Gli advisor già al lavoro sul progetto «grande Fiera»

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Transcript Gli advisor già al lavoro sul progetto «grande Fiera»

Verona e Vicenza si preparano al polo unico: entro i primi 6 mesi del 2015 la svolta
Allo studio un'ipotesi di sinergia nei servizi oppure 'integrazione vera e propria
Gli advisor già al lavoro
sul progetto «grande Fiera»
VENEZIA Fiere, il polo veneto
prenderà il largo entro il primo
semestre 2015. Le soluzioni in
campo sono due. Una di minima, che costruisca sinergie su
fronti come acquisti, manutenzioni, allestimenti, promozione e proiezione estera. L'altra,
più ambiziosa, che punta al
bersaglio pieno, la fusione tra
VeronaFiere e Fiera di Vicenza.
Di certo c'è che, dopo averne
parlato per anni senza esito,
stavolta non è solo chiacchiera
da talk show l'annuncio dei
sindaci delle due città, Flavio
Tosi (Lega) e Achille Variati
(Pd), soci forti delle rispettive
strutture fieristiche (al 36% il
primo, al 64% il secondo), del
2015 come anno per costituire
il polo fieristico veneto. «Con
l'energia come possibile altro
campo di integrazione - sostiene Variati -. Le nostre municipalizzate, Aim e Agsm, sono
troppo piccole. Insieme potrebbero divenire aggreganti.
Con Ascopiave? Preferisco non
rispondere».
Tornando alle fiere, dietro al
duetto Tosi-Variati c'è un campo già arato. Dopo le avances
d'inizio anno del presidente di
Vicenza, Matteo Marzotto, in
direzione di Verona e del collega Ettore Riello («è un progetto
appassionante, che ha molto
senso», commenta ora) il dialogo tra le fiere è andato avanti,
col placet degli azionisti.
Da due mesi è attivo un tavolo con un advisor per fiera, che
ha studiato il progetto sulla ha-
se dei numeri 2013 dichiarati
(69,3 milioni di euro di valore
della produzione con 735 mila
euro d'utile per VeronaFiere,
che diventano 76 milioni con
11o mila euro d'utile contando
le controllate, nel bilancio aggregato; 31,2 milioni con un
utile netto di un milione di euro per Vicenza) e ha prodotto
una prima relazione già vista
dai due cda. Pronti ora al via libera a uno screening dettagliato sui conti con due advisor indipendenti, che renda comparabili, mettendo dentro tutte le
voci (dai crediti, ai debiti, al valore degli immobili), i due bilanci di una spa come Fiera di
Vicenza e di un ente pubblico
economico qua] è ancora VeronaFiere (dove per esempio nel
z
Polo principale
Folla alle
biglietteria
della Fiera di
Verona per
l'apertura di
Fieracavalli. II
polo espositivo
scaligero è il
più importante
del Veneto per
dimensioni e
manifestazioni
e ora sta
studiando un
progetto di
aggregazione
con la Fiera di
Vicenza
Si parla di noi
Var '1.:
Potremmo
ragionare
anche
2013 il margine operativo lordo
è salito da 9,2 a lo milioni, nonostante ricavi in calo da 78,5 a
69,3 milioni, conteggiando direttamente a Mol la plusvalenza di 6,9 milioni della cessione
del parcheggio Re Teodorico
alla collegata Polo fieristico veronese).
Obiettivo: portare ai soci nei
primi mesi del 2015 i numeri e i
valori di concambio.
A quel punto la scelta spetterà agli azionisti. Tosi parte cauto: «Non è detto che per fare sinergie ed economie di scala sia
necessario passar subito per
una fusione». E cita come
esempio Viveracqua, la società
consortile tra gestori del servizio idrico, lanciata da Verona e
Vicenza. Ma il bersaglio grosso
resta nel mirino: «La fusione è
una valutazione da fare, pur
con tutte le cautele». E Tosi riapre alla trasformazione da ente
economico a spa di VeronaFiere, bloccata nel 2009: «Si può
fare rapidamente. Ne parlerò
agli altri soci».
Variati mette l'accento sulla
«pari dignità» nella governance: ««Basteranno accordi parasociali, non penso sarà un ostacolo. Il punto è costituire un
polo fieristico da oltre Zoo milioni. Di scala finalmente europea».
Federico Nicoletta
RIPRODUZIONE RISERVATA
di energia
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