Relazione Canobio - Provincia di Mantova

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Transcript Relazione Canobio - Provincia di Mantova

L’esperienza della Regione Lombardia
La compatibilità degli impianti ad energia rinnovabile a biogas e biomasse:
problemi e criteri di salvaguardia territoriale e ambientale
Fondazione Università di Mantova
Silvana Di Matteo, Roberto Canobio, Giuseppina Mascia
Unità Organizzativa Energia e Reti Tecnologiche – Struttura Risorse Energetiche
Direzione Generale Ambiente Energia e Reti
Regione Lombardia
Mantova 14 febbraio 2012
BILANCIO ENERGETICO REGIONALE: TREND DOMANDA
26.000
2000-2006: +5%
25.000
2000-2009: - 2,2%
24.000
tep
2006-2009: - 6,9%
23.000
Il trend dei consumi energetici finali in Lombardia
nel decennio 2000-2009 fa segnare un calo pari a
circa il -2%.
22.000
21.000
20.000
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
BILANCIO ENERGETICO
CONSUMI DI ENERGIA NEGLI USI FINALI IN LOMBARDIA NEL 2009
RIPARTIZIONE VETTORI e SETTORI
Fonte: Sistema Informativo Regionale Energia e Ambiente
FONTI ENERGETICHE RINOVABILI
FONTI RINOVABILI ELETTRICO
Complessivamente sul territorio regionale risultano installati, a fine 2009, oltre 5.500 MW di potenza elettrica
attribuibili ad impianti alimentati a fonti rinnovabili, il 90% dei quali relativi ad impianti idroelettrici.
Fonte
Numero impianti
% su totale Italia
351
90
Potenza elettrica
installata (MWe)
4.951
460
idroelettrico
biomasse
biogas
rifiuti (frazione
organica)
solare fotovoltaico
23.274**
23.715
400**
5.811
11%
NOTA (*) al netto della potenza e dell’energia prodotta da pompaggio
22%
22%
10
009-20
2
o
t
a
D
NOTA (**) dati GSE al 2010
Fonte: SIRENA (Sistema Informativo Regionale Energia Ambiente ) e GSE
Oltre il 17% dei consumi elettrici: Produzione FER elettriche/CIL elettrico (dato GSE che considera l’idroelettrico normalizzato)
IL RUOLO DELLE FONTI RINOVABILI: QUALE SVILUPPO AL 2020?
CHE
TERMI
RICHE
T
T
E
L
E
1.000
Incremento 2020
2008
900
Ipotesi allo studio
800
700
Incremento FER
ktep
600
500
400
300
200
100
TE
RM
IC
B
IO
O
M
A
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B
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G
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O
EL
ET
TR
SS
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-
Il potenziale previsto nel Piano per una Lombardia Sostenibile è stato
quasi raggiunto. Entro il 2020 si prospetta un nuovo potenziale che
prevede il FV produrre almeno 800 – 1.000 GWh = 70 ktep
potenziale di sviluppo
Il ruolo delle FER: quale sviluppo al 2020
NARIO
E
C
S
I
SI D
IPOTE
3,6 MTEP
RINNOVABILI
15,8%
dei consumi
energetici
al 2020
23,1 MTEP
Quota di FER
raggiungibile
Scenario di consumo finale
da centrare per raggiungere
gli obiettivi 20-20
1.800.000
2008
1.600.000
2020
Incremento atteso + 60%
1.200.000
tep
MAGGIORI
POTENZIALITA’
FER TERMICHE
1.400.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
Incremento atteso +100%
Raddoppio del contributo
0
FER ELETTRICHE
FER TERMICHE
BIOCARBURANTI
D. LGS 28/2011 e PIANO NAZIONALE FER
Tavolo di lavoro Nazionale
BURDEN SHARING
Avviato Tavolo di lavoro Nazionale
LINEE GUIDA REGIONALI FER
Tavolo di lavoro permanente con
Province e Comuni
AREE NON IDONEE FER
Tavolo interdirezionale RL
VALUTAZIONE POTENZIALI
SVILUPPO FER
Piano Azione per
l’Energia (PAE)
Piano Energetico
Ambientale
Regionale (PEAR)
Scenario realistico di sviluppo delle rinnovabili:
1. vocazioni e potenzialità del territorio (aree non
idonee)
2. sostenibilità economica delle diverse tecnologie
(Piano Tecnologie)
3. politiche (misure di promozione, incentivazione,
semplificazione-LGr)
QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE
il punto di partenza
1) Linee guida nazionali (d.m. 10/9/2010) – entrano in vigore il 3/10/2010 e il
3/1/2011 prevalgono sulle disposizioni regionali (d.g.r. 10622/2009)
2) d. lgs. 28/2011 – attuativo della direttiva CE 28/2009 sulla promozione
dell’uso dell’energia da FER – pubblicato in GU il 3/3/2011 entra in vigore
il
29/3/2011
3)d.m. 5/5/2011 Quarto Conto Energia – entrano in vigore nuove tariffe per periodo
1/6/2011 – 31/12/2016
QUADRO LEGISLATIVO REGIONALE
la necessità delle Linee guida regionali
1) l.r 26/2003 art. 28 c. 1 lett. e bis) le Province autorizzano gli impianti di
produzione di energia da FER
2) l.r. 11/2011 art. 29 c. 1 lett. i
autorizzare la costruzione e
le Aree non idonee alla
finalizzate
ad armonizzare e
Province
bis) la Regione adotta Linee Guida per
l’esercizio degli impianti FER ed individua e
loro installazione. Le Linee Guida sono
semplificare l’esercizio delle funzioni delle
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
1) ambito applicazione
2) competenza territoriale dei titoli abilitativi
3) descrizione e parziale semplificazione di CEL PAS E AU con elenco
documentazione minima per ciascun procedimento autorizzativo
4) focus sul cumulo degli impianti assoggettati a verifica di VIA
5) oneri istruttori per il procedimento di Autorizzazione Unica
6) fideiussione per il procedimento di Autorizzazione Unica
7) criteri per la determinazione delle misure compensative
8) indicazioni sulle biomasse – criteri di utilizzazione e di classificazione
normativa, indicazione sul possibile riutilizzo dei materiali di risulta
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
1) ambito di applicazione - le Linee guida regionali trattano le regole
amministrative per l’istallazione ed l’esercizio degli impianti di produzione di
energia elettrica da FER
2) competenza territoriale dei titoli abilitativi
a)Comunicazione preliminare per attività in edilizia libera (CEL) - Comune
territorialmente competente
b)Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) – Comune territorialmente
competente
c)Autorizzazione Unica – Provincia territorialmente competente
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
3) descrizione e parziale semplificazione di CEL PAS E AU con elenco
documentazione minima per ciascun procedimento autorizzativo
IMPIANTI SOGGETTI A CEL - COMUNE
• impianti fotovoltaici integrati nel tetto di edifici non soggetti a vincolo
paesaggistico, impianti non integrati nel tetto di edifici purchè gli impianti
siano fino a 200 kWe e gli edifici siano fuori dal centro storico
• impianti a biomasse cogenerativi (elettricità+calore) fino a 50 kWe e
impianti fino a 200 kWe installati in edifici o impianti industriali esistenti
senza ristrutturazione dell’edificio
• impianti eolici con altezza fino a 1,5 metri installati su edifici non soggetti a
vincolo paesaggistico
• impianti idroelettrici fino a 200 kWe in edifici o impianti industriali esistenti
senza ristrutturazione dell’edificio
NOVITA’
• impianti fotovoltaici su pensiline fino a 1 MWe, serre fotovoltaiche integrate,
serre fotovoltaiche non integrate fino a 200 kWe, eolico non soggetto a
vincolo paesaggistico fino a 50 kWe
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
IMPIANTI SOGGETTI A PAS - COMUNE
• impianti fotovoltaici non integrati nel tetto dell’edificio o su edifici soggetti a
vincolo paesaggistico, se all’intero del centro storico
• impianti a biomasse cogenerativi fino a 1 MWe o 3 MWt e impianti non
cogenerativi fino a 200 kWe
• impianti a biogas cogenerativi fino a 1 MWe o 3 MWt e impianti non
cogenerativi fino a 250 kWe
• impianti eolici installati al suolo non soggetti a vincolo paesaggistico fino a
200 kWe o soggetti a vincolo paesaggistico fino a 60 kWe
• impianti idroelettrici fino a 100 kWe
NOVITA’
• impianti fotovoltaici su pensiline oltre 1 MWe, serre fotovoltaiche non
integrate oltre 200 kWe, impianti fotovoltaici su barriere acustiche fino a 1
MWe, agrofotovoltaico non vincolato fino a 200 kWe
• impianti idroelettrici su acquedotti e fognature fino a 1 MWe
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
IMPIANTI SOGGETTI A AU - PROVINCIA
• impianti fotovoltaici al suolo oltre 20 kWe
• impianti a biomasse cogenerativi oltre 1 MWe e 3 MWt e impianti non
cogenerativi oltre 200 kWe
• impianti a biogas cogenerativi oltre 1 MWe e 3 MWt e impianti non
cogenerativi oltre 250 kWe
• impianti eolici installati al suolo non soggetti a vincolo paesaggistico oltre
200 kWe o soggetti a vincolo paesaggistico oltre 60 kWe
• impianti idroelettrici oltre 100 kWe
NOVITA’
• impianti fotovoltaici su pensiline isolate oltre 20 kWe, impianti su barriere
acustiche oltre 1 MWe, agrofotovoltaico non vincolato oltre 200 kWe
4) focus sul cumulo degli impianti assoggettati a verifica di VIA
al fine di evitare l’elusione della normativa di tutela dell’ambiente, alla previsione di
nuovi impianti fotovoltaici con moduli ubicati al suolo si applica il seguente criterio:
al nuovo impianto, oggetto di Autorizzazione Unica, posto a distanza inferiore od
uguale a 500 metri da altro impianto esistente o autorizzato e non ancora costruito,
si applica la somma delle potenze di picco degli impianti, se tale somma è maggiore
alla soglia di 1 MW, il nuovo impianto forma, ai fini della verifica di assoggettabilità a
VIA, con gli impianti esistenti un unico impianto
5) oneri istruttori per il procedimento di Autorizzazione Unica
gli oneri istruttori sono pari al massimo allo 0,03% dell’importo dell’investimento per
la costruzione dell’impianto e si applicano sia per impianti soggetti a PAS che ad
AU
07 ottobre 2010 – Le Cave
6) fideiussione per il procedimento di Autorizzazione Unica
impegno alla dismissione dell’impianto attraverso il versamento di una fideiussione
bancaria o assicurativa di importo parametrato ai costi di dismissione
7) criteri per la determinazione delle misure compensative
sono ammesse esclusivamente misure di compensazione ambientali il cui costo
non può superare il 3% dei proventi derivanti dalla valorizzazione dell’energia
elettrica prodotta annualmente dall’impianto. Per la quantificazione dei proventi il
proponente si attiene al calcolo da presentare nella relazione tecnica.
Sono elencate, in modo esemplificativo e in misura non esaustiva, alcune misure di
compensazione.
07 ottobre 2010 – Le Cave
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
8) indicazioni su biomasse
•combustibili
•sottoprodotti
•rifiuti
Obiettivi:
• valorizzare il contenuto energetico di sottoprodotti e rifiuti derivanti da alcune
filiere industriali (ad es. industria agroalimentare, industria conserviera, filiera
mercatale),
• mantenere le garanzie di protezione ambientale, di tutela della salute umana
imposte dalla legislazione vigente (ambientale e sanitaria) e garantire la
tracciabilità della biomassa in ingresso agli impianti;
• permettere ai consorzi interaziendali di conferire, mediante intese di filiera, le
biomasse a impianti consortili.
CONTENUTI LINEE GUIDA REGIONALI
impianti di digestione anaerobica - indicazioni su utilizzo del digestato in uscita
dagli impianti
il digestato può avere un’utilizzazione agronomica (PUA-PUAS) se in ingresso
all’impianto si ha:
• effluenti di allevamento;
• residui delle coltivazioni e residui prodotti da imprese agricole;
• sottoprodotti (limitatamente a quelli a matrice organica e derivanti da attività
agricola e agroalimentare);
• prodotti agricoli;
• matrici riconosciute idonee per l’alimentazione animale.
Per gli impianti che hanno in ingresso, oltre a effluenti zootecnici, anche rifiuti
putrescibili, il digestato è un rifiuto (tracciamento dei flussi di materiali in
ingresso agli impianti, favorendo quelli consortili).
Il digestato può essere utilizzato a condizione che il soggetto utilizzatore sia
autorizzato, che vengano rispettati criteri sanitari (prevenzione rischio
microbiologico) e ambientale (prevenzione rischio contaminazione dei
suoli). Per questo è richiesta la tracciabilità dei flussi in uscita dagli impianti.
APPENDICI TECNICHE DELLE LINEE GUIDA REGIONALI
impianti alimentati a biomasse – problemi aperti
•
•
•
individuare criteri tecnici per definire la filiera corta;
facilitare l’impiego di biomasse residuali da processi produttivi;
favorire l’impiego di sottoprodotti e/o di rifiuti a matrice organica degradabile
per la produzione di energia