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Stampato il 29/12/2015 alle ore 03:00:03
Bologna
Vergato, ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi: due denunce
I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Vergato, durante un controllo alla circolazione stradale sulla Ss. 64 Porrettana,
hanno denunciato due napoletani di 51 e 55 anni con precedenti di polizia per concorso in ricettazione e introduzione nello Stato e
commercio di prodotti con segni falsi.
I due soggetti, tra l’altro destinatari di un foglio di via obbligatorio dal Comune di Albinea (RE) emesso a settembre dalle autorità
competenti, non hanno saputo fornire giustificazioni plausibili circa la provenienza di un considerevole quantitativo di salumi,
formaggi, bottiglie di vino, spumante e champagne che trasportavano nel vano di carico di un Fiat Fiorino intestato e condotto dal
51enne.
La merce rinvenuta è stata sequestrata.
Nel bolognese stranieri in aumento di quasi il 300%
Bologna +228,4%. Imola +297,2%. Sono i numeri della crescita demografica della popolazione straniera dal 2003 al 2015 nel
comprensorio bolognese. In particolare, nel capoluogo il 27,9% dei nuovi nati è straniero, a Imola oltre il 21%.
"Sono cifre che fanno profondamente riflettere – commenta Daniele Marchetti, consigliere regionale del Carroccio – e che fanno
rabbrividire se diamo uno sguardo ai centri più piccoli, dove ai primi tre posti come bambini nati da genitori stranieri troviamo
Casalfiumanese (37,9%), Porretta Terme (35,1%) e Granaglione (33,3%)". Numeri che attestano come gli emiliano-romagnoli
facciano meno figli, "perché non hanno sostegno da parte dello Stato".
"Nella maggior parte dei casi, i nostri concittadini hanno meno mezzi – argomenta Marchetti - meno aiuti da parte dello Stato e dei
servizi sociali, che tendenzialmente ragionano solo per reddito basso e nullatenenza, come se avere un lavoro e una casa gravata
da un mutuo trentennale fosse un reato. Questi numeri fanno riflettere e ci fanno capire che servono nuove politiche sociali a
sostegno degli emiliano-romagnoli. E’ evidente che servono maggiori aiuti ai nostri cittadini che oggi, a differenza della popolazione
straniera, non riescono a crearsi una famiglia, o devono faticare il doppio per farlo, perché perennemente scavalcati nelle liste di
accesso a servizi e aiuti pubblici e sociali".
"Basta vedere – argomenta Marchetti - qualsiasi albo di beneficiari di contributi economici, annualmente pubblicato dai vari
Comuni, per rendersi conto che la percentuale di coloro che riescono ad ottenere un aiuto economico, è nettamente a favore dei
cittadini stranieri. E lo dicono i numeri, non la Lega".
La Lega continuerà "nell’aspra battaglia affinché i nostri cittadini abbiano la priorità nel ricevere le risorse che la Regione
Emilia-Romagna distribuisce ai territori per le politiche per l’integrazione, oppure il 10% del Fondo Sociale che fino ad oggi è stato
destinato al cosiddetto capitolo pluriculturale. E’ ora di dire basta: prima la nostra gente, se non vogliamo che finisca a vivere, come
gli indiani, nelle riserve".
Auto esplode a Bologna, ipotesi ripicca dopo lite
Ci sarebbe una ripicca dopo una lite in un bar dietro l'esplosione e l'incendio che hanno distrutto una Lancia Lybra alimentata a
gpl, parcheggiata in via Caduti di Casteldebole, nella periferia di Bologna.
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Lo scoppio, avvertito anche a distanza, secondo i primi accertamenti sarebbe stato provocato da un grosso petardo infilato dietro
una gomma, che è esplosa facendo fuoriuscire parte del gpl.
Il gas ha poi alimentato l'incendio, sebbene la bombola si sia salvata.
Indaga la polizia.
Modena
Modena, la differenziata in centro negli ultimi 6 mesi cresce del 20%
La raccolta differenziata in centro storico a Modena negli ultimi sei mesi è cresciuta del 20%.
È questo il primo dato che emerge da un bilancio delle diverse azioni di raccolta porta a porta attivate dal Comune di Modena e da
Hera a partire dal maggio scorso quando è iniziato il servizio di raccolta a domicilio di carta e plastica, con frequenza settimanale,
per le 5.600 utenze, prevalentemente domestiche, dell’area all’interno delle mura.
Il dato della raccolta della carta in particolare è passato dalle 27 tonnellate mensili recuperate in media in centro storico tra giugno
e settembre, alle 37 di ottobre e novembre. Tra utenze domestiche e non domestiche, la raccolta di carta e cartone incide per più
del 60% sulla raccolta differenziata complessiva del centro storico.
E sono positivi anche i dati del primo mese della raccolta porta a porta della plastica per le attività commerciali del centro storico di
Modena, che coinvolge circa 800 esercenti e che è stata avviata il 23 novembre: negli ultimi giorni infatti sono stati raccolti oltre 250
sacchi di plastica dopo che, nella prima settimana, si era partiti con un centinaio. Il servizio si aggiunge a quello di raccolta porta a
porta di carta e cartoni, avviato già nel 2011, che nell’ultimo periodo, anche grazie alle numerose azioni di comunicazione e
tutoraggio messe in campo, sta dando ottimi risultati: nel secondo semestre del 2015 si è arrivati a raccogliere oltre 33 tonnellate
mensili a fronte di una media di quasi 24 tonnellate mensili nel primo periodo.
Il porta a porta della plastica per le utenze commerciali è stato realizzato da Hera e dal Comune di Modena in accordo con le
associazioni di categoria (Ascom-Confcommercio, Confesercenti, Cna e Lapam). In questa prima fase, Hera, in accordo con
l’amministrazione comunale, sta monitorando i conferimenti e rilevando le anomalie, come le esposizioni dei sacchi non consone o
fuori orario, che sono comunque limitate, grazie all’intenso programma di tutoraggio, svolto da personale Hera, che ha preceduto
l’avvio dell’attività.
Con il consolidarsi del servizio di raccolta porta a porta, sono stati rimossi i contenitori di arredo urbano (una sessantina) per la
raccolta di plastica e carta. La rimozione è stata preventivamente comunicata ai residenti con avvisi esposti sui contenitori. Per
supportare tutte le utenze raggiunte dai servizi porta a porta, resta la disponibilità degli informatori ambientali di Hera, affiancati
dalle Gev e Gel, che stanno agendo con una campagna di monitoraggio e controllo per formare e informare ancora cittadini e
esercenti sulle corrette modalità di esposizione e risolvere le anomalie ancora presenti, che attualmente si concentrano in alcune
zone del centro storico. Nelle settimane scorse è stata inoltre avviata un’azione informativa, rivolta ai condomini che non hanno la
raccolta negli androni, per consolidare la conoscenza da parte dei residenti delle modalità che regolano il porta a porta di carta e
plastica.
Per segnalazioni e ulteriori informazioni, è possibile chiamare il Servizio Clienti Hera. Gli intestatari di utenze domestiche possono
rivolgersi al numero verde 800.999.500, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18 (da cellulare
199.199.500). Alle utenze non domestiche è dedicato invece il numero verde 800.999.700, attivo nei medesimi orari. A questo
numero è anche possibile richiedere un’ulteriore visita di un tutor per ricevere informazioni supplementari e dettagliate sui corretti
conferimenti e per segnalare eventuali problemi.
Parma
Parma, sequestrati quasi 16 milioni di fuochi non sicuri
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Nel corso del mese di dicembre, la guardia di finanza di Parma ha avviato specifici controlli finalizzati al contrasto dell’abusivismo
commerciale e alle frodi nella vendita di prodotti, al fine di tutelare le attività commerciali regolari presenti sul mercato. In due
esercizi commerciali nel centro di Parma, gestiti da cinesi, i militari hanno sequestrato 847 confezioni di giochi pirotecnici con le
etichette di certificazione qualità contraffatte e alterate, nonché 27.250 luci natalizie. Sulle etichette era stato apposto un marchio
CE che non era riferito al marchio comunitario europeo bensì a China Export e un codice numerico simile a quello previsto dalla
normativa comunitaria per i prodotti esplodenti.
I militari, inoltre, hanno rilevato che i prodotti recavano sia la dicitura Made in China sia un riferimento del fabbricante italiano. Gli
approfondimenti tramite specifiche banche dati hanno però consentito alle Fiamme Gialle di Parma di individuare il distributore del
materiale illecito. Al termine delle indagini, il pm ha emesso un provvedimento di perquisizione e sequestro presso i punti di
distribuzione dei prodotti. Decine i finanzieri impiegati nell'operazione, conclusa con il rinvenimento di un imponente quantitativo di
materiale pirotecnico illegale: quasi 16 milioni di confezioni di giochi pirotecnici - pari a circa 23.000 kg di polvere pirica - già pronti
per essere immessi in commercio nel mercato legale italiano ed europeo, sebbene privi dei requisiti minimi di sicurezza e di
conformità, con notevoli rischi per l’incolumità di coloro che avrebbero utilizzato tali prodotti.
Si trattava di botti non professionali, che potevano essere venduti sugli scaffali dei negozi al dettaglio. La carenza di una
certificazione di conformità poteva trasformare un prodotto apparentemente innocuo in una confezione che avrebbe potuto
arrecare danni fisici anche gravi.
Il titolare dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali
con segni mendaci e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
Proseguiranno per tutto il periodo delle festività natalizie i controlli della guardia di finanza sul territorio parmense.
Sorbolo, falso incaricato Inps deruba anziano: denunciato
I carabinieri di Sorbolo hanno denunciato un 48enne napoletano per il reato di truffa ai danni di un anziano. L’uomo, presentatosi in
modo distinto, ha spiegato alla vittima di essere un incaricato dell’Inps e di dover rimborsare l’anziano di 15 euro che l’ente non
aveva provveduto a contabilizzare. Per procedere aveva però bisogno di vedere la ricevuta della pensione.
Il truffatore ha scoperto allora dove l’anziano nascondeva la pensione e con destrezza si è impossessato di 800 euro
allontanandosi velocemente. L'88enne, insospettito dall’improvvisa fretta del sedicente impiegato, ha tentato invano di bloccarlo ma
è riuscito ad annotare il numero di targa dell’auto.
Gli accertamenti successivi hanno permesso di identificare il 48enne napoletano che vantava un lungo curriculum criminale, con
specializzazione nelle truffe.
Reggio
Reggio libera i botti, minacce all'assessore Maramotti
Una lettera anonima contenente insulti e minacce è stata inviata in municipio a Reggio, all'attenzione dell’assessore alla Sicurezza
del Comune Natalia Maramotti e alla sua famiglia.
Sui botti "sia fatta giustizia", recita la missiva scritta a computer e inviata da Bologna qualche giorno fa, indirizzata all’ufficio
dell’assessore.
Si fa riferimento alla decisione - che ha scatenato una miriade di polemiche - del Comune di Reggio di non emanare l’ordinanza di
divieto botti a Capodanno.
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Verrà sporta denuncia alla Digos.
Mondo
Botti di Capodanno: ecco la mappa dei Comuni italiani che li hanno vietati
Tanti Comuni italiani hanno deciso quest'anno di vietare botti, petardi e fuochi artificiali per la notte di Capodanno. Da nord a sud
dell'Italia, grandi centri urbani e piccole città, molti sindaci hanno voluto dare un segnale, contro i rischi alle persone e agli animali.
Fulvio Cerutti de La Stampa ha creato una mappa delle ordinanze.
Riordino istituzionale, dal 1° gennaio l'Emilia-Romagna ha 334 Comuni
Dal 1° gennaio 2016 il numero dei Comuni in Emilia-Romagna scende a 334 (-14 dal gennaio 2013). A tre anni dall’entrata in
vigore della legge regionale di riordino territoriale (21/2012), sono stati 8 i processi di fusione che hanno determinato la nascita di
altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti.
In particolare le ultime fusioni, in ordine di tempo, dal prossimo 1° gennaio daranno vita a 4 nuovi Comuni al posto di 10
precedenti: Ventasso nell'Alto Appennino reggiano (dalla fusione dei quattro Comuni del crinale: Busana, Collagna, Ligonchio e
Ramiseto), Alto Reno Termenell'Appennino bolognese (nato dai Comuni di Porretta Terme e Granaglione); Montescudo-Monte
Colombo nel riminese (tra gli omonimi Comuni) e Polesine Zibello in provincia di Parma (dalla fusione dei Comuni di Polesine
Parmense e Zibello).
“Stiamo procedendo rapidamente sostenendo i vecchi e nuovi processi di fusione di amministrazioni locali che hanno scelto di
mettersi insieme dando vita a Comuni più grandi, meglio funzionanti e in grado di risparmiare e garantire più risorse e servizi per i
cittadini e le imprese”, sottolinea l’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti. “Dal primo gennaio nei nuovi Comuni
fusi si insedieranno i commissari che, aiutati dagli ex sindaci, traghetteranno gli enti fino all’insediamento dei nuovi organi eletti dai
cittadini. A loro l’augurio di buon lavoro, così come ai tanti altri amministratori che hanno dato avvio a nuovi processi di fusione, che
già hanno fatto arrivare le istanze in Regione e che noi sosterremo anche grazie all’attività e alle competenze dell’Osservatorio
regionale sulle fusioni”.
In particolare, sono diversi i nuovi percorsi di fusione che avranno corso nel 2016. In provincia di Piacenza l’iter è avviato per
Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino (per i quali il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha firmato il 24 dicembre
il decreto che indice il referendum per il prossimo 6 marzo) e hanno già formalmente inviato nuove istanze di fusione alla Regione:
Fontanelice, Casalfiumanese e Borgo Tossignano nel bolognese; Mondaino, Saludecio e Montegridolfo in provincia di Rimini;
Mirabello e Sant’Agostino nel ferrarese e, ancora in provincia di Piacenza, Bettola, Farini e Ferriere, da un lato, e Vigolzone e
Ponte dell’Olio, dall’altro. Infine, nei giorni scorsi hanno votato a favore della fusione i consigli comunali di Sant’Ilario, Gattatico e
Campagine nel reggiano e ora arriverà in Regione la formale istanza.
Grazie alle fusioni, i Comuni sono in grado di ottenere una razionalizzazione della spesa insieme ad una maggiore capacità di
garantire servizi efficienti e migliore organizzazione delle funzioni. A questo si aggiunge la possibilità di ottenere contributi regionali
ad hoc (per 15 anni) e statali (per un decennio): la legge di stabilità 2016 ha stabilizzato gli stanziamenti statali per incentivare le
fusioni (30 milioni annui), raddoppiando la misura dell'incentivo previsto. Inoltre, per attenuare l'impatto dell'introduzione del
principio di equilibrio di bilancio per i nuovi enti, la legge di stabilità 2016 ha stabilito l'assegnazione prioritaria, ai Comuni nati da
fusione dal 2011 in avanti, degli spazi finanziari ceduti dalle Regioni; la stessa legge ha anche dato alle fusioni facoltà di assumere
personale a tempo indeterminato per coprire il "turn over" al 100 % della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio
l’anno precedente. Viene, infine, riconosciuta ai nuovi Comuni unici la priorità nei programmi e nei provvedimenti regionali che
prevedono contributi a favore degli enti locali.
Economia
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Parmigiano Reggiano: vendite +15% rispetto al 2014
Mentre prosegue per piccoli passi ma senza interruzioni la ripresa delle quotazioni, per il Parmigiano Reggiano giungono segnali
decisamente buoni sul fronte dei consumi. Gli acquisti dei consumatori nella Gdo, infatti, nei primi 11 mesi dell'anno hanno
evidenziato una crescita del 3,1%.
Un dato generale soddisfacente - sottolinea il Consorzio di tutela - e di segno completamente opposto rispetto a quel -5%
complessivo che hanno fatto segnare gli altri formaggi duri (Dop e non Dop).
Per il bimestre ottobre-novembre, si segnala un picco del 15% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie anche
alla spinta promozionale impressa dalle catene distributive in relazione alle ridotte quotazioni dei mesi passati.
"Gli operatori della distribuzione e i commercianti all'ingrosso - sottolinea il Consorzio - evidenziano un andamento analogo anche
per dicembre, cui va ad associarsi un incremento delle vendite dirette da parte dei caseifici (sia negli spacci che con i canali online)
che va oltre il 20% rispetto al Natale 2015".
Ad incidere sull'aumento dei consumi, peraltro, non sono soltanto le festività natalizie e di fine anno, che tradizionalmente
innalzano gli acquisti da parte dei consumatori. "La forte crescita delle vendite dirette da parte dei caseifici - spiega il Consorzio - è
infatti ormai una costante che si va consolidando, e seppure riferita ad una quota di prodotto ancora limitata di prodotto (si
prevedono 310.000 forme nel 2015, pari a circa il 10% della produzione totale) è indicativa di un percorso che apre buone
prospettive per i produttori in termini di redditività".
Al buon andamento dei consumi interni si affianca anche la progressiva ripresa delle quotazioni del Parmigiano Reggiano. Nelle
sedute della Borsa comprensoriale avvenute tra metà ottobre e metà dicembre si è infatti registrato un aumento di 45 cent/kg (+
6,1%) per il prodotto di 12 mesi, mentre per il più stagionato l'aumento è stato pari a 60 cent/kg, con un +7,5%.
La produzione, intanto, appare stabile rispetto al 2014: a fine novembre, infatti, i volumi dei primi 11 mesi fanno segnare un
modesto -0,3% "Lo scenario internazionale del settore lattiero caseario - sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai induce comunque a prudenza nelle valutazioni di prospettiva, ma i dati legati a consumi, export, flessione delle scorte, cui si
associano le nuove azioni intraprese dal Consorzio in tema di promozione in Italia e all'estero e quelle messe in atto con le
modifiche apportate al disciplinare a tutela della qualità e a contrasto di ogni forma di contraffazione, inducono a prevedere, a
parità di produzione, una progressiva ripresa di redditività".
Coopservice: previsione fatturato 2016 492,3 milioni di euro
Sarà un 2016 nel segno della fiducia e della crescita per Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi
alle imprese e alle comunità. Il trend di crescita, in continuità con gli anni precedenti che hanno visto Coopservice aumentare
fatturato e occupazione anche nel periodo più duro della crisi, si inquadra in uno scenario economico di leggera ripresa e all’interno
del nuovo piano industriale della cooperativa.
Coopservice prevede per il 2016 un fatturato di 492,3 milioni di euro, comprensivo del risultato di Gesta Spa, con una crescita del
19,7% sul 2014 (ultimo bilancio approvato). Gesta, acquisita a fine 2014 e controllata al 100% da Coopservice, sarà il punto di
forza per lo sviluppo dell’Energy & Facility management, un settore di punta che nel 2016 avrà un fatturato superiore ai 90 milioni di
euro.
Il Gruppo Coopservice, che comprende la controllata Servizi Italia, quotata in Borsa, prevede un 2016 con un fatturato in crescita a
800 milioni di euro e un numero complessivo di occupati pari a 18.000 unità. Rispetto al preconsuntivo 2015, sono previsti in
miglioramento tutti i margini economici e il risultato d’esercizio.
In linea con il piano industriale triennale 2015-2017 approvato a inizio anno, Coopservice continua il suo impegno nell’innovazione
e nella diversificazione per sostenere la crescita e lo sviluppo, senza rinunciare ai propri valori di cooperativa a larga base sociale.
“Nelle assemblee con i soci abbiamo sottolineato che la crescita non è solo il semplice aumento del volume d’affari – dichiara il
presidente, Roberto Olivi – Cresciamo insieme alle persone, ai soci e ai dipendenti: sono loro che fanno la differenza. Con
Coopservice cresce la buona occupazione, e i risultati che presentiamo sono più che positivi perché raggiunti negli anni della
spending review, della crisi economica e dell’aumento della disoccupazione”.
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Le previsioni economiche sono contenute nel budget 2016, che è stato presentato ai soci di Coopservice nel corso di otto
assemblee sul territorio, alle quali hanno partecipato oltre 2.300 soci. Per il 2016 sono previsti investimenti per oltre 4,2 milioni di
euro, di cui oltre un milione di euro sarà impiegato per la formazione professionale del personale e il miglioramento della sicurezza
sul lavoro.
“Nell’anno del 25° della fondazione di Coopservice, continueremo ad investire sulle persone e sulla buona occupazione – spiega il
presidente Olivi – perché per una cooperativa non esistono scorciatoie, anche se operiamo in un mercato dove le basi d’asta sono
sempre più spesso al massimo ribasso, assistiamo a fenomeni di concorrenza sleale ai limiti della legalità e vedremo crescere il
costo del lavoro per il rinnovo di alcuni contratti nazionali di lavoro. Naturalmente siamo ben felici di rispettare tutte le regole. Non
possiamo che auspicare che tutti facciano la propria parte iniziando dall’eliminazione delle gare al massimo ribasso e dallo stop
alle false cooperative”.
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Opinioni
Forum Reggio
Aria insalubre a Santa Croce
L'inquinamento dell'aria della Pianura Padana è un dato di fatto indiscutibile ed è necessario ritornare ad occuparsi dell'ambiente ed
“entrare nel merito dell’educazione a stili di vita sostenibili e a una consapevolezza responsabile” (frase di Papa Francesco nella
sua ultima enciclica).
E' giunto il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità ad ogni livello e che si intervenga concretamente sui ogni
singolo problema ambientale.
Come è noto nell'area ad alta densità abitativa di Santa Croce, compresa tra via Talami, via Cefalonia e via delle Argonne, esiste
uno stabilimento ferroviario in cui convergono treni provenienti da Comuni diversi di Fer, Tper e anche di Dinazzano Po. Questi treni
continuano ad essere in accensione tra le case senza schermature e senza barriere verdi; ciò non contribuisce certamente a
mantenere l'aria salubre per i cittadini che qui abitano.
Visti i rilievi dell'Arpa del giugno scorso (oggi certamente superati, visto che sono trascorsi più di sei mesi), che segnalavano picchi
di sforamento rispetto ai limiti consentiti dalla legge, non osiamo immaginare a che tipo di inquinamento siamo sottoposti ora, con
nebbia e treni in accensione per ore (mentre i macchinisti fanno altro...) davanti alle nostre case.
Ci risulta che la competenza sia innanzitutto del Comune (non del Ministero) e della Regione (che però è proprietaria delle Fer ed è
in conflitto di interessi). Ora però il ministro Galletti - con il quale abbiamo avuto una serie di contatti - sta sentendo i sindaci per
risolvere questo grave problema dell'inquinamento che noi intendiamo tenere vivo dal momento che anche al Ministero cominciano
ad ascoltarci.
Vorremmo sapere, come cittadini direttamente interessati:
1) Quanti treni partono dallo stabilimento di via Talami, quanti sono stati spostati per le accensioni (se davvero sono stati spostati) e
se ci sono ancora i treni di Dinazzano Po;
2) Quando verranno messe a dimora le necessarie barriere verdi;
3) Se vi è una autorizzazione per l'attività di questo stabilimento; se Fer e Tper possono mantenere in accensione i treni senza
schermature e se lo possono fare con una quantità di treni che è incompatibile con la densità di popolazione che qui vi abita;
4) Quali siano ora i numeri relativi all''inquinamento nella nostra città - in particolare nella zona di S. Croce - in base a rilievi che non
siano quelli dell'Arpa di 6 mesi fa.
Chiediamo quindi in tempi rapidi un nuovo incontro del tavolo sulle intenzioni di Fer, Tper, Dinazzano Po e Comune di Reggio Emilia
per risolvere finalmente questo annoso problema.
Per il Comitato S. Croce
Avv. Raffaella Pellini
Rendere desiderabile la mobilità alternativa
In merito al tema inquinamento. Questione gravemente sottovalutata da troppi e per troppo tempo.
E’ evidente una responsabilità della politica, a cui è mancata la necessaria profondità di pensiero e di progetto. Massimo Becchi di
Legambiente propone interventi a scala padana. Bene ma non sufficiente!
Che fare quindi? Per primo esiste un problema dei vari livelli di governo che devono affrontare in modo coordinato l’emergenza,
considerando che servono progetti, risorse e condivisione delle strategie a cui ognuno deve corrispondere con serietà ed impegno
reale, a cui deve corrispondere la possibilità di verifica da parte dei cittadini.
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E’ vero che, specialmente in Pianura Padana, si deve operare con un piano di area vasta, e qui vengono chiamati in causa governo
e regioni. Ma i tempi sono lunghi, troppo lunghi, tuttavia è corretto ragionare su scenari strategici con risorse che devono essere
trovate e rese disponibili. Ma va fatto!!
All’interno di questo scenario di lungo periodo va però attivata la responsabilità dei sindaci, delle grandi e piccole città, con livelli di
coordinamento per aree omogenee o unioni territoriali già attive per altri servizi. Insomma, il livello territoriale adeguato alla
realizzazione di interventi concreti di breve periodo. Quali interventi e con quali protagonisti e risorse?
In Francia, alcuni anni fa, è stata promulgata la legge Grennelle che, in parole povere, obbliga a mettersi attorno ad un tavolo
imprese, sindacati e ministeri per progettare interventi a scala territoriale con contenuto green. La stessa cosa va fatta a scala
territoriale cittadina o provinciale in Italia.
Non possiamo pensare di vietare la circolazione nell’area padana, semplicemente perché allo stato attuale è irrealizzabile, mettendo
in difficoltà chi non ha alternative all’auto, ma possiamo incentivare, attraverso lo spostamento di risorse da altri settori, forme di
mobilità alternativa. In pratica, dobbiamo rendere desiderabile e possibile, perché conveniente, muoversi con mezzi alternativi
all’auto.
Tanti anni fa alcune aziende mettevano a disposizione un pullman per gli spostamenti dei loro dipendenti che non possedevano
l’auto. Non esistono più, ma con opportuni accordi aziendali si possono ripristinare.
Analizzando in profondità situazione per situazione scopriremmo che ci sono realtà dove è possibile rendere, almeno in parte, il
tempo di percorso casa-lavoro in pullman (questo è l’incentivo) come tempo lavorativo. Oppure fare decollare realmente il
tele-lavoro in alcuni settori del pubblico. Non si parla più di mobility manager di distretto o area. Intendo dire che tutto ha un costo
ma dobbiamo fare delle scelte.
I sindaci, gli imprenditori e le organizzazioni sindacali devono assumersi la responsabilità di orientare risorse e idee per lo sviluppo
sostenibile dei loro territori e il governo centrale deve contribuire con risorse rese disponibili su progetti a contenuto green,
verificabili e controllabili con ricadute positive per i singoli e per l’intera collettività.
Queste sono solo alcune piccole proposte fattibili in tempi rapidi, ma quello che conta è il metodo di lavoro e di impegno dei vari
soggetti sociali.
Non possiamo permetterci più il lusso di aspettare Godot.
Duilio Cangiari
Agenda Verde Reggio
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