Strategie per pensare

Download Report

Transcript Strategie per pensare

Tratti da Robasto, Trinchero (2015), Strategie per pensare
A) Principio di coerenza: eliminare tutto il materiale estraneo a quanto deve essere effettivamente appreso,
quali ad esempio parole inutili, immagini e suoni con esclusiva funzione di “abbellimento”, stimoli non
strettamente coerenti con i concetti da apprendere ecc. (ES=0,97, Mayer, 2009);
B) Principio di segnalazione: usare opportuni “segnali” (ad esempio frecce, sottolineature, grassetti,
evidenziazioni) per portare subito l’attenzione del discente sui passaggi essenziali dei materiali proposti
(ES=0,52, Ma- yer, 2009);
C) Principio di ridondanza: usare rappresentazioni grafiche accompagnate da narrazione audio, ma evitare
di aggiungere a queste testo scritto sullo schermo, per non provocare interferenze nel canale verbale di
acquisizio- ne dell’informazione (ES=0,72, Mayer, 2009);
D) Principio di contiguità spaziale: tenere a distanza ravvicinata immagini e testi a cui le immagini si
riferiscono, per non obbligare il lettore a spostar- si nel multimedia per cercare le figure a cui il testo si
appoggia (ES=1,19, Mayer, 2009; ES=0,72, Ginns, 2006);
E) Principio di contiguità temporale: presentare contemporaneamente le pa- role e le immagini a cui le
parole si riferiscono (ES=1,31, Mayer, 2009; ES=0,72, Ginns, 2006);
F) Principio di segmentazione: suddividere il prodotto multimediale in seg- menti brevi (ad esempio video o
animazioni brevi che illustrano un con- cetto singolo) e far scegliere da soli agli utenti quando passare da un
segmento al successivo (ES=0,98, Mayer, 2009);
G) Principio di pre-training: fornire un quadro dei concetti principali, dei termi- ni utilizzati per etichettarli e
una loro sintetica definizione, prima di pre- sentare al discente un prodotto multimediale. Questo perché,
se il discen- te incontra in un video o in un’animazione un termine-chiave di cui non conosce il significato,
avrà dei problemi nell’assegnare significato ai mes- saggi importanti che questo veicola11 (ES=0,85, Mayer,
2009);
H) Principio di modalità: usare rappresentazioni grafiche accompagnate da narrazione audio, dato che
queste sono più efficaci rispetto ad animazio- ni unite a testo scritto sullo schermo (ES=1,02, Mayer, 2009;
ES=0,93, Ginns, 2005);
11 Questo principio è confermato anche dalle meta-analisi di Hattie sull’efficacia degli interventi preliminari
volti al miglioramento del “vocabolario” degli studenti, ossia all’arricchimento dell’insieme di termini
linguistici di cui essi conoscono il significato e del lessico da essi utilizzato nella lingua scritta e parlata, in
vista della “preparazione” a un percorso di ap- prendimento (Hattie, 2009, ES=0,67).
064_15_ANGELI_Strategie_per_pensare.indd 31 11/03/15 13:07
32
I) principio di multimedialità: usare esposizioni con testi uniti a immagini corrispondenti, dato che l’insieme
testo-immagine è più efficace rispetto al solo testo (ES=1,39, Mayer, 2009); J) principio di
personalizzazione: usare testi in modalità conversazionale, dato che sono più efficaci rispetto a quelli
formali e impersonali (ES=1,11, Mayer, 2009); K) principio della voce umana: usare lezioni multimediali con
voce umana, dato che queste sono più efficaci rispetto a quelle con voce sintetizzata da una macchina
(ES=1,02, Mayer, 2009).