mentalizzazione e relazione clinica

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Transcript mentalizzazione e relazione clinica

ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA
Direttore Tullia Toscani
e.mail: [email protected] - sito internet: www.itfb.it
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA FAMILIARE E RELAZIONALE
RICONOSCIUTA DAL M.I.U.R. - D.M. 6 /02/06 – G.U. N° 39 – 16/02/06
Bologna, Sabato 25 Ottobre 2014
9,00-18,00
Via Montebello , 2 Bologna
“MENTALIZZAZIONE E RELAZIONE CLINICA”
Relatore:
Prof. Franco Baldoni, MD, PhD
Medico specialista in Psicologia Medica, dottore di ricerca in Psicologia Clinica,
Psicoterapeuta. Professore Associato in Psicologia Clinica, docente di Metodologia Clinica presso il
Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e di Psicosomatica presso le Scuole di
Specializzazione in Psicologia Clinica e in Psicologia della Salute, Direttore del Laboratorio sulla
Valutazione dell’Attaccamento (Attachment Assessment Lab) presso il Dipartimento di Psicologia
dell’Università di Bologna. Socio fondatore e membro del consiglio dell’International Association for the
Study of Attachment (IASA) e Editor-in-Chief di DMM News.
Programma
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I concetti di Mentalizzazione e di Funzione Riflessiva
Le basi neurobiologiche della Mentalizzazione
Mentalizzazione, sviluppo del Sé e attaccamento
Espressione degli affetti e regolazione psicosomatica
Controllo degli impulsi e vulnerabilità ai traumi
La carenza di mentalizzazione: aspetti psicopatologici
La valutazione della mentalizzazione e della funzione riflessiva: Il Mentalization
Assessment in Psychotherapy (MAP)
La mentalizzazione nella coppia e nella famiglia
Mentalizzazione e attaccamento in psicoterapia
Le tecniche terapeutiche basate sulla mentalizzazione
La mentalizzazione nella relazione clinica
Esempi, esperienze e casi clinici
CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE RELAZIONALE s.s.
Via Milazzo, 5 - 40121 Bologna - Tel/Fax: 051/6390890
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Presentazione
Il concetto di mentalizzazione si riferisce al processo mentale attraverso cui un
individuo interpreta, implicitamente ed esplicitamente, le azioni proprie e degli altri come
aventi un significato sulla base di stati mentali intenzionali come i desideri, i bisogni, i
sentimenti, le credenze e le motivazioni personali (Bateman e Fonagy 2004). Il termine
funzione riflessiva è stato introdotto successivamente da Peter Fonagy e a Mary Target
(Fonagy et al. 1991; Fonagy e Target 2001) e rappresenta l’ operazionalizzazione a scopo
di ricerca del concetto di mentalizzazione. Dal punto di vista clinico i due termini possono
essere considerati sinonimi.
Le capacità riflessive (di mentalizzazione) sono alla base dell’empatia (cioè della
consapevolezza e condivisione degli stati mentali dell’altro accompagnata da regolazione
emotiva) e permettono di andare al di là dell’atteggiamento esteriore per arrivare a
cogliere lo stato psicologico che ha motivato un determinato modo di agire. In assenza di
queste funzioni, quindi, il proprio comportamento e quello degli altri rimangono poco
significativi.
La ricerca contemporanea in ambito psicosomatico ha messo in evidenza l’influenza della
mentalizzazione e della regolazione delle emozioni sulla resistenza allo stress e sullo
sviluppo delle malattie fisiche e psicologiche. I processi di mentalizzazione, infatti,
permettono la rappresentazione psicologica e la simbolizzazione del proprio stato interiore
e sono quindi determinanti per la regolazione e il controllo delle emozioni e degli impulsi
(compresi gli stati fisiologici ad essi correlati).
La carenza di mentalizzazione sembra legata al fallimento delle capacità riflessive
genitoriali e alla disfunzione del sistema relazionale familiare. Le ricerche hanno
dimostrato che queste condizioni sono correlate allo sviluppo di un attaccamento insicuro,
a una minore capacità di espressione emotiva e di regolazione degli affetti (alterazioni del
comportamento di malattia, scompensi psicosomatici, falso Sé, alessitimia), a patologie
psichiche (autismo, disturbi di personalità, disturbi del comportamento alimentare,
depressione), a comportamenti antisociali (bullismo, vandalismo, violenza individuale o
collettiva, abusi di tipo sessuale) e alla maggiore vulnerabilità ai traumi (Fonagy et al.,
1997; Fonagy, Target, 2001; Baldoni, 2005, 2008, 2010).
La mentalizzazione può essere studiata non solo come una capacità individuale,
ma anche, in una prospettiva sistemica, come la manifestazione di un sistema di relazioni.
Le capacità riflessive manifestate da una famiglia, infatti, sono importanti per il
mantenimento del benessere, la soluzione dei conflitti e la capacità di adattamento,
mentre la loro carenza può essere considerata un fattore prognostico negativo per le
difficoltà relazionali e i disturbi psicologici, comportamentali e somatici manifestati dai
componenti del nucleo familiare nel corso della loro vita. In psicoterapia le affermazioni
riflessive costituiscono un indice della disponibilità a sviluppare un’alleanza terapeutica, a
elaborare i problemi e ad affrontare i cambiamenti. Una procedura che valuta le capacità
riflessive manifestate da pazienti e clinici all’interno di un trattamento è il Mentalization
Assessment in Psychotherapy (MAP) (Baldoni, 2007, 2013), che si avvale della analisi
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della comunicazione verbale come risulta dalla trascrizione della registrazione audiovisiva
della seduta.
Il paradigma dell’attaccamento e il costrutto di mentalizzazione si rivelano quindi
particolarmente utili in psicoterapia e rappresentano una nuova prospettiva, fondata sui
dati delle neuroscienze e della ricerca evidence-based, nella terapia dei pazienti che
manifestano disturbi di strutturazione del sé, difficoltà nella regolazione delle emozioni e
nel controllo degli impulsi, difficoltà empatiche (disturbi di personalità, pazienti antisociali e
violenti) e alterazioni del comportamento di malattia (pazienti ipocondriaci, sindromi
mediche funzionali, disturbi cronici di somatizzazione) (Holmes 2001; Bateman, Fonagy
2004; Allen, Fonagy 2006; Baldoni, 2005, 2008, 2010).
Il seminario affronta questi argomenti inserendo le tematiche nel loro contesto
storico-culturale e fornendo esempi tratti da casi clinici. Nel corso del seminario verrà
distribuito materiale formativo e bibliografico.
Riferimenti bibliografici
1. Baldoni F. (2005): Aggressività, comportamento antisociale e attaccamento.
In: Crocetti G., Galassi D. (a cura di): Bulli marionette. Bullismi nella cultura del
disagio impossibile. Pendragon, Bologna, pp. 39-67.
2. Baldoni F. (2007): La Reflective Function in the Family (RFF): una procedura
di valutazione della funzione riflessiva in terapia familiare. In: Atti del Congresso
Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica della AIPAssociazione Italiana di Psicologia (Perugia 28-30 Settembre 2007),
Associazione Italiana di Psicologia, Perugia, pp.1-9.
3. Baldoni F. (2008): Alle origini del trauma: confusione delle lingue e fallimento
della funzione riflessiva. In: Crocetti G., Zarri A. (a cura di): Gli dei della notte
sulle sorgenti della vita. Il trauma precoce dalla coppiamadre al bambino.
Pendragon, Bologna, pp. 137-159.
4. Baldoni F. (2008): L’influenza dell’attaccamento sulla relazione clinica:
collaborazione, collusione e fallimento riflessivo. Maieutica, n.27-30 (Giugno
2007-Giugno 2008), pp.57-72.
5. Baldoni F. (2010) La prospettiva psicosomatica. Dalla teoria alla pratica
clinica, Il Mulino, Bologna.
6. Baldoni F. (2013): Mentalization Assessment in Psychotherapy (MAP).
Versione 1.0. Manuale non pubblicato.
7. Baldoni F. (2013) La funzione adattiva della disperazione nel fallimento delle
strategie di attaccamento: una prospettiva Dinamico-Maturativa. In V. Caretti, G.
Craparo, Schimmenti A. (Eds.) Trauma. Teoria, clinica, ricerca. Astrolabio,
Roma, pp. 215-236.
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