Rassegna stampa Giugno 2014

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Transcript Rassegna stampa Giugno 2014

Rassegna stampa
Giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rassegna stampa
Giugno 2014
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Sommario rassegna stampa
Pagina
Articolo
Pagina
4
laRegioneTicino, 3 giugno 2014
Premiati alla SUPSI per un sito web dedicato alle medie
imprese
21
5
Corriere del Ticino, 4 giugno 2014
Quelle identità rubate nella rete che inquietano
6
Rivista di Lugano, 6 giugno 2014
Formazione continua
7
Rivista di Lugano, 6 giugno 2014
Diplomati
8
laRegioneTicino, 7 giugno 2014
“Il gioco del camaleonte” sostegno dell’Ubs al DFA
9
Corriere del Ticino, 11 giugno 2014
Formazione continua SUPSI, sono 191 i neodiplomati
10
Corriere del Ticino, 11 giugno 2014
Biasca Un asilo nido al fianco delle famiglie
11
Rivista di Lugano, 13 giugno 2014
Formazione continua in lavoro sociale
12
Rivista di Lugano, 13 giugno 2014
Stefano, Marin e Mattia
13
Corriere del Ticino, 13 giugno 2014
“Da noi teoria e pratica vanno a braccetto”
14
Corriere del Ticino, 14 giugno 2014
A Tenero consegnati i diplomi Advanced Studies
15
Azione, 16 giugno 2014
Il nostro “termometro” ambientale
16
Azione, 16 giugno 2014
Punto di riferimento per la qualità
17
Giornale del Popolo, 17 giugno 2014
“L’ora di religione non é da sacrificare”
18
Corriere del Ticino, 18 giugno 2014
Anche le macchine imparano dalla “propria” esperienza
19
laRegioneTicino, 18 giugno 2014
Servono docenti, la scuola si adatta
20
Giornale del Popolo, 23 giugno 2014
“Un bel terreno per fare appartamenti per anziani”
22
23
24
25
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Articolo
laRegioneTicino, 24 giugno 2014
Locarno, diplomi al DFA della SUPSI
Giornale del Popolo, 26 giugno 2014
La scuola ha 137 nuovi diplomati
Rivista di Lugano, 27 giugno 2014
Diplomati
Corriere del Ticino, 30 giugno 2014
Aperte le iscrizioni al master per i manager della cultura
laRegioneTicino, 30 giugno 2014
Fotografia che cosa ci racconti?
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Martedì 3 giugno 2014
Premiati dalla Supsi per un sito web
dedicato alle piccole e medie imprese
Il Gruppo banche Raiffeisen del Luganese in collaborazione con il Dipartimento tecnologie innovative della Supsi ha recentemente conferito il premio
“Miglior Business plan Supsi-Raiffeisen 2014” che è stato assegnato a tre
studenti dell’ultimo anno di ingegneria
gestionale.
I 2’500 franchi del premio sono andati
al gruppo “Procompany” formato dagli
studenti di ingegneria gestionale Supsi
Stefano Bernasconi, Marin Bonic e Matia Giraudo.
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
I tre studenti hanno allestito il business
plan all’interno del modulo “Gestione
aziendale”. Hanno progettato la realizzazione di un sito internet che racchiude le descrizioni di piccole e medie imprese attive per località di ricerca, creando una sinergia tra clienti e imprese..
Il progetto secondo la giuria “si è distinto per l’innovazione del prodotto e per
la sostenibilità. Inoltre, ha evidenziato
una forte potenzialità di sviluppo industriale e locale, apportando un notevole
beneficio all’economia”.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Mercoledì 4 giugno 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 6 giugno 2014
Pubblicata la nuova offerta della Supsi
Formazione continua
I corsi, presentati in una pubblicazione dalla rinnovata veste grafica, consentono di
ottenere i titoli master of advanced studies
(Mas), executive master of business administration (Emba), diploma of advanced
studies (Das) e certificate of advanced studies (Cas). I 98 percorsi, che prenderanno
avvio dal prossimo autunno, si rivolgono ai
professionisti che desiderano specializzarsi
e aggiornarsi nel corso della propria carriera. La pubblicazione è disponibile sul portale www.supsi.ch/fc e può essere richiesta
tramite e-mail a [email protected].
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 6 giugno 2014
Diplomati
Professionisti e-commerce
Supsi, in collaborazione con
l’associazione svizzera dell’ecommerce NetComm Suisse,
ha conferito venti attestati di
partecipazione al corso di formazione continua «Progettare,
gestire e promuovere un sito di
e-commerce». L’hanno conseguito: Marco Alberti, Julie Arlin, Fabian Bianchi, Andrea
Bogoni, Danilo Caccialanza,
Nicolò Chiaramonte, Andrea
Conconi, Angelica Cordero,
Luciano Della Santa, Elena
Gerosa, Fabio Gianfreda, Alberto Giusti, Sonia Martinello,
Franco Maspoli, Michela Melera, Massimiliano Mura, Assem
Ospanova, Tullio Santi, Cristian Santinon e Gianni Schuler. Da settembre sarà proposto
il nuovo certificate of advanced
studies «E-commerce & Digital
marketing» nell’ambito delle
strategie di marketing e della
vendita online.
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Culle fiorite
Clinica Sant’Anna
Brunetto-Farenga Gabriel
di Filippo e Luciana,
18 maggio, Cagiallo
Ospedale Civico
Leonardi-Gianora Michele
di Simone e Letizia,
25 maggio, Savosa
Battilana Emanuela
di Alessandro Vicari ed Eleonora,
25 maggio, Viganello
Vananti Oliver Roberto
di Patrick e Corinne,
26 maggio, Pregassona
Ghitti Andrea
di Flavio Tiraboschi e Cinzia,
28 maggio, Lugano
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Sabato 7 giugno 2014
‘Il gioco del camaleonte’,
sostegno dell’Ubs al Dfa
Rainer Kirchhofer, Marlène Büchler, Davide Antognazza e Giovanni Crameri
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Il Dipartimento formazione e apprendimento della Supsi, a Locarno, ha sviluppato un gioco da tavolo e una App che
rafforzano le competenze sociali ed
emotive di bambini e adulti. Il progetto è
stato sostenuto dalla Fondazione Ubs
per le questioni sociali e la formazione
con 52’000 franchi. “Il gioco del camaleonte” è stato finora prevalentemente introdotto nelle scuole. Il suo obiettivo è di
aiutare i bambini a riconoscere i loro
sentimenti e a tradurli in parole e azioni.
Grazie a questo gioco educativo (disponibile in tutte le lingue nazionali), i bimbi si confrontano con le situazioni che li
fanno diventare felici oppure tristi, e discutono con i compagni di classe o con i
genitori della maniera in cui possono gestirle. Dopo una riuscitissima fase pilota
nelle scuole ticinesi, il gioco è in produzione e verrà distribuito in tutta la Svizzera da settembre. Insieme al gioco, il
contributo Ubs ha permesso di realizzare una App per smartphone, denominata “Being here”. Attraverso il software,
disponibile gratis, è possibile annotare
gli stati emotivi e acquisire quindi consapevolezza di quanto si sta vivendo e
delle ragioni che hanno portato a percepire quella particolare emozione.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Mercoledì 11 giugno 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Mercoledì 11 giugno 2014
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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 13 giugno 2014
Formazione continua in lavoro sociale
Si è tenuta alla Supsi di Manno
la consegna dei diplomi of advanced studies (Das) e dei certificati of advanced studies
(Cas) in lavoro sociale a 75
professionisti. La direttrice del
dipartimento scienze aziendali
e sociali, Wilma Minoggio, ha
augurato loro di continuare a
contribuire allo sviluppo e al
benessere del cantone. I diplomati che hanno scelto la formazione continua per specializzarsi e aggiornarsi durante la
propria carriera sono infatti
tutti professionalmente attivi.
Nella foto, i diplomati del Cas
in mediazione e utilizzo di tec-
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
niche mediative in ambito professionale: Anastasi Tatiana
Céline, Bernasconi Roberta,
Brnic Slavica, Calabrò Alessandra, Cavadini Stefania,
D’Alessio Germana, Duvernay
Chiassai Annik, Franchi Guya,
Frontone Sandrinelli Simona,
Gamper Sarah, Invernizzi
Gamba Federica, Jurissevich
Silvia, Martinelli Peter Raffaella, Mazzoleni Alessandro,
Mella Laura, Meroni Denise,
Nikolic Branislav, Panozzo
Marco, Piasini Elena, Poletti
Fulvio, Solcà Deborah, Tenconi Treichler Elisa, Unternaehrer Antonini Deborah.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 13 giugno 2014
Stefano, Marin e Mattia
Il gruppo Banche Raiffeisen del
Luganese, in collaborazione con
il dipartimento tecnologie innovative della Supsi, ha conferito il premio «Miglior business
plan Supsi - Raiffeisen 2014» a
tre studenti dell’ultimo anno di
ingegneria gestionale. Ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento (del valore di 2.500 franchi) è stato il gruppo «Procompany», formato da Stefano Bernasconi, Marin Bonic e Mattia
Ceraudo. Il gruppo ha progettato la realizzazione di un sito internet che racchiude le descrizioni di piccole e medie imprese
divise per località di ricerca,
creando una sinergia tra clienti
e imprese. Il progetto si è distinto per l’innovazione del prodotto e per la sostenibilità. Inoltre,
ha evidenziato una forte potenzialità di sviluppo industriale e
locale, apportando un potenziale beneficio all’economia.
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Venerdì 13 giugno 2014
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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Sabato 14 giugno 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Mykola Swarnyk
Azione, Lunedì 16 giugno 2014
Il nostro «termometro» ambientale
Inquinamento Grazie all’Osservatorio Oasi e alle sue applicazioni è possibile rimanere informati e aggiornati
costantemente
Marco Martucci
Vorremmo farci un’idea del potenziale
solare sul tetto della nostra casa? Ci occorrono dati sull’inquinamento fonico
o desideriamo consultare un bollettino
aggiornato della qualità dell’aria che
respiriamo? La risposta giusta è Oasi:
Osservatorio ambientale della Svizzera
italiana.
Creato nel 2002 sotto la gestione
del Dipartimento del territorio e della
Scuola universitaria professionale della
Svizzera italiana (Supsi), Oasi ha presentato quest’anno il suo primo bilancio decennale e celebrato i dieci anni di
presenza sulla rete. Un bilancio decisamente positivo e un futuro in continua
evoluzione risultano evidenti ripercorrendo lo sviluppo di Oasi, sorto come
atto politico alla fine degli anni Novanta e divenuto realtà dodici anni or sono
attraverso un messaggio governativo e
un mandato di prestazione dall’Ufficio
federale dell’ambiente.
Nello stesso anno, lungo l’A2, a
Moleno e Camignolo, si attivano le due
stazioni di misurazione per aria, rumore, meteo e traffico. Nel 2003 entra in
funzione il sistema di gestione dei dati,
viene elaborato un concetto di osservazione permanente per l’elettrosmog
e i dati Oasi permettono di valutare gli
effetti della prima introduzione di un
limite di velocità in autostrada a causa
degli elevati valori di ozono.
Il 2004 vede la pubblicazione del
sito web Oasi, il portale internet che dà
accesso ai dati ambientali del Cantone,
informazioni aggiornate su aria, rumore, meteo e traffico. Nel 2007 l’offerta del
sito si amplia, i dati vengono attualizzati
ogni ora e si aggiungono le misurazioni delle stazioni federali e delle regioni
confinanti, Grigioni, Lombardia e Piemonte. Nel 2008 arriva la pubblicazione del catalogo dei siti inquinati e nel
2009 sono sviluppate nuove stazioni
ambientali mobili, munite di Gps e Gsm
e installabili velocemente quasi ovunque. Lo stesso anno vede la luce Star, la
Statistica Ticinese dell’Ambiente e delle Risorse naturali. Sempre nel 2009 si
pubblicano i monitoraggi sulle frane e
sulle radiazioni non ionizzanti, seguiti,
l’anno dopo, dal monitoraggio dell’inquinamento luminoso.
Come prima svizzera, nel 2011,
vengono pubblicati online i dati giornalieri misurati in continuo delle emis-
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
sioni dai camini del nostro Impianto
cantonale di termovalorizzazione e viene inaugurata «Qualità dell’aria in Ticino», una App smartphone che fornisce
dati sulla qualità dell’aria in qualsiasi
momento e luogo del cantone, un’altra
prima svizzera. I dati idrologici cantonali, federali e delle regioni confinanti
vengono pubblicati nel 2012, insieme
ai dati dei conteggi annuali del traffico
e alla mappatura solare cantonale, un
vero successo con quasi 20mila richieste
avvenute il primo giorno.
Sempre nel 2012 si pubblica la nuova App per smartphone «airCHeck», su
commissione dei cantoni, che mostra la
qualità dell’aria in tutta la Svizzera. Lo
scorso anno, infine, quattro anni dopo
la prima pubblicazione, esce la nuova
Star, a cura della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo e
dell’Ufficio di statistica, ricca e informativa documentazione sul nostro ambiente. Infine quest’anno, il 2014, vede il
completo rinnovo della pagina web, che
sarà consultabile anche con smartphone e tablet e da cui si potranno liberamente scaricare i dati pubblicati.
Fra le altre novità previste ci sarà
un’intera sezione dedicata all’energia.
Com’è stato sottolineato durante l’incontro informativo tenutosi di recente
presso il Campus Supsi a Lugano-Trevano, presenti fra gli altri il Direttore
del Dipartimento del territorio, Claudio
Zali e il suo predecessore e ora Sindaco
di Lugano Marco Borradori, Oasi è il
«termometro» della qualità ambientale
del cantone.
Il sito online è solo la punta dell’iceberg di un progetto parecchio complesso che, come ha fatto rilevare Luca
Colombo, direttore Dipartimento
ambiente costruzioni e design Supsi,
«richiede la partecipazione di diverse
figure con molteplici competenze, dal fisico o chimico, che si occupa della parte
più scientifica dei problemi ambientali,
dall’informatico che si occupa della gestione dei dati al comunicatore, che elabora la parte più comunicativa».
Oasi è, inoltre, una preziosa opportunità per i giovani, gli studenti Supsi,
che si vedono confrontati durante la
loro formazione con situazioni reali e
complesse. Oasi è anche, come detto,
Star, la Statistica Ticinese dell’Ambiente
e delle Risorse naturali, pubblicazione
quadriennale, dalla cui edizione 2013
ecco alcuni estratti che invitano a pro-
curarsela senza indugio. Energia: nel
2011 il consumo di energia è stato di
10’219 Gwh, per il 66% di origine fossile.
Mobilità: il Ticino è il cantone con il più
alto numero di automobili rispetto alla
popolazione residente; 624 ogni mille
abitanti. Negli ultimi tre decenni le temperature medie sono aumentate di 1-1,5
°C e ai nostri ghiacciai restano pochi decenni di vita. Aria: nel 2012 il diossido di
azoto, l’ozono e le polveri sottili hanno
superato i valori limite fissati dall’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico. Rumore: durante il giorno, 50mila
persone, il 15% della popolazione, sono
esposte a rumore molesto proveniente
dalle strade. E Star continua con pericoli
naturali, suolo, acqua, rifiuti e riciclaggio, inquinamento luminoso e altro ancora. Oasi, è stato detto e ripetuto, è un
efficace e prezioso strumento di osservazione ambientale, un «termometro».
Come un termometro, misura e fornisce
dati ma non le soluzioni. Trovarle è compito della politica e dipende dal comportamento di ciascuno di noi.
Informazioni
www.ti.ch/oasi
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Azione, Lunedì 16 giugno 2014
Punto di riferimento per la qualità
Tecnologia Intervista con Thomas Friesen sui servizi di controllo e consulenza dello Swiss PV Module Test Center,
l’unico laboratorio di prova e certificazione svizzero per moduli fotovoltaici, con sede in Ticino
Benedikt Vogel*
Il nome inglese non deve ingannare. Lo
«Swiss PV Module Test Center» è infatti il primo e unico laboratorio di prova
e certificazione svizzero per moduli
fotovoltaici (moduli PV) operativo da
cinque anni a Lamone, nei pressi di Lugano. Con Thomas Friesen, il Responsabile del Laboratorio, abbiamo parlato
della riorganizzazione del Centro nel
contesto della crisi attualmente in atto
nel settore europeo dell’industria solare.
In una prospettiva futura, Friesen vede
i compiti principali del suo istituto nel
controllo della qualità e nella ricerca.
Thomas Friesen, quali sono state le
tappe fondamentali dello Swiss PV
Module Test Center dalla sua nascita, cinque anni fa?
Un momento importante è stata
l’introduzione delle prove di resistenza
alla grandine e di altri test di resistenza
a sollecitazioni meccaniche per moduli
solari, sviluppati in modo specifico per
le condizioni climatiche in Svizzera. Un’altra pietra miliare è stata la
collaborazione, avviata un anno fa, con
Electrosuisse, l’associazione professionale per l’elettrotecnica e le tecnologie dell’energia e dell’informazione.
Grazie all’accreditamento ottenuto
nel febbraio 2014 dalla Commissione
elettrotecnica internazionale (IEC)
siamo oggi un laboratorio di prova
riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
Ciò significa che il vostro Centro fa
concorrenza agli altri centri di prova
di questo tipo nel resto d’Europa.
Assolutamente! Anche perché non forniamo solo una vasta gamma di misure
e certificazioni di qualità per l’industria
del settore, ma facciamo anche molta
ricerca, in modo analogo, ad esempio,
agli istituti Fraunhofer in Germania o
al TÜV Rheinland di Colonia. L’appartenenza alla Scuola universitaria
professionale della Svizzera italiana
(SUPSI) è uno dei nostri punti di forza e
ci consente di avere un collegamento diretto a un istituto di ricerca. Sono nostri
clienti costruttori come Meyer Burger o
la ticinese Sunage SA, ma anche società
elettriche che acquistano moduli fotovoltaici in grandi quantità.
Il Centro ha preso vita nel 2009
come laboratorio svizzero di prova
e certificazione a seguito di strozzature che limitavano analoghe
strutture all’estero. Queste strettoie appartengono al passato, da
quando l’industria del fotovoltaico
è scivolata nella crisi. In che misura
la crisi ha colpito anche il vostro
Centro di prova in Ticino?
Inizialmente abbiamo puntato al
mercato italiano perché il mercato
tedesco era ben coperto da laboratori
di prova come il TÜV Rheinland, il
VDE – Associazione delle tecnologie
elettriche, elettroniche e informatiche e il TÜV Süd. Durante la crisi nel
2012/13 i produttori italiani di moduli
fotovoltaici hanno chiuso uno dopo
Thomas Friesen.
Questo è ciò che accertano le prove
di qualità condotte nel vostro Centro a Lamone?
Esatto. Un buon effetto collaterale della
nostra attività è il seguente: i produttori
in Cina sanno che vengono controllati
e che i prodotti di qualità scadente non
sono tollerati.
Nel quadro di un progetto della durata di tre anni e finanziato dall’Ufficio federale dell’energia, offrite
dalla metà del 2013 anche servizi
di consulenza. Chi richiede questo
servizio e riguardo a cosa?
Chi si rivolge a noi per una consulenza
sono generalmente i piccoli proprie-
tari di case, i contadini, le abitazioni
condivise o i piccoli installatori con
ancora poca esperienza. Se ad esempio
vengono da noi installatori o importatori, oltre ai test che fanno parte della
nostra offerta di servizi chiedono per
lo più anche informazioni aggiuntive
qualificate. Le domande sono molteplici: cosa possiamo fare per migliorare la
qualità dei nostri moduli fotovoltaici?
Come possiamo testare le caratteristiche tecniche promesse dai costruttori?
Quali documenti devono essere forniti
dai costruttori? Come fare per controllare l’autenticità di questi documenti?
Altri clienti desiderano semplicemente
una valutazione del proprio progetto
di impianto fotovoltaico. Ad esempio,
la direzione di una casa di riposo per
anziani aveva richiesto tre offerte per
un impianto su tetto e voleva quindi sapere da noi su cosa basarsi per valutare
l’offerta migliore.
Il pubblico si aspetta che forniamo
informazioni di questo genere, e
gratuitamente. Il sostegno finanziario
dell’Ufficio federale dell’energia ci dà la
possibilità di investire il tempo necessario in servizi di consulenza. Abbiamo
circa dieci, venti contatti al mese per
consulenze. Le richieste vengono evase
verbalmente o per iscritto. Non vogliamo fare concorrenza a nessuno studio
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
possono essere offerti da altri fornitori
commerciali. Questo mercato è in
crescita e i nostri investimenti si sono
rivelati paganti. Oltre a questi servizi
abbiamo potenziato il nostro impegno
nella ricerca che assorbe oggi circa il 60
per cento delle nostre attività.
Controllo qualità: com’è la qualità
dei moduli fotovoltaici in commercio sul mercato svizzero?
Nella maggior parte dei casi si tratta
di moduli molto buoni. I controlli di
qualità sono tuttavia necessari. Conta,
infatti, non tanto la qualità del modulo
quando esce dalla fabbrica, bensì la
qualità del modulo una volta installato.
I moduli possono subire danni durante
il trasporto. Chi adopera moduli
fotovoltaici dovrebbe avere la certezza
di sfruttare la stessa buona qualità che
ha acquistato. È inoltre opportuno fare
test di qualità anche sui moduli usati.
con fondi di magazzino, è libero di
farlo. Quando si tratta della qualità,
ciascuno deve decidere per sé, se è
importante averla o no.
Come spiega a chi possiede un
impianto fotovoltaico che un sigillo
di garanzia non è sufficiente per
garantire la qualità dei suoi pannelli
solari?
Sono trascorsi cinque anni dall’istituzione del Centro di prova di
Lamone. Come vede il futuro di
questo istituto?
Ad esempio, una certificazione di
questo tipo è poco attendibile se il
controllo risale già ad alcuni anni fa.
E si consiglia anche di effettuare prove
a campione sulle forniture dalla Cina,
per verificare se la qualità dei moduli
corrisponde effettivamente a quella
dichiarata nel certificato. Le nostre
conoscenze e la nostra esperienza
vengono messe a disposizione anche
con modalità diverse dalla consulenza diretta. I nostri esperti compiono
anche delle presentazioni come, ad
esempio, durante conferenze organizzate da un installatore ticinese per i
propri clienti.
Le richieste di consulenza provengono esclusivamente dal Ticino?
Molte vengono dal Ticino, dove ci
conoscono bene. Ma riceviamo sempre
più richieste anche dalla Svizzera
tedesca.
Quali sono i vostri prossimi
progetti?
Insieme a Electrosuisse vogliamo
offrire un sistema che controlli e
garantisca la qualità dei moduli fino
a installazione ultimata. A tale scopo
abbiamo già elaborato delle linee guida
per il controllo a campione di forniture
di moduli di produzione estera. Sono
in programma ulteriori linee guida, ad
esempio per stoccaggio e trasporto, che
intendiamo definire insieme a Electrosuisse.
Il simulatore solare del Centro. (SPVMTC/Renato Quadroni)
l’altro. In sei mesi il nostro mercato
è praticamente crollato lasciandoci
ingenti perdite finanziarie e fatture non
pagate. Abbiamo quindi cambiato rotta
e puntato sulla ricerca, sullo sviluppo
e sul controllo della qualità. La nostra
attività si concentra oggi sulle prove per
carico neve e resistenza alla grandine e
su altre prove nel settore degli impianti
fotovoltaici integrati negli edifici. Si
tratta di prodotti di nicchia, che non
tecnico di ingegneri e consulenti. Le
consulenze a grandi aziende come Ikea,
Migros o ai grandi investitori vengono
fatte solo dietro pagamento.
State pensando a disposizioni
vincolanti?
Proiettili di ghiaccio per il test della grandine. (SPVMTC/Renato Quadroni)
Il nostro obiettivo non è imporre obblighi. Se qualcuno desidera mettersi sul
tetto un impianto economico costruito
Vogliamo essere l’istituto di riferimento nazionale della Svizzera per questioni inerenti la qualità. E vogliamo assicurare una qualità elevata dei moduli
fotovoltaici sul mercato svizzero.
Pensate di spostare la vostra sede
in una posizione più centrale della
Svizzera?
No, rimarremo a Lamone.
Informazioni
Per maggiori informazioni sul
progetto rivolgersi a Stefan Nowak
([email protected]), Responsabile del programma di ricerca
Fotovoltaico dell’UFE.
*Su incarico dell’Ufficio federale
dell’energia (UFE)
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Martedì 17 giugno 2014
SCUOLA
Presa di posizione di GenerazionePiù rivolta a Bertoli
«L’ora di religione
non è da sacrificare»
Come preannunciato la settimana scorsa, in occasione
dell’Assemblea annuale avvenuta
a Balerna, GenerazionePiù (Associazione degli Anziani OCST,
presieduta da Giacomo Falconi),
ha ufficialmente preso posizione
riguardo al progetto di riforma
dell’insegnamento religioso nelle scuole dell’obbligo, inoltrando
una lettera al Consiglio di Stato.
GenerazionePiù si dichiara favorevole al cosiddetto “modello
misto”, ossia alla facoltà di poter
scegliere fra un’ora di storia delle religioni ed un’ora di religione
confessionale.
L’ora di religione così come è insegnata oggi non va quindi sacrificata a favore del sistema cui mira il
DECS, ossia l’introduzione dell’ora
obbligatoria di storia delle religioni,
cui si aggiungerebbero, facoltativamente, le due ore mensili di religione confessionale.
Nel comunicato si ricorda innanzitutto la grande importanza che
ha rivestito storicamente la religione cattolica nella formazione della
cultura occidentale. Una cultura
religiosa che sta sempre più svanen-
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Per non perdere la propria identità.
do tra le giovani generazioni, stando ad uno studio pubblicato dalla
SUPSI lo scorso mese di maggio.
Sottovalutare o dimenticare questo aspetto fondante della nostra
identità culturale equivarrebbe, secondo GenerazionePiù, a perderla
completamente.
L’insegnamento religioso riveste
una importanza fondamentale non
solo in ambito storico-culturale,
ma soprattutto in campo etico e di
educazione ai valori fondamentali
della vita: “Valori che sono punti
di riferimento oggi latitanti, - prosegue il testo - come ha confermato il rapporto SUPSI e che, a nostro
avviso, sono la principale causa dei
disagi che si riscontrano in troppi
giovani”.
Nella società odierna, in rapido
cambiamento e con la pluralità di
confessioni che oggi convivono anche alle nostre latitudini, è d’altra
parte doveroso offrire, in alternativa all’ora di religione tradizionale,
un’ora di storia delle religioni, «per
garantire la parità di trattamento e
il rispetto delle varie componenti
religiose».
Per tutte queste ragioni, GenerazionePiù ritiene doveroso mantenere nella scuola dell’obbligo un insegnamento religioso di qualità e che
tenga conto di tutte le confessioni.
«Uno Stato laico, pluralista e democratico – si conclude – deve riuscire a
trovare una convergenza di pensiero
sulla rilevanza della cultura religiosa nella formazione della persona
umana». Il modello “misto” rimane
dunque, fra i vari modelli attualmente al vaglio del DECS, l’unico che
unirebbe la qualità di insegnamento
alla parità di trattamento.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
il Ticin
Intelligenza artificiale
Anche le macchine imparano
dalla «propria» esperienza
❚❘❙ Sfide incerte
I limiti dell’IA
Nonostante i grandi progressi, l’IA non è ancora
paragonabile all’intelligenza dell’uomo. In alcuni
casi, anzi, ci si è «fidati»
troppo dei computer. Le
macchine intelligenti sono
capaci di gestire modelli
con milioni di variabili e
effettuare previsioni raffinate grazie al calcolo probabilistico, ma non possono elaborare in modo
strategico tutti i fattori
potenzialmente decisivi,
specialmente quelli non
numerici. Nel caso, per
esempio, che le Borse europee crollino per una
guerra, l’IA potrebbe non
riconoscere la portata di
questo evento, prevedendo
magari un rialzo nelle ore
successive.
L’Istituto Dalle Molle inserisce «ricordi» sintetici di tipo medico nei supercomputer
E questi sono in grado di formulare nuove diagnosi su casi mai esaminati prima
COME NOI La robotica e lo studio dell’intelligenza artificiale lasciano immaginare scenari nei quali il pensiero umano e anche alcune funzioni fisiche dell’uomo
potranno essere simulati dalle macchine in modo sempre più sofisticato.
Non è chiaro se il nostro domani sarà più simile a un mondo iper-efficiente e
supertecnologico o, piuttosto, ad un incubo distopico alla Blade Runner. La
cosa certa è che il rapporto uomo-macchina è destinato a farsi sempre più
stretto, tanto più che la ricerca nella robotica e nell’intelligenza artificiale è
orientata ad integrare e sviluppare le capacità fisiche e cognitive dell’essere
umano. Secondo molti scienziati e intellettuali contemporanei stiamo entrando a tutti gli effetti nell’era del Post Umanesimo o dell’Umanità espansa: l’Homo Sapiens, a differenza di altre specie, continuerà nel suo percorso evolutivo
grazie allo sviluppo tecnologico. L’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza
artificiale (IDSIA) di Manno è in questo senso una finestra sul futuro: ci siamo
affacciati per scrutare l’uomo ed il mondo di domani.
PAGINE DI
ELEONORA BIONDI e UMBERTO BACCINI
❚❘❙ Nel secolo scorso, le più grandi innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) hanno riguardato più gli
aspetti legati al calcolo rispetto a quelli
legati all’intelligenza generale che caratterizza maggiormente le abilità del
cervello umano. In questi primi anni del
nuovo secolo, la percezione è che le cose stiano subendo un cambiamento
profondo. Grazie ai progressi della matematica, della probabilità e dell’informatica, le macchine intelligenti di oggi
sono in grado di elaborare autonomamente la soluzione di problemi complessi basandosi anche sull’esperienza.
Un risultato sorprendente, che ha aperto nuove frontiere in ambiti ad alta specializzazione, come la medicina, in cui
le macchine hanno ottenuto prestazioni persino superiori a quelle dell’uomo.
Nuove prospettive
Fino a ieri, le macchine si limitavano a
svolgere calcoli. Era compito dell’uomo
occuparsi delle fasi precedenti al calcolo: formalizzare in termini matematici il
fenomeno da studiare e individuare gli
strumenti teorici utili a farlo risolvere
ad un computer. Oggi, i progressi
dell’informatica e della matematica
hanno permesso agli scienziati di rea-
mente in atto le strategie migliori per
risolvere problemi relativi a fenomeni
di natura e ambiti diversi. Piuttosto che
svolgere soltanto ciò che viene comandato loro, le IA più avanzate sono capaci
di «ragionare» da sole, sulla base di
metodologie generali, molto spesso
probabilistiche, di cui sono state dotate
dagli scienziati. Insieme alle capacità
delle macchine, quindi, è cambiato anche il ruolo dei ricercatori. Questo approccio alla risoluzione dei problemi,
caratterizzato da grande generalità, deve poi essere indirizzato alla soluzione
di problemi specifici.
Diagnostica avanzata
Come insegna la vita di tutti i giorni,
spesso la teoria non basta: l’esperienza
è una fonte di apprendimento fondamentale per l’uomo e uno strumento
decisivo per comprendere i fatti e gli
eventi più complessi. È per questo che
le capacità teoriche fornite dai ricercatori all’IA spesso non sono altro che capacità di apprendimento dall’esperienza. A tal fine queste macchine vengono
dotate di una sorta di «memoria» sulla
base della quale possono contare per
elaborare risposte ai fenomeni di interesse. Un esempio concreto di questo
tipo di IA è rappresentato dall’esperimento condotto con successo dai ricercatori dell’Istituto Dalle Molle nell’am-
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
sintetica in una macchina, mostrando
agli occhi elettronici del sistema intelligente una serie di tac e radiografie che
illustravano la presenza di cancro mammario e altre in cui non vi era alcuna
formazione tumorale, insegnando alla
macchina a riconoscere tali patologie
dalle immagini. Sulla base dell’esperienza, l’IA in seguito è stata capace di
utilizzare tali «ricordi» sintetici formulando nuove diagnosi su casi mai analizzati prima. In un test internazionale
svoltosi recentemente, l’IA messa a
punto dall’IDSIA è riuscita a identificare
casi di tumore in immagini diagnostiche mai osservate in precedenza con un
margine di errore inferiore a quello di
medici specialistici, ottenendo così la
performance migliore rispetto ai sistemi
intelligenti di vari altri centri di ricerca al
mondo che partecipavano al test.
La ricerca di regolarità nei dati è una
delle strade maestre attraverso cui i sistemi intelligenti apprendono e studiano la realtà. Marco Zaffalon, professore
SUPSI presso l’IDSIA, con il suo gruppo
di ricerca in probabilità e «data mining»,
sfrutta questa idea per creare algoritmi
che estraggono conoscenza in enormi
quantità di dati «grezzi». I dati possono
essere numerici o anche testuali e molto
eterogenei («non strutturati»), come i
commenti pubblicati dagli utenti sui
social network e le attività sui motori di
ricerca di una popolazione di riferimento distinguibile per età, gusti musicali,
nazionalità o sesso. L’IA dei moderni
supercomputer riesce autonomamente
a organizzare, classificare, raggruppare
e quantificare tali dati grezzi; in altre
parole, riesce ad apprendere dai dati i
gusti e le opinioni della popolazione
analizzata, così come quelli del singolo
individuo. Queste analisi sono preziose
per le strategie di marketing aziendali o
per i partiti politici, poiché permettono
di comprendere in tempo reale i «sentimenti», le preferenze e le reazioni di
gruppi di persone a specifici argomenti
o eventi, come il lancio di un prodotto o
una proposta di legge. Ma gli stessi algoritmi si possono applicare con piccole
variazioni ad altri ambiti, come la medicina, la meteorologia, la finanza, la logistica e tanti altri campi di applicazione.
La ricerca applicata nel territorio
Non sorprende quindi che queste ricerche abbiano frequenti ricadute sull’economia: grazie ai programmi della Confederazione che finanziano collaborazioni tra enti di ricerca e aziende, questi
prodotti dell’IDSIA risultano interes-
santi ed innovativi per le aziende ticinesi. Tra questi troviamo l’aggregazione
intelligente di articoli di giornale sul
web, algoritmi per la stima della visibilità di un prodotto su Internet a fini di
marketing, la previsione delle vendite di
beni di consumo, la stima della probabilità di rimborso di crediti, la valutazione di strumenti finanziari. Partendo da
informazioni raccolte sul campo l’IDSIA
collabora con aziende ticinesi anche nei
settori dell’ottimizzazione della produzione e dello spostamento di beni e di
persone e nell’ottimizzazione dell’uso e
produzione quotidiana dell’energia
elettrica. Sono anche attivi progetti con
enti della Confederazione come Armasuisse e MeteoSvizzera. Un altro esempio è l’importante collaborazione tra
l’IDSIA e i ricercatori dell’Istituto Oncologico di Ricerca ticinese (IOR), tesa
ancora una volta ad analizzare grandi
moli di dati per apprendere automaticamente modelli matematici – composti
da milioni di variabili – che simulino e
comprendano i meccanismi genomici
che causano l’insorgenza di alcuni tipi
di tumore, identificandone cause, sviluppo e possibilità di contrasto.
L’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA, www.idsia.ch), attivo
sin dal 1988, prende il nome dal suo fondatore, l’imprenditore e mecenate italiano Angelo Dalle Molle. È affiliato al Dipartimento
tecnologie innovative della SUPSI ed alla
facoltà di informatica dell’USI. Diretto da
Luca Maria Gambardella, l’IDSIA oggi conta
oltre 60 persone in organico ed offre Master
in sistemi intelligenti ed informatica applicata e programmi dottorali.
Superato il test di Turing?
Pochi giorni fa il ricercatore Kevin Warwick ha
annunciato che un suo
software ha superato per
la prima volta il famoso
test di Turing: il suo programma è riuscito a far
credere a parte di una giuria di essere un umano,
precisamente un 13.enne
ucraino chiamato Eugene
Goostman. La notizia ha
fatto il giro del mondo,
ma gli esperti del settore
hanno subito definito l’evento come una «bufala».
Il test, ideato oltre sessant’anni fa da Alan Turing, consiste nel fare comunicare – scrivendo al
computer – una giuria con
un umano e con un’IA; se
in numerosi casi i giurati
non distinguono con chi
dei due stanno comunicando, il test può dirsi superato:
la
macchina
avrebbe dimostrato di poter pensare come un umano. Eugene ha «ingannato» molti giurati, il 33%,
ma secondo gli esperti ci
sarebbe riuscito grazie alla sua «ignoranza» piuttosto che alle sue capacità:
le risposte dell’IA erano
piene di errori linguistici e
logici, interpretati dai giurati come la fisiologica difficoltà con l’inglese di un
ragazzino straniero. Proprio questo ha spinto la
giuria a pensare che Eugene fosse un umano. Il test,
quindi, è stato aggirato,
ma non superato..
IL NOSTRO CERVELLO IN FORMA ELETTRONICA
❚❘❙ Potrà mai essere costruita una macchina capace di replicare l’uomo talmente bene da essere definita, essa stessa, una macchina «pensante»? In linea
teorica, se è lecito pensare all’uomo come ad una macchina, allora non dovrebbe esserci alcun limite alla creazione di sistemi somiglianti in tutto e per
tutto all’essere umano. Già, in linea teorica. Perché il nostro cervello è talmente
complesso da non essere stato ancora
compreso integralmente, e tantomeno
riprodotto in modo artificiale. Ad oggi,
dunque, siamo ancora molto lontani
dalla realizzazione di macchine dall’intelligenza assimilabile a quella dell’uomo, anche se, per Luca Maria Gambardella e Marco Zaffalon, nel futuro questo approdo non è per nulla escluso.
Riprodurre l’intelletto umano
di cui sono dotate e ad apprendere in
modo autonomo, ma lo fanno limitatamente ai compiti ed agli ambiti per cui
sono state progettate: nessuna IA, attualmente, sarebbe in grado di apprendere e comprendere senza essere stata
dotata dai programmatori di una «formazione» adeguata. Lo sviluppo delle
reti neurali, tuttavia, potrebbe aprire
nuove possibilità: questi sistemi informatici, infatti, replicano in modo elettronico i neuroni e le sinapsi. I ricercatori
dell’IDSIA, sotto la guida di Jürgen Schmidhuber, negli ultimi anni, hanno realizzato algoritmi e reti neurali così raffinate da vincere numerosi riconoscimenti scientifici internazionali e stanno
lavorando per incrementare ancor di
più le capacità computazionali delle reti
neurali. Tuttavia, al momento il divario
tra ciò che è possibile riprodurre con i
Il progetto di Losanna
Uno studio internazionale di grande
importanza in questa frontiera scientifica è lo «Human brain project», avveniristica ricerca sviluppata presso l’Università di Losanna che coinvolge oltre
90 università di 20 diversi Paesi. Questo
studio si prefigge di creare una simulazione olistica del cervello umano, riproducendone in forma elettronica gli
aspetti genetici e biologici. Ciò potrà
consentire in futuro di dare risposte ai
segreti delle dinamiche del cervello
umano, svelando le cause e la natura di
patologie neurali, psichiatriche e psicologiche. Inoltre, il successo di questo
progetto potrà consentire anche l’accurata sperimentazione «virtuale» di farmaci innovativi per queste malattie che,
secondo alcune stime, al momento affliggono oltre due miliardi di persone
IL DIRETTORE Luca Maria Gambardella non esclude macchine dall’intelligenza simile a quella umana.
I pensieri nel computer
Esistono tuttavia anche molti altri progetti che potrebbero, in un certo senso, ridefinire il concetto di «impossibile» nel prossimo futuro: uno di questi
è il cosiddetto «mind uploading», ossia il trasferimento della mente umana
in una struttura non biologica (ovverosia più semplicemente, in una macchina).
Esattamente come avviene per i nostri
cellulari e per le macchine fotografiche digitali, un domani – se queste
tecnologie verranno progettate e realizzate con successo – sarà possibile
trasferire i propri pensieri nella memoria dei computer, rendendoli assimilabili a dati digitali pronti ad essere
utilizzati come un qualunque altro file.
Persino concetti come la mortalità e la
singolarità degli individui sarebbero a
questo punto posti in discussione.
della rice
Corriere del Ticino, Mercoledì 18 giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Mercoledì 18 giugn0 2014
CANTONE
Servono docenti,
la scuola si adatta
Oggi si conclude l’anno scolastico per
oltre 56mila allievi e 5’500 insegnanti.
Il fabbisogno di maestri nelle scuole
comunali cresce: il numero di ammessi
al Dfa sarà aumentato.
Scuole dell’infanzia ed elementari, il Dfa rivede il numero chiuso. Bertoli: ‘Il fabbisogno c’è’
Più docenti per le comunali
L’anno scolastico che si chiude
oggi è servito ad aumentare
l’attrattiva della professione
di maestro su più fronti,
anche salariale
di Chiara Scapozza
L’ultimo giorno di scuola è speciale tanto quanto il primo. Se arriva anche la licenza, o il diploma, o la maturità, allora
la festa è garantita. Ben vengano le vacanze per gli oltre 56mila allievi che oggi
concludono l’anno scolastico, così come
per i docenti (più di 5’500 persone, oltre
4mila posti di lavoro a tempo pieno) che
per qualche settimana staccano la spina. È proprio a loro che l’azione politica
del Dipartimento educazione, cultura e
sport si è concentrata durante l’anno
scolastico in chiusura. Dopo che l’estate
scorsa la coperta era risultata troppo
corta (alcune docenze nelle scuole elementari erano rimaste scoperte), il
gruppo di coordinamento ha deciso di
intervenire. «Lo abbiamo fatto con alcuni provvedimenti già decisi, mentre altri
sono ancora allo studio – ha spiegato il
consigliere di Stato Manuele Bertoli –. Il
fabbisogno di docenti nelle scuole comunali c’è e la possibilità di trovare un
posto di lavoro in questo ambito esiste».
Motivo per cui al Dipartimento formazione e apprendimento (Dfa) della Supsi
è stato alzato il numero massimo di ammissioni (25 per la scuola dell’infanzia,
54 per le elementari). Numeri che aumenteranno ancora significativamente
dall’anno scolastico 2015/2016. Inoltre,
«abbiamo invitato i Comuni, cioè le autorità di nomina, a limitare le doppie docenze – ha aggiunto Bertoli –. Bisogna
quindi cercare di evitare di “sprecare”
docenti dove si possono avere insegnanti a tempo pieno». A partire da settembre
poi sarà istituito un Mas in insegnamento nella scuola elementare come diploma aggiuntivo per docenti di scuola
d’infanzia. Questo permetterà ai docenti
in possesso di un titolo abilitante per le
scuole dell’infanzia di iniziare a lavorare
nelle elementari e ottenere l’abilitazione
anche per questo ordine attraverso una
formazione abbreviata (un anno). Non
da ultimo, il Decs ricorda che dal prossimo settembre le retribuzioni dei docenti
comunali saranno aumentate di una
classe salariale.
I cantieri aperti: la riforma
della scuola dell’obbligo e dei
piani di studio
Quello del percorso formativo offerto
agli allievi è un altro importante e ampio
cantiere aperto. «La parola chiave dei
progetti in corso in quest’ambito è innovazione – ha commentato Emanuele
Berger, coordinatore del Dipartimento,
prima di aggiornare sullo stato dei lavori
riguardo al piano di studio della scuola
dell’obbligo –. La consultazione interna
è in corso. Sono stati istituiti undici
gruppi di discussione composti da ope-
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Iniziano le vacanze per gli oltre 56mila allievi. Ci si rivede il 1° di settembre
ratori rappresentanti dei diversi gradi
scolastici. Il documento dovrà definire
quali sono le dimensioni formative e le
competenze da acquisire alla fine di
ognuno dei tre cicli che costituiscono la
scuola dell’obbligo». In corso, poi, vi è
anche la riforma della scuola obbligatoria. «Da circa un anno un gruppo di lavoro si sta occupando di ripensare l’organizzazione della scuola obbligatoria ticinese, sia a livello strutturale che pedagogico. La ‘scuola di domani’ mira a per-
TI-PRESS
mettere a tutti gli allievi di esprimere le
proprie potenzialità avanzando nel processo di apprendimento e raggiungendo
ogni traguardo secondo il proprio ritmo». Innovazione, quindi, ma anche
equità e inclusione.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Lunedì 23 giugno 2014
CAMORINO
Uno studio con la SUPSI che interessa la zona «Capéleta»
«Un bel terreno per fare
appartamenti per anziani
Donadini: il progetto
potrebbe diventare
il fiore all’occhiello non
solo della legislatura,
ma anche in un’ottica
di futura aggregazione
del Bellinzonese.
di MAURO GIACOMETTI
Il comparto “ala Capéleta” potrebbe diventare entro qualche
anno il biglietto da visita del Comune di Camorino. Sui 2.700 mq
di terreno edificabile di proprietà
comunale che si affacciano su via
Busciurina, principale strada di
collegamento tra il borgo e la cantonale, potrebbe sorgere un centro
residenziale per anziani, una mensa scolastica, strutture di servizio e
spazi o locali d’utilizzo intergenerazionale. «È in corso la revisione
generale del PR di Camorino – spiega il municipale Carlo Donadini,
membro del gruppo di lavoro che si
sta occupando del comparto - e in
quest’ottica si sta valutando come
utilizzare un terreno pubblico che
definirei strategico, al confine con
il nucleo del paese. L’orientamento che sta emergendo è quello di
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Un vasto terreno di 2.700 mq di proprietà comunale.
realizzare uno stabile con appartamenti a misura della terza età e
inserirlo però in un progetto che
preveda spazi polivalenti. Il Municipio collaborerà nei prossimi mesi
con la SUPSI affinché i propri studenti propongano delle soluzioni
progettuali che potranno essere
poi riprese nello studio di revisione di piano regolatore e quindi
elaborare uno studio di fattibilità e
sostenibilità economica dell’edifi-
cazione del comparto», sottolinea
Donadini.
Durante le ultime tre tribolate
legislature è stato accumulato un
capitale proprio abnorme e pertanto in contrasto con le norme della
LOC. Si è quindi dovuto ridurre il
moltiplicatore, pure di fronte ad oltre 20 milioni di opere da realizzare. I cambiamenti politici determinati dalle ultime elezioni (entrata
in Municipio di CamorinoInsieme
e di nuovi municipali) hanno permesso di dare nuovi impulsi a investimenti tenuti per troppo tempo
nel cassetto. L’ampliamento delle
Scuole elementari, in corso d’opera, è l’esempio più eclatante (10 milioni di investimento), così come la
sistemazione del Campo sportivo
(1,5 milioni) e gli interventi su aree
pubbliche di pregio come il Parco
del Motto Grande. La destinazione ad uso residenziale per la terza
età del comparto Capéleta diventerebbe una sorta di fiore all’occhiello non solo della legislatura,
ma anche in un’ottica di futura aggregazione del Bellinzonese. Ma,
sottolinea Donadini, il comparto
Capéleta, dopo una necessaria
ponderazione delle proposte della
SUPSI, dovrà comunque passare
l’esame della popolazione di Camorino. «La realizzazione di una
struttura così importante dovrà
essere il risultato di un’ampia partecipazione e consenso. Il valore
sociale e culturale di una simile
opera deve essere il frutto della volontà di dare, in futuro, uno spazio
all’interno del quale le generazioni
si incontrano per conoscersi, dialogare, esprimere concretamente
il principio della solidarietà e per
dare un respiro ampio a tutta una
comunità», conclude il municipale
di Camorino.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Martedì 24 giugno 2014
Locarno, diplomi
al Dfa della Supsi
Domani, mercoledì 25 giugno, dalle 18,
nel chiostro del Dipartimento formazione e apprendimento a Locarno, si
terrà la cerimonia di consegna dei diplomi per i nuovi docenti di scuola dell’infanzia, scuola elementare, scuola
media e scuola media superiore.
Oltre al saluto della Città di Locarno, interverranno alla manifestazione Manuele Bertoli, presidente del Consiglio
di Stato, e Michele Mainardi, direttore
del Dfa. In caso di pioggia, la cerimonia
si terrà al coperto.
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Giovedì 26 giugno 2014
La scuola ha 137 nuovi docenti
La scuola ticinese ha 137 nuovi insegnati. Sono i neodiplomati del Dipartimento formazione e apprendimento
della SUPSI. La consegna dei diplomi è
avvenuta ieri sera presso la sede del DFA
a Locarno.
Bachelor in Insegnamento nella scuola elementare (30 diplomati, cognomenome-domicilio): Akayoglu Begüm Cadenazzo, Alfieri Mario Biasca, Altintop
Sibel Lugano, Bagutti Michela Riva San
Vitale, Ciocco Valentina Canobbio, Crocetti Veronica Bellinzona, Di Domenico
Davide Pollegio, Fontana Filomena Castione, Fornera Melody Losone, Frontini
Aline Giubiasco, Isolini Serena Camignolo, Loda Sharon Claro, Luzzi Arianna
Pianezzo, Maggini Chiara Biasca, Marra
Ilaria Simona Pregassona, Meier Anna
Breganzona, Melek Sabrina Mendrisio,
Merlo Francesca Sara Viganello, Minetti
Matteo Locarno, Poma Evelyn Riva San
Vitale, Pontarolo Claudia Camignolo,
Sartori Alessia Arcegno, Sciaraffa Chiara Lavena Ponte Tresa, Sciarini Sharon
Monte Carasso, Sciarini Taryn Monte
Carasso, Serio Omar Agno, Streit Claudia Davesco-Soragno, Vannini Sara Villa
Luganese, Veglio Cesare Acquarossa, Visconti Carolina Malvaglia.
Bachelor in Insegnamento nella scuola dell’infanzia (22 diplomati): Barra
Jessica Ascona, Bernasconi Nathalie
Novazzano, Bianchi Ilaria Lamone, Bignasca Laura Muralto, Boiani Simona
Cadenazzo, Bonetti Jasmine Orselina,
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Canello Chiara Muzzano, Catenazzi
Valentina Melody Intragna, De Nicola
Sara Viganello, Del Notaro Viola Coglio,
Ferrari Cristina Salorino, Giovanettina
Patricia Locarno, Gustarini Simona Locarno, Joye Sandrine Rivera, Martignoni
Melissa Camorino, Mazzoleni Carolina
Minusio, Mikulic Ivana Minusio, Quadri Veronica Magliaso, Ramelli Sandra
Locarno, Richina Cornelia Rivera, Togni
Lisa Gordola, Zgraggen Stefania Lugano.
Master in Insegnamento nella scuola
media (57 diplomati, cognome-nomemateria-domicilio): Abate Luca Giuseppe Educazione visiva e arti plastiche
Cadenazzo, Alessi Massimo Scienze
naturali Sorengo, Antonini Gottardi
Cristina Educazione visiva e arti plastiche Biasca, Bariffi Luca Educazione
musicale Caslano, Basile Anita Italiano
Bellinzona, Bergamaschi Stefano Geografia Muralto, Bernard Rebecca Inglese
e tedesco Malnate, Bianchin Valeria Italiano Besozzo (VA), Boggia Tania Francese e inglese Savosa, Broso Francesca
Inglese Varese, Casson Marina Matematica Muralto, Cefalù Valeria Matematica Ronago, Ceresa Domenico Educazione musicale Biasca, Chinotti Gea
Inglese, Tedesco Riva S. Vitale, Comelli
Anna Italiano Viganello, Croce Simona
Scienze naturali Cugnasco, Croci Torti
Elena Francese Stabio, Dalmas Louise
Storia Viganello, Degli Innocenti Machi
Paola Educazione musicale Bettwiesen,
Falcade Pincolini Rossana Matematica
Bellinzona, Figini Eleonora Inglese Carate Urio (CO), Filimci Mahmut Scienze
naturali Bellinzona, Fontana Angela Italiano Biasca, Garbelli Simone Matematica Turate (CO), Genovesi Riccardo Storia
Leontica, Gianinazzi Lucia Italiano Breganzona, Hefti Francesco Storia Coglio,
Leidi Martino Geografia Massagno,
Leonard Christa Scienze naturali Camignolo, Maric Mirjana Scienze naturali
Locarno, Mazzi-Damotti Massimo Educazione visiva e arti plastiche Minusio,
Medici Elena Italiano e Tedesco Riva S.
Vitale, Meisser Céline Educazione visiva e arti plastiche Gravesano, Meschini
Giacomo Educazione visiva e arti plastiche Locarno, Minervino Maura Scienze
naturali Luisago, Oleggini Francesco
Italiano Rivera, Orlandi Anna Italiano
Varese, Petrova Daniela Italiano e Storia
Minusio, Piantini Andrea Storia Lugano,
Pierini Eleonora Francese e Tedesco Lugano, Pina Lisa Scienze naturali Ligornetto, Piscopiello Francesco Geografia
Bellinzona, Pontiggia Alice Italiano Ligornetto, Prati Delia Francese Viganello,
Pron Sebastiano Scienze naturali Vezia,
Rossi Alessandro Matematica Vaglio,
Schneider Michel Matematica Minusio,
Schwab Emanuelle Florence Storia Morcote, Scolari Micol Francese e Tedesco
Lumino, Spinedi Marco Geografia e Storia Giubiasco, Tengattini Erica Italiano
Giornico, Trautmann Miftin Gabriella
Educazione visiva e arti plastiche Muralto, Triglione Mariana Matematica Como,
Tugcu Yüksel Inglese e Italiano Lugano,
Vicari Sonia Inglese e Italiano Caslano,
Volger Anna Scienze naturali Comano,
Zanetti Prisca Geografia Biasca,
Master in Insegnamento nella scuola media superiore (28 diplomati,
cognome-nome-materia-domicilio):
Albertoni Federico Inglese Cadenazzo,
Amsler Daniela Inglese Agno, Boldini
Roberto Matematica Lumino, Candolfi
Francesco Storia Breganzona, Carugati
Sabrina Sonia Inglese Riva San Vitale,
Castelletti Susanna Storia Chiasso, Castro Mallamaci Sonia Storia Cureglia,
Colizzi Ernesto Matematica Monza,
Cotta-Ramusino Ludovica Matematica Morges, Fornara Lisa Storia Lugano,
Frigeri Alessandro Storia Lugano, Ghidotti Alice Inglese Pregassona, Gonzato Margherita Matematica Origlio,
Guglielmini Valentina Maria Antonietta Matematica Paradiso, Laake Lena
Inglese Pura, Maddalena Fiorenza Matematica Gordevio, Martini Aureliano
Storia Bellinzona, Perri Gabriele Monica Storia Lodrino, Piffaretti Gabriele
Storia Viganello, Rathore-Nigsch Claudia Inglese Camignolo, Ricotti Stefania
Matematica Pavia, Rigato Alessandra
Matematica Bellinzona, Riva Andrea
Matematica Novazzano, Romeo Nicola
Matematica San Nazzaro, Rusconi Andrea Storia Bellinzona, Shaukat Saffìa
Elisa Storia Lugano, Soldati Matteo Inglese Chiasso, Stasolla Paolo Matematica Pregassona,
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 27 giugno 2014
Diplomati
Advanced studies Supsi
Si è svolta venerdì 13 giugno,
presso il centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero, la
consegna dei diplomi Advanced
studies della scuola universitaria
professionale della Svizzera italiana. Sono stati 191 i diplomati, tutti professionalmente attivi, che hanno scelto la formazione continua universitaria per
specializzarsi ed aggiornarsi durante la propria carriera. In presenza di oltre 400 persone, hanno ricevuto i titoli Diploma of
advanced studies (Das), Master
of advanced studies (Mas) ed
Executive master of business administration (Emba).
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Corriere del Ticino, Lunedì 30 giugno 2014
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SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
laRegioneTicino, Lunedì 30 giugno 2014
La teoria del monoplotting per capire l’evoluzione del paesaggio attraverso immagini d’epoca
Fotografia che cosa ci racconti?
Un software messo a punto in
Ticino dal Wsl e dalla Supsi
permette di studiare l’evoluzione
del paesaggio attraverso le
fotografie d’epoca
di Clara Storti
Le vecchie fotografie non raccontano
solo il nostro passato, ma anche quello
del paesaggio che ci circonda. Quante
volte ci è capitato di aprire una scatola di
vecchie foto e, oltre a scoprire momenti
di vita lontani, scopriamo con sorpresa
la storia di un luogo.
Venerdì e sabato scorsi si è svolto a Corzoneso (in Valle di Blenio) il workshop
europeo ‘Lo studio del paesaggio grazie
alla fotografia storica’, un convegno in
cui si è discusso di tecniche innovative,
in particolare quella del monoplotting,
per lo studio dei cambiamenti del paesaggio attraverso la fotografia d’epoca.
L’incontro è stato organizzato congiuntamente dall’Istituto federale di ricerca
Wsl, l’Istituto di scienze della Terra della
Supsi e la Fondazione Archivio fotografico Roberto Donetta, che da diversi anni
stanno lavorando al progetto di sviluppo
del software ‘Wsl Monoplotting-tool’.
Ci siamo intrattenuti con Marco Conedera della sede bellinzonese del Wsl, cui abbiamo chiesto di illustrarci la tecnica del
monoplotting e il particolare software di
monofotogrammetria messo a punto in
Ticino grazie al lavoro del Wsl – Claudio
Bozzini, programmatore e membro del
Consiglio di fondazione dell’Archivio Donetta, Patrick Krebs –, dell’Istituto di
scienze della Terra della Supsi – Cristian
Scapozza in particolare –: «Uno strumento creato a partire dalla teoria del
monoplotting, implementandola nella
realtà, creando un software di facile utilizzo e in grado di implementare la teoria
geometrica e i calcoli matematici alla
sua base» spiega Conedera.
Che cos’è il monoplotting? Come funziona?
La tecnica del monoplotting e la sua teoria, la monofotogrammetria, non sono
nuove, erano già conosciute e rivalutate
a partire dagli anni 70. La fotogrammetria è lo studio basato su misurazioni
geometriche a partire da una foto. Monoplotting significa estrarre da una singola
fotografia storica di paesaggio informazioni quantitative (l’area di una superficie) che normalmente sono misurabili
su foto aeree. Con questo metodo si cerca
di utilizzare al massimo le informazioni
delle normali foto oblique, mettendole in
relazione con il modello digitale del terreno. Il problema era creare un software
in grado di ricostruire il mondo geometrico virtuale attorno alla fotografia, in
modo da assegnare coordinate tridimensionali reali a ogni elemento. Con il
Wsl Monoplotting-tool questa operazione è ora possibile, a patto che sulla fotografia ci siano ben riconoscibili almeno
cinque elementi di cui sono conosciute le
coordinate reali. Partendo da questi
punti di controllo, il programma calcola
e calibra la fotografia in modo da renderla georeferenziata. Una volta che il sistema è calibrato, passando col puntatore
del mouse su qualsiasi punto della foto,
ottengo, nella finestra del programma
dov’è visualizzata la cartina, la posizione
e quindi le coordinate reali corrispondenti.
Come vengono utilizzati i risultati?
I risultati che si ottengono sono utilizzati
sia per visualizzare e misurare in modo
preciso cambiamenti avvenuti nel paesaggio (variazione nel tempo della superficie vignata, quella delle superfici
boschive, dei ghiacciai ecc.), sia per localizzare elementi paesaggistici non più visibili sulle foto aeree (come vecchi terrazzamenti inghiottiti dal bosco), sia per ricostruire eventi catastrofici passati
(zone di pericolo di vecchie valanghe, alluvioni ecc.). Sono quindi molti i campi
della pianificazione territoriale in cui il
software trova applicazione.
Perché si è pensato alle foto storiche?
Quali sono i vantaggi del loro uso?
Confrontando le mappe del 1800, spesso
molto imprecise, con fotografie dell’epoca si notano delle notevoli differenze, che però non erano quantificabili
senza lo strumento approntato. Le fotografie terrestri sono quindi una delle
fonti principali di dati sul paesaggio anteriore all’arrivo delle foto aeree, avvenuto verso il 1930. Grazie alle vecchie fotografie si guadagnano 50 anni di documentazione.
Come procedete nella raccolta del materiale?
Dipende dall’approccio: possiamo imbatterci in una fotografia che per le particolarità che raffigura suscita dell’interesse. Oppure ci focalizziamo su una
zona o un argomento e quindi facciamo
una ricerca attiva facendo capo agli archivi fotografici, che sono molti sul nostro territorio e quindi stimolanti per la
ricerca.
SUPSI – Rassegna stampa, giugno 2014
In alto, lo schema del principio del monoplotting
Bissone e i numerosi canali di esbosco del legname
SUPSI, Servizi centrali della Direzione – Rassegna stampa, giugno 2014