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Il ricatto di Facebook
"Vuoi che la tua pagina abbia più visibilità? Paga
E se non paghi scompaiono i “mi piace”
di Valerio Cianfanelli
Chi è che non conosce Facebook?
Ormai è diventato il social network
più famoso ed utilizzando in gran
parte del globo. Dal maggio del
2012 è anche quotato in borsa, con
dei ricavi degli azionisti a due anni
dalla quotazione di circa 7,2
miliardi. Eppure evidentemente
questi introiti non bastano ancora.
Forse non tutti sanno che
ultimamente il famoso social
chiede un pagamento, non ai
semplici utenti, bensì alle pagine,
quelle che riescono a raggiungere il maggior numero di fan e visibilità.
Sono impegnato nel più compulsivo dei passatempi dei giorni d'oggi; scorro le varie notizie di Facebook
sul mio smartphone, quando un post alquanto lungo cattura la mia attenzione. E' una lunga lamentela
verso Mark Zuckerberg, il creatore del social. Incuriosito, continuo a leggere. Più vado avanti nella
lettura e più la cosa mi sembra assurda. L'admin della pagina, che preferisce rimanere nell'anonimato,
denuncia un “ricatto”. Un ricatto messo in atto dal social che lo ha reso celebre e che gli fa contare circa
trentottomilamila fans (almeno attualmente, poi capirete perché). Attirato dalla storia decido di scrivere
al creatore della pagina, per assicurarmi innanzi tutto della veridicità della notizia e, in secondo luogo,
per chiedere maggiori informazioni sulla faccenda. Così, con il mio fare da venditore porta a porta della
Folletto, chiedo all'amministratore di darmi maggiori informazioni con la scusa che se avessi avuto
materiale a sufficienza avrei potuto scrivere un pezzo sull'argomento. La risposta non si fa attendere
molto. Più che una risposta sembra lo sfogo di un antiquato e povero tassista che vede la sua figura piano
piano sparire di fronte alla comparsa delle moderne Car To Go. Un poema che racconta delle gesta
eroiche di un admin ricattato dal dio Facebook.
"La pagina – racconta - è nata per farsi due risate e idolatrare le imprese del nostro eroe Bobone
(Christian Vieni ndr), non immaginavo neanche io tutta questa approvazione da parte dei miei ormai
molti fans”. Però ultimamente le cose non vanno più molto bene infatti, continua il creatore della pagina
“di recente il nostro social preferito ci sta facendo un vero e proprio ricatto! In pratica, come sta
succedendo a tutte le pagine, Facebook sta rimuovendo tutti i fan "inattivi" o che partecipano
pochissimo al vivere della pagina. In poche parole se tu sei fan della mia pagina soltanto per farti due
risate ai post su Bobone, e ti limiti a guardare e a ridere senza mettere valanghe di "mi piace" e a
condividere i post, Facebook ti rimuove. Ma il vero problema più grave - prosegue - è che ti rimuove a
tua insaputa e a insaputa dei gestori della pagina. Questa è una bastardata”.
E questo aggrava ancora di più la situazione già bastarda e ridicola che aveva creato Facebook: cioè
quella di limitare drasticamente e in maniera prepotente la visibilità delle pagine. Cioè io pubblico un
post con la mia pagina e se prima il mio post compariva su tutte o quasi le home al momento della
pubblicazione, adesso Facebook ha limitato la visibilità dei post a moltissimi utenti.
“Strana coincidenza però - continua il nostro admin - che in concomitanza a questa limitazione della
visibilità sia sempre più aggressiva da parte di Facebook, nei confronti degli amministratori delle
pagine, la pubblicità e l'invito a SPONSORIZZARE le loro pagine. Cioè pagare Facebook per farsi fare
pubblicità sulle home degli utenti. Ci siamo ritrovati all'inizio ad avere la visibilità limitata dei post
senza un perché. Poi è stata introdotta l'opzione di pagare Facebook per farsi pubblicizzare la pagina.
Adesso ci rimuovono i fans che interagiscono poco sulla pagina anche se sono fans che non vogliono
tanto interagire, ma essere comunque partecipi a modo loro nel gustarsi i post della pagina. Questo è un
ricatto! – tuona - Ti tolgo la visibilità. Ti tolgo i fan. Se vuoi che la tua pagina abbia più fan mi devi
pagare per farti fare pubblicità. Chi usa le pagine a puro scopo ludico come facciamo noi con questa
pagina, non ha la minima intenzione di pagare perché non ha (e non vuole!) avere un tornaconto
economico da parte dei fan. Infatti non vendiamo nulla ai fan. Li facciamo soltanto divertire!"
Dopo questo lungo sfogo, ho azzardato una domanda più complessa, con scarsi risultati purtroppo, ma
che mi avrebbe fatto entrare più nel cuore della questione:
"Posso chiederti come funziona questo pagamento della pubblicità ? E in che modo vi è stato richiesto?"
La risposta si è fatta aspettare più della prima, ma alla fine…: "Non lo so come funziona perché noi non
c'abbiamo mai cliccato. Tipo ad ogni post che pubblichiamo c'è l'opzione per pubblicizzare il post e ti
dice che così il post avrà un pubblico più ampio. Oppure hanno addirittura da poco inserito nelle pagine
l'opzione per mettere un altro tasto A PAGAMENTO accanto a quello dei "mi piace". Noi eravamo
convinti fosse qualcosa di simpatico e che potevamo mettere questo tasto così per rendere la pagina più
simpatica e volevamo mettere tipo che ne so "Guarda i video di Bobone" e chi cliccava su quel tasto
andava ai video della pagina. Alla fine – prosegue sconsolato - avevamo quasi completato la procedura
per far mettere il tasto e ci viene richiesto un pagamento per inserirlo. Abbiamo fermato tutto
immediatamente."
Fatto sta che i fans di Bobone e del suo amministratore stanno pian piano sparendo senza un valido
motivo, oltre a quello di non piegarsi a pagamenti per ricevere pubblicità. Da quanto ho capito tramite
questa storia, Facebook attua una vera e propria gerarchia dove chi più paga più ha visibilità, quindi più
fans, e quindi è più facile per gli amministratori della pagina vendere e pubblicizzare potenziali gadget da
immettere sul mercato di Facebook, avendo così dei tornaconti che giustifichino la spesa per la
pubblicità. Il discorso non sarebbe neanche così sbagliato se non ci fosse l'obbligo di pagamento per
praticamente tutte le pagine più popolate di fans pena un lento ed inesorabile declino. Chi lo fa per
piacere farebbe meglio a chiudere direttamente la pagina, se non vuole cadere nel ricatto. Sembra non
esserci più giustizia in un mondo che pensa prima ad un tornaconto economico e dopo al fatto che si può
far sorride la gente con una pagina simpatica che non penalizza nessuno e che quindi non dovrebbe essere
penalizzata.