleghe. Il motivo è
«per superficialità e l´evidente incompetenza - questa l´accusa - con cui è stata gestita la questione
discarica».
PROBABILMENTE, nei confronti della discarica, si renderà evidente anche il dissenso dei
consiglieri di centrodestra Simone Brugnatelli e Mauro Metelli:, appoggiati da Giacomo Fogliata,
ex consigliere, Mirco Armani e Ferdinando Sturaro, hanno dichiarato di essere assolutamente
contrari alla discarica, accusando la maggioranza di scarsa trasparenza sulle conferenze dei servizi
che hanno dato il via all´autorizzazione alla Macogna.
Il Pd ha anche contestato l´orario del Consiglio comunale alle 14: «Era forse troppo imbarazzante
che la mozione fosse discussa con pubblico presente - scrivono -: l´orario è un evidente segnale di
paura del giudizio dei cittadini, una volontà di restringere la possibilità di seguire il dibattito, tanto
più che questo orario provocherà un costo aggiuntivo per risarcire le aziende dei consiglieri costretti
a prendersi un permesso per partecipare».
Si stigmatizza poi la scelta di non scrivere sui manifesti l´oggetto della mozione. Angelo Bergomi,
del pd, dichiara in proposito: «Vogliamo si chiarisca come sia stato possibile il parere favorevole
alla discarica, e vorremo capire perchè si è licenziato il segretario comunale: non ci arrenderemo ai
cavilli. Daremo battaglia affinchè tutti sappiano di chi è la responsabilità». G.C.C.