Vidigulfo, caso farmacia Società bocciata ricorre

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Vidigulfo, caso farmacia Società bocciata
ricorre
Caduceo Scarl si appella al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar La minoranza:
«Si allungano i tempi ma è anche un danno patrimoniale»
VIDIGULFO. Si appella al Consiglio di Stato la Caduceo Scarl, la società che aveva vinto
l’assegnazione della farmacia comunale, poi esclusa dalla decisione del Tar che aveva
invece affidato la gestione al dottor Cesare Vaiani. Slittano quindi i tempi per l’apertura
della seconda sede farmaceutica che, da quando era stata autorizzata da Regione
Lombardia, è stata al centro di ricorsi e controricorsi. Il sindaco Pietro Sfondrini spiega che
«il Comune dovrà attendere la decisione del giudice per poi procedere di conseguenza
nell’assegnazione».Ma la minoranza va all’attacco e parla di «imbarazzante superficialità
da parte dell’amministrazione». Il capogruppo Fabio Chiocchetti sottolinea che «non solo
non si vedrà a breve l’apertura della seconda farmacia, ma che si è di fronte ad evidenti
danni economici per tutti i contendenti». A partire dal titolare della farmacia privata che
aveva deciso di ricorrere al Tar, contestando la scelta, fatta della maggioranza, della zona
in cui collocare la struttura, a due passi dal polo che accoglie Asl e Azienda ospedaliera.
Per poi finire al ricorso di Vaiani, escluso dalla gara, ma convinto di alcune anomalie
nell’assegnazione della gestione trentennale della farmacia alla Caduceo Scral. «Anomalie
– fa notare Chiocchetti – riscontrate anche dal Tar che poi aveva escluso la Caduceo che
risulta per ora sconfitta, insieme al Comune a cui viene chiesto di non procedere
all’assegnazione della concessione. Una situazione che comporta un gravissimo danno
d’immagine e patrimoniale per Vidigulfo, condannato anche a pagare le spese processuali
di 6mila euro, oltre i 18mila euro di spese legali, per l’errata assegnazione. Era probabile
un’ulteriore coda giudiziaria alla kafkiana gestione della farmacia comunale che il sindaco,
all’epoca ai lavori pubblici e il responsabile dell’ufficio tecnico, hanno dimostrato di avere
condotto in modo pessimo». Il sindaco replica: «Si tratta dei soliti proclami della
minoranza, parole dette al vento perché prive di fondamento e che non ci risulta trovino il
conforto dei cittadini».
Stefania Prato