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IL DENARO
SABATO 21 GIUGNO 2014
I M P R E S E &M E R C A T I
5
RELAZIONI INTERNAZIONALI
Missione Niaf, asse Stati Uniti-Campania
L’ULTIMO ATTO sarà compiuto a Bellona, in
provincia di Caserta, dove sabato 28 giugno
il consigliere della Niaf John Rosa donerà un
appezzamento di terreno alla Casa Famiglia
Salvatore Rosa alla presenza del Chairman
della Fondazione italo-americana Joseph Del
Raso, del presidente e direttore John Viola e
dell’intero comitato esecutivo in visita in
Campania, Regione d’onore al gala di Washington dello scorso anno.
La missione durerà una settimana, dal 22
al 29 giugno, durante la quale il Board della
Fondazione approfondirà i temi della collaborazione – economica, culturale, diplomatica – tra le due sponde dell’Atlantico riunendo tra l’altro a Sorrento il Consiglio d’amministrazione internazionale. Insomma, sette giorni di piacere e lavoro che dovrebbero
rafforzare un’intesa già solida e foriera di nuovi sviluppi.
Sarà anche l’occasione per incontrare venti giovani universitari americani di origini italiane, provenienti da dodici diversi Stati e selezionati tra molti aspiranti, che partecipano
al progetto Peter Secchia Voyage of Discovery (Viaggio della Scoperta) al suo quindicesimo anno di at tività e diretto a rafforzare i legami dei giovani statunitensi con le terre di origine per alimentare il senso di appartenenza
e la voglia di scambiare.
Il programma prevede un fitto calendario
d’incontri che culminerà venerdì 27 con la visita della delegazione – in tutto una trentina
di persone - al governatore Stefano Caldoro
presso la sede di Santa Lucia cui seguirà il saluto al Console Generale degli Stati Uniti a Napoli Colombia Barrosse presso la sede di via
Caracciolo. In entrambi i casi sarò rimarcata
la voglia di collaborare e costruire occasioni di
confronto.
Tra le iniziative a cavallo tra lo svago e la
migliore conoscenza del territorio ci sono la
visita agli scavi di Paestum organizzata dal direttore della Borsa Mediterranea del Turismo
Archeologico Ugo Picarellie dal sindaco della città Italo Voza. Quindi il gruppo raggiungerà il Caseificio Barlotti dove assisterà a una
dimostrazione di come si lavora la mozzarella che sarà gustata subito dopo per pranzo.
Meta di pellegrinaggio saranno anche
l’azienda e la tenuta agricola di Stefano Massa, a Sorrento, per un incontro ravvicinato con
il limoncello. La delegazione non si farà mancare un giro di shopping napoletano con tre
tappe già fissate: Marinella, che proprio in
questi giorni festeggia i 100 anni di attività,
Finamore per le camicie, Tramontano per
borse e pelletteria.
Tappa obbligata sarà anche il complesso
enogastronomico Eccellenze Campane, in
via Brin, dove il patron Paolo Scudieri– premiato due anni fa dalla Niaf a Washington
alla presenza del presidente degli Stati Uniti
Barak Obama – avrà l’occasione per presentare alla delegazione il nuovo stabilimento
americano della sua Adler (comfort per au-
La lista dei partecipanti
Robert Allegrini
Kenneth Aspromonte
Lorri Aspromonte
Sheila Bechert
Joseph Della Ratta
Joseph Del Raso
Anne Del Raso
Hon. Mike Ferguson
Maureen Ferguson
Dr. Antonio Giordano
Mina Massaro-Giordano
Alma Laias
Gerard LaRocca
Sandra LaRocca
Allison La Rocca
Joseph Lonardo
John Lonardo
Hon. Anita Bevacqua
McBride
Timothy McBride
Giovanna McBride
Claire Garvin
Louis Tosi
Mary Ellen Pisanelli
Mark Valente III
Claudia Valente
John Leone
Sue Leone
Alan Svoboda
John Viola
Jerry Jones
Carlo Piccolo
Da sinistra: Ilpresidente delSenato Pietro Grasso riceve in dono una cravatta diMarinella dall’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello alla presenza dell’ambasciatore
italiano in America Claudio Bisogniero; il patron della Adler Paolo Scudieri parla a una platea di tremila italo-americani prima di ricevere il premio della Niaf come imprenditore dell’anno
to) che sarà inaugurato in Tennessee il prossimo 29 luglio.
Naturalmente la missione campana del
vertice della maggiore organizzazione italoamericana – che ha scelto per i suoi pernottamenti l’Excelsior Vittoria di Sorrento e l’Excelsior di Napoli – sarà intessuta di numerosi altri appuntamenti di marca più riservata.
Sarà anche l’occasione per rivedere una grande amica del sodalizio come la principessa
Beatrice di Borbone che ricambierà con un
ballo alla Reggia di Capodimonte.
La delegazione sarà ricevuta e accompagnata negli appuntamenti istituzionali dal
direttore del Denaro Alfonso Ruffo,vice presidente della Fondazione italo-americana con
delega al Sud Italia. •••
Grasso saluta uno dei più eminenti rappresentanti della Niaf, John Calvelli (di spalle il direttore del Denaro e vice presidente
della Niaf Alfonso Ruffo)
[CACCIA AL VALORE]
Bmps, il dietro le quinte dell’aumento di capitale
Di ROBERTO RUSSO*
LO SCORSO 9 GIUGNO è partito
l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro di Banca Monte dei
Paschi di Siena (Bmps), ultima
tappa di un lunghissimo processo di ristrutturazione e di discontinuità rispetto al passato,
che ha portato a una svalutazione dell’attivo patrimoniale di oltre 9 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi.
La quotazione dell’azione Bmps
nell’ultima seduta di borsa antecedente l’aumento di capitale è
stata di 24,64 euro, per un corrispondente valore di mercato
dell’istituto (prezzo dell’azione
per numero totale di azioni in
circolazione) di circa 2,9 miliardi di euro.
L’operazione di ricapitalizzazione prevede l’emissione di 5 miliardi di nuove azioni al prezzo di
1 euro ciascuna, ossia l’emissione di circa 43 nuove azioni per
ogni azione detenuta, a un valore davvero irrisorio se confrontato con il prezzo di mercato sopra
indicato.
Cerchiamo adesso di capire le
motivazioni che hanno portato
alla definizione di questi parametri.
Quando una società effettua
un aumento di capitale, normalmente si assicura il successo dell’operazione proponendo a un
pool di banche di consorziarsi
per garantire la sottoscrizione delle azioni in caso di mancata adesione da parte dei vecchi soci. Il
prezzo fissato per l’aumento di
capitale è, di fatto, quello al quale il “consorzio di collocamento
e garanzia” si obbliga a sottoscrivere le nuove azioni.
La definizione di tale prezzo è
frutto di una negoziazione tra le
due parti: il pool di banche propone un valore molto basso rispetto a quello di mercato antecedente l’aumento di capitale, al
fine di mitigare il rischio di perdite in caso di futura sottoscrizione; la società emittente, al contrario, cerca di negoziare un prez-
zo più alto (e un minor numero
di nuove azioni da emettere) al fine di ridurre l’effetto di diluizione nel capitale per i vecchi azionisti. Il costo del “contratto di
garanzia”, in capo all’emittente
(e quindi ai vecchi soci), è direttamente proporzionale al prezzo
fissato per l’aumento di capitale,
in quanto il consorzio, all’aumentare del valore al quale si assume il rischio di sottoscrivere le
nuove azioni, chiede una remunerazione maggiore.
Come mai, dunque, l’istituto
senese ha deciso di effettuare un
aumento di capitale a 1 euro per
azione, un prezzo così a sconto rispetto al corrispondente valore
di mercato ante operazione? Facendo la media tra il valore delle
nuove azioni (5 miliardi) emesse
a 1 euro e il valore delle azioni esistenti prima dell’aumento di capitale (117 milioni circa) al prezzo di 24,64 euro, il prezzo di raccordo del titolo Bmps nel primo
giorno di ricapitalizzazione è stato di 1,54 euro; tale prezzo, inferiore del 94% circa rispetto alla
seduta precedente, pur essendo di
fatto economicamente neutrale
per l’azionista BMPS, ha generato molta confusione tra i risparmiatori e persino tra gli operatori di mercato, per effetto dell’assegnazione gratuita di un diritto
di opzione associato a ciascuna
azione del valore di 23,10 euro.
È dunque lecito sostenere che
il consiglio di amministrazione
dell’istituto senese, al quale l’assemblea ha delegato il compito di
definire il prezzo dell’aumento di
capitale, in questa circostanza abbia maggiormente tutelato gli interessi del consorzio di collocamento e garanzia a danno degli
interessi dei vecchi azionisti; difatti, se da un lato le banche del
consorzio si sono potenzialmente impegnate a sottoscrivere le
azioni a un prezzo davvero irrisorio (1 euro) rispetto al valore intrinseco della società, dall’altro i
vecchi azionisti rischiano di subire una diluizione nel capitale
del 94% circa, in quanto, in caso di mancata adesione, rimarranno titolari di un’azione del valore di 1,54 euro rispetto al valore ante aumento di 24,64 euro.
Come se questo non bastasse,
l’enorme differenza tra numero di
azioni (5,1 miliardi) che saranno
disponibili al termine dell’aumento di capitale il giorno 27
giugno e quello delle azioni attualmente in circolazione (117
milioni), ha generato una clamorosa distorsione sul mercato
dei derivati, determinando forti
oscillazioni nel prezzo del titolo
Bmps nei giorni dell’aumento,
oscillazioni prive di alcun fondamento logico.
Tutto tornerà nella norma il
30 giugno, giorno in cui sarà definitivamente digerita un’operazione che sicuramente avrebbe
meritato una maggiore attenzione e che, molto probabilmente,
garantirà ai nuovi soci dei ritorni sul capitale molto interessanti
in un’ottica di medio termine, lasciando, per l’ennesima volta,
l’amaro in bocca agli azionisti storici dell’istituto senese.
Infine, per gli obbligazionisti
(vecchi e nuovi), è festa grande.
* amministratore delegato
Assiteca Sim Spa