ETICHETTE HAUTE COUTURE IN BASSE TIRATURE 58

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spazio etichette
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le case vinicole
FANNO SEMPRE PIù
SPESSO ATTENZIONE
AI COSTI E ALLE
TIRATURE lasciando
però immutate le
richieste di alta
qualità delle
etichette.
che fare? FORSE
LA SOLUZIONE è
COMINCIARE A
CONSIDERARE TUTTI
I VANTAGGI DELLA
STAMPA DIGITALE:
pOSSIBILITà DI
PERSONALIZZARE,
FINITURA IN LINEA,
TIRATURE LIMITATE.
IN UNA SOLA PAROLA
ETICHETTE AD HOC.
Marco Picasso
giornalista
[email protected]
PB25
etichette haute couture
in basse tirature
L’evoluzione dei sistemi di
stampa a bobina per le etichette (parliamo in particolare di
quelle autoadesive) è stata tale
in questi ultimi anni da offrire a
progettisti e produttori ampie
possibilità di scelta per le
proprie etichette. Si aggiunga a
questo che le cartiere continuano a sfornare nuovi cataloghi di
carte la cui fantasia non ha più
limiti. Non ultimi, gli inchiostri
e le lamine che si aggiungono
nella fase finale di stampa
(la cosiddetta nobilitazione)
costituiscono una enorme
potenzialità per arricchire, in
genere a costi non eccessivi se
non propriamente contenuti, le
etichette per vino.
Ma qual è la tendenza che si
riscontra nel settore in questo
inizio di 2010, in un periodo in
cui la recessione non accenna
a essere superata?
designer e produttori:
opinioni diverse
I pareri di designer e produttori
di etichette non sempre
concordano: se da un lato
sembra che il cliente finale
sia molto più attento di prima
ai costi, dall’altro non risulta
che con questo si rinunci alla
qualità, ma piuttosto si faccia
molta attenzione alla quantità.
Questo significa che la casa
vinicola deve calcolare con
precisione il quantitativo esatto
di etichette da ordinare, e in
particolare la variabilità. Ne
risultano, quindi, basse tirature
ma di alta qualità.
A umido o autoadesive?
Se si nota una frenata, piuttosto, è nella tendenza, molto
spinta negli anni passati, nel sostituire le tradizionali etichette
carta-colla (cosiddette a umido)
con le innovative e più pratiche
etichette autoadesive (che
vengono prodotte in bobina). Il
motivo di questo rallentamento
va ricercato nel fatto che al momento i produttori non investono
in nuove linee di etichettatura.
Le etichette a umido restano,
in linea di principio, più economiche, ma essendo stampate a
foglio limitano, ovviamente, le
possibilità di nobilitazione che
deve essere eseguita fuori linea.
Il vantaggio delle autoadesive,
oltre che sulle linee di etichettatura, è che ad alti livelli di
finitura risultano meno costose
delle prime, in quanto prodotte
su macchine a stampa mista
che con un unico passaggio
possono stampare le quadricromie, aggiungere lamine
metallizzate, oro o quant’altro,
stampa a rilievo (anche Braille
all’occorrenza) e vengono
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spazio etichette
Alcune etichette sofisticate realizzate da Pilot (Amistani Guarda e Masi) e da Notarianni.
direttamente fustellate in linea.
Inoltre, sono molto più versatili
quanto a forme e dimensioni.
Secondo il presidente Gipea
(Gruppo italiano produttori
etichette autoadesive) – Alfredo
Pollici, titolare dell’etichettificio
Notarianni specializzato in vino
e spumanti – non si riscontra un
calo nella richiesta di nobilitazione per le etichette autoadesive
per vino, se non per la GDO e
in particolare per i discount,
dove ancora prevale l’etichetta apparentemente ‘povera’
appositamente studiata per
offrire all’acquirente un prodotto
dall’aspetto non sofisticato. Al
contrario, sugli scaffali delle enoteche le etichette “che vendono”
sono sempre più richieste.
Etichette esclusive per
edizioni sempre più limitate
Una tendenza molto attuale
è quella della moltiplicazione
delle referenze: ogni produttore
chiede allo stampatore la possibilità di produrre molte etichette
diverse per altrettanti vini, che
devono apparire come produzioni limitate ed esclusive. In
questo caso, se è richiesta una
buona nobilitazione la produzione in bobina è senza dubbio più
conveniente, soprattutto per la
libertà di forma e dimensioni,
cosa non possibile, se non a
scapito del tempo e del costo,
per le etichette stampate a
foglio e incollate a umido.
La personalizzazione
ancora ai nastri di partenza
Qui si apre un discorso, non
nuovo, ma ancora poco recepito
da parte del cliente finale: la
stampa digitale.
Ciò che era considerato un
limite fino a un paio d’anni fa,
cioè l’impossibilità di esegui-
re la finitura in linea, è stato
ormai superato da quasi tutte le
aziende di stampa. Ma se si fa
sempre più ricorso alla stampa
digitale prevalentemente per
realizzare basse tirature, non
la si considera per la sua vera
risorsa straordinaria: la personalizzazione. Al di là della possibilità di numerazione, la stampa
digitale permette di variare
anche la quadricromia, e quindi
l’immagine, su ogni etichetta,
ad esempio per una campagna
one-to-one, e persino un’enoteca potrebbe avere non solo le
proprie etichette, ma etichette
ad hoc per i propri clienti.
Secondo Pollici, su questo punto c’è ancora molto da fare e al
momento le soluzioni sono ancora lasciate alla creatività e alla
fantasia del singolo designer o
del responsabile marketing del
produttore.
PB25