Messaggero Veneto 18.06.2014

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Mercoledì 18 Giugno 2014
Consorzi, la soluzione ferrovia
Ionico (Fuc): oltre alla governance, alle aziende oggi servono trasporti moderni
«Il tema vero è che oggi non bisogna occuparsi esclusivamente di governance del sistema
produttivo, ma entrare nel merito del come si organizza la produzione e il trasporto delle merci. Di
conseguenza, la seconda questione è che oggi sulle imprese si stanno scaricando troppi costi
dovuti alla inefficienza del sistema dei trasporti». Maurizio Ionico, amministratore unico Fuc srl, ha
incentrato su queste due questioni il suo intervento all’incontro dedicato allo studio di Ermano e
Mattioni sui costi dei Consorzi.
«All’interno dei Consorzi industriali – ha detto ancora - le imprese non sono raccordate al
sistema ferroviario e questo significa scaricare costi aggiuntivi di 1 euro a tonnellata. Inoltre, i costi
di manovra ferroviaria nei porti delle zone industriali comportano oneri sulle imprese per 1,3 per
tonnellata. Ecco - ha rimarcato - perché le imprese non trovano conveniente usare la ferrovia,
riducendo la competitività».
Il “che fare” per Ionico può essere sintetizzato in quattro punti, che lui stesso illustra così.
Primo: servono nuove linee ferroviarie che connettano meglio porti e interporti e zone industriali
alla rete principale. Secondo: è necessario portare la rete ad avere capacità cioè in classe D4
vale a dire la classe con la massima capacità di trasporto ferroviario. Terzo: bisogna cambiare le
strutture ferroviarie, (scali e stazioni compresi) il che significa fare in modo di portare più
contenitori per convoglio disponendo nel contempo di treni più lunghi. Quattro: è indispensabile
raccordare le aziende manifatturiere.
«È vero cioè - spiega Ionico - che le merci devono correre su ferrovia, ma le imprese
insediate nelle zone industriali vanno raccordate diversamente per attuare la riconversione
modale camion-treno».