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OSSERVARE E PREVEDERE IL
SISTEMA CLIMATICO –
COSA ACCADE IN ITALIA
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http://www.ncdc.noaa.gov/sotc/service/global/lo-hem/201301-201311.gif
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http://www.cmar.csiro.au/sealevel/sl_hist_f
ew_hundred.html
1 inch =2.54 centimeters
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http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/IMAGES/global.daily.ice.area.withtrend.jpg
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http://www.ncdc.noaa.gov/img/climate/research/hurricanes/fig2-annual-por2008-all-and-major.gif
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Natural disasters 1980-2011
•
Löw, P. and A. Wirtz. 2012 NatCat Service and Risk Management: This Year in Figures, Munich Re Topics Geo 2011, pp.50-51.
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BREVE INDICE:
•L’uomo ed il rapporto con ciò che lo circonda;
•Tempo e Clima, a livello Locale e Globale;
•Breve storia del clima e delle teorie dei
cambiamenti climatici;
•Osservare e prevedere il Sistema climatico;
•Cosa sta accadendo a livello Globale;
•Cosa accade in Italia;
•Domande.
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http://www.isac.cnr.it/~climstor/climate/mean_yr_ita_TMM_met.html
YEAR 2013
ANOMALY (relative to 19712000 mean)
+0.61°C
Rank
Warmest/Coldest
Year on Record
(period 1800-2013)
Warmest: 2003
14th Warmest
1.31°C
Aeronautica Militare
200th Coldest
Coldest: 1816 -2.53°C
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Centro Nazionale di Epidemiologia,
Prevenzione e Promozione della Salute
Ufficio di Statistica
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Mortalità nel periodo 16 luglio – 15 agosto negli anni 2002 e 2003
Numero di morti registrati in ciascuna Città tra le persone RESIDENTI
65 anni e oltre
Città
Torino
Aosta
Genova
Milano
Trento
Bolzano
Venezia
Trieste
Bologna
Firenze
Perugia
Ancona
Roma
Napoli
L'aquila
Campobasso
Bari
Potenza
Catanzaro
Palermo
Cagliari
2002
75 anni e oltre
Differenza Differenza %
2003-2002
2002
2003
Differenza Differenza %
2002-2003
2003
441
824
383
86,8
324
674
350
108,0
28
27
-1
-3,6
23
18
-5
-21,7
498
843
345
69,3
398
714
316
79,4
577
923
346
60,0
453
767
314
69,3
54
76
22
40,7
46
63
17
37,0
51
64
13
25,5
38
50
12
31,6
208
250
42
20,2
165
206
41
24,8
203
236
33
16,3
172
205
33
19,2
241
348
107
44,4
189
292
103
54,5
338
355
17
5,0
275
310
35
12,7
77
125
48
62,3
57
100
43
75,4
54
66
12
22,2
45
63
18
40,0
1211
1723
512
42,3
907
1374
467
51,5
523
690
167
31,9
373
529
156
41,8
27
45
18
66,7
19
39
20
105,3
25
14
-11
-44,0
16
12
-4
-25,0
178
179
1
0,6
134
146
12
9,0
29
23
-6
-20,7
17
20
3
17,6
46
38
-8
-17,4
33
28
-5
-15,2
402
462
60
14,9
308
357
49
15,9
78
105
27
34,6
Aeronautica
69
86 Militare
17
24,6
Centro Nazionale di Epidemiologia,
Prevenzione e Promozione della Salute
Ufficio di Statistica
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Mortalità nel periodo 16 luglio – 15 agosto negli anni 2002 e 2003
Stima dei decessi avvenuti in Italia per ripartizione demografica tra le persone
RESIDENTI
Età 65 anni ed oltre
Ripartizione Demografica
21944
Fino a 100.000 abitanti
100.001 - 500.000 abitanti
Oltre 500.000 abitanti
Totale Italia
Metodo di stima:
•
•
•
•
•
2002
4300
3652
29896
2003
Differenza
2003-2002
23379
1435
5227
927
5465
34071
Differenza %
1813
4175
6.5%
21.6%
49.6%
14.0%
NB: In città talmente abituati alla solitudine che neanche si
mettono più i manifesti per il funerale
Sono state raggruppate le 21 città capoluogo di Regione/Provincia Autonoma in ripartizioni per ampiezza
demografica(*) mutuate dall’ISTAT, e sono state calcolate le differenze percentuali tra il numero di
decessi osservati (forniti dalle Anagrafi Comunali) nei due anni.
Tali percentuali sono state applicate alla popolazione di 65 anni e oltre, appartenente a ciascuna
ripartizione demografica.
(*) Fino a 100.000
: Aosta, Bolzano, Ancona, L’Aquila, Campobasso, Potenza, Catanzaro
100.001-500.000 : Trento, Trieste, Venezia, Bologna, Firenze, Perugia, Bari, Cagliari
Oltre 500.000
: Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli, Palermo
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http://www.isac.cnr.it/~climstor/climate/mean_yr_ita_PCP.html
YEAR 2013
ANOMALY (relative to 1971-2000 mean)
+12%
Rank
56th Wettest
156th Dryest
Aeronautica
Wettest/Dryest Year on
Record
(period 1800-2013)
Wettest: 1810 +36%
Dryest: 1945 -27%
Militare
http://sici.irpi.cnr.it/danni_persone.htm
Nel periodo compreso fra il 1400 ed il 2002, l'anno più catastrofico per le frane
è stato il 1963, con 1950 vittime di cui 1917 al Vajont (Veneto e Friuli-Venezia
Giulia). Il secondo anno più catastrofico è stato il 1618, con 1200 vittime
prodotte dalla frana di Piuro (Lombardia), ed il terzo anno più catastrofico è
stato il 1765, anno in cui la frana di Roccamontepiano (Abruzzo) causò la
morte di 600 persone. Nel periodo compreso fra il 1500 ed il 2002, l'anno più
catastrofico per le inondazioni è stato il 1557, con 7000 vittime a Palermo
(Sicilia). Il secondo anno più catastrofico è stato il 1610, con 4034 vittime la
maggior parte delle quali in Piemonte, seguito nell'ordine dal 1530 e dal 1598,
entrambi con 3000 vittime stimate a Roma. A partire dal 1900 e fino al 2002, gli
anni nei quali si sono avute oltre 100 vittime per frana sono stati: 1910 (255
morti), 1924 (118 morti), 1951 (167 morti e dispersi), 1954 (336 morti), 1963
(1950 morti e dispersi), 1985 (300 morti e dispersi) e 1998 (171 morti e
dispersi). Nello stesso periodo, gli anni nei quali si sono avute oltre 100 vittime
per inondazione sono stati: 1902 (113 morti), 1915 (131 morti), 1923 (359
morti), 1935 (157 morti), 1951 (178 morti e dispersi), 1953 (114 morti) e 1985
(271 morti e dispersi).
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http://sici.irpi.cnr.it/danni_persone.htm
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http://sici.irpi.cnr.it/danni_persone.htm
La mortalità da frana è stata massima nel 1963 (3,802), l'anno del
disastro del Vajont, mentre la mortalità da inondazione è stata massima
nel 1923 (0,903), l'anno del crollo della diga di Gleno. La mortalità
dipende dalla popolazione a cui è riferita. In Italia la popolazione è
cresciuta da 22,16 milioni nel 1861 a 56,99 milioni nel 2001. La
mortalità è quindi diminuita da 0,18 a 0,07 per le frane e da 0,10 a 0,04
per le inondazioni. La popolazione in Italia non è però aumentata in
modo omogeneo. La mortalità da frana e da inondazione per l'intero
territorio nazionale è diminuita sensibilmente dal 1860 al 1920, è
diminuita dal 1920 al 1980, ed è rimasta invariata dopo il 1980. Nelle
aree montane la mortalità è diminuita dal 1860 al 1920, è rimasta
costante fino al 1950, ed è aumentata, per le frane in modo rilevante,
dopo il 1950.
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http://sici.irpi.cnr.it/danni_persone.htm
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“La vera chiesa, la Madonna degli Angeli, era in basso, all’altra estremità del
paese, dove c’è la frana. La chiesa è crollata improvvisamente, è cascata nel
burrone, tre anni fa. Per fortuna era notte, l’abbiamo scampata bella. Qui ci
sono continuamente le frane. Quando piove, la terra cede e scivola, le case
precipitano. Ne va giù qualcuna tutti gli anni. Mi fanno ridere con i loro muretti
di sostegno. Fra qualche anno questo paese non esisterà più. Sarà tutto in
fondo al precipizio. Pioveva da tre giorni quando è caduta la Chiesa. Ma tutti gli
inverni è la stessa cosa: qualche disastro, piccolo o grosso, avviene tutti gli
anni, qui come in tutti gli altri paesi della provincia. Non ci sono alberi né rocce,
e l’argilla si scioglie, scorre in basso come un torrente, con tutto quello che c’è
sopra. Vedrà quest’inverno anche lei. Ma le auguro di non essere più qui allora.
La gente è peggio della terra”.
di Carlo Levi (Torino, 29 novembre 1902 – Roma, 4 gennaio 1975) tratti dal
famoso libro “Cristo si è fermato a Eboli “
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“[…] D’altronde vedo che mi sono spiegato male: ho detto Siciliani, avrei dovuto
aggiungere la Sicilia, l’ambiente, il clima, il paesaggio. Queste sono le forze che
insieme e forse più delle dominazioni estranee e gl’incongrui stupri hanno formato
l’animo: questo paesaggio che ignora vie di mezzo fra la mollezza lasciva e
l’asprezza dannata; che non è mai mai meschino, terra terra, distensivo umano,
come dovrebbe essere un paese fatto per la dimora di esseri razionali; questo
paese che a poche miglia di distanza ha l’inferno attorno a Randazzo e la bellezza
della baia di Taormina, ambedue fuor di misura, quindi pericolosi; questo clima che
ci infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi ; li conti Chevalley, li conti: Maggio,
Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre; sei volte trenta giorni di sole a
strapiombo sulle teste; questa nostra estate lunga e tetra quanto l’inverno russo e
contro la quale si lotta con minor successo; Lei non lo sa ancora, ma da noi si può
dire che nevica fuoco, come le città maledette della Bibbia; in ognuno di quei mesi
se un siciliano lavorasse sul serio spenderebbe l’energia che dovrebbe essere
sufficiente per tre; e poi l’acqua che non c’è o che bisogna trasportare da tanto
lontano che ogni sua goccia è pagata con una goccia di sudore; e dopo ancora, le
pioggie, sempre tempestose che fanno impazzire i torrenti asciutti, che annegano
bestie e uomini proprio lì dove le une e gli altri crepavano di sete”.
“Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il Principe di Salina durante un
incontro ambientato nel 1860 con il piemontese Chevalley.
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18 ottobre 1951
Nelle stesse ore in Sicilia e Calabria, sotto una
pioggia impressionante, in quattro giorni caddero
circa 1770 mm, ci furono oltre 70 vittime, 4.500
senzatetto, quasi 1.700 abitazioni crollate o rese
inabitabili, 67comuni colpiti. Tra le infrastrutture
danneggiate, 26 ponti crollati e 77 acquedotti
lesionati. Il 14 novembre dello stesso anno avvenne,
l’ormai leggendaria, alluvione del Polesine, che
causò ben 84 morti.
http://www.ispro.it/site/content/1951-alluvionecalabria
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Questo immenso spettacolo è eterno. C’è sempre un sole che sorge da
qualche parte; la rugiada non asciuga mai tutta in un sol momento;
c’è sempre pioggia che cade; c’è sempre vapore che sale. Albe eterne,
tramonti eterni, eterne aurore e crepuscoli, su mare e su terre e isole,
ciascuno a suo tempo, mentre la tonda terra gira.
John Murrn (1838-1914) scrittore americano
Domande? Grazie per l’attenzione
T.Col. Fabio Malaspina –
SMA USAM e mail: [email protected]
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9 dicembre 1997 «LA STAMPA»
In Italia aumentano le tasse ambientali,
passate dai 22,3 miliardi di euro del 1990 ai
quasi 44 miliardi del 2011, eppure solo l’1% di
questa somma viene destinato alla sicurezza
del territorio. Sono solo alcuni dei dati della
ricerca effettuata dall’Ufficio studi della Cgia
di Mestre su dati Istat
Fonte: http://www.cgiamestre.com/
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