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LE NOSTRE INIZIATIVE
MERCOLEDÌ 2 APRILE 2014
Istituto Comprensivo «Padre Cesare Albisetti» - Plesso Chignolo
d’Isola (BG)
LA REDAZIONE - CLASSE 1^D: Manuel Alborghetti, Paola
Arnoldi, Ruben Biffi, Daniele Bonasio, Diego Casali, Lorenzo Cesaro,
Tania Cordoni, Intissar El Haoudi, El Mahdi El Khalifi, Andrea
Fornoni, Annalisa Grimaldi, Matteo Lecchi, Gaia Lodetti, Karin
Mazzoleni, Leandro Mazzoleni, Alessia Rigamonti, Yasmine Sadouk,
Elena Sodano, Luigi Termini, Giuseppe Tulino, Ossama Zertouni.
DOCENTE: Stefania Fetti
«La pratica dell’educazione fisica è un diritto fondamentale per tutti»
IL COMMENTO
Mai più
pagine nere
nel campo da gioco
MOLTE PERSONE praticano sport per divertirsi oppure
perché fa bene al fisico e alla
salute. Noi crediamo che non
basti.
Il “nostro” sport, quello che
vorremmo veder scendere in
campo ovunque, comporta il rispetto delle regole, dei compagni, delle diversità e dei diritti
di tutti.
CORI RAZZISTI negli stadi, padri che aggrediscono gli
arbitri a fine partita, ragazzi
che nessuno vuole in squadra...
Tutto ciò ha poco a che fare
con lo spirito sportivo.
Vi è mai capitato di giocare
con un ragazzo disabile?
A noi sì: superate le difficoltà
iniziali, ci ha insegnato che la
vera vittoria sta nel divertirsi
insieme.
IN FONDO, se non si è abbastanza alti per realizzare un alley-oop, basta essere in due e
prendersi in spalla.
Come dite? Non sapete cosa è
un alley-oop?
Beh, è un’azione spettacolare
nel basket, in cui il giocatore
va a canestro con una schiacciata o appoggiando al tabellone la palla che proviene da un
passaggio alto.
E tutti, nella propria vita, hanno il diritto di fare canestro.
BRACCIA che muovono acqua, il volo di un pallone nell’aria, gambe felici
di essere stanche.
Sì, perché lo sport è energia in movimento: fa crescere sano il nostro corpo, ci insegna il linguaggio universale
del rispetto e della tolleranza, ci rende
capaci di affrontare le sfide in squadra.
Insomma, è una grande e meravigliosa
palestra di vita e proprio per questo è
stato riconosciuto dalle Nazioni Unite
come un diritto fondamentale di tutti,
in particolare dei bambini: “Gli Stati
riconoscono a ragazze e ragazzi il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della loro età” (art. 31 della Convenzione internazionale sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza); e inoltre: “La pratica dell’educazione fisica
e dello sport è un diritto fondamentale
per tutti” (art. 1 della Carta internazionale per l’educazione fisica e lo sport).
Nel paese di Chignolo d’Isola, fortunatamente, esistono strutture dove svolgere attività di vario tipo. Questi impianti sono gestiti dalla Polisportiva
Chignolese “San Giovanni Bosco”,
che promuove l’educazione formativa
e sportiva in particolare dei giovani.
a livello provinciale. Vi è poi il calcetto, che è praticato solo dai maschi (42
tesserati), ripartiti in due squadre di
calcio a undici e quattro da calcetto a
cinque. Non possiamo, infine, dimenticare la sezione bocciofila della Polisportiva: si contano ben 25 iscritti, che
partecipano ai campionati della Federazione Italiana di Bocce. Si tratta non
solo di un ottimo passatempo per gli
anziani, ma anche di una preziosa opportunità di incontro e aggregazione
per tutta la comunità.
Su tutti prevale il nuoto, con 1500 tesserati (circa 900 femmine e 600 maschi) di età compresa tra i quattro mesi
e gli ottant’anni; durante l’anno si svolgono corsi di ogni genere (baby e pulcini, acqua gym, acqua gag, zumba e
idrobike) e vi è anche una squadra che
gareggia a livello regionale.
DEL RESTO, il grande campione di
nuoto Emiliano Brembilla è nato a pochi kilometri da qui. La pallavolo è lo
sport più amato dalle femmine, suddivise in vari gruppi di minivolley e volley, con un totale di 70 iscritti; frequenti sono i tornei e le varie competizioni
NEL COMPLESSO, possiamo dirci
soddisfatti di come venga promossa
l’attività sportiva nel nostro paese. Ci
piacerebbe, tuttavia, che nei prossimi
anni si decidesse di dare spazio anche
ad altri sport: basket, ginnastica artistica, pattinaggio e chi più ne ha più ne
metta. E poco importa se non riusciremo a vincere importanti medaglie o a
scalare le vette della classifica. Ciò che
conta è avere a disposizione un campo
da gioco per poter crescere nell’amicizia, sotto lo sguardo comunque fiero
dei nostri genitori che dagli spalti ci
sorridono e fanno il tifo per noi.
NOSTRA INTERVISTA PARLA IL PRESIDENTE DEL PONTE SAN PIETRO ISOLA CALCIO
I biancoblu: un fischio d’inizio lungo 104 anni
ABBIAMO intervistato Marziale Bonasio, presidente del Pontisola Calcio,
squadra sportiva dilettantistica di Ponte San Pietro, Terno d’Isola e Chignolo d’Isola che milita in serie D nel girone B.
Come è nata la sua carriera?
«Sono arrivato al Chignolese nel 1995,
spinto da una grande passione per questo sport. A quei tempi ciascun paese
possedeva la propria squadra, poi per
difficoltà economiche nell’estate del
2007 la società del Ponte San Pietro si
è unita al Football Club Isola di Terno
e Chignolo ed è rinato così uno squadrone vincente».
Perché ha detto “rinato”?
«Perché questa squadra fu fondata nel
lontanissimo 1910, quando alcuni studenti del posto incontrarono un gruppo di giovani operai svizzeri della ditta
Legler di Ponte San Pietro. Il primo
presidente è stato l’ing. Matteo Legler,
cui è dedicato lo stadio di Ponte che,
con i suoi 2000 posti, ospita le partite
casalinghe della squadra. Spero di essere un suo degno successore!»
Come sta andando la stagione
quest’anno?
«In campionato siamo terzi, ma il nostro sogno è vincere la Coppa Italia serie D: siamo in finale con il Pomigliano e ce la giocheremo fino all’ultimo
secondo».
La sua più grande soddisfazione?
«C’è una data scolpita nel mio cuore: 7
Settembre 2013. Allo stadio olimpico
di Torino il Pontisola ha sfidato la Nazionale Italiana. Vedere tutte quelle
persone esultare mi ha dato una gioia
immensa».
Ca
mpi
ona
t
o
2014
Lo sport: energia in movimento
Una meravigliosa e sana palestra di vita