Piano operativo BES 2014-2015

Download Report

Transcript Piano operativo BES 2014-2015

Piano operativo BES 2014-2015
1- GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Come è noto, una serie di disposizioni ministeriali (DIRETTIVA MINISTERIALE 27.12.2013,
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 Prot. 561 6 marzo 2013 , NOTA MIUR prot. 2563 del 22.11.2013 e
dell’Ufficio Scolastico Regionale -STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BES, dicembre
2013, Nota MIUR-INVALSI 7.4.2014)) assegnano alla scuola il compito di intervenire a supporto
degli alunni con bisogni educativi speciali. Tale definizione comprende non solo gli alunni
tradizionalmente associati a patologie certificate, ma anche quelli che, magari soltanto
temporaneamente, vivono una condizione di difficoltà (che si manifesta nella sfera emotiva,
comportamentale, della motivazione, delle acquisizioni di conoscenze e competenze ecc ….) che
ha una ripercussione significativa sull’apprendimento.
E’ compito dei consigli di classe predisporre interventi personalizzati per gli alunni per i quali ne
viene riconosciuta la necessità. L’individuazione dei criteri che permettono di definire un alunno
come “BES” può essere agevolata dalla lettura sia dei documenti sopra citati, sia da quella della
griglia di individuazione dei bisogni speciali preparata dalla commissione BES dell’istituto (Allegato
n. 1). Ma il concetto fondamentale resta quello per cui sono “BES” non tutti gli alunni che hanno
difficoltà scolastiche, ma quelli per i quali (indipendentemente dalla natura cognitiva, psicologica,
socio-economica… delle problematiche presenti) solo un intervento specifico, che si discosta dallo
standard didattico per la classe, può portare ad un recupero dello svantaggio nell’ apprendimento.
Quindi, in altri termini, nella definizione di “BES” sicuramente rientrano gli alunni con certificazione
ai sensi della legge 104/92 e 170/2010, per i quali occorre presentare tale piano in maniera
formalizzata ; ma sono BES anche tutti quelli per i quali la scuola, anche in assenza di diagnosi
esterne, individua significative difficoltà di apprendimento. Ed è solo la scuola che può deciderlo in
base ad una valutazione pedagogica, non medica. Escludendo dunque il caso delle tipologie
certificate citate, si può porre la questione se debbano intendersi come “BES” solo quegli alunni
per i quali occorre predisporre in maniera formale un piano didattico personalizzato, il cosiddetto
PDP, oppure se la definizione vada estesa a tutti coloro che necessitino di un intervento
personalizzato anche se non formalizzato (cioè senza compilare un PDP), ma la sostanza non
cambia: gli alunni in condizione difficoltà di apprendimento devono essere accompagnati con
opportuni e specifici interventi. In pratica si potrebbero compilare PDP per i casi più seri,
riservando agli altri alunni in condizione di disagio scolastico interventi di supporto, sia a livello
didattico che motivazionale, quali tradizionalmente sono attivati nel nostro istituto (Sportello
Ascolto. Sportello didattico, progetti, programmazione mirata…).Distingueremo nelle indicazioni
successive gli alunni in condizioni di bisogno a seconda che il consiglio di classe decida o meno di
predisporre un PDP Le indicazioni operative che seguono intendono costituire una prima
schematizzazione ad uso interno alla scuola di un intervento che in futuro probabilmente sarà
ulteriormente chiarito e specificato dagli organi scolastici superiori.
2- ALUNNI PER CUI PREDISPORRE UN PDP
a) COME IL CONSIGLIO DI CLASSE INDIVIDUA GLI ALUNNI CHE NECESSITANO DI
UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
● Autonomamente, sulla base delle difficoltà rilevate nel percorso scolastico dell’alunno;
● su indicazione di altri soggetti (Dirigente, Commissione BES, operatori sanitari e sociali,
famiglia…);si sottolinea che ad inizio anno scolastico la Commissione BES fornirà ai
coordinatori di classe un primo elenco di alunni con problematiche già evidenziate in
passato, che necessitano di una particolare attenzione da parte dei consigli di classe;
● richiedendo alla Commissione BES informazioni più dettagliate sugli alunni segnalati,
molti dei quali
hanno partecipato alle attività del Dispositivo provinciale contro la
dispersione scolastica 2013-2014 o ad altre attività formative proposte dalla scuola. Da
tali informazioni possono emergere utili elementi per l’eventuale predisposizione di un
PDP.
● Uno strumento per facilitare l’individuazione di questi alunni è rappresentato dalla
griglia di rilevazione predisposta dalla commissione BES e riproposta in allegato.
b) UNA VOLTA INDIVIDUATI GLI ALUNNI, COME AGISCE IL CONSIGLIO DI CLASSE
● Delibera l’intervento che verrà motivato e verbalizzato in sede di Consiglio di classe.
● Predispone un piano didattico personalizzato (PDP): la commissione BES ha preparato
un modello di piano (Allegato n. 2 diviso in due sezioni: A Programmazione interventi; B
Risultati raggiunti). Tale modello di piano contiene diverse voci riferibili ad attività da
proporre all’alunno.
● Si ricorda solo brevemente che tali attività possono svolgersi all’interno della classe
attraverso una personalizzazione della programmazione dei docenti (individuale o del
consiglio), oppure all’esterno, privilegiando gli ambiti più consolidati nel recupero come
lo Sportello didattico e lo Sportello Ascolto/Supporto alla motivazione, ma considerando
anche le varie attività progettuali della scuola e il supporto di soggetti qualificati nel
campo psico-pedagogico operanti in collaborazione con la Commissione BES e con la
scuola.
Il Consiglio di classe può dunque avvalersi del supporto della commissione BES in tutte le
fasi degli interventi. In tal caso al coordinatore di classe che richiederà l’intervento della
Commissione saranno restituite formalmente indicazioni utili a programmare per alunni
azioni di sostegno.
● Per l’anno in corso la Commissione Bes proporrà ai consigli di classe, dopo un primo
periodo di osservazione, per gli alunni con problematiche particolari, la partecipazione
alle attività del Progetto di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica “Pro
Valtellina”.
● Il PDP predisposto va firmato dai genitori dell’alunno se minore.
● Una copia della SEZIONE A PROGRAMMAZIONE INTERVENTI del piano didattico
personalizzato verrà consegnato in Segreteria.
● Il coordinatore di classe monitora l’efficacia e l’esito degli interventi utilizzando lo
stesso
modello
di
piano
personalizzato
(SEZIONE B MONITORAGGIO RISULTATI
RAGGIUNTI) da restituire in Segreteria ad azione conclusa.
● Nota: per gli alunni per cui è prevista l’applicazione della legge 104/92 e 170/210 non
si utilizzerà il modello di PDP qui proposto, ma l’apposita modulistica predisposta dalla
scuola.
3- ALUNNI PER I QUALI NON SI RITIENE DI PREDISPORRE UN PDP
COME POSSONO AGIRE I CONSIGLI DI CLASSE A SOSTEGNO DEGLI ALUNNI PER I
QUALI NON SI RITIENE DI PREDISPORRE UN PDP,
MA CHE
RICHIEDONO
INTERVENTI SPECIFICI DI SUPPORTO
● Le attività di monitoraggio degli alunni indicate al punto 1 a), possono portare
all’individuazione di soggetti che, pur non essendo riconosciuti bisognosi di un PDP,
possono presentare problemi di diverso tipo: comportamentale, motivazionale, didattico
o altro.
● Anche per tali alunni si rendono necessarie azioni di individualizzazione/personalizzazione della didattica. Le tipologie e le modalità di intervento dei consigli di classe non
differiscono sostanzialmente da quelle indicate per gli alunni con PDP al punto 1 b), se
non ovviamente per il fatto che non deve essere predisposto formalmente un PDP. Così
pure non si modificano il ruolo svolto e le azioni suggerite dalla Commissione BES.
● Gli interventi predisposti, nonché la decisione di non predisporre il PDP pur in presenza
di problematiche dell’alunno, vanno motivati e verbalizzati in sede di Consiglio di classe.
E’ opportuno che i coordinatori di classe conservino documentazione/monitoraggio degli
interventi di recupero/supporto effettuati.
4- RAPPORTI CONSIGLI DI CLASSE-COMMISSIONE BES: CASI
PARTICOLARI
● Nel caso in cui la richiesta di supporto venga fatta da qualunque altro soggetto titolato
a segnalare situazioni di disagio degli alunni (docenti, famigliari, servizi…) la
commissione si attiverà, anche con il Dirigente, al fine di gestire i casi individuati,
documentando gli interventi effettuati e coinvolgendo con le opportune modalità i
Consigli di Classe, per le azioni necessarie ai fini dello sviluppo degli apprendimenti.
● Naturalmente i consigli di classe possono attivare interventi sugli alunni anche non
concordati con la Commissione BES.
Anche
in
questi
casi
è
opportuno
che
i
coordinatori
di
classe
conservino
documentazione/monitoraggio degli interventi effettuati, per valutarne l’efficacia e per
permettere di redigere il Piano Annuale per l’Inclusività (che monitora le situazioni di
disagio all’interno dell’istituto)
5-TEMPI
Premesso che un intervento di recupero/supporto può essere avviato in qualunque
momento dell’anno, è opportuno che l’azione di monitoraggio degli alunni (griglia di
rilevazione, test d’ingresso, osservazione dei comportamenti ecc. …) si concluda prima
dei consigli di classe di ottobre, momento in cui si potranno predisporre le prime
strategie di intervento sui casi più problematici (con o senza l’adozione di un PDP). A quel
punto per gli alunni con difficoltà di apprendimento o motivazionale, individuati e
segnalati dai consigli di classe alla Commissione BES, si attiveranno le azioni di
prevenzione e contrasto della dispersione scolastica previste nel progetto “Pro Valtellina”