Il drone è di una ditta di Pietramurata

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Transcript Il drone è di una ditta di Pietramurata

Sport
l'Adige
La società a cui erano state affidate le riprese dall’alto
è la Dynamic Flight Camera: «Ci sono stati problemi
di interferenza e l’apparecchio era fuori controllo»
SCI ALPINO
giovedì 24 dicembre 2015
59
Denis Pederzolli: «È stato fatto abbassare fino all’altezza
di 4 metri e poi lasciato precipitare. L’accusa di Markus
Waldner: «Quegli apparecchi rappresentano un pericolo»
Il drone è di una ditta di Pietramurata
E dopo la tragedia sfiorata a Campiglio
la Federazione vieta le telecamere volanti
Pile esaurite
o danneggiate?
Il momento in cui
l’apparecchiatura da
10 chili circa del
drone è piombata
sulla terra e ha
sfiorato Hirscher
Una delle ipotesi
del guasto potrebbe
essere legata
all’impianto di
funzionamento e
alle batterie
contenute nel drone
Dynamic flight Camera fornisce servizi professionali per lo shooting aereo
abbassare fino all’altezza di 4 metri e
poi lasciato precipitare».
Rispetto alle foto e alle immagini che
tutti abbiamo visto in diretta tv Pederzolli tiene a precisare che «il drone è precipitato a circa 2, 3 metri dallo sciatore anche se dalle foto poteva sembrare più vicino».
Ora ci sarà un’inchiesta su quanto è
successo martedì sera a Campiglio.
«Devo dire che è la prima volta che mi
succede in due anni e mezzo di attività. Eppure usciamo almeno due volte in settimana per lavorare con questi apparecchi» ha raccontato all’Adige
Pederzolli. «Non mi era mai capitato
di trovare interferenze così forti. Avevamo il comando di circa il 70 per cen-
Organizzatori | «Non siamo coinvolti nelle decisioni sulla produzione televisiva»
Conci: scena agghiacciante
TRENTO - Sulla «questione drone» Lorenzo Conci, presidente
del Comitato della 3Tre, puntualizza che eventuali responsabilità non vanno attribuite
all’organizzazione. «Tutte le decisioni che riguardano la produzione televisiva, fanno capo
ad Infront: noi non siamo coinvolti in tali decisioni. Di certo
è stata una scena agghiacciante». Le immagini del drone - utilizzato per la prima volta in assoluto - che precita sfiorando
Marcel Hirscher nella seconda
manche di martedì sera hanno
fatto il giro del mondo praticamente in tempo reale. E più si
guardano, più prende corpo la
sensazione che solo un miracolo del destino abbia evitato
un epilogo drammatico.
Conci ha visto tutto dal vivo,
trovandosi poche porte a valle rispetto al punto della caduta.
«Ero cinque o sei porte sotto
Hirscher, in quel momento. È
stato un attimo, ma è stato terribile». Conci si è presentato
con grande disponibilità in sala stampa poco dopo la conclusione della gara, per portare le
ragioni del Comitato ed affrontare i media sull’incidente in
I giorni sfortunati di Marcel
TRENTO - Nella lunga parentesi dolomitica di Coppa del
Mondo, Marcel Hirscher si è
meritato una vittoria, un secondo posto e ha difeso la
leadership nella classifica di
Coppa del Mondo dai reiterati attacchi di Aksel Svindal,
avversario sempre più concreto nella corsa al Coppone. Sin qui, tutto bene.
Peccato che nel frattempo gli
sia capitato praticamente di
tutto. Domenica al termine
del gigante in Alta Badia gli
sono stati soffiati da sotto il
naso gli sci da gara, il paio
buono, con tanto di strascico polemico sul possibile caso di spionaggio industriale.
Appena 24 ore dopo, nel gigante parallelo («Geniale neue Disziplin», vagamente ironico?) si è fatto sbattere fuori da Ricky Tonetti («non ci
crederete, ma da quando l’ho battuto, Svindal, Ligety e
Kristoffersen mi trattano come il loro migliore amico, prima manco mi vedevano») per
DANIELE BATTISTEL
TRENTO - Il drone precipitato improvvisamente alle spalle di Marcel Hirscher martedì sera durante la seconda manche dello slalom di Coppa del
Mondo a Campiglio è (anzi, era) di
proprietà di una società trentina, la
Dynamic Flight Camera di Pietramurata.
Si tratta di un’azienda specializzata
in questo genere di lavori, naturalmente autorizzata dall’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e particolarmente apprezzata dalle produzioni
nazionali ed estere per questo tipo di
riprese. Ad essa la Infront - la società
che gestisce i diritti televisivi e la produzione di quasi tutte le gare di Coppa del Mondo - aveva assegnato l’appalto per le riprese degli atleti dall’alto.
Secondo quanto si è saputo ieri, il pilota dell’apparecchio, accortosi di un
malfunzionamento dovuto a interferenze radio ha applicato le procedure standard previste in questi casi e
ha deciso di terminare il volo, ovvero distruggere il drone, per evitare di
fare danni.
Secondo il protocollo l’apparecchio
avrebbe dovuto precipitare in un una
zona priva di persone. Evidentemente per questo è stato fatto cadere in
pista. Peccato soltanto che sia arrivato qualche passo a monte dall’atleta
austriaco.
«Stavamo volando sopra all’atleta secondo quanto precedentemente stabilito» ha spiegato ieri sera Denis Pederzolli, della Dynamic Flight Camera. «La zona di volo decisa nel piano
di volo per la sicurezza comprendeva la pista e la parte alta del Canalone Miramonti, dove non era presente
il pubblico. Per tutta la prima manche
e gran parte della seconda è andato
tutto alla perfezione».
Poi, evidentemente è successo qualcosa. «Ci sono stati problemi di interferenza e ci siamo accorti che c’era
qualche problema di controllo» ha ammesso Pederzolli. Da qui la decisione
di far scattare il «terminatore», una
sorta di interruttore che stacca la alimentazione e dunque fa schiantare il
drone a terra.
«È stato per evitare di farlo cadere sopra gli atleti e gli staff tecnici presenti a bordo pista. Il drone è stato fatto
Il destino | Dagli sci rubati al rischio per la vita
pista. «Il drone è stato proposto da che si è preoccupata di
avere tutte le autorizzazioni
previste dalla normativa italiana; il tutto in accordo con la
Fis: noi non siamo coinvolti».
Intervistato a caldo invece il
direttore di gara Waldner non
aveva usato mezzi termini.
«L’accordo era che il drone volasse a bordo pista, in un apposito corridoio senza atleti e
spettatori: così è stato nella
prima manche, ma nella seconda non abbiamo controllato e
per poco non capitava la tragedia».
«Le innovazioni tecnologiche
sono gradite e auspicate da tutti, ma un incidente simile non
è ammissibile. Anche se in Italia - a differenza di Svizzera e
Austria - un drone può essere
autorizzato anche a volare in
eventi pubblici (ma non sulle
persone, nda), la Fis e Infront
lavoreranno insieme per capire a fondo cosa è successo» ha
poi spiegato una nota congiunta ieri sera.
Lu.Pe.
poi arrivare a Campiglio martedì sera e rischiare la pellaccia per la caduta del drone,
precipitato sulla sua traiettoria un paio di decimi di secondo dopo il suo passaggio.
«Sono salvo e intero, credo
di aver già ricevuto il mio regalo di Natale», ha detto, poi.
Alla fine, tutto bene, ma...
scommettiamo che le vacanze di Natale non le passerà
sulle Dolomiti? Poi in serata
la Fis bloccherà i droni in
coppa.
Lu. Pe.
Problemi «di controllo»: ecco perché si è deciso di «spegnere» il drone
to del drone, ma la direzione era parzialmente fuori controllo». Da qui la
decisione di «toglierlo di mezzo». «Si
tratta di scelte da fare in frazioni di
secondo» ha ammesso Pederzolli, decisamente dispiaciuto per la fine della sperimentazione delle riprese dall’alto in Coppa del Mondo.
Ieri infatti, la Federazione internazio-
nale di sci ha messo messo al bando
i droni utilizzati per le riprese delle
gare di Coppa del mondo. La Fis ha
deciso di vietare i droni «finché ci sarò io» ha detto il direttore di gara Markus Waldner. «Quegli apparecchi rappresentano un pericolo. È stata una
fortuna che Marcel effettivamente non
si sia fatto male».
Sci nordico | A Cogne gare per la Coppa Italia
Fanton, Pellegrin e Defrancesco
il Trentino cala il suo tris d’assi
COGNE (Aosta) - Paolo Fanton in
tecnica libera, Mattia Pellegrin in
classico: è un Trentino dominante
quello che ha sbancato la due
giorni di Coppa Italia di Cogne, tra
martedì e ieri. Nella prima
giornata, a base di individuale a
skating, il fiemmese Fanton ha
saputo staccare il miglior tempo
al termine dei 10km con oltre 30”
di margine sul vicentino Sergio
Rigoni e su Fabio Clementi. Un
vantaggio che non si è comunque
rivelato sufficiente per difendere
la leadership nella seconda giornata, quando
l’inseguimento in classico ha esaltato il poliziotto moenese
Mattia Pellegrin, riportatosi sul fuggitivo per poi staccarlo
e presentarsi da solo sul traguardo finale, davanti a
Clementi e allo stesso Fanton, comunque buon terzo. Dopo
il buon 20imo posto di Dobbiaco in Coppa del Mondo, con
la prestazione di Cogne Pellegrin si è probabilmente
garantito l’azzurro anche per il Tour de Ski. A livello
femminile invece la due giorni di gara ha premiato
nell’ordine la padrona di casa Elisa Brocard e la poliziotta
Sara Pellegrini, mentre a livello junior l’autentica mattatrice
sulla neve valdostana è stata la fiemmese Ilenia
Defrancesco, vincitrice nella prima giornata ed
irraggiungibile nel successivo inseguimento. Alle sue spalle
è stata volata serrata per la piazza d’onore, con l’altra
fiemmese Monica Tomasini a meritare il 2° posto dopo il 3°
della 1ª giornata. Secondo posto anche per il teserano
Paolo Ventura che in classico è riuscito a sopravanzare il
piemontese Serra che l’aveva preceduto martedì; davanti
ad entrambi il padrone di casa Mikael Abram.
SPORTFLASH
ATLETICA
Boclassic, c’è Crippa
BOLZANO - Il 31 dicembre,
nel centro storico di Bolzano
illuminato dai festoni
natalizi, si sfidano i
partecipanti alla Boclassic Corsa Internazionale di San
Silvestro. All’edizione
numero 41 sono annunciati
il due volte campione
europeo junior di cross
Yeman Crippa (Fiamme
Oro), al via dei 10
chilometri maschili, e
l’azzurra dei 1500 metri
Margherita Magnani
(Fiamme Gialle) che sui 5
chilometri affronterà la
keniana Janet Kisa.
CICLOCROSS
C’è anche Trentin
TREVISO - A Santo Stefano
appuntamento nella
trevigiana San Fior con
Matteo Trentin, il
valsuganotto che torna
all’antico amore nel week
end natalizio denso di gare
al Trofeo Triveneto di
ciclocross. La gara si svolge
nel parco comunale e
presenta un percorso
tecnico e misto, con ostacoli
naturali e artificiali.