STIMA DELL`IMPATTO ECONOMICO IN CASO DI

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STIMA DELL’IMPATTO ECONOMICO IN CASO DI ESTENSIONE DEL DIRITTO ALLA PENSIONE DI REVERSIBILITA’ AI SUPERSTITI PER LE COPPIE DELLO STESSO SESSO UNITE CIVILMENTE Giovanna Sini(1), Carmine Ciocca(2), Maria Flora Salvatori(3), Claudio Capocchi(4) per Love Out Law(5) 13/03/2015 Indice 1. Introduzione..………………………………………….………………………………………………….2 2. Metodi…………………………………………………….………………………………………………….2 Fonti…………………………………………………………………………………………………...2 Metodologia………………………………………………………………………………………...3 3. Risultati………………………………………………….…………………………………………………..7 4. Commenti…………………………………………………………………………………………………..9 5. Bibliografia……………………………………………………………………………………………….11 6. Team di lavoro………………………………………………………………………………………….11 7. Committente……………………………………………………………………………………………..11 1 1. Introduzione È attualmente in discussione presso la seconda Commissione permanente Giustizia del Senato un disegno di legge (Atto Senato n.14) che propone di disciplinare le coppie di fatto e le unioni civili tra persone dello stesso sesso, di cui è firmataria e relatrice la senatrice Monica Cirinnà. Il disegno di legge si avvia nel mese di marzo 2015 alla fase emendativa e di discussione e successiva votazione presso l’aula del Senato. Il disegno di legge prevede, tra gli altri, il diritto alla pensione di reversibilità da estendere alla parte contraente l’unione civile, equiparandola al coniuge superstite e facendo venire meno questo aspetto di discriminazione. Obiettivo di questo studio è stimare l’impegno economico che dovrebbe sopportare l’ente previdenziale INPS in caso di istituzione della pensione di reversibilità per coppie dello stesso sesso, conseguente all’eventuale creazione di un istituto giuridico che preveda per le coppie dello stesso sesso gli stessi diritti delle coppie eterosessuali regolarmente sposate. 2. Metodi Fonti Le basi informative a supporto dell’analisi risultano non ricche, in quanto l’esperienza storica sul tema è breve. Inoltre, tuttora, gli istituti statistici nazionali non sempre rilevano, o sono in grado di rilevare, dati adeguati e completi sulle tematiche LGBTI. Questa analisi si basa principalmente sulle seguenti fonti: a) Rapporto Annuale 2013 INPS “L’INPS al servizio del Paese”; b) Censimento ISTAT del 2011 – Numero delle coppie dello stesso sesso e numero di abitanti; c) Censimento Istituto di Statistica Francese 2011 -­‐ Numero delle coppie dello stesso sesso e numero di abitanti; d) Censimento Istituto di Statistica del Regno Unito 2013 -­‐ Numero delle coppie dello stesso sesso e numero di abitanti; e) Censimento Istituto di Statistica Tedesco 2011 -­‐ Numero delle coppie dello stesso sesso e numero di abitanti; f) Censimento Istituto di Statistica Spagnolo 2011 -­‐ Numero delle coppie dello stesso sesso e numero di abitanti; 2 Metodologia Dal Rapporto Annuale 2013 dell’INPS sono state considerate le pensioni previdenziali in essere al 31.12.2013, corrispondenti a 17,3 milioni nel totale, suddivise per comparto privato, pubblico ed ex Enpals (Lavoratori dello Spettacolo e Sportivi Professionisti): Per ognuno dei tre comparti sono stati utilizzati i dati di “pensione ai superstiti”, sia come numero, sia come importo medio mensile, come riportato nelle seguenti tre tabelle: 3 I risultati INPS 2013 afferenti alle prestazioni pensionistiche ai superstiti consistono in una spesa complessiva pari a 38 miliardi di Euro, come sintetizzato dalla seguente tabella, in una coorte di 17,3 milioni di pensioni complessive erogate, di cui 4,5 milioni relative alle pensioni ai superstiti: Oltre ai dati di spesa previdenziale per prestazioni ai superstiti in Italia, sono stati considerati il numero di coppie dello stesso sesso nei Paesi di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia, rilevate localmente negli ultimi censimenti dai rispettivi Istituti di Statistica. 4 Sono considerati i Paesi Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, in quanto i paesi UE culturalmente più simili all’Italia e in cui già esiste un’esperienza, più o meno matura, di istituzione giuridica dei legami fra coppie dello stesso sesso. Il numero di coppie dello stesso sesso rilevato nel censimento italiano sottostima in maniera sicuramente significativa la reale numerosità del fenomeno, come già riportato in molta letteratura ISTAT. Le motivazioni sono molto probabilmente riconducibili a cause culturali, sociali e normative. Infatti, negli altri Paesi considerati, il numero rappresenta, quasi sempre, il numero di coppie same sex che hanno già proceduto con un matrimonio o unione civile o partnership normata dal legislatore locale, quindi non esiste, per queste coppie, la resistenza nel dichiarare il proprio stato civile, tantomeno affettivo. Questo fenomeno può essere considerato agli antipodi in Italia, dove non c’è alcuna legge e/o tutela, sia per i singoli, sia per le coppie, che faciliti per ogni cittadino e cittadina omosessuale la possibilità di dichiarare in maniera serena e trasparente il proprio stato affettivo. Pertanto, il dato di 7500 coppie dello stesso sesso rilevato da ISTAT nel Censimento 2011, è stato trascurato e sostituito con quella che possiamo considerare una miglior stima, basandosi sui tassi osservati negli altri Paesi UE considerati. In seguito a un condiviso steering tra gli autori e al fine di non trascurare la diversa struttura per età delle popolazioni, l’analisi si posiziona prendendo come riferimento l’esperienza della Francia e della Germania, i quali possono essere considerati, in prima istanza, lo scenario peggiore (worst case) e lo scenario migliore (best case) che ci si può attendere dall’eventuale esperienza italiana. Sulla base di queste due ipotesi, si stima il numero di coppie dello stesso sesso in Italia (che procederebbero con un’unione civile) applicando i ratio, rispettivamente di Francia e Germania, al numero di abitanti in Italia, ottenendo le due stime pari a 83,5 mila coppie nel primo caso e 22 mila nel secondo. Ottenuto questo numero, è stato considerato il fenomeno di timing con cui queste quantità potrebbero verificarsi, ossia, nell’ipotesi in cui il DDL di cui in 5 oggetto dovesse essere approvato ed entrare in vigore da gennaio 2016, in quanto tempo si raggiungerebbero 83,5 mila (riferimento Francia) o 22 mila (riferimento Germania) coppie dello stesso sesso unite civilmente? L’analisi risponde a questa domanda assumendo che la progressione in Italia potrà avere uno sviluppo analogo all’esperienza francese. Viene considerato come benchmark la Francia, in quanto ha un’esperienza radicata per quanto riguarda la creazione di un istituto giuridico per i legami di coppia tra persone dello stesso, dato che i primi PACS sono del 1999 e in quanto è un paese demograficamente simile (seppure con delle differenze) all’Italia. Osservando la Francia, si rileva che le 84mila coppie raggiunte nel 2011 sono un numero che si è sviluppato in progressione abbastanza lineare a partire dal 1999; ossia in 12 anni. Pertanto si suppone che in Italia la velocità di raggiungimento delle 83,5 mila coppie stimate possa essere la stessa. Inoltre viene considerata l’ipotesi che la condizione di reversibilità per coppie dello stesso unite civilmente sia la stessa, in termini di peso, di quella che si rileva attualmente dal Censimento 2011 Francese tra i superstiti (4,5 milioni) e le coppie sposate (etero e omosessuali, pari a circa 15 milioni): tale percentuale si attesta al 23,4%. I due scenari, worst case e best case, sono stati proiettati in due differenti situazioni ciascuno, definiti “A” e “B” come riportato di seguito: -­‐ Caso A: il 23,4%, di cui sopra, delle coppie dello stesso sesso unite civilmente, dal momento dell’unione risultano “irrealisticamente” in stato di reversibilità, ossia dall’istante zero dell’unione uno dei due individui decede e l’altro individuo rimane in stato di superstite. Tale situazione è ovviamente non plausbile e viene presentata solo come caso limite di studio. -­‐ Caso B: Ipotizzare il tasso di reversibilità pari al 23,4% comporta il limite evidente del caso A, che è quello di attribuire all’esperienza delle coppie dello stesso sesso unite civilmente, lo stesso bagaglio di esperienza maturata nelle coppie eterosessuali sposate su un periodo di osservazione maggiore. Ossia possiamo considerare come base dell’esperienza delle coppie eterosessuali un periodo temporale di 3 generazioni, che convenzionalmente sono pari a 75 anni. Quindi, partendo dal caso A e ipotizzando che la differente composizione anagrafica, l’evoluzione demografica e di esperienza delle coppie dello stesso sesso unite civilmente, possa essere analoga, nello sviluppo, a quella rilevata per le coppie eterosessuali, il caso B calibra e distribuisce i risultati dello scenario A, su un orizzonte temporale maggiore, pari alle tre generazioni precedentemente menzionate (75 anni). 6 3. Risultati I risultati sono stati quindi prodotti per i 4 scenari di seguito riepilogati: Dalla tabella emerge che qualora l’INPS dovesse pagare, alle medesime condizioni medie pro-­‐capite tra coppie dello stesso sesso unite civilmente e coppie eterosessuali regolarmente sposate, la pensione di reversibilità ai superstiti di coppie dello stesso sesso unite civilmente pari a 1.627 riceventi pensione (worst case A) l’impatto sarebbe pari a 14,2 milioni di euro, mentre nel caso maggiormente realistico di 124 superstiti riceventi pensione (best case B) l’esborso sarebbe pari a 1,1 milioni di euro, nel 2016. Tali risultati poggiano sul fatto che la numerosità di coppie same sex unite civilmente e ipotizzata a regime si dovrebbe verificare mediamente tra 12 anni, e ipotizzando una distribuzione lineare nel periodo, sono stati stimati i flussi di cassa attesi fino al 2027 nei quattro scenari considerati. Le due tabelle seguenti mostrano lo sviluppo lineare degli esborsi attesi nei prossimi 12 anni nei quattro casi. Nei due casi A, in cui la durata è 12 anni l’attualizzazione è stata ottenuta adottando come tasso di sconto il tasso euro swap 10yrs del 12/03/2015; mentre nei due casi B, il cui il durata è 75 anni l’attualizzazione è stata ottenuta adottando il tasso euro swap 30yrs del 12/03/2015. Per comodità di lettura e per permettere una leggibile comparazione tra i casi, entrambi gli sviluppi sono riportati fino al 2027. 7 A margine di questa valutazione è stato considerato il fenomeno universalmente riconosciuto dei matrimoni tra eterosessuali in diminuzione nei paesi occidentali, inclusa l’Italia. L’eventuale introduzione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso andrebbe minimamente a compensare questo trend. Dato che è difficile catturare in termini quantitativi questi due fenomeni e la correlazione tra essi, in questa analisi è stato poi semplicemente calcolato qual è il tasso di diminuzione dei matrimoni eterosessuali necessario a compensare l’add on economico per sopportare le spese per la previdenza di reversibilità nei quattro scenari. Questi tassi di decremento sono da intendersi come una sorta di tassi di parità, ossia rappresentano che è sufficiente che la popolazione sposata diminuisca, nei 12 anni considerati, della quota riportata perché sia nullo il costo dell’esborso per la reversibilità per coppie dello stesso sesso unite civilmente. 8 4. Commenti In questa analisi è utile far emergere i seguenti aspetti: a) E’ difficile, se non impossibile, la stima dell’impatto economico in maniera puntuale, vista la scarsità di informazioni; per questo il risultato dell’analisi sottintende un range rappresentato dal best case come limite inferiore e dal worst case come limite superiore. Tuttavia si vuole sottolineare che secondo il giudizio degli autori lo scenario “best case B” è quello che potrebbe essere più affine all’eventuale fenomeno in Italia, visto che per motivi culturali, sociali e ambientali la propensione all’unione civile per coppie dello stesso sesso, sarà meno veloce di quanto è stato in Francia. I due casi “worst case” sono considerati irrealistici e sono stati valutati solo come casi di studio. b) Non sono stati considerati alcuni aspetti legati ai fenomeni evolutivi delle famiglie, tradizionali e non, in quanto di difficile stima, per scarsità dei dati. Di seguito un elenco degli aspetti trascurati: i.
Non è stato considerato il diverso gap di età anagrafica tra i coniugi eterosessuali, rispetto a quello di persone dello stesso sesso unite civilmente. L’aspettativa è che questo sia pressoché annullato in una coppia dello stesso sesso – l’ipotesi sottostante è ovviamente che la distribuzione delle età degli individui in coppia sia la stessa tra coppie eterosessuali sposate e coppie dello stesso sesso unite civilmente. ii.
La quota pro capite della pensione di reversibilità per coppie eterosessuali regolarmente sposate, tende ad essere superiore in quanto spesso c’è la presenza di figli minori. Tale fenomeno è pressoché inesistente per le coppie dello stesso sesso unite civilmente (nel Censimento 2011 solo 529 coppie dello stesso sesso dichiarano di avere figli), pertanto la quota pro capite sarà sicuramente inferiore rispetto alla media. iii.
E’ stata considerata alla stessa stregua la capacità economica, e quindi contributiva, delle coppie eterosessuali e delle coppie dello stesso sesso. Tuttavia, secondo uno studio della Fondazione Rodolfo De Benedetti del 2012, mediamente gli stipendi e i salari delle persone LGBTI sono inferiori rispetto alla media. Pertanto l’aspettativa è che la quota parte di pensione di reversibilità per superstiti di coppie dello stesso sesso sarà mediamente inferiore rispetto al resto. I tre aspetti menzionati sopra, per quanto di difficile stima e non stimati, lasciano presupporre che l’impatto economico dovrebbe essere ulteriormente rivisto al ribasso. Costituiscono uno spunto di approfondimento i tassi di “parità” menzionati nel paragrafo precedente, in quanto se corredati dalla 9 informazione di movimentazione della popolazione degli sposati che si alimenta con i nuovi matrimoni (che sappiamo essere in diminuzione) e si smonta per i decessi – in altri termini se i decessi superano i nuovi matrimoni di una quota almeno pari al tasso di parità, il costo per l’esborso della reversibilità per coppie dello stesso sesso sarebbe nullo. Inoltre gli autori considerano come punto di approfondimento l’analisi congiunta dei seguenti due elementi: 1) Trend delle pensioni pagate in base alle serie storiche pregresse in Italia 2) Strutture per età dei matrimoni e/o quozienti di nuzialità per età, sia per i matrimoni eterosessuali, sia per le unioni civili, da raccogliere tramite gli Istituti di Statistica dei Paesi UE considerati nell’analisi Gli autori si riservano di proseguire lo studio approfondendo con la raccolta dati e l’analisi di questi due aspetti. 10 5. Bibliografia a) www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/39314.
pdf b) www.inps.it/docallegati/Informazioni/schede/Documents/RA_2013_inte
grale.pdf c) ec.europa.eu/eurostat d) www.istat.it/ e) www.ined.fr/ f) www.insee.fr/fr/ g) www.statisticsauthority.gov.uk/ h) www.destatis.de/DE/Startseite.html i) www.ine.es/ j) www.corriere.it/economia/12_maggio_29/stella-­‐quando-­‐il-­‐lavoro-­‐viene-­‐
negato-­‐ai-­‐gay_acafe4e0-­‐a951-­‐11e1-­‐a673-­‐99a9606f0957.shtml 6. Team di lavoro (1)
GIOVANNA SINI, dottoressa in Scienze Statistiche ed Attuariali. Lavora dal 2006 nel campo socio -­‐ sanitario con attività rivolte allo studio, alla costruzione e all’analisi di indicatori di esito e di processo a supporto delle politiche, calcolati a partire da fonti amministrative. Collabora con il gruppo InCHIANTI Study (Firenze) a progetti internazionali sull’invecchiamento della popolazione (2)
CARMINE CIOCCA, dottore in Scienze Statistiche ed Attuariali, Lavora dal 2002 presso il gruppo assicurativo UnipolSai. Principali attività negli ultimi 15 anni: analisi di rischio e solvibilità in ottica Solvency II, con particolare riferimento alle analisi sul rischio longevità della popolazione italiana, valutazioni tecnico attuariali del business assicurativo Vita e Fondi Pensione (Market Consistent Embedded Value), calcolo e determinazione delle riserve tecniche di portafogli Vita e Pensione (Piani individuali di Previdenza e Fondi Pensione Aperti). (3)
MARIA FLORA SALVATORI, dottoressa in Scienze Statistiche ed Economiche. Attualmente lavora all’Ufficio del Programma di Governo della Presidenza del Consiglio dei Ministri in qualità di esperta in progettazione di sistemi informativi, monitoraggio e controllo e in definizioni di tassonomie e concetti utilizzati nei sistemi e successiva elaborazione di indicatori e infografiche. Dal 2012 ottiene assegni di ricerca (Università degli Stranieri di Perugia e Università degli Studi di Firenze -­‐ Dipartimento di statistica, informatica, applicazioni ) per lo studio delle analisi semantiche e testuali e per l’omogeneizzazione dei diversi linguaggi costruendo un glossario specialistico dei termini e delle codifiche utilizzati nei sistemi informativi. (4)
CLAUDIO CAPOCCHI, Attuario – Dottore in Scienze Statistiche ed Attuariali. Vanta una lunga esperienza in campo attuariale e statistico, sia presso imprese di assicurazione private, sia come consulente strategico presso Deloitte Consulting. Le principali competenze vertono sulle valutazioni quantitative di prodotti assicurativi e fondi Pensione. 7. Committente (5)
Love Out Law è un gruppo di cittadini e cittadine omosessuali sposati regolarmente all’estero e che promuove l’istituzione del matrimonio egualitario in Italia. 11