Senza biglietto prende a calci il capotreno

Download Report

Transcript Senza biglietto prende a calci il capotreno

- giovedì 19 marzo 2015 -
PERGINE
T R E N T I N O - Pagina: 36 -
La polizia locale ferma l’aggressore: è un ventenne. Dieci giorni di prognosi per il ferito
Senza biglietto
prende a calci
il capotreno
MARICA VIGANÒ
PERGINE - Aggredito verbalmente per
aver chiesto ad un passeggero di mostrare il biglietto. Colpito con calci alla schiena. È l’incubo vissuto da un capotreno in servizio sulla linea della Valsugana, martedì mattina. Alle 10.25 è
arrivata la chiamata di aiuto alla polizia locale di Pergine: a dare l’allarme i
passeggeri del convoglio 5415 partito
da Trento pochi minuti prima e diretto in Valsugana. Tutto è iniziato quando il capotreno, 26 anni, all’altezza della fermata di Povo ha iniziato il consueto giro per controllare abbonamenti e ticket. Si è avvicinato ad un ragazzo che, alla richiesta di mostrare il biglietto, ha risposto in modo arrogante. «Che c... te ne frega?» avrebbe detto prima di scagliarsi contro il capotreno sferrando calci. Alcuni passeggeri sono intervenuti per fermare l’aggressore che, alla fermata di Pergine,
non appena si sono aperte le porte è
scappato via. Ma c’erano gli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana ad
attenderlo: nonostante il giovane abbia tentato di nascondersi tra gli alberi dietro la stazione, è stato scovato e
denunciato. Si tratta di un ventenne,
originario della Calabria e residente in
Valsugana, accusato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto
di fornire le generalità.
Il capostazione è stato medicato al
pronto soccorso: dieci giorni la prognosi di guarigione.
«Rispetto alla mole di passeggeri trasportati, questi rimangono ancora episodi isolati ma da non sottovalutare evidenzia il direttore generale di Trentino trasporti Mauro Allocca - è un fenomeno in rapido aumento e da parte
nostra si sta valutando come intervenire. Si cerca innanzitutto di comprendere il fenomeno per poi pensare alle
contromisure. Ad esempio ad un aumento delle telecamere, che servono
soprattutto da deterrente». I filmati della videosorveglianza installata sul treno della Valsugana sono stati acquisiti dalla polizia locale di Pergine.
Sull’aggressione interviene anche la
Uil Trasporti del Trentino, evidenziando come questi episodi non avvengano più solo sugli autobus. «Questa piaga è particolarmente sentita nelle piccole realtà (come gli impianti di Bolzano, Trento, Fortezza e Merano) proprio perché sui treni regionali il capotreno è solo, ad esclusione del macchinista che, occupato alla guida, non ha
modo di intervenire» evidenzia Nicola
Petrolli, segretario generale UilTrasporti del Trentino. «Gli agenti della Polfer,
che fanno da deterrente, scarseggiano - aggiunge - e molti lavoratori hanno cominciato ad organizzarsi autonomamente con piccole webcam e spray
al peperoncino rischiando di far precipitare ulteriormente la situazione in
un far west senza regole precise».
L’intervento della pattuglia della polizia locale di Pergine alla stazione
- giovedì 19 marzo 2015 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 5
Controllori aggrediti sui treni
Uil: «Un far west, intervenite»
TRENTO Non solo sugli autobus, come già
annunciato in passato, ma anche sui treni.
Vittime di bulli, di persone alterate o
delinquenti, sono sempre loro: i
controllori. Questa volta sui treni delle
Ferrovie dello stato sulle tratte regionali,
sugli impianti di Bolzano, Trento, Fortezza
e Merano in particolare dove sono
presenti solo il capotreno e il macchinista.
Presi di mira sono controllori, spesso
donne, che ormai lavorano con la paura,
spray al peperoncino e webcam in tasca.
«Così non può andare avanti, si rischia di
far precipitare la situazione in un Far west
senza regole», lancia l’allarme Nicola
Petrolli, segretario generale di Uiltrasporti
del Trentino, dopo l’acuirsi del problema:
5 solo le segnalazioni negli ultimi due
mesi, senza contare i casi non denunciati.
«Le aggressioni sono sempre più
frequenti — spiega il sindacalista — da
parte di facinorosi con attacchi non solo
verbali, quando va “bene”, ma che
degenerano in altre violenze, sempre più
assidue e a volte anche regolari, tanto da
diventare vere e proprie persecuzioni con
poste e danni anche alle auto dei
lavoratori». Una situazione da incubo,
Polizia
Agenti della
Polfer salgono
su un treno
regionale, ma
sarebbero pochi
nonostante gli interventi della polizia
ferroviaria e delle iniziative del
Commissariato del governo. «Chiediamo
alle istituzioni di incentivare e di investire
sulla sicurezza per interventi mirati»,
conclude Petrolli. Per evitare il peggio.
Marzia Zamattio
© RIPRODUZIONE RISERVATA