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Del 24 Aprile 2014
Estratto da pag. 2
L'Ikea di Padova assume i rifugiati e lancia il telefono anti-mobbing
Finanza e sociale
PADOVA — L'Ikea di Padova assume rifugiati e richiedenti asilo politico. Yusuf, africano, e Inayat, afghano,
sono i due apripista, ai quali potrebbero affiancarsi tre tirocinanti: una giovane eritrea al lavoro nel settore
«Food», un altro afghano e una ragazza dell'Africa centrale assegnati al magazzino. Da due anni l'unico punto
vendita veneto del colosso del mobile svedese aderisce al «Progetto Rondine», coordinato dal Comune con la
«Cooperativa Coges» e il Sistema di protezione «Sprar», creato da Viminale e Anci. «I rifugiati sono ospitati
in quattro appartamenti, che a breve diventeranno cinque, per un totale di 26 posti — spiega Roberto Tuninetti,
della Coges — saremo in grado di garantirli per i prossimi tre anni. Al mantenimento provvede il ministero
dell'Interno, con 36 euro al giorno a persona, al resto pensiamo noi e il gabinetto del sindaco». La stessa
iniziativa è in corso a Venezia (90 rifugiati), Vicenza (29), Verona (25) e Rovigo (25) grazie al collegamento
creato con Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Cia, Coldiretti, Upa, Legacoop e altre
associazioni, che consentono appunto il tirocino in aziende, anche agricole, hotel e negozi. «Noi abbiamo
prolungato il training da 3 mesi a un anno, proprio per garantire una formazione a lungo termine — dice
Fabrizio Concas, direttore di Ikea Padova —. Del resto il 10% dei nostri 379 dipendenti sono stranieri,
appartenenti a 16 nazionalità». Il tirocinio si può trasformare in un'assunzione a tempo determinato.
E nell'ambito di tutela del personale, Ikea da otto mesi ha attivato un numero verde anti-mobbing solo per i
dipendenti. «Possono segnalare, anche in forma anonima, vessazioni, discriminazioni e comportamenti
oppressivi molto gravi, che contrastano con il codice di comportamento interno, basato sul rispetto e sulla
collaborazione — conferma Enrica Gianlupi, responsabile Risorse Umane —. Il numero è nazionale, per
evitare eventuali ritorsioni da parte dei soggetti denunciati».
M.N.M.