Elite per la crescita delle Pmi

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Transcript Elite per la crescita delle Pmi

Elite per la crescita
delle Pmi
Un bilancio sulla piattaforma creata da Borsa Italiana nel 2012
I
n Italia, da tempo, si osserva
una forte staticità del mercato
delle quotazioni societarie; in
particolare, l’accesso in borsa
delle piccole e medie imprese non è sufficientemente diffuso. Le ragioni di tale fenomeno sono sicuramente da imputare a
una molteplicità di fattori sia culturali,
sia operativi, quali ad esempio l’atavica ritrosia degli imprenditori italiani ad
aprire spontaneamente il proprio capitale sociale a soggetti terzi, il peso degli
oneri burocratici, legali e fiscali e i successivi obblighi rafforzati di trasparenza e compliance che le società devono
sopportare in caso di quotazione.
Questo fenomeno deve inoltre essere
letto in parallelo con un ulteriore dato
particolarmente significativo: l’Italia risulta essere il Paese, tra quelli cosiddetti “banco-centrici” (per esempio Germania, Francia e Svezia), con il più alto
tasso di ricorso al credito bancario quale strumento principale per il finanzia-
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mento della crescita delle imprese. In
altre parole, il sistema imprenditoriale
italiano sembra dipendere totalmente
dalle banche, quale unica fonte di ossigeno, mentre sfuggono le grandi opportunità e i numerosi benefici che il
mercato dei capitali può offrire. Quotarsi in borsa, infatti, non è utile solo
per raccogliere capitale, ma facilita
enormemente le fusioni e le acquisizioni, impone standard più elevati di trasparenza, governance e monitoraggio
(utili a emettere titoli di debito quale
strumento di credito alternativo), rende più liquide le azioni (garantendo un
accesso facilitato al credito bancario e
riducendone i costi), allarga la platea
dei possibili investitori anche internazionali.
Uno studio condotto congiuntamente
dall’Università Bocconi e da Borsa italiana, presentato durante il convegno
“Come sarebbe l’Italia con 1.000 società quotate”, afferma che portando a
Silvia Colombo
Dopo un’esperienza di oltre tre
anni in Lussemburgo, con il ruolo di legale interno presso una
socie- tà di brokeraggio assicurativo, nel 2010 è entrata a far
parte dello studio legale Jenny.
Avvocati, quale senior associate del dipartimento di diritto assi- curativo, bancario e dei mercati finanziari. Lau- reata in giurisprudenza presso
l’Università degli Studi di Milano.
DIFFICOLTÀ
TEMPO
INTERMEDIO
20 MINUTI
un migliaio le società quotate a Piazza
Affari si genererebbe un aumento del
Pil dello 0,9-1,5%, una riduzione del
6,9% del tasso di disoccupazione, un
incremento di 2,85 miliardi di euro del
gettito fiscale e 137mila nuovi posti di
lavoro in un anno.
Non solo la singola impresa, quindi,
ma l’intero “sistema Paese” avrebbe
Aprile - Giugno 2014
CORPORATE
Borsa italiana
ha lanciato nel 2012
il progetto Elite
per supportare
le Pmi
nella crescita,
aiutarle ad accedere
al mercato
dei capitali,
facilitarne
patrimonializzazione,
e sviluppo
manageriale
perciò molto da guadagnare in termini di impatto positivo sull’economia da
un ampliamento del numero delle imprese quotate.
Il progetto ELITE
Alla luce di queste ragioni, Borsa italiana ha lanciato nel 2012 il progetto Elite. Elite è una piattaforma di servizi integrati, creata per supportare le piccole
e medie imprese (Pmi) nella realizzazione dei loro progetti di crescita. Tale iniziativa è stata pensata come strumento
di potenziamento e training dedicato
alle Pmi che desiderano strutturarsi per
accedere al mercato dei capitali, facilitandone i processi di patrimonializzazione, lo sviluppo manageriale e organizzativo e l’irrobustimento sul medio
periodo. A ciò ovviamente deve aggiungersi l’obiettivo di favorire la crescita e
l’internazionalizzazione, per permettere
alle stesse di affrontare la competizione
globale e diventare più visibili, concorrenziali e attraenti nei confronti degli
investitori sia nazionali sia internazionali.
Il progetto Elite mette a disposizione di
queste aziende un percorso di formazione e una piattaforma di strumenti e
servizi per reperire capitali, cogliere opAprile - Giugno 2014
portunità di visibilità e networking, facilitare la crescita e l’avvicinamento anche culturale ai mercati finanziari ed
infine migliorare il rapporto con il sistema bancario e imprenditoriale.
Le Aziende
Lanciato nell’Aprile 2012, in un anno
e mezzo Elite ha selezionato 131 aziende, che hanno così siglato un accordo
di partecipazione al progetto. Al primo lancio, delle oltre 100 candidature
ricevute, solo il 30% è stato accettato.
Nell’ottobre 2012 si sono aggiunte altre
33 aziende, selezionate in base ai loro
risultati 2011, realizzati in controtendenza rispetto a quelli delle altre Pmi
italiane. Nell’aprile 2013 è stato quindi
individuato un terzo gruppo di 37 società Elite.
Il programma dimostra di essere sempre più apprezzato dalle aziende, dalla
comunità finanziaria, dai media e dalle istituzioni. Per far parte del progetto le società devono avere una serie di
requisiti: avere un forte orientamento
alla crescita, un risultato operativo in
percentuale sul fatturato maggiore del
5%, l’ultimo bilancio depositato in utile e un fatturato minimo di 10 milioni
di euro. Le società che sono state ammesse in Elite vantano quindi un confermato track record di risultati positivi (crescita, fatturato, marginalità..),
un posizionamento competitivo solido,
un progetto di crescita convincente, la
credibilità del management e una forte motivazione ad affrontare il cambiamento culturale, organizzativo e innovativo.
In media, le società Elite hanno un range di ricavi che va dai 7 ai 480 milioni
di euro, con un tasso di crescita medio
annuo del 23% e un fatturato derivante
dall’export con valori superiori al 50%.
Sono società eterogenee per dimensioni, localizzazione geografica e settori di
appartenenza: moda, design, food, elettronica, energie rinnovabili, tlc, logistica, diagnostica, imbarcazioni. Comparti particolarmente rappresentativi del
Made in Italy e ad alto tasso di innovazione. Tra queste, le prime a essere ammesse sono state Amut, Arioli, Bassili-
chi, Bifire, Bomi 2000, Comecer, DBA
Group, De Nora, Drogheria e Alimentari, DS Group, Finlogic, Harmont &
Blaine, Peuterey, Rigoni di Asiago, True
Star e Zanardi Fonderie. Tra le più recenti figurano invece: Aboca, Arredo
Plast, Duplomatic Oleodinamica, Megadyne, Semiconductor Equipment,
Gruppo Castellini, Maggiore e Marchesi de Frescobaldi.
Tre fasi
Elite prevede un programma in tre fasi
(Get READY, Get FIT, Get VALUE),
attraverso il quale si propone di tracciare per le imprese una rotta verso il successo. La prima fase, Get READY, ha
come obiettivo un training volto a stimolare il cambiamento culturale, l’individuazione degli obiettivi strategici
e dei cambiamenti necessari per raggiungerli. Vengono definite le strategie
di crescita, di internazionalizzazione e
i modelli organizzativi e di governance
nelle aziende leader. Vengono predisposti sistemi manageriali evoluti (pianificazione commerciale, sistemi di controllo di gestione, cultura aziendale).
Infine, si predispone la comunicazione
strategica e finanziaria per l’accesso ai
capitali internazionali.
Nella seconda, Get FIT, l’azienda implementa tutti i cambiamenti necessari
a sviluppare il proprio progetto di crescita, grazie al supporto di un team di
tutor che la supporta nel raggiungimento di standard più elevati: al termine di
ELITE
Elite è una piattaforma di servizi integrati
nata sotto l’egida di Borsa Italiana per aiutare le imprese a realizzare i loro progetti di crescita, mettendo a loro disposizione
le competenze industriali, finanziarie e organizzative per vincere le sfide dei mercati internazionali. Elite si articola in un programma in tre fasi, in cui le società vengono
affiancate in un processo di cambiamento
culturale e organizzativo, avvicinate ai mercati di capitali, messe nelle condizioni di
migliorare i rapporti col sistema bancario e
imprenditoriale e di facilitare l’internazionalizzazione.
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My
RIVISTA DI FORMAZIONE FINANZIARIA
questa fase, che prevede l’ottenimento del Certificato Elite, la struttura organizzativa e manageriale sarà simile a
quella di una società quotata. È durante questo processo che avviene la definizione della strategia e del business plan,
si controlla l’efficacia dei sistemi di controllo di gestione e di corporate governance e si istituiscono validi strumenti
di trasparenza informativa e preparazione alla comunicazione finanziaria. Con
Get VALUE, l’ultimo step, si entra nella terza fase. Dopo aver ottenuto il Certificato Elite, le Pmi avranno accesso a
incontri con imprenditori e manager
delle società quotate di Borsa italiana
e del London Stock Exchange Group,
con i fondi di private equity, i partner
equity markets, gli investitori istituzionali “di mercato” e i partner istituzionali di Elite (si ricordano ad esempio il
MEF - Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Simest - Società Italiana
per le Imprese all'Estero, l’Abi – Associazione Bancaria Italiana e l’Università
Bocconi di Milano).
La destinazione naturale delle imprese
Elite è la quotazione sul mercato Aim
Italia – Mercato alternativo del capitale.
Nello specifico, su 13 società intenzionate a quotarsi, cinque hanno espresso
il desiderio di debuttare sul Mta mentre
otto società puntano all’AIM nell’arco
del prossimo anno. Questi nuovi ingressi in Borsa italiana andranno ad aggiungersi alla decina di aziende che si
Le società Elite
sono eterogenee
per dimensioni,
localizzazione
geografica
e settori
di appartenenza
ma hanno in comune
l’obiettivo di crescere
e internazionalizzarsi
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sono quotate nel primo semestre 2013
sull’AIM Italia e alle quali ha fatto da
traino il cosiddetto “effetto Lapo”, il secondogenito Elkann, che ha quotato la
sua Italia Independent, disponendo di
multipli particolarmenti elevati.
Ma non tutte le società che si avvicinano a Elite hanno come obiettivo l’Ipo. Scopo del progetto, infatti, è proprio quello di creare un sistema volto
ad accorciare le distanze fra le società e
gli investitori indipendentemente dalla
quotazione in Borsa. Allo stadio attuale
sono in corso tre procedimenti di studio per l’emissione di bond, sei operazioni di private equity, tredici progetti
di Ipo, quattro joint venture e occasioni
di M&A (fra queste la società quotata
Interpump la scorsa estate ha acquisito
per un controvalore pari a 10,3 milioni
di euro il 60% di Imm, attiva nel settore automotive e parte del progetto Elite), quattro iniziative di partecipazione
al capitale deliberate da SIMEST e 20
milioni di euro impegnati dal gruppo
Sace in venti società.
I partner
A questo complessivo progetto di sviluppo industriale “di sistema” partecipano partner istituzionali quali il ministero dell’Economia e delle Finanze,
Confindustria, che promuove anche
un’attività di formazione volta a promuovere la cultura manageriale delle
Pmi, l’Abi, che intende valorizzare l’accesso al credito individuando soprattutto gli elementi qualitativi che possono essere considerati nella valutazione
del merito creditizio delle società del
gruppo Elite, l’Università Bocconi e
Academy (la Corporate University della Borsa di Londra, di cui Piazza Affari
è partner). Il progetto si avvale inoltre
della collaborazione di fondi di private equity e di venture capital fra cui il
Fondo Italiano di Investimento, il Fondo strategico Italiano, una serie di Sgr
(Amber Capital Italia, Clessidra, Dgpa,
Idea Capital Funds, IMI Fondi Chiusi, Progressio, Wise), la merchant bank
DVR Capital, Edmond de Rothschild
Investment Partners, Banca Leonardo e
JP Morgan. A questi soggetti si aggiun-
gono i partner equity markets di Borsa
italiana: banche, società di consulenza
strategica e aziendale, studi legali, revisori dei conti e società di comunicazione finanziaria.
Sarà decisamente interessante osservare come il piano di Destinazione Italia, la politica per attrarre gli investimenti esteri e favorire la competitività
delle imprese italiane e sostenere l’economia del nostro Paese, si inserirà a rafforzamento del progetto Elite. Il piano
di Destinazione Italia si compone di 50
misure, che impattano sull’intero ciclo
di vita dell’investimento, toccando numerosi ambiti: dal fisco al lavoro, dalla
giustizia civile alla ricerca, dal rafforzamento della rete estera al miglioramento della reputazione dell’Italia all’estero. Si avvicina inoltre il momento di
Expo2015, un traguardo che il sistema
imprenditoriale e, più in generale, il Paese, non possono rischiare di perdere.
Si avverte fortissima, oggi più che mai,
l’esigenza di un ambiente nuovo, caratterizzato da una maggiore concorrenza
e competitività, da servizi efficienti, misure di sostegno all’innovazione e alla
ricerca, con una minore incertezza, anche normativa, e un’amministrazione
più efficace.
AIM ITALIA - MERCATO
ALTERNATIVO DEL CAPITALE
È il mercato di Borsa Italiana dedicato alle
piccole e medie imprese italiane, nato il 1°
marzo 2012 dall’accorpamento dei mercati
Aim Italia e Mac. È concepito per offrire un
percorso più rapido e flessibile alla quotazione, ma al contempo tutelare gli investitori. In fase di ammissione non è richiesta la
pubblicazione di un prospetto informativo
ai sensi della direttiva prospetti e successivamente non è richiesta la pubblicazione dei
resoconti trimestrali di gestione. Il mercato
si basa sulla presenza di una figura chiave: il
Nominated Adviser (Nomad), soggetto responsabile nei confronti di Borsa Italiana,
incaricato di valutare l’appropriatezza della
società ai fini dell’ammissione e in seguito
di assisterla, guidarla e accompagnarla per
tutto il periodo di permanenza sul mercato.
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